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Autore: imoto    29/05/2019    1 recensioni
8.5 milioni di abitanti sparsi su 785 km quadrati: questa è New York.
Non sorprende che chi fugge dal passato decida di ricominciare proprio da qui. A sorprendere è, invece, l'incredibile storia di come otto ragazzi si sono trovati contro ogni statistica e previsione.
Ma forse non è così tanto sorprendente. Anche le norne a volte tessono arazzi meravigliosi, no?
Genere: Angst, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Jǫtunheimr
parte seconda

«Bentornati!»

La scena che si trovarono davanti quando entrarono nella stanza era familiare in maniera così assoluta che vi si inserirono senza neanche pensarci. Natasha era accoccolata contro la testiera del letto superiore che condivideva con Clint, steso a pancia sotto e di traverso, con gambe, braccia e testa che sporgevano dal materasso, mentre teneva Tony per i polsi. Il bambino si dondolava nello spazio vuoto tra i due letti e Bruce era seduto comodamente sul letto opposto a osservare la scena. Senza neanche rispondere al saluto di Clint, Steve prese Tony tra le braccia mettendolo a sedere accanto a Bruce. Loki si fece spazio tra i due bambini e Thor salì sul letto superiore, le gambe che penzolavano oltre il bordo. Bucky sollevò gli occhi al cielo ignorando tutto e tutti per mettersi sotto le coperte. 
«Hai già sonno? La notte è giovane amico mio, o per caso sei già vecchio nell'animo?»
«Chiudi quella boccaccia Clint!»
Il ragazzo ghignò, ma qualsiasi risposta venne inghiottita dal lamento dovuto al tallone di Natasha che impattava duramente contro la sua schiena. 
«Voglio dormire.»
Con uno sbuffò rotolò in fondo al letto prima di tirarsi a sedere e stiracchiare le braccia oltre la testa.

«Quella sui Nove Regni!»
«Ancora?»
«Io vorrei sentire quella sulle gem-»
«I Nove Regni!»

Steve si infilò le scarpe che erano state abbandonate ai piedi del letto.
«Torneremo verso le due, tre massimo, del mattino»
«Aye! Così presto, Steve?»
«È venerdì, non c'è molta gente in giro. E poi ho voglia anche io di dormire.»
«Vedi di non svegliarci tutti quando rientri, Thor!»
Il biondo saltò giù dal letto e si abbassò scompigliando i capelli dei tre accovacciati sul materasso più basso.
«Ci proverò fratello, sai che non interromperei mai il vostro sonno volontariamente.»
Il moro sbuffò sistemandosi i ciuffi neri.
«Hai la delicatezza di un Bilgesnipe!»
Thor rise e Bucky infilò la testa sotto il cuscino con una maledizione.
«Andiamo?»
I due biondi uscirono dalla stanza e Clint saltò giù dal letto.
«Nessuna obiezione se mi prendo il letto di sopra, giusto?» chiese arrampicandosi sulla scaletta del letto lasciato vuoto da Thor.
Natasha si infilò sotto le coperte ruotarono gli occhi al soffitto insieme a Loki.
«Se pensi di poter riuscire a dormire nello stesso letto con mio fratello fai pure»
Clint schioccò la lingua scrollando le spalle.
In pochi minuti tutti si sistemarono: Tony, Bruce e Loki si erano stretti nel materasso sotto a Clint, Natasha e Bucky nel letto a castello a fianco.
«Qualcuno sa che fine ha fatto il nostro ospite?» chiese il tredicenne sollevando un sopracciglio al letto singolo che fino a prima di cena era occupato e adesso giaceva spoglio nel suo angolo di camera.
«A quanto pare la scenata di prima unita all'idea di passare la notte nella stessa camera con dei bambini gli ha fatto levare le tende.»
«E il fatto che qualcuno abbia rovistato nella sua roba non c'entra assolutamente nulla!» aggiunse innocentemente Tony accoccolandosi meglio contro il suo fianco «La nascita dei Nove Regni?»
Bruce borbottò qualcosa e Loki sorrise.

«Direi che per stasera possiamo variare.» 
Tony mise il broncio, ma non si allontanò dal fianco del moro. Con la coda dell'occhio notò come anche Natasha si era messa più comoda e Bucky aveva tirato la testa fuori da sotto il cuscino, pronto ad ascoltare.
«All'inizio dei tempi, prima ancora della genesi stessa dell'infinito, esistevano sei reliquie. Poi l'universo esplose e cominciò a esistere...»

__________

L'orologio nella hall segnava le tre del mattino quando Thor e Steve rientrarono da lavoro. Loki cercò di ignorare i passi sul pavimento, lo scricchiolio del metallo mentre il fratello saliva la scaletta e il cigolio del materasso che ne accoglieva la stazza. Si aggrappò con tutte le sue forze all'incoscienza del sonno mentre Clint scendeva dal letto per andare ad accoccolarsi vicino a Natasha. Una parte della sua mente che gli sussurrava da oltre il muro della veglia di ricordarsene perché -non era forse lui che l'aveva sfidato a provare a dormire nello stesso letto di Thor? Steve mormorò qualcosa attutito dalle coperte e ci furono un paio di minuti -ore, secondi- di fruscii e scricchiolii. 
La porta che si apriva e si chiudeva di nuovo. 
Dopo un po' una lama di luce, che dal corridoio illuminava la stanza, lo colpì dritto in viso e strinse gli occhi di istinto.
Poi di nuovo buio. 
Un paio di mugugni e scuse sussurrate a mezza voce, delle coperte che si spostavano e ognuno trovò il proprio posto. E quando finalmente la mente tornò a disconnettersi totalmente dal mondo esterno per affogare nel mare dei sogni, solamente i respiri lenti e pesanti rompevano la quiete della notte.

__________

A svegliare Natasha furono una serie di colpi ben assestati alla porta nella camera a fianco. Man mano che il sonno scivolava per lasciar spazio ai sensi, si rese conto di alcune cose. Aveva caldo, doveva andare in bagno, il collo le doleva per essere stato a lungo in una posizione innaturale a metà tra il cuscino e il bordo del materasso, il braccio sinistro formicolava sotto il peso morbido di qualcosa -e quel qualcosa era Clint che le stava respirando in un orecchio.
Aprì lentamente gli occhi. La camera era in penombra grazie a un taglio di luce fioca che fuoriusciva da sotto le tende pesanti. Non doveva essere mattinata tardi, come confermavano i passi e le voci nel corridoio. Gli studenti avevano iniziato ad alzarsi, non doveva essere più tardi delle otto e mezza. Con un gesto secco e una spinta si tolse Clint di dosso. Il ragazzo grugnì in disappunto nel dormiveglia e affondò meglio la testa nel cuscino ricominciando a dormire. Si stiracchiò godendosi il nuovo spazio guadagnato.
I rumori fuori dalla porta iniziarono a quietarsi e, valutando che non aveva di meglio da fare, tornò ad accoccolarsi tra le braccia di Morfeo.

__________

A scuoterlo definitamente dallo stato di dormiveglia furono un peso sul petto e una manata sulla faccia. Sbuffando prese Tony per un polso e per il collo della maglietta levandoselo di dosso. Il bambino si divincolò rotolando di fianco e scendendo dal letto. Bruce invece mise la testa sotto il cuscino raggomitolandosi su se stesso.
Aprendo finalmente gli occhi e tirandosi a sedere, Loki si stiracchiò.

«Ho una domanda.» 

Sollevò un dito in direzione del bambino e si godette i pochi secondi di silenzio prima dell'inizio della giornata.

«Ho una domanda. Stavo pensando che-»
«Hai fame? Io ho fame.» lo interruppe alzandosi dal letto. Bucky si tirò le coperte sopra la testa mugugnando qualcosa e Clint infilò la testa sotto il cuscino. Infilò violentemente la testa sotto il cuscino. Era certo di aver sentito le ossa del naso scricchiolare all'impatto con la federa. 

«La Germania è lontana e c'è il mare in mezzo-» 

Steve si lasciò andare a un gemito di disperazione senza nemmeno provare a nasconderlo. Clint prese a sbattere la testa contro il materasso. Natasha, con un grugnito decisamente poco umano, tirò il cuscino nella loro direzione, ma nemmeno questo bastò a zittire il bambino. Nei pochi secondi necessari a Loki per recuperare le scarpe, infilarle e uscire dalla camera con Tony al seguito, Morfeo aveva fatto le valigie lasciando il gruppo al suo destino.

«Stanze divise?» mormorò Natasha e con un'ultima serie di versi inumani il gruppo tornò a provare a dormire.

__________

Fece cadere una briciola di brioche nel bicchiere. 
«Visto?» il bambino annuì. 
«Galleggia perché la forza dell'acqua che era al suo posto prima spinge per tornarci. E la forza della briciola è minore. Risultato: galleggia.»
Tony annuì nuovamente, gli occhi fissi sul bicchiere tra di loro affascinato.
«Esatto.» 
Loki si complimentò con se stesso dando un morso alla brioche. Il moccioso aveva capito il punto velocemente, forse era il caso di iniziare a studiare anche la fisica, oltre alla matematica. Sia Tony che Bruce parevano molto portati ed erano indubbiamente più intelligenti della media. I suoi vecchi precettori avrebbero fatto a gara per accaparrarsi l'educazione dei due bambini. Le cortigiane avrebbero ascoltato meravigliati le loro-
«Quindi se il peso è maggiore della forza esercitata dall'acqua il risultato è che affonda.» chiese con un tono più affermativo che dubbioso. Loki annuì.
«Ma le navi sono pesantissime!»
«Sono anche enormi, quindi spostano una massa d'acqua abbastanza elevata da poter galleggiare.»
Tony si zittì infilandosi un biscotto in bocca pensieroso.
«E se forza e peso sono uguali?»
Guardò il bambino con sguardo scettico.
«Secondo te?»
«Non affonda, né galleggia.» il viso si contorse in una smorfia «Ma non ho mai visto qualcosa rimanere sospeso a metà nell'acqua.»
«Questo non vuol dire che sia impossibile.»
Finì in pochi sorsi il succo d'arancia rimasto nel bicchiere, il borbottio di Tony in sottofondo.
«Non è facile trovare un oggetto il cui peso sia uguale alla forza esercitata dalla massa d'acqua spostata.»
«Tu ne hai mai visto uno?»
Sbuffò una risata annuendo.
«Quando ero un allievo. Con gli strumenti giusti è un evento facilmente sperimentabile.»
Ci fu un luccichio negli occhi del bambino.
«No!»
Tony incrociò le braccia al petto mettendo il broncio.
«Non è giusto.»
«Raramente l'universo lo è. Ma anche se fosse, non ho intenzione di farti immergere ogni cosa su cui riuscirai a mettere le mani nei prossimi giorni in una bacinella d'acqua.»
Un guizzo veloce della lingua oltre le labbra. Una linguaccia. Loki sollevò gli occhi al cielo, così infantile. Una tristezza vedere un cervello così brillante abbassarsi a un tale livello. Eppure, l'infanzia era una fase che tutti, anche i più grandi geni, dovevano passare. La vera tristezza era sapere che non avrebbe mai avuto l'occasione di maturare ed evolversi. Tony aveva preso a far cadere i biscotti nella tazza guardandoli inzupparsi e affondare lentamente prima di ripescarli col cucchiaio e mangiarli. Quanto tempo sarebbe passato prima che invecchiasse? La vita umana era così breve. Appena una manciata di decine di anni, nemmeno un secolo. Così effimera, bastava un po' troppo freddo, una malattia improvvisa, una debolezza, la sciagura di essere al posto sbagliato nel momento sbagliato. Bastava così poco per interrompere un'esistenza già fuggevole. 

«Il biscotto assorbe il latte che torna a prendere il suo posto, in questo modo, però, aumenta anche il peso che lo fa affondare perché la massa d'acqua spostata non è più abbastanza per sostenerlo.»
Loki ascoltò le ipotesi mormorate a mezza bocca del bambino, un tranquillo sottofondo mentre mangiava la colazione.
«Quindi un pezzo di biscotto più piccolo dovrebbe finire per affondare alla stessa velocità? C'è da tenere conto che più piccolo è, prima si inzuppa. Quindi diventa più pesante prima. Forse se- AH!» sussultò per l'improvviso rumore della sedia che si spostava accanto a lui «Natasha!»
La ragazza sorrise sistemando sul tavolo i piatti e le tazze che teneva in equilibrio con una mano. Il ragazzo allungò la sua per aiutarla e le prese un pezzo di torta. Con uno sbuffo si sedette osservando incuriosita la tazza davanti a Tony, il latte ormai sostituito da una melma marroncina di biscotti inzuppati. 
Loki notò distrattamente come il collo della maglietta della rossa fosse bagnato.
«Stavo studiando perché le cose galleggiano o affondano. Fisica!»
«Loki.»
Con un cenno del capo il ragazzo rispose al saluto. Ingoiando il boccone, bevve un sorso di succo d'arancia, Tony continuava a ragionare ad alta voce.
«Stavo pensando che dovremmo iniziare a studiare anche fisica. Sia lui che Bruce hanno già una buona comprensione della matematica fondamentale necessaria e l'argomento pare interessargli.»
La ragazza annuì.
«Come ti pare, ma dovrai arrangiarti. Dubito fortemente che Steve sappia qualcosa di fisica. Io no di certo.»
«È mai stato un problema?»
La ragazza sorrise scuotendo la testa.
«Come vuoi, ma niente libri per ora, non abbiamo abbastanza soldi.»
«Eh? Stai scherzando, Natasha! Come faccio a studiare senza libri?» lasciando perdere l'ormai fallimentare esperimento dei biscotti, Tony si voltò fissando scioccato la ragazza.
«Non ti fidi di me per caso?»
Il bambino si morse l'interno della guancia guardando Loki.
«Non è che non mi fido, è che tu non ci sei sempre. Di solito io e Bruce studiamo da soli con i libri!»
«Mai sentito parlare delle librerie?»
«Steve.»
«Natasha, Loki.» salutò prendendo posto tra la ragazza e Tony.
«Bruce è sveglio?»
«Più o meno. Dagli ancora qualche minuto per alzarsi e scendere.»

L'orologio segnava le nove e un quarto. La coppia seduta al tavolo dall'altra parte della sala era la loro unica compagnia per quella colazione. Tony stava parlando con Steve che cercava di stare dietro ai ragionamenti del bambino mentre mangiava la sua brioche e Loki ne approfittò per alzarsi e riempire nuovamente il piatto. Il buffet spaziava dal salato al dolce e, nonostante fosse tardi, la scelta era abbondante. Affettati, formaggi, miele, marmellate, burro, pane, yogurt, uova. A intervalli irregolari una serie di vassoi vuoti venivano posati sul tavolo. Gli studenti prima di loro non si erano fatti scrupoli nel riempirsi lo stomaco. Clint –probabilmente appena arrivato- allungò una mano rubando la ciotola di marmellata dal suo piatto.
«Troppo lontano!» si scusò con una scrollata di spalle. Loki sollevò gli occhi al cielo facendo dietro front per recuperarne un'altra. Se Clint fosse inciampato passandogli accanto non sarebbe stata di certo colpa sua.

«Sembra interessante...»
«È interessante, Steve! Per questo ho bisogno che mi porti in biblioteca!»
Natasha storse la bocca e Clint, sedutosi accanto a lei, sbuffò.
«Non so se è una grande idea. Non bisogna fare la tessera per prendere i libri?»
Steve annuì: «Sì, ma non c'è bisogno di documenti. Bastano il nome e una foto. E comunque non bisogna fare la tessera per leggerli, solo per noleggiarli.»
Clint sollevò un sopracciglio -come se Tony si sarebbe accontentato di leggere i libri senza portarseli dietro.
«Documenti falsi? E comunque la foto non si può falsificare.»
Tony arricciò il naso lanciando un'occhiataccia a Natasha. La ragazza non lo notò nemmeno.
«Posso dare i miei dati, voi non verrete messi in mezzo.»
Ci fu uno scambio di sguardi tra i tre adolescenti che si concluse con uno sbuffo di Clint e Steve che scuoteva la testa tornando a mangiare.
«Niente libri» mormorò Loki al bambino che aveva incrociato le braccia e messo il muso.

L'arrabbiatura durò solo pochi minuti, fino a quando il resto del gruppo non arrivò. Tony saltò giù dalla sedia correndo verso Bruce e appiccicandosi al suo fianco. Bucky riempì velocemente il piatto prendendo posto tra Steve e i bambini. Thor si afflosciò accanto al fratello. Aveva lo sguardo di chi è stato buttato giù dal letto lasciando il cervello sul cuscino e non era improbabile che fosse andata proprio così. Infilandosi in bocca una fetta di prosciutto il biondo mugugnò qualcosa che poteva essere un "Buongiorno", ma nessuno se ne curò più di tanto.

«Programmi per oggi?»
«Libero.» mormorò Bucky alzando un braccio.
«Anch'io.» si aggregò Steve «Questa sera pensavo di andare al Bi-effe, ma per la giornata ci sono.»
Clint poggiò le gambe sulle cosce della ragazza e i due adolescenti si scambiarono uno sguardo.
«Io e Nat abbiamo già alcuni programmi.»
«Vi va di condividerli col gruppo?» li prese in giro Loki. 
Il biondo sollevò le labbra in una pessima imitazione di un ringhio animalesco. Natasha poggiò una mano sul ginocchio calmandolo -qualcuno stamattina si era svegliato male.
«Fratello.» lo riprese Thor. Il moro sollevò gli occhi al cielo, proprio ora doveva svegliarsi l'idiota.
«Voi avete programmi?»
Steve, buono e ingenuo Steve che cercava di stemperare la tensione in maniera così poco subdola da essere quasi dolce. 
«Nulla.» 
Loki poggiò una mano sul braccio del fratello attirandone l'attenzione.

«Ég vil vera með þér í dag.» 
«Aye.»

«Volete condividere col gruppo?» sogghignò Clint. Natasha lo ammonì con uno scappellotto, internamente compiaciuta dalla prontezza del ragazzo. 
«Mio fratello mi ha fatto una proposta che non è di tuo interesse, amico mio.» Clint sbuffò sollevando gli occhi al soffitto «Ma se per il benessere del gruppo desideri che condivida puoi stare tranquillo. Non è nulla che io mi senta propenso a nascondere. Loki mi ha solamente richiesto la possibilità di passare la giornata al mio fianco.» il moro imitò l'esempio del rivale sbuffando e sollevando gli occhi «Gli ultimi eventi che ci sono accaduti sono stati fonte di instabilità per il futuro di tutti noi. Da parte nostra, io fatico a ricordare un tempo in cui noi due non fossimo insieme e devo ammettere che la prospettiva di passare del tempo con mio fratello mi rasserena il cuore. Meglio considerato la condizione in cui noi tutti ci troviamo ora.»

L'atmosfera cupa e pesante che era calata sul tavolo alle parole del biondo zittì anche Tony. Bruce, che fino a quel momento era stato sommerso dal fiume incessante di parole del bambino, sollevò lo sguardo dal vasetto di yogurt. 

«Frábær mál, hálfviti. Nú er allir sorgmæddir.» 
«Það var ekki ætlun mín.» 

Loki sbuffò una risata e l'espressione di tutti si schiarì un poco. Era sempre strano sentirli parlare in lingua, ma anche affascinante. Natasha sarebbe rimasta ad ascoltarli per ore. Il modo ipnotico in cui le lettere si legavano tra di loro e le sillabe erano singhiozzate, divise; le parole raschiate dal fondo della gola, profonde. Avrebbe volentieri dato un paio di dollari per scoprire che lingua era.
Steve, sempre lui, si schiarì la voce.
«Quindi, Natasha e Clint sono fuori dai giochi. Io e Bucky potremmo occuparci dei bambini, mentre voi due...» mosse la mano in direzione dei due fratelli incespicando sulle parole.
«Passate la giornata insieme a fare quello che dovete fare.» completò Bucky.
«Ma Loki ha promesso di insegnarci fisica!» si lamentò Tony puntando le mani sul tavolo. «Sa un sacco di cose interessanti, per esempio Bruce lo sapevi che-»
«Io non ho promesso assolutamente nulla!»
Il bambino si voltò di scatto verso Loki, il viso arrabbiato, ma non disse niente. 
«Forza fratello, sono più che sicuro che badare ai bambini non ci sarà di impedimento nel passare del tempo assieme.»
Una serie di sguardi di fuoco da parte del minore spinsero Natasha a intervenire.
«Qualunque cosa decidiate di fare tenete conto che a mezzogiorno dobbiamo lasciare la camera.»
«Non possiamo tenerla ancora per una notte?»
Clint sollevò le gambe tornando a posare i piedi per terra e lasciando alla rossa lo spazio per alzarsi.
«Certo ragazzone, ammesso che tu per mezzogiorno riesca a trovare 150 dollari.»
«175» lo corresse aridamente Natasha.
«Direi che non ci sono dubbi.» lo sguardo del tavolo si spostò su Bucky «A meno che stanotte Thor non si sia stampato la cartina di New York in testa, penso che dovremmo essere io e Steve a uscire.»
«Concordo» sbuffò Clint alzandosi in piedi «cercare una nuova casa senza sapere dove andare non mi sembra una grande idea.»
Natasha annuì. Loki schioccò la lingua irritato scostando lo sguardo dal tavolo.
«Quindi studiamo fisica?»
Sollevando gli occhi al cielo per l'ennesima volta Natahsa e Clint si avviarono all'ingresso.
«Preparate un paio di panini, mh?» 
Steve annuì e Loki si alzò per recuperare un po' di pane e affettati.
Con un ultimo «Ci vediamo al parco!» il biondo scomparve oltre la soglia e Natasha lo seguì con un cenno del capo.

_____N/A_____
E ogniuno prende la sua strada... cosa succederà adesso? Vi avverto sin da ora che i protagonisti di Jotunheimr saranno Thor, Loki, Tony e Bruce, ma non preoccupatevi, anche gli altri personaggi avranno il loro spazio (soprattutto successivamente).

Passiamo alle traduzioni di rito (si ringrazia sempre Google Translate):
   Dialogo uno
-Loki: «Ég vil vera með þér í dag.» significa «Voglio stare con te oggi.»
-Thor: «Aye.» significa «Va bene [Sì, okay].»
   Dialogo due
-Loki: «Frábær mál, hálfviti. Nú er allir sorgmæddir.» significa
«Ottimo lavoro, idiota. Ora sono tutti tristi.»
-Thor: «Það var ekki ætlun mín.» significa «Non era mia intenzione.»

Spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se non accade molto... fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! Stavo anche pensando di aggiungere un capitolo dove Loki racconta la storia tagliata in questo capitolo, fatemi sapere se siete interessati! Il capitolo c'è, dipende da voi.
Alla prossima settimana!

  
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