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Autore: shirley jane    30/05/2019    4 recensioni
Eriko ha bisogno di aiuto e decide di rivolgersi a Kaori.
Cosa c'entrano una collezione di abiti da sposa e delle fotografie?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Salve a tutti, eccoci di nuovo qui con una nuova fanfiction!
Sarà molto breve e semplice, ma spero che possa piacervi lo stesso.
Dunque, buona lettura! :)



"Kaori, per favore, fallo per la nostra amicizia!"
"Ma non sono una professionista, lo sai".
"Ma sei bravissima lo stesso, non ti ricordi più l'ultima volta?"
Kaori si mordicchiò le labbra nervosamente, presa dall'indecisione. Eriko congiunse le mani e la fissò con uno sguardo colmo di speranza: "Sei l'unica che può farlo. Ho bisogno del tuo aiuto, ti prego..."
Kaori sospirò e decise di arrendersi: "Va bene, ti aiuterò".
Il sorriso della stilista si rilassò e le strinse le mani con gratitudine: "Grazie, sarà divertente, vedrai!"
L'amica corrugò la fronte, assumendo un'espressione titubante: "Non ne sono così certa come te..."
"Ti stai preoccupando inutilmente, sarà uno spasso invece".
Kaori immaginò se stessa in uno studio fotografico, abbagliata dalle luci artificiali, avvolta in ampi ed eleganti abiti da sposa. La parte dello studio fotografico e delle luci artificiali non lo avrebbe definito esattamente uno spasso, ma l'ultima, quella riguardante gli abiti da sposa, doveva ammettere che la lasciava incantata e sognante.
Eriko aveva deciso di entrare nel settore degli abiti da sposi e le aveva chiesto di posare per le foto della sua nuova collezione. Si chiese perché, tra tutte le vere modelle che conosceva, la sua amica avesse pensato proprio a lei.
"Sai, quando Shiro ha visto le tue foto" continuò Eriko. "Ha esclamato che eri perfetta per questo servizio fotografico! Ti ha definito un meraviglioso connubio tra dolcezza e grinta".
"Davvero?" chiese Kaori imbarazzata e sorpresa.
L'espressione sul viso di Eriko divenne più tenera e la guardò come avrebbe potuto farlo una sorella maggiore: "Insomma, sei una donna bellissima, Kaori" le disse. "Per caso non ti ricordi più cos'è successo quando siamo uscite insieme, e dopo la serata che hai passato con Ryo?"
Kaori spalancò gli occhi, rossa d'imbarazzo. Quella sera Ryo aveva dimostrato non solo di trovarla bella, ma anche di sentirsi attratto da lei. D'accordo, lui non sapeva chi era in realtà, però era pur sempre la stessa donna!
"Certo, come posso dimenticare?" mormorò con un sorriso pieno di nostalgia.
"Indossavi degli abiti eleganti e avevi i capelli lunghi, ma eri pur sempre la stessa. Non mi sembrava che fossi passata da un chirurgo plastico prima dell'appuntamento".
Kaori si lasciò sfuggire un sorriso divertito e l'amica continuò: "Inoltre credi sul serio che Ryo sia stato tanto meraviglioso, come hai detto tu, solamente per l'aspetto che avevi?"
Eriko era più che convinta che l'uomo avesse riconosciuto benissimo Kaori quella sera, ma forse a causa dei timori che affliggevano inevitabilmente entrambi, aveva fatto finta di nulla. In caso contrario com'era possibile che l'orecchino fosse finito inspiegabilmente nella tasca dei jeans dell'amica? Ryo era un osservatore molto acuto e preciso, possibile che non si fosse reso conto di chi aveva davvero di fronte a sé? Possibile che nei tratti di quel viso non avesse riconosciuto la donna che gli stava accanto da quasi un decennio? Inoltre alla fine si era tirato indietro invece di baciarla e questo non era decisamente da Ryo Saeba, la storia della sirena che aveva suonato a mezzanotte era solo una scusa. Poteva riuscire a fare il finto tonto con Kaori, ma non con lei e presto glielo avrebbe dimostrato, non aveva ancora rinunciato all'idea di fare da Cupido.
"Cosa intendi?" le chiese Kaori.
Come non detto... pensò la stilista sconsolata, quei due testoni avevano davvero bisogno di aiuto!
"Oh, lascia perdere" disse spazientita. "Domani iniziamo con le foto, va bene? Sono già d'accordo con Shiro".
"Un momento, Eriko" disse lentamente Kaori. "Non dirmi che avevi già concordato questo servizio fotografico prima che accettassi la tua proposta..."
Eriko ridacchiò nervosamente e si grattò la testa, colta in fallo: "Sai, ero sicura che mi avresti aiutato, così ho pensato di restringere i tempi".
"E se avessi deciso di non farlo, o avessi avuto un caso del quale occuparmi con Ryo?" esclamò Kaori, severa. 
"Ma non è successo, l'ho fatto solo perché ero certa che tu non avresti lasciato una tua cara amica nei guai... giusto?" chiese Eriko con un mezzo sorriso fiducioso. "Per favore, non darmi buca, per questo ci ha già pensato l'ultimo tipo con il quale dovevo uscire!" aggiunse, prima di sbuffare con aria imbronciata.
L'espressione di rimprovero di Kaori vacillò e si ammorbidì: "Non avresti dovuto farlo..."
"Scusami" Eriko alzò le spalle e prese l'amica sottobraccio: "Andiamo a prendere un caffè con tanto zucchero per consolarci di questi uomini indecisi, prima di salutarci?" chiese.
Kaori sospirò e decise di lasciar perdere la discussione, sorrise con tenerezza e annuì, e le due si diressero verso l'uscita dell'atelier.

Kaori tornò a casa nel tardo pomeriggio e trovò il suo socio che poltriva sul divano. Strinse le labbra e inspirò profondamente, cercando di reprimere una sensazione di fastidio davanti alla pigrizia di Ryo. Sapeva bene che erano ai ferri corti e lui cosa faceva? Invece di andare a cercare un lavoro se ne stava spaparanzato lì, mentre lei aveva deciso di accettare il lavoro da Eriko non solo perché era una sua amica, ma anche perché ultimamente non navigavano certamente nell'oro.
"Ryo" lo apostrofò con tono severo, mentre sentiva salire la collera.
"Eh? Com'è andata da Eriko?"
Quando udì il nome della sua amica la collera sembrò svanire all'improvviso, per essere rapidamente sostituita dall'imbarazzo.
"Bene" balbettò. "Mi ha chiesto se posso darle una mano con il lavoro, sarò impegnata con lei per tutta la settimana".
"D'accordo" rispose lui, semplicemente.
Sembrava che non si fosse accorto del tono di voce esitante di Kaori e lei sospirò di sollievo. Non voleva raccontargli in cosa consisteva l'impiego, si aspettava alcune delle sue solite battute idiote in quel caso e preferiva evitare. Avrebbe svolto il suo dovere e Ryo non avrebbe mai saputo niente di quella faccenda.

Il giorno dopo Kaori si presentò puntuale al negozio, come promesso. Eriko l'accolse con un grande sorriso e la condusse subito in camerino, dove l'aspettavano una sfilza di abiti da sposa.
"Devo indossarli... tutti?!" chiese Kaori sbattendo gli occhi con sconcerto.
"Oh, non preoccuparti, non ci vorrà molto" cinguettò la stilista. "Dovrai avere solo un po' di pazienza, le tue fotografie saranno pubblicate sulla copertina di una rivista e su dei cartelloni pubblicitari, quindi dovranno essere perfette e..."
"Cosa?!" la interruppe Kaori sconvolta. "Dove hai detto che finiranno le foto?"
"Che sbadata!" esclamò Eriko, sorpresa. "Non dirmi che avevo dimenticato di dirti che le fotografie andranno su una rivista di abiti da sposa..." esitò un attimo prima di continuare, si aspettava un grido di protesta appena avesse finito di parlare. "E su dei cartelli pubblicitari, ma non ti devi preoccupare per questo".
"Oh no, perché dovrei farlo?" esclamò Kaori, paonazza. "Non ho intenzione di farlo, Eriko! Cercati un'altra modella!"
"Kaori, non puoi tirarti indietro proprio adesso! Vuoi lasciarmi nei guai per caso?"
Kaori ansimò e si morse le labbra, non voleva lasciarla nei pasticci, ma il pensiero di apparire su dei cartelloni pubblicitari sparsi per la città la imbarazzava molto. Se l'avesse vista Ryo cosa avrebbe detto a proposito, l'avrebbe presa in giro? Si coprì il viso con le mani, rosso d'imbarazzo. In quale situazione si era andata a mettere?
Certo... non era detto che Ryo vedesse quelle foto, la città era piena di cartelloni e schermi pubblicitari, figurarsi se avesse notato proprio quelli dove era ritratta lei. Nella migliore delle ipotesi il suo socio non avrebbe mai saputo di quelle fotografie, pensò con un sospiro di sollievo, cercando di essere convincente con se stessa.
"D'accordo, lo farò..." disse, ma si pentì quasi subito di quell'affermazione.
Eriko, al contrario di Kaori, si augurava invece che quella testa dura di Saeba vedesse le foto e finalmente capitolasse. Voleva un gran bene a Kaori ed era l'ora che lei e Ryo la smettessero di fare i testardi. Si amavano, cos'altro c'era di importante?
Sorrise tra sé, le era venuta un'idea per svegliare il bel Saeba.
   
 
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