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Autore: Uptrand    31/05/2019    10 recensioni
Gli Yahg hanno deciso di non rispettare gli accordi con il Consiglio della Cittadella e una numerosa flotta di conquista si sta muovendo verso la colonia salarian indipendente di Erinle.
Da due settimane sotto assedio degli yahg e difesa dalle forse dell Iniziativa di Difesa Galattica (I.D.G.) agli ordini del Consiglio.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La riunione andò avanti ancora per una mezz'ora, prima che il Consiglio si ritirasse a discutere. 
Jerod fissava un punto a caso del grande tavolo attorno al quale si erano riuniti. 
Il nemico offriva troppo per poter rifiutare la pace, riparazione completa di tutti i danni inflitti alla colonia salarian di Erinle, con tanto di scuse ufficiali e la rinuncia a qualsiasi possibile rivendicazione futura sul pianeta. 
Come rappresentante degli interessi salarian non avrebbe mai potuto rinunciare, lo stesso poteva dirsi per gli altri. La scontro con la flotta del consiglio aveva causato morti in ogni razza, anche loro sarebbero stati ripagati e in più il Consiglio della Cittadella. 
Era previsto un indennizzò anche per l'attacco a Fort Hanshan.
Questo pur evitando di riconoscere come legittimo il governo batarian dell'Adunata di Verush capeggiato da quel Crogar. “Persino oggigiorno i krogan sono in media più civili di un simile individuo.”
Avevano invece accettato di riconoscere la Coalizione Tribale Vorcha, governo che però non aveva mandato delegati. Sembrava avessero accettato di farsi rappresentare in tutto e per tutto dagli yahg. 
“Niente di più di un governo fantoccio.” 
Altro cruccio erano gli scienziati evasi, ma gli Yahg dichiaravano di non sapere dove fossero. In ogni caso si erano detti pronti a non consegnarli in qualsiasi caso. Su quel punto erano stati inamovibili. Il Consiglio dovette cedere e accettare di credere a quella versione, mentre i suoi agenti segreti di erano già messi all'opera.  
Ma a dare pensiero al salarian era ben altro, l'Amalgama Groups. Le regole sul commercio erano tra le cose più complicate che potessero esistere. 
Finché si commerciava nello spazio della Cittadella la legge era quasi chiara, ma commerciare tra Cittadella e Sistemi Terminus generava un'infinità di zone grigie. 
Quello che era vietata da una parte non lo era dall'altra e viceversa, se un'impresa commerciale  commetteva un'illecita su un pianeta fuori dalle leggi del Consiglio procedere contro i responsabili era una battaglia legale quasi infinita.
Non esistevano accordo legali in tal senso, questo perché i Sistemi Terminus continuavano a essere un 'insieme assolutamente caotico e disomogeneo sotto qualsiasi punto di vista. 
Proprio per questo non potevano procedere contro la Amalgama Groups, non avendo nemmeno prove dirette di un loro coinvolgimento.
Attrezzature di tale ditta era state usate per condurre esperimenti su cavie minorenni non consenzienti? Si. 
C'era il modo di dimostrare un suo coinvolgimento diretto? No. Come Paul Kondom aveva detto si erano limitati a vendere delle attrezzature al Dominio Yahg, quest'ultimo aveva poi subito dichiarato la propria estraneità ai fatti dando la colpa a forze non governative. 
Avrebbero limitato il più possibile il commercio con gli yahg, ma sapeva già che non sarebbe servito. 
« Abbiamo ottenuto tutto quello che si poteva ottenere, allora perché ho la sensazione che non abbiamo ottenuto niente? » disse con tono afflitto, rivolto ai suoi colleghi. 
Questi annuirono, essendo della sua stessa idea ma sapendo di non poter far altro. 
Tra un'ora avrebbero reso note le decisione prese a tutta la galassia. 
L'opinione pubblica aveva già deciso, adesso non rimaneva che attendere e aspettare mentre spie, assassini e informatori di ogni fazione si metteva in atto. 
La guerra era terminata solo nella sua forma più appariscente.
 ***** 
 
Appena li vide uscire dalla Torre del Consiglio, Ilary s'incamminò verso di loro tenendo in braccio la bambina. Con lei le ragazze Weaver e Dante. 
« Com'è andata? » ma il viso lungo del marito, gli diede subito un'idea generale. 
Lui non disse ma prese la figlia per porgerla verso la sorella. 
« Tienila, credo che tu abbia bisogno di una dose di buon umore. » 
Alexandra squittì felice trovandosi davanti il volto della zia. 
« Grazie, ho il mio. » e rivolgendosi a Dante « Mi serve un abbraccio! » che subito ottenne, nonostante lo sguardo dubbioso del bambino su cosa fosse successo e se l'abbraccio sarebbe terminato prima che lui finisce l'aria nei polmoni. 
« La vuoi tu? » chiese Steve, puntando Alexandra verso Dasha.
« Tienila lontana da me. » fu la risposta stizzita. 
« Tesoro la smetti di voler dare via nostra figlia e mi spieghi cosa è successo? » 
Omnittol del marito suonò in quel momento.
« È mamma. » dichiarò lui, vedendo chi lo stava chiamando. Rispose subito e dopo alcune rassicurazioni che sarebbero arrivati subito lanciò un'occhiata dubbiosa a Dasha e famiglia, ma tutto quello che disse fu « Va bene. » 
Quindi si rivolse a loro dicendo « Siete invitante a casa nostra, tutte quante. »
Areno e Asiria dovettero declinare, il batarian aveva ancora motlo lavoro da fare. 
« Ma anche no. » rispose la Weaver che in quell'istante avrebbero voluto trovarsi a casa propria. 
Ottenendo in cambio lo sguardo imbronciato delle figlie e gli occhioni da cucciolo spaesato di Isabella. 
« No! »

Dasha non capiva dove fosse lo sbaglio, convincere delle figlie adolescenti avrebbe dovuto essere niente rispetto a trattare con governi? Se lo facevano milioni di persone ogni giorno, non doveva essere difficile? 
“ Quindi perché sto varcando la soglia di casa Shepard?” pensò scocciata. 
Furono prontamente accolti da John a Ashley, anche se l'umore degli ultimi arrivati era pessimo. 
Compresa Ilary a cui le erano state raccontate le falsità sul rapporto incestuoso dette durante la riunione. 
Il pranzo fu tutto tranne che sereno, anche se si cercò di non parlare di quanto successo almeno fino al suo termine. Dopo giunsero tutte le spiegazioni del caso. 
Sembrava che Jessie avesse davvero tradito tutti, amici e familiari. Questo per Olivia era stato un colpo durissimo, assieme a sentirsi rinfacciare l'aborto e le false accuse d'incesto. 
Arturus le sedeva vicino, desideroso di prendere un fucile far saltare in aria la testa di quel Kondom. 
I coniugi Shepard annunciarono di aver preso contatto con i genitori dii Jessie, essi però non erano riusciti ad essere d'aiuto. Erano due anni che non vedevano la loro figlia, avevano creduto che come sempre fosse troppo impegnata con il suo lavoro finendo per trascurare tutto il resto. 
Non seppero dare nessuna informazione utile. 
Ma quella maggiormente sotto accusa fu Dasha...da parte delle sue figlie.
Trish era inviperita per il comportamento della madre, al punto da bloccare le sorelle sul divano  che non osavano intervenire o dire la loro. 
« Perché non ci hai detto di aver iniziato a studiare?! »
« Non era qualcosa d'importante, giusto uno sfizio, niente di più. » dichiarò la madre, braccia incrociate e guardando la figlia con severità.
« Hai usato i miei vecchi appunti? » chiese Olivia. La ragazza guardò sconvolta prima lei e poi la madre. « Lo sapeva lei e non noi che siamo le tue figlie. Perché non ci hai detto che hai preso la licenza minore, potevamo festeggiare? » urlò ancora.
« Innanzitutto non ho preso nessuna licenza, in due settimane non è possibile. Immagino fosse una esagerazione voluta di Kondom, giusto per prendermi ulteriormente in giro. Ho solo superato l'esame di eso-biologia, poi...l'abbiamo festeggiato. »
« MA QUANDO E COME SE NON SAPEVAMO NEANCHE CHE STUDIAVI? »
« Quella volta che sono tornata a casa con una torta, ricordi. »
Trish fissò incredula la madre « Avevi detto che l'avevi presa perché ti andava, non c'era nessun motivo! Devo cominciare a usare la lettura del corpo quando ti parlo? »
« Mi vergognavo va bene, sono una donna adulta, dirigo la più grande industria della galassia e possiedo il maggior capitale privato ma un tizio qualsiasi è più istruito di me. Ogni tanto, quando parlo con voi, ho notato che non ho idea di cosa stiate parlando, mi sentivo ha disagio. Ho pensato sarebbe stato interessante provare. »
Quelle parole lasciarono le ragazze ammutolite, la loro mamma era eccezionale per come la vedevano. 
Era l'esempio da seguire sempre su come comportarsi in ogni situazione, anche di più di Isabella.   
« Con quanto hai superato l'esame? » volle sapere Olivia.
« Novantacinque. » 
« Complimenti, quasi il massimo! » 
Dasha sussultò a quella frase, i complimenti da parte di lei le avevano fatto stranamente piacere.
Fu anche utile per calmare l'animo, già in parte acquietato dalla precedente rivelazione, della ragazza che però si sentì in diritto di puntualizzare « A casa ne riparliamo. » 
Ottenendo dalla madre un'occhiata incredula, all'idea che i ruoli si fossero invertiti. 
« Comunque quale può essere il piano di questa Amalgama? Idee? » domandò John.        
« Un surrogato della mia Noveria Corps. » commentò Dasha.
« Gli yahg che lavoreranno per questa Amalgama, nella sicurezza. » aggiunse Olivia
« Un'imitazione della mia Divisione N, sicuramente attaccheranno le mie navi e installazioni. »
« Ben riforniti di eezo dai Thatora. » 
« Batarian e Vorcha da usare come forza lavoro numerosa e a basso costo. Sempre se pagati. » 
« Con gli scienziati liberati a colmare la lacuna tecnologica degli yagh. »
« Tutto per rovesciare me e la Noveria Corps. »
« Un tentativo per rompere gli equilibri di potere e crearne di più vantaggiosi. » 
« Ok, avete finito questo scambio di battute? » domandò divertito Steve.
Le due si guardarono un attimo sorprese, per poi voltarsi ognuna dall'altra parte. Avevano l'una completato la frase dell'altra senza farci caso. 
Quell'intesa fece venire i brividi ad entrambe, era innaturale. Neanche fossero amiche.
« C'è una sola cosa ancora di discutere. » affermò Ashley. « Del misterioso e falso dottor Gaz Al-Asad. »
« No! » urlo rabbiosa Dasha, tanto da far scattare Isabella in posizione di attacco.  
Circondata però subito dalla ragazze Weaver, si fissavano in silenzio in quella comunicazione che solo loro capivano.
« Isabella, rinfodera le spade. Non pronunci quel nome mai più in loro presenza. » 
Ashley fece qualcosa che pochi avevano il coraggio di fare, ignorò la Weaver « Alexya, Diana, Trish un uomo sotto il falso di nome Gaz Al-Asad è attualmente libero, rappresenta un pericolo per tutte voi. Sopratutto per Dasha e Isabella, ma sicuramente anche voi rientrate tra i suoi piani. »
Le tre ragazze si guardarono fra loro stupide, perché c'era un simile nemico di mamma ancora vivo? Fu il pensiero di ciascuna.  
Dasha si alzò di scatto, guardando quella donna con odio. Ma adesso aveva un altro problema da affrontare, si girò verso la compagna per sincerarsi delle sue condizioni dopo una tale notizie.
Vide lei e figlie aggrappate al braccio di Steve, intente a fissare una foto olografica proiettata dall'omnitool di lui. 
« T'ammazzo! » gli urlò contro Dasha facendolo sobbalzare. Certe notizie non andavano date così alla leggera, tanto meno a una persona dalla mente già messa a dura prova. 
La Weaver si precipita da lei, stringendola affettuosa.
« Tutto bene! Come ti senti? »
La compagna la guardò perplessa.
« Voglio dire, quell'uomo è vivo? Hai visto la foto, ti ricordi chi è? » 
Lei annuì un si, senza però togliersi quell'espressione dubbiosa. 
« Insomma, come ti senti a questa notizia? » 
« Come? » ripeté e distolse lo sguardo per fissare Steve.
« Ci stiamo tutti domandando se t'interessa qualcosa che lui sia vivo? Darai di matto a questa notizia? »
Isabella parve pensarci un attimo, una scrollata di spalle fu la sua reazione.
Nella sala scese il silenzio e tutti la osservarono al punto da farle esclamare « Che c'è? » 
La verità che scoprirono poco dopo era elementare, a Isabella di quella persona non importava proprio un bel niente. Nella sua personale visione delle cose, essa era catalogata nella cartella “Qualcosa da uccidere” che raggruppava quasi la totalità di ogni essere senziente della galassia di sua personale conoscenza o no.
Molti dei ricordi passati dal phantom erano bloccati dal programma d'indottrinamento, quindi vi era la possibilità che almeno in parte non ricordasse tutto quello che le era stato fatto e per questo la notizie non l'avesse disturbata più di tanto.     
« Perché turbata? » domandò il phantom.
La Weaver non sapeva bene da dove cominciare. Vedendo il suo silenzio, Steve ebbe l'idea di dire « Diciamo che il tizio vede te e Dasha come le sue prede. » dichiarò in un modo che era sicuro lei avrebbe compreso, avendo ormai pratica del suo modo di esprimersi. 
Isabella aveva scoperto tante cose negli ultimi due anni sull'animo umano e le emozioni, anche in tempi recenti come offendersi mentre giocava alla guerra con Steve su Erinle. 
Ma questa volta era la prima volta che si sentiva assolutamente incazzata, al punto da non controllare i suoi poteri biotici. La prima volta che sperimentava una rabbia pura, non inquinata da altre emozioni scaturite dalla lotta.  
Tutto quello che non era bloccato in casa cominciò a fluttuare in aria, comprese le persone. 
« Chiedo scusa. » mormorò Steve, mentre su di lui si concentravano gli sguardi di rimprovero di tutti. Tranne di sua figlia, Alexandra si divertiva a svolazzare in aria stretta alla madre. 
Fortunatamente si trattò di un volo solo di qualche centimetro che si concluse quasi subito. 
Fu mentre ancora discutevano che ogni canale d'informazione diede l'annuncio tanto atteso.

Il Consiglio della Cittadella accettava l'accordo di pace con il Dominio Yahg.
Su tutti i canali vi era un qualche esperto a commentare, tutti d'accordo nel ritenerlo molto vantaggioso e a complimentarsi con il Consiglio per questo risultato. 
L'opinione pubblica fu in gran parte sollevata da questa notizia, sui extranet i pacifisti parlavano di una grande vittoria.
Solo pochi scrivevano che sarebbe stato meglio continuare la guerra e sterminare gli yahg, essendo ormai di pubblico dominio il salvataggio di minori usati come cavie in un laboratorio gestito dagli yahg. 
Questi ultimi non godevano di nessuna simpatia presso l'opinione pubblica, ma la speranza di molti era che adesso un simile evento non sarebbe più successo.
Che gli strumenti usati in tempo di pace sarebbero stati più che sufficienti. 
In generale gli unici commenti a favore degli yagh era che non si poteva giudicare un'intera razza solo in base a pochi elementi.

Il primo effetto di questo accordo di pace si ebbe a tre mesi di distanza, nei quali non era successo niente e la vita era continuata con la solita monotonia, quando Jeyna Thatora venne eletta con una maggioranza schiacciante di voti al governo delle repubbliche asari.
Per tutti era l'eroina di questo conflitto, colei che mettendo a repentaglio la propria vita consegnandosi agli yahg aveva posto le basi per la pace con quel gesto. 
Salvando le vite di numerosi soldati dei governi del Consiglio, in un momento di estremo pericolo per la flotta, convincendo il Dominio a ritirarsi. 
Facendo comprendere ai nemici che provocare altri morti non sarebbe servito a niente, perché quella era una guerra che non potevano vincere anche se vincevano quella battaglia. 
Jeya nel suo discorso ringraziò tutti per essersi adoperati al meglio per la pace, di essere profondamente felice di vedere come desideri di pace e fratellanza fossero ampliamenti diffusi nella galassia. Solo al termine, si lasciò andare a una dichiarazione che causò perplessità nell'opinione pubblica.
« Quanto sto per dire potrà non piacere a molti, ma per rispetto della verità credo sia mia dovere farlo. Da molto tempo temo una deriva autoritaria e militarista del nostro Consiglio della Cittadella, sebbene in questa occasione si sia comportato in modo esemplare. Uno strano triangolo di potere che coinvolge politici i militari e industriali sta da tempo agendo. Questo non è un segreto con nessuno, tale accordo è conosciuto come il Concordato di Noveria, ideato per facilitare la ripresa della società civile dopo l'ultima grande guerra avvenuta due anni fa. I suoi benefici sono stati subito evidenti, ma sebbene ora non ve ne sia più bisogno esso è ancora in atto. Le mie paure è che questo triumvirato in cui sono raggruppati questi tre poteri possa un giorno agire contro di noi e non per noi nascondendosi sotto la maschera della pace. Anche se per adesso non è ancora successo grazie anche alla presenza di individui come l'ammiraglio Shepard, persona di enorme integrità morale, ma lo stesso non si può dire di Dasha Weaver o del fratello dell'Ammiraglio. Il fatto che la figlia del Comandante capo Steve W. Shepard, Alexandra, sia attualmente in cure a spese dalla Noveria Corps mi fa temere la nascita di interessi privati che un giorno potrebbero schiacciare quelli della collettività. »
Steve che già godeva di una pessima reputazione fu sommerso da insulti sui canali multimediali, a pochi minuti dalla dichiarazione era per l'opinione pubblica una persona corrotta, da destituire e mettere in carcere. 
Ma la società civile sapeva far molto peggio, tempo qualche ora e si aggiunsero commenti su Ilary che essendo donna e dal seno prosperoso doveva essere passata per tutti i letti dei soldati del I reggimento.
Facendo sorgere dubbi e battute su chi fosse il vero padre di Alexandra. 
Solo pochi provarono a chiedere come e perché la bambina fosse in cura, ma non vennero ascoltati. 
Era più divertente insultare e basta, parlare a getto senza pensare dando della poco di buona a una donna e dello stronzo al marito soldato. 
Tutto questo infiammò i gruppi di coloro che sostenevano le grandi cospirazione segrete, il cui fine ultimo era rendere tutti schiavi. 
Tra questi incomincio a circolare la voce che Olivia avrebbe avuto un rapporto incestuoso con il fratello, da cui sarebbe derivata una gravidanza terminata in un aborto. Nell'articolo venivano fornite tutte le tempistiche, parlando di alcuni fatti privati che l'opinione pubblica non conosceva come il fatto che lei fosse caduta in depressione proprio l'interruzione della gravidanza. Affermando poi che la dichiarazione ufficiale, nel caso che qualcuno fosse giunto a scoprire una simile notizia, era che Olivia era rimasta in cinta del marito turian grazie a una tecnologia sperimentale tenuta segreta dal Consiglio e usata per combattere i “grigi”. A dar sostegno a questo articolo il fatto che fosse firmato da una sedicente Jessie Taylor, che si dichiarava amica d'infanzia di Olivia e di conoscere una persona molto diversa da quella presentata alla gente. 
Chi volle controllare la sua identità scoprì che le due donne si conoscevano davvero dall'infanzia, essendo Jessie figlia di due stretti collaboratori del padre di Olivia.
Nessuno però riuscì a stabilire se fosse stata la “vera” Jessie Tayor a scrivere quell'articolo. 

A un mese da queste dichiarazione ve ne fu un'altra che sorprese la galassia, veniva annunciata l'Amalgama Groups. 
A sedere alla destra di Paul Kondom che avrebbe parlato quel giorno vi era Jeyna Thatora. 
« Questo progetto nasce sull'idea di poter dare un aiuto concreto ai Sistemi Terminus, stabilizzandoli prima di tutto economicamente con massicci investimenti che le nostre società faranno tramite la neonata Amalgama. Crediamo che in questa galassia ci sia spazio per tutti, ci serve solo la buona volontà. Per questo abbiamo scelto un nome secondo evocativo della missione di questo progetto: saremo un amalgama, ovvero qualcosa formato da parti diverse. Ci occuperemo non solo di aiutare nello sviluppo razze rimaste indietro come Vorcha e Batarian, ma faremo anche in modo di favorire l'inserimento degli Yahg. Essi ci forniranno gratuitamente il loro supporto militare, nelle operazioni che svolgeremo in quella parte della galassia che voi tutti sapete essere famosa per la sua pericolosità. Non è nostro desiderio che il personale si trovi in situazioni di pericolo. Progetto reso possibile grazie alla qui presente Jeyna Thatora, il governo asari ha infatti deciso di vendere eezo agli yahg a un prezzo vantaggioso tramite l'Amalgama. Questo ridurrà di molto le spese, facendo aumentare notevolmente i profitti che si manifesteranno in maggiori investimenti in loco come il miglioramento delle infrastrutture. Evento che dalle nostre stime dovrebbe portare a un significativo aumento delle entrate dell'indotto ruotante intorno alla Amalgama. Faccio notare, perché le sia reso il giusto merito, che questo causerà una perdita nelle entrate dell'economia asari ma anche così lei non ha esitato su questo progetto. Per questo rivolgo, credo che tutta la galassia sia d'accordo con me, un profondo grazie a Jeyna Thatora per il suo impegno per la pace. »

La conferenza era stata trasmessa in diretta da tutti i telegiornali, ogni angolo della galassia ne fu informato
Dasha Weaver l'aveva ascoltata da Khar'shan, direttamente dallo scavo per il Leviatano di Dis. C'erano voluti mesi per rimuovere le tonnellate di macerie della vecchia base militare, crollando aveva seppellendo il razziatore a quasi ottocento metri di profondità.
Ma anche per costruire in modo opportuno la nuova sede che presto l'avrebbe ospitato.
La sola presenza di lei faceva capire l'importanza di cosa stavano recuperando, questa volta nessun imprevisto sarebbe stato tollerato. 
Per questo si era occupata della cosa personalmente, abitando sul pianeta negli ultimi mesi, mobilitando un migliaio di soldati di Divisione N e Isabella. 
La gigantesca megacisterna sospesa sopra lo scavo cominciò a salire di quota lentamente, mentre le funi agganciate a essa cominciarono a tendersi. 
Si coprì la bocca con la mano, mentre la polvere attorno a lei si alzava. Sebbene in armatura non aveva voglia di mettersi il casco, il caldo secco rendeva quella giornata piacevole e non aveva voglia di sentirsi limitata in quel momento. Non quando tutto stava andando sorprendentemente bene. 
« Isabella. » chiamò nel comunicatore.
Nel giro di qualche secondo la compagna si materializzò alle sue spalle. Si voltò verso di lei e con una foga che sorpresa il phantom chiese « Sei sicura di quello che mi hai detto quel giorno? »
La bionda ci dovette pensare qualche istante, quando lo fece assunse un'aria entusiasta « Certamente, ti voglio coprire di crema al caffè e leccarti tutta. Voglio una Dasha affogata al caffè. » spiegò speranzosa. 
L'altra rimase un attimo sorpresa « Non quello tesoro. » disse provocando un'evidente delusione nell'altra. « Quello che mi hai detto su Rakhana quella volta? Ricordi? »
Da come inclinò la testa Isabella sapeva che la risposta era “no”. 
« Quando mi hai detto “Guarda che così esplode? Eri sicura di questo? » 
Finalmente comprendendo di cosa parlasse annuì vigorosamente.
Dasha rise di gusto e tanto da piangere, una risata cattiva ma piena di soddisfazione. 
« È troppo bello per essere vero, troppa fortuna. » riuscì solo a dire alla fine, mentre cercava di controllarsi. Ma per quanto ci provasse la sua bocca continuava a sorridere, mentre ripensava alle recenti dichiarazioni della conferenza. 
Volevano investire nei Sistemi Termius? Facessero pure, si stavano sedendo sopra a una bomba che nessuno aveva ancora intravisto. 
« L'Amalgama Groups è solo un mezzo per dichiararmi guerra. Facciano pure, li abbatterò tutti con un unico colpo che neanche vedranno arrivare. » dichiarò lasciandosi andare a quella dichiarazione per l'entusiasmo.
Isabella intanto la fissava innamorata ed estasiata, come sempre quando lei dava sfogo alla sua natura da predatore. Il phantom, abituato da sempre a seguire i propri istanti, non poteva resistere oltre e le fu addosso. 
« Isabella, no, no...cattiva, no, ferma...Isabella, giù... » provò a obiettare la Weaver, mentre cadevano rovinosamente a terra.
Davanti a loro, un'ombra gigantesca cominciò a sorgere dalle profondità della terra. 

Areno guardava incredulo la sagoma della lunghezza di due chilometri del razziatore, posizionato appena al di fuori del perimetro della città. Situato all'interno di una teca trasparente, ma così resistente che anche dei cannoni non sarebbero serviti. 
Da qualche mese la Weaver e il Consiglio avevano comunicato alla galassia il progetto di uno studio di un razziatore a guida civile e non più militare, accessibile anche ai privati.
Il razziatore veniva al prezzo di trecentomila crediti al mese per metro quadro. Un investimento che comportava certamente dei rischi, non sapendo cosa si sarebbe potuto trovare nello spazio da studiare. In ogni caso si sarebbe rilevato un metro quadrato della più evolute tecnologia mai esistita, ma sperarci di ricavarci qualcosa era diverso. 
Ovviamente pagare non bastava ma servivano anche i permessi, la burocrazia che ci stava dietro era enorme. Prima di tutto bisognava dimostrare di avere un progetto concreto che giustificasse lo studio presso gli uffici del Consiglio, una volta fatto bisogna siglare delle clausole di prelazione e messa in sicurezza. 
In base a cosa si fosse scoperto c'era il rischio che tutto venisse bloccato perché ritenuto pericoloso, inoltre una copia di ogni studio fatto doveva essere depositata negli archivi della Cittadella. 
Sul posto tutto era controllato dalla Noveria Corps, i profitti divisi con il Consiglio e il governo batarian. Questi ultimi avevano anche il vantaggio di poter studiare ben cinque metri quadri di razziatore gratuitamente, essendo considerato come una risorsa di proprietà della Nuova Egemonia. 
La ditta della Weaver non aveva però mandato una squadra di studio, stupendo Areno. La donna stava anzi finanziando lo studio da parte di piccoli ricercatori, impossibilitati a farlo per motivi economici. Tutti nomi famosi nel panorama internazionale, ma nessun ente presso cui lavoravano si sarebbe mai potuto permettere simile cifre. 
La verità, come lui aveva appreso durante una riunione, era che Dasha non era solo interessata a qualche nuovo prodotto da mettere sul mercato.
Il razziatore era per la Weaver solo un trappola per attirare menti brillanti e tra esse scegliere e cogliere le migliori con cui rafforzare le proprie strutture di ricerca. 
Per tutto questo servivano alloggi per i ricercatori e molto altro, portando affari nella colonia batarian. 
Nel giro di un mese sorsero alcuni dei laboratori di ricerca più avanzati di tutta la galassia, ma non solo. 
Gli alberghi erano costantemente pieni, i turisti sciamavano tutt'attorno alla gigantesca teca pur non potendo far altro che osservare dall'esterno l'antica macchina. Ma più determinati che mai nel farsi qualche scatto con alle spalle il razziatore. 
In città erano sorti non pochi centri di divertimento ispirati ai razziatori, sempre pieni e affollati. 
Come non erano nemmeno pochi i visitatori che si lanciavano in tour “selvaggi”, prendendo contatto con le tribù di batarian nativi. 
Fortunatamente l'operato di Crogar non aveva compromesso le relazione con tutte le tribù, quelle  prossime alla colonia erano rimaste in pace.
I progressi della tecnologia erano stati ben accolti, come anche i turisti che venivano visti con curiosità e considerati degli idioti. 
I nativi erano ben felici di barattare colonnine fatte d'osso o cose simili per qualche bene del secolo moderno. Ancora non capivano l'uso del denaro. 
I turisti spendevano in città per comprare qualche stupidaggine tecnologica da pochi crediti, per barattarla presso i nativi. Questi ultimi venivano alla colonia per barattare l'oggetto ottenuto, con qualcosa di loro maggior gusto come vestiario o cibo. 
L'oggetto scambiato tornava nuovamente in vendita nel negozio. Ormai era cosa risaputa presso tutti nella colonia, la merce esposta doveva essere stata rivenduta almeno tre o quattro volte ma pagata sempre come nuova dai turisti. 
Una gigantesca truffa che coinvolgeva tutta la città, la cosa che ancor maggiormente lo sorprendeva era che la paternità di quell'idea andava tanto a Dasha quanto a Olivia. 
L'avevano pensata durante la seduta con il Consiglio. 
Quando aveva aveva commentato ad Olivia « Tu non dovresti essere dalla parte dei buoni? »
« Buoni, non pirla. »
Mettersi d'accordo con i nativi e spiegare cosa avrebbero dovuto fare era stato un lievemente più complicato, ma avevano accettato sopratutto grazie all'impegno di Asiria.
La sua compagna asari era decisamente più portata di lui per la diplomazia.
   
 
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