Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Hiddlesthug    19/05/2019    0 recensioni
[AU!Ereri | Parent!Levi] [+20.5k words]
Il piccolo supermercato in cui Eren lavora si trova di fronte ad una scuola materna, ed in un noioso pomeriggio autunnale osserva i genitori attendere il suono della campana per poter abbracciare i propri figli.
La sua attenzione viene attirata da un uomo rimasto fin'ora in disparte dagli altri genitori, e dalla bambina che corre fra le sue braccia.
`
Dal secondo capitolo:
“Quante volte ti ho detto che non devi allontanarti da me quando siamo fuori casa? Se lo fai un'altra volta ti verrò a prendere a scuola col passeggino.” la rimprovera il padre, indifferente all’espressione terrorizzata comparsa sul viso della piccola.
“Ormai sono grande per il passeggino, ho quasi cinque anni!”
“Ne hai fatto quattro lo scorso mese.” precisa il padre ed Eren scoppia a ridere, non riuscendo più a trattenersi.
“Cosa trovi di così divertente, moccioso?” domanda Levi e se uno sguardo potesse fulminare qualcuno, Eren sarebbe già polvere.»
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Hanji Zoe, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Little Titan Market



 


"Forse dovremmo fermarci, prima che qualcuno ci veda o... o che Akiko s-si svegli." ansima Eren. 

"Akiko non si sveglierà prima di domani mattina. E se gli altri hanno qualche problema nel vedere due ragazzi baciarsi possono benissimo andare a farsi fottere." è la risposta di Levi, che stanco di parlare tira a sé il ragazzo, baciandolo di nuovo. 

~

 

L'indomani mattina Levi si sveglia felice, nonostante siano le sei e mezzo del mattino e tornerebbe molto volentieri a dormire.

Sospirando stacca la sceglia, ripensando alla serata precedente e alla piacevole piega che ha preso. 

"Leviii!" urla una voce femminile da dietro la porta d'ingresso. 

'Forse se la ignoro andrà via' pensa Levi, ma dopo diversi minuti in cui l'amica bussa ininterrottamente è chiaro che no, non ha intenzione di andare via. Alzandosi in fretta va ad aprire la porta, per evitare che la donna svegli tutto il palazzo e che si ritrovi a dover convincere il solito vicino pignolo a non chiamare i Carabinieri.

"Sai che ore sono, Hanji?" domanda appena apre la porta, ma invece di rispondere la donna entra in casa senza attendere di essere invitata.

"Non hai risposto ai miei messaggi, e quindi sono venuta e-" è la sua giustificazione. "Aspetta... Mi hai chiamato Hanji?!" esclamativo interrompendosi. È raro che l'amico la chiami con il suo vero nome: in genere la chiama con soprannomi come 'Quattrocchi', usando il suo nome solo quando parlano di qualcosa di serio.
Ma questa volta è diverso perché nonostante la solita espressione apparentemente indifferente, c'è qualcosa di diverso nel suo viso... "C'è Eren di là?" sussurra eccitata, cercando di vedere meglio dietro l'uomo che le impedisce di andare nella 'zona notte' della casa. 

"Cos-?" domanda colto alla sprovvista Levi. "Prima di tutto: perché dovrebbe essere a casa mia? E soprattutto: perché dovrebbe essere nella mia camera da letto?" precisa, mentre si dirige verso la cucina.

"Devo farti un disegnino?" lo prende in giro la donna e se uno sguardo potesse fulminare, lei sarebbe già cenere.

"Hai già mangiato?" le donanda Levi dopo qualche minuto, decidendo si ignorare l'amica. 

"No, mi sono svegliata dieci minuti fa." sbadiglia Hanji, seguendolo in cucina. 

"E per quale motivo mi stai già degnando della tua presenza?" sbuffa Levi, mentre esce dalla dispensa una tazza anche per l’amica.

"Te l'ho detto: non rispondevi ai miei messaggi da ieri sera. E sapevo che in ufficio mi avresti evitata come hai fatto l’altro giorno, quindi ho deciso di anticiparti e venire direttamente a casa tua!" ripete la donna. "Allora... Com'è andato?" domanda eccitata.

"Andato cosa?" risponde l'uomo, fingendo di non capire.

"Il vostro appuntamento! " esclama. "Com’è andato? Com’è andato?" Vi siete dichiarati amore eterno? A quando il matrimonio?" domanda con aria sognante.

"Prima di tutto non era un appuntamento, visto che c'era Akiko con noi. E no, non ci siamo dichiarati amore eterno, direi che è pres- aspetta. Come fai a saperlo?" domanda, più che sicuro di non aver parlato agli amici di questa uscita con Eren.

"Akiko non faceva che parlare di quanto fosse eccitata di andare al cinema con te ed Eren." risponde. "Allora, com'è andata?"

"Bene." sospira Levi, mettendo a bollire dell’acqua per il tè.

"È un sorriso quello che vedo?" domanda la donna sorridendo, osservando l'amico.

"Sì è un sorriso, perché non vorrei che sia uno shock per te ma anch’io sono capace di sorridere." sbuffa Levi.

"Ieri sera Eren è stato carinissimo con Akiko, come sempre d’altronde. Poco dopo aver cenato si è addormentata, e noi abbiamo parlato del più e del meno." racconta.
Nonostante si lamenti sempre di quanto lei e il resto dei suoi amici siano impiccioni sono pur sempre i suoi migliori amici, è normale che parli con loro di queste cose.

"E...?" sussurra la donna, incitandolo a continuare.

"E ci siamo baciati."

"Wow." è la reazione dell'amica, che sorprende Levi.

"Niente 'Lo sapevo!' o 'Raccontami tutti i dettagli!'?" domanda allora l'uomo alzando un sopracciglio. Si aspettava una reazione diversa, visto che è venuta alle sei e mezzo del mattino per saperlo.

"No." sorride Hanji. "Sono felice per te. Sono passati anni dall'ultima volta che sei uscito con qualcuno, e se hai quell'espressione felice di mattina appena sveglio solo grazie a lui... Vuol dire che è veramente importante per te. E non è una cosa su cui mi va di scherzare."
Levi continua a cucinare in silenzio, ascoltando il racconto dell’amica sulla serata trascorsa con Erwin, Mike e altri amici in comune.

~

 

Quel pomeriggio Levi non trova traffico per strada, ed arriva quindi diversi minuti prima del suono della campana. 
Indeciso su cosa fare, se scendere o meno, resta in macchina e cancella le 158 foto che ha mandato Hanji negli ultimi due giorni nel gruppo.

Il telefono dopo qualche minuto inizia a vibrare, avvisandolo di un nuovo messaggio su WhatsApp.

«Da: Eren
Hey :D
Mi sto annoiando, uff
Perché non vieni, così mi fai compagnia?»

Prima ancora che possa rispondere sente bussare al finestrino dell'auto, e rimane sorpreso nel vedere proprio Eren.
"Allora, vieni?" sorride il ragazzo. "Perché nonostante io voglia salire in auto, se il mio capo mi scopre mi uccide."

 

"Allora..." sussurra Eren, appena l'uomo entra nel supermercato. "Com'è andata oggi a lavoro?"

"Bene, ho dovuto solo finire alcuni progetti e spedirli via email." risponde Levi, seguendo il ragazzo che riordina alcuni giornali pubblicitari. "A te?"

"Fin'ora bene. Jean ha lasciato tutto piuttosto in ordine, quindi ho dovuto solo riordinare un paio di cose." risponde sorridendo. "Stasera hai impegni?" gli domanda dopo un po'.

"Sì, oggi è l'anniversario di Erwin e Mike, e Hanji e Akiko hanno organizzato loro una festa a sorpresa." sospira Levi, pensando a quanto gli sarebbe piaciuto uscire di nuovo con il ragazzo. "Sono i miei colleghi e migliori amici." spiega.

"Ah capito... Bello! Quanti anni festeggiano?" domanda Eren, ormai appoggiato allo scaffale dei surgelati.

"Dodici di matrimonio, ma stanno insieme da sedici anni."

"Wow." sussurra il ragazzo.

"Già. Si sono messi insieme a quattordici anni, e si sono sposati dopo il diploma perché sapevano che avevano trovato la persona giusta." racconta. "Li ho sempre trovati abbastanza disgustosi." aggiunge, ripensando a quando durante una gita scolastica è uscito dal bagno e ha trovato i due amici in posizioni compromettenti. Ha visto cose che rimarranno impresse a vita nella sua mente, pensa rabbrividendo.

"Perché?" ride Eren, divertito dalla sua reazione.

"Devi vederli insieme per capire. All'inizio è bello, sei felice per i tuoi migliori amici... Ma dopo un po' ti annoi. Con Farlan e Isabel li prendevamo sempre in giro." ricorda Levi, sorridendo. "Loro sono sempre stati insieme, sin da quando avevano undici anni, ma non sono mai stati una di quelle coppie così... Smielate. Si volevano bene, ma non lo dimostravano così. Non sempre, almeno. Si stuzzicavano e prendevano in giro e... Scusami, sto blaterando cose inutili." si interrompe, grattandosi il collo, cercando di nascondere l'imbarazzo.

"Non sono affatto inutili, e non stai 'blaterando'. Mi piace ascoltarti." lo corregge Eren, e Levi non riesce a trattenere il sorriso che nasce quando sente le sue parole. "Isabel e Farlan erano i genitori di Akiko, giusto?" domanda, e l'uomo annuisce.

"Io e Farlan da bambini eravamo vicini di casa, ci conosciamo... Conoscevamo" si corregge. "...Da sempre e siamo sempre stati amici. Non c'è un ricordo della mia infanzia o della mia adolescenza senza Farlan al mio fianco." sorride tristemente Levi.

"E Isabel?"

"Isabel l'abbiamo conosciuta in prima elementare, e da allora non si è più allontanata da noi, siamo sempre stati insieme." risponde Levi, raccontandogli poi di come Isabel e Farlan lo coinvolgevano negli scherzi contro i professori alle medie, o come invece alle superiori difendevano i propri compagni dai bulli.
Ed Eren ascolta attentamente, felice di poter conoscere di più Levi e le persone a lui care.

~


"È così noiosa?" domanda Erwin, sedendosi in una delle sedie libere accanto all'amico. 

"Cosa?"

"Questa festa. E cosi noiosa?" ripete. 

"No, è piuttosto decente e migliore delle altre." risponde Levi. "Tralasciando Hanji che è più stonata del solito." sbuffa, osservando la donna che canta 'Occidentali's Karma' al karaoke a squarciagola.

"Non so, io la trovo divertente." ride l'amico, passandogli una lattina di birra.

"Le mie orecchie non sono d'accordo." sbuffa Levi, segretamente - ma evidentemente non tanto segretamente- divertito.

"Allora... Tu ed Eren, eh?" sussurra Erwin.

"Anche tu adesso?!" sospira l'uomo seduto al suo fianco.

"Anche io." ride il biondo. "Non posso interessarmi di quello che succede al mio migliore amico?"

"Hanji non vi ha già detto della conversazione di stamattina?" sospira Levi.

"Sì, ma era così sorpresa dal fatto che tu l'hai chiamata per nome e non le hai sbattuto la porta in faccia che l'ha ripetuto per dieci minuti. Alla fine però ci ha detto solamente che vi siete baciati."

"Questo perché è l'unica cosa che le ho detto." precisa Levi.

"E c'è qualcos'altro da dire?" domanda Erwin alzando le sopracciglia, e Levi pensa che gliele raderebbe quelle fottute sopracciglia.

"No."

"Sicuro?" domanda l'amico.

"Ho per caso scritto 'Voglio parlare della mia vita sentimentale' sulla fronte?" sbuffa Levi.

"Sì." è la risposta di Erwin, accompagnata dal suo solito sorriso che Levi tanto odia, perché sembra dire 'Ti ho nel sacco'.

Passano diversi minuti prima che Levi inizia a parlare, minuti in cui Erwin attende pazientemente che l'amico si senta pronto a parlare
"Sono stato io a baciarlo." sussurra. "Eren mi piace, e tanto. Desidero sempre di più passare del tempo con lui, conoscerlo meglio, vedere quel sorriso bellissimo ed essere il motivo per cui sorride."

"E qual è il problema in questo? È una cosa bella." domanda l'amico.

"Il problema è che ci conosciamo da appena cinque mesi, e siamo usciti solo due volte. Come è possibile che io provi già questi sentimenti?"

"L'amore non è una questione di tempo, non è qualcosa che puoi programmare e prevedere. L'amore è imprevedibile. Ti colpisce quando meno te lo aspetti, quando pensi che non ne hai di bisogno, quando non lo cerchi. Entra e cambia la tua vita, e prima che tu te ne accorga inizi a contare il tempo che manca prima che tu riveda quella persona -anche se per pochi minuti-, inizi a rivedere il suo viso prima di addormentarti e appena sveglio. Inizi a desiderare di sapere ogni piccolo particolare della sua giornata, della sua vita, e di farne parte." spiega Erwin, guardando il marito.

"Inizi ad apprezzare non solo i pregi, ma anche i difetti di quella persona. Inizi a pensare sempre di più a lei, e prima che tu te ne accorga sei innamorato. Non importa quante volte sei uscito con quella persona. Potreste non essere mai usciti insieme, ma aver parlato per ore ogni giorno. Non è un sentimento facile da riconoscere e accettare, ma quando lo farai, starai meglio. Inizierai a pensare non solo a te e i tuoi desideri, ma ai desideri e al bene di quella persona. Inizierai a pensare di poter alzare il mondo con un dito, se questo significa proteggerla e renderla felice."

"È questo quello che provi per Mike?" sussurra Levi, notando come l'amico abbia guardato tutto il tempo il marito.

"Sì." sorride Erwin, raccontandogli per l'ennesima volta di come lui e Mike abbiano capito di provare l'uno per l'altro qualcosa di diverso del semplice affetto per un amico.

E Levi ascolta, nonostante sappia già l'intera storia -sia per le tante volte che l'ha sentita, sia perché era lì quando i due amici hanno iniziato ad uscire insieme come più di semplici amici-. Ascolta in silenzio, perché nonostante si lamenti spesso di lui, è veramente grato all'uomo di essere ancora al suo fianco, nonostante il suo non sia un carattere facile da sopportare.

Se ascoltare per l'ennesima volta una storia già conosciuta è il cosiddetto 'prezzo da pagare', è felice di pagarlo.

 

~

 

Note Autrice:
Avevo inizialmente scritto la scena del bacio, ma rileggendola mi sono resa conto di quanto sembrasse 'meccanica' e quasi fredda.
Ho deciso per questo di tagliarla e passare direttamente al giorno dopo, facendo però parlare Levi con Erwin dei suoi sentimenti. Come avete trovato la loro conversazione?
Like always, se il capitolo vi è piaciuto o se avete trovato qualche errore fatemelo sapere con una recensione ^^
A presto,
Hiddlesthug.



  
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