“Svegliati Megan! Oggi è il primo di settembre!!!” sembrava che sua sorella fosse molto più entusiasta di lei. Per certi versi era così. Megan non voleva lasciare il padre da solo con la bambina, ma non aveva scelta: il treno per Hogwarts sarebbe partito quella mattina e lì avrebbe iniziato ufficialmente la scuola che sognava si da quando era una bambina.

“Sono sveglia Lara. Scendiamo a fare colazione”.

Le due sorelle scesero e trovarono il padre indaffarato a preparare la colazione. Non sapeva per niente cucinare ma aveva altre qualità, per esempio era fantastico a fare regali e infatti sul tavolo c’era una scatolina per Megan.

“Cos’è papà?”

“Un augurio di buon viaggio” rispose il padre.

Megan l’aprì e ci trovo dentro una collanina con una pietra azzurra. “E’ bellissima, grazie” “Era della mamma. Voleva dartela quando avresti iniziato la scuola”.

Megan corse ad abbracciare suo padre “Mi mancherai” “Anche tu lupacchiotta”.

La loro casa si trovava nella periferia di Londra quindi ci misero neanche venti minuti ad arrivare alla stazione di King’s Cross, da cui poi sarebbe partito il treno per Hogwarts. Dopo aver attraversato la barriera tra il binario 9 e il 10 Megan sistemò il suo baule sul treno e tornò a salutare suo padre. Quando scese dal treno notò che il padre stava guardando verso un’altra famiglia: Megan guardò nella stessa direzione e vide una vecchia signora vestita molto elegante, un ragazzo vestito già con la divisa di serpeverde, un uomo e una donna che avevano delle facce fredde e quasi schifate, come se non volessero trovarsi lì in quel momento, e due ragazzi molto simili tra loro ma con una leggera differenza d’età. Riconobbe subito la famiglia Black insieme ad altre due persone che conosceva fin troppo bene.

“Dici che è il caso di avvicinarci e salutare?” le chiese il padre una volta che Megan era arrivata vicino a lui.

“No se non vuoi renderti ridicolo. Ricordi l’ultima volta?”. Il padre la ricordava fin troppo bene anche se erano passati più di due anni.

“Non pensiamoci ora! Stai per iniziare una nuova avventura, come ti senti?” “Stranamente tranquilla… mi dispiace lasciarvi da soli” “Non devi preoccuparti per me, per noi… Megan lo so cosa stai pensando, ma ce la farò anche senza di te, certo sarà molto meno divertente ma me la caverò”.

“Voglio una lettera ogni mese, va bene? E non mentirmi, sai che lo capisco quando lo fai” “Si signor capitano!” rispose il padre ridendo.

Megan abbracciò la sorella e la confortò un’ultima volta, poi passò al padre. Quando sentì il fischio del treno, suono che avvisa dell’imminente partenza, si staccò dolcemente dal suo abbraccio e salì sul treno. Rimase per un po’ ad osservare il padre: era un uomo che appariva più vecchio di quanto in realtà non fosse e il motivo pochi lo conoscevano. Lavorava al ministero della magia e tutti lo ricordavano per la sua gentilezza e intelligenza. Era sempre disponibile ad aiutare chiunque perciò Megan non si era stupita quando un sacco di colleghi avevano aiutato suo padre in quel periodo buio. la ragazza non ricordava tutto ciò che era successo, molto le venne raccontato da suo padre o da zia Amy , un'amica di scuola della mamma che era diventata parte della famiglia. Da allora Megan ha dovuto crescere un po' più in fretta per aiutare il padre con Lara e con il resto.

La ragazza era talmente immersa nei ricordi che neanche si accorse che il treno aveva iniziato a muoversi, salutò per l'ultima volta il padre e si avviò verso lo scompartimento dove aveva sistemato le sue cose. Quando arrivò c'erano altri quattro ragazzi seduti: una ragazza dai capelli rossi, un ragazzo seduto davanti a lei che non si è nemmeno voltato, un ragazzo seduto in parte alla rossa con i capelli neri e un sorriso stampato in faccia e davanti a lui un ragazzo che Megan riconobbe essere Sirius Black. Entrò e si sedette di fianco a Sirius, subito il ragazzo dai capelli neri davanti a lei si presentò "Mi chiamo James Potter e lui è Sirius Black" disse indicando Sirius.

"Io sono Megan Jones e conosco già Sirius"

"Ciao Megan, che piacere rivederti dopo tanto tempo" disse Sirius aggiungendosi alla conversazione.

"Anche per me è un piacere, mi sembri un pò triste; E' per lo smistamento?"

"Beh... si, so già come andrà"

"Non è detto" lo rincuorò la ragazza che bene conosceva la situazione in cui si trovava Sirius.

Ad un certo punto la ragazza dai capelli rossi e il suo amico si alzarono e uscirono dallo scompartimento. James sembrava un po' deluso ma subito si riprese e iniziò a parlare a manetta di Hogwarts, del quidditch, della sua famiglia e di un sacco di altre cose fino a che un ragazzo si affacciò dalla porta e chiese se c'era posto. James gli rispose sempre sorridente e subito iniziò a fare amicizia anche con lui. sembrava davvero che quel ragazzo non riuscisse a stare zitto e fermo per un'istante. Scoprirono che il nuovo arrivato di chiamava Remus Lupin e Megan iniziò ad osservarlo meglio: era un ragazzo dai capelli castani e il sorriso gentile ma aveva un paio di cicatrici molto simili a quelle che si faceva suo padre tempo fa ma la ragazza si disse che probabilmente era solo una sua impressione.

Intanto James stava continuando a parlare con Remus che sorrideva e ascoltava e Sirius che non sembrava seguire il discorso perso tra i suoi pensieri. Megan si ritrovò per un attimo a pensare al padre ma cacciò via il pensiero e si mise ad ascoltare James che ora aveva iniziato a parlare dei fantasmi di Hogwarts e del fatto che non vedeva l'ora di arrivare al castello e la ragazza non potè che dargli ragione.