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Autore: nisa95_    23/05/2019    1 recensioni
*Per chi si lascia rapire dalle love story tra umani ed esseri mitologici.*
Tutti sognano di trovare l’amore vero, quello per cui si scalerebbero montagne e attraverserebbero deserti, l’amore che abbatte ogni ostacolo.
Selvaggia è una ragazza di diciotto anni come tante, o forse no. Ultimamente non è più in sè da quando ha iniziato a fare strani incubi... Così fuori di testa, da non riuscire più a distinguere ciò che è sogno da ciò che è reale; ma è solo l'inizio, perchè con l'arrivo di Jareth, un ragazzo nuovo a scuola, le stranezze non faranno altro che peggiorare...
Una storia d'amore e morte, in cui il sentimento lega Jareth a Selvaggia e viceversa, che li porterà ad uno scontro destinato a stravolgere tutto ciò che lei conosce o almeno, così credeva.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Il giorno seguente, Jareth non si presentò in classe né alla fermata del numero Nove. Eppure, Selvaggia in qualche modo riusciva a percepire la sua presenza. Sentiva d’esser costantemente spiata e la cosa non le piaceva affatto.
Non aveva mai avuto manie di persecuzione e di certo, non voleva iniziare adesso. E poi oltre al mistero di Jareth, c’erano anche gli incubi…
Cosa aveva il suo subconscio che non andava?!
Aveva bisogno di risposte che non poteva trovare su Internet.
Dopo scuola infatti, si recò nell’unica biblioteca comunale della sua piccola città di provincia per cercare qualche libro che trattasse di argomenti onirici e… Di disturbi mentali già che c’era.
Selvaggia non era mai stata una volpe d’astuzia, ma non era così sciocca – o sicura – da pensare che fossero solo tutte delle stupide coincidenze.
Qualche goccia d’acqua piovana, le rigarono il volto come lacrime gelide. Alzò il capo verso il cielo sempre più cupo. Le nubi di varie tonalità di grigio, si ammassavano sopra di lei sempre più minacciose. Si univano, scontrandosi con tuoni di luce, oscurando il cielo. Selvaggia si sentiva così piccola ed indifesa difronte a tanta violenza che affrettò il passo.
Aveva l’inquietante sensazione che il maltempo fosse il riflesso dell’umore di Jareth che la osservava...

Assurdo… Questo è impossibile…
 
…Niente è impossibile per me

Selvaggia si bloccò in mezzo alla strada, mentre i lampi di luce diventavano sempre più lunghi ed il vento, le graffiava la pelle. La voce maschile era ritornata.
Non riusciva ancora a distinguere se appartenesse alla sua fervida immaginazione oppure alla sua nuova follia.

Fai silenzio stupida voce! Sei solo frutto della mia fantasia…
 
Ti sei costruita un castello di bugie e menzogne per viverci ed ora, io te lo smonterò mattone dopo mattone… La sappiamo entrambi la verità, devi solo ritrovarla Selvaggia

La ragazza si portò le mani alle orecchie, serrando gli occhi e le labbra, sofferente da ciò, ma quelle parole cominciarono a rimbombarle nella testa, echeggiando per diversi minuti prima di zittirsi del tutto.


L’edificio della biblioteca, era una delle strutture più vecchie e storiche d’ Italia. Le sue fondamenta erano Greco\ Romane, il corpo a mattoni medievali ed il tetto dalle decorazioni scultoree barocche. Un miscuglio d’epoche singolari. Ed era anche uno dei pochi posti dove la gente non vi si recava più. Per la maggior parte del tempo, quel luogo era frequentato solo dalla bibliotecaria centenaria, Lena Sciarpe – la E finale è muta – ex professoressa di lettere in pensione da più di vent’anni.
Selvaggia, arrivò all’entrata principale bagnata fradicia. Fuori, la pioggia scosciava contro i vetri delle finestre, facendole tremare pericolosamente. Il temporale alla fine era arrivato.
Le luci della struttura, tremolarono come le fiamme delle candele. Servivano a poco visto che l’arredo era tetro quanto l’esterno. L’aria avvizzita, sapeva di vintage e di persone anziane mentre alle pareti, il vecchio parato in vellutino rosso, era rovinato e strappato in diversi punti. Selvaggia fece qualche passo, scorgendo poco più avanti il bancone della bibliotecaria con i diversi scaffali, colmi di libri polverosi e di ogni secolo, tranne che del ventunesimo.
<< Ehilà…! C’è nessuno? Signora Sciarpe è qui? >> Chiamò Selvaggia alquanto intimidita.
Più avanzava nella stanza, meno pozzanghere d’acqua lasciava sul parquet laminato, ad ogni sosta che faceva per guardarsi attorno. Passeggiava incerta fra la sfilza di libri della biblioteca quando udì un tomo cadere per terra, con un tonfo secco proprio alle sue spalle. Si voltò incuriosita, chinandosi per raccoglierlo.
Era un libro vecchio – come la maggior parte dei tomi ammuffiti di quel posto – con le pagine ingiallite dal tempo. Lo raccolse leggendo il titolo sulla copertina: “Miti e Leggende sulle creature fatate in Europa
<< Scelta alquanto singolare la tua, giovincella >> La ragazza, alzò il viso dalla copertina del libro per incontrare la signora anziana che cercava. Lena Sciarpe, era una donnetta molto minuta, con una nuvola di capelli bianchi come la neve sulla testa e degli occhiali da vista più grossi della sua faccia. Aveva un delizioso capellino esotico, intonato col vestito marrone che sembrava vecchio quanto lei. L’anziana si avvicinò a Selvaggia a passetti piccoli e veloci mentre la ragazza, ritornava in posizione eretta.
<< Intende dire questo? >> Domandò lei, mostrandole il tomo. << Oh no, non l’ho scelto. È solamente caduto dal suo scaffale ed io lo stavo giusto per rimettere appos…>>
Selvaggia venne interrotta dalla Signora Lena Sciarpe che le era difronte: << Sei entrata qui dentro con una domanda che attende una risposta, giusto? >> La ragazza, guardò prima il libro e poi lei, annuendo pensierosa. << E per le mani ti è capitato questo grosso volume…>> proseguì e Selvaggia, non poté fare altro che annuire di nuovo. << Spesso non riusciamo a risolvere il nostro problema attuale perché lo viviamo in prima persona e per questo, la risposta che ci è davanti è spesso invisibile ai nostri occhi… Prendi il libro Cara, magari vi troverai qualcosa che saprà darti la risposta che tanto cerchi>> Concluse la vecchietta.
Selvaggia diede un altro sguardo a quel tomo antiquato. Sperava tanto che la Signora Lena Sciarpe avesse ragione.


<< Sono a casa! >> Disse a gran voce, rientrando nel tardo pomeriggio.
Selvaggia annusò l’aria, percependo l’invitante profumo dei funghi porcini. Sua madre stava cucinando il suo favoloso risotto; aveva già l’acquolina in bocca.
<< Bentornata Sorellona! Vuoi guardare un film con me? >> L’accolse suo fratello, seduto sul divano color glicine. La TV a schermo piatto da quaranta pollici, era accesa e trasmetteva in onda un vecchio film.
“Tra rischi indicibili e traversie innumerevoli, io ho superato la strada per il castello oltre la città di Goblin, per riprendere il bambino che tu hai rapito. La mia volontà è forte quanto la tua ed il mio regno, altrettanto grande…”
Quella battuta della giovane Jennifer Connelly, attirò l’attenzione della ragazza. La scena era con David Bowie, morto qualche giorno prima.
“…Tu non hai alcun potere su di me” Concluse l’attrice.
<< Eli… Che film è questo?>> Domandò la sorella sempre più incuriosita dalla storia che non riusciva a non guardare. La Signora Malaspina – che aveva sentito tutta la conversazione dalla cucina – fece capolino nel soggiorno con un paio di bicchieri di limonata fresca: << Tesoro, non ti ricordi? The Labyrinth, Era il tuo film preferito quando avevi due anni e non parlavi ancora bene…>> Selvaggia stentava a credere al commento della madre. Sul suo viso si dipinse infatti un’espressione alquanto dubbiosa perché lei proseguì, andando a ritroso con i ricordi. << Andavi in giro per casa con le tue gambette mal ferme, dicendo a gran voce “Sono la regina dei Goblin, inchinatevi tutti. Jareth mi aspetta!” Una roba del genere… Dovrei avere ancora da qualche parte, un tuo filmino in giro per casa…>> Terminò la frase ridendo, non rendendosi conto dell’espressione di puro terrore sul volto della figlia.

…Jareth... Il re dei Goblin interpretato da David Bowie nel film The Labyrinth


*Messaggio dell'Autrice*
The Labyrinth è stata una delle storie principali da cui ho preso ispirazione per questa storia^^
Più aventi ci saranno altre citazioni e leggende varie ;)
  
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