Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    01/06/2019    0 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Anime belle... Buonasera, vi lascio il capitolo 83 di "Sogno" come sempre specifico che  per questo capitolo ho preso spunto da Rapimento Imperfetto edito dalla booksprint edizioni di cui sono autrice e quindi unica detentrice del copyright ©
 
Uno dei tre lo legò per i polsi e gli tenne puntata la pistola alla testa per tutto il tragitto ma non era quello che preoccupava Fersen, bensì Oscar.
Lei stava con la pistola puntata alla gola , legata come lui e per di piu' costretta a camminare accanto all'uomo che aveva cercato di abusarne giorni prima.
L'uomo la spingeva sgarbatamente , Oscar fiera e risoluta lo guardava in cagnesco ma Hans notava che la caviglia dolorante a contatto con il suolo la costringeva a chiudere spesso gli occhi per il dolore.
Ogni suo passo era per Fersen una tortura :
- Lasciatela stare ! - cercò di proporre – prendetevela con me!
L'uomo si girò, lo guardò in maniera sprezzante:
- Credi davvero che rinuncerei a un simile bocconcino? - gracchiò suscitando l'ilarità degli altri due.
Oscar fissò Fersen , il suo sguardo parlava per lei .
I tre li spinsero all'interno del bosco costringendoli a camminare per una buona mezz'ora, poi con la delicatezza che li contraddistingueva li trascinarono in un altro capanno sconosciuto.
- Forza Madame...siamo arrivati! - gracchiò l'energumeno battendo una sonora pacca al sedere di Oscar , Hans avvampò di gelosia, quanto avrebbe voluto spaccargli il muso
Lei si girò di scatto colpendolo ad uno stinco.
- Tieni giu' quelle luride mani! - sbottò combattiva.
L'uomo scattò, le afferrò il viso in malo modo e l'avvicinò a sé:
- Vedrai ...vedrai quanto ti piaceranno le mie luride mani!
Oscar sentì il suo alito puzzare d'alcool e vide vicinissimo quegli occhi spiritati, gli sputò in faccia colpendolo dritto ad un occhio.
L'uomo le sferrò un pugno che la fece barcollare.
- Oscar!!!! - Fersen inorridì , ma lei era li, la guancia dolorante , le mani legate, la caviglia quasi fuori uso , ma dritta , dritta e fiera davanti a quel rifiuto d'uomo.
Quanto era forte la sua Oscar...tanto!
Ma fino a che punto lo sarebbe stata?
Fersen sapeva che se i tre avessero davvero messo in atto quel che minacciavano di fare, lei sarebbe davvero stata perduta.
Quello sarebbe davvero stato troppo, anche per una donna forte come lei.
Hans si girò ad osservare il capanno, era arredato con un letto improvvisato e alcune sedie.
Proprio su una di quelle venne fatta accomodare Oscar, su un'altra , proprio di fronte a lei venne spinto lui.
- Che bello! - gracchiò l'uomo – guardate amici, i due piccioncini ci onorano nuovamente della loro presenza.
L'uomo si girò verso Hans:
- Chi saresti tu? Il suo damerino...? certo...altro non potresti essere visto che sei corso in suo aiuto.
- Non ha importanza chi io sia...
- Si invece! - gracchiò l'uomo – intanto...questo è un ringraziamento per averci chiuso in cella - sbottò , quindi sferrò un pugno in pieno viso a Fersen facendogli sanguinare il volto.
Oscar urlò dal dispiacere mentre Hans la guardava come per rassicurarla.
- Bene...bene...-gracchiò' l'energumeno – vedo che fra voi c'è molta solidarietà.
La guancia bruciava e il dolore si irradiava a tutta la testa ma non poteva mollare si disse Fersen, doveva proteggere Oscar , se non altro mantenendosi lucido.
L'energumeno guardò il Conte che cercava di mantenere la testa eretta, poi fissò Oscar che guardava verso di lui cercando di infondergli coraggio.
Si portò due dita sotto il mento mimando l'atto del pensare.
- Vediamo un po'...da dove cominciamo....?
Oscar sentì il sangue coagularsi nelle vene, sperò la uccidessero con un colpo secco poiché anche la morte era un'alternativa migliore .
- Ci lavoriamo per bene l'amichetto torturandolo un po' e facendo soffrire il capitano o...ci divertiamo un po' con la biondina? Ma si dai.....Dedichiamoci alla biondina...facciamole vedere come siamo bravi!
Hans fu preso dal panico, cosa poteva fare? Era legato e anche se avesse cercato di scaraventarsi sui tre sarebbe stato ucciso e che ne sarebbe stato allora di Oscar?
Il suo panico diventò terrore quando udì l'energumeno dare un ordine preciso al suo compagno, un ordine che non lasciava nessun dubbio.
- Slega la signorina e falla distendere sul letto....!
Oscar fissò Fersen atterrita.
Malgrado lei scalciasse a piu' non posso ,uno dei tre la atterrò malamente sul giaciglio.
L' uomo con fare crudele girò la sedia di Fersen verso di loro in maniera che il giovane potesse godersi lo sconvolgente “spettacolo” e poggiò la pistola su una sedia accanto.
Fersen era sempre piu' atterrito da quello che intuiva stesse per avvenire.
Uno dei tre immobilizzava Oscar trattenendola per le spalle , l'energumeno si girò verso di lui, sorrise in maniera agghiacciante , poi li raggiunse.
Oscar si dibatteva insultandoli e scalciando mentre con fare volgare l'uomo si calò le braghe.
Hans disperato e gonfio d'ira vide l'energumeno intrufolarsi fra le gambe di Oscar e tentare di abbassarle i pantaloni, poi assestarle uno schiaffo per evitare che lei scalciasse ancora, quindi riuscire a sfilarglieli lasciandola con la sola biancheria intima.
Il viso dell'uomo adesso era davvero stravolto dall'eccitazione mentre le mani vagavano dentro la sua giacca alla ricerca dei seni.
- Vedrai piccola...ti piacerà! - gracchiava eccitato
Fersen ansimò disperato, non doveva, non poteva essere vero.
 
 
 
 
Le mani di quell'essere voglioso e sudato vagavano sui suoi seni mentre il corpo nudo cercava di unirsi al suo togliendo quell'esile barriera che la biancheria intima rappresentava .
Oscar pensò al suo Andrè , al suo tocco delicato , ai suoi occhi innamorati e pensò a quanto potesse essere bello donarsi alla persona che si ama e a quanto invece fosse ripugnante avere le mani di un uomo qualunque sulla sua pelle.
Si girò un solo impercettibile attimo , i suoi occhi incontrarono quelli di Fersen, un'ondata di pianto le salì agli occhi, anche lui la fissava disperato.
Hans cercava di sciogliersi i nodi che gli serravano le braccia ma erano troppo stretti , non poteva sopportare che facessero quello ad Oscar, alla sua Oscar.
- E' solo un bastardo tesoro! Potrà avere il vostro corpo ma non la vostra anima. Resistete Oscar! Resistete! - le gridò
- Chiudi il becco idiota! Sara' comunque mia! - gracchiò invece l'uomo.
Fersen continuo' a disperarsi ma la rabbia superò ogni limite quando vide l'uomo spostare le mani dal seno piu' in giu' ,nel tentativo di strapparle da dosso la biancheria intima, quell'uomo nudo fra le gambe della sua amata Oscar era uno spettacolo orribile.
Disperato ed atterrito tentò l'impossibile, cercò di attirare l'attenzione su di se, allungò un piede verso la sedia di fronte scaraventandola a terra,
I tre si girarono di scatto verso la sua direzione, la pistola che stava abbandonata sulla sedia finì vicino il giaciglio mentre l'energumeno abbandonò Oscar e si dirisse minaccioso verso di lui.
Oscar sentì Fersen lamentarsi, di sicuro quell'uomo lo stava torturando, intercettò la pistola e con un colpo di reni si gettò giu' dal giaciglio , l'uomo che la teneva sul letto preso alla sprovvista vacillò
Oscar riuscì ad afferrarla e si alzò puntandola dritta su uno di loro.
L'energumeno che stava prendendo a pugni Fersen si girò e rimase paralizzato.
In piedi, la giacca aperta e solo la biancheria intima addosso Oscar puntava la pistola .
- Raggiungi il tuo amico e niente scherzi – tuonò ad uno di loro.
Si girò poi verso l'altro:
- Tu slega Fersen!
Hans la fissò ipnotizzato, c'era riuscita Oscar aveva la pistola in mano!!
 
L'energumeno rise sprezzante:
- Non saresti mai capace di sparare!
Lei premette il grilletto, il proiettile sibilò appena sopra le loro teste facendo sobbalzare tutti, Fersen compreso.
- spero vi sia bastata questa piccola dimostrazione! - sibilò gonfia d'ira – Slega lentamente il Conte!
L'energumeno ubbidì.
- Ho detto lentamente! - sibilò ancora non staccandogli gli occhi di dosso.
Intanto uno dei tre guadagnò la porta scappando, Oscar esplose alcuni colpi ma l'uomo si dileguò fuggendo per i boschi.
- Maledizione! - sbottò lei non perdendo di vista gli altri due .
Intanto anche l'ultima corda che legava Hans fu sciolta.
Il Conte balzò addosso all'energumeno afferrandolo per la gola:
- Bastardo!! dovrei sgozzarti con le mie stesse mani per quello che hai fatto!- sbottò gonfio d'ira
- Hans..Vi prego! - la voce di Oscar lo bloccò - Tenetela voi! - gli sorrise poi porgendogli la pistola.
Legarono i due alle sedie che minuti prima avevano accolto loro.
L'energumeno legato e con ancora le braghe abbassate la guardava voglioso, Oscar aveva la giacca semi aperta e stava ancora con la biancheria intima.
Fersen si frappose a quello sguardo facendole da scudo:
- Rivestitevi cara! - sussurrò.
Lei si riparò dietro le spalle di Fersen e infilò i calzoni, intanto l'energumeno non smetteva di provocarla :
- Ahahaha! Ti ricorderai per un bel pezzo di me...anche se siamo stati interrotti ho comunque fatto la mia parte!
Fersen stava quasi per balzargli addosso, ma Oscar lo precedette, si recò infuriata verso di lui e gli sputo' in faccia.
- Solo un maiale puo' trattare una donna come hai fatto tu! - sibilò – ti meriti di rimanere così...legato e con le braghe abbassate, è così che dovranno trovarti! - urlò
Fersen le prese la mano:
- Andiamo Oscar!
Lei si bloccò, lo sguardo corse per la stanza mentre il giovane la guardava preoccupato:
- Oscar...cosa c'è?
La giovane si mosse freneticamente, la lucidità che la aveva contraddistinta venne meno.
- Tesoro...state bene? - sussurrò Hans
Lei abbassò gli occhi:
- Ho...ho bisogno di acqua...- sussurrò – devo sciacquarmi il viso...ho...ho ancora il suo odore addosso ...ho..
- Calmatevi...- sorrise Fersen quindi gli porse la borraccia , lei si sciacquò.
Fersen la vide uscire fuori dal capanno, girare l'angolo, addossarsi alla parete e piangere piano, poi sferrare un pugno sul legno.
Era stato troppo, anche per una donna come lei.
Piangeva piano la sua Oscar oltraggiata da quelle mani immonde, dalla costrizione ad un rapporto che lei non avrebbe mai voluto,guardata nella sua intimità da occhi che lei non avrebbe mai ricercato.
La raggiunse, lei lo sentì arrivare, prontamente si asciugò gli occhi e alzò le spalle :
- Adesso possiamo andare ! - esclamò ritornando fiera e glaciale.
 
 
 
Camminarono in silenzio , l'uno accanto all'altra per una buona mezz'ora cercando di allontanarsi il piu' possibile , Oscar fissò di sottecchi Fersen, aveva la guancia gonfia , era stranamente taciturno.
Fersen invece osservava lei, aveva il labbro tumefatto, i vestiti sporchi, la giacca semiaperta ma sapeva bene che non era quello il problema, per fortuna era riuscito ad evitare che si consumasse un rapporto completo ma la violenza l'aveva comunque segnata, riusciva a sentire i pensieri negativi di Oscar e a percepire il tumulto che le pervadeva la mente.
Camminarono ancora in silenzio, poi lui si fermò.
- Oscar...dovete riposarvi!
Lei lo fissò, una voglia impellente di piangere la pervase, si trattenne, si abbassò sedendosi sull'erba, portò la testa alle ginocchia sconsolata.
- Oscar...- sussurrò Fersen – sedendosi accanto a lei
- Non dite nulla...vi prego! Non dite una parola...
- Va bene...- sussurrò lui – rispetterò la vostra volontà ma...se volete parlarne io sono qua!
Lei lo fissò, era bello, e l'aveva salvata due volte da una violenza che avrebbe potuto rivelarsi peggiore.
- Grazie Fersen...siete stato magnifico!- confessò- L'idea di scaraventare la sedia facendo cadere la pistola è stata geniale!
Lui sorrise:
- Ho tentato l'impossibile, non potevo permettere che vi facessero ancora piu' male e poi...- cercò di sdrammatizzare – la vera magnifica siete stata voi...dovevate vedervi...in piedi, fiera e combattiva con la giacca semiaperta e la biancheria intima addosso mentre puntavate la pistola.....eravate sexy da morire!
Lei sorrise, Fersen le poggiò una mano sulla spalla:
- Il sole sta calando, non possiamo procedere col buio.
- Già...- annuì lei – dobbiamo cercare un posto dove passare la notte.
Fersen si guardò attorno.
- Forse l'ho trovato! - sussurrò alzandosi in piedi.
 
 
- Basta! Io sto impazzendo! - sbottò Andrè rivolto al Generale ed a Girodelle -  Non mi importa se non so dove cercare, non mi importa se dicono che farò un buco nell'acqua, io non posso stare con le mani in mano. Domattina presto partirò a cercare Oscar!
- Ma Andrè...dove vuoi cercarla? Credi davvero che Oscar possa essere stata portata vicino? - sbottò il Generale
- Non mi importa dove! - urlò -non mi importa se è tempo perso..tutto...tutto sarà meglio che stare qui senza far nulla!
- Grandier ha ragione! - convenne Girodelle
Andrè lo fissò con gratitudine.
- Domani mi unirò a voi! Anch'io rivoglio il mio comandante e non mi importa se è un'azione insensata o disperata! Io sono con voi Grandier!
- Grazie! Grazie dal piu' profondo del cuore Victor! - sussurrò Andrè commosso stringendogli la mano.
Il Generale sorrise annuendo , asciugandosi furtivamente una lacrima.
 
Intanto fra il bosco un uomo vagava da solo e meditava vendetta....
“ credete di averla fatta franca Comandante...vedrete...! Godetevi la vostra ultima notte...vi assicuro che domani non rivedrete il calar del sole “
   
 
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