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Autore: MaryFangirl    01/06/2019    3 recensioni
[Sequel di 'Little moments' e 'Tender moments'].
Dopo che Ryo ha finalmente deciso di dichiararsi, in seguito al dramma che ha sconvolto la vita di Kaori...
Dopo che i loro amici hanno superato le difficoltà che tale dramma ha portato...
Dopo che finalmente, finalmente City Hunter è diventato una coppia a tutti gli effetti...
Ancora una volta, le vite di tutti vengono sconvolte dalla scomparsa di Kaori Makimura.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Kazue Natori, Mick Angel, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Il tempo passava e, prestandoci realmente attenzione, Ryo a volte pensava che fosse persino strano come il tempo andava avanti, instancabilmente, continuamente, immutabilmente. Appoggiato alla ringhiera del suo edificio, guardò il sorgere del sole sul suo quartiere, sulla sua città, ripensando all'anno che era appena passato. Tre anni prima, si sarebbe visto nello stesso posto in quel momento se gli fosse stato chiesto, ma la sua vita sarebbe stata completamente diversa.
Tre anni prima...guardando i primi raggi che cominciavano a scintillare sugli edifici dalle superfici vetrose, annunciando che quella giornata di metà giugno sarebbe stata calda. Riviveva gli anni nella sua testa: immagini che avrebbe preferito non vedere mai, ma immagini che non avrebbe mai pensato di vedere realizzate...quell'anno, soprattutto, il più difficile della sua vita, eppure il più meraviglioso sotto certi aspetti...e il tempo aveva continuato a passare, senza mai fermarsi a vedere le ripercussioni degli eventi che erano accaduti.
Tre anni prima, nella stessa data, si trovava a Okinawa*, in un'inchiesta con Falcon per la loro inarrestabile ispettrice.
Tre anni prima, nella stessa data, aveva cominciato a preoccuparsi, senza lasciar trasparire nulla o almeno, sperando di non farlo capire al gigante che lo accompagnava.
Tre anni prima, nello stesso momento, nello stesso giorno, lui non sapeva ancora che quella sera la sua vita avrebbe vacillato verso l'inferno che aveva sempre temuto...o almeno, da quando Kaori Makimura era entrata nella sua vita, mettendo a soqquadro tutti i suoi pregiudizi al suo passaggio...da quando era diventato vivo.
Quanto erano cambiate le cose, eppure così poco al tempo stesso. Così poco, e tuttavia tutta la sua vita si era girata sulle basi, tutte le cose di cui era sicuro e certo erano cambiate...eppure tutto era così idilliaco da risultare quasi inquietante a vedersi. Come il sole che sorgeva ogni mattina, incurante della vita e di coloro che speravano che non si sollevasse. Lo sapeva, aveva fatto parte di quelle persone a un certo punto, volendo urlare contro la mattina nel guardare il giorno che si levava. Eppure ogni mattina, vedendolo, aveva sperato che ogni giorno avvenisse il cambiamento, ed erano passati tre anni da allora.
Se gli avessero detto, più di dieci anni prima, incontrando Kaori, "Ryo, tra quindici anni, questa donna sarà sotto la tua pelle come un proiettile sparato a bruciapelo", avrebbe riso. Avrebbe fatto più che ridere: avrebbe abbattuto la persona che gliel'avesse detto, oppure l'avrebbe portata in manicomio. Eppure, si ritrovava su quel tetto, e doveva riconoscere la verità della cosa. Ma oggi non odiava più Makimura per aver portato quella donna nella sua vita, al contrario, e sperava che il suo amico fosse lì, da qualche parte, con lo spirito se non con il corpo, e approvasse ciò che erano diventate le vite di entrambi.
Tre anni prima, però, aveva odiato Makimura come non avrebbe mai creduto possibile, colpendo persino la sua tomba, gridando.
Tre anni prima, aveva pianto in quello stesso edificio per la prima volta nella sua vita mentre ascoltava una canzone per la quale in precedenza aveva preso in giro la sua partner a causa del suo lato sentimentale. L'unica canzone che la sua mente conservava, forse perché, per una volta, aveva capito a fondo cosa significassero le parole, riconoscendone il buon gusto. Un'aura si avvicinò a lui in silenzio, ma non vi prestò molta attenzione, girando la testa di lato quando Mick gli misa una mano sulla spalla prima di appoggiarsi alla ringhiera.
"Hai l'aria pensierosa, amico"
"Riflettevo"
"A cosa?"
Un sorriso pensoso si allungò sulle sue labbra mentre continuava a fissare l'edificio di fronte, fumando la sua sigaretta in silenzio prima di offrirne una al suo compare.
"Little moments"
In piedi al suo fianco, il suo amico americano voltò le spalle alla città, con la testa piegata all'indietro per guardare il cielo tinto di rosso mentre fumava una sigaretta, non cercando davvero di comprendere la risposta che Ryo gli aveva appena dato. E senza saperlo, i suoi pensieri seguirono lo stesso percorso di quelli del suo ex partner.
Tre anni prima...
Tre anni prima, nella stessa data, aveva destato tutta la città, cercando di trovare il suo primo amore scomparso...non dovendo affrontare Ryo per annunciargli che aveva fallito e perso le tracce di Kaori quando avrebbe dovuto sorvegliarla...
Tre anni...tre anni prima...sarebbero stati tre anni il giorno dopo. Aveva visto una delle immagini più terrificanti della sua vita, eppure nel corso della sua esistenza aveva avuto l'opportunità di vederne, di cose esplicite...
Ma oggi lo sapeva: non sarebbe mai stato in grado di rimuoversi dalla mente l'immagine del corpo di Kaori Makimura appeso e con un coltello nel petto. Nemmeno si sarebbe dimenticato che, se l'uomo al suo fianco non l'avesse fermato, avrebbe sicuramente fatto fuori la giovane con un gesto di una tale stupidita che ancora non si capacitava di aver pensato...ma soprattutto, non avrebbe mai dimenticato che per la prima volta da quando lo conosceva, aveva visto il suo migliore amico mancare il bersaglio sparando...tre anni...tre anni? Eppure non aveva visto lo scorrere di quegli anni.
Forse perché durante quell'anno era successo troppo? O perché durante quel periodo, corto per alcuni, aveva passato dei mesi perso nei propri pensieri? Prima vegliando su Kaori in ospedale, dopo torturandosi la mente sugli eventi che ne erano seguiti...
Tre anni, eppure avrebbe dovuto sembrargli un tempo molto più lungo, ma rivedeva ancora Kaori in quella fabbrica in disuso, come fosse stato il giorno prima...proprio come nella sua mente era incisa l'immagine di una lacrima che rotolava sulla guancia del suo migliore amico, sullo stesso tetto...Tre anni...
 
 
Tre anni...tre anni erano passati senza che nessuno vi facesse realmente attenzione. Alcuni non si sarebbero sorpresi, ma per loro che vivevano giorno per giorno, era un po' sconvolgente. Tre anni, lo sguardo perso sul letto di fronte a lei, a guardare il loro piccolo Kazuki che avrebbe compiuto due anni a luglio, la sua mente tornò indietro nel tempo, pensando al primo incontro che le aveva cambiato la vita. Se glielo avessero chiesto ora, quali dei due incontri fosse il più significativo per lei, tra Falcon e Kaori Makimura, istintivamente sarebbe stata tentata di rispondere che era il gigante, ma riflettendoci, non lo sapeva davvero.
Quale dei due aveva più segnato la sua esistenza? Suo marito o l'incontro con la sua migliore amica? Certo, senza pensarci, avrebbe risposto suo marito, ma dopo averci riflettuto, non era piuttosto Kaori? Falcon le aveva salvato la vita, lei se ne era innamorata, lui l'aveva anche formata, ma il suo tempo di donna, la donna che era ora, non lo doveva a Kaori Makimura? La sua prima amica, fuori dalle fazioni mercenarie? La prima persona ad averla trattata interamente come una persona piuttosto che come un soldato?
Adorava suo marito, più di ogni altra cosa, e sapeva che anche lui l'amava, ma in lei lui aveva prima visto una bambina da salvare e addestrare, poi l'aveva messa da parte per spingerla a una vita normale, la vita che lui aveva voluto per lei. La la prima persona ad averla guardata come "Miki, mercenaria, donna, e poi tutto il resto" era stata Kaori Makimura. La prima persona che l'aveva guardata e accettata com'era, senza volerla cambiare o voler prendere una decisione per lei, quella era Kaori Makimura. Forse perché sapeva come ci si sentiva quando le persone prendevano una decisione al suo posto senza mai chiedere la sua opinione. Kaori Makimura...la sua migliore amica...la donna che aveva più ferito, senza mai volerlo...tre anni...
Tre anni prima, aveva voluto fare di tutto per spingere Ryo Saeba a confessare i suoi sentimenti verso la sua partner di lavoro. Fare di tutto in modo che la sua migliore amica potesse trovare la felicità, che lei stessa aveva potuto gustare grazie all'aiuto di entrambi...se all'epoca le avessero detto che quell'anno sarebbe stata la causa di tanta sofferenza per la sua migliore amica, avrebbe sicuramente tirato fuori la sua mitragliatrice per sparare all'idiota che glielo annunciava...eppure...eppure, per colpa sua, tre anni prima Kaori era quasi morta, uscendo dall'ordalia inflitta per colpa sua, per il suo passato, e con delle cicatrici a fare da testimoni.
Ma in un certo senso, Miki Ijuin poteva dire di essere orgogliosa di sé: era riuscita ad andare oltre a tutte le sue speranze circa i sentimenti di Ryo Saeba, spingendolo a rivelarsi più di quanto avesse mai creduto possibile nei suoi sogni più selvaggi...ma, ancora una volta, senza saperlo, aveva fatto soffrire la sua migliore amica, quando avrebbe voluto proteggerla contro tutto e tutti per il suo sostegno quando Falcon aveva dubitato di loro per colpa sua. Osservando il bambino che dormiva pacificamente sul suo materasso, ignaro dei problemi della vita, sorrise automaticamente.
Non ci aveva mai realmente pensato prima di rendersi conto della propria esistenza...no, non era del tutto giusto. Aveva pensato di diventare madre quando Umi diceva di non volere figli, ma non aveva mai avuto quel desiderio di per sé, pensando senza motivo "Voglio un figlio mio". Eppure, lui era lì, ben reale, un'immagine in miniatura preoccupante per la somiglianza con suo padre, così adorabile, così tranquillo...
Quando Doc aveva annunciato la sua gravidanza, era stata sorpresa, poi felice, poi triste nell'aver appreso quella di Kaori, del bambino che non avrebbe mai visto la luce del giorno. E da qualche parte si era urlata addosso per essere stata ancora una volta colei che feriva la sua migliore amica...la sua migliore amica...
Nel corso dei mesi, tre anni prima, dopo che Kaori era tornata da Shinjuku, aveva gradualmente perso la sua migliore amica. E ne aveva sofferto, sì, ne aveva sofferto. Sofferto di non avere una presenza femminile sulla quale appoggiarsi, specialmente all'inizio quando Umi non sapeva ancora se la gravidanza fosse una buona o cattiva notizia. Sofferto perché si sentiva rifiutata...ma non sapeva...l'aveva saputo solo a marzo e si era odiata...quando Kaori era tornata dalla sua fuga a New York, lei aveva immediatamente cercato di capire perché era scomparsa, ma la sua amica non le aveva detto niente, accontentandosi di tacere e di stringere la sua tazza di caffè in mano. E Ryo le aveva detto di cambiare argomento.
In tempi normali, si sarebbe offesa per il tono che aveva usato, ma i suoi occhi e la mano di Falcon appoggiata sulla spalla l'avevano trattenuta. Così aveva smesso di fare domande, cambiando argomento per parlare della sua gravidanza. E Kaori aveva iniziato ad allontanarsi da lei a poco a poco, facendo visite irregolari al Cat's Eye, non chiamandola più per parlare di tutto e niente, rifiutando le uscite di shopping per il bambino...e nessuno diceva nulla. Vedeva gli sguardi intorno a sé, tutti sapevano qualcosa, tutti tranne lei.
E un giorno, di fronte al silenzio della sua amica che ancora una volta si rifiutava di guardare le sue ecografie, sostenuta dagli ormoni, aveva finalmente ceduto, mettendosi a urlare contro Kaori Makimura, non ricordava nemmeno per cosa. Falcon aveva cercato di fermarla, ma chi poteva trattenere una donna incinta arrabbiata? Si era fermata solo quando Kaori l'aveva guardata, e per la prima volta nella sua vita aveva visto odio negli occhi della sua amica...prima di uscire dal locale correndo, una mano sulla bocca, tentando di trattenere le lacrime.
Come sempre, non aveva capito nulla, mentre gli altri, in considerazione degli sguardi che le lanciavano, sì. Saeko era uscita immediatamente dal bar inseguendo la sorella del suo antico amore, seguita a breve da Mick, lasciando solo Ryo e Falcon con lei. E Falcon l'aveva lasciata andare mentre proprio lei aveva visto lo sguardo di Ryo su di sé, lo stesso sguardo che mesi prima aveva posato su di lei in quella fabbrica in disuso. E lei, quella volta non l'aveva accolto con indifferenza ma con terrore...ma Falcon sapeva che, malgrado lo sguardo, lui non l'avrebbe toccata. Lo sweeper numero 1 aveva soltanto preso l'ecografia sul bancone prima di guardarla per un momento.
"La prossima volta, prima di parlarle come hai appena fatto, guarda questa immagine, Miki"
Lei aveva cominciato a tremare, non capendo perché Falcon stesse in piedi in silenzio mentre per lei Ryo stava minacciando il suo bambino non ancora nato.
"Guardalo bene, questo piccolo, e pensa a tutto quello che vuoi che sia la sua vita. E assapora quei pensieri, Miki"
Aveva quindi alzato gli occhi su di lei prima di far scorrere, con la punta delle dita, l'immagine sul bancone verso suo marito.
"Pensaci bene, e poi pensa a Kaori, che oggi avrebbe dovuto essere al suo settimo mese di gravidanza"
No, non l'aveva toccata, ma le sue parole l'avevano ferita molto più di un colpo. Non era riuscita a muoversi, paralizzata dall'orrore di ciò che aveva appena detto, mentre lui si alzava dirigendosi verso la porta del locale. Tutto ciò che aveva fatto era stato portarsi le mani al ventre, come per impedirgli di prendersi il suo per punirla.
"Ma vedi, non ci sarà nemmeno una prossima volta. L'allontanerò da te prima che tu la uccida una volta per tutte, con la tua amicizia"
E anche quel colpo le aveva fatto male, ricordandole ciò che era successo mesi prima, che la mente dello sweeper era lontana dall'aver dimenticato. E aveva fatto ciò che aveva detto, non riportando Kaori in città se non diverse settimane dopo, e anche il fatto che fossero tornati lo aveva saputo soltanto dalla bocca di Mick, ma non ce l'aveva avuta con loro, capendo che la sua amica forse non voleva vederla con il pancione...
O almeno, cercando di comprenderla il più possibile. In effetti, quell'anno, non aveva visto Kaori prima che Kazuki nascesse a luglio, e anche allora Kaori era passata all'ospedale, il suo amante alle sue calcagna, ma non era entrata nella stanza in presenza del bambino. A dire il vero aveva impiegato mesi prima di riuscire a tenere Kazuki in braccio...dopo il parto, Kaori aveva iniziato gradualmente a tornare, sempre in presenza di Ryo. Inizialmente, non riusciva a posare gli occhi sul neonato, poi lentamente, come timorosa, aveva iniziato ad avvicinarglisi. Ma ci aveva messo mesi per riuscire a tenerlo in braccio, durante il primo Natale del bambino, e anche allora Ryo era dietro di lei, aiutandola a tenerlo mentre lei si era messa a piangere guardandolo...tre anni...
 
 
 
*l'autrice nella storia originale ha scritto Hokkaido...ma Ryo e Falcon erano andati ad Okinawa (sono andata a ricontrollare), che non fa parte dell'isola di Hokkaido, bensì delle isole Ryuku...so che la cosa non c'entra molto ai fini di trama, ma io sono rompiballe e sono andata a cercare per amore di correttezza geografica!
  
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