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Autore: bridgetvonblanche    28/05/2019    2 recensioni
[zombie apocalypse!AU]
Things really change when the undead pick a side in a war.
Genere: Angst, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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[Till the world ends trailer]
 

 


Affetto




— Oddio e se non avessi messo la giusta dose di tritolo? —

Min Yoongi iniziò a picchiettare con una cerca insistenza le dita della mano sinistra contro la superficie liscia del tavolo su cui, fino a poco prima, aveva tenuto appoggiata la propria testa, nel vano tentativo di provare a far riposare le palpebre stanche.

— Hoseok, —

L'indice e il medio dell'altra mano invece, svincolate dal quel movimento ossessivo, stringevano il suo solito cilindro di nicotina che, pian piano, aveva iniziato a rendere l'aria di quella stanza più rarefatta ed irrespirabile.

— E se non avessi calcolato bene i tempi? —

— Hoseok, —

Davanti al suo sguardo perennemente affaticato e annebbiato dal fumo, Jung Hoseok si stava evidentemente aggrappando ad una qualsiasi scusa per cercare di giustificare il leggero ritardo sull'orario previsto del rientro di Taehyung, Jungkook e Jimin dall'operazione che così a lungo avevano pianificato. Come in preda ad un attacco di pura adrenalina quel soldato stava, a sua insaputa, macinando chilometri avanti e indietro lungo la parete del perimetro della stanza perso in assurde, per quanto profonde, elucubrazioni.

— Oddio e se non riuscissero a fuggire in tempo? —

— Ma la vuoi piantare? — lo richiamò così alla calma e all'ordine lo stratega di Hiraeth, riuscendo in quel modo ad interrompere quella camminata incessante e con essa anche le stupide preoccupazioni del suo più giovane compagno. Perchè Hoseok era tanto preoccupato? Yoongi era certo che quei tre sarebbero tornati sani e salvi portando alla gilda quell'assurdo marchingegno, la sola speranza rimasta per la salvezza dell'interno pianeta.

Inspirò quindi per l'ultima volta dell'altro tabacco dalla sua fedele sigaretta, gettandone poi a terra il mozzicone ormai consumato, avendo l'accortezza di spegnere definitivamente quella flebile fiamma con la punta del suo stivale e tornando così ad osservare Hoseok prendere finalmente posto di fronte a lui attorno al tavolo.

I due non ebbero però nemmeno il tempo di scambiarsi un veloce sguardo di intesa o una parola di rassicurazione perchè, proprio in quell'istante, una voce metallica meritò tutto il loro interesse.

"Attenzione, infetti ai cancelli d'ingresso"

— Come è possibile? Non possiamo nasconderci in questi cunicoli, dannazione, — dichiarò Yoongi a quel punto, trovando tutto d'un tratto le forze sufficienti per alzarsi e ribaltare con noncuranza la sedia solo per correre ad aprire la porta ad un affannato Seokjin, che entrò a sua volta nella sala senza quasi degnare il suo compagno di uno sguardo, portando con sè qualche strano aggeggio medico insieme ad Hyeseon e alla piccola Lily.

— Hanno sfondato la barriera, dobbiamo rifugiarci nel laboratorio, presto! — ordinò subito dopo, la voce spezzata per lo sforzo di quella corsa sfrenata e le mani già indaffarate ad armeggiare con il display per l'autenticazione delle impronte che avrebbero consentito a quel piccolo gruppo di ribelli di rifugiarsi all'interno del laboratorio, al riparo dalle fauci di quegli esseri immondi.

Tuttavia, per quanto ciascuno di loro si stesse sforzando di non prestare attenzione se non a Seokjin, fu però impossibile non udire dei pesanti e sinistri gorgoglii farsi sempre più vicini.

E, all'improvviso, l'istinto di sopravvivenza prese il sopravvento. Hoseok aprì così l'armadio della stanza, estraendone un paio di pistole e qualche ricarica che lanciò prontamente in direzione del suo fidato compagno dalla capigliatura turchese, cercando per quanto possibile di non far trasparire dal suo viso tutta la tensione e preoccupazione di quel momento. Dal canto suo, nonostante mai avrebbe voluto ammetterlo, Min Yoongi sapeva che ogni secondo perso all'interno di quella stanza li avrebbe resi esattamente come dei topi in trappola, carne fresca per fauci affamate.

Nascose quindi in tutta fretta la pistola nella cintura dei suoi pantaloni avvicinandosi poi alla piccola Lily, che d'istinto accolse tra le sue braccia smilze appoggiando poi una mano sulle sue orecchie e cercando così, per quanto possibile, di impedirle di sentire allo stesso tempo il battito accelerato del proprio cuore e quei versi raccapriccianti farsi sempre più vicini.

Il virus doveva essersi diffuso all'interno della gilda ad una velocità davvero spaventosa. Per questo motivo, anche se loro fossero riusciti a sedare l'attacco, Yoongi non sarebbe mai stato in grado di stimare quante persone tra le mura sotterranee di Hiraeth fossero effettivamente riuscite a sfuggire al contagio o combattere contro quegli esseri disgustosi.

— Ragazzi, —

Fu solo la voce di Hyeseon a farlo rinsavire dai suoi pensieri, catturando in un attimo l'attenzione di tutti i presenti, Seokjin compreso. Con la pistola già carica nella sua mano, Yoongi rimase però impassibile ad osservare Hoseok avvicinarlesi preoccupato, non riuscendo a prestare attenzione ad altro se non alla sua espressione sofferente.

— Hyeseon, hai forse dimenticato qualcosa? Non abbiamo tempo adesso, — chiese quindi allarmato, portando la sua mano libera sulla spalla di lei, tentando in questo modo di provare a infonderle un pò di conforto.

Hyeseon doveva essere abituata a tutto questo, eppure lo sguardo tremendamente spaventato che gli rivolse poco dopo fu sufficiente a farlo impensierire ulteriormente.

— Credo mi si siano rotte le acque, — confessò quindi con una compostezza quasi innaturale, non riuscendo probabilmente a credere alle sue stesse parole.

— Merda, — affermarono nello stesso istante lo stratega e il dinamitardo della gilda, con la piena disapprovazione di Seokjin che, dopo essere riuscito ad aprire la pesante e impenetrabile porta a vetri che consentiva l'accesso al laboratorio segreto, si incamminò veloce verso la sua sola paziente rimasta, accarezzandole delicatamente il pancione prima di aiutarla a camminare verso l'unico lettino di quella piccola stanza, mettendola così al sicuro.

— Si vede proprio che è il figlio di Taehyung, come il padre decide di comparire nei momenti meno opportuni, — non potè che constatare a quel punto il giovane Hoseok, portandosi le mani sui fianchi e spostandosi un ciuffo di capelli sospirando forse più forte del dovuto.

— Mi vuoi dire come riesci a sparare cazzate del genere in un momento simile? — fu la sola domanda che invece uscì dalle labbra del più anziano stratega, che si fermò sulla soglia della porta costringendo la piccola Lily a sollevare il suo viso impaurito e preoccupato.

— Mi aiutano a distrarmi, —

La risposta sarcastica di Hoseok arrivò però ovattata alle orecchie dello stratega, impegnate invece a cercare di allontanare da sè le sussurrate preghiere della piccola Lily, ancora aggrappata al suo collo sottile.

— Yoongi-appa, — la sentì mormorare, tra le lacrime.

Lo stava implorando, gli stava chiedendo di seguirla dentro quella stanza che li avrebbe tenuti al sicuro, protetti fino a quando quegli stupidi zombie non si sarebbero arresi ed allontanati. E ci stava riuscendo, la piccola Lily. Ma in cuor suo, Min Yoongi sapeva che il primo dovere di un soldato è quello di difendere la propria patria e la propria famiglia.

Con quella consapevolezza aveva quindi appoggiato le sue labbra sulla fronte tanto delicata e morbida di Lily, indugiando forse più a lungo di quando avrebbe dovuto, prima di tornare a guardare quella bambina, la sua bambina, specchiandosi per qualche istante nell'azzurro tanto limpido di quegli occhi già lucidi.

— Adesso devi essere coraggiosa e aiutare Hyeseon e Seokjin, io ti raggiungo subito, —

Avrebbe tanto voluto poter dire di aver usato un tono di comando con lei, e invece la sua era risultata quasi più una supplica che non un ordine. Ma, a dispetto di ciò che aveva immaginato, quel soldato silenzio e all'apparenza sempre così distaccato era invece rimasto in silenzio ad osservare quella stessa bambina asciugarsi da sola le lacrime, aiutandosi con le maniche della sua maglietta leggera e poi liberarsi del suo abbraccio solo per appoggiare i piedi a terra e guardarlo così dal basso.

— Io proteggo loro e tu proteggi me, — fu tutto ciò che gli disse, prima di correre da Seokjin che la accolse a sua volta con il sorriso più rassicurante che riuscì a sfoggiare, prima di chiederle di aiutarlo nel disinfettare alcuni strumenti.

Solo a quel punto Min Yoongi tornò a sorridere davvero, chiudendo così quella via di fuga sicura alle proprie spalle e raggiungendo poi il suo fedele compagno di missioni, che nelle mani incredibilmente ferme già stringeva un paio di pistole ben cariche.

— Ok Hoseok, adesso è il momento di vedere quanto vale la tua immunità, — esclamò a quel punto, togliendo la sicura e caricando il grilletto della sua fedelissima calibro 22, — Tu a destra e io a sinistra? — aggiunse poco dopo, osservando le labbra di Hoseok allargarsi inaspettatamente verso l'alto.

— Come ai vecchi tempi hyung, non potrei chiedere di meglio, — fu tutto ciò che ebbe il tempo di rispondere il più giovane, prima di sparare alla testa del primo infetto che era evidentemente riuscito a oltrepassare le numerose trappole anti-zombie presenti nel bunker, senza neppure sforzarsi di prendere la mira.

In fondo, Jung Hoseok era anche questo.

Era arrivato alla gilda poco dopo l'inizio della diffusione dell'epidemia, scappato dal bunker anti-zombie in cui era stato rinchiuso, esattamente come Hyeseon. Ma l'entourage medico aveva solo avuto il tempo di marchiarlo e di renderlo consapevole che in questa vita non avrebbe mai dovuto preoccuparsi degli zombie prima di lasciarselo sfuggire perdendo ogni traccia di lui. Hoseok era sempre stato un ragazzo scaltro e così era riuscito ad evadere da quella sottospecie di prigione senza troppa difficoltà.  Poi, durante il suo cammino verso una meta non ben definita, aveva avuto la fortuna di incontrare Namjoon che gli aveva parlato di Hireath e del suo progetto per la riconquista della libertà e, non avendo altro da perdere, quel bizzarro soldato non aveva esitato un attimo ad accettare di entrare a far parte di quella gilda, portando con sè alcune importanti conoscenze sull'immunità nonchè la sua incredibile competenza in fatto di esplosivi.

In fondo, Jung Hoseok era proprio questo.

Una mina carica di allegria, un ragazzo con la battuta giusta sempre pronta, un soldato preparato ad affrontare ogni avversità cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, in ogni situazione, in ogni persona. E forse era stata proprio questa sua caratteristica ad incuriosire Min Yoongi. Appena arrivato ad Hiraeth, Hoseok non aveva impiegato che qualche giorno per adattarsi alle esigenze di chiunque gli chiedesse una mano, perfettamente consapevole comunque di quali fossero i propri limiti.

Per i primi mesi non aveva fatto altro che odiarlo, per quel sorriso da ebete perennemente stampato sul volto anche in situazioni davvero sconfortanti. Poi Min Yoongi aveva capito, aveva compreso che in realtà non era odio il sentimento che sentiva di provare costantemente nei suoi confronti, ma solo invidia. Invidia perchè, a differenza sua, Hoseok sembrava avesse imparato a trovare il lato positivo in ogni cosa, senza mai cercare una scusa per rinunciare ad un obiettivo o piangersi addosso di fronte al primo ostacolo. 
Forse non era stato quindi un caso che Namjoon li avesse convocati per renderli ufficialmente una squadra: ancora una volta, il suo capitano aveva saputo guardare al di là delle apparenze e aveva capito che ad un carattere tanto restìo come il suo serviva proprio un compagno come Jung Hoseok.

Da quel momento, missione dopo missione, il silenzioso stratega aveva imparato ad assorbire e comprendere ogni più sottile sfumatura del suo più "esplosivo" compagno. E così, prima di quanto si aspettasse, quell'invidia si era presto trasformata in sincera e profonda ammirazione per quella ferrea e inscalfibile voglia di vivere che lo aveva presto contagiato.

Erano presto diventati una delle migliori squadre anti-zombie di tutta la gilda: non erano forse una coppia equilibrata come Namjoon e Seokjin, nè pressochè infallibili come Taehyung e Jungkook, ma non mancavano di determinazione nè tanto meno di voglia di lottare fino in fondo. Fino alla fine.

Per questo motivo, quando sentì i denti di un giovane infetto penetrargli la pelle dell'avambraccio, Min Yoongi non indietreggiò di un passo, mordendosi a sua volta le labbra per resistere al dolore lancinante e trovando dentro sè la forza necessaria per sparare a distanza ravvicinata l'ennesimo colpo della sua pistola contro quel volto sconosciuto, facendo schizzare zampilli di sangue sul suo stesso volto e sui propri abiti, finendo poi rovinosamente a terra insieme a quel corpo ormai privo di vita.

— Yoongi no! —

Le urla disperate di Hoseok arrivarono attutite alle sue orecchie, dalle quali lo stratega non riuscì a sentire altro che un fastidiosissimo e prolungato fischio. I suoi occhi si soffermarono solo per qualche istante ad rimirare disgustati il pesante morso presente sul suo braccio, proprio tra il polso ed il gomito, prima che il suo viso si contorcesse in una smorfia di dolore ed il suo sguardo tornasse ad osservare il soldato che ora, paratosi davanti a lui, stava portando avanti anche la sua battaglia, sparando a destra e a sinistra per liberarsi velocemente dell'ultima dozzina di zombie rimasti in quella stanza, ormai piena di cadaveri già putrefatti stesi sul pavimento imbrattato di sangue.

Ma Yoongi non ebbe nemmeno il tempo di socchiudere gli occhi affaticati per la stanchezza ed il dolore perchè Hoseok gli fu subito accanto, sollevando senza troppa fatica il suo busto e liberandolo così dal peso di quel pesante cadavere.

— Hyung dai, resisti, — provò a confortarlo, la sua attenzione completamente rivolta a quella profonda ed incurabile ferita presente sul suo braccio già magrissimo.

Fu a quel punto che Yoongi trovò la forza per aggrapparsi con il braccio non infetto alla giacca del suo compagno, costringendolo così a prestare attenzione alle sue parole e non a quella disgustosa ferita.

— Hoseok non c'è più nulla da fare, devi uccidermi prima che avvenga la trasformazione, — gli ordinò, prima di sentire le proprie forze cercare di abbandonarlo una seconda volta.

— No no no, pensa alla piccola Lily, come farà senza di te? —

— Beh, potrà contare su un altro di noi immagino, — gli confidò a quel punto il giovane stratega, picchiettando delicatamente la propria mano sulla spalla del soldato ancora inginocchiato accanto a lui che, dal canto suo, aveva già rivolto il proprio sguardo verso la zona più interna del laboratorio dove ora Seokjin stava cercando di trattenere tra le sue braccia una Lily disperata.

Hoseok giurò a sè stesso di riuscire chiaramente ad udire le urla e le lacrime della bambina anche attraverso il vetro rinforzato ed antiproiettile del laboratorio. Portare Yoongi all'interno di quella stanza era fuori discussione, primo perchè non ne avrebbe nemmeno avuto il tempo e poi perchè Seokjin non glielo avrebbe di certo concesso, visto che era chiaro a tutti che Yoongi era ormai da considerarsi un probabile infetto. 

Ma fu nel bel mezzo di quei suoi pensieri che nella mente del giovane dinamitardo prese forma un'idea ai limiti della follia.

Adagiò quindi il corpo di Yoongi a terra, pregandolo di resistere ancora per qualche istante e dirigendosi così a passo svelto verso la porta del laboratorio che gli venne subito aperta, consentendogli l'accesso. Completamente matido di sangue e sudore, Jung Hoseok procedette imperterrito attraverso quella stanza che aveva tenuto al sicuro Hyeseon e gli altri cercando di resistere all'irrefrenabile istinto di correre a consolare la piccola Lily. Decise di continuare nel suo folle piano cercando per quanto possibile di non prestare la minima attenzione alle occhiatacce di Seokjin, che dovette rimanere impassibile anche quando il suo più giovane compagno iniziò a cercare tra i suoi cassetti bende e strumenti vari, atti a chissà quale medicazione.

— Che cosa hai intenzione di fare? — chiese ad un certo punto il primario della gilda, tentando di trovare una qualche logica spiegazione a quella spasmodica ricerca.

— Quello che faccio sempre, gli salvo il culo, — fu l'unica, secca risposta che ricevette in cambio, prima di osservare Hoseok uscire nuovamente da quella piccola stanza e dirigersi a passo svelto verso Yoongi, non curandosi nemmeno di calpestare i corpi dei morti, riversi sul pavimento imbrattato di sangue.

Il giovane soldato lo raggiunse quindi in un attimo, inginocchiandosi poi nuovamente davanti al suo corpo in preda a pesanti spasmi di dolore tenendo tra le mani una lunga siringa che non esitò ad infilare all'interno della vena del braccio sano del suo compagno.

— Hoseok che stai facen-, — tentò di chiedere Yoongi, ma il potente anestetico che Hoseok gli stava somministrando doveva aver già iniziato a rilasciare il suo effetto, iniziando a fargli perdere conoscenza.

— Giuro che se questa cosa funziona non dirò mai più una parolaccia in vita mia, lo giuro cazzo, — annunciò così il dinamitardo della gilda a voce forse un pò troppo alta per quello che doveva essere solo un monito verso sè stesso.

— Tieniti forte amico mio, —

Fu a quel punto che, dalla tasca dei pantaloni, Jung Hoseok estrasse forse la sua arma più fedele: un affilatissimo machete che, senza pensarci una seconda volta, scagliò con tutta la propria forza sul braccio infetto dello stratega, tranciandolo di netto con un colpo secco.

Non sarebbe bastato tutto l'anestetico del mondo ad impedire a Yoongi di mettersi ad urlare disperato, cercando in ogni modo di divincolarsi e liberarsi dalla presa di Hoseok che tuttavia lo costrinse a rimanere sdraiato a terra almeno fino a quando non riuscì a bendare il braccio con delle fasce asettiche che aveva appositamente prelevato poco prima dal laboratorio.

Lo vide perdere i sensi poco dopo, evidentemente stremato dalla stanchezza e dal dolore, troppo acuto ed insostenibile anche per un uomo forte come, del resto, Min Yoongi si era sempre dimostrato davanti a tutti.

Decise di rimanergli accanto anche in quel momento Jung Hoseok, tenendo sotto controllo l'orologio e pregando che quell'assurdo tentativo di salvargli la vita, privandolo per sempre di un arto, non fosse stato completamente vano.

Avrebbe dovuto attendere due ore lì fuori, nell'attesa di vedere quali sarebbero state le conseguenze del suo gesto estremo e le condizioni di Yoongi al suo risveglio, sulle sue spalle la responsabilità di quell'azione certamente folle ma, allo stesso tempo, incredibilmente coraggiosa.

Sarebbero stati sicuramente i 120 minuti più lunghi della sua vita ma, sollevando il proprio sguardo in direzione della cabina di sicurezza, Hoseok vide i volti tesi di Seokjin, Lily e Hyeseon completamente rivolti nella sua direzione. Sapeva che tutti stavano pregando affinchè Yoongi riaprisse gli occhi e regalasse loro uno dei suoi sorrisi sinceri. Ma ognuno di loro era anche ben consapevole del fatto che se Yoongi si fosse risvegliato come zombie, quel giovane dinamitardo avrebbe dovuto ucciderlo senza mostrare alcuna pietà.

Hoseok sperava solo di non dover arrivare a tanto.







 



 

a/n 

mi volete ancora bene, vero?

bvb

  
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