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Autore: apeirmon    20/05/2019    4 recensioni
Per Horace è molto difficile accettare che alcuni studenti non capitino a Serpeverde, specialmente una.
Potrebbe essere l'occasione giusta, però, per riuscire ad includere qualche caratteristica in più nel LumaClub.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Black, Horace Lumacorno, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Avere un Mondo nel Successo

 

Alcuni scelgono di vedere l’orrore nel mondo. Io scelgo di vederne la bellezza. Per credere che ci sia un ordine nei nostri momenti, una finalità." (Westworld)

 
Ed eccoci ad un altro anno di succosi incontri!
Lascio che la mia valigia mi preceda, mentre sbircio negli scompartimenti dell’Espresso per Hogwarts a cercare talenti. Tanto, di solito mi basta un’occhiata.
« Buongiorno, Horace! Pronto per ricominciare? » sento squittire fastidiosamente da dietro di me.
« Sono sempre pronto quando si tratta di ritrovare i miei cari vecchi amici, Filius! » rispondo all’insegnante di Incantesimi voltandomi appena e continuando a osservare gli studenti.
I meticci come lui non mi sono mai piaciuti ma, dato che è un collega rispettato, merita la mia cordialità. Sarei davvero pieno di pregiudizi se lo trattassi da inferiore, sebbene in effetti lo sia.
Orgoglioso di quanta gentilezza rivolgo agli altri, passo accanto ad uno scompartimento la cui porta si sta aprendo.
« Ooooooooh… » odo le voci di due ragazzini, mentre altri due ne escono. Mi volto completamente.
Quando vedo quel verde, mi dimentico di tutti i miei 113 chili; un verde limpido come il riflesso di una foglia estiva trascinata dal vento su un lago scozzese, uniforme, luminoso e vero.
È lo sguardo più intraprendente e sicuro che abbia mai incrociato in tutta la mia durevole vita! Solo dopo mi accorgo del viso da bambina e dei capelli rossi che lo incorniciano.
« Ci si vede, Mocciosus! » aggiunge una delle voci bianche dallo scompartimento, che mi fa notare un bambino con capelli ed occhi neri, un viso giallastro ed un aria trascurata. So già perfettamente che la sua vita sarà un continuo susseguirsi di sfortune ed insuccessi, e che le uniche glorie che conseguirà serviranno per disintegrarlo poco dopo: un vero spreco! Dev’essere un Nato Babbano.
Trattenendomi dal fare un passo indietro, torno a guardare la Strega.
« Ehilà! Prima volta a Hogwarts? » le domando, non riuscendo a mascherare del tutto il mio interesse. Lei annuisce. « Sono il professor Lumacorno e insegno Pozioni. All’inizio dell’anno mi piace invitare gli studenti nel mio scompartimento, se ne hanno voglia. Così, per conoscere qualcuno informalmente prima di trovarci nella noia delle lezioni. Le andrebbe di venire a dare un’occhiata, signorina…? »
« Evans. Lily Evans. » mi risponde asciutta. « Può venirci anche Severus? »
Riporto lo sguardo sul capo chino del ragazzino trascurato. Si sta torcendo le mani.
« Ma certo, ma certo… Siete invitati tutti e due! Lei invece è il signor…? »
« Pi… Piton, signor professore! »
Come immaginavo: mai avuto un Piton nella mia classe. Mi dispiace sprecare un posto nello scompartimento C, ma se è l’unico modo per avere anche questa rarità nella mia collezione, sarò magnanimo. Chissà che lui non possa fare da assistente alla sua amica, quando sarà famosa. Dopotutto, ognuno ha un suo posto nel mondo e va considerato.
« Allora seguitemi: vi faccio conoscere alcuni studenti più anziani. Persone davvero squisite, già. »
Mentre percorro gli ultimi due vagoni, riporto alla mente i due Evans maschi che mi è capitato di avere tra i miei studenti. C’era un certo Reece della mia Casa che ha preso posto nel Wizengamot, ma non so se abbia avuto figli. Poi, un Patrick di Corvonero: buona famiglia e undici M.A.G.O. con “Eccezionale”, la sua comprensione della Teoria della Magia era davvero impressionante. Chissà che non sia suo padre.
Il mio scompartimento preferito ospita già due persone. Come fosse un sipario, faccio scorrere la porta.
« Non immagina quale piacere sia rivederla, professore! » mi saluta l’educatissimo Lucius.
« Lo stesso vale per me, ragazzo mio. E c’è anche la splendida Narcissa! Siete proprio diventati inseparabili! » dico, mentre la mia valigia si ripone nel portabagagli. Ridono amabilmente.
È una gioia per gli occhi notare Maghi di così nobile reputazione formare dei legami di amicizia.
« Voglio presentarvi due nuovi studenti che spero di poter accogliere insieme a voi nella mia Casa. Questi sono due ragazzi di Serpeverde molto rispettosi e di ottima famiglia: Lucius Malfoy e Narcissa Black. Lucius è anche Prefetto, tra l’altro. Loro, invece,si chiamano Lily Evans e Serenus Piton. »
« Severus. » mi fa notare Lily, provocandomi una risata, con bagliori ammirevoli negli occhi che ne evidenziano il colore agile e pericoloso. Ho la certezza che rappresenterà Serpeverde meglio e più nobilmente di qualsiasi allievo io abbia mai conosciuto.
« Oh oh oh! Già in grado di correggere un insegnante! Scusami, Severus. Sedetevi! »
« Non fa nulla. » risponde impacciato, obbedendo, e io prendo posto accanto a Lucius.
È proprio un caso irrecuperabile, non che lo biasimi: le persone come lui, evidentemente non adatte alla nostra comunità, è meglio che restino tra i Babbani. Ma meglio per loro! Si troverebbero più a loro agio e non vivrebbero situazioni imbarazzanti per la loro ignoranza. Per quanto mi riguarda, voglio interessarmi solo alle persone di un certo valore. Insomma: non posso certo tenermi in contatto con tutti!
Poi vedo una mano passarmi davanti.
« Piacere di conoscerti, Severus. Ti insegnerò tutto ciò che so su Hogwarts. Io posso aiutarti. »
Gli occhi grigi di Lucius scrutano il ragazzo trasandato con un interesse che mi stravolge. Pensavo che avesse un metro di giudizio più affidabile…
« Grazie, penso che mi serviranno i tuoi consigli. » gli stringe la mano lui con un gemito della sua amica dai capelli rossi. Capisco che si sente esclusa, quindi cerco di riportare l’attenzione su di lei.
« Stavo pensando che alcuni Evans sono stati qui ad Hogwarts. Forse ho conosciuto tuo padre. Come si chiama? »
« Alvin, ma i miei genitori non conoscono nulla della magia. »
« Oh. »
Un mondo di certezze crolla dentro di me. Noto che, comprensibilmente, Narcissa si appiattisce verso il finestrino.
Come posso essermi sbagliato sulle potenzialità genetiche di una studentessa?
Quel verde mi ha morso mentre mi organizzavo per consolarlo…
No, non è possibile! Dev’esserci qualcosa che non ho considerato. Ma non riesco proprio a capire cosa sia.
« E allora?! » domanda il ragazzino trascurato, alzando la voce per la prima volta. « Chi se ne importa se i suoi genitori sono Babbani? Lei è una Strega, no? »
Sembra che abbia più risorse di quante ne avessi previsto. Forse mi sono sbagliato anche su di lui. Non avrei dovuto mischiare quel Whisky Incendiario con l’Ossofast, ieri sera.
« I tuoi genitori sono stati a Hogwarts, invece? » gli domando, speranzoso.
« Mia madre. » risponde semplicemente Severus tornando a un tono sommesso e a fissare il pavimento.
E bravo Lucius! Per una volta hai avuto più intuito di me!
Quando lo osservo, però, ha ancora gli occhi fissi sulla ragazzina Nata Babbana. Dopo qualche secondo, li sposta su Severus con un sorrisetto.
« Ho sempre avuto un dono, sai: riconosco subito il marcio, nella magia. Spero di poterti insegnare questa abilità. »
I due nuovi studenti sono confusi, mentre Narcissa ride. Ovviamente non è molto gentile da dire, ma capisco che le ideologie possano far perdere un po’ il senso dell’educazione. Bisogna sorvolare su qualche piccolo difettuccio.
« Quindi… A me piace molto mettere in contatto gli studenti più talentuosi in modo che sviluppino reciprocamente le loro abilità. Per questo motivo, ogni anno organizzo degli incontri periodici al castello: lo chiamo il LumaClub. » Non sono sicuro se valga la pena invitarli, ma posso sempre disdire in tempo: se si è in dubbio sulla stima di un contatto, per quanto mi capiti di rado, meglio tenere rapporti aperti. Cerco sempre di vedere il meglio nelle persone. « Se vi va di partecipare, io… »
Ma la porta si apre di nuovo, mostrando un bambino occhialuto, dall’aspetto molto dignitoso, e un altro imbronciato.
« Salve a tutti. Una ragazza ci ha detto che il mio amico è stato invitato a questo vagone dal professor Lumacorno. Eravamo curiosi di sapere se si trattava di uno scherzo. » dice il primo.
« Ah, devi essere il nuovo Black! » esulto guardando l’altro e accarezzandomi i baffi. « Nessuno scherzo, nessuno scherzo… Entrate! Naturalmente, tua cugina ti avrà parlato di me! Ho avuto il piacere di conoscere anche Bella: una Strega estremamente capace! »
Ma l’espressione di disprezzo che altera il volto di Narcissa e del cugino, mentre si squadrano, è particolarmente evidente. Devono essere in pessimi rapporti.
« Non se la prenda, professore, ma preferisco stare in luoghi isolati dal mondo. Era solo per verificare. Torniamo indietro, James. » rifiuta il mio invito il piccolo Black, allontanandosi. Dopo un occhiolino alla Nata Babbana, anche il suo amico esce e chiude la porta.
Almeno non sono l’unico a sopravvalutarla.
 
La Cerimonia dello Smistamento mi ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo come al solito.
Severus è seduto al tavolo dei Serpeverde, e non nascondo che averlo nella mia Casa mi intrighi parecchio, ma per qualche motivo, pur sapendo che non sarebbe stato possibile, sono scottato dall’amarezza di aver visto Lily Evans dirigersi dalla parte opposta della Sala Grande, con una stonatura disgustosa tra occhi e stendardi.
« Eppure mi pare che anche tu abbia notato il suo inestimabile coraggio. » mi riscuote dai miei pensieri una voce.
« Il fatto che tu abbia ottenuto la carica di Preside non significa che io debba ricorrere all’Occlumanzia ogni volta che siamo nella stessa stanza, Albus. » gli rispondo, piuttosto seccato.
Naturalmente mi accorgo dell’immensa fortuna che possiedo, inottenibile persino tramite fortuna liquida, per aver lavorato quasi tutta la vita al fianco del Mago più potente di questo secolo, ma ciò non toglie che dalla pensione di Armando sia diventato molto invadente. Per non parlare del fatto che sia contrario a farsi favori tra amici che facciano dei trascurabili strappi alle regole.
« Sono desolato, Horace, ma ho l’impressione che, per quanto riguarda alcuni ricordi,tu applichi egregiamente quest’arte che io sia presente o meno. » mi dice, con la sua snervante calma.
« Andiamo, Albus! Ogni persona ha diritto ad avere dei segreti. » rispondo con un certo fastidio, ma stando attento a tenere la voce abbastanza bassa da non farmi sentire dalla nuova collega, Pomona, alla mia sinistra.
« A meno che non diventino dannosi per altre persone; in questo caso numerose persone. Ah! Ecco i dolci! »
Un Mago ingenuo potrebbe ritenersi fortunato, al mio posto, per l’improvviso cambio di interesse, ma io lo conosco da troppo tempo per non sapere che sta lasciando emergere i miei sensi di colpa nel silenzio. E funziona.
Nemmeno l’ananas candito che mi sono servito riesce a sollevarmi da questa responsabilità.
So perfettamente che Albus ha ragione e che dietro la guerra appena iniziata c’è lui, ma so altrettanto bene che se le informazioni che vuole da me saltano fuori, mi troverà. Sono un insegnante con molta esperienza, per carità: non è più importante preservare l’insegnamento piuttosto che avere qualche conferma su un dialogo tenuto trent’anni fa?! Sei un genio, no?! Capiscilo da solo!
« In ogni caso, il coraggio non è la qualità migliore che ho riconosciuto in Lily Evans. Pensa che sua sorella ha talmente bisogno di questo suo dono da non riuscire ad accettare di vederla solo per le vacanze. E ha perfettamente ragione: possiamo dire che ha vissuto nella magia più potente che esista! Privarla di questa magia potrebbe portarla a detestare tutta l’altra, il che è lo stesso meccanismo che ci ha costretti allo Statuto di Segretezza. Ho anche preso in considerazione l’idea di lezioni a domicilio, ma sai che mi freno dal privilegiare qualcuno per un legame personale: sappiamo entrambi molto bene che può indurre gravi errori di valutazione. »
Impegnandomi al massimo per tenere emozioni e ricordi sotto controllo, reagisco insistendo su uno dei suoi punti deboli.
« Certo, mi dispiace che una famiglia non rimanga unita, però non capisco proprio perché ti preoccupi per la vita di una Babbana: in ogni caso sarà una vita piena di difficoltà, senza uno scopo rilevante, senza importanza, senza conoscenza di quasi tutto ciò che esiste e senza successo, a parte forse qualche emozione data da una famiglia e qualche conoscente. Parliamoci chiaro: per me una vita così non è dignitosa! »
Lo sguardo di Albus Silente cambia.
Non è la prima volta che assisto alla manifestazione di tutto il suo potere, ma mi impressiona lo stesso.
« So che la tua concezione della vita è limitarti ad includervi solo le situazioni piacevoli e comode, ignorando quasi completamente tutto ciò che ti sembra svantaggioso, tuttavia sono le persone che riescono a vivere nei problemi, a considerarli come occasioni per maturare e ad accoglierli come un gioco che traggono il massimo da ogni fiamma di questo fuoco in continuo mutamento. Il fatto che noi abbiamo necessità della magia per vivere potrebbe perfino indicare un maggior valore personale in chi non possiede le nostre abilità. Dammi retta: se la tua impressione sulla signorina Evans ti convince, permettile di sviluppare i suoi talenti. Mi rendo conto che chiederti di interessarti equamente ad ogni studente sia una pretesa poco realistica da parte mia, ma ogni gioco necessita dei suoi turni. »
La presunzione di Albus, per quanto mi affascini e per quanto ci abbia fatto l’abitudine, la ritengo ancora pericolosa per le mie abitudini e i miei metodi. Eppure, questa volta voglio dargli ragione.
Voglio conoscere Lily Evans.
 
Herbert potrà anche essere non essere più al castello, ma lo spettacolo continua.
L’aula è un palco di piccoli attori che cominciano la prima scena del primo atto e io, voce narrante, devo solo capire chi è il protagonista dell’intera opera.
« Buongiorno a tutti, ragazzi! » saluto euforico, ricevendo risposte a volte incerte, a volte ostentate. Dalla prima battuta si può già capire molto. Il signor Piton e la signorina Evans appartengono al primo gruppo, purtroppo.
Pur non sapendo i nomi, associo le reazioni ai volti. Questa è una prova sufficiente dell’imparzialità dei miei giudizi, senza dubbio!
« Per chi non mi conoscesse, e sono pochi... » comincio con una battuta che diverte i figli di alcuni miei amici durante una pausa, « sono il professor Lumacorno, direttore della Casa di Serpeverde. Per iniziare, voglio rassicurarvi sugli avvenimenti che stanno sconvolgendo la comunità magica. Hogwarts è certamente il luogo più protetto e sorvegliato al mondo e, da vari secoli, tutti gli studenti sono sempre usciti in ottima salu… »
« E la Camera dei Segreti? Io so che una studentessa venne… »
Ricambio l’interruzione al signor Black. Decisamente, in questa classe è l’antagonista!
« Oh, quello! Ma no, nessuna Camera! Si è trattato di un incidente con una Creatura Magica altamente pericolosa, classificata come “Ammazzamaghi” dal Ministero della Magia, ma finché starete lontani dalla Foresta Proibita andrà tutto bene. » provo a tranquillizzare tutti senza molto successo.
Purtroppo, è stato permesso a un Mezzogigante di studiare qui e queste sono le conseguenze di una selezione inaccurata. Non posso parlarne per una ragione deontologica, ma sarebbe davvero opportuno mettere in guardia ogni allievo circa gli ibridi quali quel bifolco che dorme fuori dal castello, per nostra fortuna.
« Come dicevo, potete stare tutti sereni, in quanto gli Auror che stanno cercando il responsabile sono oltremodo esperti. Il conflitto terminerà prima che ve ne accorgiate. »
Sento uno sbuffo provenire dalla prima fila.
« Salute, signor Avery! » gli auguro teneramente.
« Grazie, professore. » mi risponde il bambino tenendosi ancora educatamente una mano davanti alla bocca.
« Ma adesso passiamo all’insegnamento! » dico, sfregando le mani. « Per preparare una pozione non è necessaria una bacchetta magica, ma solo attenzione e… Sì, signor…? » mi interrompo di nuovo, vedendo la mano alzata del bambino con gli occhiali e un aspetto principesco.
« Potter, signore. Mi chiedevo: non sarebbe meglio usare incantesimi per tagliare gli ingredienti, modificare l’intensità delle fiamme, eccetera? Voglio dire: non si farebbe più in fretta? »
Sorrido largamente.
« Idea creativa, signor Potter, ma in genere è consigliabile lavorare manualmente per motivi di precisione, specialmente in questi primi anni. Ad ogni modo, Grifondoro merita un punto per la Sua faccia tosta! »
Sento un tonfo alla mia sinistra, ma quando mi volto vedo solo la signorina Evans e il signor Piton seduti compostamente. A volte vorrei aver imparato anche la Legilimanzia.
« Ora, è importante che capiate quanto sia utile questa disciplina: esistono pozioni talmente potenti da farvi ottenere la fama in poche ore, seppure illegalmente. Non credo che ci sia bisogno di dire… Dica pure, signor Mulciber! »
« Impareremo anche a produrre veleni? »
La domanda, da parte del figlio di uno dei miei conoscenti, mi spiazza un pochino. Ma dopotutto, è facile che l’argomento spaventi alla sua età.
« Sì, con tanto di antidoti, quindi non dovete preoccuparvi. »
« Quando impareremo a fare il Distillato della Morte Vivente? » aggiunge lui. Ma stavolta non ho neanche il tempo di venire interrotto.
« Che domande sono?! »
In oltre mezzo secolo di insegnamento, non mi era mai capitato che uno studente gridasse in classe, se non per lo spavento. Perciò rimango a guardare sbalordito quanto i miei studenti quegli occhi verdi.
« A parte il fatto che non si tratta di un veleno, e sarebbe come dire che “risigallo” e “strozzalupo” non sono nomi diversi per l’Aconitum napellus, ciascuno di noi dovrebbe interessarsi agli antidoti come il bezoar! Che senso ha imparare come avvelenare la gente se non lo si vuole!? Lo studio deve servire a migliorare il mondo! E tanto per la cronaca, il Distillato della Morte Vivente combina asfodelo e artemisia, quindi non può certo uccidere! »
Il piccolo Mulciber ha indietreggiato con la sedia, i signori Piton, Potter e Black guardano ammirati Lily che riprende faticosamente fiato e io non ho mai individuato un protagonista tanto in fretta.
« Qualcuno ha aperto i libri prima di arrivare! Venti meritatissimi punti a Grifondoro! Non c’è dubbio che Lei abbia idee di giustizia molto chiare, signorina Evans. Complimenti anche per questo! »
Questo piccolo tesoro dalla capigliatura rossa mi sorride fiero. Non importa che ufficialmente sia finita a Grifondoro: può esserlo per tutto il resto, ma ha gli occhi della mia Casa!
« Evans, sai preparare anche filtri d’amore, vero? Perché devo averne bevuto uno! » commenta il signor Potter.
Il suo compagno trasandato scatta in piedi.
« Allora ti voglio avvertire che la tua è solo un’infatuazione superficiale, non degna di attenzione. » replica Lily diffidente.
Detesto ammetterlo, ma Albus ha di nuovo ragione: la genetica e l’ambiente in cui si ha vissuto sono trascurabili, se si possiede una volontà libera. Da questo deriva il successo di qualcuno ed è questo che riconosco quando incontro una persona, ormai ne sono certo.
Non mi importa più niente della famiglia d’origine dei miei studenti. Certo, se posso avere dei contatti utili resto un pochino più interessato, ma l’importante è che adesso riesco a capire il valore di ogni esistenza! La magia non ha nessuna importanza e i Babbani hanno le nostre stesse differenze di personalità: c’è chi spreca i propri talenti e chi è abbastanza sicuro di sé stesso da coltivarli con decisione. Ma tutti quanti abbiamo, e ci deve essere riconosciuta, la possibilità di scegliere una vita completa, vera e importante!
Per quanto mi riguarda, ho deciso di consegnare ad Albus l’unico aiuto di cui sono capace: un mio ricordo modificato.
Non dovrebbe volerglici molto a decifrare gli indizi sotto le modifiche. Sempre che abbia imparato dal sottoscritto a distinguere i difetti dalle qualità.
   
 
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