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Autore: StregaDAutunno    28/05/2019    0 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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John
 
 
 
"John....un quartiermastro, prima di ogni cosa, è colui che protegge il suo equipaggio, il suo dovere è quello di discutere le decisioni prese dal capitano quando queste mettono a rischio la sicurezza e i diritti dei suoi fratelli. Promettimi che starai attento e interverrai se necessario." gli stava dicendo Leni.
John osservò un istante le sue dita calde e delicate appoggiate sulla sua mano, poi la guardò di nuovo negli occhi.
"Lo farò, è una promessa." le rispose.
Sì, lui avrebbe difeso quegli uomini e fatto solo i loro interessi.
Ma era anche certo che Flint avrebbe fatto la cosa giusta, era un buon capitano, forse il suo intervento non sarebbe neanche stato necessario, ma tenne questo pensiero per se stesso.
Intanto Leni gli sorrideva, e lui non riusciva a staccare gli occhi da quelle labbra rosa scuro.
Quando se ne rese conto comprese che anche lei lo aveva notato ed era visibilmente imbarazzata, e aveva distolto lo sguardo da lui.
Dille qualcosa, sdrammatizza, cambia discorso, trova un argomento, uno qualunque, si disse, ma non gli veniva in mente nulla.
Per sua fortuna giunse Flint a toglierlo da quell'imbarazzo.
"Capitano." lo salutò lei alzandosi in piedi.
"Posso parlarti un attimo Leni?" le chiese senza tanti preamboli.
John annuì, anche se non era stato interpellato: "Andate, io...ho alcune faccende da sbrigare." balbettò, e si allontanò per raggiungere alcuni pirati vicino alle tende.
Si voltò giusto un istante e guardo i due passeggiare sulla spiaggia, sospirò sollevato di non aver commesso una stupidaggine.
 
 
 
C'erano due uomini nella tenda di Barbanera, capitani di vascelli pirata.
John li conosceva solo di nome e di fama, li aveva incrociati nel porto di Nassau, Gates gli aveva raccontato diversi aneddoti su di loro.
Il più anziano dei due era Hallendale, capitano della Straight Arrow, Gates gli aveva detto che non era un uomo molto affabile, e si vociferava che amasse farsi cullare come un neonato dalle prostitute del bordello mentre succhiava loro il seno.
Ma nonostante questo, sempre a detta di Gates, era sempre stato un pirata corretto negli affari.
L'altro era Walter Kennedy, famoso per essere stato un marinaio al soldo proprio del governatore Wood Rogers e per averlo seguito fino alle Bahamas anni prima col solo intento di unirsi ai pirati.
"Questi gentiluomini sono giunti stamattina presto ad Ocraoke, sono fuggiti da Nassau sei giorni fa." spiegò Teach "Mi hanno chiesto ospitalità e nel frattempo mi hanno aggiornato sui recenti eventi sull'isola."
"Cosa ti hanno riferito?" chiese Flint.
Teach sospirò: "Wood Rogers si è insediato come governatore e sta mettendo in pratica ciò che ha promesso, sta elargendo amnistie ad ogni pirata che ne voglia una, e molti equipaggi ormai sono capitolati."
"E coloro che rifiutano il perdono?" domandò Leni.
"Per loro c'è solo la fuga o la forca." rispose Hallendale "E per alcuni di noi è prevista solo la seconda opzione purtroppo. L'amnistia è preclusa a diversi equipaggi e pirati, inclusa tu bambina."
"Era per questo che volevo che tu fossi qui Leni." spiegò Teach, c'era dispiacere nella sua voce "L'ammiraglio Allister ha fatto sapere che dopo i fatti di Charleston non godi di nessun trattamento di favore. Anzi."
"Cosa vorrebbe dire anzi?" chiese Flint alzando un sopracciglio.
"Che se viene catturata la devono impiccare senza tanti convenevoli." rispose Kennedy.
Leni sospirò, annuì: "Capisco." disse semplicemente.
John la osservò attentamente, gli dispiaceva per lei ma Leni sembrava stranamente serena nonostante quella notizia.
Dovrò chiederle come fa a rimanere così calma, pensò, è ammirevole da parte sua.
Sicuramente la ragazza non si aspettava che suo nonno intercedesse per lei, ma ciò che le avevano appena comunicato era la sua condanna a morte.
"Dunque erano vere le voci sul tuo conto." commentò Hallendale guardandola "Io non ci credevo."
"Io nemmeno, ho conosciuto tuo nonno e fammelo dire, non ci assomigli per nulla, mai avrei detto che fossi una Allister." Kennedy le fece l'occhiolino.
Leni sorrise: "E non lo sono più ormai, su questo credo che siamo tutti d'accordo."
"Assolutamente." confermò annuendo Barbanera.
"Signori, immagino che Teach vi abbia informati del mio piano." intervenne Flint con una certa premura.
"L'ha fatto, ma vedi Flint, siamo scettici." spiegò Kennedy.
"Purtroppo le vostre incursioni lungo le coste hanno reso la situazione più complicata." commentò amaro Teach guardando Flint con disappunto "Le vostre esecuzioni sommarie non saranno perdonate James."
"Ed è giusto che sia così, poiché non c'è nulla da perdonare. Quei magistrati avevano condannato a morte molti dei nostri, la nostra gente, noi abbiamo solo risposto al loro atto di guerra."
Kennedy scoppiò a ridere: "Tu racconti questa storia in modo più nobile di quanto non sia, davvero non vedi della mera vendetta in quelle impiccagioni?" 
Fu John a rispondergli: "Quante volte un magistrato ha potuto disporre della vita di un pirata nel modo che più gli sembrava congeniale? Hanno piegato e rovesciato ogni norma e ogni legge britannica per i loro interessi, abbiamo solo dimostrato che ogni azione ha un prezzo. Tu per primo sai quanti uomini sono morti quando sarebbero potuti essere graziati, se non sbaglio è per questo tipo di ingiustizie che anni addietro hai lasciato la Marina e Rogers per unirti ai pirati."
Kennedy rise di gusto: "Touchè." 
"Silver, giusto? John." ricordò Teach "In quanto quartiermastro della Walrus tu ritieni davvero che questa decisione sia stata saggia, che fosse nell'interesse del tuo equipaggio?"
John annuì: "Ciò che abbiamo fatto è stato attuato non solo per il bene della Walrus ma per il bene di tutti noi. Di tutta Nassau. Io sono da poco un pirata, e non ho certo nulla da insegnare a voi veterani. Ho un profondo rispetto per ciò che avete costruito in questi anni. Ho navigato sui mercantili e fatemelo dire, la paga era spesso iniqua e il cibo scarso, e quando mi sono unito alla Walrus sono stato piacevolmente sorpreso dal trattamento riservato ad ogni uomo sulla nave.
Stessi diritti, stessi doveri, nessun uomo era inferiore a un altro, ho assaporato un clima di giustizia e democrazia mai conosciuto prima.
La pirateria è un sistema di gran lunga migliore di qualunque altro possa mettere in piedi il governo britannico, ma siamo onesti sulla realtà dei fatti odierni. Finora cosa avete fatto voi tutti?" chiese con tono provocatorio ma gentile "Vi siete limitati a sopravvivere in un mondo dove ogni convenzione civile e militare è stata creata per ostacolarvi, e vi è andata bene così perché alla fine siete riusciti comunque a tirare a campare. Ma adesso siete in trappola. Siamo in trappola. Ovunque ci giriamo ci sono nemici pronti a ucciderci solo per il fatto di essere pirati." John guardò i capitani negli occhi, uno ad uno "Loro credono di essere l'unica vera civilizzazione, il popolo eletto da Dio, si credono moralmente e intellettualmente più forti di noi, e sapete una cosa? Lo sono. Al momento lo sono perché sono uniti contro di noi." guardò Billy sorridendo "Ieri il nostro nostromo Billy Bones in questa tenda ha detto una grande verità: divisi siamo vulnerabili, ma insieme possiamo dar battaglia, perché è l'ultima cosa che loro si aspettano da noi, e perché siamo tanti, e perché siamo abituati a lottare senza arrenderci per tutto ciò che loro danno per scontato, inclusa la libertà." concluse.
Billy abbozzò un sorriso, John ci sapeva davvero fare.
Il suo discorso aveva sicuramente toccato corde profonde e sopite nei cuori di quei capitani di ventura. 
John respirò profondamente e poi concluse: "Anche se non abbiamo mai navigato insieme so alcune cose su di voi, so che siete uomini abituati a non concedere facilmente la vostra fiducia ad altri pirati, e non posso darvi torto. Ma so anche che non vi piegherete mai di fronte a un facile perdono, morireste piuttosto che inginocchiarvi di fronte all'ennesimo governatore britannico, il fatto che siate venuti qui ad Ocraoke ne è la prova. Col vostro aiuto possiamo riprenderci Nassau, e il tesoro dell'Urca de Lima che Hornigold trattiene senza diritto." guardò Flint per un istante "Possiamo costruire qualcosa su quell'isola, una vera casa per ognuno di noi."
Il capitano della Walrus annuì con gratitudine, John Silver sorrise soddisfatto.
Lanciò un'occhiata a Leni, un gesto istintivo, e con piacere notò che non era imbarazzata nel ricambiare quello sguardo, anzi lei gli sorrideva, probabilmente orgogliosa di come lui stava svolgendo il suo ruolo di quartiermastro.
Barbanera battè le nocche sulla sua scrivania, un gesto di approvazione.
"Per quanto mi riguarda lo spirito battagliero di questi giovani mi sta ispirando. Mi sento già qualche anno in meno sul groppone e mi prudono le mani, ho voglia di dare battaglia a quei bastardi. Ah!" rise e guardò Flint "La mia nave e il mio equipaggio salperanno con te verso Nassau James. Charles, possiamo contare su di te?"
Vane rispose con un mezzo sorriso: "È una guerra invincibile, lo sai vero?"
"E a te piacciono le cause perse, Charles." lo stuzzicò Teach.
Il pirata lo guardò, poi alzò le spalle con la sua consueta voce roca ma sicura rispose: "Ma sì, fanculo, se devo morire che sia dopo aver sputato un po' di polvere e ferraglia contro quei fottuti inglesi, almeno mi divertirò prima di andare all'inferno."
Rackham in risposta sospirò.
"Dunque abbiamo la Queen Anne's Revenge e la Ranger ad affiancare la Walrus." constatò soddisfatto Flint, guardò gli altri capitani "Non voglio certo mettervi fretta, ma la vostra decisione non può farsi attendere troppo."
Dalla spiaggia giunsero le grida concitate dei pirati.
"Che diavolo succede lì fuori?" chiese Hallendale uscendo all'aperto.
Sbattè contro un giovane che stava correndo per avvisare i capitani del pericolo imminente.
"Stai attento ragazzo!" gli gridò continuando a dirigersi verso il bagnasciuga.
Il riverbero del sole non gli permetteva di vedere chiaramente, alzò una mano per proteggersi gli occhi, scorse i marinai correre verso le lance, altri si dirigevano verso le tende.
"Fucili!" gridò un ragazzo "Prendete i fucili!"
"Chiamate il capitano Teach!"
"Cercate Flint!" 
"Giovani! Che sta succedendo?" chiese Hallendale spazientito.
"Capitano, le navi!" gli rispose un biondino pelle e ossa indicando l'oceano.
"Le nostre navi?" Hallendale guardò verso il mare ma quel gioco di luci sulle onde lo abbagliò ancora "Maledizione non capisco!"
"No, non le nos..."
Un boato, sordo, caldo, ustionante, assordante.
E poi un altro, un secondo dopo.
Una raffica.
Palle di cannone colpirono il bagnasciuga e chiunque fosse su quella striscia di sabbia.
Hallendale nemmeno si era accorto di quella palla rovente che gli aveva staccato mezza scatola cranica dal corpo, morì senza avere il tempo di rendersi conto che la nave di Hornigold e due vascelli della Marina Britannica li stavano attaccando.
 
 
"Li abbiamo visti all'ultimo capitano, mi dispiace!" il giovane pirata informò i capitani 
"Hanno aspettato che la luce del sole fosse all'altezza giusta per abbagliarci e non farsi scorgere, e poi hanno attaccato all'improvviso." 
Flint serrò la mascella: "Un trucco vecchio e sempre efficace."
"Cosa fanno?" Billy guardò le lance in mare "No no no...." 
Una seconda raffica di cannonate colpì almeno cinque delle sette scialuppe che cercavano di raggiungere le navi pirata per rispondere all'attacco.
Billy sentì una stretta allo stomaco, la stessa che aveva provato nel vedere i suoi amici morire a Charleston, Flint gli mise una mano sulla spalla.
"Erano un facile e ovvio bersaglio. Non ci faranno mai raggiungere le navi." gli disse.
"E allora cosa facciamo?" gli chiese in risposta Billy.
"Ho dei cannoni sulla scogliera, risponderemo con quelli!" disse Teach "Sono solo una decina ma se si avvicinano li buchiamo per bene. Charles, Jack occupatevene voi, sapete cosa fare."
Vane annuì e corse a ingaggiare alcuni uomini per raggiungere i cannoni e rispondere al fuoco.
Barbanera fece cenno agli altri di seguirlo: "Veloci, all'accampamento!"
De Groot andò loro incontro, si avvicinò a Leni: "Mi hanno già portato almeno dieci feriti." 
Non dovette aggiungere altro, lei annuì e andò via con lui, si voltò solo un istante per dire ai suoi fratelli di equipaggio di stare attenti.
Teach cominciò a dare le direttive: "Flint, Kennedy, radunate i vostri uomini, che si armino nel caso quei bastardi decidessero di scendere a terra."
Flint guardò Billy, il quale non ebbe bisogno di tante spiegazioni e corse ad eseguire l'ordine impartito da Teach.
John guardò verso le navi, quelle della Marina ormai stavano attaccando i vascelli pirata ancorati nella baia, invece la Royal Lion di Hornigold stava virando.
"Cosa sta facendo?" 
Teach osservò la scena e impallidì: "I cannoni! Lo sa!" e guardò sconvolto verso Vane e i suoi uomini che correvano verso la scogliera "Quel bastardo sparerà contro le rocce..." 
Non fece in tempo a finire la frase che John Silver aveva già capito e iniziato a correre.
Vane! Jack!
La sua voce era stridula mentre gridava cercando di sovrastare il boato delle cannonate che colpivano le navi.
Vane!
Non aveva più fiato, le gambe erano devastate dai crampi ma continuò a correre.
Charles e i suoi pirati erano già arrivati a ridosso della scogliera, pronti a salire sulla sua cima da un sentiero di rocce e terra sul lato di essa.
Il capitano della Ranger lo sentì, si voltò e lo vide.
"VIA DALLA SCOGLIERA! VIA!" gli gridò John quando fu a pochi metri da loro.
"Dobbiamo salire e contrattaccare coi cannoni!" gli rispose Charles confuso da quell'intrusione.
John gli rispose col poco fiato che ancora aveva: "Hornigold vuole colpire la scogliera, ci seppellirà tutti se non..." iniziò a tossire.
Vane sgranò gli occhi, lanciò una rapida occhiata all'oceano.
John aveva ragione, la Royal Lion stava già puntando contro di loro.
"Merda!" Charles strattonò alcuni suoi uomini, li spinse per incoraggiarli a correre "Via, veloci!"
Mentre scappavano a grandi falcate lontano dalla scogliera Charles si girò e vide che i bocchettoni erano già aperti.
Incalzò di più i suoi uomini ma il suo grido svanì dentro a un tuono che rimbombò inesorabile contro la parete di roccia.
I cannoni avevano sparato.
E avevano colpito il loro obiettivo.
Una coltre di fumo e sabbia li avvolse ma gli uomini non cessarono di correre.
Le rocce si sgretolavano sopra di loro e iniziavano a cadere alzando nuova polvere.
Quasi accecato John gridò: "Sempre dritto, non fermatevi!" 
Le sentiva e le vedeva quelle sagome umane attorno a lui, erano quasi oltre la scogliera, ce l'avrebbero fatta, li aveva salvati.
Poi sentì un dolore lancinante al ginocchio, no, era sotto al ginocchio, come se qualcuno gli avesse fatto uno sgambetto, la gamba gli bruciava.
Lanciò un grido e cadde.
Vane dietro di lui lo vide e lo afferrò.
"Tirati su!" disse rimettendolo in piedi.
"Sì..." tossì l'altro.
"E cammina, muoviti cazzo!" sibilò Vane.
"Lo sto facendo..." 
"No che non lo..." Charles infastidito guardò in basso e gli fu tutto chiaro "Cazzo John..." sputò per terra rabbioso.
Non era giusto, John non lo meritava.
"Dai faccio io." mormorò, e lo afferrò per la vita per trascinarlo fuori da quella infernale nube grigia.
 
 
 
Quando John si svegliò era sdraiato su un tavolo.
Sopra di lui la stoffa della tenda era agitata dal vento.
Non sentiva più il boato dei cannoni.
De Groot e altri marinai cercavano di tenerlo disteso.
"John...stai con me...rimani vigile!" la voce di Leni gli accarezzò l'orecchio.
Aprì gli occhi.
John le sorrise felice nonostante il dolore: "Leni... stai bene! Hai visto?" cominciarono a riaffiorare i ricordi "Ci sono riusc...riuscito...ho raggiunto Vane..." la bocca gli si contrasse in una smorfia per il dolore.
È vero, li ho raggiunti, ma poi...cosa è successo poi? si chiese.
Lei lo guardava con attenzione, gli stava sorridendo dolcemente: "Charles mi ha detto cosa hai fatto, sei stato bravissimo John." gli accarezzò la fronte sudata.
"Oddio la sua gamba..." sentì bisbigliare da qualcuno.
"La gamba?" mormorò John, improvvisamente nella sua mente si sovrapposero diverse immagini.
La raffica di palle di cannone, le nuvole di sabbia, la scogliera che si sgretolava.
Era caduto perché era inciampato.
Si sollevò un istante e la vide la sua gamba, gli mancò il fiato.
No, non poteva essere, no.
Ciò che vedeva non era reale, non era la sua.
"È solo un taglio, brutto ma guarirà, vero doc?" John minimizzò, cercò di ridere "Mettici una stecca, guarirò in poche settimane."
I pirati attorno a lui lo guardavano con compassione, comprendevano la sua difficoltà ad accettare la realtà dei fatti: la sua gamba sinistra era insanguinata e sporca, tibia e perone erano rotti in più punti e avevano lacerato la carne, le vene, i nervi.
"John..."
"È solo una piccola frattura. Se c'è qualcuno che può curarmi sei tu Leni." le disse, la voce gli tremava.
"E lo farò, mi prenderò cura di te." gli prese la mano e gliela strinse "Ma devo amputare John, sotto al ginocchio."
"No!" gridò lui e cercò di alzarsi "Leni ti prego, non tagliarmi la gamba!"
"Morirai se non lo faccio. Ehy, ascoltami John."  gli prese il viso tra le mani e lo guardò negli occhi "Devi fidarti di me. Potrai sopravvivere solo se opero subito, mi hai capita? Se amputo adesso non ci saranno altre emorragie, la gamba non andrà in necrosi e avrai un arto ancora abbastanza lungo per poter usare una protesi e camminare di nuovo. Andrà tutto bene, te lo prometto." 
John si morse il labbro inferiore, chiuse gli occhi e annuì, Leni gli baciò la fronte umida di sudore.
"Bravo il mio ragazzo." gli sussurrò, poi si rivolse ai presenti "Dategli del rum da bere, tanto. E tenetelo fermo, deve stare immobile."
John bevve tre sorsate di liquore, poi Leni prese la bottiglia e versò parte del contenuto sulla gamba di John per disinfettarla, lui sussultò per il bruciore.
"Tenetelo." ordinò, e prese il falcetto.
Fece un profondo respiro.
"Perdonami John, perdonami." gli sussurò, e iniziò a incidere la carne.
L'urlo di John fu così acuto e straziante che ad alcuni uomini vennero i brividi, ma non lasciarono la presa su di lui così che Leni riuscisse a mantenere la mano ferma mentre amputava.
Avevano già perso troppe persone care, troppi fratelli, John doveva farcela.  
Non era ancora arrivata all'osso che John iniziò a perdere conoscenza.
Si concentrò sul viso di Leni che lentamente iniziò a svanire, l'ultima cosa che vide furono le sue labbra rosa scuro che poco a poco diventavano un dettaglio sfocato.
Dannazione Leni Morgan, avrei dovuto baciarti oggi sulla spiaggia, pensò, e un istante dopo sprofondò nell'oscurità. 
 
 
 
 
Note dell'autrice:
Riguardo ai  capitani pirata, Hallendale è un personaggio della serie TV, non lo si vede molto ma viene spesso citato fino a che non viene ritrovato morto suicida sulla sua nave durante la terza stagione.
Walter Kennedy non è presente in Black Sails ma è un pirata realmente esistito. L'aneddoto che ho raccontato su di lui corrisponde al vero, si imbarcò con Wood Rogers con l'intento di potersi unire a un equipaggio pirata nelle Bahamas, verrà impiccato nel 1721. 
 
   
 
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