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Autore: Arianne_96    15/05/2019    0 recensioni
[Il Paradiso delle Signore Daily +177]
Personaggi: Luciano Cattaneo, Clelia Calligaris
Dal testo:
«La cosa più importante per me – continuò – è che tu e Carlo possiate essere al sicuro, non devi lasciarti spaventare da quello che potrebbe accadermi, devi farti forza pensando che questo futuro stia per tramutarsi, finalmente, in realtà.» concluse, quasi sussurrando quelle parole senza, però, lasciare che queste sminuissero la decisione e la dolcezza con cui le pronunciò.
Clelia lo strinse a sé ancora di più, immergendo parte del suo volto nel petto di lui — poté sentire i battiti del suo cuore —, lasciando che le sue braccia l’avvolgessero del tutto, perdendosi in un profumo che a parole non avrebbe saputo descrivere ma di cui era innamorata.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Per me stessa? – chiese, come se quella affermazione fosse estremamente sbagliata. – Una donna che ha fatto solo scelte sbagliate nella vita. Scelte che l’hanno portata a passare le pene dell’inferno e che adesso le sta facendo passare anche a te.» gli confessò con la voce spezzata dal dolore.
Lo sguardo perso in quel passato che prepotentemente era stato tramutato nuovamente in presente. Gli occhi verdi spenti, colmi di paura, di angoscia, di tormento… di rassegnazione.
Luciano la guardò senza proferire nessuna parola. Il senso d’impotenza stava riemergendo, pronto a ricordargli quanto tutti i suoi sforzi fossero futili. Continuava ad osservarla incapace di poter fare, dire qualsiasi cosa mentre continuava a colpevolizzarsi, ingiustamente, condannando sé stessa ad un'esistenza che le aveva tolto — e che continuava a toglierle — ogni vitalità.
«Ti prego, torna a casa.» Non voglio che tu debba continuare a vivere nel mio stesso inferno. Non tu. – La tua nipotina, loro… ti stanno aspettando. – Ti prego, torna da «loro», dalle persone che ti amano e che possono viverti fino in fondo, regalandoti delle giornate serene. Goditi la tua nipotina, prenditi cura di lei e trasmettile tutti i valori di cui il tuo animo nobile è capace. – Sei ancora in tempo: lascia perdere questa storia.» Fallo per me: ho bisogno di saperti al sicuro.

Prese la borsetta nera poggiata precedentemente sulla poltrona in velluto rossa, intenta ad andarsene, interrompendo aspramente la loro conversazione, come tutte le volte in cui finiva per toccare quell'argomento, quella richiesta, così delicata.
«Lasciar perdere?» chiese quasi retoricamente, afferrandola per un braccio, facendola voltare verso di lui.
I loro occhi s’incontrarono. Verde nel verde. «Io dovrei lasciar perdere te? – Io dovrei lasciar perdere la donna che amo, con cui vorrei condividere ogni istante della mia quotidianità? – Clelia…» Io non posso fare niente per quell'inumano passato in cui hai vissuto, posso provare a lenire le tue ferite. Però, posso salvarti da questo presente che ti vuole sua schiava, liberandoti per avere un futuro in cui puoi vivere in balìa dell'amore.
Indietreggiarono sempre di più. Pronunciò  il suo nome in un sussurro, quasi speranzoso di riuscire a non farla fuggire nuovamente dai suoi sentimenti.
Cercò i suoi occhi, li trovò. E vi lesse tutta la sua stanchezza ed il suo desiderio di poterlo amare, di smetterla di frenare sé stessa e forse… anche di far unire le sue labbra alle sue.
Luciano provò a nasconderle la sua preoccupazione, accennando ad un sorriso. Con le mani, percorse le sue spalle esili, fino a prendere saldamente entrambe  le braccia.
Sembrava quasi come se si fosse abbandonata a sé stessa e lui non volle permetterglielo.
«Te l'ho già detto altre volte: lascia che ti aiuti.» tenne lo sguardo fisso su di lei. La decisione con cui pronunciò quelle parole si mescolò ai suoi occhi offuscati, ingrigendo quel bellissimo verde di cui erano i proprietari. Provò ad infonderle un po’ della sua sicurezza, della sua forza, piegando le labbra rosee in un sorriso appena visibile.
«Non importa quello che potrebbe accadere, sarò prudente.  – provò a rassicurarla. – Quello di cui davvero mi importa è sapere che tra due giorni tu e Carlo sarete, finalmente, liberi. –  continuò a dire, senza perdere quel sorriso. Il timbro vocale leggermente più enfatizzato. – Che potrete riscattare la vostra vita, che potrete viverla felici e, soprattutto, insieme. – pronunciò quest’ultima parola con fermezza ma lasciando trasparire un suono pacato. Si fermò giusto il tempo di osservare come il viso di Clelia stesse, poco alla volta, rilassando i muscoli. Lasciò che le sue labbra si piegassero in un mezzo sorriso. – Ricordi quello che ti dissi nella camera di quella pensione? Oppure quello che mi dicesti tu, nel mio ufficio, la scorsa settimana? – Lui quelle parole, quelle espressioni, quei gesti, non li aveva dimenticati. Non aveva dimenticato niente. E sapeva che neanche lei lo aveva fatto. – Devi tenere vivida, nella tua mente, l'immagine di te e tuo figlio mentre ridete, scherzate, giocate, vivete anche solo uscendo per fare una passeggiata o mangiando una crostata. – Gli parse che lo stesse guardando quasi disorientata, nel menzionare il suo dolce preferito. Socchiuse leggermente le labbra, pronto a difendere il suo amato alimento. – Sì, la crostata, perché è buona, specialmente se di-
«-albicocca.» dissero all'unisono, lasciando sorpreso Luciano, soprattutto dopo aver visto un leggero rossore farsi largo nel viso di Clelia.
La trovò dannatamente adorabile e tenera, gli parse di vedere quella sua innocenza e spontaneità di cui Oscar l'aveva privata.

«Ecco!» esclamò lui lasciando spazio ad una risata che coinvolse anche lei.
Abbassò lo sguardo, mostrando quel suo lato indifeso che solamente rare volte, aveva fatto emergere. Nella mente di Luciano riaffiorò il momento in cui, nel giorno di Natale, dopo averle confessato quanto fosse stato bello averla conosciuta, lei si era lasciata andare trovando un rifugio sicuro nella sua spalla, poggiando la sua testa su di essa, lasciando trapelare tutta la sua vulnerabilità ed in quel momento, lui capì quanto in realtà lei fosse indifesa e coraggiosa, allo stesso tempo. Lo sguardo di Clelia, dopo il loro primo bacio, non lo avrebbe mai dimenticato: in quel momento, lo smeraldo dei suoi occhi iniziò a lucciare, a risplendere. Era come se timidamente stessero cercando di credere di poter tornare a sperare, increduli per aver vissuto un piccolo attimo di felicità. Quella stessa felicità che suo marito le aveva fatto credere di non meritare.
Adesso non era più sola. E la consapevolezza che presto avrebbe potuto ammirarla in sorriso radioso, spensierata, felice, era ciò di cui aveva bisogno per colmare le sue preoccupazioni e per concludere il piano messo in atto insieme a Rino.

Le accarezzò la guancia delicatamente, lei si abbandonò a quel contatto, a quel calore di cui aveva estremamente bisogno.
Luciano interruppe quel gesto solamente per poterla cingere a sé, passandole una mano nei capelli castani, morbidi al tatto, cercando di confortarla, d’infonderle quella forza che in quel momento le venne meno, restituendole l’amore di cui necessitava.
«La cosa più importante per me – continuò – è che tu e Carlo possiate essere al sicuro, non devi lasciarti spaventare da quello che potrebbe accadermi, devi farti forza pensando che questo futuro stia per tramutarsi, finalmente, in realtà.» concluse, quasi sussurrando quelle parole senza, però, lasciare che queste sminuissero la decisione e la dolcezza con cui le pronunciò.
Clelia lo strinse a sé ancora di più, immergendo parte del suo volto nel petto di lui — poté sentire i battiti del suo cuore —, lasciando che le sue braccia l’avvolgessero del tutto, perdendosi in un profumo che a parole non avrebbe saputo descrivere ma di cui era innamorata. Si lasciò andare ad un sorriso sincero: era riuscito, ancora una volta, a cacciare tutte le sue paure, i suoi timori, con il suo essere semplicemente sé stesso. Luciano aveva questa capacità di placare gli incubi in cui viveva. La conosceva così bene da aver imparato tutte le sue movenze, tutte le sue espressioni, tutte le sue parole velate. Sapeva cosa dirle, quasi come quelle sue frasi, quei suoi gesti, quei suoi sguardi riempissero il vuoto e la disperazione che più di una volta aveva riaccettato dentro di sé — sacrificandosi per il bene delle persone che ama. E grazie alla sua solidità, quell’«anonimo ragioniere» che voleva salvarla a tutti i costi, riuscì nuovamente a restituirle quella luce, quella speranza di cui aveva bisogno.
Rimasero così, perdendosi l'uno nelle braccia dell'altro.
Rimasero così, all'interno di quel luogo in cui niente avrebbe potuto far loro del male.
Rimasero così, ad amarsi in silenzio e senza far rumore all'interno di quel negozio che a loro sembrava tanto come una casa. La loro.



 



*Angolo autrice*
Quando ho iniziato a scrivere questo Missing Moment, ero certa che lo avrei concluso con quel bacio finale che hanno deciso di tagliare. Eppure, più scrivevo e più sentivo come se i personaggi avessero preso il sopravvento, come se a digitare il testo non fossi più io, bensì loro. Lo so, è strano, forse leggermente da pazzi… posso giurarvi che anch’io desideravo quanto voi il bacio finale ed ho iniziato questa one shot proprio per rendere “giustizia” a questa scena. Ho provato a rileggere quanto scritto, a cambiare il finale, ad inserire uno di quei loro baci struggenti e bisognosi d’amore a cui si concedono perché non possono farne a meno, eppure… non ci sono riuscita. Qualcosa, dentro di me, me lo ha impedito.
Spero, ugualmente, che questa versione possa piacervi e che non abbia reso ooc Luciano e Clelia.
Vi ringrazio per aver letto sino a qui e grazie per aver speso un po’ del vostro tempo per leggere questa mio piccolo testo.
Spero, davvero, che vi sia piaciuto.
Adesso, non ci resta che aspettare il finale di stagione a cui nessuno di noi è psicologicamente pronto.
Come ne usciremo? Ma, la vera domanda è: ne usciremo?
Io non sono psicologicamente pronta al finale, però sono fiduciosa e sono certa che avremo un lieto fine per Luciano e Clelia. Gli autori sono i primi sostenitori delle ship che creano e per il modo in cui hanno costruito passo dopo passo, dettagli dopo dettaglio, la loro storia, con un'attenzione particolare, sono certa che non ci deluderanno.

Besitos,

Arianne
Ps. Se volete, in occasione della 123, ho pubblicato un altro Missing Moment dal titolo "Qualunque cosa sia".🌸

  
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