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Autore: MattySan    27/05/2019    2 recensioni
Sequel di Gli Affari Sono Affari.
Sono passati mesi dall'ultima avventura di Leodore e adesso tutto sembra andare per il meglio nella sua vita.
Ma il passato tornerà a farsi sentire in modo inaspettato, coinvolgendo il leone e gli altri protagonisti in una reazione a catena dalla quale nessuno sarà escluso.
E stavolta Leo non sarà solo.
Genere: Drammatico, Generale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Sindaco Lionheart
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il telefono squillò alle 5:30 del mattino nel buio della stanza, Gerard uscì dalla doccia coprendosi con un asciugamano e dirigendosi in camera da letto per rispondere, chiedendosi chi potesse mai essere a quest’ora.
Alzò la cornetta prontamente.
“Pronto? Si, sono io. Come sarebbe a dire?”.
L’asciugamano cadde a terra.
“Come? Non è possibile!” gridò la tigre infuriata.
 
Dall’altra parte della città, Gazelle si stava preparando per uscire dopo bella notte passata col suo leone, d’altro canto, Leo se ne stava sdraiato in quel letto con un’aria felice e pienamente soddisfatta, ancora una volta i suoi dubbi erano stati scacciati e non c’era niente di meglio che passare una notte intensa con la sua amata, il suo sorriso stampato ne era la prova ed era bello che rilassato.
Gazelle si avvicinò a lui e gli diede un dolce bacio.
“Che ore sono?”.
“Le 5:50”.
“Dove vai?”.
“Ho quell’appuntamento tra un’oretta con l’amministratore delegato della casa discografica, devo andare nel distretto più lontano della città e mi ci vorrà un po’ di tempo, ma se prendo la metropolitana tra poco dovrei farcela” disse lei dirigendosi verso la porta e dopo aver salutato ancora il leone, uscì i suoi passi che scendevano le scale del condominio furono sempre più lontani.
Leo si rigirò nel letto e decise di dormire un altro po’, tuttavia il suo cellulare iniziò a vibrare e il leone allungò la zampa sul comodino per afferrarlo.
“Si, pronto? Ciao Gerard, cosa c’è? Lo sai che ore sono?”.
Il leone balzò di scatto in piedi sul letto.
“CHE COSA HAI DETTO!?” gridò incredulo, per poi voltarsi verso la porta ma si era appena scordato che Gazelle era già uscita.
Riattaccò la telefonata e provò a chiamare subito Gazelle ma era irraggiungibile.
Scese dal letto, andò velocemente a darsi una sciacquata e a vestirsi, afferrò le chiavi dell’auto e scese subito dirigendosi al garage, salì in macchina e sfrecciò subito verso casa di Gerard.
“Ma che diamine sta succedendo qui!?” si chiedeva continuamente mentre guidava in mezzo al traffico di prima mattina.
 
Poche ore dopo, alla centrale di polizia Bogo lesse il giornale e rimase sconcertato come il resto della città.
Era tutto in prima pagina.
“Gazelle, la regina del pop e della musica di Zootropolis ha subito un vertiginoso crollo delle vendite del tutto insensato e improvviso, ora cosa dovremmo aspettarci dalla sua carriera? L’etichetta Savannah Records non ha rilasciato per ora nessuna dichiarazione in merito, la tensione resta comunque alta” lesse il bufalo con gli occhi sgranati, anche Benjamin che nel frattempo era arrivato per iniziare il suo turno al bancone aveva ricevuto il giornale e rimase senza parole.
Una grande folla di curiosi si stava riunendo davanti alla sede della casa discografica dalla quale non si affacciava nessuno, tutte le finestre erano chiuse e anche le porte erano serrate, tuttavia i dipendenti erano all’interno dell’edificio ma non davano nessun segno di vita e nessuna intenzione di ricevere la folla.
Il traffico cittadino era in tilt, molti si stavano dirigendo verso Savannah Central e avevano creato code infinite, Leo e Gerard rimasero intrappolati nel traffico.
“E quindi ti hanno chiamato dicendoti che le vendite erano improvvisamente crollate, non è così?” chiese Leo.
“Già, anche se ho pensato inizialmente a un pessimo scherzo, ma vedendo cosa sta succedendo, la situazione è realmente seria” rispose la tigre.
“E ora cosa ne sarà di te e i tuoi fratelli?”.
“Abbiamo ancora il lavoro, ci hanno solo trasferito da un’altra parte e comunque sia io ho sempre il mio secondo lavoro da poliziotto, a proposito hai provato a chiamare Gazelle?”.
Il leone afferrò il cellulare e provò ancora a ricomporre il numero ma era sempre irraggiungibile, ci stava provando dall’inizio della mattina e Gazelle gli era sembrata stranamente tranquilla, probabilmente non sapeva ancora niente di tutto questo quando è uscita di casa poche ore prima.
“Cosa sta succedendo Leo?”.
“Non lo so Gerard, non lo so…”.
Il leone decise di cambiare strada, svoltò e imboccò un’altra via dirigendosi verso la centrale di polizia, dove Nick e Judy stavano per entrare e prendere servizio.
Leo parcheggiò velocemente e scese dall’auto, correndo verso la coniglietta.
“Ciao Judy! Hai saputo?”.
“Si! Se stai cercando Bogo è nel suo ufficio, stavamo andando da lui anche io e Nick per cercare di rintracciare Gazelle!”.
“Anche io sto cercando di chiamarla da stamattina! Andiamo!”.
Il leone, la tigre, la volpe e la coniglietta attraversarono il salone e si diressero verso l’ufficio di Bogo, dove il bufalo stava cercando dei fascicoli dentro l’archivio.
“Qui si bussa prima di entrare!” gridò Bogo.
“Risparmiati le tue regole per stavolta, abbiamo bisogno di rintracciare Gazelle!”.
“Leo, questo è quello che sto cercando di fare! Sto cercando nell’archivio tutti i contatti  più vicini a lei, per ora il suo numero è irrintracciabile!”.
Il bufalo iniziò spulciare e a chiamare una serie di numeri presenti in molti fascicoli che aveva tirato fuori dall’archivio, Judy e Nick andarono a controllare la folla che era ancora difronte alla casa discografica e Leo si sedette ad attendere fuori dall’ufficio di Bogo insieme a Gerard.
Contemporaneamente dall’altra parte della città, la notizia era appena giunta anche alla villa di Mr. Big, con Koslov che come al solito entrò nell’ufficio del Don con in mano il giornale e in modo abbastanza agitato.
“Prima l’assassinio di Joyce e adesso questo! Sta succedendo una reazione a catena di eventi che ci sta sfuggendo di mano, non capisco cosa diavolo sia preso a questa città!” commentò il Don.
“Sembra a quanto pare che Gazelle sia irrintracciabile da questa mattina, la polizia e tutti i suoi fan la stanno cercando per tutta la città, l’ultimo a vederla è stato Leodore qualche ora fa” disse Koslov mentre finiva di leggere il giornale.
“Dobbiamo far luce sulla vicenda, manda i nostri informatori alle sedi delle testate giornalistiche di tutta la città! Voglio sapere ogni notizia che passa, anche la più piccola, non perché mi interessi tanto di Gazelle ma sono sicuro che lei ha un filo conduttore con questi eventi e c’entra anche qualcosa con la morte di Joyce! Lui era un alleato troppo prezioso per noi! E adesso vai!” sentenziò il Don.
Koslov annuì e uscì dall’ufficio, dirigendosi a fare le dovute telefonate.
  
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