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Autore: Anonimadelirante    30/05/2019    0 recensioni
«Mi ricordi molto Trevor» gli dice Rose e Damon si trattiene appena dal chiedere che razza di idiota fosse Trevor.
«E che fine ha fatto, Trevor?»
«È morto».

[Raccolta di flash Damon!centric: missing moment, slice of life, carognate in stile Salvatore etc, etc, etc...]
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N/A: Io non lo so se Lily Salvatore sia canonicmanete francese, a questo punto, o sia solo grazie alle colpa delle fic di @Soqquadro, ma who cares. Se non sapete di cosa sto parlando, andate qui, ecco, prego.  
—Questo chap (più un altro pezzetto che è stato tagliato via e messo da parte per tempi migliori) ha partecipato come sempre, ehm, all'ultima settimana del #COWT8 (lo so, mi recndo conto, è passato più di un anno a questo punto), M5: tristezza. 

 

 

 

If it's lovin' that you want

 

 

Il suo primo ricordo risale ad una vita fa, troppo tempo per una mente che è stata umana, ed è immerso nella luce soffusa di un sogno – c'è sua madre appoggiata al tronco della vecchia quercia al centro del giardino, in controluce, che inclina la testa. Non il suo volto, né il suo sorriso dolcissimo (quello è destinato ad un momento prima di addormentarsi, tutte le sere per anni, labbra morbide sulla sua fronte e Buonanotte, mon bèbè, doux rêves): solo la sua sagoma scura contro l'albero, la luce timida del sole d'autunno a filtrare attraverso le sue dita lunghe da pianista, i capelli bruni scompigliati dalla brezza leggera e poi polpastrelli morbidi sul suo volto, fra le ciocche che gli ricadono disordinate sul collo: «Sei un bravo bambino, mon petite» un bravo bambino, un bravo figliolo, renderai orgoglioso tuo padre «Sarai un bravo fratello.»


Solo questo. La sagoma senza volto di sua madre che inclina il capo e sussurra, il sole pallido di una mezza stagione.

 


Damon aveva chiuso gli occhi, una vita fa, in un tempo che ha il sapore agrodolce dei sogni passati, si era teso contro la mano calda di sua madre e le aveva creduto. (Per questo, poi, aveva fatto così male.) Per anni, più tardi, quando la polmonite l'aveva già strappata dal suo letto da un pezzo, per anni, dopo, quand'era partito per la guerra ed era riuscito a pensare soltanto alle labbra morbide di Katherine incurvarsi e sussurrare Quando tornerete col tono di una promessa, Quando tornerete..., col tono di una donna che non appartiene a nessuno ma che sarebbe potuta appartenere a lui – quand'era partito, aveva serrato le palpebre e aveva ricordato le dita di sua madre giocare coi suoi capelli e si era sentito in qualche modo investito di quella promessa fatta in silenzio anni prima (e già allora gli era sembrato così lontano, quel pomeriggio autunnale di pace e luce morente, così struggente). Allora aveva stretto una spalla di Stefan senza guardarlo – lo sguardo rivolto a Katherine, un sorriso beffardo che diceva Quando ritornerò-- Ma era partito. Era partito. (Aveva desiderato ardentemente rimanere, smontare da cavallo e baciarla davanti a tutti, i domestici e suo padre e Stefan — ma era partito.) E per un po' si era illuso di poter essere un bravo figliolo, un bravo fratello, di poter rendere orgoglioso suo padre.
Mentire a sé stessi è un'arte: Damon possiede una buona dose di talento – ma come tutto pretende impegno e dedizione; e di questo è sempre stato drammaticamente sprovvisto. 
Per tutto il viaggio, da villa Salvatore al campo dove il resto dell'esercito aspettava gloria e onore, gli zoccoli del cavallo avevano calpestato foglie secche, in una parodia del suo passo da bambino, quando sua madre aveva chinato il viso contro il sole d'autunno.

 

 


«Sei un bravo bambino. Sarai un bravo fratello.»
Lily sorride pianissimo, allunga una mano a scostargli ciocche nere dal viso, si china alla sua altezza – questo Damon non lo ricorda, non lo ricorda, ma la sua mente gioca con l'odore del terriccio smosso dai loro passi e il profumo di gelsomino della donna, il rumore di foglie secche che si sbriciolano sotto il frusciare della gonna pesante.


(«Je vous aimerai toujours, mon, mon bébé.»
Questo Damon non lo ricorda, ma ha l'impressione che sia un'altra bugia.)

  
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