Bene,
inauguriamo questo nuovo account con una fanfiction un po’
strana ò_ò In parole
povere dovrebbe essere la fanfiction della canzone
“Kokoro” di Rin Kagamine. E
poi non so davvero in che categoria metterla X°’
Comunque è molto breve, ma
spero abbia un certo effetto >_< Spero sinceramente di
non aver rubato l’idea
da nessuno O_ *non ha controllato* Buona lettura!
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Forza, apri
gli occhi.
Buongiorno.
Buongiorno.
Sai chi sono?
Il mio
creatore.
Il sistema ha
qualche problema?
Nessuno.
Bene. Il tuo
nome è…
C’era
una volta un robot creato da
uno scienziato solitario. La macchina poteva considerarsi un miracolo,
però c’era
qualcosa che continuava a mancarle.
Un qualcuno
non può essere creato
se non possiede un cuore.
Lo scienziato
sperava in un altro
miracolo. Provò ad insegnarle a cantare, ma la sua voce non
aveva nessuno
spessore.
Passarono gli
anni. Lo scienziato
continuò a cercare di instaurare nel robot dei sentimenti,
ma il tempo non gli
diede la possibilità. Morì e abbandonò
l’automa.
Non aprire
mai questo sistema,
potrebbe essere incontenibile per te.
L’automa
desiderava di sapere
quello che il suo padrone stava creando fino alla fine della sua vita
per lei:
un cuore.
Fu
così che aprì il sistema.
Cominciando a
muoversi, ecco che
il miracolo accelera.
Perché
le mie lacrime non si
fermano?
Perché
sto tremando?
Perché
il mio battito sta
accelerando?
È
questo ciò che ho sempre
desiderato?
Un cuore?
Il primo
miracolo fu la nascita
del robot. Il secondo è stato il tempo che lo scienziato e
il robot hanno
trascorso insieme. Il terzo stava per arrivare.
Miracolo,
cuore, pensiero.
Ora ho capito
cos’è la felicità.
Pensiero,
cuore, miracolo.
Ora ho capito
cos’è la tristezza.
Miracolo,
cuore, infinito.
Sono
così profondi e toccanti…
Ora ho capito
la ragione per cui
sono nata.
Ora so che
solitudine è triste.
Ora nel mio
corpo il cuore viveva
e si espandeva.
Ora posso
dirti che sto dedicando
questo canto a te, padre.
Grazie, per
avermi fatto nascere
in questo mondo.
Grazie, per i
giorni che abbiamo
passato insieme.
Grazie, per
tutto quello che mi
hai dato.
Grazie, ora
canterò per sempre.
Il primo
miracolo fu la nascita
del robot. Il secondo è stato il tempo che lo scienziato e
il robot hanno
trascorso insieme. Il terzo fu il sistema chiamato
“cuore” per il robot.
E non
c’è bisogno di un quarto.
Fu
esattamente un miracolo.
Quando il
robot ottenne il cuore
continuò a funzionare, cantando tutti i suoi sentimenti.
Durò
solo un momento.
Il cuore e
tutti quei sentimenti
erano troppo grandi da contenere e sopportare per il piccolo robot.
Così
la macchina si spense, e non
si mosse mai più.
Però,
all’ultimo momento, il suo
volto rimase sorridente.
Il suo
sorriso somigliava davvero
a quello di un angelo.
Grazie, padre.