Lo so che ho
lasciato in sospeso la mia “storia lunga”, ma questa cosa mi è uscita così. E perdonate se spesso e volentieri scrivo song-fic, ma che volete farci, ci sono certe canzoni che mi
restano nel cuore. Comunque in base anche alle
recensioni ricevute su The Little Witch… ho deciso di
darle una bella revisionata in modo da renderla più articolata. Un bacio a
tutti ^__^
Come fai?
Quante volte sai mi
sono detto
Quasi quasi prendo e vado via
Ci sarà anche un
posto maledetto
Dove il cielo è uguale a casa mia
Ultimamente sono aumentati i momenti in cui vengo preso dal panico. Ma, è
normale no?! Voglio dire… Miseriaccia! Il più grande Mago Oscuro di tutti i
tempi è tornato. Solo i pazzi, o i suoi scagnozzi,
possono non preoccuparsene.
Dicevo… Ah già, che sono aumentati i momenti di panico.
Beh, proprio in quegli attimi di fifa, nessuno può sapere che darei per mollare
tutto e tutti e scomparire! Finire in un altro posto, che so,
un’altra dimensione. Ecco sì, un’altra dimensione
sarebbe proprio l’ideale. Là sarebbe tutto come voglio io e ci potrei
vivere tranquillo e sicuro come mi sentivo alla Tana prima che V-Voldemort avesse la grande idea di tornare a dannarci
l’esistenza.
Ma poi lo so che non metterei mai in
atto queste mie sciocche fantasie. Mi si può accusare di essere un
sempliciotto, un pauroso, ma certo nessuno potrà mai dire che Ronald Weasley ha abbandonato le
persone a cui vuole bene.
Grandi eroi o grandi
idee
Che importa
Tanto poi il
coraggio sai non c’è
O forse un po’
Quello di restare sempre
a galla
Ma restarci sai è difficile
Il mio migliore amico è… un eroe. Sissignori, proprio
così: il mio migliore amico è Harry Potter. Segni particolari: una cicatrice
sulla fronte a forma di saetta, capelli perennemente arruffati e due
occhi di un verde pazzesco. Harry è la sintesi
perfetta dei suoi genitori, James e Lily. Parlando
del mio amico non si può certo omettere di raccontare che non è lui a cercare i
guai (beh, non sempre per lo meno), ma pare che i guai
abbiano deciso di pedinarlo!
La mia migliore amica è… un genio. Risponde al nome di Hermione Granger. Segni particolari: una massa di capelli bruni e indomiti e un naso
pressoché invisibile perché sempre infilato in qualche grosso libro. Hermione è la nostra insostituibile Signorina Sapientina, la mente del gruppo, piena di
idee brillanti. Ammettiamolo pure, se non fosse stato
per lei in più d’occasione io e il mio compare non avremmo saputo da che parte
iniziare.
E infine ci sono io, ultimo maschio
di una numerosa e rumorosa famiglia. Segni particolari: capelli rossi e
lentiggini, segno inconfondibile del “made in Weasley”. Nessun talento particolare salvo
forse quello di riuscire ad irritare Hermione più di
qualsiasi altra persona che respiri. Cerco di cadere sempre in piedi per
evitare di farmi troppo male. Certo è che per Harry
ed Hermione non esiterei a buttarmi nel fuoco.
Pensandoci un po’ su, questi due ultimamente sono così… Bah,
non so nemmeno io come sono. E’ che stanno sempre a parlottare, a ridere di
niente insieme… Chissà, forse sono io che immagino tutto!
-
Oh!
Salve Ronald. Già sveglio questa mattina?
Una voce sognante mi riscuote dai miei pensieri: Luna Lovegood.
Questa ragazza mi mette in seria difficoltà. Crede a cose
che, secondo me, non stanno né in cielo né in terra, però c’ha
aiutato un sacco ed è stata dalla nostra parte quando tutti gli altri
giudicavano Harry pazzo.
-
B-Buongiorno
Luna! In effetti è una novità anche per me alzarmi
così presto.
Si mette a ridere. Ride sempre alle mie uscite. Mah! E’
così strana. Non riesco proprio a inquadrarla. Gli
occhi celesti guardano fuori dalla finestra in questa
pallida mattina d’inizio inverno.
Come fai?
Che rimani sempre in piedi
In mezzo ai guai
Come fai?
Che rimani sempre in piedi
In mezzo ai guai
Come fai?
Tu che ti scomponi solo
Un po’ coi tuoi
Io ci provo e sono
Sempre all’aria sai
Son nervoso o forse ansioso
Ma che vuoi
Nessuno di noi due parla. E come
potrebbe essere altrimenti?
Siamo così diversi io e lei.
Lei che indossa collane fatte coi
tappi di burrobirra e porta la bacchetta infilata
dietro l’orecchio. Lei e i suoi terribili cappelli. Ricordo perfettamente quell’assurda testa di leone che ha indossato l’anno
scorso. E’ stato in occasione della partita a Quidditch
Grifondoro vs Serpeverde. Beh, per lo meno è stata così carina da venire
ad incoraggiarmi e fare il tifo per la mia squadra.
La osservo e, strano per me, noto piccole differenze
rispetto all’anno passato. I capelli sono puliti e in
ordine, di un bel biondo chiaro. Ehi, è anche diventata più alta e più… Sì,
insomma, è cresciuta la piccola e bizzarra Luna. Stupito di me stesso rimango a
bocca aperta. A lei non è sfuggito ma si limita a guardarmi divertita.
-
I-io… T-tu…
Bravo Weasley, al solito la
figura migliore è la tua. Miseriaccia!!!
-
Tranquillo
Ronald. Ci sono abituata, in fin
dei conti io sono “Lunatica” Lovegood.
Lo dice come se non le importasse nulla. Ogni cosa sembra
scivolare su di lei come pioggia sui vetri. Solo quando qualcuno parla male di
suo padre o del giornale che dirige si inalbera.
Come diavolo fa a non batter ciglio?
E’ il contrario di me che per un nonnulla mi agito, che
ogni piccolo cambiamento mi manda in crisi. E’ tornata a fissare fuori ma l’allegria
di prima è svanita.
Quante volte sai mi
sono detto
Ora spengo tutto e
resto qui…
Faccio un salto
dritto
Dentro il letto
E non esco fino a venerdì
Ho detto qualcosa di sbagliato? In queste cose sono
proprio una frana. Ha ragione Hermione, ho davvero la sensibilità di un
cucchiaino. N-non vorrei pensasse
che la trovo stramba, anche se a conti fatti… Insomma, tanto “normale” poi non
è! E comunque questa volta non la stavo guardando per
via della sua stravaganza ma perché… Perché la trovo… carina?!
Sono impazzito.
Certo, non c’è altra spiegazione. O
è così o altrimenti significa che sto ancora dormendo e questo non è altro che
uno stupido sogno. Provo a darmi un pizzico.
-
Ahi!
Strofino la mano sulla guancia dolorante per il mio
stupido gesto. Luna mi sta fissando e con sollievo la vedo accennare un
sorriso. Poi si avvicina lentamente e sfila la bacchetta da dietro l’orecchio.
-
Ma lo sai che sei proprio buffo?
Nel frattempo dà un colpetto leggero alla mia guancia e il
bruciore e l’arrossamento spariscono.
Io non lo conosco questo incantesimo!
Scordo facilmente che Luna è di Corvonero. Il suo
aspetto spesso trascurato e l’aria svagata nascondono
un’intelligenza acuta data per scontata proprio dalla sua proprietaria.
-
G-grazie…
Nessuna risposta solo un cenno del
capo e il solito evanescente sorriso mentre va a sedersi al tavolo della sua
casa per fare colazione. Io rimango come uno scemo a guardarla allontanarsi.
Ha detto che sono buffo.
Lo sguardo scende “inavvertitamente” sul fondoschiena. Decisamente la fanciulla è cresciuta. Anche se sono ingenuo
gli occhi li ho!
Un momento.
Luna ha la stessa età di Ginny.
Vuol dire che anche Ginny sta crescendo?! Non posso
pensarci. Ma no… Gin è sempre la piccola di casa, la
mia sorellina. Me ne sarei accorto se stesse “diventando grande”!
O no?!
Mi sta venendo l’emicrania con tutte queste cose messe
assieme che mi ronzano in testa. Voglio andare in
vacanza. Solo un pochino, giuro. Giusto quei quattro o cinque anni che servono
a smaltire l’adolescenza.
Che per ogni decisione presa
C’è una strada lunga
e stretta
E come mai
Anche s’è più ripida e scoscesa
Me la ritrovo di
fronte sempre
Ma tu…
-
Ron! Ehi Ron! Che stai
facendo lì impalato?
Harry accompagna alle parole una manata
sulla spalla.
-
Che
faccia hai?! Di’ sei sicuro
di sentirti bene?
Hermione esagera di sicuro. Che avrà mai la mia faccia? La risposta mi arriva dal
riflesso che rimanda il vetro della finestra. Miseriaccia! Sembro davvero
sconvolto!
-
E-ecco… Io stavo riflettendo. E tu Herm, non guardarmi così scettica. Può capitare anche a me
di riflettere sai? Non è una tua esclusiva Miss-So-Tutto-Io.
Accidenti a me e alla mia boccaccia. Finiremo col litigare
come al solito. Meglio star pronti per la sfuriata.
…
Beh, perché non arriva? Alzo lo sguardo e vedo lei e Harry che a fatica trattengono le
risate.
-
S-scusa Ron! Io stavo solo scherzando e
poi l’hai detto con lo stesso tono in cui un bambino piccolo dice alla mamma “Guarda che io sono grande!”
Un bambino piccolo?!
-
Dai Harry, diglielo anche tu che non deve
prendersela!!!
-
Sicuro…
Ron, sai che non ti volevamo
offendere.
Se me lo chiedono tutti e due
mica posso rifiutare.
-
Ok, ok, chiusa la faccenda. Certo che però
siete strani voi due.
I loro volti si tingono di rosso, come fossero
colpevoli di qualcosa o tremendamente in imbarazzo, o entrambe le cose.
La verità mi esplode dentro come un fulmine. Come diavolo ho fatto a non accorgermene prima?
-
Vi
piacete!!! Adesso mi spiego perché ultimamente eravate
sempre ci-ci e co-cò e anche tutto quell’accordo e quelle carinerie
che vi scambiavate.
-
Noi…
Oh Ron, ti prego perdonaci!
Hermione con gli occhi lucidi mi guarda
implorante. Io non so che dire e lei probabilmente a causa di questo mio
silenzio male interpretato corre via. Harry è
combattuto. Guarda ansioso nella direzione dove è scappata Herm
e poi me.
-
Ron…
-
Harry, io non capisco. Di che dovrei perdonarvi? Voglio dire,
certo è strana questa situazione ma… Santo cielo non avete
ucciso nessuno.
-
Vuoi
dire che non te la prenderesti o non rimarresti male se io e lei… Sì insomma se
noi decidessimo di stare insieme?
-
Ma che siete impazziti? Non vi sarete fatti problemi per paura della mia
reazione?!?!?
L’espressione del mio amico la dice lunga. Ma, dico io, come si fa?
-
Invece
di stare qui a perdere tempo con tutte queste paranoie perché non la raggiungi
e la tranquillizzi? Dille pure che avete la benedizione di Fratello Ronald.
Lui segue alla lettera le mie parole e dopo un frettoloso
abbraccio e un grazie sincero si precipita a cercarla.
Sospiro.
Dovrò abituarmi anche a questa. Beh poco male, sono sempre
i miei migliori amici.
-
E bravo Ronald!
-
L-Luna!
Accidenti, m’hai fatto prendere un colpo.
-
Scusa.
Involontariamente ho sentito la vostra conversazione. Davvero non ti spiace se
stanno insieme?
Anche lei. Ma
allora è proprio ‘na fissa.
-
Certo!
Rispondo sicuro.
Cerca una conferma guardandomi, o meglio frugandomi, negli
occhi. E’ una sensazione stranissima, come se dentro mi si rimescolasse tutto.
Non sapevo che il mio cuore potesse battere tanto veloce.
-
Beh,
mi fa davvero piacere saperlo.
Il suo è solo un sussurro mentre mi posa un bacio
lievissimo sulla gota. Si allontana veloce e silenziosa, lasciandomi
nell’incertezza che si sia trattata oppure no di
un’allucinazione.
Come fai?
Che rimani sempre in piedi
In mezzo ai guai
Come fai?
Tu che ti scomponi
solo un po’ coi tuoi
Io ci provo e sono
sempre all’aria sai
Son nervoso o forse ansioso
Ma che vuoi
Cammino, senza una meta precisa,
in balia di uno stato d’animo sconosciuto fin’ora.
-
Ron! Ron!
-
Scusa
Ginny, ho da fare.
Non la guardo nemmeno e continuo imperterrito a camminare.
E’ possibile che Luna mi piaccia? Fino a questa mattina
no, ne sono sicuro.
Beh, quasi sicuro. L’ho sempre presa in giro e adesso…
Mi dice che è contenta se per me non ci sono problemi che Harry ed Hermione stiano insieme.
E poi mi da un bacio.
E poi ha due occhi azzurri
pazzeschi.
E poi sa di caramelle alla fragola.
E poi eccola là.
Seduta sotto quell’albero con in mano il Cavillo.
Lo posa e poi si toglie la collana di tappi e la getta
lontano con rabbia.
Voglio vederla sorridere di nuovo.
Mi avvicino piano e trasfiguro i sassi vicini in piccoli
fiori bianchi di fragola selvatica. Nascosto osservo la sua reazione. La vedo
meravigliarsi, stupirsi e infine intenerirsi. Sfiora i petali dei fiori con la
punta delle dita.
Mi faccio riconoscere ed ecco spuntare il sorriso che
cercavo.
-
Grazie
Ronald.
-
Perché non mi chiami Ron? E’ solo mia
madre che s’ostina a chiamarmi Ronald. E di solito significa guai
-
Beh,
almeno tu ce l’hai una madre.
Per la prima volta, quella che riconosco
come amarezza, fa la comparsa nella suo tono di voce. Già mi pento di quello
che ho detto, ma lei sembra aver voglia di parlare.
-
Da
quando è morta sono andata avanti provando comunque a
sentirla vicina, chiedendo e trovando sempre l’appoggio di papà. Povero il mio
papà, forse non gli ho mai detto che lui è la mia
ancora, il mio punto fermo.
Pare che stia facendo chiarezza con se stessa.
-
Mi
bastava il suo affetto e non desideravo altro. Poi è arrivata la lettera per Hogwarts e ho dovuto lasciare il mio piccolo mondo privato.
Mi son sentita perduta all’inizio, in mezzo a una marea di persone sconosciute… La collana di tappi, i
cappelli assurdi… Tutta scena la mia. Devo ancora capire se per attirare
l’attenzione degli altri o se si tratta solo di una specie di
armatura dietro cui potermi nascondere. Forse le due cose. Ma adesso vorrei solo essere come gli altri, anzi
invisibile! Non voglio più essere “Lunatica Lovegood”.
Vorrei che mamma fosse qui per aiutarmi a capire chi è Luna, parlare dei miei
problemi e magari chiederle consigli sui ragazzi. Andrebbe bene anche se
litigassimo e poi mi rimproverasse.
Lacrimoni grandi iniziano a rotolare giù
dalle guance rosee. Cosa posso fare per lei?
Un’idea…
-
Accio scopa!
La scopa arriva velocemente.
-
Vieni
con me!
La faccio salire senza troppe spiegazioni e lei non fa
domande. Ci alziamo in volo, sopra il castello e poi puntiamo verso
l’orizzonte. Ci riflettiamo nelle acque profonde e immote del
lago, ne sfioriamo la superficie gelida. Le mani di Luna serrate sui
miei fianchi.
-
Non
so se posso comprenderti fino in fondo, io non ho perso una madre. Anche se
spesso mi lamento mi rendo conto di essere fortunato.
L’ho capito quando ho conosciuto Harry che non ha
nemmeno i ricordi dei suoi genitori in cui rifugiarsi. Ma
prendi proprio lui. Ha trovato un’altra famiglia in me, Hermione
e tutte le persone che gli vogliono bene. Lui c’ha
dato fiducia. Potresti provarci anche tu, non trovi?
Rafforza la stretta delle sue braccia intorno a me e
appoggia la testa sulla mia schiena scoppiando in un pianto disperato.
Oh cavolo, che ho detto? Se Hermione viene a sapere che l’ho fatta stare male mi
uccide!
Atterriamo sulla riva del lago opposta al castello.
-
E-Ehi
Luna… I-io non volevo… Mi dispiace…
Uno di fronte all’altra. Lei con la manica del maglione si
asciuga gli occhi.
-
Oh,
Ron…
-
Non
volevo farti piangere, credimi!
-
Ron…
-
Parlo
sul serio.
-
Ron…
-
Accidenti,
sono proprio un pasticcione. Ho combinato un casino!
-
Ronald!
Richiamato all’ordine alzo gli
occhi giusto in tempo per vederla avvicinarsi e poi sentire le sue labbra sulle
mie.
Passata la sorpresa mi scopro a
ricambiare questo dolcissimo bacio.
Il mio primo bacio.
-
Volevo
solo dirti grazie.
Mi sussurra a fior di labbra
-
Nessuno
ha mai fatto niente del genere per me.
-
Figurati,
quando vuoi se la ricompensa è questa…
Sento le orecchie andare a fuoco e già mi sto chiedendo se
non sono stato troppo sfacciato che ci stiamo già
baciando di nuovo.
Una delle cose belle di Luna è che non si limita alle
parole.
E’ ora di pranzo quando decidiamo di rientrare. I vestiti sono tutt’altro che in ordine,
così come i capelli. Le labbra gonfie per tutti i baci che ci
siamo scambiati. Rimetto a posto la scopa e intanto lei si china a
raccogliere quella stessa collana che ha gettato via solo qualche ora prima.
-
Non
la rimetti?
Le chiedo scoprendo che non m’importa nulla se agli occhi
degli altri risulta ridicola. Ci mette un attimo a
rispondere.
-
No.
Credo di non averne più bisogno, ma la terrò ugualmente come ricordo di questa
giornata.
La infila in tasca e poi mi prende sottobraccio. Insieme
ci avviamo in sala da pranzo. Io vado a sedermi al tavolo di Grifondoro e lei a Corvonero.
Harry, Hermione
e Ginny mi stanno aspettando.
-
Allora
Herm, come stai?
Chiedo ammiccandole vedendo la sua mano in quella del
nostro migliore amico.
-
Benissimo
Ron! Grazie di tutto.
Di riflesso sorrido passandomi una mano tra i capelli.
-
Oggi
mi ringraziate tutte. Potrei farci l’abitudine
-
Tutte?!
Un coro di tre voci si leva curioso.
-
Caro
il mio fratellino, non va bene avere segreti per la propria
sorella!
-
E non è carino non raccontare al tuo migliore amico come mai la tua
camicia è così spiegazzata.
-
E non vorrai tenere all’oscuro la tua migliore amica del capello biondo
attaccato al tuo maglione…?
Tra l’imbarazzo e la contentezza gli
racconto di me e Luna, scoprendomi orgoglioso della mia nuova compagna.
La sera di quello stesso giorno Luna si trattenne a lungo
a conversare con noi. Lo ricordo proprio come fosse accaduto
pochi minuti fa. Lei e Herm c’hanno
messo un po’ ad ingranare ma adesso sono le migliori amiche del mondo e,
nemmeno a dirlo, Hermione è stata nostra testimone di
nozze.
Sono passati anni, sei per la precisione. La guerra contro
Voldemort è finita lasciando cicatrici più o meno
visibili in chiunque ne abbia preso parte. Abbiamo
temuto per la vita di Harry passando giorni
angoscianti e notti insonni, ma come sempre il grande Auror
Potter ce l’ha fatta e a
breve diventerà papà.
Non l’ho mai visto così emozionato ed Hermione
non è mai stata più dolce e bella di ora che ha un
pancione di sette mesi.
Io e Luna siamo genitori da poco di un cosino
meraviglioso che si chiama James in onore del suo
padrino. Ha gli occhi di mia moglie e il marchio “made
in Weasley” , capelli rossi
e lentiggini. Inutile dire che i miei ne sono innamorati allo stesso modo in
cui hanno amato e amano immensamente mia moglie.
Proprio come quel giorno di tanto tempo fa, oggi mi sono
svegliato presto. Cosa che non mi capita molto spesso.
Quel giorno la mia compagna mi ha fatto un regalo talmente prezioso che forse
lei nemmeno immagina. O forse io, stupidamente non
gliel’ho mai detto.
Mi ha donato qualcosa di speciale da proteggere, una
speranza per il futuro. Mi ha fatto conoscere un amore grandissimo che è stata la mia speranza e la mia salvezza.
-
Grazie…
Mormoro sottovoce e lei che pensavo dormisse si rannicchia
addosso a me
-
Grazie
anche a te!