Liu rilesse per la quarta
volta la lettera che aveva scritto. Non gli piaceva, ma purtroppo non
gli
veniva in mente nulla di diverso. Del
resto, non poteva prevedere quando Sullie avrebbe nuovamente preso il
controllo
del suo corpo. Era meglio allontanarsi il più possibile da
Evelyn e,
soprattutto, da Jeff.
Tornerò. Quando sarò
sicuro
di non essere più un pericolo per loro, tornerò.
- Stai scappando?
Liu si voltò verso Evelyn.
Non si aspettava di trovarsela davanti a notte fonda. Si
sforzò di sorridere:-
A quanto pare.
La ragazza indicò con il
mento Jeff, addormentato sul divano:- Non la prenderà bene.
Almeno, sai dove
andare?
Il ragazzo scosse il capo:-
No. Ho sicuramente bisogno di aiuto... Qualcosa che mi permetta di
controllare
Sullie. Inoltre, devo necessariamente allontanarmi da voi. Non avevo
mai visto
Jeffrey così felice. Qui ha una casa, può tornare
umano... Non che prima non lo
fosse... Ma almeno non è braccato.
- Non potrà vivere per sempre
qui, lo sai. Del resto, io non ho intenzione di cacciarlo di casa, stai
tranquillo.
Liu annuì, poi si voltò
verso
la finestra. Si passò le dita sulle bende che gli
avvolgevano la mano, poi
sistemò meglio lo zaino sulle spalle.
- ... Ci vediamo, Eve.
- Liu... Ripensaci. Jeff...
- Lo sto facendo per lui,
Eve. Hai visto cosa stava per succedere l'altro giorno. Avrei potuto
fare una
strage. È una fortuna che tu sia riuscita a fermarmi.
Evelyn si morse il labbro:- È
stato Sullie ad aggredirci, no?
- Non fa differenza. La mia
presenza vi ha messo in pericolo. Non posso rischiare.
La ragazza esitò, poi gli
porse una fotografia. Liu la riconobbe subito: era quella che si erano
fatti
dopo lo scampato pericolo, due giorni prima.
- Ne abbiamo fatto tre
copie... Una per ciascuno. Tienila tu, questa. È tua.
Liu assentì. Piegò la
foto
con cura e la infilò sotto la giacca nera, poi
aprì la finestra.
Improvvisamente tornò sui suoi passi e abbracciò
Eve, di slancio.
- Grazie. Di tutto. -
sussurrò, dandole un rapido bacio sui capelli. Il ragazzo
uscì dalla finestra,
voltandosi solo per salutare con la mano. I suoi occhi verde smeraldo
brillavano nella notte. Evelyn lo vide sparire nell'oscurità.
- Avresti dovuto fermarlo.
La ragazza si voltò
irritata:- Cosa avrei dovuto fare? Stordirlo e sequestrarlo?
Jeff scrollò le spalle:- Non
è quello che hai fatto con me? Comunque, avresti dovuto
insistere di più. Gli
hai soltanto regalato una fotografia, oltre a parlare di me. Era ovvio
che
sarebbe scappato per non mettermi in pericolo. Non hai risolto nulla.
Evelyn si spostò in modo da
porre il tavolo della cucina tra loro due. Jeff era calmo, fin troppo.
Il fatto
che non avesse in mano il coltello e che la spalla non fosse ancora
guarita non
bastava a tranquillizzare la ragazza.
- Eri sveglio...
- Io non dormo. Dovresti saperlo...
Io MANDO A DORMIRE! - il ragazzo si era stancato di girare intorno al
tavolo.
Si girò, puntando verso la porta con passo deciso.
- Jeff! Dove stai andando?
Il killer non si voltò
neppure:- Vado a recuperare mio fratello, è ovvio.
Evelyn rimase folgorata.
Jeff è un pluriomicida
ricercato... Se uscisse così lo arresterebbero subito!
La ragazza si gettò al suo
inseguimento. Se il suo psicopatico coinquilino fosse riuscito a
oltrepassare
la soglia, lei non avrebbe più avuto modo di fermarlo.
-JEFF! Fermati!- urlò la
ragazza afferrandolo per la manica. Il killer aveva già una
mano sulla
maniglia.
- Che vuoi? Lasciami in pace!
- Se la polizia dovesse
trovarti... Verresti arrestato...
Jeff allontanò la mano dalla
porta. Rimase qualche secondo assorto nei suoi pensieri, poi
fissò Eve:- Oh,
no... Non credo mi arresteranno. E sai perché?-
abbassò la voce, piegandosi
verso la ragazza e afferrandole il polso. Evelyn si trovò
bloccata tra il muro
e il corpo di Jeff.
- Jeff... Mi fai male... Per
favore, lasciami...- sussurrò spaventata.
-Avanti, Eve, rispondimi...
So che sei sveglia. Sai perché gli sbirri non mi
arresteranno, eh?
- Perché... Li manderai a
dormire?
Jeff ridacchiò:- No. Sarebbe
bello, ma non ho il coltello... No, Eve, non mi arresteranno
perché... Avrò un
ostaggio, se dovessi venire inseguito dalla polizia. Avrò un
ostaggio, Eve...
Tu.
Evelyn fu letteralmente
stordita dalla luce esterna, oltre che dall'odore dell'aria. Dopo quasi
un
anno, era di nuovo all'aperto. Prima di poter realizzare quanto stesse
realmente accadendo, i ricordi di ciò che le era accaduto
quella sera la
travolsero. Quel tizio misterioso che si avvicinava, la rosa blu, i
tentacoli
che puntavano verso il suo collo... Evelyn barcollò un
attimo, poi tutto
divenne nero.
- Ti sei ripresa, a quanto
pare.
Evelyn si guardò intorno,
ancora confusa. Era in casa sua, sdraiata sul divano; quando
provò ad alzarsi,
la ragazza si accorse di avere mani e piedi legati. Davanti a lei, Jeff
era
semisdraiato sul pavimento, la schiena appoggiata al muro e il coltello
nella
mano.
- A quanto pare, la terapia
d'urto non funziona... Dovrò riabituarti a stare all'aperto.