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Autore: AntoGoesToLondon    01/06/2019    1 recensioni
"Cecilia, ventottenne alle prese con il suo primo lavoro in una multinazionale, trascorre un'esistenza particolarmente piatta, in cui tutti i giorni cominciava a somigliarsi.
Perennemente alla ricerca dell'amore a prima volta, finisce sempre per fantasticare sulla persona sbagliata, rimanendo inevitabilmente.
Sembra ormai che nessuna novità si prospetti per lei quando all'improvviso un'occasione la porterà nella grigia Londra"
PS: per questioni pratiche, ogni tanto qualche dialogo della storia sarà riportato in inglese!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo XII

 

Stazione di Leicester Square

30/04/2019

Ore 22,26

 

 

Il treno sfrecciò lasciandosi dietro la solita folata di vento e facendo gonfiare i capelli di Cecilia, che finirono per ricaderle lungo le spalle nuovamente, le persone scese dal treno si avviarono verso l'uscita più vicina, e altre arrivarono, disponendosi lungo il binario in attesa della metro successiva. Tutto si mosse attorno a Cecilia, a parte lei. 
Se qualcuno le avesse scattato una foto in quell'istante, avrebbe potuto immortalare il suo sorriso da ebete e le guance ancora rosse per l'imbarazzo. Si sentiva infatti un po' accaldata, nonostante non fosse nemmeno vicina l'estate.
Esattamente come la prima volta, si portò le dita sulle labbra.
Le labbra di Lorenzo avevano un sapore un po' dolciastro, o almeno quella fu la sensazione che lasciarono su quelle di Cecilia. Stava rivivendo mentalmente il loro bacio quando fu interrotta dall'arrivo di una donna con il passeggino che provava a salire sul treno appena arrivato.
"Sorry" le disse mentre provava a spingere il passeggino per salire, Cecilia si scusò facendosi subito di lato e la lasciò passare.
A quel punto, si ricordò che anche lei avrebbe dovuto prendere su un treno e si avviò lungo i corridoi di Leicester Square station per raggiungere la linea Piccadilly.
Cercò le cuffie nelle tasche del jeans e le attaccò al dispositivo decisa ad ascoltare un po' di musica lungo il viaggio, come d’abitudine. Solo quando sbloccò lo schermo per aprire l'applicazione di Spotify, si rese conto di aver ricevuto un messaggio.
"In tutto questo, non c'è mai stato un vero e proprio 'primo' appuntamento quindi direi: usciamo venerdì?" 
Al leggere quelle parole, Cecilia s'illuminò di nuovo. Le aveva scritto quasi immediatamente quindi poteva essere davvero interessato e non solo aver risposto ad un semplice impulso del momento. Tuttavia, non volle dargliela subito vinta, decidendo di tirarsela un po' e quindi di non accettare l'invito per quel venerdì.
"Hai ragione! Dobbiamo sicuramente recuperare ma purtroppo non ci sono questo venerdì" rispose e aspettò per vedere la sua reazione.
Non stava del tutto mentendo, aveva davvero un impegno con le sue amiche ma avrebbe potuto rimandarlo senza problemi, se necessario.
"Sei fortunata, Cecilia Contini! Io non ho alcun impegno questo weekend, quindi facciamo sabato?" fece la sua controproposta.
Se avesse rifiutato ancora, Lorenzo avrebbe potuto pensare che non era interessata pienamente, perciò accettò quella seconda proposta.
"Sabato potrebbe andare" rispose infatti senza molti giri di parole. "Che hai in mente? Ci vediamo per cena?" gli domandò pensando di anticipare la proposta di Lorenzo ma il ragazzo ancora una volta la sorprese. 
"In realtà, ti direi per le 11/11,30 di mattina. Andiamo a fare brunch" le propose e Cecilia sollevò un sopracciglio un po' sorpresa. Brunch? Un incontro di giorno non era esattamente ciò che si aspettava.
"Non ho mai fatto il brunch a Londra" confessò e Lorenzo rispose con uno smile dall'espressione sconvolta.
"Davvero? Allora è mio dovere introdurti a quest'esperienza" affermò difatti. "Ora me la studio per bene" continuò suggerendo che si sarebbe impegnato per regalarle un'esperienza unica.
"Perfetto" rispose lei aggiungendo uno smile alla fine della frase. "Sarò in trepidante attesa"
"E comunque non c'è due senza tre" aggiunse lui lasciando Cecilia un po' perplessa. Cosa intendeva con quella frase?
"Che vuoi dire?" chiese difatti.
"Mi riferisco al bacio. Non c'è due senza tre" chiarì facendola arrossire di colpo.
"Beh, non è comunque scontato" gli disse di proposito per sfidarlo.
"Vedremo.." rispose accettando implicitamente la sfida. "Solitamente il terzo arriva sempre"
La ragazza lesse il messaggio ed esitò un secondo a rispondere volendo trovare una risposta per le rime che però non arrivò.
"Ne parliamo sabato.. vediamo se questo terzo arriva così facilmente o meno" provò a chiudere quel breve scambio e spostò l'argomento su altro.
Esattamente come di persona, anche per messaggio le conversazioni non finivano mai. 
Si scambiarono messaggi, quasi ininterrottamente, per il resto della settimana, mandandosi anche audio e selfie di tanto in tanto. Sembravano una coppia anche se in concreto non erano mai usciti insieme davvero e quindi non potevano considerarsi in una frequentazione. 
Arrivati a venerdì, l'ansia per Cecilia era diventata quasi ingestibile, nonostante non fosse di certo il primo appuntamento a cui andava. Tuttavia, il fatto di sentirsi quotidianamente le dava un senso di sicurezza, sapeva che non ci sarebbero stati momenti di silenzio o d'imbarazzo, si trovavano abbastanza in sintonia.
Tutti ormai erano al corrente del suo appuntamento, anche se non tutti sapevano chi era il 'fortunato'. Cecilia aveva difatti raccontato soltanto a Kate e Sara di chi si trattasse dato che erano legati da un rapporto lavorativo, sebbene non potessero definirsi propriamente colleghi.
"Ma poi domani che vi raccontate se state coprendo qualsiasi argomento per messaggio?" chiese la sua collega Sara vedendola incollata al suo smartphone durante la pausa pranzo.
"Non so qualcosa ce la inventiamo" rispose sorridente e l'altra fece una smorfia disgustata.
"Dio mio! Ma sei già cotta!" l'accusò e Cecilia fece spallucce senza controbattere. La verità è che probabilmente era cotta da sempre quindi c'era poco da negare.
Quel venerdì le sembrò lunghissimo: passò gran parte della giornata a ripercorrere i vestiti del suo armadio cercando di capire cosa indossare per l'appuntamento all'indomani.
Per sua fortuna, quella sera, come stabilito, era fuori con le sue amiche quindi riuscì a distrarsi dal suo pensiero fisso e a staccarsi per un po' dal telefono.

***

Anche Lorenzo uscì quella sera decidendo di unirsi ai suoi amici, che avrebbero trascorso la serata in un pub.
Stranamente quella sera nessuno aveva particolarmente voglia di fare tardi, ragion per cui optarono per qualcosa di più tranquillo, finendo in uno dei tanti pub, dove giochi da tavola erano a disposizione dei consumatori.
Scelsero il classico Monopoli che puntualmente non furono in grado di finire, e trascorsero la serata bevendo una quantità indefinita di birra.
"Quindi domani esci 'ufficialmente' con Cecilia?" domandò Matteo mentre tornavano verso casa e facendo finte virgolette in aria alla parola "ufficialmente".
"Così sembra, se non mi dà buca" disse l'altro e Matteo rise.
"Non credo che ti darà buca" lo rassicurò. Era infatti sicuro che Cecilia fosse entusiasta all'idea di uscire con Lorenzo, Camilla infatti aveva accennato al loro appuntamento, minacciando il ragazzo perché si assicurasse che il suo amico non facesse scherzi.
"Dove la porti?" chiese poi. Lorenzo sollevò lo sguardo verso di lui e sorrise sornione.
"Ho chiesto ad Adam se mi presta casa di sua nonna" raccontò e Matteo mosse il mento mimando un "wow".
Adam era un amico di Lorenzo, londinese fin dalla nascita e di famiglia alquanto facoltosa; il giovane aveva ereditato da sua nonna un piccolo appartamento in zona Southwark, che sebbene non fosse ad un piano particolarmente alto, offriva una bellissima vista sul Tamigi e una piuttosto discreta sul famoso Tower Bridge.
Essendo però poco interessato alla vita in città e più attratto dalla tranquillità e dal verde della campagna inglese, viveva fuori Londra recandosi nell'ex appartamento di sua nonna di tanto in tanto.
Dato il rapporto confidenziale fra i due, Adam non ebbe problemi a prestare la casa all'amico, consentendogli così di organizzare un primo appuntamento alquanto unico nel suo genere.
"Prenderò un po' di roba da Gail's e preparerò dei pancakes" raccontò piuttosto fiero. Era sicuro che sarebbe riuscito a lasciare Cecilia senza parole, dall'altra parte.
Matteo si lasciò sfuggire un secondo 'wow'. "Addirittura i pancakes" commentò. Era un grande fan dei suoi pancakes, l'unica pietanza che, a detta del nostro chef, era capace di cucinare.
"Quindi insomma, la fai rimpinzare ben bene e poi?" chiese con sincera curiosità.
Era la prima volta che lo vedeva organizzare un appuntamento in anni.
"Mmm.. penso: passeggiata per Southwark, e poi si vede" 
Non aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, avrebbe improvvisato. 
Nonostante a lavoro fosse abituato a pianificare fino all'ultimo secondo della sua giornata lavorativa, la verità era che nella sua vita privata, Lorenzo era un disastro.
Non ne andava particolarmente fiero ma era purtroppo un dato di fatto. Come amava dire lui stesso, impiegava così tante energie per tenere tutte le scadenze per consegne, riunioni e attività varie che il suo cervello non riusciva a fare spazio ad altro.
"Sì infatti, tanto a Londra non ci si annoia di certo" chiuse il discorso Matteo.
Dopodiché l'argomento fu spostato su altro finché non arrivarono a casa dove senza perdere altro tempo si fiondarono a letto, essendo abbastanza provati dalla settimana appena trascorsa.
Tuttavia, nel momento in cui toccò il letto, a Lorenzo il sonno passò completamente.
Il suo cervello si attivò improvvisamente, e uno strano stato ansiogeno si fece strada dentro di lui senza che potesse impedirlo.
Diverse memorie riaffiorarono, e alcune fecero male, rendendogli evidente che nonostante il tempo fosse passato, ancora quel dolore non lo aveva superato del tutto, ma soprattutto ancora non aveva superato lei, Veronica, la persona che aveva causato quelle ferite che sembravano non rimarginare mai.
D'impulso andò sul profilo Facebook di lei per cercare qualcosa: un indizio, un piccolo segnale che confermasse che anche Veronica non aveva superato lui ma non trovò nulla.
La vita della sua ex fidanzata sembrava trascorrere in serenità e la maledisse per quello. Non riusciva a capire perché lui fosse ancora bloccato mentre lei era riuscita ad andare avanti senza apparentemente mai guardarsi indietro.
Dopo la loro rottura, Veronica infatti non provò mai più a chiamarlo, né a cercarlo in alcun modo, nemmeno tramite messaggio. Agevolata dal trasferimento di Lorenzo nella capitale inglese, la giovane semplicemente sparì. Nemmeno nelle rare volte in cui era rientrato a Roma l'aveva mai incrociata, nonostante vivessero molto vicino. 
Tutto ciò che venne a sapere di lei, lo seppe dai profili social o da conversazioni con amici in comune, che continuavano a frequentare la ragazza. 
Il suo umore stava per peggiorare inevitabilmente, come ogni volta che pensava a lei quando, per sua fortuna, l'arrivo di un messaggio lo distrasse, interrompendo provvidenzialmente quel flusso di pensieri.
"Ok va benissimo, ci vediamo a London Bridge station" 
Ad inviare quel messaggio fu appunto Cecilia che aveva ripreso il cellulare soltanto in quel momento, e stava rispondendo al messaggio di Lorenzo in cui le chiedeva se potesse venire a London Bridge dato che purtroppo passare a prenderla in macchina sarebbe stato piuttosto problematico.
Lorenzo aveva portato la sua macchina da circa un anno con l'intento di sostituirla agli abbonamenti della rete di trasporti londinesi ma finì per limitarne l'utilizzo alle uscite serali o nei weekend, così da riuscire a muoversi più liberamente.
Provare ad usarla per andare al lavoro gli aveva difatti causato soltanto dei grandi mal di testa fra parcheggi introvabili e infinite code nel traffico di punta, e dunque decise di affidarsi nuovamente ai mezzi pubblici per recarsi in ufficio, anche se erano sempre pieni di persone e, per certi versi, più lenti.
Aveva pensato di passare a prendere Cecilia a casa sua ma purtroppo temeva che avrebbero impiegato tantissimo tempo, dovendo arrivare in pieno centro, per cui decise di accompagnarla al ritorno e di chiederle di incontrarsi alla stazione metropolitana London Bridge.
"Scusami se non ti passo a prendere, spero che non ti dispiaccia venire con la tube" si scusò infatti e Cecilia rispose immediatamente di non preoccuparsi. Era abituata a muoversi con i mezzi pubblici, quindi prenderli ancora una volta non sarebbe stato di certo un problema.
In quel momento Lorenzo si rese conto che aveva cambiato foto profilo nell'applicazione di WhatsApp e la aprì per guardarla meglio.
Nella foto stava facendo la linguetta e l'occhiolino, aveva un'espressione divertita e anche un po' pazzarella. Si capiva che fosse una foto scattata per caso e la cosa piacque a Lorenzo: preferiva infatti ragazze poco costruite, che non passavano ore a scattarsi e a ri-scattarsi foto finché non ritenevano di essere perfette.
Al di là dell'espressione, anche lei piacque al ragazzo: se qualcuno gli avesse chiesto perché la giovane Media manager gli piacesse, non avrebbe saputo dirlo.
Poteva essere per i suoi, a detta di Lorenzo, enormi e un po' scintillanti occhi verdi, per il suo ampio e caldo sorriso, o per il suono cristallino della sua risata.
Anche fisicamente la trovava molto carina sebbene non fosse la classica donna dal fisico da urlo con cui era solito provarci.
Dalla folta e lunga chioma, Cecilia era abbastanza alta e con le curve, sempre a parere del giovane romano, al punto giusto, nonostante il seno fosse un po' più piccolo rispetto ai suoi soliti standard.
Ma al di là dell'aspetto esteriore e della mera estetica, Cecilia aveva carattere da vendere.
Focalizzata sui propri obiettivi, si percepiva che fosse una persona fiera e determinata; tuttavia, era convinto che fosse anche molto dolce con chi meritava il suo affetto e di sicuro, non poteva considerarsi fredda ripensando al loro secondo bacio.
Anche se difficile da ammettere, si sarebbe potuto innamorare di lei ed era probabilmente proprio questo a spaventarlo: la consapevolezza che sarebbe bastato davvero poco perché quella infatuazione si trasformasse in qualcosa di più profondo.
A quel punto, la ragazza lo salutò augurandogli la buonanotte. "A domani!" aggiunse infine.
"A domani" rispose lui chiudendo la chat e posando il telefono sul comodino. 
Inutile continuare a pensarci, Matteo aveva ragione: tutte le sue preoccupazioni potevano essere completamente infondate se Cecilia non avesse voluto stare con lui.
Con questo pensiero, e ormai vinto dalla stanchezza, si girò di lato e in poco tempo si addormentò.

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Angolo dell'autrice

Ciaoo! Mi dispiace, ho deciso di tenervi un altro po' sulle spine, insomma ci aspettavamo che Lorenzo e Cecilia uscissero e invece, dovremmo aspettare un altro po' :D

Ma l'uscita sta arrivando, non temete!

Grazie ancora per seguirmi,

Anto 
 
   
 
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