parte seconda
«Bentornati!»
La
scena che si trovarono davanti quando entrarono nella stanza
era familiare in maniera così assoluta che vi si inserirono senza
neanche
pensarci. Natasha era accoccolata contro la testiera del letto
superiore che
condivideva con Clint, steso a pancia sotto e di traverso, con gambe,
braccia e
testa che sporgevano dal materasso, mentre teneva Tony per i polsi. Il
bambino
si dondolava nello spazio vuoto tra i due letti e Bruce era seduto
comodamente
sul letto opposto a osservare la scena. Senza neanche rispondere
al saluto
di Clint, Steve prese Tony tra le braccia mettendolo a sedere accanto a
Bruce.
Loki si fece spazio tra i due bambini e Thor salì sul letto superiore,
le gambe
che penzolavano oltre il bordo. Bucky sollevò gli occhi al cielo
ignorando
tutto e tutti per mettersi sotto le coperte.
«Hai già sonno? La notte è giovane amico mio, o per caso sei già
vecchio nell'animo?»
«Chiudi quella boccaccia Clint!»
Il ragazzo ghignò, ma qualsiasi risposta venne inghiottita dal lamento
dovuto al
tallone di Natasha che impattava duramente contro la sua schiena.
«Voglio dormire.»
Con uno sbuffò rotolò in fondo al letto prima di tirarsi a sedere e
stiracchiare le braccia oltre la testa.
«Quella
sui Nove Regni!»
«Ancora?»
«Io vorrei sentire quella sulle gem-»
«I Nove Regni!»
Steve
si infilò le scarpe che erano state abbandonate ai piedi
del letto.
«Torneremo verso le due, tre massimo, del mattino»
«Aye! Così presto, Steve?»
«È venerdì, non c'è molta gente in giro. E poi ho voglia anche io di
dormire.»
«Vedi di non svegliarci tutti quando rientri, Thor!»
Il biondo saltò giù dal letto e si abbassò scompigliando i capelli dei
tre
accovacciati sul materasso più basso.
«Ci proverò fratello, sai che non interromperei mai il vostro sonno
volontariamente.»
Il moro sbuffò sistemandosi i ciuffi neri.
«Hai la delicatezza di un Bilgesnipe!»
Thor rise e Bucky infilò la testa sotto il cuscino con una maledizione.
«Andiamo?»
I due biondi uscirono dalla stanza e Clint saltò giù dal letto.
«Nessuna obiezione se mi prendo il letto di sopra, giusto?» chiese
arrampicandosi sulla scaletta del letto lasciato vuoto da Thor.
Natasha si infilò sotto le coperte ruotarono gli occhi al soffitto
insieme a Loki.
«Se pensi di poter riuscire a dormire nello stesso letto con mio
fratello fai
pure»
Clint schioccò la lingua scrollando le spalle.
In pochi minuti tutti si
sistemarono: Tony, Bruce e Loki si erano stretti nel materasso sotto a
Clint,
Natasha e Bucky nel letto a castello a fianco.
«Qualcuno sa che fine ha fatto il nostro ospite?» chiese il tredicenne
sollevando un sopracciglio al letto singolo che fino a prima di cena
era
occupato e adesso giaceva spoglio nel suo angolo di camera.
«A quanto pare la scenata di prima unita all'idea di passare la notte
nella
stessa camera con dei bambini gli ha fatto levare le tende.»
«E il fatto che qualcuno abbia rovistato nella sua roba non c'entra
assolutamente nulla!» aggiunse innocentemente Tony accoccolandosi
meglio contro
il suo fianco «La nascita dei Nove Regni?»
Bruce borbottò qualcosa e Loki sorrise.
«Direi
che per stasera
possiamo variare.»
Tony mise il broncio, ma non si allontanò dal fianco del moro. Con la
coda
dell'occhio notò come anche Natasha si era messa più comoda e Bucky
aveva
tirato la testa fuori da sotto il cuscino, pronto ad ascoltare.
«All'inizio dei tempi, prima ancora della genesi stessa dell'infinito,
esistevano sei reliquie. Poi l'universo esplose e cominciò a
esistere...»
__________
L'orologio
nella hall segnava le tre del mattino quando Thor e
Steve rientrarono da lavoro. Loki cercò di ignorare i passi sul
pavimento, lo
scricchiolio del metallo mentre il fratello saliva la scaletta e il
cigolio del
materasso che ne accoglieva la stazza. Si aggrappò con tutte le sue
forze
all'incoscienza del sonno mentre Clint scendeva dal letto per andare ad
accoccolarsi vicino a Natasha. Una parte della sua mente che gli
sussurrava da
oltre il muro della veglia di ricordarsene perché -non era forse lui che l'aveva
sfidato a provare a dormire nello stesso letto di Thor? Steve
mormorò qualcosa
attutito dalle coperte e ci furono un paio di minuti -ore, secondi- di
fruscii
e scricchiolii.
La porta che si apriva e si chiudeva di nuovo.
Dopo un po' una lama di luce, che dal corridoio illuminava la stanza,
lo colpì
dritto in viso e strinse gli occhi di istinto.
Poi di nuovo buio.
Un paio di mugugni e scuse sussurrate a mezza voce, delle coperte che
si
spostavano e ognuno trovò il proprio posto. E quando finalmente la
mente tornò
a disconnettersi totalmente dal mondo esterno per affogare nel mare dei
sogni,
solamente i respiri lenti e pesanti rompevano la quiete della notte.
__________
A
svegliare Natasha furono una serie di colpi ben assestati alla
porta nella camera a fianco. Man mano che il sonno scivolava per
lasciar spazio
ai sensi, si rese conto di alcune cose. Aveva caldo, doveva andare in
bagno, il
collo le doleva per essere stato a lungo in una posizione innaturale a
metà tra
il cuscino e il bordo del materasso, il braccio sinistro formicolava
sotto il
peso morbido di qualcosa -e quel qualcosa era Clint che le stava
respirando in
un orecchio.
Aprì lentamente gli occhi. La camera era in penombra grazie a un taglio
di luce
fioca che fuoriusciva da sotto le tende pesanti. Non doveva essere
mattinata
tardi, come confermavano i passi e le voci nel corridoio. Gli studenti
avevano
iniziato ad alzarsi, non doveva essere più tardi delle otto e mezza.
Con un
gesto secco e una spinta si tolse Clint di dosso. Il ragazzo grugnì in
disappunto nel dormiveglia e affondò meglio la testa nel cuscino
ricominciando
a dormire. Si stiracchiò godendosi il nuovo spazio guadagnato.
I rumori fuori dalla porta iniziarono a quietarsi e, valutando che non
aveva di
meglio da fare, tornò ad accoccolarsi tra le braccia di Morfeo.
__________
A
scuoterlo definitamente dallo stato di dormiveglia furono un
peso sul petto e una manata sulla faccia. Sbuffando prese Tony per un
polso e
per il collo della maglietta levandoselo di dosso. Il bambino si
divincolò
rotolando di fianco e scendendo dal letto. Bruce invece mise la testa
sotto il
cuscino raggomitolandosi su se stesso.
Aprendo finalmente gli occhi e tirandosi a sedere, Loki si stiracchiò.
«Ho
una domanda.»
Sollevò
un dito in direzione del bambino e si godette i pochi
secondi di silenzio prima dell'inizio della giornata.
«Ho
una domanda. Stavo pensando che-»
«Hai fame? Io ho fame.» lo interruppe alzandosi dal letto. Bucky si
tirò le
coperte sopra la testa mugugnando qualcosa e Clint infilò la testa
sotto il
cuscino. Infilò violentemente la testa sotto il
cuscino. Era certo di
aver sentito le ossa del naso scricchiolare all'impatto con la
federa.
«La
Germania è lontana e c'è il mare in mezzo-»
Steve
si lasciò andare a un gemito di disperazione senza nemmeno
provare a nasconderlo. Clint prese a sbattere la testa contro il
materasso.
Natasha, con un grugnito decisamente poco umano, tirò il cuscino nella
loro
direzione, ma nemmeno questo bastò a zittire il bambino. Nei pochi
secondi
necessari a Loki per recuperare le scarpe, infilarle e uscire dalla
camera con
Tony al seguito, Morfeo aveva fatto le valigie lasciando il gruppo al
suo
destino.
«Stanze
divise?» mormorò Natasha e con un'ultima serie di versi
inumani il gruppo tornò a provare a dormire.
__________
Fece
cadere una briciola di brioche nel bicchiere.
«Visto?» il bambino annuì.
«Galleggia perché la forza dell'acqua che era al suo posto prima spinge
per
tornarci. E la forza della briciola è minore. Risultato: galleggia.»
Tony annuì nuovamente, gli occhi fissi sul bicchiere tra di loro
affascinato.
«Esatto.»
Loki si complimentò con se stesso dando un morso alla brioche. Il
moccioso
aveva capito il punto velocemente, forse era il caso di iniziare a
studiare
anche la fisica, oltre alla matematica. Sia Tony che Bruce parevano
molto
portati ed erano indubbiamente più intelligenti della media. I suoi
vecchi
precettori avrebbero fatto a gara per accaparrarsi l'educazione dei due
bambini. Le cortigiane avrebbero ascoltato meravigliati le loro-
«Quindi se il peso è maggiore della forza esercitata dall'acqua
il risultato è che affonda.» chiese con un tono più affermativo che
dubbioso. Loki annuì.
«Ma le navi sono pesantissime!»
«Sono anche enormi, quindi spostano una massa d'acqua abbastanza
elevata da
poter galleggiare.»
Tony si zittì infilandosi un biscotto in bocca pensieroso.
«E se forza e peso sono uguali?»
Guardò il bambino con sguardo scettico.
«Secondo te?»
«Non affonda, né galleggia.» il viso si contorse in una smorfia «Ma non
ho mai
visto qualcosa rimanere sospeso a metà nell'acqua.»
«Questo non vuol dire che sia impossibile.»
Finì in pochi sorsi il succo d'arancia rimasto nel bicchiere, il
borbottio di
Tony in sottofondo.
«Non è facile trovare un oggetto il cui peso sia uguale
alla forza esercitata dalla massa d'acqua spostata.»
«Tu ne hai mai visto uno?»
Sbuffò una risata annuendo.
«Quando ero un allievo. Con gli strumenti giusti è un evento facilmente
sperimentabile.»
Ci fu un luccichio negli occhi del bambino.
«No!»
Tony incrociò le braccia al petto mettendo il broncio.
«Non è giusto.»
«Raramente l'universo lo è. Ma anche se fosse, non ho intenzione di
farti immergere
ogni cosa su cui riuscirai a mettere le mani nei prossimi giorni in una
bacinella d'acqua.»
Un guizzo veloce della lingua oltre le labbra. Una
linguaccia. Loki
sollevò gli occhi al cielo, così infantile. Una tristezza vedere un
cervello
così brillante abbassarsi a un tale livello. Eppure, l'infanzia era una
fase
che tutti, anche i più grandi geni, dovevano passare. La vera tristezza
era
sapere che non avrebbe mai avuto l'occasione di maturare ed evolversi.
Tony
aveva preso a far cadere i biscotti nella tazza guardandoli inzupparsi
e
affondare lentamente prima di ripescarli col cucchiaio e
mangiarli. Quanto
tempo sarebbe passato prima che invecchiasse? La vita umana era così
breve.
Appena una manciata di decine di anni, nemmeno un secolo. Così
effimera,
bastava un po' troppo freddo, una malattia improvvisa, una debolezza,
la
sciagura di essere al posto sbagliato nel momento sbagliato. Bastava
così poco
per interrompere un'esistenza già fuggevole.
«Il
biscotto assorbe il latte che torna a prendere il suo posto,
in questo modo, però, aumenta anche il peso che lo fa affondare perché
la massa
d'acqua spostata non è più abbastanza per sostenerlo.»
Loki ascoltò le ipotesi mormorate a mezza bocca del bambino, un
tranquillo
sottofondo mentre mangiava la colazione.
«Quindi un pezzo di biscotto più piccolo dovrebbe finire per affondare
alla
stessa velocità? C'è da tenere conto che più piccolo è, prima si
inzuppa.
Quindi diventa più pesante prima. Forse se- AH!» sussultò per
l'improvviso
rumore della sedia che si spostava accanto a lui «Natasha!»
La ragazza sorrise sistemando sul tavolo i piatti e le tazze che teneva
in
equilibrio con una mano. Il ragazzo allungò la sua per aiutarla e le
prese un
pezzo di torta. Con uno sbuffo si sedette osservando incuriosita la
tazza
davanti a Tony, il latte ormai sostituito da una melma marroncina di
biscotti
inzuppati.
Loki notò distrattamente come il collo della maglietta della rossa
fosse
bagnato.
«Stavo studiando perché le cose galleggiano o affondano. Fisica!»
«Loki.»
Con un cenno del capo il ragazzo rispose al saluto. Ingoiando il
boccone, bevve
un sorso di succo d'arancia, Tony continuava a ragionare ad alta voce.
«Stavo pensando che dovremmo iniziare a studiare anche fisica. Sia lui
che
Bruce hanno già una buona comprensione della matematica fondamentale
necessaria
e l'argomento pare interessargli.»
La ragazza annuì.
«Come ti pare, ma dovrai arrangiarti. Dubito fortemente che Steve
sappia
qualcosa di fisica. Io no di certo.»
«È mai stato un problema?»
La ragazza sorrise scuotendo la testa.
«Come vuoi, ma niente libri per ora, non abbiamo abbastanza soldi.»
«Eh? Stai scherzando, Natasha! Come faccio a studiare senza libri?»
lasciando
perdere l'ormai fallimentare esperimento dei biscotti, Tony si voltò
fissando
scioccato la ragazza.
«Non ti fidi di me per caso?»
Il bambino si morse l'interno della guancia guardando Loki.
«Non è che non mi fido, è che tu non ci sei sempre. Di solito io e
Bruce
studiamo da soli con i libri!»
«Mai sentito parlare delle librerie?»
«Steve.»
«Natasha, Loki.» salutò prendendo posto tra la ragazza e Tony.
«Bruce è sveglio?»
«Più o meno. Dagli ancora qualche minuto per alzarsi e scendere.»
L'orologio
segnava le nove e un quarto. La coppia seduta al
tavolo dall'altra parte della sala era la loro unica compagnia per
quella
colazione. Tony stava parlando con Steve che cercava di stare
dietro ai
ragionamenti del bambino mentre mangiava la sua brioche e Loki ne
approfittò per
alzarsi e riempire nuovamente il piatto. Il buffet spaziava dal salato
al dolce
e, nonostante fosse tardi, la scelta era abbondante. Affettati,
formaggi,
miele, marmellate, burro, pane, yogurt, uova. A intervalli irregolari
una serie
di vassoi vuoti venivano posati sul tavolo. Gli studenti prima di loro
non si
erano fatti scrupoli nel riempirsi lo stomaco. Clint –probabilmente
appena
arrivato- allungò una mano rubando la ciotola di marmellata dal suo
piatto.
«Troppo lontano!» si scusò con una scrollata di spalle. Loki sollevò
gli occhi
al cielo facendo dietro front per recuperarne un'altra. Se Clint fosse
inciampato passandogli accanto non sarebbe stata di certo colpa sua.
«Sembra
interessante...»
«È interessante, Steve! Per questo ho bisogno che mi porti in
biblioteca!»
Natasha storse la bocca e Clint, sedutosi accanto a lei, sbuffò.
«Non so se è una grande idea. Non bisogna fare la tessera per prendere
i
libri?»
Steve annuì: «Sì, ma non c'è bisogno di documenti. Bastano il nome e
una foto.
E comunque non bisogna fare la tessera per leggerli, solo per
noleggiarli.»
Clint sollevò un sopracciglio -come se
Tony si sarebbe accontentato di leggere i libri senza portarseli dietro.
«Documenti falsi? E comunque la foto non si può falsificare.»
Tony arricciò il naso lanciando un'occhiataccia a Natasha. La ragazza
non lo
notò nemmeno.
«Posso dare i miei dati, voi non verrete messi in mezzo.»
Ci fu uno scambio di sguardi tra i tre adolescenti che si concluse con
uno
sbuffo di Clint e Steve che scuoteva la testa tornando a mangiare.
«Niente libri» mormorò Loki al bambino che aveva incrociato le braccia
e messo
il muso.
L'arrabbiatura
durò solo pochi minuti, fino a quando il resto
del gruppo non arrivò. Tony saltò giù dalla sedia correndo verso Bruce
e
appiccicandosi al suo fianco. Bucky riempì velocemente il piatto
prendendo
posto tra Steve e i bambini. Thor si afflosciò accanto al fratello.
Aveva lo
sguardo di chi è stato buttato giù dal letto lasciando il cervello sul
cuscino
e non era improbabile che fosse andata proprio così. Infilandosi in
bocca una
fetta di prosciutto il biondo mugugnò qualcosa che poteva essere un
"Buongiorno", ma nessuno se ne curò più di tanto.
«Programmi
per oggi?»
«Libero.» mormorò Bucky alzando un braccio.
«Anch'io.» si aggregò Steve «Questa sera pensavo di andare al Bi-effe,
ma per
la giornata ci sono.»
Clint poggiò le gambe sulle cosce della ragazza e i due adolescenti si
scambiarono uno sguardo.
«Io e Nat abbiamo già alcuni programmi.»
«Vi va di condividerli col gruppo?» li prese in giro Loki.
Il biondo sollevò le labbra in una pessima imitazione di un ringhio
animalesco.
Natasha poggiò una mano sul ginocchio calmandolo -qualcuno
stamattina si era svegliato male.
«Fratello.» lo riprese Thor. Il moro sollevò gli occhi al cielo,
proprio ora
doveva svegliarsi l'idiota.
«Voi avete programmi?»
Steve, buono e ingenuo Steve che cercava di stemperare la tensione in
maniera
così poco subdola da essere quasi dolce.
«Nulla.»
Loki poggiò una mano sul braccio del fratello attirandone l'attenzione.
«Ég vil vera með þér í dag.»
«Aye.»
«Volete
condividere col gruppo?» sogghignò Clint. Natasha lo
ammonì con uno scappellotto, internamente compiaciuta dalla prontezza
del
ragazzo.
«Mio fratello mi ha fatto una proposta che non è di tuo interesse,
amico mio.» Clint
sbuffò sollevando gli occhi al soffitto «Ma se per il benessere del
gruppo
desideri che condivida puoi stare tranquillo. Non è nulla che io mi
senta
propenso a nascondere. Loki mi ha solamente richiesto la possibilità di
passare
la giornata al mio fianco.» il moro imitò l'esempio del rivale
sbuffando e
sollevando gli occhi «Gli ultimi eventi che ci sono accaduti sono stati
fonte
di instabilità per il futuro di tutti noi. Da parte nostra, io fatico a
ricordare un tempo in cui noi due non fossimo insieme e devo ammettere
che la
prospettiva di passare del tempo con mio fratello mi rasserena il
cuore. Meglio
considerato la condizione in cui noi tutti ci troviamo ora.»
L'atmosfera
cupa e pesante che era calata sul tavolo alle parole
del biondo zittì anche Tony. Bruce, che fino a quel momento era stato
sommerso
dal fiume incessante di parole del bambino, sollevò lo sguardo dal
vasetto di
yogurt.
«Frábær mál, hálfviti. Nú
er allir sorgmæddir.»
«Það var ekki ætlun mín.»
Loki
sbuffò una risata e l'espressione di tutti si schiarì un
poco. Era sempre strano sentirli parlare in lingua, ma anche
affascinante.
Natasha sarebbe rimasta ad ascoltarli per ore. Il modo ipnotico in cui
le
lettere si legavano tra di loro e le sillabe erano singhiozzate,
divise; le
parole raschiate dal fondo della gola, profonde. Avrebbe volentieri
dato un
paio di dollari per scoprire che lingua era.
Steve, sempre lui, si schiarì la voce.
«Quindi, Natasha e Clint sono fuori dai giochi. Io e Bucky potremmo
occuparci
dei bambini, mentre voi due...» mosse la mano in direzione dei due
fratelli
incespicando sulle parole.
«Passate la giornata insieme a fare quello che dovete fare.» completò
Bucky.
«Ma Loki ha promesso di insegnarci fisica!» si lamentò Tony puntando le
mani
sul tavolo. «Sa un sacco di cose interessanti, per esempio Bruce lo
sapevi
che-»
«Io non ho promesso assolutamente nulla!»
Il bambino si voltò di scatto verso Loki, il viso arrabbiato, ma non
disse
niente.
«Forza fratello, sono più che sicuro che badare ai bambini non ci sarà
di
impedimento nel passare del tempo assieme.»
Una serie di sguardi di fuoco da parte del minore spinsero Natasha a
intervenire.
«Qualunque cosa decidiate di fare tenete conto che a mezzogiorno
dobbiamo
lasciare la camera.»
«Non possiamo tenerla ancora per una notte?»
Clint sollevò le gambe tornando a posare i piedi per terra e lasciando
alla
rossa lo spazio per alzarsi.
«Certo ragazzone, ammesso che tu per mezzogiorno riesca a trovare 150
dollari.»
«175» lo corresse aridamente Natasha.
«Direi che non ci sono dubbi.» lo sguardo del tavolo si spostò su Bucky
«A meno
che stanotte Thor non si sia stampato la cartina di New York in testa,
penso
che dovremmo essere io e Steve a uscire.»
Natasha annuì. Loki schioccò la lingua irritato scostando lo sguardo
dal tavolo.
«Quindi studiamo fisica?»
Sollevando gli occhi al cielo per l'ennesima volta Natahsa e Clint si
avviarono
all'ingresso.
«Preparate un paio di panini, mh?»
Steve annuì e Loki si alzò per recuperare un po' di pane e affettati.
Con un ultimo «Ci vediamo al parco!» il biondo scomparve oltre la
soglia e
Natasha lo seguì con un cenno del capo.
Passiamo alle traduzioni di rito (si ringrazia sempre Google Translate):
Dialogo uno
-Loki: «Ég vil vera með þér í dag.» significa «Voglio stare con te oggi.»
-Thor: «Aye.» significa «Va bene [Sì, okay].»
Dialogo due
-Loki: «Frábær mál, hálfviti. Nú er allir sorgmæddir.» significa «Ottimo lavoro, idiota. Ora sono tutti tristi.»
-Thor: «Það var ekki ætlun mín.» significa «Non era mia intenzione.»
Spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se non accade molto... fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! Stavo anche pensando di aggiungere un capitolo dove Loki racconta la storia tagliata in questo capitolo, fatemi sapere se siete interessati! Il capitolo c'è, dipende da voi.
Alla prossima settimana!