Il
paradiso: con la persona che ami
1°capitolo:
L’inizio di tutto
Lo
scontro con voldemort era stato durissimo.Non aveva mai vissuto qualcosa di
cosi doloroso e che lo impegnasse così tanto.Per il bambino sopravvissuto era
come un grande brutto sogno da cui non riusciva a svegliarsi.Quella battaglia
gli era costata tanto…Fin dall’inizio era stato un predestinato…Un'unica
profezia aveva deciso la sua vita…Lui aveva adempiuto a questa e ci stava
rimettendo quello che più caro aveva al mondo:Hermione,la sua anima gemella.Si
era scoperto innamorato di lei al principio del sesto,quando aveva iniziato a
guardare Hermione sotto una nuova luce…Non più come amica bensì come ragazza
che stava crescendo più bella che mai…Ora rischiava di perderla e di non
riaverla mai più.Non trovava pace, ma si tranquillizzava quando guardava il
viso angelico della sua ragazza…Aveva ancora il sorriso stampato su quella
bocca di rosa …Credeva che avessero finalmente vinto…Ma quella era solamente
una falsa speranza…Riuscirono a sconfiggere il signore oscuro soltanto mesi
dopo quando tutto il rancore e la rabbia di Harry si scatenarono,segnando la
fine del mago oscuro più grande di tutti i tempi...Ma la cosa che più faceva
ribollire il sangue ad Harry era una sola:non era riuscito a proteggerla.Si
sentiva tremendamente male quando pensava che comunque poteva fare qualcosa.Ma
la triste e cruda verità era un’ altra: Hermione aveva abbassato la guardia
dando la possibilità a quei tizi di attaccarla. Gli dava fastidio quando delle
persone gli battevano una mano sulla spalla e cercavano di confortarlo.
Ipocriti. pensava,per lui la frase “Stai tranquillo la riabbraccerai”era come
un copione che tutti doveva no seguire,ma che quasi mai proveniva dal
cuore.rivedeva la triste immagine ogni volta che incontrava un suo compagno di
lotta…Hermione che si girava verso di lui raggiante,convinta che il pericolo fosse
scampato,ignara che uno degli scagnozzi del signore oscuro stesse dirigendo un
incantesimo mortale su di lei.Un lampo di luce viola l’attraverso lasciandola
inerme sotto lo sguardo smarrito del fidanzato.Harry aveva cercato,inutilmente,
di rianimarla,ma non dava apparenti segni di vita.Aveva il polso debole e
respirava a fatica.La portarono al San Mungo dove,dopo averla
visitata,diagnosticarono un tumore grave che era stato ulteriormente aggravato
dal coma profondo da cui era stata sopraffatta.Da qual giorno Harry stava li
accanto al suo letto tenendole la mano e facendosi forza pensando che il loro
grande amore non poteva andare in fumo così…Non poteva perdere la sua ragione
di vita così…Era snervante per lui sapere con certezza che il corpo della sua amata
si stava spegnendo mano a mano che il tempo passava. La vegliava giorno e notte
senza mai lasciarla sola,con la falsa speranza che da un minuto all’altro
potesse svegliarsi.Erano mesi che Harry perseverava nel tenere quel tenore di
vita:ormai sembrava un cadavere, occhiaie profonde,bianco,scheletrico…La morte
della sua amata stava decretando anche la sua fine…Non riusciva a lasciarla
andare…Un giorno dei tanti Harry era in piedi davanti al comodino della stanza
da letto di Hermione e si stava versando dell’acqua. Appena ebbe preso, nella
mano tremante, la bottiglia mezza vuota ,sentì una tremenda fitta al cuore e si
lasciò cadere a terra.Li provò ad urlare ma nessun suono uscì dalla sua bocca.
…Riaprì gli
occhi …Si guardò intorno…Non riconosceva il posto…Non c’era mai stato…Ricordava
solamente la forte fitta al cuore e poi il buio…Il suo primo pensiero fu di
essere morto…Ma era impossibile di solito i morti non hanno il loro corpo
mentre lui ancora lo possedeva.Decise allora di esplorare il posto in cui si
trovava con la vana speranza di trovare qualcuno che gli indicasse la via di
casa.Dopo pochi minuti di cammino Harry si trovò davanti una grande
cancellata,che si estendeva a perdita d’occhio.Rimase qualche attimo a fissarla
pensando se fosse saggio proseguire oltre quello che sembrava il punto di non
ritorno. I suoi pensieri vennero però scossi dalle grida divertite di una
ragazza aldilà della cancellata.Ad Harry quel viso fu subito famigliare:era
Hermione.Non ci penso più due volte aprì del tutto il cancello,che fino ad
allora era rimasto socchiuso, come un tacito invito per chi stava per
rinunciare ad aprirlo,e corse verso la sua amata.Non appena si trovò a pochi
passi dalla ragazza la sua figura svanì come fumo e il cancello si chiuse di
colpo facendo capire ad harry che non c’era via di uscita.Il bambino
sopravvissuto si guardò intorno smarrito e preso dalla paura inizio a
correre.Nel bel mezzo della sua corsa si scontrò con un corpo viscido che non
lo respinse bensì lo face cadere dall’altra parte attraversandolo.Cadde a terra
con un tonfo sordo e dopo essersi ripreso iniziò a fissare la persona che aveva
attraversato:non distinse il volto ma riuscì a distinguere dei folti e lunghi
capelli neri …
“Non è una
bella sensazione,vero Harry?”disse sarcastico lo sconosciuto.
“Ma tu chi
sei?Come fai a sapere il mio nome?”Disse Harry senza rispondere alla domanda
che gli era stata posta.
“Ma come non
mi riconosci?Eppure non sono tanto cambiato?” Harry rimase in silenzio.Era
chiaro che quel tizio senza nome lo conosceva bene…Ma allora come era possibile
che non si ricordava di lui?Nel tentativo di scorgere meglio l’uomo Harry si
alzò da terra trovandosi faccia a faccia con questo.Allora tutto fu
chiaro,l’uomo sconosciuto era il suo padrino: Sirius.
“S…Sirius?”disse
sconcertato Harry
“Ahh…Finalmente
…Pensavo che mi avessi dimenticato!”disse sorridendo Sirius “Oh Sirius!”disse
Harry saltando addosso al padrino.Non ci poteva credere.Era lì davanti all’uomo
che più aveva voluto vedere negli ultimi mesi.
“Ah Harry
come sono felice di vederti!!!”disse al culmine della felicità l’uomo dai
capelli lunghi.
“Non sai
quanto lo sono io…”disse con le lacrime agli occhi il ragazzo.
“Non sai
quanto ho desiderato riabbracciarti in questi 3 anni.Mi sei mancato!” “Anche tu
mi sei mancato,ma ora vieni con me ti devo mostrare una cosa…”disse l’uomo con
una voce misteriosa.
“Cosa?”disse
curioso.
“Seguimi e
vedrai…” Camminarono per più di mezzora si diressero verso un grande palazzo di
nuvole…Proprio in quello stesso istante Harry si accorse che il materiale su
cui camminava era lo stesso che costruiva il palazzo:stava camminando sulle
nuvole!!!Non capiva più nulla …Si limitò a seguire il suo padrino che intanto
era già arrivato all’entrata del palazzo e gli stava facendo segno di
raggiungerlo.Corse fino all’entrata e lì il suo padrino gli indicò una porta
opposta all’entrata dove sopra c’era affissa un targhetta con su scritto:
“Dott. Ice”.
“Vai da
lui…Ti spiegherà tutto!” Si incamminò verso la porta l’aprì e si trovò davanti
un vecchio con la barba intento a giocare con un neonato.Fisso incredulo il
vecchio.Quale pazzo poteva mettersi a giocare a scacchi con un neonato? “Scusi
lei chi è?”disse cortesemente il vecchio.
“Ehm…Mi
chiamo Harry potter…Il mio padrino Sirius Black mi ha detto di venire qui..Ha
parlato di qualcosa tipo che lei mi spiegherà tutto…”
“Ah sì ho
capito chi è lei…Prego si sieda”disse Ice facendo sparire il neonato. “Grazie”
“Allora non
ha niente da chiedermi?”
“Bè…dove
sono?”
“Ah si questa
è una domanda ricorrente…Bè come posso dire…Diciamo che sei in un universo
speciale che ospita le anime che non sono né di qua né di là!”
“Cosa vuol
dire né di qua né di là?”
“Bè…Vuol dire
che tu non sei morto ma non sei neanche vivo…!”
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Continua
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Bè…Che ve ne pare?Vi piace come inizio?Se vi piace ma anche se non vi aggrada lasciatemi una recensione!!