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Autore: Iaiasdream    27/05/2019    0 recensioni
(Dolce Flirt-Eldarya)
Dea non è mai stata una ragazza come tutte le altre. A causa dello strano colore della sua pelle, è vittima di bullismo nel liceo che frequenta. Stanca di quell'esistenza invivibile, cerca molte volte di farla finita, ma il suo corpo sembra essere indistruttibile. Con il passare del tempo, Dea si arrende a quel crudele destino e decide di affrontare la sua vita ignorando tutto e tutti. Nonostante questo, rimane sempre e segretamente innamorata di Armin, un compagno di classe, che a differenza sua, non la considera, dandole involontariamente un dispiacere, fidanzandosi con la generosa e sorridente Iris.
A quel punto, Dea è costretta ad allegare quell'altro fallimento all'elenco delle sue disgrazie.
Quando nella sua vita entra Dake, surfista playboy, la ragazza accetta facilmente la proposta di diventare la sua fidanzata; convinta che in un certo qual modo, possa finalmente cambiare la sua vita, ma non è così.
Purtroppo, la nostra eroina non sa che dietro le quinte di questa sua quotidianità, qualcuno e qualcosa complottano per impossessarsi del suo destino
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5.
TENTATIVI FALLITI
 
 
L’aria s’era fatta pesante.
Chrome l’aveva percepito da quando, con Ewelein ed Ezarel, aveva varcato la soglia della porta del quartier generale.
Poteva essere a causa della pioggia che non cadeva più dal cielo, o delle nubi che, come soffici mattoni, continuavano a coprire il cielo d’Eldarya, solo se si fosse interessato a tutto questo.
Quella tensione proveniva dai due elfi che gli camminavano a qualche passo in avanti. La guaritrice sembrava propensa a voler reggere indifferenza verso l’alchimista e quest’ultimo cercava in tutti i modi di strapparle qualche parola.
Avevano visitato tutte le case del villaggio, tranne una: quella del piccolo Mery dove ignara giaceva sofferente la donna portata da Ashkore.
E Chrome si agitava e continuava a chiedersi per quale motivo Ewelein taceva invece di deviare l’ispezione così da non far sapere nulla ad Ezarel. Che avesse cambiato idea e stesse per tradirli?
Il giovane lupo sentì ancora quel famigliare brivido di paura percorrergli la spina dorsale. Doveva fare qualcosa, ma cosa?
Nello stesso istante in cui stava per inventare una scappatoia, Ezarel si fermò, afferrò il braccio della sua collega e la voltò bruscamente verso di sé.
<< Quanto altro ancora hai intenzione di ignorarmi? >> le chiese e sul suo volto regnava tutt’altro che la sua solita espressione beffarda.
Chrome si fermò a sua volta ed osservò la scena senza sapere cosa fare.
Ewelein dal canto suo guardò l’elfo come si fa con un famiglio disubbidiente e dispettoso, poi con estrema accuratezza si liberò dalla presa e, incrociando le braccia al petto, disse: << Non ti sto ignorando. Non voglio parlarti, tutto qua! >>
<< Sei consapevole che le faccende private non si devono mischiare col lavoro? Non è colpa mia se Miiko ha deciso di farmi venire con voi. Avresti potuto dissentire il suo ordine, come hai fatto con l’assegnazione dei compiti alle guardie… >>
<< E darle così motivo di rinfacciarmi il fatto che non distinguo lavoro da vita privata? >> lo interruppe lei fissandolo senza imbarazzo. << No. Era quella la sua intenzione. Non l'hai capito? >>
<< Voleva semplicemente metterti alla prova. >> la giustificò l’elfo.
Ewelein sbuffò un sorriso sardonico << Mettermi alla prova? Una che sbaglia le assegnazioni dei compiti, ha la geniale idea di mettere alla prova una sua subordinata in un momento di allarme? Ma non farmi ridere! >> fece una pausa, poi si girò e tagliando l'aria con un brusco gesto del braccio esclamò: << Ha sbagliato tutto! Crede di saper fare il suo lavoro guardandoti dalla testa ai piedi! E si intromette in fatti che non le appartengono, perché un certo idiota aveva bisogno di ubriacarsi per annunciare al QG che non aveva più intenzione di mandare avanti una relazione fondata sul divertimento sessuale! >>
<< Stai urlando >> puntualizzò Ezarel volgendo lo sguardo verso Chrome il quale si era girato di scatto per non mostrare il suo imbarazzo.
<< Faccio quello che voglio! >> urlò furiosa Ewelein.
<< Senti, eravamo stati chiari: solo divertimento, nessun legame! >>
La guaritrice si avvicinò lentamente, gli scoccò un ultimo sguardo colmo di rancore e prima di sorpassarlo e avvicinarsi al ragazzo lupo mormorò: << Ti avevo chiesto solo rispetto, e tu non me l’hai dato! >>
La strafottenza di Ezarel parve vacillare. Non seppe come ribattere e ingoiò quel morso amaro.
L'aria pesante calò per l'ennesima volta sul gruppetto e a quel punto Chrome decise di prendere la palla al balzo, << Ehm, scusate… >> balbettò grattandosi le orecchie appuntite. << Il nostro compito è finito, fortunatamente non c'è nessuna minaccia nel villaggio, quindi proporrei di ritornare al QG e fare rapporto. >>
<< Un momento! >> lo interruppe l’elfo << Abbiamo ancora la casa di Kalisya da ispezionare. >>
Maledizione, si disse Chrome, non dimentica mai niente!
Vani furono i tentativi da parte del licantropo di dissuadere l’elfo dal cambiare strada. Così, quando tutto sembrava perduto e nel momento in cui il ragazzino immaginava la collera di Ashkore riversarsi su di lui, si sentì un tonfo a pochi passi da loro. I due si voltarono contemporaneamente guardando esterrefatti Ewelein che si era accasciata a terra e ansimava convulsamente. Il primo a muoversi fu l’alchimista che si precipitò sulla sua collega e la raccolse dalle spalle nel disperato tentativo di aiutarla.
L'unico a porsi domande fu Chrome.
<< Dannazione! >> esclamava Ezarel << Ewe, riprenditi! >>
Gli occhi della guaritrice vagavano persi mentre il respiro si faceva più pesante. << Dov'è la pozione? >> le chiese ancora il ragazzo.
<< Non l'ho con me… >> rispose flebilmente la donna.
<< Riesci a camminare? >>
Ewelein scosse il capo, poi balbettò: << Chrome… Chrome… in infermeria… >>
<< Ci vado io! >> la interruppe l’elfo << Quel cagnaccio non sarebbe in grado di distinguere un vegetale da un liquido! >> e detto questo si alzò comandando al ragazzo lupo di prendere il suo posto e assicurarsi di farla respirare profondamente, prima del suo ritorno.
Quando Ezarel se ne fu andato, i respiri affannati di Ewelein scomparirono nel nulla. La giovane si alzò e si ricompose sotto gli occhi esterrefatti del lupo.
<< Non fare quella faccia! >> lo rimproverò lisciandosi i capelli argentei. << Ho dovuto farlo, o preferivi vedere la tua amichetta rinchiusa in una delle gabbie delle prigioni? >>
<< Ma… la tua crisi? >>
<< Ah! Ma ci vuole tanto per capirlo? Ho finto! Non ho una crisi da ben tre lune fa! Per allontanare Ezarel mi sembrava la scappatoia migliore. >>
Malgrado il sollievo, Chrome rimase interdetto. Conosceva Ewelein e la sua serietà nel lavoro che svolgeva, detestava le finzioni, anche quelle più innocenti. Ricordò quel giorno in cui Kerenn si finse malata per non svolgere la missione assegnatale da Kero, per seguire di nascosto suo fratello a caccia dei Blackdog posseduti. Ewelein le fece una sfuriata che la mise al suo posto per cinque lune.
In quel momento il licantropo capì che pur di difendere quella ragazza, Ewelein aveva giocato sulla serietà della sua salute.
L’elfa, durante una perlustrazione nelle grotte di Balenvia, era stata infettata dal veleno dei Myconidi. Non le era costata la vita, ma aveva segnato per sempre la sua salute ferrea, e ancora in maniera incomprensibile le succedeva di avere attacchi respiratori. Il capo dell’assenzio studiava giorno e notte un rimedio per guarirla, ma per il momento aveva trovato solo una pozione in grado di bloccare le crisi e tenerle a bada.
Gli sembrava strano. Già da quella notte, dopo averla vista entrare in casa di Kalysia insieme con Ashkore. Perché tanta fiducia tutt’a un tratto?
<< Muoviamoci >> riprese la ragazza. << Prima che ritorni >>
<< Che cosa facciamo a questo punto? >> chiese Chrome ancora un po' confuso.
<< Andiamo a casa di Kalysia, assicuriamoci che la ragazza stia bene e poi cerchiamo di nasconderla in qualche altro posto. Ezarel non si limiterà ad ascoltare la nostra parola. Vorrà comunque controllare con i suoi occhi. >>
Senza aggiungere altro i due complici alzarono il passo verso la capanna della Faery. Vi trovarono il piccolo Mery seduto sull'uscio che piangeva a singhiozzi.
I due si scambiarono un sguardo, poi Chrome si avvicinò al bambino chiedendogli che cosa fosse capitato. Il piccolo si precipitò fra le sue braccia chiedendogli scusa e pregandolo di non metterlo in castigo.
<< Ma perché, cos’hai fatto? >> domandò il licantropo sentendo un brivido di preoccupazione vibrargli il cuore.
<< Non è colpa mia… >> continuava a singhiozzare Mery << la mamma mi aveva detto di starle vicino, ma il mio famiglio è scappato e io volevo ritrovarlo… >>
<< Mery, che cosa è successo? >> Chrome stava per perdere la pazienza.
Il bambino lo guardò in volto e tentennò prima di rivelargli che la giovane sconosciuta non era più nel suo letto.
Il lupo si alzò di scatto, << No, no, no! >> urlò precipitandosi all’interno della capanna, ignorando completamente Ewelein che gli consigliava di stare calmo.
Scostò la tenda che celava il letto e quando ebbe la conferma di ciò che gli aveva detto il piccolo, si sentì strappare l’anima e la paura ne occupò il posto.
Per tutti i Daemon! Si disse digrignando i denti. Questa volta Ashkore mi staccherà la testa.
Un grido non lontano riecheggiò nell’aria. Apparteneva a una donna. Ewelein rimase ferma cercando di capire da dove provenisse, Chrome uscì come una furia, Mery, dal canto suo, finì di piangere e abbracciò la gamba della guaritrice. Quest'ultima e il suo complice si lanciarono uno sguardo fugace, prima di iniziare a correre nella direzione da dove proveniva il grido.
Purtroppo, nessuno dei due si accorse che a qualche metro di distanza da loro, Jamon, coi suoi passi pesanti e veloci, li stava seguendo e che anche lui, dopo aver raggiunto l’esterno del villaggio assistette alla stessa scena.

 
   
 
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