Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    17/05/2019    2 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Buonasera Anime belle! Vi lascio il capitolo 81 di "Sogno". Ringrazio sempre chi mi segue con affetto e a titolo informativo specifico che per i capitolo precedenti ed i due successivi ho liberamente preso spunto da Rapimento Imperfetto edito dalla booksprint Nel 2012 di cui sono unica autrice e detentrice del copyright ©. Detto questo vi auguro buona lettura e ovviamente.. Credito all'autrice della fan art


Oscar non poteva credere ai suoi occhi, era proprio Fersen.
Stava dritto , le due pistole puntate contro i tre :
- Lasciate immediatamente il Comandante! - intimò minaccioso
- E tu chi diamine saresti? - ringhiò uno di loro
- Un semplice uomo che vi farà saltare le cervella se non farete quello  dico!! Tu... Getta lentamente la spada a terra e voi due...- continuò – vi ho giò detto di lasciare il comandante...non lo ripeterò un'altra volta! 
I tre si guardarono,il primo  lasciò cadere la spada, gli altri due liberarono le braccia di Oscar dalla stretta delle loro mani.
La giovane si massaggiò le braccia , Fersen le sorrise :
- Comandante...i miei ossequi! sono certo che mi perdonerete se non mi metto sull'attenti , significherebbe perder di mira questi tre luridi porci! - sdrammatizzò guardando il tizio che stava ancora con braghe in giu'.
- Per questa volta siete giustificato ...- scherzò lei – anche perchè, posso davvero dirlo... sono  contenta di vedervi e sarebbe la prima volta dopo tanto tempo! 
Fersen rise , poi fissò la giacca semi aperta di Oscar:
- Copritevi per favore...mi distraete..!
Lei arrossì, cercò invano di chiuderla ma i bottoni erano saltati:
- Al Diavolo! - sbottò in un impeto d'ira.
Con dolcezza il Conte le passò le baionette:
- Teneteli sotto tiro! - le sussurrò , poi si tolse il mantello e glielo poggio' sulle spalle .
Oscar sentì le dita di lui che le legavano il fiocco attorno al collo mentre stava dritta e ferma con lo sguardo verso i tre.
Indietreggiando insieme Fersen ed Oscar uscirono dalla cella , la richiusero lasciando i tre energumeni dentro.
Oscar si girò a fissare il suo salvatore:
- Come avete fatto a trovarmi? 
- Ho avuto  i miei informatori! - rispose lui vago.
La giovane strinse gli occhi dubbiosa, poi si guardò attorno:
- E Andrè..? Dov'è il mio Andrè? - chiese. 
Fersen le passò delicatamente un dito sul labbro tumefatto controllandone la ferita :
- Sono solo Oscar, non c'è nessuno con me!
- Cosa...? Voi...voi siete venuto  senza avvisarlo..?
- Non potevo rischiare Oscar...Vi informo che ho corrotto un uomo!
- Andrè avrebbe capito...
Lui la bloccò:
- Potremmo parlarne dopo? Adesso sarebbe meglio andare a recuperare il vostro cavallo e fuggire prima che arrivi qualcuno.
-Si..è vero! Avete ragione! 
Trovarono Cesar legato in un capanno, Fersen le passò una pistola.
- Tenetene una voi...speriamo sempre di non doverne aver bisogno.
Si avviarono velocemente. Oscar cominciò a prendere coscienza di quanto fossero lontani da casa, cavalcavano veloci, non c'era tempo di parlare.
Era viva, era viva e, anche se delle mani rudi l' avevano toccata e una pelle non gradita aveva sfiorato la sua, per fortuna il peggio non era avvenuto.
Se lo ripeteva cercando di farsi coraggio , ma l'umiliazione di star a seno nudo davanti ai tre bruciava ancora, quella manu ruvida se la sentiva ancora sulla pelle.
Si asciugò le lacrime cercando di non farle scorgere a Fersen , lui si girò a sorriderle ma il sorriso gli morì sulle labbra quando scorse qualcosa dietro di loro:
- Correte Oscar...correte! - la incitò.
Fu un'attimo ... 
Lei si girò, due uomini a cavallo li seguivano,
- Maledizione! - sbottò Fersen
- Diamine, come hanno fatto a dare così velocemente l'allarme! - chiese lei mentre galoppavano l'uno accanto all'altro.
- Ci avranno visto uscire, dovevano già essere nelle vicinanze!!
Incitarono i cavalli ad essere piu' veloci, il cuore dei due batteva all'impazzata mentre l'uno accanto all'altra  galoppavano fra le fronde e gli alberi, mentre le pallottole sibilavano sopra le loro teste.
- Bastardi fermatevi! - urlava qualcuno dietro di loro.
Galoppavano veloci, il vento fra i capelli , il corpo sbilanciato in avanti, la testa bassa, le pallottole sibilavano ed ogni sibilo era un colpo al cuore.
Fersen galoppava incitando la sua Oscar e  non perdendola di vista, terrorizzato all'idea  di vederla stramazzare colpita da un momento all'altro.
- Ce la faremo...ce la faremo! - la incorraggiava  mentre la vedeva fiera e combattiva .
Ad un tratto  i due capirono di avere un modesto vantaggio, da li' in poi il bosco si faceva piu' fitto.
Fersen balzò giu' dal cavallo:
- Dobbiamo abbandonarli qui e procedere a piedi ! - sussurrò.
Lei annuì, balzò giu', diede una pacca al sedere di Cesar .
- Venite !! - sussurrò Fersen prendendole la mano e guidandola fra gli alberi, correvano all'impazzata , senza sosta , consci che gli uomini che li seguivano avrebbero prima dovuto raggiungerli e poi, come loro, procedere a piedi.
- Forza Oscar! - la incitava non lasciandole la mano.Superarono nuovamente alberi, piante selvatiche mentre i due gli erano alle costole.
Ad un tratto lei inciampò in un ramo che sbucava fuori dal terreno , lo sbilanciamento fece vacillare anche la presa della mano di Fersen e Oscar cadde rovinosamente al suolo:

-Oscar!! vi siete fatta male?
Fersen si chinò su di lei che si massaggiava la caviglia indolenzita-
- Maledizione! - sbottò Oscar mentre sentiva le voci degli uomini avvicinarsi.
- Riuscite ad alzarvi?
La giovane aiutata da Fersen si rimise in posizione eretta ma adesso non correva piu' trascinando la caviglia fra dolore e disperazione:
- Scappate Fersen..salavatevi almeno voi!
- Non ci penso nemmeno! - sbottò lui prendendola inaspettatamente fra le braccia e continuando la sua folle corsa per la salvezza.
Ma era stanco...terribilmente stanco!
- Devo farcela ! Devo farcela - si ripeteva trascinando rovinosamente le gambe che quasi non volevano saperne piu' di muoversi.
- lasciatemi qui Fersen...vi prego! - sussurrò Oscar.
- Non vi lascerò mai fra le grinfie di quei bastardi, se proprio dobbiamo morire , lo faremo insieme!
Sentiva gli uomini sempre piu' vicini e le gambe venir meno mentre procedeva ancora con lei fra le braccia. Ad un tratto anche lui cadde al suolo stremato, gettò uno sguardo verso Oscar:
- Non possiamo arrenderci...dobbiamo combattere.
Lei annuì, afferrando  la pistola, si acquattarono dietro ad un cespuglio.
I due si fermarono proprio nelle vicinanze:
- Uscite...sappiamo che siete qui!
Oscar e Fersen si guardarono, sbucarono velocemente dal cespuglio ed esplosero due colpi.
I due uomini caddero a terra senza vita.
Fersen e oscar, ancora col respiro ansimante si guaradrono e sorrisero sollevati.
Poi procedendo piano cercarono un posto sicuro dove passare la notte.
 

 

Andrè trangugiò l'ennesimo bicchiere di birra, sferrò un pugno al tavolo, un'altra serata infruttuosa , nessuno nell'allegra taverna aveva parlato. Lasciò una monetina sul tavolo ed uscì , l'aria fredda della notte gli sferzò sul viso.
Guardò le stelle:
- Dove sei amore mio? - si disperò .
Camminava nella Parigi di notte vicino ad Alexander barcollando sulle gambe, imboccò un vicoletto poco illuminato, una carrozza sbucò dall'angolo procedendo lenta.
Due uomini mascherati sbucarono fuori fermando il cocchiere
André noto' uno dei due uomini mascherati aprire la porta della carrozza, e guardarvi dentro:
- Buonasera signori!! - esclamo' poi allegramente - datemi tutto ciò che possedete e non vi succederà nulla!
Il giovane barcollo' sulle gambe, se fosse stato lucido e con la sua intrepida Oscar accanto, avrebbe di sicuro dato una lezione ai due. Il nobile che viaggiava in carrozza gli porse il denaro con mani tremanti, l'uomo mascherato ringraziò mimando un inchino poi si incammino' verso di lui:
- Hey damerino... - esclamò - svuota le tasche!!
- Non ti darò un soldo!! - rispose André con voce impastata facendo fatica a mantenere l'equilibrio.
L'uomo lo fissò con compassione. L'altro che lo accompagnava si avvicinò, aveva una maschera scura sul viso, i capelli legati.
- Lascialo stare amico! - sussurrò diretto al compagno - Lui non è un nobile!
L'uomo fissò André, poi lo sguardo corse nuovamente al suo compagno :
- Se lo dici tu..! - sussurrò alzando le spalle, quindi si allontanò.
Il secondo giovane rimase a guardarlo :
- Tornate a casa Grandier.. Mi sembrate un po' brillo! - esordì quindi con voce cristallina.
Andrè sbarrò gli occhi, come faceva a sapere il suo cognome? Non ebbe il tempo di chiederglielo.
Il tizio gli rivolse un sorriso ammaliante e facendo frusciare il mantello si fiondò dal lato opposto. Andre'noto i suoi capelli lunghissimi e ricci legati in una Coda bassa.
Ricordò immediatamente il sorriso, risenti il suono della sua voce.
Sì addosso al muro per sostenere le gambe molli e sgranò gli occhi:
- No... Non è possibile... Non può essere!! - esclamò basito e sconvolto.
 

 

Fersen avanzò scostando un ramo e permettendo ad Oscar di passare:
- Speriamo non venga piu' nessuno a cercarci! - sussurrò lui
-Ne dubito Hans..- convenne Oscar continuando a proseguire fra la fitta vegetazione – i due che ci seguivano ci avranno sicuramente visto uscire dalla cascina ma...non dimentichiamo i tre che abbiamo lasciato dentro la cella.
- Pensate che cercheranno di vendicarsi?
- Ne sono quasi sicura...- esclamò intristendosi
Fersen la fissò, stava pensando a quello che aveva rischiato, ne era quasi sicuro, Oscar cercava di superare la cosa ma l'umiliazione di trovarsi nuda davanti ai tre per una donna riservata come lei doveva essere grande.
In mezzo alla boscaglia incontrarono un capanno abbandonato, c'era solo del fieno ma almeno avrebbero avuto un tetto sulla testa, vi entrarono.
- Beh...in fondo non è messo poi male! - sussurrò Oscar sedendosi e poggiando le spalle contro le pareti di legno.
Fersen le si sedette accanto, la guardo' sorridendo:
- Siete incredibile , un'altra donna al vostro posto avrebbe storto la bocca schifando il tutto.
- Beh...sono stata cresciuta come un uomo..non è di certo del fieno che mi spaventa.
Oscar abbracciò le ginocchia portandosele al petto, fissò la luna che si intravedeva da una finestra, pensò al suo Andrè, quanto avrebbe voluto stare fra le sue braccia o di fronte al suo sguardo che la accarezzava con amore.
- A cosa pensate? - la voce di Fersen la staccò dai suoi pensieri.
Si girò a guardarlo, la luce della luna illuminava tenuamente la sua figura e i suoi splendidi occhi grigi, le sorrideva gentilmente
- Stavo pensando ad andrè...al mio Andrè! - specificò lei
Il sorriso si spense sul volto di Fersen, tornò immediatamente serio.
- Oscar...vorrei farvi una domanda...
- Vi ascolto!
- Cos'ha questo Grandier che io non ho...? voglio dire....
- Volete dire oltre al titolo nobiliare e svariate proprietà sparse fra la Francia e la Svezia? - scherzò lei
- Si! - sorrise 
- Beh...è molto dolce, affettuoso, presente e soprattutto Onesto!
- Volete dire che io non lo sia? - chiese serio
- Voglio dire che non lo siete sempre stato...volete che vi rammenti di quando gli avete fatto credere di esser stato con me in maniera ...intima o di quando...
- Va bene...va bene ..lo ammetto! - rise lui – ho un po' giocato sporco...Ma solo perchè vi amo! - sussurrò.
Lei distolse lo sguardo dal suo, non riusciva a guardarlo mentre sentiva sussurrasi quella parola, Fersen si accorse del suo disagio, le prese una mano fra le sue, lei la ritirò.
- Vi prego Fersen...Vi sarò sempre grata per quello che avete fatto ma non aspettatevi nulla in cambio...
Lui la fissò alterato:
- Voi...voi pensate che io lo abbia fatto per un mio tornaconto personale...? Pensate davvero questo di me Oscar??
Lei non rispose, abbassò lo sguardo.
Fersen le portò due dita sotto il mento, costringendola dolcemente a guardarlo.
Oscar si perse in quegli occhi:
-Io Vi Amo Oscar! Ed è solo per quello che sono venuto in vostro aiuto! Ricordatelo!
- Scusatemi...- sussurrò lei mortificata
-Beh...- sdrammatizzò Fersen – certo....se da oggi in poi voi decideste di non stare piu' con Grandier sarei piu' contento ...- scherzò
Oscar rise :
- Non succederà ...- sussurrò lei – è Andrè l'uomo della mia vita. Intendo sposarlo e avere una nidiata di bambini! - esclamò fieramente.
Lui sospirò , la guardò perdutamente innamorato, stare con lei era magnifico, anche in quel misero capanno .
- Fersen...
- Ditemi...
- Come avete fatto a trovarmi e...e perchè non avete avvisato il mio Andrè...? - chiese lei.
- Ve l'ho già accennato...ho corrotto un uomo e...non mi pareva il caso di divulgare la cosa..
- Se torneremo a casa sani e salvi dovrete comunque spiegarlo ad Andrè...non credete?
- Si...- sorrise lui.
- Già...- sussurrò Oscar con aria sorniona- quindi...
- Quindi?
- Quindi credo di sapere perchè non lo avete avvisato ! - sancì fissandolo divertita
- Uhmm...davvero? - sussurrò lui storcendo la bocca
- Si! volevate prendervi tutto il merito della cosa!
- Puo' darsi!
- Oh...sono sicura che sia proprio così!! - rise lei
Fersen la guardò intensamente.
- Mi piace quando ridete...
Lei arrossì ma cercò di sdrammatizzare .
- Allora cercate di mettermi meno i bastoni fra le ruote con Andrè...vi assicuro che riderò di piu'...
- AhAha! Molto divertente ! - scherzò lui.
- Voi...voi avete visto Andrè in questi giorni? Come sta?
La preoccupazione di Oscar per Andrè gli fece male, Fersen si sentì amareggiato, tuttavia rispose dicendo la verità.
- L'ultima volta che ho visto Grandier e' stato a corte, stava con Girodelle e vostro padre fra i corridoi di Versailles, era preoccupato e disperato, dal suo comportamento ho intuito che vi fosse successo qualcosa.
Oscar sentì il cuore stringersi in una morsa.
“ Amore mio...” - pensò immaginando quanto di sicuro stesse soffrendo non avendo sue notizie.
All'improvviso si udì un fruscio, qualcosa si catapultò verso Oscar , lei sobbalzò, si spostò verso Fersen. 
Finì dritta fra le sue braccia , alzò il viso, fissò quegli occhi.
Fersen si avvicinò pericolosamente …..
   
 
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