Capitolo
13: Il prezzo della
potenza
Terra
Terra
dei ghiacci, venerdì,
19:03
Broly
fece un altro potente
urlo e il suo corpo venne completamente avvolto da una sfera d'energia
verde
che si allargò sempre di più nell'area
circostanze.
Presi
alla sprovvista, i due
Trunks si allontanarono in volo.
La
sfera, ad un tratto, si
sollevò verso l'altro e tutti i presenti videro, con
terrore, che sotto di essa
vi era Broly con le mani posizionate verso l'alto, il quale la
controllava
benissimo.
Il
saiyan lanciò l'attacco
verso i due doppioni, i quali la schivarono senza troppi problemi.
Seguendo
la traiettoria della
sfera, il Trunks più grande si accorse che stava per colpire
Bulma e Mai.
Più
veloce della luce, le
prese per la vita e le spostò su una rupe lì
vicino, appena in tempo, dato che
di lì a poco si scatenò una potentissima
esplosione.
Trunks
osservò senza parole la
scena, per poi raccomandandosi: “Restate qui
finché non terminiamo... e se
Broly ci sconfigge non abbiate alcun timore di scappare. Quel ragazzo
è un osso
incredibilmente duro...”
“Non
si preoccupi, signor
Trunks...” lo tranquillizzò Whis, raggiungendo con
eleganza e senza alcun timore
la roccia: “Ci penso io a loro.”
“Un
momento, dove sono Tarble
e Gure?!” l'interruppe, preoccupata, Bulma.
Sentendo
quella frase, il
Trunks più grande si sentì come se avesse perso
il respiro.
Solo
in quel momento, infatti,
si era accorto che nel gruppo non c'erano Tarble e Gure... e non
riusciva ad
avvertire la loro presenza...
“Non
preoccupatevi. Ce li ho
io.” li rassicurò una voce sotto di loro.
Trunks
e gli altri si sporsero
dal ghiacciaio e videro il doppione più giovane che teneva,
ancora svenuti e
provati, Tarble e Gure.
Doveva
averli salvati dalla
sfera mentre l'altro salvava la madre e Mai...
“Ehm,
ragazzi...” li richiamò
Whis “Non vorrei rovinare il vostro momento... ma ho come
l'impressione che
Broly voglia combattere.”
I
due doppioni, voltandosi a
guardare il nemico, si accorse che era vero.
Broly
aveva serrato le
mascelle così tanto che sembrava volesse distruggerle.
Evidentemente,
come un vero
saiyan, anche lui moriva dalla voglia di riprendere il duello da dove
si era
interrotto.
Infatti,
non appena fu certo
di avere l'attenzione dei due Trunks si lanciò con violenza
contro quello più
giovane ma quello più vecchio, prontamente, interruppe la
sua corsa colpendolo
in pieno con un calcio e facendolo volare contro un ghiacciaio
lì vicino.
“Metti
al riparo Tarble e
Gure!” si raccomandò il più grande e,
dopo che il suo doppione ebbe annuito,
partì per raggiungere Broly e riprendere il combattimento.
Velocemente,
il Trunks più
giovane raggiunse l'altura dove tutti i presenti si erano riparati e,
dopo aver
appoggiato delicatamente a terra i due coniugi, si
raccomandò: “Prendetevi cura
di loro! Io vado ad aiutare Trunks!!!”
“Fate
attenzione!”
“Lo
faremo, mamma. Promesso.”
promise il giovane saiyan, sorridendole e facendole il pollice
all'insù, prima
di partire per raggiungere e aiutare il doppione.
Come
una furia, colpì Broly
con un calcio alla schiena, facendolo allontanare violentemente
dall'altro
Trunks, poco prima che venisse colpito da un pugno dell'incredibile
saiyan.
Mentre
Broly andava a
scontrarsi contro ad una montagna, Trunks corse dalla sua versione
più vecchia
e gli domandò: “Tutto bene?”
“Sì...
ma è meglio se, per il
momento, pensiamo a Broly...”
Come
se gli avesse letto nel
pensiero, il saiyan distrusse completamente la montagna su cui era
andato a
scontrarsi con un urlo così potente che tutti si girarono
verso di lui,
terrorizzati dal tremendo potere che stava sempre più
rilasciando.
“Mi
sa che quel saiyan è un
vero e proprio talento fuori dal comune...”
commentò il Trunks più giovane
mentre l'altro commentava, con un sorriso triste: “Peccato
che sia un nostro
nemico... fosse stato un nostro alleato, sarebbe stato un ottimo rivale
e il
nostro futuro non avrebbe più dovuto preoccuparsi di
niente... che peccato...”
Per
tutta risposta, l'altro
Trunks fece un sospiro per poi volare contro Broly e dandogli un
potente pugno
sul viso.
Inaspettatamente,
però, Broly
sembrò non provare minimamente dolore.
Fece
un secondo urlo e poi fu
lui a colpire violentemente al volto Trunks.
Il
giovane saiyan fece un urlo
strozzato prima di andarsi a scontrare, per effetto della forza del
rinculo,
contro una roccia lì vicino.
L'altro
Trunks, allora si
lanciò contro Broly ma l'avversario, come se si aspettasse
una mossa del
genere, si avvicinò di scatto a lui e cominciò a
tempestarlo di pugni i quali
venivano prontamente parati da Trunks con il braccio.
Nonostante
ciò, il saiyan si
accorse subito che c'era qualcosa di strano...
“Che
cosa?!” fece il ragazzo
mentre Broly, dopo aver rilasciato l'ennesimo urlo selvaggio,
continuava a
colpire l'avversario.
“Stai
diventando sempre più
forte! Com'è possibile?!” domandò,
incredulo, e, proprio quando il nemico stava
per colpirlo, l'altro lanciò un attacco di sorpresa a Broly,
il quale, a causa
della sorpresa, si fermò ma l'attimo di smarrimento
durò poco, in quanto Broly
ritornò a urlare, risvegliando ancora più energia.
“Assurdo...
ma quando potere
aveva dentro di sé?!” esclamò, senza
parole, Trunks prima che Broly, dopo aver
fatto un sorriso sadico e spietato, riprendesse a combattere, furioso e
selvaggio più che mai.
Inferno
Settore
Est, venerdì, 19:24
Tutti
i presenti nel piccolo e
puzzolente locale osservavano con eccitazione ed entusiasmo il
combattimento
generato dal giovane pieno di cicatrici e da quella sua folla e
violenta
trasformazione tranne una persona.
La
donna col cappotto e
l'ocarina aveva un'espressione nervosa e si teneva la testa con la mano
destra
mentre con un dito della mano sinistra tamburellava lo sporco e unto
bancone,
sibilando: “Non va bene. Non va bene per niente.”
“Si
può sapere che ti prende,
ragazza? Non morirà solo perché è
diventato di colpo più sadico...” rise il
barista ma, per tutta risposta, Kohra si voltò e gli
lanciò un'occhiata così
feroce che fece raggelare l'uomo.
Se
gli sguardi avessero potuto
lanciare raggi incandescenti, adesso sarebbe ridotto in cenere.
“Chiudi
quella ciabatta,
brutto grassone!” lo aggredì la donna, nervosa a
mille, agguantandolo per la
camicia e avvicinandolo ai suoi occhi neri adirati, facendo persino
voltare dei
clienti della bettola, spaventati dal carattere focoso e irritabile
della donna
“Se continua così, il mio Broly morirà
sul serio!”
Nonostante
fosse spaventato
dall'aura omicida che Kohra emanava in quel momento, il barista ebbe la
forza
di domandare, in un sussurro: “Cioè? Che
intendi?”
“Intendo
dire che quella
trasformazione è molto potente e più lo scontro
andrà avanti più la sua forza
crescerà, ma perderà, allo stesso tempo, il
controllo... finché non verrà
consumato dal suo stesso potere e si
autodistruggerà.”
“Accidenti...
sei una vera
esperta di questa trasformazione...”
“E'
naturale! Sono morta a
causa di quella maledetta trasformazione!”
Quell'urlo
fece voltare alcuni
presenti, sbigottiti e spaventati.
Infischiandosene
degli altri
che la guardavano, Kohra riprese, sibilando: “E il tutto non
avverrà
velocemente... ma lentamente e tra atroci sofferenze... ad ogni respiro
si
sentirà solo soffocare e sentirà dolore
dappertutto! Questa... questa è la
peggior morte in assoluto... nessuno meriterebbe una morte del
genere... eppure
mio figlio, il mio Broly... è destinato ad una fine del
genere... il mio
bambino...”
Dal
tono s'intuiva che fosse
sconvolta ma dal viso bellissimo e giovane della donna non
uscì nemmeno una
lacrima.
Dopo
un po', lanciò il barista
contro un muro a cui era affissa una bacheca piena di annunci e
d'inserzioni
pubblicitarie, creando una profonda crepa nel muro e facendo volare in
tutta la
taverna i foglietti con su scritto gli annunci.
Kohra,
con lo sguardo basso e
nero, rimase completamente immobile mentre i fogli volavano attorno ad
essa,
come una superba statua di marmo in mezzo ad una bufera di neve.
Si
era di nuovo lasciata
trasportare dalle sue emozioni e non si era controllata... ma era suo
figlio
quello che rischiava di morire.
Mentre
stringeva con forza e
rabbia i pugni, pensò a Paragas.
Aveva
messo a repentaglio la
vita di suo figlio per poterla vendicare... come diavolo aveva potuto
fare una
cosa del genere?!
Detestava
profondamente
Vegeta, con tutto il cuore... ma perché diavolo coinvolgere
anche Broly?!
Per
colpa sua... Broly doveva
aver passato tremende sofferenze... e adesso rischiava persino di
morire e se non
fosse morto prima di raggiungere i suoi limiti l'avrebbero ucciso quei
tre... e
lei era lì, immobile, ad osservare la lenta e inesorabile
fine del suo unico
figlio.
Se
solo avesse potuto...
sarebbe corsa a salvarlo da morte certa.
Ma
lei era morta e si trovava
nell'aldilà...
Proprio
in quel momento, un
foglietto le volò davanti un foglietto che prese con
l'indice e il medio.
Se
lo posizionò davanti agli
occhi e, osservando lo scarabocchio che rappresentava due uomini molto
grossi e
muscolosi intenti a lottare, lesse: Vuoi
uscire, anche solo per ventiquattro
ore, dall'aldilà? Cercasi lottatori molto forti ed esperti
per combattimenti
con grandi esperti di qualsiasi combattimento possibile. Se siete
interessati,
chiamate questo numero oppure recatevi a quest'indirizzo, dalla vecchia
sibilla
Baba. Potreste avere la possibilità di vedere il tuo futuro.
Non lasciarti scappare
una simile occasione d'oro!
Kohra
osservò a lungo il
biglietto, poi, osservando il volto di suo figlio in tv, decise di
tentare.
Afferrò
di nuovo il barista
per il colletto e gli domandò, con uno sguardo che lanciava
fiamme: “Dov'è un
telefono?!” “D... di là...”
farfugliò l'uomo, prima di essere buttato in malo
modo per terra.
La
donna seguì le indicazioni
e, dopo aver trovato un telefono pubblico, digitò il numero
della pubblicità e
si mise in attesa, nervosa.
Poco
dopo, si sentì una voce
metallica annunciare: “Servizio di segreteria telefonica. Il
numero da lei
chiamato potrebbe essere spento o irraggiungibile. Riprovate
più tardi.”
Chiuse
con violenza la
chiamata, sbuffando scocciata, per poi riprovare ma, ancora una volta,
si sentì
di nuovo la voce metallica con le stesse e identiche parole.
Se
non riusciva a telefonare,
non aveva che una sola cosa da fare.
Cercare
di persona questa
fantomatica sibilla.
Tornò
dal barista e,
mettendogli sotto il naso l'annuncio, domandò, con aria
furibonda: “Indicami la
strada più veloce per arrivare a quest'indirizzo!”
L'uomo
l'osservò a lungo, poi
disse: “L'indirizzo che stai cercando, ragazza, si trova in
un altro distretto
degli inferi. Per arrivarci, servono un aereo e un biglietto. Sappi che
quest'ultimo costa un occhio della testa. E se provi a intrufolarti
dentro
senza, ti stanano subito. Quindi è meglio
procurarselo.”
“Maledizione!
Anche se sono un
asso a rubare e a rapinare, non posso perdere tanto tempo! Broly
rischia di
morire da un momento all'altro!”
“Se
t'interessa, c'è un
piccolo magazzino non molto lontano da qui dove vengono custoditi dei
biglietti
aerei per gli altri distretti... purtroppo, anche altre anime degli
inferi li
prendono di mira, per non parlare delle guardie... Avrai bisogno di
molta
astuzia per riuscire ad ottenere il biglietto.”
“Nessuno
è più forte di me ma
detesto ragionare... non sono un genio della logica, io seguo l'istinto
fin da
quando ero bambina...”
“Credimi,
ragazza... se vuoi
ottenere quei biglietti hai un bisogno enorme dell'astuzia e
dell'intelligenza... ti basterebbe trovare un compagno molto sveglio,
arguto,
astuto e intelligente e saresti a cavallo...”
“E
io dove lo trovo un tizio
incredibilmente intelligente?!”
Aveva
appena finito di
pronunciare quelle parole, che Kohra sgranò gli occhi, come
se un improvviso
pensiero le fosse venuto in testa, per poi fare un sorriso sadico e
dichiarare,
con un’aria da vittoria: “Io conosco un tizio del
genere... ho persino il suo
numero di telefono.”
Terra
Terra
dei ghiacci, venerdì,
19:38
“Non
riesco a credere che
esista un saiyan così potente...”
commentò Bulma, osservando, senza parole, il
pandemonio generato da Broly “Quindi è questa
tutta la potenza di un
supersaiyan...”
Tutto
il ghiacciaio, ormai, si
era trasformato in un ammasso di lava causato dai mille attacchi
distruttivi di
Broly... per certi versi, il disastro che Broly stava generando era
simile a
quelli che causava Goku quando si trasformava in quello scimmione
pericoloso
non appena guardava la luna piena...
“Già...
se non lo sapessi,
giurerei che Broly non è un saiyan...”
commentò Tarble, il quale si era seduto
su un masso lì vicino dopo che Whis, con l'aiuto del suo
bastone, aveva rimesso
in sesto lui e la moglie.
“Senti
da che pulpito viene
questa frase... quando ti sei trasformato, hai fatto un bel
macello!” gli
ricordò, scocciato, Beerus e il saiyan, imbarazzato,
balbettò: “Mi dispiace...
non ricordo quello che è successo... solo che ho provato una
grande rabbia e il
desiderio di vendicarmi di Paragas...”
“Beh,
quando questa storia
sarà finita, dovrai imparare a controllarti!”
“Lo
farò...”
Beerus
fece un grugnito, poi
si rimise a guardare lo scontro.
Sul
serio quel ragazzino era
il secondo figlio di quel vecchio tirchio insopportabile di Re Vegeta
III?!
Quando
non si trasformava in
una bestia assettata di sangue, non assomigliava per niente a suo
padre... per
questo non l'aveva riconosciuto... o almeno così sperava...
Beerus
osservò lo scontro poi
notò: “Quel saiyan sembra davvero molto
potente...”
“Eh
già, lord Beerus... credo
che sia persino più potente di lei.”
commentò Whis.
La
reazione di Beerus fu uno
strillo: “CHE COSA?!?! FIGURATI SE SONO PIU' DEBOLE DI QUELLO
STUPIDO
SCIMMIONE!!!!”
“Allora
vada ad affrontarlo...
un avversario forte in più farebbe solo piacere a
Broly.” fu la pacata risposta
dell'angelo.
Furibondo,
Beerus lanciò una
sfera che distrusse una montagna lì vicino.
L'attacco
ebbe l'effetto di
far girare Broly e di fermare momentaneamente lo scontro.
“Beerus?
Ma che fai?” domandò,
stupito, Trunks.
Di
solito, il dio se ne stava
appartato ad osservare gli scontri.
Il
fatto che avesse richiamato
l'attenzione di Broly era un evento davvero fuori dal comune...
“Sembri
molto forte, ma non
riuscirai mai a sconfiggere un dio della distruzione!” lo
provocò, divertito,
Beerus, mentre si metteva in posizione da combattimento, per poi dire:
“Broccoli, vediamo se sai tenermi testa.”
Sentendo
quelle parole, Broly
fece una faccia stupita per poi voltare la testa da tutte le parti,
come se
cercasse qualcuno.
“EHI,
STO PARLANDO CON TE!!!!”
strillò, adirato, il dio “SE MI PRENDI IN GIRO IN
MODO COSI' STUPIDO, TI
DISTRUGGO, CHIARO?!”
“Guardi,
Lord Beerus, che quel
saiyan si chiama Broly non Broccoli...” gli fece notare, con
un lieve tono
seccato, Whis e, per tutta risposta, Beerus, rosso come un peperone,
dichiarò:
“E' UGUALE!!!!!”
Sentendo
quelle frasi,
Cheelai, sempre nascosta assieme a Lemo, commentò,
scocciata: “Ma come diavolo
si fa a confondere un nome tanto semplice come Broly?!”
“Sarà
stato un lapsus.” fu la
pacata risposta di Lemo che fece da contrasto alla voce energica di
Cheelai:
“Per me quel tizio ha sassi di luna al posto del
cervello...”
Nonostante
la confusione,
Broly capì che l'avversario voleva sfidarlo e, pertanto, si
mise a urlare di
nuovo, come se volesse ottenere tutta la sua energia.
“Faccia
attenzione, Lord
Beerus... ho come l'impressione che stia diventando sempre
più forte...” fece
notare Whis ma il dio rispose: “E' solo uno stupido mortale
con una coda di
scimmia! Figurati se un tizio del genere mi crea dei
problemi!”
“Come
vuole. Io l'ho
avvertita.”
Ignorando
gli ammonimenti
dell'angelo, Beerus si mise in posa e, con un sorriso divertito e di
sfida,
commentò: “Erano secoli che non incontravo
qualcuno che avesse l'ardire di
sfidarmi... ammetto che è stato un bel po' noioso... ma se
speri che abbia
perso la mano, ti sbagli di grosso.”
Dopo
un po', Broly smise di
gridare e cominciò a correre verso Beerus, il quale, mentre
si metteva in
posizione da combattimento, aggiunse, sempre più eccitato:
“Fammi divertire.”