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Autore: tralenuvole_    22/05/2019    0 recensioni
New York, 2019. Lily Bennet è una liceale 17enne che frequenta la Professional Performing Arts School in New York, Manhattan. Dopo il compleanno della sua migliore amica, Grace, che quest’ultima aspettava impazientemente da tempo, hanno finalmente la possibilità di poter andare alla festa più famosa del posto in quanto i minori di 17 anni non avevano il permesso di entrare. Lily sapeva benissimo che quella festa sarebbe stata noiosa per lei, visto che non le piacevano per niente le feste. Quello che non sapeva è che quella festa le avrebbe cambiato completamente la vita.
Tratto dal primo capitolo:
“La vita spesso ci sorprende, ma ci delude anche. Quando sembra che tutto sia normale, arriva un qualcuno che sconvolge tutti i tuoi piani. Certo, a soli 17 anni i tuoi piani non sono ancora un granché, sei giovane, spensierata e cerchi di goderti la vita al massimo ed è esattamente quello che Lily stava cercando di fare.”
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico, Universitario
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LILY. 

“Ehi tutto bene?” la voce dell’uomo sembrava preoccupata, come se fosse un mio caro amico che è venuto a consolarmi. 

“Credo di no” alla fine rispondo. 

“So che io non conosco te e tu non conosci me ma ti ho vista piangere e allora ti ho seguita. Cosa è successo a questa bella ragazza per far si che pianga in questo modo ad una festa così bella come quella di stasera?”  

“Io odio le feste” 

“Oh menomale, pensavo di essere l’unico”

anche se non mi può vedere ho sorriso. 

“Non voglio sembrare un ficcanaso o quant’altro però se hai voglia di raccontarmi quello che è successo...” 

“È stupido lascia stare” 

“Niente è stupido se fa piangere. Tu sei li dentro, io sono qui fuori e ho tutto il tempo del mondo” 

Ammetto che è bravo con le parole questo. 

“Beh la mia vita fa schifo. Mio padre ha abbandonato me e mia madre quando avevo 12 anni senza un motivo, mia madre ha scoperto di essere incinta dopo il suo abbandono e adesso siamo in 3 e abbiamo molte difficoltà visto che era mio padre a mandare avanti la famiglia. Mia sorella ha 5 anni adesso e vuole conoscere suo padre, e anche io vorrei rincontrarlo, ma mia madre non ne vuole più sapere e non so come dirglielo. In più pochi giorni fa hanno ricoverato sua madre perché si è sentita male. Ha 84 anni quella povera donna, con lei ho passato tutta la mia infanzia quando mio padre non c’era. Non perché se ne fosse andato, ma perché anche quando c’era sembrava non ci fosse veramente. Partiva senza avvertire, tornava la sera tardi ubriaco e trattava male la mamma. Non ho mai avuto molti amici per via della mia famiglia, avevo tanti problemi e non riuscivo mai a fare amicizia fino a che non sono arrivata alle superiori. Li le cose sono iniziate finalmente a migliorare. Ho trovato una migliore amica e un ragazzo. Un ragazzo che però mi ha solo usata tutto questo tempo perché il suo unico scopo era quello di portarmi a letto. L’ho beccato con un’altra giusto la settimana scorsa, non si è nemmeno degnato di scrivermi e l’ho ritrovato stasera a questa stupidissima festa a cui la mia migliore amica mi ha costretto a venire. L’amore fa schifo. Era meglio se rimanevo a casa” 

Cavolo. Gli ho praticamente raccontato tutta la mia schifosa vita in 1 minuto. 

“Wow” risponde incredulo il misterioso ragazzo di cui non ho ancora visto la faccia. 

“Scusa per lo sfogo io non volev...” 

“No tranquilla” risponde prima che io possa finire la frase. 

“La vita non è mai facile. C’è chi è più fortunato e c’è chi meno. Mia madre si è suicidata quando avevo 6 anni, sono io ad aver ritrovato il corpo. Da quel giorno ogni singola notte che passa ho gli incubi. 

La mia infanzia non è stata per niente facile. Venivo definito ‘strano’ e ‘pazzo’ perché a volte mi mettevo a piangere nel bel mezzo della lezione. È stato un vero trauma per me, mio padre mi dovette mandare per sino da una psicologa. Sono passati gli anni e le cose sono cambiate. Ero diventato più grande e ho iniziato a frequentare il liceo con il mio migliore amico. Lì conoscemmo Ellen, una ragazza meravigliosa di cui ci innamorammo entrambi. Lei scelse me. Ero il ragazzo più felice del mondo anche se mi dispiaceva per il mio migliore amico. Dopo 2 anni di relazione lei venne da me e mi disse che tutto questo tempo mi aveva tradito con lui. Finita la scuola ci siamo persi di vista ma ho sentito che alla fine si sono sposati. È vero, l’amore fa schifo ma purtroppo non decidiamo noi di chi innamorarci” 

“Wow” stavolta sono io a dirlo. 

“Cazzo tu sei messo molto peggio di me, penserai io sia una cretina a lamentarmi per questo” aggiungo.

“Non penso affatto questo. Anzi, penso che tu sia una ragazza forte che nonostante tutto è riuscita ad andare avanti e per quanto faccia male il ricordo, è quello che dobbiamo fare ogni volta che veniamo delusi. Andare avanti.” 

Si, è decisamente molto bravo con le parole. 

 

CHRIS. 

È da quando è entrata quella ragazza che la fisso. Non so il motivo ma ha qualcosa di particolare che mi incuriosisce. 

Quando l’ho vista piangere correndo, e venendomi addosso, ho deciso di seguirla. E adesso sono qui, con lei chiusa nel bagno e io fuori dalla porta a parlare con una perfetta sconosciuta dei problemi della vita cercando di tirarle su il morale. 

“Grazie, non dovresti sprecare il tuo tempo a cercare di consolare una povera 17enne  rinchiusa in un bagno quando ti potresti godere la festa ma grazie davvero.. ehm?” 

17 anni. Cazzo. Non pensavo fosse così giovane.

“Tom” le dico mentendo. 

Il me di 5 anni fa forse avrebbe cercato di provarci in tutti i modi, ma adesso no. Non dopo quello che è successo con Ellen, non dopo aver scoperto la sua età. Il primo nome che mi è venuto in mente è Tom, il nome del fratello minore del mio migliore amico, non quello sposato ma il figlio del migliore amico di mio padre con il quale ho passato tutta l’infanzia fino ad adesso, è molto più giovane di me e Tyler, il mio migliore amico, visto che ha 19 anni mentre  io noi ne abbiamo 26. 

“Ehi ci sei ancora?” mi domanda. 

“Si sono qui” 

“Comunque io sono Lily, piacere di conoscerti” mi dice. So che sta sorridendo, lo sento, e mi sento fiero di averla fatta stare meglio. 

“Sei davvero bravo con le parole, te l’hanno mai detto?” 

“Si, molto spesso. Ormai è diventata una cosa giornaliera andare ad una festa e seguire in bagno una ragazza che piange cercando di consolarla dopo avermi raccontato tutta la sua vita in più o meno 1 minuto” 

Finalmente la sento ridere.

“Sai oltre a sembrare molto intelligente e una bella ragazza hai anche una bella risata” dico prima di rendermi conto che non l’ho solo pensato. 

“Grazie. E tu hai una bella voce” mi risponde ridendo. 

Già, mi ero scordato che in tutto questo tempo abbiamo parlato con una porta che ci divide senza che lei sappesse chi sono realmente. 

“Allora Tom, se ti va ora che mi sento meglio esco e andiamo a prendere qualcosa al bar” 

Sento un rumore, molto probabilmente si sarà alzata per uscire. Un secondo dopo vedo la maniglia della porta piegarsi quindi decido di uscire da li e anche in fretta per far si che non mi veda. 

Sembro uno stronzo ad averla lasciata così da sola dopo quello che ci siamo detti ma, come ho già detto prima, ha 17 anni, io 26,  e non voglio più saperne di ragazze. Poi chissà cosa penserebbe la gente nel vedermi a giro con una minorenne. 

 

LILY. 

Ha smesso di rispondermi, quindi decido di uscire per vedere negli occhi il misterioso ragazzo che è riuscito a colpirmi e a farmi stare meglio solo con le parole.  

Esco ma non vedo nessuno, mi guardo in torno ma l’unica persona che vedo è una ragazza che è appena entrata in bagno per aggiustarsi il trucco. 

“Hai per caso visto un ragazzo uscire da qui?” le chiedo cortesemente. 

“Ragazzo? Questo è il bagno delle donne, prova a cercare nel bagno degli uomini, sarai più fortunata” mi risponde sarcasticamente. Proprio simpatica devo dire. Le sorrido leggermente, un sorriso chiaramente falso, ed esco. 

Giro per la stanza in cerca di Grace, mi ero totalmente scordata di lei, non la vedo da quando siamo entrate, e nel mentre penso a quel ragazzo. Non riesco a capire, perché se ne è andato? Perché non voleva che io lo vedessi? È forse qualcuno che conosco? 

Aspetta un attimo! Magari lui mi starà aspettando al bar come gli avevo chiesto poco prima di uscire dal bagno, meglio andare a vedere. 

Mi precipito a l’unico bar presente in quella enorme stanza. Continuo a sperare che lui si presenti li, che mi venga a parlare, ma non penso accadrà. Così decido di sedermi al bancone e ordinare qualcosa.

“Un bicchiere d’acqua per favore” chiedo al barista. 

Mentre aspetto l’acqua sento una voce maschile chiamarmi. 

“Ehi”

   
 
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