Crossover
Segui la storia  |       
Autore: BelgiaofRome    15/05/2019    1 recensioni
Si tratta di un (mega) cross over di tipo avventura/fantascienza coinvolgendo Star Trek (prima generazione) con altri universi tratti da comics (esempio: DC), videogiochi (Tf2,...) , serie animate (MLP,...) e altri sopporti nonché personaggi della mia invenzione.
La trama ruota attorno a come dei personaggi, molto diversi tra di loro, reagiscono quando si trovano, nello stesso momento, davanti a a una minaccia comune che nessuno di loro avrebbe potuto immaginare, nonché davanti la scoperta di alcune verità insospettate e il rapporto bene/male.
La storia contiene umorismo, azione, ma anche temi profondi.
Ritmo di pubblicazione: 1 capitolo ogni 2-3 settimane (tranne in casi eccezionali, in tal caso avvertirò)
Avvertimenti: volgarità, violenza, alcune scene trash, uso di alcool
Richiesta:
--Scrivere commenti
--Essere pazienti riguardo la pubblicazione dei capitoli
-Non giudicare la scelta dei personaggi
-Indulgenza (prima fanfict)
Mi scuso in anticipo per eventuali errori grammaticali e ortografici (sono di madrelingua francese)
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo XV: Introspezione e Dubbi, parte I.
 
 
-“Eccovi capitano, allora oggi è il grande giorno!”
-“Da una parte, è il più bello giorno della mia vita. Però, d’altro canto, devo ammettere che sarà strano non essere più chiamato capitano”
-“E vabbene, Jim! Questo è solo un titolo! Negli fatti rimani il nostro commandante e nostro amico!”
-“In realtà dottore McCoy, la promozione di Kirk ad Ammiraglio non è un semplice cambiamento onorifico. In fatti, adesso, l’Enterprise non è più riservato solo a delle missione di esplorazione, di diplomazia e di riconoscimento. Potremmo essere mandati a dirigere contigenti di astronave di controllo della zona neutrale, o a assicurare la sicurezza di…”
-“Per l’amore del buon dio, Spock! Anche in questo giorno di festività dovete fare il solito puntiglioso?!”
Mentre i suoi due migliori amici iniziavano per l’ennesima volta a litigarsi, Jim Kirk sorrise felicemente e prosegui insieme a McCoy, Spock e Uhura verso la sala della teleportazione. Mentre camminava, un profondo sentimento di nostalgia invase il capitano. In effetti, era l’ultima volta che attraversava la sua astronave con il titolo di capitano. Tra due ore, egli si troverà al Parlamento storico della Confederazione Intergalattica a San Francisco, sulla regione Americana del pianeta Terra, e in presenza di tutto il suo equipaggio e delle delegazioni di tutti i membri della Confederazione riceverà la consacrazione della sua carriera: La promozione al posto di Ammiraglio. Non dovete credere che diventare un Ammiraglio era una cosa facile per Starfleet: Su Centinaia di capitani di varie specie che comandavano un equipaggio, solo cicra il 5% percento veniva promosso Ammiraglio. E ancora, questo titolo era offerto di solito agli capitani che avevano servito durante delle missione militare o particolarmente pericolose, e che avevano comunque dimostrato le loro capacità per almeno vent’anni di servizio. Allora il fatto che il Capitano James Tiberius Kirk, un tempo un adolescente ribelle che fu costretto dal suo mentore, l’ex capitano dell’Enterprise Pike, a fare le sue prove all’accademia militare di fronte a studenti più avvantaggiati, e che per cinque anni si era dedicato a missione principalmente dedicate all’esplorazione, certo non facile ma communque non troppo pericolose, divenne a sua volta Ammiraglio era la prova decisiva che il suo merito era riconosciuto direttamente dagli più alti responsabili della Confederazione. In effetti, oltre ad essere il primo capitano dell’Enterprise ad essere promosso a questa posizione, sarebbe anche diventato il più giovane ammiraglio della Confederazione in due secoli di esistenza. In altre parole, James Tiberius Kirk stava per entrare nella leggenda.
Stranamente, mentre camminava negli vari corridoi della sua astronave, il futuro Ammiraglio ebbe la sensazione di rivedere alcune scene. Alcune erano flash-back di eventi della sua vita, soprattutto di eventi avvenuti durante i suoi anni di servizio sull’Enterprise, sembravano normale per il capitano. Altre visione, però, erano molto strane. Ogni tanto, ad un angolo, James Kirk vedeva delle ombre umanoide, passare, parlare tra di loro o andarsene. Kirk notò velocemente che era l’unico a vederle, e che queste figure stesse sembravano ignorarlo lui e i suoi compagni. Intrigato, il capitano avrebbe voluto seguire queste figure, ma stranamente, ogni volta che stava per andare all’incontro di queste figure, esse scomparivano. E ogni volta che uno dei suoi compagni gli chiedeva cosa succedeva, Kirk rispondeva sistematicamente “Non è niente, sono solo un po’ nervoso” nonostante pensava rispondere onestamente l’instante prima. Lì, dopo avere ritrovato Sulu e Scott nella sala di transportazione e, dopo essere salito nel teleportatore, si ritrovò direttamente nel Parlamento, direttamente al centro e circondato da tutti mentre il capo della Confederazione sembrava avere già iniziato a fare il suo discorso.
 
-*C’è qualcosa che non va* pensò James Kirk *Perché non mi riccordo di essere arrivato lì? Perché non mi sento libero dei miei movimenti? Cos’erano queste figure? Devo fare qualco…*
 
-“Capitano James T. Kirk” disse all’improvviso il capo della Confederazione “Alzatevi per favore”. Kirk, nonostante non era sicuro di sé, ubbedì immediatamente. “Capitano, dopo che me stesso e il resto del Consiglio abbiamo discusso su i vostri numerosi meriti, è con grande onore che vi promuovo al rango di Ammiraglio. Giurate, nel nome dei valori della Confederazione, di proseguire all’obbiettivo di assicurare la pace nella galassia e di difendere Starfleet di fronte a ogni possibili ostacoli?
 
-“Lo giuro” non poté trattenersi di dire James Kirk con un grande sorriso, nonostante
 
-“Davero?” chiese allora il commandate di Starfleet con una voce che divenne di un tratto molto più grave.
 
-“V…Vi chiedo scusa?” riuscì a chiedere il capitano dell’Enterprise
 
-“Come sareste capace di proteggere la confederazione quando non siete capaci di salvare il vostro stesso Equipaggio?” A parlare sembrava essere il commandante della Confederazione, visto che era lui a parlare per primo e che continuava a muovere le labbre. Però, la voce, che ormai non aveva più niente di umana, sembrava provenire da varie parte simultaneamente. Kirk, ovviamente preso di sorpresa, riuscì, per la prima volta da quando era salito sul teleportatore, a riprendere il controllo de suoi movimenti, e si girò. Li, con grande orrore, visse i vari suoi officiali morire gli uni dopo l’alto rapidamente, ma non senza urlare con un espressione di terrore, come se la loro morte fu dovuto alla visione di un orrore incommensurabile che causava automaticamente una fatale crise cardiaca. “Come pensi potere difendere la confederazione, se non sei riuscito a proteggere la tua astronave?” Riprese con più forza e insistenza la voce che ormai sembrava non solo provenire di tutta la stanza, ma addiritura dalla testa stessa del capitano. Li, mentre i gridi agonizzanti di terrori proseguirono, Kirk senti il luogo tremare, e, alzando la tesa, vide lo scafo avanti del suo carissimo Enterprise distruggere il tetto del Parlamento, che ovviamente scompari insieme a tutti i testimoni in esplosione di fuoco che distrusse tutto. James Kirk pensò che la sua ora era giunta, e si copri il viso per non vedere la sua stessa morte. Però, stranamente, non senti la su vita andarsene, né il suo corpo bruciato né espulso dalle onde. Per questo motivo, egli riapri i suoi occhi e vide che, contro ogni logico, era sopravissuto. Questa “Buona” notizia, però fu subito tolta via quando Kirk si rese conto che, tutto attorno a lui, la città era in pieno stato apocalittico: Sotto un cielo completamente rosso, anzi, che riusciva a diventare sempre più rosso, come se il sole stesso fosse esplose e che i suoi raggi iniziavano a colpire la superficie terrestre, la città brucciava, la terra tremeva, distruggendo interi immobili e edifici, e la gente che non era gia morta iniziava a cadere nel precipizio o ad infiammarsi. Però, il primo pensiero di Kirk non fu la paura, anche se ovviamente era terrorizzato. In realtà, la prima cosa che notò fu il fatto che la città non somigliava per niente a San Francisco, né come l’ho conosceva nel Ventitreesimo secolo, né come l’ho aveva visto nei libri di storia. In realtà, questa città sembrava molto più grande, con un architettura tutt’altra che quella terrestra di stile occidentale. Il capitano ebbe addirittura di vedere crollare una grande statua d’oro, che rappresentava un personaggio a lui completamente sconosciuto. Li, nuove scosse, ancora più violente, iniziarono a farsi sentire e, all’improviso, immense colonne di fumo nere inziarono a uscire dal suolo, distruggendo il poco che era rimasto in piede. Li, Kirk, prese dall’orore, ebbe l’impressione di vedere come una forma gigantesca uscire dalla terra, ma prima di vedere bene cosa fosse, fu spinto a terra da un tizio che inizio a picchiarlo freneticamente.
 
-“Come pretendi salvare il mondo, quando non sei riuscito a salvarmi me?!”
 
-“G…Gary Mitchell?! Ma sei morto!”
 
-“Come tutti gli esseri di quest’universo, e di tutti altri tra poco a cominciare da te!” urlò il cosidetto Gary, prima di afferare un sasso e dare un colpo mortale sulla testa di Kirk, che urlò di tutto le sue forze”
 
 
-“Ey coglione, stai zitto, che già mi dai male di testa!”
 
Sentendo la voce dell’Esploratore, Kirk aprì i suoi occhi, e con un mischio di trauma e di discreta felicità, si reso conto che era soltanto un sogno e che era in realtà completamente sudato nel letto che Osirius gli aveva affidato, mentre i suoi ufficiali, tranne Uhura, i mercenari, Bruce Wayne aka Batman, Camus si stavano svegliando per andare alle doccie. Ma, prima di proseguire, è forse necessario rimettere la situazione nel suo contesto. In effetti, erano passati cinque giorni da quando egli e i altri avevano fatto il patto con Tyresius. Con la promessa di tornare negli loro rispettivi universi prima degli incidenti che avevano coinvolto tutto, gli ex-sfuggitivi avevano giurato di dedicare la lora vita alla guerra contro gli Jenesiani finché il cosiddetto Ente Supremo venisse sconfitto. Questo singolare obbiettivo sembrava quasi impossibile, e Kirk era conscio che era più probabile per lui e gli altri morire di vecchiaia sul Virgilius che rivedere il suo appartamento sulla Terra. Però, sé non ci fosse stato questo patto, lui e tutti gli altri sarebbero stati probabilmente disintegrati e buttati nel vuoto del multi-verso per essere scordati da tutti, quindi alla fine le cose potevano oggettivamente essere peggio. In ogni caso, Tyresius non amava perdere il suo tempo: Appena ritornati sul Virgilius, L’ammiraglio se né andò insieme a Kalash’ar, ordinano a Osirius di mostrare i “quartieri” alle nuove reclute e di “insegnare l’umilità” a Camus. Dopo una “breve” presentazione delle zone le più importante dell’astronave, come un caffeteria, la sala di ospitalizazione e le numerose sale di allenamento e di armamento, Osirius aveva portato le cosidette reclute in un corridoio con due stanze. Ognuna di queste stanze era provista di letti, di armadie con delle uniforme bianche totalmente sobrie e di doccie e ovviamente di bagni. La prima, più piccola con solo due letti e altrettante doccie, fu riservata per Uhura e Derpy. L’altra, molto più grande, conteneva abbastanza letti e doccie per tutti i maschi del gruppo, e il zalgo verde ordinò a tutti di condividere la stanza. Ovviamente ci furono delle reazione molto negative: Conhager pretese di non dovere vivere a presso di Kirk, Scott era in ansia solo all’idea di stare vicino al troppo entusiasta Tavish Finnegan, Camus e Bruce Wayne avrebbero preferito rimanere soli e finalmente la Spia francese pretendeva di avere il diritto di avere una camera di lusso con jacuzzi tutto per lui e lontanto dagli Prolétaires puants[1] dei suoi colleghi, in particolare modo dello cecchino. Però, stranamente, quando Osirius spezzo il braccio della Spia in un colpo e promise che al prossimo che si sarebbe lamentato avrebbe spezzato il collo, tutti si calmarono e accettarono le regole. Detto ciò (e dopo che Fritz fosse autorizzato a usare il suo raggio che della-morte-che-non-da-la-morte-ma-guarisce-tutto, ossia il suo Medigun, per curare in cinque minuti il suo collega francese), tutti gli effetti, dalle arme agli vestiti, delle reclute furono confiscati e portati chissa dove. D’ora in avanti, erano costretti a portare questi uniformi bianchi, che se dell’petto erano brutti, avevano comunque certe qualità, come il fatto di adattarsi automaticamente al corpo e di auto-ripararsi o auto-pulirsi se rotto o sporcato. In altre parole, un solo dei questi uniformi avrebbe fatto un ottimo vestito per tutta la vita di un individuo, ma, come detto prima, non erano il massimo e tutti ebbero la nostalgia dei precedenti abiti o, come nel caso di Wayne e Camus, delle lore armature che, è vero, erano più adatti al combattimento.
La sera stessa del loro arrivo, una volta fatto una doccia, ebbero diritto alla loro prima cena sul Virgilius: Tutti avrebbero voluto un piatto buono: Derpy sognava di potere avere un piatto di muffin da condividere con il Pyro, Il Grosso Mikhail avrebbe voluto due kili di panini al prosciutto, formaggio e pomodorro e gli altri, senza essere cosi preciso, non avrebbero detto di non a un buon piatto di pasta con una bevanda adatta. Invece, l’unica cosa alla quale ebbero diritto fu una sorte di zuppa grigia, non completamente liquida e che non aveva un odore attraente. Quando chiesero cosa fosse, Osirius disse semplicemente che era un piatto chiamato nella loro lingua “Mok’star” e che ai tempi dell’impero era servito come pasto agli soldati. Inoltre era un piatto semplice che però aveva la virtù di contenere tutte le vitamine e proteine necessarie al buon funzionamento del corpo. Due razione al giorno, ed eri in piena forma per una giornata intera di intenso forzo fisico. C’era solo un problema con il Mok’star: Già che l’aspetto era poco apprezzabile, il sapore si rivelo ancora peggiore! Quando venne il momento di mangiare, tutti ovviamente si monstrarono scettici, e rifiutavano di essere il prima a bere. Dopo un po’, il soldato Doe si stuffo dell’attesa e, insultando tutti attorno di essere una banda di “Femminucce vigliacche senza palle che non erano degni di chiamarsi uomini virili” prese la sua razione e, glorificando l’America come lo faceva, lo beve in un colpo…prima di svenire subito dopo. Osisrius rassicurò che non era morto, che semplicemente aveva una reazione di shock e che sarebbe stato meglio l’indomani mattina…ma consigliò anche di evitare di mangiare il Mok’star di un tratto. Seguendo il consiglio, gli altri mangiarono più lentamente, e se è vero che nessun’altro sveni, ebbero purtroppo la possibilità di “approffitare” più a lungo dell’orribile sapore, a punto tale che, non conoscendo la traduzione di “Mok’star”, iniziarono a soprannominare il piatto il “Schiffo liquido”, per il quale non erano neanche autorizzati a aggiungere del sale. Però, essendo l’unico piatto a loro disposizione, erano costretti a mangiarlo. L’unico di tutte le reclute che, per qualche scuro motivo, apprezzo molto il Mok’star a punto tale di chiederne un’altra razione fu il Pyro, che divenne ancora più spaventoso agli occhi dei altri proprio per questo motivo.
Dopo il pasto, tutti andarono al letto, e da li, per cinque giorni, la seguente successione di eventi si ripeteva quotidianamente: Prima di dormire, le reclute erano chiuse a chiave nelle loro stanze da Osirius, che promise a chi avrebbe provato a uscire di nascosto che lo Xenomorfo Ciacc’ar avrebbe fatto la guardia, e che non era proprio il tipo di animale da guardia che si sarebbe mostrato tenero. Dopo di ciò, la maggioranza degli nuovi membri del Virgilius andavano a dormire. Solo Bruce Wayne, che non era abituato a dormire tanto durante la notte, e Uhura rimanevano svegli più a lungo e passavano il loro tempo a tentare di capire e tradurre degli testi sulla storia sugli Jenesiani. In effetti, l’unico passa-tempo autorizzato da Osirius era di prendere degli libri, sia Jenesiani che di altri universi, da leggere durante il poco tempo libero a disposizione. Mentre il super-eroi e l’interprete dell’Enterprise leggevano nella speranza di ottenere maggiore informazione, gli altri provavano a dormire. Ma néanche nel sogno ebbero la pace. Anche se nessuno fino ad adesso lo aveva confessato agli altri, tutti facevano degli incubi che mischiava sia eventi passati che eventi che nessuno di loro capiva il senso. Dopo di che, dopo questo riposo piuttosto agitato, tutti si svegliavano per quello che avrebbe corrisposto alle cinque di mattina su Terra. Il primo giorno, fu Osirius a entrare a risvegliare tutti di un colpo annunciando che, d’ora in avanti, l’allenamente sarebbe iniziato l’ora successiva e che entro questo momento dovevano avere fatto collazione ed essere puliti. Il fatto di alzarsi presto non era un problema per nessuno delle reclute, tranne Derpy, perché erano comunque o degli militari, o degli eroi responsabile della protezione del loro territorio o semplicemente dei mercenari allenati, e già il secondo giorno riuscirono tutti ad essere pronti in tempo. La difficoltà veniva piuttosto della giornata in sé: Con orrore, tutti – tranne il Pyro che ne fu felice – si resero conto che avrebbero avuto solo il “Mok’star” sia per collazione che per cena. E se vi chiedete dov’era finito il pranzo di mezzogiorno: semplice, secondo il Zalgo verde, non c’era bisogno per degli primitivi deboli di mangiare pi di due volte al giorno. Di fronte a questa condizione poco apprezzabile, al limite, secondo le reclute, della schiavitù, Osirius si arrabiò e disse che in realtà erano fortunati della generosità dimostrata da Tyresius e che erano perfino trattati troppo bene. Però, dopo avere agitato il bastone, egli promise la carotta: Promise infatti che, se gli diciassette nuovi subordinati dell’Ammiraglio riuscissero le varie prove di allenamento, avrebbero avuto diritto a migliori pasti a più attività a disposizione durante il tempo libero. Un compromesso che a priori sembrava onesto, ma che in realtà si rivelò molto difficile da raggiungere.
Come detto, l’allenamento era tutt’altro che facile: durante tutto il giorno, da circa le sei di mattina alle sei della sera, i compagni di sfortuna erano sottomessi a una serie di prove, non particolarmente originali, non per questo non difficile.
La prima prova, la più soft, era una prova di riscaldamento Un giorno su due, era semplicemente una serie di esercizi come si troverebbero in palestra: trazione, addominali, ponti, etc, per due ore piene- Gli altri giorni, questa volta “solo” per un’ora e mezza, i vari personaggi dovevano correre senza sosta in una grande stanza un percorso quadrato di circa 600 metri di lunghezza e di 400 metri di largezza. Il primo giorno, tutti pensarono che sarebbe stato una prova piuttosto facile. Però come si sa correre a lungo per un’intera ora a grande ritmo rende perfino i grandi sportivi piuttosto stanchi, quindi vi lascio immaginare come coloro che non erano abituato a fare esercizi di questo giorno regolarmente si sentivano già stremati dopo solo il secondo turno, ed ebbero delle reazione piuttosto assurde: La Spia e lo Cecchino erano sudati e senza fiato e nonostante erano tra gli ultimi si insultavano a vicenda di lumache, Scott, che purtroppo aveva un po di pancia dovuto a un consumo regolare di whisky (anche se con moderazione), manco di crollare più volte finché Tavish il demolitore, che credeva a torto essere diventato il migliore amico di Scott per via della loro comune origine scozzese, e credendosi in un remake della guerra di secessione dall’Inghilterra, urlò che non avrebbe mai abbandonato un compatriotta sul campo di battaglia e, senza chiedere il permesso all’interessato, prese Scott sulle sue spalle e inizio a correre con quest’ultimo adosso. Però, l’incidente più problematico arrivo dopo mezz’ora di corsa, quando Kirk per sbaglio caddo e rovescio Conhager. L’Ingeniere Texano, che non aveva ancora perdonato al capitano dell’Enterprise la sua diffidenza e la sua “ipocrisia” nei suoi confronti, penso a un’agressione volontaria e inizio ad aggredire fisicamente il presunto agressore. Di fronte a questa scena, Osirius in qualità di allenatore, avrebbe dovuto interrompere l’esercizio e intervenire. Ma se non si fosse capito, il zalgo verde aveva un’altra concezione dell’allenamento: fischiò e all’improvviso e, dopo qualche secondo, arrivo lo xenomorfo. Dopo avere accarezzato l’alieno come se fosse un cane da compagnia addestrato, Osirius disse a quest’ultimo di “cacciare” le reclute. Fu cosi che per l’intera ora successiva, tutti furono costretti a correre per la loro vita per sfuggire a Ciacc’ar che li inseguiva direttamente. Nessuno di loro sapeva se il xenomorfo gli avrebbe uccisi se li avesse raggiunti, il che sarebbe stato contradittorio con l’ordine di Tyresius di allenarli, ma nessuno voleva essere catturato dall’alieno per vedere cosa sarebbe successo. Alla fine del percorso, tutti erano esausti e Osirius disse, e successivamente mantenne la sua promessa, che ogni volta che qualcuno del gruppo sarebbe stato troppo indietro sugli altri, o se non andavano abbastanza velocemente dal suo punto di vista, avrebbe nuovamente rilasciato il suo alieno addestrato. Se siete curiosi di sapere chi erano gli primi e gli ultimi di questa prova: il primo giorno, il demolitore e Scott furono squalificatati e ricevettero una scossa elettrica come punizione per esserci aiutati a vicenda. La stessa cosa avene al Pyro e Derpy per lo stesso motivo e a Kirk e Conhager per avere rallentato il resto del gruppo, una cosa “inaccetabile” per Osirius. Tutti ebbero degli risultati abbastanza secondo lo zalgo, tranne per quattro di loro: Spock, Camus, Bruce Wayne e, stranamente in prima posizione, l’Esploratore.
Escludendo Spock, questo trio si rivelò anche il migliore nella prova successiva: la sala del percorso. Cos’era la stanza del percorso? Era una grandissima sala bianca, che sembrava completamente vuota tranne per un piccolo piedistallo, alto di un metro, sul quale vigeva una sfera. La prima volta che il gruppo entrò nella stanza e chiese dell’obbiettivo, Osirius disse semplicemente che dovevano ricuperare la sfera, e disse perfino che il primo ad afferrala avrebbe ottenuto il suo rispetto, ma che tanto i primitivi come loro non ci sarebbero riusciti. L’Esploratore, presuntuoso come sempre e reso fiducioso dal fatto che aveva finito per primo la corsa menzionata prima, disse che questa cosa prova era un insulto alle sue capacità e, vantandosi di quanto era fico e che i Zalgo farebbero meglio a riconoscere le sue capacità, ando verso la sfera esattamente come se fosse un soda. Però, come sempre sin dall’inizio di quest’avventura, ogni volta che il giovane mercenario pretendeva essere il migliore, il Karma si facceva sentire e, nel migliore dei casi, l’Esploratore era reso ridicolo per la più grande gioia dei altri mercenari, specialmente Spia. Questa volta non fu non un’eccezione, e quando il giovane arrivò a cinque metre della sfera, quest’ultima emise un onda che buttò via l’Esploratore prima di elevarsi a una cinquantina di metri di altitudine. Contemporaneamente, alcune piattaforme, di varie forme e dimensione, iniziarono a comparire presso i nostri protagonisti. Queste strutture erano trasparenti, e a dire il vero solo il bordo leggermente grigio e la strana riflessione sulla superficie permetteva di distinguerli. A prima vista, tutti pensarono che erano semplicemente proiezioni, ma dopo avere controllato si resero conto che erano tangibili. Lì, il zalgo verde fù un po’ più preciso sulla prova: In pratica, era un percorso di ostacoli, e i partecipanti dovevano usare le strutture evitando ostacoli o trappole per raggiungere la sfera. Egli precisò anche che quest’ultime sarebbero comparse mano a mano si ravvicinavano della sfera, ma che avrebbero anche iniziato a scomparire dopo un certo limite di tempo o quando gli ultimi erano troppo lontano dagli primi. Infine, Osirius rassicurò i cosiddetti “primitivi” che, anche se gli ostacoli avrebbero fatto male, che non erano mortali e che anche se dovessero cadere da quaranta metri di altezza o che venivano seriamente feriti, c’erano delle misure di sicurezza per impedirli di morire e che gli effetti curativi del Medigun del Medic erano stati direttamente implementati negli apparecchi curativi a disposizione del Viriglius, e che di conseguenza sarebbero stati curati immediatamente. Detto ciò, Derpy notò che avrebbe potuto semplicemente volare per raggiungere la sfera, e il Soldato disse che se avesse avuto il suo bazooka, avrebbe potuto fare un rocket jump e direttamente raggiungere la sfera senza preoccuparsi dal percorso. Di fronte a queste affermazione, Osirius ridò temporaneamente il bazooka al Soldato e lo invitò a usarlo come aveva detto. Doe, dicendo che il Zalgo aveva riconosciuto la superiorità degli americani e che adesso, nel nome di tutti i presidenti, avrebbe mostrato come un vero Americano risolveva le questione. Come aveva detto prima, fecce un salto e sparò un razzo sotto di lui per farlo saltare molto più alto. E come aveva detto riuscì nuovamente ad avvicinarsi presso la sfera, però esattamente come era successo all’esploratore, un’onda energetica colpi in piene il patriota che caddò a terra. Li, come promesso, una razzo energetico colpì Doe e lo fece levitare per impedirgli di spaccarsi a terra, e dopo essere averlo deposto a terra gentilmente, un apparecchio robotico con un braccio che teneva una mini copia del Minigun arrivò e inizio a curare il scemo. Osirius confermò allora che la sfera era programmata per essere accessibile solo una volta il percorso compiuto, e che chiunque avrebbe provato a raggiungerla in un altro modo, usando un super-potere o un gadget, sarebbe stato irrimediabilmente respinto. Una volta chiarito tutto, i vari membri si rassegnarono e iniziarono a fare il percorso. Come il zalgo li aveva avvertiti, il percorso era tutt’altro che facile: Alcune volte, le piattaforme scomparivano all’improvviso, altre volte si muovevano in un modo con una certa velocità prima di cambiare i suoi spostamenti senza preavviso. Più difficile, A un certo punto, Spock che era allora il primo vide una specie di scudo comparire. Il tempo di chiedersi cosa quest’oggetto faceva li, una piccola mitragliatrice compari a una decina di metri e, dopo avere preso di mira il vulcaino, inizio a sparargli addosso. Come detto prima, la prova non era mortale, ma i colpi ripetitivi di plasma fecero molto male a Spock e lo fecce cadere dalla sua piattaforma, squalificandolo. In cinque giorni di allenamento, alcuni si erano mostrati bravi: Bruce Wayne, Camus e Esploratore, e anche Derpy. Ma nessuno era riuscito a raggiungere la sfera. L’ultima parte della sfida, infatti era impossibile: A due metri della sfera, c’era un’ultima piattaforma accessibile solo con un alto salto tramite una corda. Però, appena qualcuno raggiungeva questa piattaforma, quest’ultima scendeva subito di dieci metri sotto la sfera, che era ormai troppo alta per raggiungere in salto, perfino per Camus, visto che usare il suo cosmo veniva considerato dalla sfera come un tentativo di raggirare la prova. Dopo circa due minuti, altre mitragliatrici arrivavano e la piattaforma scompariva, rendendo nullo ogni sforzo fatto da colui che riuscito a vedere la fine della prova. Inoltre, per raggiungere un sentimento di frustrazione alle varie reclute, Avevano notato che ogni giorno il percorso generato dal Virgilius cambiava, tranne appunto per l’ultima piattaforma, e che quindi era completamente inutile per loro prendere delle note o provare a memorizzare i vari ostacoli.
La terza prova regolare non era altrettanto difficile né dolorosa che le due prime…Almeno per chi aveva un minimo di capacità di combattimento. Infatti, dopo la prova degli ostacoli, i nostri protagonisti erano portati in un'altra stanza, anch’essa vuota. Lì, Osirius lasciava il suo posto di coordinatore a Kalash’ar e se ne andava. Kalash’ar, che al contrario del suo collega non perdeva il suo tempo a umiliare le nuove reclute ed era più diretta, spiego direttamente che ciascuno di loro dovrebbe affrontare degli avversari che, come le piattaforme, sarebbero virtuali ma tangibile. L’obbiettivo era di resistere il più a lungo e di evitare di essere toccati da uno di questi avversari. Se toccato, era la squalificazione immediata. Kalash’ar precisò però che, chi non sarebbe resistito abbastanza a lungo, o avesse fatto un grave errore, sarebbe immediatamente punito con un “allenamento” personale contro lei, il che si rivelò successivamente estremamente doloroso. Infine, Kalash’ar preciso che per la prima sessione, la sala rimarebbe vuota e che ognuno di loro sarebbe messo alla prova l’uno dopo l’altro, ma che a partire del secondo giorno, un ambiente sarebbe generato in maniera aleatoria e che tutti dovrebbe partecipare simultaneamente, individualmente o in gruppo. L’unica delle nuove reclute ad essere esclusa da questa prova fu Derpy. In effetti, la Zalgo non era per niente convinta dell’utilità della cavallina al combattimento. E la sua convinzione fu rinforzato quando le pegasa, messa in confronto agli nemici virtuale, provo solo a scappare e, non ci sa come riusci, ma nella sua precipitazione riusci a colpire l’uno dei computer che generava gli avversari, facendoli scomparire del tutto e ritardando di mezz’ora la prova per gli altri, e dopo di ciò non smise di piagnucolare. Da questo momento in poi, Kalash’ar prese la decisione che Derpy rimarrebbe solo a guardare, zitta e silenziosa, e che avrebbe pensato dopo a trovarli un utilità. Fu cosi che, come detto, furono tutti messi alla prova e, eccezionalmente, Kalash’ar li autorizzo a usare delle arme, ma non armature nel caso di Camus. Quest’ultimo decise a questo punto di combattere a mani nude e fu mandato per primo. All’inizio, ebbe un’ottimo risulato, e riuscì a respingere e a eliminare una grande parte degli nemici virtuali che arrivavano a corpo a corpo, e questo nonostante erano sempre più grossi e veloci. Però, dopo circa 5 minuti un suono stridente si fecce sentire e tutti i avversari scomparirono mentre Kalash’ar dichiarò che se messo nella realtà Camus sarebbe stato morto. Il cavaliere protestò, dicendo che nessuno nemico l’aveva toccato. Fu a questo momento che noto come una scia luminosa vicino al suo cranio e, guardando da dove proveniva, si rese conto che c’era un ultimo avversario, che non aveva visto e che ormai era immobilizzato, che gli aveva sparato con una fucile da cecchino. Dopo di che, fu il torno dell’unico altro membro che scelse di combattere senz’arma, Bruce Wayne. Anche lui iniziò piuttosto bene, ma dopo 3 minuti Kalash’ar interrompo l’esercizio, facendo notare che lui non aveva eliminato nessuno degli suo nemici, e che giustamente quelli che aveva messo a terra si rialzavano e che tra poco sarebbero stati troppo numerosi anche per un super-eroi agguerrito come Batman. Li, l’uomo-pipistrello si offese, dicendo che si rifiutava di uccidere degli avversari, anche se militari, e che il simulatore di combattimento doveva essere rotto perché era sicuro che i colpi che dava avrebbero dovuto mettere K.O. definitivamente gli nemici artificiali. Li, la zalgo cyborg gli disse che, per cominciare, non gli fregava niente degli sentimenti di lui o delle altre reclute, e che in guerre, che gli piaceva o meno, era principalmente uccidere o essere uccisi. Inoltre, gli disse che gli avversari generati dal simulatore erano concepiti come degli Jenesiani, i quali, come aveva già detto, avevano una costituzione più sviluppati dagli semplici umani come lui. Finalmente, disse che se non era d’accordo, poteva sempre fare un duello alla pari con lei per dimonstrare quando era bravo. Bruce Wayne, nonostante avesse visto le capacità della zalgo, accettò la sfida, avendo la convinzione che adesso che aveva potuto valutare meglio la sua avversaria, avrebbe potuto avere la meglio con una strategia adatta. Non ebbe il tempo di pensare che, quando il segnale fu detto, Kalash’ar riuscì a dargli una botta al testa e a metterlo in coma per il resto della giornata. E’ inutile dire che nessun’altro riuscì a fare altrettanto bene che Camus, tranne il Pyro, come Kalash’ar scrisse nel suo rapporto per Tyresius.
 
  • Derpy – nessuna partecipazione, trovare un’altra occupazione.
  • Camus – mane nude – 5minuti 48 secondi – 25 nemici eliminati – colpito alla testa.
  • Bruce Wayne – mande nude – 3 minuti – 0 nemici eliminati – squalificato.
  • Micha – Minigun – 3 minuti – 17 nemici eliminati – colpito alla testa.
  • Fritz – Sega di medicina – 1 minuto – o nemici eliminati – squalificato per essere sfuggito.
  • Spia – Coltello e pistola – 2 minuti – 2 nemici elimnati – colpito al petto.
  • Mundy – fucile da cecchino, coltello – 1 min 30 – 1 nemico eliminato – colpito alla testa.
  • Pyro – lancia-fiamme – 4 minuti 25 secondi -  30 nemici eliminati – preso in un tiro di gruppo – bisogno di essere controllato.
  • Esploratore – fucile a pompa – 2 minuti 10 secondi – 3 nemici elminati – afferato e colpito alla testa.
  • Soldato – bazooka – 10 secondi – 15 nemici elimanti – si è ferito e messo K.O. da solo con l’esplozione.
  • Tavish Finnegan – lancia granata – 30 secondi – 10 nemici eleminati – squalificato per esserci buttato in mezzo agli nemici senza avere nessun piano ed esserci fatto catturare.
  • Conhager – apparecchio per la sentry e pistola – 1 minuto – 0 nemici elminato – colpito alla testa. Il sogetto pretende che se avesse avuto il tempo avrebbe costruito un sentry e eliminato tutti gli avversari.
  • Kirk – Uhura – Scott – McCoy hanno scelto una pistola phaser e hanno tutti resistiti individualmente tra 1 minuto e 1minto 30 con rispettivamente 3 – 1 – 1 – 0 nemici eliminati, tutti sono stati colpiti alle spalle.
  • Spock – pistola phaser – 3 minuti – 10 nemici elminati – colpito alla testa.
  • Zulu – spada giapponese – 2 minuti 30 secondi – 7 nemici elimanti – colpito al petto.
 
Nonostante questi resultati piuttosto deludenti, Kalash’ar si accontentò di dire alle varie reclute che avrebbe valutato le loro capacità negli prossimi giorni, ma disse che l’indomani gli avrebbe fatti combattere tutti insieme. Fu una vera catastrofe sin dall’inizio: Camus e Bruce Wayne iniziarono a combattere da solo, e mentre Kirk tento di organizzare una strategia comune, gli mercenari lo mandarano a quel paese prima di litigare tra di loro e di essere previ alla sprovvista: dopo solo 6 minuti, erano stati completamente sconfitti dall’intelligenza artificiale, e per questo motivo erano puniti da Kalash’ar che mantenne la sua promessa di sfidarli l’uno dopo l’altro, di metterli sistematicamente a terra prima di insultare la loro incompetenza e forzarli a fare eserci fisici difficile. Come detto prima, questa situazione durava da cinque giorni, e, se dobbiamo essere veramente onesti, anche se le varie prove erano difficile, le varie reclute avrebbero anche potuto aspettarsi a peggio: non erano sottomessi alla tortura (tranne forse per il Mok’star, ma questo era un altro discorso) e, come detto prima, tutti erano comunque alla base degli soldati o dei guerrieri tranne Derpy. Però, non è perché una cosa non è altrettanto difficile di quello che si sarebbe potuto aspettarsi che essa diventava facile, tutt’altro: i nostri protagonisti, anche i più forti, iniziavano a risentire i dolori negli loro arti e le loro schiene per via dello constante sforzo che dovevano provvedere, nonché la stanchezza che lentamente ma sicuramente diventava sempre più difficile da controllare. Questa crescente degradazione della salute delle varie reclute era anche favorite dal contesto psicologico vissuto dai nostri personaggi. Per prima cosa, Kirk sospettava che non era l’unico a fare regolarmente degli incubi da quando era stato salvato da Tyresius e la sua truppa, visto che tutti gli altri si alzavano con un espressione, nel migliore dei casi, di notte bianca e, nel peggiore, di grande stress mischiato con un profondo sentimento di angoscia. In secondo luogo, bisogna riccordare che la storia vissuta da loro non era per niente facile. Alzarsi tutti i giorni con la coscienza che il vostro mondo, tutti i vostri beni, amici, luoghi che conoscete, potrebbero scomparire definitivamente da un momento all’altro e che l’unico modo di impedire, forse, questo destino è di partire in guerra contro un avversario molto più potente di sé non era per niente un esperienza facile sprovvista di trauma. Inoltre, Kirk e il suo equipaggio erano ancora in lutto per la scomparsa di Cechov. Infine, le tensione tra i vari membri della squadra erano ancora persistente ed erano nocive sia per le relazione, che per gli allenamenti, sia per lo l’ambiente del gruppo in generale. Ovviamente, Kirk e la sua squadra erano solidali, ma il discorso si chiudeva li: Bruce Wayne rispettava il capitano e l’equippaggio spaziale, ma non interagiva con loro, preferendo proseguire da solo le ricerche sugli Genesiani con i pochi testi concessi da Tyresius. I mercenari non solo continuavano ad odiarsi tra di loro, ma ma erano ancora arrabbiati nei confronti degli altri e non perdevano un occasione per provocare, insultare, mettere i bastoni nelle ruote e fare dispetto a tutti. Le uniche due eccezione erano il demolitore e il piromane, che si mostravano molto amichevoli, ma il primo essendo in perpetuo stato di manco di alcool e il secondo essendo incomprensibile tranne per Derpy, non erano i migliore per iniziare una coesione di gruppo. Kirk rimpiangeva che Conhager, che era probabilmente l’unico mercenario che avrebbe potuto migliorare la relazione tra di loro, era appunto colui che lo odiava di più. Derpy per canto suo presentava la stessa problematica che il Pyro e Tavish: Simpatica, gentile, desiderosa di aiutare, ma troppo ingenua e non adatta per certe faccende. Infine, riguarda Camus…
 
-“Camus è ancora assente?” chiese Kirk che guardò al cavaliere dell’Aquario che era li, livido, seduto da solo su una sedia, lo sguardo vuoto in direnzione di un piatto di Mok’star non ancora toccato.
 
-“E’ da quando Osirius gli ha mostrato questa scena del suo mondo nella sala dei mappamondi che è cosi” rispose Zulu “Ancora non credo nei miei occhi: lui che era cosi vigoroso e in forma quando l’abbiamo visto per la prima volta che ci aveva sconfitti da solo, ormai lo vedo… distrutto.”
 
-“Se entro stasera non si mostra più vivace, giuro che gli faccio un controllo medicale, anche senza il suo consenso!” disse nervoso McCoy, che non apprezzava per niente vedere altri individui con apparenti problemi di salute.”
 
-“Però, è da dire che lo capisco: Deve essere stato un vero e proprio shock per lui!” disse Scott.
 
Quattro giorni prima, dopo gli primi allenamenti
 
.-“Siete stati veramente patetici, lo sapete? Nessuno di voi è riuscito ad offrire un risultato sufficiente! Ancora non capisco per quale motivo Tyresius vi ha autorizzato a stare con noi!” urlò Osirius
 
-“Invece io non capisco in quale maniera questi esercizi assurdi ci aiuterano a sconfiggere i Jenesiani!” si lamento Esploratore “Dateci delle armi come le loro ed avremmo risolto!”
 
-“DA! Sacha e io potremmo spezzare questi nemici come biscottini a colazione!”aggiunse il Grosso
 
-“Oh certo, l’altra volta gli avete proprio sconfitti… un attimo, no, tutt’altro! Vi hanno fatto prigionieri come se niente fosse e se non fossimo venuto ad salvarvi, ormai sareste soltanto degli zalgo senza testa usati come zombie per distruggere i vostri stessi interresti!”
 
-“Non è per cattiveria, ma infatti non ci sarebbe qualcosa di meglio per prepararci alla battaglia che correre o fare un percorso interrativo?” chiese Uhura.
 
-“Infatti, è una pura perdita di tempo!” si lamentò Camus “Io dovrei andare ad avvertire il grande Sacerdote e i miei compagni per mettere al sicuro Atena!”
 
-“Quante volte te lo devo dire, capelli blu, che la tua presunta dea non ne vale la pena e che se veramente aiutare il tuo mondo, ti conviene stare qui?” fecce il zalgo verde.
 
-“Basta! Non supporterò più il vostro manco di rispetto nei confronti di Atena! Polvere di Diamanti!” Urlò Camus, visibilmente annoiato da constanti insulti negli confronti della sua dea, perse un attimo la sua pazienza e tento di attaccare Osirius. Però, nonostante gli precedenti eventi, egli si era scordato delle varie capacità degli zalgo e mentre sparo il suo famoso attacco di ghiaccio, che di solito buttava giù ogni avversario, il suo bersaglio si accontento di afferarlo al volo. Il braccio del zalgo verde aveva sofferto dell’attacco di ghiaccio, a punto tale che quest’ultimo era bruciato dal freddo. Ma laddove per un individuo normale l’amputazione sarebbe stato probabilmente l’unica soluzione, nel caso di Osirius non ebbe nessuno effetto, e la pressione che esercitò sul collo del cavaliere non era per niente sminuita. Però, sembrava, a giusto titolo, arrabiatissimo, e per un momento tutti i testimoni pensarono che questa volta avrebbe spezzato il collo di Camus per ucciderlo definitamente. Lo stesso cavaliere, rendendosi conto del suo errore e non riuscendo a liberarsi, iniziava a mancare ossigeno e poteva solo a vedere l’odio negli occhi del suo strangolatore. Meno male per lui, all’improvviso, il zalgo verde si accontentò di dargli un potente pugno in pancia per metterlo in ginocchio prima di rilasciarlo.
 
-“Sei fortunato che Tyresius ci ha ordinato di allenarvi, altrimenti credimi, avrei anche avuto piacere a levarmi dagli piedi un coglione come te. Però, vedo che continui ancora a parlare di Atena e del tuo sacerdote come se fossero il centro dell’universo, e questo oltre a farmi arrabbiare, lo ammetto, mi fa pena per te: Essere cosi sciocco deve essere davvero duro.” A queste parole, Camus provo a rialzarsi per difendere il suo onore, ma il zalgo verde lo blocco immediatamente appogiando il suo piede sulla testa del cavaliere “Ey, credi davvero che ho già finito? Sai, per la tua punizione, pensavo a una cosa tradizionale, come una notta in cella in solitario o una punizione di ordine fisico, ma mi sa che mi conviene, per questa volta, darti una lezione per aiutarti personalmente a renderti conto perché sbagli. Eccezionalmente, reclute, faremmo una pausa, per insegnare al vostro amico Camus la realtà degli fatti!”
 
Detto ciò, il zalgo verde afferò Camus e inizio a trascinarlo, invitando gli altri a seguirli in silenzio. Camus avrebbe potuto tentare di liberarsi, ma aveva capito che era per il momento inutile, e che era meglio non peggiorare la sua situazione. Inoltre, in fondo, era incuriosito dalle parole del Zalgo: Cosa gli sarebbe successo?
 
Contro ogni aspettative, il gruppo si ritrovo di nuovo nella stanza del mappamondo, dove alcuni di loro avevano potuto osservare direttamente gli eventi in corso nei loro propri universi. Per chi, come Camus tra l’altro, era la prima volta a entrare in quella stanza, Osirius spiego velocemente la sua natura e che era da cui che lui, Kalash’ar e Tyresius spiavano gli vari universi per localizzare sia li Jenesiani che i eventuali rischi di communicazione tra gli vari universi. Detto ciò, rilascio il cavaliere e, senza rispondere agli interrogativi che le varie reclute stavano iniziando a fare, il Zalgo verde cerco un attimo tra i migliaia di punti di luce che costituivano i vari universi e pianeti e, quando sembro a trovare quello che cercava, premo lo tocco e invitò tutti a guardare. Come era successo prima, la stanza si materializzo, permettendo a tutti di vedere in prima persona cosa succedeva, senza però potere interagire. Questa volta, l’ambiente che si costituì somiglio all’interno di una grande palazzo, e più precisamente una imponente stanza. Il stile ricordava molto l’architettura antica greco-romana, ma in un ottimo stato, come se gli edifici di queste antiche civiltà erano sopravvissuti perfettamente fino ai giorni nostri. Insieme alla stanza, comparirono otto personaggi che rivestivano un armatura d’oro similare a quella che aveva Camus, e che sembravano aspettare qualcosa. Anzi, dopo un attimo, i nostri protagonisti né ricobbero alcuni di loro.
 
-“Ma questo è la Mucca tosta che mi attaccato!” Disse sorpreso Grosso puntando ad Aldebaran, cavaliere del Toro.
 
-“MMMMF!” fecce Pyro tentando di dare un pugno al cattivo clown che vedeva, ossia Il cavaliere del Cancro, mentre Derpy che lo aveva a sua volta riconosciuto, si nascose dietro.
 
-“Ma sono i miei compagni, gli altri servitori di Atena! Osirius, cosa ciò significa?!” disse Camus, che da una parte era felice di vedere gente che conosceva ma che era altrettanto preoccupato perché non capiva bene perché i zalgo verde gli mostrava questa scena.
 
-“Sappi solo che è in diretta, aspetti un po’ e poi capirai”. Rispose il Zalgo.
-“Scusatemi il disturbo, Camus” chiese cortesemente Conhager “Riconosco alcuni di questi individui: Oltre i due gia menzionati dai miei colleghi, vedo questa testa di …. Ehm, Shura, del Capricorno giusto? Ma anche Ioria del Leone, Milo del scorpione, e Aphrodite…”
 
-“Ergh, non parlarmi più di questa trappola!” si lamento Spia, disgustato di sé stesso di essere caduto temporaneamente innamorato di un altro uomo, pur femminile sembrava, che lo aveva sconfitto con un semplice fiore.
 
-“Dicevo” riprese l’Ingeniere “Ma gli altri mi sono sconosciuti, chi sarebbero?”.
 
-“Giusto” disse Camus “Quello li con i capelli viola chiarissimi e di cui l’armatura ha come due grosse corne d’ariete giganti è il grande Mur, cavaliere dell’Ariete. Sarebbe il pià saggio di noi se non fosse per Shaka.”
 
-“Shaka?” chiese Zulu.
 
-“E quello alto biondo” spiego Camus, “E’ il cavaliere della Vergine, il più vicino agli dei, come gli piace esere chiamato, egli riesce meglio a percepire i sensi, il cosmo, e a capire il senso di ogni caso.”
 
-“Ma è cieco!” notò McCoy guardando attentamente il cosidetto Shaka.
 
-“Purtroppo si, è una caratteristica tipica degli cavaliere della Vergine” spiegò Camus, prima di concentrarsi sulla scena “Ma cosa ci fanno cui?”
 
-“Un attimo” notò Spock “Camus è l’Aquario vicino a noi, poi ci sono il Pesce, l’Ariete, il Tauro, il Cancro, il Leone, la Vergine, lo Scorpione e il Capricorno…” Se non mi sbaglio, i segni zodiacali della Terra, almeno nella sua cultura occidentale, sono dodici, ma ne vedo solo nove: Dove sono la Bilancia, il Sagittario e i Gemini?”
 
-“Credi sia il momento?” disse Uhura, “forse è più importante provare a capire cosa stanno per dire.”
 
-“Posso rispondervi, signore Spock” disse Camus “Il Cavaliere della Bilancia è ormai molto anziano, e ha preferito ritirarsi nella sua terra natale per occuparsi di futuri cavalieri con la speranza di trovare un degno successore. I cavaliere del Sagittario, Micene, era un traditore che Shura ha sconfitto quale anno fa, e la sua armatura non ha ancora trovato un suo successore.”
 
-“Aspetta, ci stai dicendo che sono le armature a scegliere i loro proprietari? Ma com’è possibile?” chiese curioso Zulu.
 
-“Non mi sembra essere un dettaglio importante” interrompo Batman, “Inoltre, non mi sorprende: Anche nel mio universo, esiste un corpo di guardiani galattici, i Green Latern, che traggono i loro poteri di annelli i quali anche loro scelgono i loro portatori”.
 
-“Communque, mi chiedo cosa stanno faccendo tutti qui” notò Kirk
 
-“Forse stanno preparando una festa di compleano” teorizzo Derpy sotto lo sguardo annoiato di tutti i altri.
 
In questo momento, prima che il cavaliere dell’Aquaio e gli altri potessero iniziare a prestare attenzione alla discussione degli altri cavalieri d’oro, un pesante rumore di porta si fecce sentire e gli vari cavalieri smisero completamente di parlare, entrando in un silenzio che permise di fecce sentire degli passi. Girandosi verso il rumore regolare, i nostri protagonisti intravidero un nuovo personaggio. Alto e visibilmente forte, era comunque impossibile capire l’identità di questo personaggio: Un immensa toga di seta blu scura copriva tutto il suo corpo dal collo fino agli piedi, mentre il viso era nascosto dietro una maschera di un viso maschile blu con degli occhi rossi. Inoltre, egli portava una sorte di corona, o piuttosto un elmo somigliante a una versione fantasy di quelli dell’Antica Grecia, di colore rosso scuro simile a quelli degli occhi. L’unica parte visibile del nuovo personaggio che non era nascosto erano i suoi lunghi capelli bianchi che gli cadevano dietro le spalle. Questo individuo sembrava essere il capo, visto che gli otto cavaliere s’inclinarono rispettosamente mentre attraverso la stanza in direzione di un imponente trono che, stranamente, nessuno aveva notato.
 
-“Ma certo! Questa stanza appartiene al Grande Tempio di Atene! Come mai non me ne sono reso conto prima!” dichiaro sorpreso Camus.
 
-“E ancora, non hai visto niente ancora…” sussuro Osirius a se stesso, senza rendersi conto che il cavaliere dell’Aquaio l’aveva sentito, intrigato da queste parole.
 
-“Ma chi è questo puffo gigante che si crede in una fiera di Carnevale amatoriale?!” disse Soldato che non sembrava avere capito che si trattava di un individuo di prima importanza.
 
-“Silenzio cretino irrespetuoso!” tuonò Camus “Egli è il Grande Arles! Primo Sacerdote di Atena e custodio del tempio fino al ritorno della Dea, nonché il capo di tutti i cavalieri che ci dici cosa dobbiamo fare per servire al meglio gli interessi di Atena.”
 
-“Non mi piace questo signore Arles” disse Derpy , sorprendento tutti perché era la prima volta che aveva un a priori negativo su un individuo da quando l’avevano incontrata “C’è qualcosa che non va con lui”.
 
-“Ma scusa ma non era Atena che era al tuo commando direttamente?” chiese Kirk.
 
-“Si, ma il suo corpo fisico è scomparso e aspettiamo il suo ritorno!” disse fastidito Camus
 
-“Ma l’hai visto almeno una volta Atena?” chiese Scout, diviso tra la voglia di mettere in imbarazzo Camus e il suo sogno di potere avere la prova dell’esistenza della sua dea preferita.
 
-“Non direttamente, ma…”
 
-“In altre parole, per tutto questo hai fatto il tuo fanatico religioso guerriero, Atena li Atena qua, per una divinità della quale non hai prove diretta della sua esistenza. E inoltre, segui cieccamente gli ordini di un vecchio mascherato che ti dici cosa devi fare tutto il tempo?” notò sarcasticamente Conhager “Camus, io non sono un credente né un filosofo, sono solo un ingeniere, ma da come la vedo la tua situazione mi riccorda un po’ i cristiani del medioevo e le varie sette, e non è una cosa molto bella.”
 
-“Se osi mettere in dubbio l’esistenza di Atena giurò che ti…” stava per rispondere Camus, pronto ad attaccare il texano, ma fu interotto ironicamente dal rumore provocato da Arles per assicurarsi che gli altri cavalieri lo ascoltassero. Da questo momento in poi, i nostri protagonisti si misero d’accordo tra di loro di stare zitti per ascoltare attentamente la discussione tra Arles e gli otto altri cavaliere dello zodiaco.
 
-“Cavalieri d’oro” disse con una voce molto profonda Arles “Vi ho convocati tutti cui per discutere dell’ultimo rapporto che mi avete fatto. Se non mi sbaglio, avevo mandato sei di voi a controllare un’esplosione che si era fatta sentita non tanto lontano dalle nostre frontiere, alla foresta sacra. Shura, ho letto il tuo rapporto breve, ma vorrei che tu ripetesse in dettaglio sia a me che a Shaka e Mur che non erano presenti quello che è successo.”
 
-“Si mio signore” disse Shura rialzandosi, imitato dagli altri “Io e gli altri abbiamo trovato sul luogo dell’esplosione uno strano veicolo volante, a forma di aquila, che sembrava esserci distrutto dopo un atterraggio violentissimo, nonché degli strani individui che abbiamo facilmente neutralizzato.”
-“Chi erano quei individui?” chiese Mur, intrigato “Erano degli cavalieri? O degli agenti di uno stato.”
 
-“Non si sa, anche perché erano eterogeni e, credimi o meno, ma pretendevano addirittura di provenire di vari universi! Che sciocchezza! Comuque, se vuoi i dettagli, io personalmente mi sono occuppato di un piccolo nano che era bravo a costruire velocemente delle mitragliattrice portatile e un giovane fastidioso moccioso.”
 
“Sappi che il nano se può ti attacca su un razzo spaziale e ti fa esplodere nello spazio!” sussurò offeso Conhager con il consenso di Esploratore che, per trattenere la rabbia, si accontentò di fare un dito di onore a Shura.
 
-“Già, senza offesa nei loro confronti, erano molto stupidi” aggiunse il Scorpione “Io mi sono imbattuto a un’imbecille che mi lanciava pietre, letteralmente!”
 
-“E io un russo tutto muscoli e niente cervello e un tedesco vigliacco!” concluse il cavaliere del Tauro.
 
-“E cosa devo dire io?” fecce ridendo Afrodite “Dopo averne sconfitto uno mentre faceva i suoi bisogni, mi sono imbattuto di fronte a un altro che, confondendomi con una donna, ha inizialmente provato a sedurmi. A dire il vero, sembrava piuttosto affascinante e, in altre circostanze, forse gli avrei dato una chance ehehe”.
 
-“Ma anche no!” rispose immediatamente Spia, umiliato da questo evento con il cavaliere del Pesce. Meno male per lui, gli altri mercenari, che di solito avrebbero approfittato dell’occasione per ridicolizzarlo, erano troppo occupati a lanciare insulti e minacce di morte nei confronti degli altri cavalieri che li avevano appena insultati.
 
-“Non sono completamente d’accordo” fecce Deathmask con un espressione che tentava di essere seria, alla sorpresi dei suoi compagni e di Arles “Certo, la piccola pegasa che parlava era una preda troppo facile, ma il tizio mascherato che l’accompagnava era spaventoso… Non nel senso che mi ha fatto paura, ma nel senso che era un vero e proprio pazzo!”
 
-“Che vorresti dire?” chiese nuovamente Mur.
 
-“Egli non sembrava avere paura di me nonostante gli ho mostrato la mia potenza, e sembrava perfino divertirsi all’idea di uccidermi a mani nude, ma peggio di tutto, quando lo portato nell’inferno, egli non si spaventò per niente ma, anzi, sembrò divertirsi! Secondo la cavallina parlante, egli pensava fosse un parco di divertimento!”
 
-“Non solo” decise di concludere Ioria del Leone “Ma colui che affrontò io, un uomo con una sorte di armatura di pipistrello e che si faceva chiamare Batman si monstrò non solo un avversario intelligente, ma anche abile e capace! Ho risentito in lui un grande Cosmos! Sono sicuro che se lo ritrovo e che lo faccio cambiare campo, potrebbe diventare un alleato di peso! Forse potrebbe addirrittura portare l’armatura del Saggit…”
 
-“In ogni caso” riprese Shura che non aveva apprezzato essere interotto “Camus si era occupato a lui solo degli altri otto individui che custodivano l’aerio-aquila: Un idiota scozzese visibilmente ubriaco e sette individui sotto il commando di un certo capitano Kirk che pretendevano servire una confederazione spaziale di nome Starfleet. Quando abbiamo iniziato a interrogarli, essi pretesero come ho detto prima che venivano di vari universi, e che erano stati rapiti da un certo Tyresius che voleva conquistare tutti i mondi e che avremmo dovuto aiutarli a sconfiggerlo.”
 
“E li avete creduto?” chiese con un voce indifferente Arles.
 
-“Certo che no!” disse Shura “All’inizio gli abbiamo presi per degli pazzi. Ma dopo abbiamo teorizzato che essi potevano essere sotto controllo mentale di Hadès. Però visto che gli elementi erano poco chiari, abbiamo deciso di tornare in campo per preparare delle celle e prendere del materiale adatto sia a portare via l’aerio che per controllare se questi individui erano sotto controllo mentale. Visto che poteva mantenerli con il ghiaccio, abbiamo chiesto a Camus di tenerli fermo in attesa del nostro ritorno. Nonostante abbiamo fatto presto, però, quando siamo tornati tutto era scomparso: il veicolo, i prigionieri e perfino Camus! Li abbiamo cercati ovunque, ma non li abbiamo ritrovati.”
 
-“Hm.” Inizio a riflettere silenziosamente ma molto seriamente il Grande Arles per circa due minuti “Avete fatto un grande errore a lasciare Camus da solo per custodire i prigionieri.”
 
-“Ma…” tentò di giustificarsi il cavaliere del capricorno.
 
-“Non ci sono scuse!” interrompo con autorità il sacerdoto “Quanto Camus possa essere forte, questi avversari potevano esserlo pure! Avete teorizzato che erano deboli e sotto controllo mentale, ma chi dice che non fossero delle spie allenate e che era solo un diversivo e che, appena Camus era solo, l’hanno attaccato e fatto prigioniero?”
 
-“Con il dovuto rispetto” fecce Milo “Anche se non ho creduto a un iota del loro discorso, ho la profonda sensazione che non erano spie che ci hanno fatto una trappola: erano troppo disorganizzati e sembravano sinceramente essere in un troppo pessimo controllo mentale per essere capace di mettere in atto un piano come da lei descritto.”
 
-“Forse” si accontento di dire Arles “In ogni caso, loro e Camus sono scomparsi senza lasciare nessuno indizio. Ma non possiamo perdere tempo e dobbiamo concentrarsi sugli fatti. Shaka, dimmi, potresti usare il tuo cosmos per rispondere agli nostri dubbi?”
 
-“Certamente, Grande Sacerdoto” disse con una senerità impressionante il cavaliere della Vergine che, rimettendosi in ginocchio pregando, inzio a concertarsi. “Chiedete e proverò a rispondere.”
 
-“Questi individui erano delle spie, o erano veramente sotto controllo mentale di Hadès” chiese Arles.
 
-“Non vedo nessuna bugia nelle loro parole… essi erano veramente convinti di quello che dicevano…” inizio a dire Shaka “Inoltre non vedo nessuno legame con Hadès… Però sento anche che erano confusi, e sotto shock e che avevano appena vissuto una pessima esperienza.”
 
-“Interessante” notò Spock “Questo Shaka sembra effettivamente avere una grande capacità telepatica.”
 
-“Io penso soprattutto che se fosse stato presente avremmo potuto discutere tranquillamente con i suoi compagni e fargli capire la nostra situazione invece di essere attaccati e fatti prigionieri senza possibilità di farli ragionare!” fecce un po’ arrabbiato McCoy.
 
-“Se essi erano sotto controllo mentale” prosegui Shaka “Allora l’incantatore deve essere veramente potente. Può darsi infatti che sia stato Hadès, ma non ne sono sicuro.”
 
-“Spiegherebbe comunque per quale motivo l’altro pazzo sembrava divertirso nel mio inferno!” sussurò Deathmask.
 
-“Camus sta bene?!” chiese allora improvvisamente Milo, che perse per un attimo il controllo di sé, rivelando che per tutto questo tempo si preoccupava del suo amico.
 
-“Si Milo, sto qui! Sono vivo! Perché non riusciti a percepirmi?!” fecce Camus che, preso dall’emozione, si scordo temporaneamente che la scena che vedeva era solo una proiezione di quello che accadeva nel suo universo.
 
-“Ti ricordo che loro non ti sentono, ma ti consiglio di continuare ad ascoltare” disse Osirius.
 
-“Difficile da dire” rispose Shaka “Sento il suo Cosmos, quindi è vivo. Però lo sento debolissimo, in maniera a pena percettibile. Significa solo due cose: O egli è prigionieri in un posto veramente lontano, o egli è morente”.
 
-“NO!” fecce disperato Milo.
 
-“Scorpione, contieniti!” Minaccio severamente Arles, prima di tornare calmo “Shaka, sai dove sono i prigionieri e cosa sia successo?”.
 
-“Non riesco a percerpirli, però anche se la visione non è molto chiara, sento che c’è stato una lotta prima della scomparsa di Camus.”
 
-“E, per pura curiosità” decise di concludere il Sacerdoto “Questo Tyresius, esiste?”
 
-“Io… percepisco…AHIA!” fecce Addolorito Shaka che mostro segni di dolore.
 
-“Shaka!” intervenne Mur “Tutto bene?!”
 
-“Si…” disse Shaka che smise di concentrarsi e si lascio cadere a terra per riprendersi prima di rialzarsi “Io… non riesco a capire niente… riguarda quel Tyresius, ma sento un grandissimo dolore quando ci provo”.
 
-“Sei riuscito a vedere qualcosa?” chiese Ioria.
 
-“No…” disse il cavaliere della Vergine “Era tutto confusionale… era come se… qualcosa mi impediva di vedere attraverso la nebbia… però ho sentito una cosa…”
 
-“Che sarebbe?” chiese intrigato Mur.
 
-“La corruzione… non ho mai avuto una sensazione simile di confortarmi con uno spirito cosi corrotto… Non so se quel Tyresius esiste…Forse è un pseudonimo di Hadès… In qualsiasi caso, è un’anima profondamente malvaggia, che vive solo di odio…”.
 
-“Bene, ne ho sentito abbastanza…” fecce Arles prima di prendere un grande sospiro “Personalmente, non credo che sia Hadès ad essere dietro questa situazione, ma potrei sbagliarmi. Non credo neanche a questa storia di Tyresius, ma di sicuro c’è un essere potente dietro questa situazione… Shaka, Mur, Aldebarand: Tornate nel luogho dove tutto è successo e provate a trovare altri indizzi. Shura, Ioria, Milo: vi incarico incarico della sicurezza delle nostre frontiere. I controlli devono essere aumentati e le truppe devono essere pronti ad intervenire. Contattate anche i nostri cavalieri nel resto del mondo e ditegli di prepararsi ad ogni eventualità.”
 
-“Grande Arles, dovremmo cercare Camus! Forse potrebbe essere salvato! E se si, potrebbe…” interrompo nuovamente Milo che visibilmente aveva delle grande difficoltà a tenere la sua calma.
 
-“Silenzio Scorpione! Camus è ormai nel migliore caso prigioniere e nel peggiore è già troppo tardi, quindi anche se so che siete grandi amici, la priorità è di assicurare la nostra difesa e capire l’origine di quest’incidente. Allora ti consiglio di seguire alla lettera i miei ordini. Sappi che non mi ripeterò un’altra volta.”
 
-“Sembra che Milo sia un vero amico… ma che il tuo Arles non se ne frega niente di te.” Disse in modo provocatorio Mundy.
 
-“Afrodite, Deathmask. Voi andate a cercare una possibile relazione tra quest’affare e Hadès o un altro nostro nemico. Fate quello che vi pare più efficace” concluse Arles, mentre i ultimi due cavalieri fecero un sorriso per niente rassicurante. “Adesso andatevene… Tranne tu Ioria, ho una cosa da chiederti.
 
-“Cosa volete dirmi?” chiese il cavaliere del Leone, una volta che tutti i suoi compagni erano usciti dalla stanza.
 
-“Ioria” inizio a dire Arles “Ti sento preoccupato, è per via del fatto che il tuo fratello, Micene, è un traditore e che vuoi dimostrare la tua fedeltà? E’ per questo motivo che hai parlato di questo Batman come di un possibile nuovo cavaliere del Sagittario? Parla senza esitazione.”
 
-“In realtà” ammise Ioria “E’ vero che ho del male ad accettare il tradimento di mio fratello, e che sento ancora gli sguardi degli altri cavalieri su di me, come se potevo fare i suoi stessi errori… Ed è anche per questo motivo che, se trovo questo batman, mi piacerebbe convincerlo a unirsi a noi e allenarlo. Ho sentito un cosmos promettente in lui, e non ho percepito nessuna cattiva intenzione da parte sua. Se ci riuscisse, potrebbe diventare un grande alleato, e io in qualche modo potrei rimediare ai danni che il mio fratello ha causato.”
 
-“Bene, ti capisco” provò a rassicurare Arles “Nel caso in cui riuscirete a ritrovare questi individui e forse Camus, ti prometto che ti darò la possibilità di convincere quel Batman di raggiungere la nostra causa. Però, per questo mi dovrai dimostrare la tua propria lealtà.”
 
Il cavaliere del leone sembrò essere un po’ scioccato dopo quest’ultima frase, e rimase silenzioso per un breve momento, lasciando capire a tutti che il suo interlocutore l’aveva colpito su un punto sensibile. Riprendendosi da questa sorpresa, Ioria chiese semplicemente come poteva fare per provare la propri fedeltà, ottenendo la successiva risposta.
 
“Per cominciare, ti chiederei di tenere d’occhio i tuoi compagni, specialmente Milo del Scorpione. Infatti, mi è sembrato… distratto dal suo compito. Penso che sia normale che sia scoinvolto dalla scomparsa di Camus, ma non si sa mai…”
 
-“I vostri ordini saranno seguiti” disse in modo solenne Ioria, prima di inclinarsi e ripartire immediatamente.
 
-“Ma cosa succede? Perché Arles chiede a Ioria di sorvegliare Milo?! Lui dovrebbe sapere che siamo tutti leali!”.
 
-“Però” notò scettico McCoy “Non avevi detto che Micene il traditore era il fratello di Ioria”.
 
-“Prima di essere il fratello di un cavaliere, era un traditore di Atena!” si diffese Camus. “Arles ci ha spiegato che egli aveva provato di prendere il potere per sé stesso!”
 
-“E, domanda: Quale prove vi ha portato Arles?” prosegui McCoy
 
-“La parola del grande Sacerdoto è sacra e non va contestata!” replicò offeso il cavaliere dell’aquaio.
 
-“Non so se è la stessa cosa nel tuo mondo, Camus” inizio a commentare McCoy “Ma nel mio mondo, purtroppo, c’è stato un periodo in cui la gente ascoltava i vari rappresentanti delle varie fede, i quali nel nome di Dio ordinavano ai loro seguaci di compiere di rinunciare a ogni spirito critico e di compiere atti selvaggi, come massacrare i altri e perfino denunciare i propri parenti. Questa brutta cosa si chiama fanatismo, e fino ad adesso mi sembra che il vostro culto di Atena ne soffri tanto!” concluse il dottore dell’Enterprise. Non bisogna credere il bravo McCoy era un’ateo ossessionato nell’insultare le credenze degli altri. Al contrario, lui era un convinto credente del protestantesimo. Pperò per un uomo come lui del XXIII° secolo, che aveva viaggiato nell’universo insieme ad altre specie e che si era confrontato più volte a degli estremisti di varie fede che promuovevano cose assurde basandosi solo sull’ignoranze delle masse, essere testimone di una chiusura mentale dovuto a una semplice credenza era una cosa quasi insopportabile.
 
-“Comunque, ripeto, a me sembra che quel Arles sia un cattivo individuo!” insistò di nuovo Derpy.
 
-“Certo che mi ricorda un pochino l’altra stronza dell’Amministratrice” commentò Conhager, con l’approbazione degli altri mercenari.
 
Camus, giustamente come ci si poteva aspettare, inizio ad arrabbiarsi seriamente. Come questi mezzi barbari o inconsci, incapace di diffendersi da solo, osavano insultare il Grande Arles e la causa della Dea Atena?! In altre circostanze, Camus gli avrebbe probabilmente congelati per l’eternità sin dall’inizio, e si era trattenuto di fatto solo per il fatto che, da una parte, Tyresius e i suoi sottoposti non gli avrebbero permesso e, d’altro conto, che la minaccia dell’Ente Supremo non gli concedava il tempo di perdere tempo su ogni offesa personale che riceveva. Però, li era troppo, e il cavaliere dell’Aquaio inizio a congelare il proprio pugno con del ghiaccio, pronto a colpire in piena faccia il primo a rinnovare un manco totale di rispetto nei confronti di Atena o degli suoi rappresentanti. Però, al momento in cui stava per alzarsi e dare un dritta al Medico tedesco, i quale aveva appena qualificato Arles di “Pozzibile Farabutto”, una potente risata, a dire il vero una risata simile a quelle malefiche dei cattivi negli film hollywoodiano, inizio a farsi sentire. In un primo, Camus, e gli altri, pensarono fosse Osirius, o forse Tyresius, a ridere cosi. Però, quando le reclute si girarono, non viderò Tyresius non era presente, e Osirius, anche se sorridente, era di un calmo e di un silenzio stoico. Fu a questo momento che tutti si resero conto che colui che stava ridendo in questo modo, era proprio il Grande Arles, che nel frattempo aveva chiuse le varie porte della stanza per assicurarsi di essere solo.
 
-“C…Cosa sucedde?!”ebbe del male a pronunciare Camus.
 
-“Quello che dovevo mostrarti” disse con grande tranquilità il zalgo verde.
 
“Ahaha” continuò a ridere Arles “Questa situazione è in effetti molto strana, ma arriva al momento opportuno! Adesso, ho un pretesto per allontanare questi cretini dal tempio, il tempo necessario di affermare discretamente il mio pieno controllo di questo posto e di prepare con tranquilità il resto del mio piano!”
 
-“Cosa stai dicendo Arles?!” urlò incredulo Camus.
 
-“L’avevo detto che era cattivo!” disse Derpy. “L’ho sentito sin dall’inizio!”
 
-“Un piano, quale piano?” si accontento di dire Spock, mentre tutti i altri iniziarono a dibattere della situazione.


-“Mmmmpph?” fecce il Pyro
 
-“Cosa ha detto?” chiese Zulu a Derpy, visto che ormai tutti avevano capito che era l’unica a capire il mercenario mascherato.
 
-“Stava chiedendo, anche se non so cosa intende con questa frase, se questo Arles stava iniziando il tradizionale monologo del cattivo.”
 
-“Per quanto ridicolo sia, mi sa proprio di si” rispose la Spia francese.
 
“Certo, questo Tyresius, se mai infatti esiste, potrebbe rappresentare una minaccia ai miei obbiettivi… Però, finché non s’intromette direttamente, non è un problema del quale posso preoccuparmi! Non sarà come per Micene, che era un’ostacolo alla mia impresa! Certo, ho dovuto arrangiarmi per farlo fuori una volta che si era reso conto del mio vero piano, non fu facile, ma ci sono riuscito! Certo che Shura è facile da manipolare!”
 
-“Che cosa?!” urlò Camus, che non sapeva più cosa pensare.
 
-“O mio dio!” fecce Uhura, che si rese conto della gravità della situazione, soprattutto dal punto di vista del cavaliere d’oro.
 
-“Certo, il fatto di avere ucciso il vero Arles e di averne rubato l’identità mi ha facilitato nel mio scopo, anche se ancora mi sorprendo che nessuno di questi presunti leali servi di Atena si siano resi conto della mia vera natura! E vabbè, adesso che sono tutti distratti per questa storia di Tyresius e strani visitatori, ho il terreno libero per concentrarmi sulla completa conquista del potere di queste terre e, soprattutto, di ritrovare la vera Atena per farla fuori prima che sia pronta a prendere le sue responsabilità! AHAHAHAHAHAHAHA”
 
Fu a questo momento che, senza preavviso, Osirius spegno il proiettore, facendo tornare la stanza nel suo stato originale e facendo scomparire l’ologramma di Arles e del grande Arles.
 
-“Che visione distorta della realtà mi avete mostrato?!” Disse arrabbiato e confuso Camus verso Osirius “Pensate veramente potere corrompere la mia mente cosi facilmente, con una simile illusione?!”
 
-“Non proprio” a parlare non fu Osirius, ma bene Tyresius, che questa volta arrivo veramente dopo essersi discretamente materializzato all’improvviso in un angolo “Se guardi dentro te stesso, e che rifletti un po’ su gli ultimi anni, capirai da solo che non solo la scena che hai appena visto è vera, ma perfino ti chiederai come mai non te ne sei reso conto prima… Dopo tutto, non ti sei mai reso contro dell’improvviso cambiamento di Arles? Se non mi sbaglio, prima era più amichevole, si preoccupava sinceramente di vostri pensieri al posto di essere disposto a sacrificarti nel nome di una causa sconosciuta, mi sbaglio? Inoltre, non hai notato che i giovani cavalieri sono meno liberi di prima? Non mi pare che prima si uccidevano i nuovi allievi di fronte alle prime difficoltà nel nome di dare l’esempio… Infine, strano che, proprio al momento in cui Arles ha, diciamo, cambiato il suo comportamento, corrisponde anche al momento in cui non ci sono state più notizie di Atena. E che dire del cavaliere della Bilancia? Credi davvero che l’età sia l’unica ragione del suo allontanemento dal tempio?”
 
Nonostante preso da una rabbia grandissima, Camus, di natura piuttosto riflettiva, non potè non tenere conto delle parole di Tyresius. Per caso l’Ammiraglio lo stava manipolando con delle parole? Sicuramente, penso all’inizio…però… senza rendersi conto Camus iniziò da solo a rimettersi in questione, e a collegare le vari piccole incoerenze che aveva visto nel corso degli ultimi anni… Infatti, anche se non voleva riconoscerlo, gli era venuto più volte un dubbio sulla natura delle missione che gli chiedeva Arles, o, se questa visione era vera, del falso Arles.
 
-“Vedo che, anche se non lo dici, che te ne stai rendendo conto” continuò Tyresius, del quale la solo presenza bastava per fare stare zitti tutti gli altri. “Ma forse hai bisogno di un'altra prova? Vediamo un pò quello che succedò veramente il giorno in cui Micene fu sconfitto”.
-“Aspettate, potete monstrarci, tramite questa proiezione, eventi che sono successi in passato?” non poté contenersi Scott.
 
-“Assolutamente, anche se, come potete immaginare, è quasi impossibile ritrovare un evento preciso in particolare in questa miriade di informazione… meno male che la morte di Micene mi aveva colpito e che ho piuttosto una buona memoria di questi fatti.”
 
-“A…Avete visto la morte di Micene?!” balbutiò Camus
 
-“Avevo percepito uno strano fenomeno nel tuo universo, e ho voluto controllarlo per assicurarmi che non fosse l’Ente Supremo… quindi si, ho visto la morte di Micene, e come egli salvo Atena…”
 
-“CHE COSA?!” dissero tutti insieme, alcuni entusiasti come l'Esploratore, alcuni sotto shock come Camus stesso. Prima che qualcuno potesse dire qualcosa, ecco che una nuova scena inizio a comparire... Questa volta, a materializzarsi virtualmente attorno al gruppo, fu un grande canyon. Conhager, perplesso, chiese cosa fosse. Camus, intrigato sia dalla scena sia dalle parole di Osirius, che si trattava del confine tra il Grande Tempio e il resto della Grecia, visto, come precisò, che il Grande Tempio era isolato dal resto delle civiltà umane. Tra i commenti vari fatti dalle altre reclute, c’erano soprattutto annotazioni sul fatto che la terra era desolata, e che non somigliava per niente agli belli paesaggi che s’immaginavano della penisola mediterranea.
 
-“Ebbè, so già cos’è il grande canyon!” fecce Camus, che sentiva che qualcosa non andava, ma che voleva nascondere il suo malessere dietro un’apparenza di colui che sapeva tutto.
 
-“E questo palazzo, lo riconosci?” fecce allora Tyresius, indicando un grande edificio, abbastanza lontano dal luogo in cui erano.
 
-“Certo, questo è…” inizio a fare Camus, prima di fermarsi all’improvviso. Infatti, in una delle finistre di questo palazzo, si potevano distinguere due individui.
 
-“Ma quello li, con il pugnale…” fecce Mundy che anche lui vedeva la scena, e che inoltre era abituato a guardare da lontano “Lo riconosco, e’ il tuo Grande Arles!”
 
-“Infatti, è lui!” confermò allora Zulu, riconoscendo a sua volta il grande sacerdoto vestito di rosso “Ma chi è l’altro?”
 
Camus iniziò a sentire una brutta sensazione nel suo petto… Non era sicuro, ma pensava avere riconosciuto nell’altro individuo che combatteva Arles…Era Micene, il cavaliere del Sagittario. Lì, Camus capìi che questa scena, come avvertito prima, era il giorno in cui il suo amico aveva tradito la causa di Atena… e il giorno della sua morte…
 
-“Non voglio vedere la morte di un cavaliere che, bensì un traditore, era un mio amico!” protestò invano il cavaliere dell’Acquario, di fronte a Osirius che si accontento di guardarlo e di fargli segno di concentrarsi. 
 
-“Ma allora questo è il famoso Micene del Sagittario? Ma dove la sua armatura?” chiese Derpy, che dimonstrò essere stata più attenta di quello che sembrava.
 
A questo momento, il cosiddetto Micene, il quale infatti non aveva la sua armatura, fecce un attacco luminoso che respinse Arles,prima di afferrare qualcosa, saltare dalla finestra, e correre nella direzione del canyon nel quale i nostri protagonisti lo stavano osservando. Mentre si stava ravvicando, Micene, sembre portando il suo pacco, si trovo di fronte a un gruppo di uomini con armature di minore qualità. Quest’ultimi tentarono di fermare il Sagittario, ma quest’ultimo li respinse tutti in un solo colpo potente. Però, a nessuno degli nostri testimoni sfuggì il fatto che, prima di diffendersi sé stesso, Micene sembrava volere proteggere l’oggetto che reggeva…
 
-“Ma cosa regge? Sarà il tesoro di Arles? Una sacra reliquia? Degli documenti sulla sicurezza del Grande Tempio?! Sarà questo il suo motivo di tradimento?” inizio a teorizzare Esploratore.
 
-“Non sembra essere niente di ciò…” fecce nuovamente il cecchino, il quale per questo tipo di situazione era il più bravo ad osservare. “Sembra…non… E’ una neonata!”
 
-“Una bambina?!” feccerò quasi tutti i osservanti.
 
-“Dear God….” Sospirò Soldato “Sapevo che i neonati erano pericolosi, ma al punto di essere un arma per i quali le potenze si litigano…”
 
-“Stai zitto cretino!” fecce Spia
 
-“Communque si, adesso anch’io la vedo” fecce Batman “E’ una bambina di qualche mesi, ma che ha già degli capelli viola. Ma perché Micene la rapisce?”
 
-“Ma…non…non è possibile” fecce Camus, che visibilmente iniziava a diventare pallido e a sudare, come se fosse sconvolto da qualcosa di grave….
 
-“Camus, sai chi è questa ragazza?” fecce Spock, l’unico ad essere rimasto completamente calmo oltre a Osirius e Tyresius.
 
-“Si... credo… ma non è possibile!” fecce Camus che guardò disperato Tyresius per cercare una risposta. Ma quest’ultimo, con un sorriso di trionfo, si accontentò di dirgli “Continua a guardare la verità.”
 
Fu a questo momento, mentre Micene era ormai a solo cinque o sei metri del nostro gruppo, che una potente luce verde comparì dal nulla e provo a colpire Micene e la bambina. Tutti, tranne Spock che non funzionava all’istinto, e gli zalgo, si abbassarono per proteggersi, prima di riccordarsi che loro erano solo testimoni, e che non erano coinvolti nella ricostituzione.
 
-“Aspetta, questa luce mi ricorda qualcosa…” fecce l’ingeniere “Non è che sarebbe…”
 
-“Shura!!!” urlò allora spaventato Micene, guardano al cavaliere del Capricorno, che si trovava su una roccia non lontana e che visibilmente era all’origine dell’attacco.
 
-“Lo sapevo! Riconosco l’attacco che quel stronzo ha usato contro di me nella foresta!” fecce allora Conhager.
 
-“Micene! Arles ci ha detto detto tutto: Come hai osato tentare di uccidere la piccola Atena?!”
 
-“Aspetta, questa bambina sarebbe Atena?!” fecce incredulo Esploratore “Ma… Ma…negli libri è descritto come una giovane ma potente donna matura, con elmo, scudo e lancia!”
 
-“Silenzio!” urlò allora a Esploratore Camus arrabbiato, ma non di una rabbia rivolta direttamente verso il giovane mercenario. Infatti, in realtà si sentiva di male in peggio, e non sapeva più cosa pensare. Da una parte non voleva guardare, ma d’altra parte non poteva tratternersi di farlo.
 
-“Shura” inizio a difendersi Micene, visibilmente stressato ma pronto ad agire se necessario “Mi conosci da molti anni ormai, come puoi credere alla versione di Arles! Apri i occhi, lui non è chi pretende essere! Non sono io ad avere tentato di uccidere Atena, bens è lui che ho sorpreso pronto a pugnalarla nel sonno!”
 
-“Uccidere una neonata?!” fecero allora quasi tutti i nostri personaggi. I più sensibili, come Uhura e sopratutto Derpy, con delle lacrime che iniziava a uscire dagli occhi.
 
-“Neanche ich khe ho fatto coze orribile non ho osato farlo…” si lascio scappare Medico, prima di trattenersi. Ma nel frattempo, Kirk l’aveva udito e aveva notato che anche il tedesco si era messo a piangere. Più tardi, il capitano si sarebbe messo ad osservare Fritz e avrebbe parlato degli suoi dubbi ai suoi ufficiali e Batman, ma per il momento doveva concentrarsi sulla faccenda di Micene.
 
-“Pu…pugnalare Atena?!” balbutiò Camus in urlo dovuto al schock “Il pugnale amazza dei, dono di Atena nella sua previa vita a noi Cavalieri contro le forze del male…” proseguì con sempre più disperazione riconoscendo a questo momento il pugnale che aveva visto nelle mane di Arles “USATO CONTRO LEI STESSA?!”
 
“Micene, come posso crederti?” fecce seriamente Shura, che visibilmente non credeva per niente il suo ex-amico “Hai tra le mani la prova del tuo misfatto!”
 
-“Io stò salvando Atena! Non è mio interessa ucciderla, anzi darei la mia vita per lei! Anche a costo di oppormi a te o a Arles, o all’individuo che pretende essere Arles!”
 
-“Come osi! Blasfemo!” fecce arrabbiato Shura, prima di alzare la mano e di usare il suo attacco urlando “Excalibur!”, causando un onda distruttiva che Micene evitò per un pelo. Quest’ultimo, butto a terra una scattalo che aveva alle spalle sin dall’inizio e dalla quale usciì un’armatura d’ora, la quale magicamente s’indosso a lui da solo. Dandogli finalmente le somiglianze di un cavaliere d’oro con un motivo di un pegaso (per la più grande gioia di Derpy). Fatto ciò, il sagittario tiro un arco e urlando “Atomic Thunderbolt”, sparò una serie di fasci di luce in direzione del Capicorno, rompendo la roccia sulla quale esso si trovava.
Micene, fatto il suo attacco, guardo per vedere Atena, ma non la vedeva più. Prendendo paura, si girò e vide che la bambina era vicina a Shura.
 
-“Questa falsa Atena deve morire!” urlo il Capricorno, tentando di sfondare un attacco sulla bambina.
 
-“NOOOOOO!” urlò Micene, che senza saperlo era imitato allo stesso momento da Camus e da quasi tutte le altre reclute. Il saggitario, volò con tutte le sue forz verso Atena per salvarla, riuscì in tempo ad afferrare quest’ultima e metterla al sicuro, ma lui stesso venne completamente investito dal colpo. Addolorato, il sagittario riuscì miracolosamente a evitare un ulteriore attacco, ma era palese che la sua ferita era molto grave.
 
-“Non voglio guardare!” pianse Derpy che, giustamente essendo vissuta in un mondo quasi sempre in pace, non poteva neanche concepire un combattimento a morte, e si rifuggiò nelle mane di Pyro. Il quale era stranamente silenzioso. Forse anche lui si rendeva conto della gravità della situazione.
 
-“Non è un combattimento” fecce McCoy arrabbiato verso Camus“E’ una barbarica esecuzione sommaria! E’ questa la causa che tu servi Camus?! Un secta in cui un pazzo ordina di uccidere un essere innocente?!”
 
-“E poi volevi farci la morale!?” fecce Spia “Non lo dico spesso, ma mi disgusti!”
 
-“DA! Uomo deve proteggere bambini!”” Fecce veramente arrabbiato Grosso, visibilmente colpito personalmente dalla faccenda “Combattere uomo è normale, ma combattere chi non può è... è… imperdonabile!”
 
-“Già Camus” sussurò Tyresius nell’orecchio del cavaliere dell’Aquario, il quale ormai era talmente sotto shock e incredulo di fronte alla scena che già non prestava più ascolto agli altri “Cosa provi a vedere il tuo mondo crollare…sai, purtroppo anch’io ho visto tutta la mia vita crollare, ma però, non ho mai fatto il cieco di fronte alle mie errore. Tu invece, hai approfittato di questa bugia tutta la tua vita. Anche se non sei direttamente intervenuto, sei altrettanto complice!”
 
-“No…” disse sprovisto di forza Camus
 
-“Invece si… ma aspetta, non è finita li…” concluse l’Ammiraglio.
 
Mycene, indebolito, evitò per poco un altro colpo, ma nel fare ciò, caddò in un burrone, riuscendo a lasciare Atena sul ciglio, a guardare piangendo come tutte le neonate farebbero. Shura iniziò ad avvicinarsi e guardò di sotto: Nessuno, neanche un cavaliere d’oro sarebbe sopravvissuto cadendo da cosi alto. Shura allora si girò verso Atena, e sotto gli occhi pieni di orrore degli testimoni, alzò Excalibur, pronto ad abbattere la neonata. Al momento in cui però, poteva colpirla, si fermò, come se le preghiere di Uhura e degli altri si manifestarono. In realtà, a fermare Shura fu un sentimento di pietà. Dopo tutto, nonostante la sua lealtà alla sua causa e la sua severità, era ancora buono dentro di sé, e non riuscì ad avere la convinzione necessaria per commettere un atto cosi immorale. Alla fine, per il grande sollievo di tutti, fecce scomparire Excalibur e, svoltando le spalle per andare verso il grande tempio disse “Saranno i lupi ad ucciderti, o qualche rapace. Excalibur non si macchierà del delitto di una bambina, seppur falsa dea.”
 
-“Finalmente un cuore c’è l’ha… almeno in parte…” fece Conhager, comuqnue riempito di odio nei confronti di Shura. Camus non ebbe la forza di urlare sull’Ingeniere, da una parte perché ormai si era rotto qualcosa dentro di lui, ma anche perché non potè non notare che Shura stesso stava piangendo…Dopo tutto, nonostante i fatti, Shura era comunque un stretto amico di Micene che aveva appena ucciso. Camus capìi allora che lo stesso Capricorno, nonostante le apparenze, era anche lui in preda al dubbio.
 
-“Anche per Edipo e Paride, dovevano essere uccisi da neonati ma alla fine furono lasciati all’abbandono per permettere a qualcun altro di salvarli…” fecce Esploratore, sia per distendere il proprio stress che per rassicurarsi “spero sarà la stessa cosa per la bambina...”. Poi, notò che gli altri mercenari lo stavano guardando increduli “Cosa?! Anch’io ho dei sentimenti…E vi ho già detto che sono un appassionato di mitologia greca!”
 
Ironicamente, proprio come Esploratore avesse visto giusto, appena Shura scomparve del tutto della scena e che nel canyon rimaneva solo Atena a piangere, una mano emergò dal burrone in cui Micene era caduto, ed infatti era lui!
 
-“E’ riuscito a sopravivere?! Eviva! Fecce Scott.
 
-“No…” fecce McCoy che, da dottore, poteva già valutare lo stato di un individuo, e il fatto che il povero Micene non riuscì più a mettersi in piede e che aveva delle ferite aperte su tutto il corpo, dalle quale uscivano centilitri di sangue, non lasciava nessuno dubbio al suo diagnostico. “E’ ancora vivo, ma le ferito sono troppo grave, senza una cura appropriata e urgente, si dissanguerà e…” girandosi verso Kirk, piangendo “Jim, non c’è la faccio. Non c’è la faccio a vedere un uomo morire, che so come salvarlo, ma che non posso… mi riccorda… scusatemi” e, all’improviso, Leonard McCoy, il cinico del gruppo, alla più grande sorpresa di tutti coloro che non erano i suoi colleghi di Starfleet, si allontanò e iniziò a piangere. Kirk e il resto del team dell’Enterprise sapevano a cosa il loro dottore si riferiva, ma non se la sentirono di dare una spiegazione agli altri. I mercenari indovinarono che c’era qualcosa da scoprire, ma nel frattempo, la loro attenzione fu diretta a Micene.
 
Micene, nonostante ormai le sue ore erano limitate, e malgrado il dolore immenso, fecce quello che Camus e gli altri che ancora guardavano capirono come essendo il suo ultimo sforzo. Si levò l’armatura che rimesse nel suo scrigno e, prendo Atena piangendo nelle brace, riprese a camminare, un dolore immenso sul viso. Per la grande sorpresa e ammirazione di coloro che lo osservarono, lui, nonostante tutto il sangue che perdeva, il terreno difficile, il peso della bambina e dello scrigno e il denso calore della regione, nonostante fosse ancora notte, riuscì a camminare per tanti minuti. Tyresius ordinò a Osirius di accelerare un po’ il tempo fino al momento in cui il saggitario riuscì a raggiungere l’Acropolis di Atene. Arrivato lì, era presto mattinata, e si lasciò crollare sulla scalinata del partenone. Ormai, come detto da McCoy prima, non c’era più niente da fare. Fu lì, che visbilmente attratto dagli pianti di Atena, che un uomo, di circa cinquant’anni, robusto ma svecchiando come dimostrato dalla sua barba bianca e vestito di una giacca e cravata, arrivò sulla scena. L’uomo, visibilmente un uomo importante ma che non sembrava essere della zona, si precipitò verso Micene e Atena.
 
-“Ma tu sei ferito!” urlo l’uomo “Aspetta, chia subito i soccorsi!”
 
-“Non abbiamo tempo…” disse l’ormai morente Micene, mentre diede la neonata allo sconosciuto “Questa bambina è la reincarnazione di Atena, Dea della guerra e della conoscenza” e, poi, una volta che l’uomo ebbe la bambina tra le braccia, il sagittario puntò verso la scatola della sua armatura “E questa, è la mia Armatura da Cavaliere del Saggitario.”
 
-“Non capisco, la dea Atena hai detto?!” disse un po scombussolato l’uomo
 
-“Un grande male si prepara, solo lei e degli cavalieri abbastanza puri possono impedire alle forze malvagie di danneggiare il mondo..aaarh…” prosegui Micene che non c’è la faceva più “Lei è la speranza dell’Umanità…Quale è il tuo nome”
 
-“Alman” rispose l’uomo che, capendo che per Micene non c’era più niente da fare e intuendo che egli diceva la verità, prestò molto attenzione a quello che il Sagittario stava per dirgli “Alman di Thule”
 
-“Signore A..Alman…aa… promettemi di custodire la picc…piccola Atena finchè….non sarà abbastanza grande per riprendersi il suo… leggitimo posto sul trono del Grande Tempio… e di dare… l’armatura a chi sarà degno di proteggere Atena… promettetemelo!”
 
-“Io…” esitò Alman guardando Atena, la quale per la prima volta in ore smise di piangere e, al contrario, sembrava iniziare ad essere felice “lo prometto”. E fu con queste parole che Micene, consapevole di avere dato la sua vita per la speranza di un futuro migliore, si lasciò cadere nel sonno eterno. Per i nostri osservatori, però, la fine non fu cosi tranquilla, visto che la ricostituzione prese immediatamente fine con l’ultimo sospiro di Micene.
 
-“Quindi, è vero, Camus e i altri cavalieri… si sono fatti manipolare sin dall’inizio!” sussurò il capitano Kirk.
 
-“Volere uccidere una neonata” fecce con disgusto il demolitore “Non che sono un bravo ragazzo né un santo, però perfino io trovo questa cosa vergognosa!”
 
-“Non è degno di un leader!” fecce Soldato sputtando dove c’era l’ologramma del falso Arles.
 
-“Se un giorno lo trovo di fronte, giuro che lo massacro con la mia mazza da baseball e che provo a fare un homerun con il cranio!” fecce particolarmente arrabbiato Esploratore. Al contrario, come Batman lo notò, sia il Medico tedesco che Mikhail erano zitti, come petrificato di marmo, e lasciavano uscire dagli loro occhio una lacrima.
 
-“Mecene… Come abbiamo…come ho potuto non capirlo…” fecce Camus, che anche lui non riusciva a trattenere le lacrime, prima di girarsi, in apparenza arrabbiato ma in realtà disperato, verso Tyresius “Voi sapevate… voi sapevate e non avete fatto niente!!!!”
 
-“E per quale motivo sarei dovuto intervenire?” disse completamente indifferente Tyresius, che comunque alzo la mano e visibilmente uso il suo potere per immobilizzare il cavaliere dell’Aquaio per impedirlo di muoversi e potenzialmente di aggredirlo. “Sono stato chiaro, io mi occupo di fare la guerra all’Ente Supremo, proprio per l’interesse del multi verso stesso. Non ho tempo di occuparmi di ogni piccolo guaio o ingiustizia che possono esistere in ogni mondo. Le affare del tuo mondo, dal momento che non si mettono di mezzo con il mio obbiettivo o che possono aiutare l’Ente Supremo, rimangono le affare dei suoi abitanti come te! Inoltre, come vedi, Atena è salva, non grazie a me, certo, visto che la sua vita non è un mio affare, ma neanche grazie a te o ai tuoi compagni!”
 
-“Allora lasciatemi tornare nel mio mondo, in modo tale che…” iniziò a dire Camus
 
-“Che cosa? Che lo dici ai tuoi amici con la speranza che non ti uccidono perché Arles inventerà una storia secondo la quale sei stato corrotto e che devi essere eliminato? Per salvare Atena, la quale è ancora per tua informazione una piccola bambina in tenera età? No Camus, non solo non sapresti fare niente, ma inoltre ti sei scordato di un piccolo particolare… io non ti permetterò di tornare nel tuo universo finché, come hai accettato insieme agli altri, l’Ente Supremo non sia sconfitto… Fino ad adesso, hai avuto il lusso di vivere nell’accecamento, a credere nella versione officiale di quest’impostore senza metterti in questione, e a tornare nei tuoi appartamenti felice e convinto che hai fatto un buon lavoro per proteggere una causa alla quale, finalmente, non hai capito niente. Però, sarò diretto con te… se io lo volesse, potrei eliminare sia Arles, sia i tuoi compagni sia Atena sia tutti gli abitanti del tuo mondo! Non lo faccio solo perché non sono interessato al tuo pianeta insignificante in confronto al multiverso che osservo quotidianamente da eoni! Però adesso farai esattamente quello che ti ordino di fare. Ed è nel tuo interesse di mostrarti utile ad aiutarmi a sconfiggere i Jenesiani, perché finché essi rimangono in circolazione, io non ti faccio tornare nel tuo mondo, anche sé Arles scopre dove si trova Atena o che i tuoi compani muoiono gli uni dopo gli altri! Non volevi vedere i fatti? Bene, adesso te li ho mostrati chiarament! E non tolererò più un’altra prova di insubordinazione, altrimenti non ti lascierò neanche la possibilità di vivere abbastanza a lungo per sperare rimediare a questa vicenda! Sono stato chiaro?”
 
-“IO AHIAAA!” inizio a dire Camus, prima di sentire un dolore immenso invadere tutto il suo corpo, sicuramente per via di una forza esercitata dal potere dell’Ammiraglio.
 
-“Ho..detto..sono..stato…chiaro?” disse con una voce calma ma minacciosa Tyresius.
 
-“S…Si Tyresius” fecce il cavaliere, prima di essere liberato dal dolore e di cadere a terra, sudando.
 
-“Perfetto, adesso che abbiamo chiarito la situazione non vedo l’ora di vederti in azione” disse una voce disprezzosa e un falso sorriso l’Ammiraglio prima di allontanarsi “Osirius, fagli riprendere l’allenamento.”
 
Fine del Flash-Back
 
-“Posso capirlo” concluse Zulu “Scoprire dall’indomani in poi che tutto in cui credevi era basato su una bugia e che coloro a cui facevi fiducia erano i veri nemici dei propri ideali dev’essere proprio orribile”.
 
-“In ogni modo, mi sa che neanche oggi parlerà, speriamo per lui che si rimetta presto.” Fecce Kirk “Però per il momento non serve a niente forzarlo a uscire della propria isolazione… Adesso, andiamo a mangiare quel schiffo di Mok’star prima di fare di nuovo una giornata di allenamento.”
 
E fu così che il capitano e i suoi ufficiali maschi, dopo esserci a loro volta lavati, si misero su una tavola dove si erano già installati Bruce Wayne e, per la grande disperazione di Scott, Il demolitore che inizio già essere troppo conviviale con il suo compatriota. Dopo qualche minuto, essi furono raggiunti da Uhura e Derpy, a sua volta accompagnata dal Piromane. Per quello che riguarda i altri mercenari, erano seduti all’altro tavolo e, dagli sguardi di odio che lanciavano in direzione di Kirk e i altri non lasciavano dubbi sulla loro diffidenza.
 
-“Nonostante lo scontro contro Hy’ardolfius e la nostra causa commune, i tuoi colleghi c’è l’hanno ancora con noi?” chiese McCoy a Tavish.
 
-“Yep” fecce il demolitore guardando con indecisione il suo piatto “Sapete com’è, l’orgoglio degli uomini! Non c’è la fanno a perdonare il vostro presunto tradimento…”
 
-“E come mai voi stesso gli fatte il muso lungo? Dopo tutto il soldato vi ha solo insulato…” fecce Uhura, che provava a convincere Tavish di riconcilliarsi con i suoi colleghi per potere, al lungo termine, distendere la tensione tra tutto il gruppo.
 
-“Non è la stessa cosa!!!” fecce un po’ arrabbiato il mercenario guercio “Non si tratta di un tradimento per il proprio interesse come è normale di farlo per il nostro mestiere…Lui… ha ferito i miei sentimenti! Darmi dell’Inglese è una cosa imperdonabile!” fecce con una lacrima all’occhio ma rendendosi ridicolo per gli altri, prima di tornare sorridente afferrando Scott di forza “Tanto non me ne frega niente di quel mangiatore di hamburger di cesso, dal momento che ho il mio fratello di patria tutto andrà bene!”
 
-“Ehm, ma pensate che ci sarebbe un modo di fare pace con loro, almeno temporaneamente per l’obbiettivo commune di salvare i nostri mondi?” chiese James T. Kirk.
 
-“Buuurp…lasciami pensare….ehm..NAH!” fecce Tavish Finnegan “Almeno che abbiate una valiggia piena di soldi, o che gli mostri a tutti che siete il maschio alpha, non credo che vi darebbero retta… Okay, forse se fatte un buono sandwich riuscirete a corrompere il Grosso, ma non vi garantisco niente…”.
 
-“E lei signore Pyro?” chiese allora Zulu in direzione del mercenario mascherato…
 
-“Mmpph mmmmffff Pfff” fecce il Pyro mangiando con avidita il suo Mokst’ar
 
-“Lui dice che per quello che lo riguarda, non c’è l’ha con nessuno. Però è triste di vedere i suoi amici litigare sia contro di voi che tra di loro… Infatti ieri sera gli ho parlato di come la principessa Twilight e le sue amiche spiegano come l’amicizia funziona e come risolvere i problemi in tutta felicità e tranquilità… A proposito, forse potremmo invitarli tutti a cucinare degli muffin con loro, che ne dite signore Pyro?”
 
-“Mi sa che non funzionerebbe tanto” interrompo Uhura per concentrarsi dritto sulle faccende importante “Comunque, vorrei farvi parte di quello che sono riuscita a capire nel corso delle mie ultime notte a cercare delle informazione riguarda i Jenesiani e l’Ente Supremo tramite i qualche libri o documenti che Osirius ha accettato di affidarmi”.
 
-“Bene, anch’io sono riuscito a capire qualcosa” disse Bruce Wayne, il quale anche lui aveva a sua volta passato le sue notte a cercare le medesime informazione. “Mettiamo le nostre informazioni a confronto e vediamo cosa possiamo usarli.”
 
-“Allora” inizio Uhura, uscendo un foglio di carta sulla quale aveva preso degli appunti. “Per cominciare, ho trovato un albero genealogico degli Enti Supremi e da li posso confermare che i Zalgo non ci hanno mentito né sulla cronologia né sugli nomi.” Sul foglio, che mostrò agli altri, erano scritto gli appunti seguenti.
 
Genealogia (riassunto ramo principale, (X)= Ente Supremo incoronato [] = regno)

Tubaikanus (X) [0-2050], sposato a Klara'xar
Bradamus, primogenito di Tubaikainus, morto prima del padre
Kainus I (X) [2050-5000], secondo figlio di Tubaikainus
Zeparus (X) [5000-6875), figlio di Kainus I
Alichinius (X) [6875-8017], figlio di Zeparus
Kainus II (X) [8017-9055], figlio di Alichinius
Kraissius (X) [9055-9100], figlio di Kainus II, morto in un incidente non specificato.
Xarch'abus (X) [9100-10050)
Lilith'iar (X). Ultima Ente Suprema conosciuta, fine di regno non specificato. Moglie di Xarch'abus, discendente lontana di Bradamus
Ky'ouretsus, primogenito di Xarch'abus e Lilith'ar
Xerax'zar, seconda figlia di Xarch'abus e Lilith'iar, gemella di Jairus
Jairus, secondo figlio di Xarch'abus e Lilith'iar, gemello di Xerax'zar
Del'hilar, findanzata di Ky'ouretsus



 
 
 
 
 
-“Come vedete, ho fatto un riassunto dell’albero genealogico, e cui posso mettere in rilievo certe cose che secondo me sono degne di rilievo. La prima, è che gli Enti Supremi, da quello che ho capito, non erano gli unici ad avere i poteri che ci ha descritto Kalash’ar, ma la loro particolarità in confronto agli altri è che effettivamente discendono tutti da Tubaikanus, descritto come il più potente essere mai esistito, ma li arrivo al mio primo problema..:”
 
-“Quale sarebbe?” chiese McCoy.
 
-“Vi ricordate come Osirius e Kalash’ar ci hanno descritto la vita di Tubaikainus? Bene, io non ho trovato assolutamente niente di anteriore al suo regno. Assolutamente niente, néanche la menzione di un qualsiasi diario. Certo, non è che ho letto tutto, anche perché, nonostante gli mi sforzi e le similarità tra la lingua dei Jenesiani e alcune lingue terrestre, non riesco facilmente a interpretare il testo. Però, questo manco di informazioni mi intriga, forse ci hanno mentito?”
 
-“Non lo so, ma anche se cosi fosse, non è una cosa essenziale per capire a chi abbiamo a che fare” disse il giustiziere “Anche se dobbiamo tenere in conto di questa sua preoccupazione, direi di concentrarsi su quello che abbiamo già, almeno per il momento.”
 
-“Assolutamente” fecce Uhura, “Adesso, infatti vi vorrei puntare alcuni dettagli. Apparte che, anche se è ovvio per me, voglio chiarire che Lilith’iar non è la figlia diretta di quel Brad’amus ma una sua lontana discendente, potrete notare una cosa. All’eccezione di Kainus I, che regnò di più che il suo padre, e di Kraissius che, per quello che ho capito, morì in un attacco nemico su un altro pianeta, potete notare che tutti gli enti supremi hanno un regno più breve del precedente. Potrebbe essere una coincidenza, oppure…
 
-“Una degenerazione su lungo termine della speranza di vita” fecce McCoy “E’ solo un ipotesi, ma se fosse così, sarebbe un doppio paradosso. Il primo, che è una società a priori ultra-sviluppata come i zalgo c’è l’hanno detto, la speranza di vita, soprattutto dell’alta società, tende al contrario ad allungarsi. Il secondo paradosso, sarebbe che questi Enti Supremi non sarebbero cosi onnipotenti e lungevoli che la loro propaganda diceva.”
 
-“Non sarei cosi radicale” fecce Uhura “Da quello che ho capito, anche se non possono essere veramente paragonati a degli esseri onnipotenti, avevano comunque effettivamente grandi poteri. Alcune fonte parlano di capacità di usare i fulmini, di controllare il fuoco, di volare, di forza titanica, un elenco cosi lungo di capacità, del quale tra l’altro è difficile di differenziare il vero del falso che ho abbandonato l’idea di farne una lista completa. Solo una cosa è degna di nota.”
 
-“Cioè?” fecce Zulu.
 
-“Al contrario di quello che i zalgo ci hanno detto, Jairus non è affatto descritto come un essere potente, anzi, sembra che all’inizio non avesse nessuno potere per niente!”
 
-“Strano” fecce Kirk “Non saprei come interpretare la cosa, apparte che forse le fonte da lei usate non erano le ultime aggiornate o che ci hanno mentito…”
 
-“Io quello che non so interpretare è l’utilità di queste ricerche!” si lamentò il demolitore “A me che me ne frega dell’età o della parentale di questi stronzi vecchi su ossa?! A me che mi serve di sapere queste cose per mandare una granata sulla testa di quelli paraculi che devo ammazzare?!”
 
-“Queste informazioni servono a provare a capire la personalità e il background degli nostri avversari e permetterci di elaborarci una strategia adatta, anche se adesso siamo proprio all’inizio e che non ci basterà.provo a spiegare Batman “Comunque, signora Uhura, vi faccio i miei complimenti per essere riuscità in poche notte a tradurre e capire queste informazioni, anche se, giustamente, sono ancora sommarie. Per quello che mi riguarda, sono riuscito solo a trovare una mappa di Aldenairi, l’unica grande città del pianeta e capitale dell’Impero Jenesiano” disse mostrando un foglio con questa mappa “Non entrerò sugli particolari geografici, come il fatto che è una città costiera  con delle montagne che la circondevano e, che in certi casi, comparivano in alcuni luoghi della città, o che le dimensione sono veramente grande…”
 
-“Quanto grande?” fecce Scott
 
-“Credetemi o meno, ma la superficie totale della città sembrava raggiungere quasi 700.000 km2.”
 
-“Be, non mi sembra cosi tanto…” fecce il demolitore
 
-“E’ quasi il triplo della superficie totale del Regno-Unito nella sua totalità” fecce Spock.
 
-“Porco D…” provo a trattenersi lo scozzese di fronte a questa notizia.
 
-“Dicevo” torno a dire Batman “Ci sono comunque quattro particolare rilevanti in questi piani. Il primo, che forse avete già capito, è l’estrema concentrazione della città. Infatti, se quello che i zalgo hanno detto è vero, è che ci sono circa 18 miliardi di abitanti, ma che questa città, nonostante le sue dimensione, per farsi capire, poco più grande della Francia, vi lascio immaginare quanti abitanti potevano esserci al metro quadrato. Come vedremo più tardi, a parte qualche zona, tutte le strade e quartieri sono estremamente stretti, con degli immobili giganteschi. Da cui, possiamo concludere che, anche se la città fosse moderna, dubito personalmente che la vita fosse tutt’altra che facile per la maggioranza della popolazione. Infatti, vediamo il secondo punto. Come potete vedere, il “centro storico” si trova lì” puntò l’eroi di Gotham indicando un larga Via, l’una delle poche vie veramente distinguibile, che partiva dal mare a Ovest per andare molto più lontane a Est, dove, effettivamente, accanto alla catene di montagne, dove si trovava una grande complesso di edifici “Ho controllato bene e si tratta dell’unica zona residenziale abbastanza lussuosa, con degli spazi verdi ma soprattutto, come potette vedere, protetto da un recinto. Sembra, a parere mio, per via di questa struttura, delle sue dimensione e di alcune caratteristiche ben visibili su questa mappa, mi sembra proprio simile a una vera e propria città dentro una città”.
 
-“Come la Città vietata cinese?” fecce Spock “Sè questi Enti Supremi si consideravano e pretendevano ai loro soggetti di essere degli dei da venerare, quest’ipotesi non sarebbe per niente illogica. Per caso ci sono delle descrizione di un eventuale palazzo, tempio o forum?”
 
-“Non riuscendo a tradurre il Jenesiano, non lo saprei, anche se questo edificio in particolare” fecce Bruce Wayne indicando un edificio presente dentro questa “città vietata” mezzo circolare che sembrava essere costruito direttamente accanto alla montagna “Mi intriga, però sè la signora Uhura lo vuole, gli posso affidare la mappa per provedere a un tentativo di traduzione. Comunque, dettò ciò, mi concentrerei sul terzo punto. C’è un solo tipo di edificio che sono riuscito a indicare: quelli militari infatti sono messi in evidenza da questo simbolo che rappresenta una sorte di aquila.”
 
-“Un po’ come quello delle astronave presenti dentro il Virgilius? Certo che questi Jenesiani hanno almeno un punto in comune con alcune imperi terrestri occidentali: L’Aquila come simbolo di forza” notò Scott, prima di scusarsi di avere interrotto il raggionamento di Bruce Wayne.
 
-“Beh, come potete vedere, questi edifici” prosegui Batman “Questi edifici sono molto presenti, sproporzionatamente presenti anche per le dimensione della città. Avete un idea di questa carratteristica?” fecce allora il giustiziere, chiedendo sinceramente un ipotesi.
 
-“Non saprei, personalmente penso che in tutta Equestria c’è soltanto le caserme di Canterlot e della città di cristallo e l’Academia dei Wonderbolts che sono dedicati alla sicurezza del paese.”
 
-“Davvero? Ma cosa fate per difendervi in caso di invasione” chiese Zulu.
-“Bé, di solito non ci sono mai guerre, ma a dire il vero un volta la Regina Chrysalis è riuscita a conquistare la capitale in un’ora prima di perderlo mezz’ora dopo grazie a Twilight e le sue amiche.”
 
-“Be, secondo me dovresti pensare a rinnovare la vostra sicurezza!” fecce Demoman “I miei antenati erano tutti degli guerrieri, e secondo me questi Jenesiani erano solo gente di senso e che faccevano bene a diffendersi!”
 
-“In realtà, ci sarebbero due ipotesi principali da verificare, e che non sono necessariamente incompatibile tra di loro, e che sarebbero in logica alla versione che gli zalgo ci hanno detto. La prima ipotesi, è che la società degli Jenesiani fosse una civiltà di tipo totalitarismo, e che questa presenza di cosi tanti edifici di sorveglianza dimostra una volontà di tenere sempre d’occhio gli abitanti e di avere un modo di pressione constante. La seconda ipotesi, è che i Jenesiani erano uno popolo militaristico, che consacrava una grande attenzione all’arte della guerra, adesso se quest’ipotesi è confermata, bisognerebbe determinare sé questa determinazione all’esercito fosse una cosa soprattutto di forma ma imposto a tutti, come l’antico regime Nord-Coreano, o più ristretto ma spinto all’estremo come per i spartani.”
 
-“Su queste faccende infatti bisognerebbe trovare ulteriore informazioni” Fecce Kirk “E la vostra quarta annotazione, signore Wayne?”
 
-“Tra due minuti inizia di nuovo il vostro allenamento, banda di primitivi!” fecce allora Osirius che entrò a sua volta nella stanza “Finite di mangiare la vostra collazione e datevi una mossa!”
 
-“Mi sa che ne parlerò dopo” fecce allora Batman prima di sbrigarsi a mangiare il Mok’star “tanto avrei bisogno di accetarmi di qualche dettagli prima di presentarvi la mia ipotesi.”
 
-“Capisco” fecce Kirk, prima di ricordarsi di una cosa e, prima di finire a sua volta il suo pasto, chiese ai suoi sotto-ufficiali “Scusatemi, mi sono scordato di chiedervi se anche voi avete fatto gli stessi incubi”. Infatti, Il capitano Kirk non era l’unico a fare degli incubi che mischiavano scene di flash-backs e di scene sconosciute.
 
-“Purtroppo si” fecce McCoy “La visione del mio padre non se ne va per niente, e anche se Spock non lo vorrà mai ammettere, l’ho visto sudante e agitato durante la notte!”
 
-“Mi spiate nel sonno dottore?” chiese sorpreso ma con grande calma il vulcaino, lasciando in imbarazzo il suo amico.
 
-“Preferisco non parlarne” fecce Nyota Uhura, imitata da Zulu e da Scott.
 
-“Ah? Perché anche voi fate degli incubi?” disse improvisamente il Demolitore “Allora non sono l’unico  dormire come un cane! A me i miei incubi iniziano con me che mi risveglio senza Scrumpy e…”
 
Nel frattempo, nell’altro tavolo.
 
-“Hai sentito quello che dicevono, frenchie?” chiese Conhager “Hanno in mente qualcosa negli nostri confronti?”
 
-“A parte che vorrebbero collaborare con noi piuttosto che continuare a litigare, no, in realtà parlavano piuttosto di quello che hanno scoperto sugli Jenesiani.” Rispose la Spia, il quale aveva ascoltato discretamente tutto quello che dicevano all’altro tavolo senza farsi notare.
 
-“Bah, già che non gli spariamo subito, mi sa che già siamo molto cooperativi negli loro confronti! Feccè con un po’ di rabbia provocatrice l’Esploratore.”
 
-“Informazioni sugli Jenesiani?” chiese Conhager “Cosa intendi?”
 
-“Nessuna informazione direttamente utile” fecce il francese “Parlavano delle dinastie degli Ente Supremi e delle anomalie nella versione degli Zalgo, della città degli Jenesiani.”
 
-“Informazioni Inutile!” fecce il soldato “L’unica informazione che ci serve è quanto piombo bisogno sparare per amazzare il nemico e il livello di anti-americanismo dell’avversario!”
 
-“Già, a cosa serve ci serve di conoscere la vita di personaggi morti e una città scomparsa?”
 
-“Anche se queste informazione di per sé sembrano senz’interesse” interrompo Mundy, il quale senza volerlo si mise a parlare come lo stereotipo del vecchio cow-boy che non ha più niente di imparare “Non si devono mai sottovalutare i dettagli. Come mercenari, lo dovresti sapere, più conosci il tuo avversario, è più facilmente per te trovare un suo punto debole. Inoltre, stanno solo iniziando ad informarsi, forse più tardi troverranno qualcosa di veramente utile che potremmo usare a nostro vantaggio.”
 
-“Inoltre” aggiunse Spia “Almeno una cosa importante l’abbiamo imparato… che i nostri…colleghi di altri universi… non sono cosi stupidi, visto che sono già riusciti a trovre questi dettagli e che stanno già organizzando la loro strategia commune. Inoltre… anche loro sembrano ad avere degli incubi da quando siamo cui…”
 
-“Quest’ultima cosa inizia a preoccuparmi” fecce Conhager “Che qualcuno di noi faccia ogni tanto un incubi è normale, ma che sia cosi generale e quotidiano non è normale.”
 
-“Forze stiamo iniziando a fare ein Izteria di gruppo!” fecce un po’ troppo entusiasta Fritz “Zarebbe ein Okkazione perfetta per studiare kuezto fenomeino!”
 
-“Per prima cosa, dati una calmata, e seconda cosa stammi” fecce L’Ingeniere che inizio a riflettere su quello che aveva appena detto. Questi incubi potevano essere dovuto a Tyresius? Dopo tutto, forse l’Ammiraglio aveva anche il potere di controllare la mente durante il sonno, ma se fosse cosi, perché gli farebbe questo? E se non fosse Tyresius, questi incubi generalizzati potevano essere veramente una coincidenza? In ogni caso, non era il momento di parlarne, e oggi una dura giornata di allenamento stava per iniziare.
 
E’ fu cosi che, in due minuti, tutti si alzarono e seguirono Osirius per un ennesima giornata di allenamento. Ma quello che le reclute non sapevano, è il fatto che, mentre facevano le loro prove, è il fatto che, dietro uno degli muri della stanza in cui loro facevano le loro prove sotto lo sguardo di Osirius, erano osservati segretamente da Tyresius e da Kalash’ar.
 
-“Tyresius, non metto mai in questione i tuoi ordini, ma sei sicuro che questi primitivi abbiano davvero una possibilità contro i Jenesiani? Guardali, sono quasi tutti incapaci di riuscire delle prove alla loro portata! Gli unici che si salvano quasi quasi è Camus e Wayne, e ancora, l’uno è depressivo e l’altro si rifiuta di macchiarsi le mane!” Fecce Kalash’ar
 
-“Non credo che c’è la farebbero” rispose l’Ammiraglio “Ma non hanno scelta, e a dire il vero, come ti ho detto, neanche noi, vero? Io non permetterò all’Ente Supremo e agli suoi servi di ritornare alla luce. Sono disposto a qualsiasi cosa per impedire il loro ritorno, e se sono costretto a mettere questi primitivi di mezzo, che sia! Però, tra una settimana li metterete in esame, e se falliscono al contrario passerò al piano alternativo…”
 
-“Seguirò i tuoi ordini, ma sappi che personalmente non approvo questa seconda soluzione”
 
-“Lo so, ma a me importa solo il risultato, intanto domani inizierete anche a fargli delle lezione teoriche, visto che è importante per loro conoscere gli punti forte e deboli degli nostri nemici.”
 
-“Come lo desidera”
-“Hanno communque una qualità che non deve essere sottostimata”
-“Quale, Tyresius?
-“La determinazione, ammetto che erano secoli che non vedevo degli individui pronti a sacrificarsi cosi tanto per salvare quello che possono… Quasi sarei tristi per loro. E vabbè, forse è meglio per loro credere in una possibilità illusoria piuttosto che rinunciare all’ultima speranza.”
 
-“Ma credi davvero che l’Ente Supremo sta provando a fare il colpo grosso?”
 
-“Che mira a qualcosa di grosso, è sicuro, visto il suo tentativo di attaccare quattro mondi simultaneamente, ma cosa? Non lo so ancora. Ieri ancora, mentre stavate allenando le nostre reclute, sono dovuto intervenire nell’universo 03222005-B430”.
 
-“Quella in cui gli dei antichi di alcuni popolo primitivi esistono davvero e non esitano a scendere sul pianeta per imporre la loro volontà sugli mortali?”
 
-“Già, apparentemente questo mondo da un po’ di anni sembra soffrire di una grave crisi di equilibrio, dovuta a un individuo che ha apertamente dichiarato guerra a questi dei e che, a sua volta, non esita a causare disastri e catastrofe ovunque. Visibilmente, i Jenesiani volevano afferrare questa situazione al loro vantaggio. Sono riuscito a massacrare la loro guarnigione, ma non sono riuscito a capire il loro scopo di preciso, anche perché, quest’individuo scattenò un tsunami che distrusse interamente la città in cui mi trovavo. Ma vediamo il lato positivo: esso ha distrutto inconsciamente la base degli Jenesiani, e dal momento che né lui né gli dei di quel mondo vengono a sapere di noi e decidono di intromettersi, non ho motivo di preoccuparmi oltre misura della guerra d’interesse…Però significa che devo aumentare la mi guardia. Me ne vado adesso per un controllo generale e tornerò per assistere all’esame. Ma prima che parto, il tuo stato è peggiorato Kalash’ar o sbaglio?”
 
-“Non è niente, penso che potrò resistere ancora qualche anno”
 
-“Se lo dici tu, allora prega che le reclute siano pronte in tempo, se mai possono esserlo in queste condizioni!”
 
Allo stesso momento, a eoni di distanza, nella centro del pianeta in cui i Jenesiani nascondevano la loro base principale in quello che sembrava essere una sala del Consiglio, l’Ente Supremo era seduta su una grande trono, con degli tubi di spectrum collegati alla sua armatura d’oro. Accanto a lei si trovavano alcuni dei suoi ufficiali, compresi Tepeius, ormai suo braccio destra, e di non meno di cinquanta soldati d’elitte. Di fronte a loro, in ginocchio e incatenati e prigionieri, si trovano i loro prigionieri.
 
-“Allora? Immagino che lei sia la nostra maestra di casa? Devo ammettere che apprezzo il vostro senso dell’ospitalità! AAHAHAH!” a ridere era il Joker, il quale fu presto immitato dai due colossi che lo avevano aiutato contro Batman.
 
-“Stai zitto, clown!” fecce allora una dei soldati Jenesiani, che sembrava essere l’una degli comandanti da l'armatura integrale, dando un potente schiaffone alla faccia del principe del crimine di Gotham.
 
-“Ahia! Ma sei pazzo?! Non si picchia mai alla testa prima! Si inizia con il resto del corpo, altrimenti la vittima perde troppo presto i sensi! Eheheh!”
 
-“Ma quello è pazzo!” fecce allora Raibow Dash, la pegasa sportiva che rappresentava la lealtà.
 
-“E’ un criminale, non avvicinarti di lui!” fecce allora Green Arrow, prima di girarsi come poteva verso l’Ente Supremo “E voi, che volete?!”
-“Come osi parlare in questo modo all’Ente Supremo?! Miserabile insetto!!!” urlò allora il comandante che stava per nuovamente picchiare l’arciere, prima di essere interrotto.
 
-“Tranquilla, Zaraslar, per una volta possiamo perdornarli…” fecce allora l’Ente Supremo con un gesto di mano, prima di parlare “Mi presento a voi, sono l’Ente Supremo, imperatrice degli Jenesiani e legittima padrona del multiverso. Come forse alcuni di voi l’avrano già capito, voi tutti proveniti di universi paralleli, e sono la causa maggiore degli eventi che vi hanno portato fino a me. Non andrò per quattro vie, ho un obbiettivo ben preciso e una proposta da farvi.”
 
-“Immagino che le non vuole chiederci di aiutarvi a fare una festa, vero?” disse con un sbriciolo di speranza Pinkie Pie, cavallina elemento della gioia che pensava solo a fare feste.
 
-“Lasciami indovinare… Vuoi conquistare il mondo e vuoi il nostro aiuto?” fecce in modo provocatorio Green Arrow
 
-“AHAHA, vedo che hai il senso dell’umorismo, essere inferiore” fecce l’Ente Supremo “Credi davvero che il mio scopo finale sia di conquistare un mondo miserabile come il tuo? Nient’affatto. Ma diciamo che non sei andato troppo lontano. Avrei al contrario bisogno di installare qualche base nei vostri mondi e in altri. Aiutatemi nella mia imprese e vi tratterò come i miei uomini…”
 
-“E se noi dovessimo rifiutare?” chiese allora la Principessa Twilight “Da quello che ho visto le vostre intenzione sono tutt’altro che pacifiche, e sicuramente Equestria pagherebbe caro il prezzo di una tale collaborazione!!!”
 
-“Già, sento puzza di cattive intenzione in lei” fecce con una voce presuntuosa Rarity, unicorno elemento della generosità “Mi riccorda molto Discord quand’era ancora cattivo! Senz’offesa”
 
-“A parte che effettivamente un po’ mi sento offeso, è vero, che non mi piace per niente questa statua parlante d’oro! Se soltanto potevo riuscire a usare la mia magia per farci uscire da questa situazione!”
 
-“In ogni caso, se è lei ad essere responsabile di quello che è successo a Gotham, allora è ovvio che l’unica cosa sensata che posso rispondere alla sua proposta è no!” fecce Green Arrow
 
-“Capisco perfettamente” disse con grande calma l’Ente Supremo “Sai, l’onestà è una qualità che apprezzo, e preferisco un rifiuto sincero che un ipocritica promessa… Però, è ovvio che non posso permettermi di ospitarti senza ottenere qualcosa in ritorno… Zaraslar, porta il nostro amico verde nella salla d’interrogatorio.”
 
-“Cosa avete intenzione di farmi?! Lasciatemi!” fecce Green Arrow, afferrato dalla cosiddetta Zeraslar e trascinato via della stanza, sotto lo sguardo orrificato delle cavalline e di Discord, ma quello divertito dello Joker.
 
-“Per quanto riguarda voi, cavalline” fecce allora l’Ente Supremo “Mi sa che siete proprio inutile…”
 
-“Se toccate a uno solo degli capelli di Fluttershy, giuro che ve la farò pagare!” a parlare con una vera e propria rabbia negli occhi era Discord, il quale si riferiva alla pegasa gialla che rappresentava l’elemento della bontà. Infatti, un tempo fa il draconeequs era un essere cattivo che pensava solo a spargere il caos per il suo proprio piacere, senza neanche pensare a un obbiettivo più grande. A fargli capire che la sua strada era sbagliato, e che sarebbe stato più felice a usare i suoi infiniti potere per il bene (o almeno per fare scherzi non mortali) era stato proprio la dett Fluttershy. Certo, nel frattempo Discord era diventato amico di tutta la banda della Principessa Twilight e degli pony in generale, ma Fluttershy aveva un posto importante nel suo cuore: Era la SUA migliore amica, l’unica alla quale non avrebbe mai fatto uno scherzo, e anche l’unica per la quale sarebbe stato letteralmente disposto a distruggere il mondo se necessario. Ma in questa situazione, in cui la tecnologia Jenesiani riusciva a contenere i suoi potere caotici, l’unica cosa che poteva fare era di minacciare colei che aveva implicitamente condannato a morte la sua amica… e le altre ovviamente.
 
-“Discord, giusto?” fecce l’Ente Supremo “Dalle informazione che ho raccolto su di te, eri una volta un essere senza scrupoli, che mi avrebbe aiutato senza neanche chiedermi il perché. Purtroppo per me, sembra che tu sia nel frattempo cambiato. Peccato, mi saresti stato molto più utile se fossi come prima. Mi sembra ovvio che non mi raggiungerai mai volontariamente negli miei obbiettivi. Però, sei troppo…interessante per non essere preso in considerazione. Le nostre catene riescono a contenere il tuo potere, ma sembra che, finchè hai un po’ di volontà, riesci a impedirci di convertire la tua magia in energia.”
 
-“Non capisco perfettamente quello che itendi, ma sappi che se vuoi la mia magia, dovrai uccidermi!”
 
-“Oh, non c’è bisogno di arrivare a cosi tanto… Se non ti lasci fare, mi accontenterò a uccidere le tue amiche, e poi ti torturerò per anni se necessario finchè riuscirò a convertire i tuoi poteri in energia…”
 
-“No oserete mai!” fecce allora Discord, mentre provava in vano a liberarsi.
 
-“Come vuoi” fecce allora l’Ente Supremo mentre alzo la mano. A questo momento, le sei cavalline iniziarono a urlare di dolore e a chiudersi su sé stesse.
 
-“Fluttershy!” fecce allora lo spirito del Caos mentre tentava nervosamente di liberarsi. Ma non c’era niente da fare: non riusciva a muoversi e con tutta la sua buona volontà non riusciva a usare i suoi poteri. Dopo qualche secondo, che sembravano per lui una vera e propria eternità (e pure era lui immortale), in cui fu costretto a vedere e sentire soffrire le sue amiche, decise di rinunciare “Farò quello che chiedete, ma vi prego smettetela!”
 
-“Vedi? Non era cosi difficile…” fecce l’Ente Supremo rilasciando le cavalline, le quale piangendo di dolore e completamente sudando, non ebbero neanche la forza di rialzarsi o di impedire a Discord di commettere un errore “Ascoltami bene allora, Discord. Se ti mostri… cooperativo, prometto che le tue amiche, e particolarmente la tua ragazza Fluttershy, non verranno uccise. Provi anche solo a farmi le scarpe, e non ti lascerò neanche il tempo di dirgli addio, capito?”
 
-“D…Discord…non farlo…è una trappola…ti prego… non farlo” disse a malapena Fluttershy. Nonostante essa era conosciuta per essere la più sensibile e la più fragile del gruppo, e che era la prima a provare a scappare quando era confrontata a una situazione apparentemente troppo importante per lei, essa era segretamente l’una delle più coraggiosa pony in tutta Equestria. Infatti, quando capiva che la situazione era assolutamente necessario, non esitava a mettersi in avanti per risolvere la situazione, anche sé per questa cosa doveva affrontare le sue proprie paura o, peggio ancora, a mettere la sua stessa vita in gioco. “Non rischiare… tutta Equestria per me… per favore… non ne valo la pena…” Però, come detto prima, mentre la sua bontà e la sua compassione erano la sua forza, era anche il punto debole di Discord, il quale aveva una ammirazione quasi esagerata nei suoi confronti.
 
-“Se non gli fate del male, accetto” fecce rassegnato Discord, il quale nonostante capiva la volontà di Fluttershy di preserva la maggioranza sopra sé stessa, non poteva immaginare sacrificarla.
 
-“Ottimo” fecce falsamente felice l’Ente Supremo facendo un segno di mano ad alcuni degli suoi soldati “Tra poco ti raggiungerò e ti spiegherò cosa fare. Scusa i miei uomini di non liberarti delle tue catene, ma non voglio prendere nessun rischio, soprattutto che ho bisogno solo di un frammento delle tue capacità…”
 
-“DISCORD!!! Fecce allora Fluttershy mentre il suo amico, visibilmente disperato, si lasciò portare via dagli Jenesiani.
 
-“Per quanto riguarda voi, sono un imperatrice che mantiene le sue promesse, e non dovete temere per la vostra vita…” fecce l’Ente Supremo appena Discord fosse fuori “Però non ho detto che non potevo usarvi. Ragazzi, portate queste giovane fanciule e, senza ucciderle, sottoponetele a un scan della memoria, voglio sapere ogni singola cosa sul loro mondo!”
 
-“Lei è una persona odiosa, la pagherebbe caro!” fecce arrabbiata Applejack, elemento dell’Onestà, mentre provava a resistere
 
-“Ma quanta energia! Da domani, ci aiuterete anche con lo manodopera! Arrivederci, signorine!” fecce allora l’Ente Supremo mentre le sei cavalline erano allontanate, prima di girarsi verso il Joker e i suoi due uomini. Per tutto questo il criminale non aveva smesso di ridere, godendosi la disperazione degli altri. “Signore Joker, lei è probabilmente la persona cui presente potenzialmente più interessato alla mia proposta. Avete qualcosa da dire?”
 
-“Ahaha, signora, ammetto che apprezzo il vostro stile, anche se lo trovo personalmente troppo formale e speditivo. Immagino che sapete già che non… come dire… un’artista epicuriano… vivo la vita il giorno il giorno, e non apprezzo troppo l’autorità che limita la mia libertà e la mia arte!”
 
-“Potete essere tranquillo, signore Joker, dal momento che non vi allontanate troppo dalle mie direttive, e che i miei obbiettivi sono raggiunti, avete carta bianca per assolutamente tutto.”
 
-“Davvero?” fecce intrigato il clown psicopatico “Assolutamente tutto?”
 
-“Dovete accettare boss!” fecce l’uno dei due sottoposti dello Joker.
 
-“E’ un’occasione unica! Avete visto cosa lei ha fatto agli altri?!” fecce l’altro colosso.
 
-“Ci sono solo due requisiti: La totale lealtà e l’efficienza” disse l’Ente Supremo, ignorando completamente i commenti degli altri due rimanenti prigionieri.
 
-“E come posso dimostrare la mia lealtà e…la mia arte?” fecce il criminale.
 
L’Ente Supremo fecce un segno della mano a l’uno degli soldato, il quale prese il Joker, lo libero delle sue catene e lo butto agli piedi dell’Ente Supremo, gridandogli di inclinarsi di fronte alla sua imperatrice. Il Joker, però, si accontentò di rialzarsi lentamente ridendo, come se fosse debole. Il soldato, arrabbiato si avvicino,allo joker e, prendendo una pistola, gli intimò l’ordine di inginocchiarsi. Fu a questo momento che il Jenesiano, visibilmente troppo sicuro di sé e sottovalutando l’inferiore bianco con i capelli verdi al quale aveva da fare, alzo il suo braccio per dare un pugno sul collo del prigioniero. All’ultimo momento, prima di prendersi il colpo, il Joker si abbasso e, approfittando dell’occasione, afferò il braccio del suo aggressore e, con un colpo di piede nel ginocchio di quest’ultimo, gli fecce perdere abbastanza l’equilibrio per potere buttarlo a terra e, soprattutto, per prenderli la pistola. Una volta fatto, il Joker mirò immediatamente all’Ente Supremo, senza però sparare. E mentre quest’ultima sembrò indifferente, Tepeius e il resto della guardia iniziarono  puntare le loro arme sul Joker.
 
-“Bravissimo capo! Mostrate a questa presuntuosa quello che potete fare!” e “Siete riuscito a capovolgere la situazione boss! Adesso chiedetegli di liberarci!” urlarono entusiasti i due colossi, prima di calmarsi e sentirci a disagio “Boss?”. Infatti, il Joker rimaneva li, impassibile, a puntare la sua pistola sull’Ente Supremo, con la quale, nonostante la situazione, sembrava scambiare un messaggio nello sguardo.


-“Eheheh” fecce allora il Joker, con un sorriso malvagio, girandosi lentamente verso i suoi propri uomini e, senza dire una parola, mirò a quest’ultimi. I due colossi ebbero solo il tempo di dire “Boss, no!!!” che il loro capo gli sparò a entrambe le teste, spargendo la loro cervella per tutto il suolo. Fatto ciò, il Joker iniziò nuovamente a ridere.
 
-“Ahaha! Che Plot Twist! Che situazione imprevedibile, per loro intendo! OHOHO!” inizio a ridere il demente criminale, buttando la pistola agli piede dell’Ente Supremo “Avete visto le loro facce?! Era imperdibile! Peccato che era improvisato e che non abbiamo potuto registrarlo…E lei” fecce allora li con una voce molto più seria “Ente Supremo, che ne pensate? Il spettacolo vi è piaciuto?”
 
-“Vedo che lei e me ci capiamo bene. Mi avete convinta, penso che potrò veramente usare il suo… talento…” fecce facendo un altro segno di mano come per dare un ordine agli suoi uomini “Questi signori vi porteranno nelle vostre stanze e prepareranno tutto quello che avete bisogno, e da domani inizierò a spiegare bene il vostro compito. Solo una cosa prima: Sono interessata all’aparecchio che abbiamo ricuperato insieme a lei”
 
-“Il simulatore di terremoti?” fecce Joker?
 
-“Esatto. Potreste farmi la cortesia di spiegare bene il suo funzionamente ai miei scienziati?”
 
-“Certamente, non vedo l’ora di iniziare a… lavorare il mio talento con lei.”fecce allora il Joker, il quale essendo riuscito a salvarsi la pena, comminciò sin da subito come una personalità di prima importanza, e a ordinare agli Jenesiani di portalo negli suoi quartieri e di fargli la visita dei luoghi. I soldati, perplessi di essere trattati dalla sorte da un miserabile essere inferiore, instabile peraltro, ubbidirono dopo l’approbazione della loro dea-imperatrice.
 
-“Bene, Grande Inquisitore Tepeius, penso che sia tempo di rendere visita a quel Discord, dopo tutto non possiamo permetterci di perdere tempo” fecce l’Ente Supremo che finalmente si alzò e, dopo essersi staccato i cavi di spectrum collegati alla sua armatura, iniziò a camminare verso il corridoio dove lo spirito del Caos era stato portato via. Mentre essa camminò, noto l’aria un po’ perplesso del suo nuovo grande generale. “Vedo che siete intrigato Tepeius”. Disse allora L’Ente Supremo, che insieme al suo vice, iniziarono a parlare in Jenesiano, anche se per motivi di comprensione tradurremmo il loro discorso.
 
-“Non metterò mai in dubbio le sue decisione, o Ente Supremo” rispose sollenemente Tepeius che la seguiva “Ma non capisco come mai dobbiamo collaborare con questi insetti.”
 
-“Vi sbagliate, Tepeius, non stiamo collaborando…Loro sono li solo per servire i nostri interessi.” Iniziò a spiegare l’Ente Suprema “Dalle informazione che abbiamo potuto ricuperare della memoria del nostro ultimo prigioniero, ho capito che Tyresius era ormai disposto a servirsi degli esseri che vivono negli vari universi. E questo mi ha dato un’idea. Vedi, per millenni abbiamo provato a creare delle base stabile per avviare il nostro piano, ma una grande parte di esse sono state distrutte nel tempo dallo stesso Ammiraglio. Sai perché?”
 
-“Perché siamo stati indegni di lei e che non abbiamo potuto diffendere i suoi interessi, O mia dea” rispose desolato Tepeius.
 
-“No, semplicemente perché Tyresius ci cerca continuamente, e conosce i nostri metodi. Ma adesso, se al posto di metterci noi stessi in primo piano, usassimo gli stessi esseri che pretende proteggere?”
 
-“Volete dirmi che…”
 
-“Negli scacchi, si usano prima i pedoni inutili per preservare i pezzi più importanti. Inoltre…” fecce allora l’Ente Supremo facendo comparire nelle sue mane un tablet in ologramma che diede al suo grande Inquisitore e Generale “Ho rielaborato un po’ i miei piani. D’ora in avanti, il vostro principale obbiettivo non sarà di prepare varie invasioni in contemporaneo, ma l’elaborazione discreta di queste strutture in vari mondi. E’ fattibile?”
 
Tepeius guardò velocemente i piani, negli quali, oltre le descrizione generale, si presentavano dei vari modelli di antenne “In vari mondi, dite? Si, ma ci richiederà del tempo e della discrezione…”
 
-“Per la discrezione, come detto, userete la manodopera locale. Non immaginate come molti di questi primitivi sono in realtà molto facili da manipolare, soprattutto quando credono guadagnarci. Per il tempo, mi è venuto in mente che potremmo provare ogni tanto a fare degli diversivi.”
 
-“Volete che ordinò agli nostri soldati di lanciare un falso attacco su un pianeta, o di causare un colpo di stato in un universo?”
 
-“No, nel primo caso sarebbe un spreco di risorse e di uomini, anche se ne abbiamo a sufficienza, e potrebbe rappresentare un rischio per la missione principale. E nel secondo caso Tyresius non si preoccuperebbe per niente, visto che a lui importa solo noi Jenesiani… Però, penso che il nostro nuovo amico il Joker potrebbe rivelarsi utile.”
 
-“Quest’inferiore non ha nessuna possibilità contro Tyresius”
 
-“Certo che no, ma oltre il fatto che è dispensabile, mi sembra giusto che non possiamo lasciarlo solo. Come ho detto, ci sono degli primitivi che sono comunque poco scrupolosi. E alcuni di loro hanno commuque un certo potenziale anche, ammettiamolo, contro noi Jenesiani”.
 
-“Avete già degli individui in mente?”
 
-“Ovviamente” fecce l’Ente Supremo che fecce comparire sull’ologramma una lista con due colonne riempiti di nomi e descrizione “Vorrei quelli di sinistra nella mia stanza per domani, in modo tale di fargli la mia proposta. A quelli di destra, potete contattarli negli loro mondi e proporgli un aiuto in cambio del nostro piccolo favore”.
 
-“Mia dea-imperatrice, pur odiando l’idea stessa di rivolgermi… a questi vermi, devo ammettere che il suo nuovo piano ha un grande potenziale.”
 
-“Trattare con questi inferiori è un piccolo prezzo da pagare per raggiungere l’obbiettivo ultimo. Ah, siamo quasi arrivati.”
 
-“A proposito, a cosa ci serve quel Discord? Mica possiamo chiedergli di combattere per noi! Appena potrebbe, ci tradirebbe!”
 
-“Infatti, voglio solo che lui si lascià fare mentre convertiamo la sua magia” fecce l’Ente Supremo, aprendo una porta. Quest’ultima portava a una grande sala, nella quale si trovava una specie di arco circolare di fronte al quale circa duecento soldati aspettavano. A guardare meglio, sulla base del grande cerchio d’acciao, c’erano una serie di computer i quali, alla loro volta, erano connessi a immensi cilindri riempiti di zalgo. Al momento in cui sia l’Ente Supremo e Tepeius arrivarono, degli scienziati sembravano staccare gli cavi per collegarli a nienti di meno che a un apparecchio al quale era a sua volta attaccato, tramite una macchina simile a quelle per la trasfusione, Discord. Quest’ultimo sembrava soffrire per i numerosi fili connessi nel suo corpo, nonché il fatto di essere prigioniero in una posizione poco gradevole, ma anche se pieno di tristezza e di rabbia, si lasciava fare, conscio che era l’unica cosa che poteva fare per assicurarsi che le sue amiche, e soprattutto Fluttershy, non fossero in pericolo di vita.
 
“Vedi Tepeius, un’altra ragione per la quale Tyresius finisce prima o poi a trovare le nostre base, è che lui è molto sensibile allo Zalgo che siamo costretti ad usare per viaggiare da un’universo all’altro, e siamo stati anche fortunati che la nostra base principale sia abbastanza isolata e protetta per impedirgli di trovarci.” Inizio a parlare l’Ente Supremo “Però, le nostre misure non bastano. Per questo avevo provato a rubare quel portale interdimenzionale nel mondo di questi pony, in modo tale di potere aumentare la velocità e la sicurezza delle nostre missione negli vari universi. Questo Discord, con i suoi poteri, ha la capacità di aprire delle porte tra vari universi, anche se la sua portata è limitata. Convertendo la sua magia in un’energia compatibile con la nostra tecnologia, siamo in misura di aprire degli portali ovunque, senza lo zalgo e, dunque, senza essere direttamente reperibili come fino ad adesso.” E infatti, proprio a questo momento, i scienziati attivarono un meccanismo e, accompagnato da un grido di dolore dello spirito del caos, una energia blu scura e gialla attraverso i vari cavi fino ad attivare il grande cerchio meccanico, nel quale comparì effettivamente una grande portale. “Adesso Tepeius, andate, e eseguiti i miei ordini! Tra qualche ora, vi manderò anche quello Joker e la colonella Zaraslar”
 
-“Come lo desiderate” fecce il Grande Inquisitore, il quale, dopo avere attraversato la stanza, entrò nel portale, seguito immediatamente degli duecento uomini
 
 
 
 
 
SIII, finalmente sono riuscito ad aggiornare questa fic!
 
Deadpool: Ma sei vivo?! Pensavo eri morto
 
Grosso: DA! Quasi tre anni dall’ultimo aggiornamento!
 
Spock: Visto che BelgianofRoma è un tizio abbastanza ordinato nella vita di tutti i giorni e che prova sempre a portare in fondo le sue responsabilità, avra avuto i suoi motivi.
 
BelgianofRome: Beh, in effetti, non è che ho una vita particolarmente difficile: Ho la fortuna ad esempio di avere un tetto e di essere abbastanza benestante per essere tranquillo nel quotidiano, ma anche io purtroppo ho avuto i miei problemi. Non entrerò negli particolari, ma dopo l’ultimo aggiornamento ho dovuto fare una serie di esami, poi ho avuto dei problemi amministrativi abbatanza rompiballe che ho dovuto gestire su due mesi, poi altri esami, poi ho avuto per sei mesi un tirocinio…
 
Kirk: Un lavoro?
 
BelgianofRome: Si e no: Dovevo fare la guida turistica per un palazzo nationale a Roma per 100 ore su 6 mesi.
 
Deadpool: Quanto ti hanno pagato?
BelgianofRome: Non ti riguarda! Cmq non abbastanza ma vabbe, è stato communque una bella esperienza di per sé, ma poi ho dovuto buttarmi sulla tesi di magistrale.
 
Kirk: Quindi ormai sei laureato?
 
BelgianofRome: eh si
 
Tutti: Congratulazione!!!
 
BelgianofRome: Grazie… ah si, l’ultima cosa per la quale ho perso tempo… il mio pc ha avuto un errore durante l’aggiornamento e ho perso circa cinque capitoli pre-scritti L tra i quali quelli scritti insieme a un altro autore di EFP che ho dovuto ricontattare per ricominciare da capo! Vabbé, adesso che la difesa è fatta, potete lanciarmi le pietre se volete… Ahia… Soldato! Era metaforico!
 
Soldato: Scusami, mi piace troppo lapidare la gente eheheheh
 
Deadpool: Ma quindi riprendi il ritmo?
 
BelgianofRome: Sarò onesto, con le mie responsabilità che iniziero ad avere tra qualche mesi, come ad esempio forse il dottorato, ci metterò un po di tempo, pero non ci metterò altrettanto tempo per aggiornare come l’ultima volta, perché come detto questa storia voglio portarla in avanti e cosi farò! In ogni caso, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche perché, per provare a non allungare troppo, si tratta della sintesi di tre capitoli distinti che volevo fare… prima di perdere il salvattaggio!
 
Deadpool: Maledetto Bill Gates!
 
Su Questo, grazie a tutti e buona lettura su EFP
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: BelgiaofRome