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Autore: Tico_Sarah    24/07/2009    1 recensioni
L’unico rumore in quella vallata di sangue era quello della pioggia che sbatteva contro i corpi esanimi dei cadaveri a terra. Al centro di quella strage, gli occhi rossi di una giovane donna guardavano vitrei la scena attorno a loro. La pioggia le aveva lavato il sangue dal volto e impregnava il vestito di seta scarlatto. Guardò il cielo notturno, senza stelle e senza luna, mentre le gocce di pioggia le sferzavano il viso. Cadde in ginocchio in una pozza di sangue e si piegò su se stessa, le braccia incrociate sul petto, i capelli corvini bagnati di sangue. Spostò lo sguardo sull’uomo accanto a lei, gli occhi spalancati e la mano protesa verso il cielo, in un ultimo atto disperato, i capelli biondi mossi appena dal vento gelido. -Cloud...- farfugliò la donna sopravvissuta.- cosa ho fatto?- Lui esalò un ultimo respiro e abbassò il braccio. -CLOUD!!!!-
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Sephiroth
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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FINAL BATTLE

Vivere o morire?

Il percorso della vita è un incognita come lo è quello della morte, ma a volte vivere è più difficile che morire.

Non si parla della morte in se come un Elisir capace di risolvere tutti i mali del mondo? Tanti l’hanno esaltata e altrettanto tanti l’hanno affrontata. Essa fa parte del normale corso della storia degli uomini: nascere , crescere e morire, e forse, dopotutto la vita ha un significato proprio grazie a lei.

In fondo, che senso avrebbe vivere ogni giorno sapendo di non dover mai morire? Così, invece si assaporano tutti le giornate della propria vita al meglio.

Ma se fosse possibile scegliere tra una vita di angosce e di visioni di morte, sapendo di essere un demone dal volto angelico, e una morte liberatoria, cosa scegliereste?

La vita pone spesso un bivio tra cui decidere e, sembra sciocco, ma la tua vita è condizionata dalle persone che ti sono intorno. È vero, la decisione finale spetta a te, ma bisogna sempre tenere conto della parola di chi ci ama.

Non sarà che un piccolo aiuto, un piccolo e gradito aiuto.

 

Sangue.

Morte.

Distruzione.

Era davvero questo che desiderava Sephirot? Una vendetta ormai crepata dal fallimento, una vendetta contro degli innocenti?

Chi erano i veri responsabili della sua situazione? Hojo? Jenova? La ShinRa? O semplicemente se stesso?

Aveva voltato le spalle a tutto ciò che era rimasto di umano in lui e si era crogiolato nella sua essenza di mostro. Invece, sua figlia no.

Una ragazzina di vent’anni che aveva vissuto sempre lontana dalla sua famiglia, da sola, senza mai avere una vera casa, era stata forte e aveva resistito per così tanto al sapore metallico del sangue che vedeva e sentiva nelle sue visioni. Cosa che non aveva fatto Sephirot.

Amore.

Dolore.

Rancore.

Pochi dei tanti sentimenti che Sephirot aveva scorto negli occhi scarlatti della figlia, causa del proprio ripensamento sull’ attuale modo di vivere che aveva.

-ah... eccoti.- disse una voce glaciale.

-Cloud.- disse Sephirot guardando il biondo in un misto di pentimento e astio.- sei tu.-

-Kirly mi ha detto quello che è successo prima.- fece Cloud.- e mi ha detto di parlarti.-

-noi due non siamo amici.- cominciò Sephirot.- tuttavia, se combatto con voi stavolta è solo perché voglio liberare mia figlia dalla sua condanna.-

-condanna?-

-quella di avere me come padre.- disse Sephirot amareggiato.- se non lo fossi stato non sarebbe in quella situazione.-

-devi sentire come parla di te.- si intromise Cloud, interrompendolo.- è talmente fiera di te che sulle sue labbra sembri una persona...-

Sephirot gli lanciò uno sguardo obliquo, senza replicare.

-dico davvero.- continuò Cloud.- sei l’unico membro della sua famiglia rimasto, Sephirot, e lei ti vuole bene. Non puoi dire che non è vero.-

Sephirot guardò il cielo ricoprirsi di pesanti nuvole nere.- ho paura che voglia davvero ospitare Jenova.-

-cosa?!- esclamò il biondo.

-per permetterci di distruggerla una volta per tutte. –

-ma...-

-a quel punto, io non permetterò che lei ospiti Jenova.- disse Sephirot.- perché lo farò io al posto suo.-

Silenzio. Un tuono squarciò appena l’aria, dietro le spalle di Sephirot.

Cloud lo guardava, sorpreso e nel contempo accigliato.- sei pazzo? Che cosa succederebbe se Jenova tornasse?-

Sephirot tese una mano verso il biondo.- ho vissuto la mia vita di peccati abbastanza a lungo, non trovi? E adesso, ti prego, dammi l’occasione di lasciare che Kirly viva una vita normale, senza doversi preoccupare di Jenova. Ho solo un modo per evitare che mia madre prenda il suo corpo: far sì che Jenova prenda possesso del mio.-

-e poi?- chiese Cloud d’un fiato.

-e poi sarà tutto nelle tue mani, Cloud.- mi hai battuto talmente tante volte che ho perso il conto di tutte quelle volte che ti ho maledetto. Sei un eroe, Cloud, non sei più un ragazzino e penso che tu sia più che in grado di riuscire a gestire questa situazione. Puoi batterla, con l’aiuto dei tuoi amici e dei poteri di Kirly. so che puoi.-

Cloud strinse la mano di Sephirot.- allora... questo è una addio?-

-direi di sì. Non avrò voglia di continuare questa farsa ancora a lungo. Sai? Inizio ad avere un’età oramai.-

Il biondo si lasciò sfuggire un sorriso.- sei il miglior nemico che abbia mai affrontato.-

-anche tu.-

Sephirot abbozzò un sorriso e gli voltò le spalle.- dille che le voglio bene e che gliene vorrò sempre.-

-Sephirot, dimmi un’ultima cosa. Ce l’avevi davvero con lei per la morte di Fairy?-

-amavo Fairy con tutta la mia anima, e forse, quando lei è morta è iniziato il mio destino. Quando ho scoperto chi ero, sapevo che Kirly aveva ricevuto la mia stessa eredità, e sapevo anche che se Hojo voleva usarla come cavia era per colpa del DNA che aveva in corpo. Per farla breve, mi sentivo in colpa per la morte della donna amavo e per la vita dannata che avevo regalato a mia figlia. Fairy era bellissima, ma la cosa che più mi piaceva di lei era il suo sguardo. I suoi occhi sono ciò che mi manca di più al mondo. Se volete combattere... io sarò alla città dimenticata.- detto ciò, spalancò l’ala nera e sparì nel cielo, seguito dallo sguardo di Cloud.

-se ne è andato?- chiese Kirly sopraggiungendo all’improvviso.

Cloud annuì lentamente.- allora gliel’avevi detto tu?- chiese.

Kirly scosse la testa- in realtà io non volevo dire a nessuno che avrei voluto ospitare lo spirito di Jenova, però... lui l’ha capito da solo.-

Ci fu un attimo di silenzio.

-Fairy ti ha sempre protetta vero?- domandò Cloud dopo una lunga pausa.- tua madre.-

Kirly gli sorrise.- ah... anche quella volta!- esclamò riferendosi alla notte precedente.- e chissà quante altre!-

Clou spostò lo sguardo sulle nuvole nere di pioggia che avevano visto Sephirot scomparire poco prima.- ma forse è meglio che l’abbia ospitato lui.-

-davvero?-

-sì.- rispose Cloud.- adesso però abbiamo un problema: tua nonna.-

-quella non è mia nonna.- sbottò Kirly, accigliata.- in realtà, io ho sempre considerato mia nonna un’altra donna... una donna che ho visto spesso nelle mie visioni, insieme a te e a tanti altri. Si chiamava Lucretia Crescent, e credo che sia la madre naturale di papà.- spiegò brevemente.

-le tue visioni erano più premonizioni che altro.- osservò Cloud.

Le trecce nere di Kirly furono scosse dal vento burrascoso.- l’hai detto. Insopportabili. Ma ora che ho deciso, ora che ho finalmente avuto la facoltà di scegliere... io non ho più paura.- disse allegramente.- non so come andrà a finire, potrei anche morire, ma non mi importa! Ho passato diciotto anni a combattere, e una giornata in più non mi farà la differenza... ciò che l’ha fatta davvero Cloud... è sapere che i miei genitori, vivi o morti che siano... sono sempre con me.- concluse gioiosamente.- e detto ciò... non mi serve sapere altro!-

Cloud le sorrise e trattenne la voglia di abbracciarla. Quella ragazza, gli aveva messo soggezione fin da quando si erano incontrati, ma per un motivo o per un altro, Cloud la sentiva molto vicina a sé.

-io voglio combattere la mia battaglia ora.- disse Kirly con decisione.

-Sephirot è alla Città Dimenticata. O almeno è così che mi ha detto.-

-devo andare lì.- disse Kirly freneticamente.

Cloud la bloccò per un braccio.- vengo anche io.-

 

***

 

La Città Dimenticata aveva sempre affascinato Kirly, forse perché era il primo luogo esterno a Midgar che aveva visitato da piccola.

Impugnò la sciabola, respirando profondamente per cercare di bloccare il suo cuore che rischiava di scoppiare da un momento all’altro.

Erano sulla riva del lago a guardare con ansia crescente l’uomo dai capelli argentati che gli dava le spalle.

Cloud deglutì.- Jenova.-

-siete sempre stati così impiccioni.- sibilò prontamente la voce.- mai una volta avete lasciare mio figlio fare il suo lavoro. Ma adesso, lui è stato addirittura disposto a darmi il suo corpo per conquistare il mondo.-

-tu sei un mostro!- esclamò Kirly.

-voi due mocciosi siete i miei principali ostacoli alla conquista di questo miserabile mondo!- esclamò Jenova.- e prima farò fuori voi due, poi tutti gli altri!-

Sephirot/ Jenova sguainò la spada velocemente e la puntò verso Cloud.- adesso mio figlio avrà la sua vendetta e io ciò che voglio!-

Kirly sorrise a Cloud, il quale annuì e si parò la spada davanti, pronto a combattere.

-vi ammazzo!- gridò Jenova correndo verso di loro velocemente- non vi lascerò vivere un minuto di più!-

Cloud rivolse alla strega uno sguardo e saltò in alto, lasciando che lei si schiantasse contro l’albero alle sue spalle in un rumore assordante.

Jenova si rialzò ed evitò per un pelo un fendente di Kirly, subendo però quello laterale di Cloud.

Si inginocchiò a terra tenendosi una mano sul fianco, dove era stata aperta la ferita.- dannazione! Ma perché non riesco a controllare questo corpo come vorrei?!-

Stava per rialzarsi quando il biondo le puntò la lama alla gola.- dovrai sparire per sempre, Jenova.-

-Cloud...- disse la voce di Kirly.

-Kilry... come puoi essere così insensibile da lasciare che tua nonna muoia così... con il corpo di tuo padre?-

-tu stai chiedendo pietà?- chiese Kirly duramente.- quando tu non dai misericordia a nessuno?-

Cloud guardò Kirly che alzava la spada.

-non so se qualcun altro lo avrebbe fatto, ma io no.- disse scagliando la sciabola contro Jenova.

Quella lanciò un grido stridulo quando la lama la trapassò da parte a parte e si accasciò a terra in uno scintillio di luci verdi.

Kirly le seguì con lo sguardo.

-è... finita.- disse Cloud.- e ora?-

Lei gli rivolse uno splendido sorriso.- e adesso non ti libererai di me tanto facilmente!- esclamò.

La luna si rispecchiò negli occhi rossi della ragazza, quella visione che aveva avuto tempo prima su Cloud, quella in cui lui avrebbe dovuto morire proprio sotto quella luna, non si sarebbe mai avverata.

***

-Ce ne hai messo di tempo a svegliarti... Sephirot.-

-mi dispiace, Fairy.-

-bè... adesso mettiamoci l’anima in pace... almeno una morte tranquilla ce la meritiamo, no?!-

-Fairy...-

Lei sorrise.-sì?-

-ti amo.-

 

 

Commento finale:

cavolo che fatica! Non ho mai sudato tanto a scrivere una fan fic...

Comunque, Lirith sono completamente d’accordo con te!

Ciauz! Alla prossima!

 

 

 

  
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