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Autore: Fanta Gaia    02/06/2019    0 recensioni
Jane e Kevin, una storia è tante emozioni da vivere. Per quanto loro cercassero di stare lontani il destino li rimetteva sempre insieme
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ed eccomi su un treno, li ho osservati allungo Kevin guarda con i suoi stupendi occhi azzurri fuori dal finestrino ma so che non osserva il paesaggio ma la donna seduta sull'altro lato del vagone, Jane che invece tiene lo sguardo fisso davanti a lei, ma come Kevin non riesce a resistere alla tentazione di lanciare un occhiata di tanto in tanto a l'uomo dall'altro lato quei due sarebbero potuti sembra due perfetti sconosciuti a chiunque ma non a me. Per capire quei due bisogna fare un salto indietro, quando ancora andavano all'università per essere precisi il loro penultimo anno alla festa di Marcus, Jane era stata portata li dalla sua amica Sandra che come sempre era scomparsa appena varcata la soglia del dormitorio anche se aveva promesso che questa volta non lo avrebbe fatto ma Jane lo sapeva, quella storia si ripeteva a tutte le feste in cui Sandra la costringeva ad andare, continuava a chiedersi perché ogni volta si lasciava convincere, probabilmente perché in fondo sapeva che le motivazioni che le muoveva l'amica erano vere. Ed eccola lì ancora ignara di ciò che da lì sarebbe cominciato, Jane vago un po' in giro alla fine decise di andarsene non c'era nessuno che conosceva ed inoltre si stava annoiando, mentre si dirigeva verso l'uscita una montagna le andò a sbattere, era un ragazzo alto con due bellissimi occhi azzurri, con una maglia attillata che metteva in risalto il suo fisico sportivo << ho scusami >> disse mentre guardava la ragazza contro la quale era finito,  che aveva due occhi color ambra che lo colpirono immediatamente, << niente >> << stavi andando via? >> << Eh..si >> << di già? >> Jane fu colta impreparata a quella domanda è rimase in silenzio, fu il ragazzo a romperlo << vuoi qualcosa da bere devo farmi perdonare per esserti venuto addosso? >>  Jane stava per rifiutare  ma le tornarono in mente le parole di Sandra: divertirti hai 24 anni non 80, e poi le aveva chiesto solo se voleva qualcosa da bere << si >> lui le prese la mano, Jane fu percorsa da una scossa elettrica, segui il ragazzo fino ad un tavolino sul quale era appoggiato un barile di birra con dei bicchieri accanto, lui gliene porse uno e lei bevve un sorso per alleggerire la tensione, << comunque io sono Kevin >> disse e gli porse la mano << piacere di conoscerti io sono Jane >> << bene Jane, ti va di uscire qui fa piuttosto caldo e non si può parlare in pace >> disse agitando la maglietta, Jane annui e lui gli riprese la mano. Mentre usciva cercava di trovare Delle scuse razionali che l'avevano spinta a farlo e benché ci fossero nesssuno di quelle era il motivo per il quale lo stava facendo. Arrivati fuori si sedettero su una panchina non lontana dalla festa ancora si sentivano gli echi della musica, << molto meglio non credi? >> Lei rimase in silenzio << non ti avevo mai visto qui? >> << Semplice, non studio qui faccio medicina >> << e come sei finita ad una festa di economia? >> << La mia compagna di stanza >> << sono tremendi vero, il mio studia ingegneria devi vederlo se fosse per lui la nostra stanza sarebbe piena di modellini >> << allora penso di essere fortunata >> entrambi risero, << invece tu come ci sei finito? >> << Vediamo sono un amante Delle feste, e poi io ed il ragazzo che l'ha organizzata giochiamo nella stessa squadra di basket >> << sai che ti ci vedevo sei in partica una montagna >> << su non esagerare forse è semplicemente tu che sei bassa come il resto della popolazione >> lei rise di nuovo non era male passare del tempo con lui forse avrebbe dovuto parlare più spesso così senza pensarci troppo lasciano che le parole uscissero da sole << vuoi dire che sono bassa >> << non lo direi mai >> questa volta fu lui a ridere, << come si chiama la tua compagna di stanza forse frequento qualche corso con lei? >> << Sandra è bionda, e impossibile non notarla sa come attirare l'attenzione su di sé >> << penso di aver capito chi è, ho un paio di lezioni in comune con lei >> <> << Il mio compagno di stanza si chiama Jackson è un tipo simpatico ci vado d'accordo ma abbiamo interessi troppo diversi >> gli echi della musica cominciavano a spegnersi probabilmente la festa stava finendo, Jane si alzò e si stiracchiò << penso che sia ora che mi faccia rivedere da Sandra altrimenti penserà che mi sono divertita >> << non ti sei divertita? >> << A questa festa ho conosciuto una montagna che per poco non mi faceva cadere ma che alla fine si è rivelato essere un tipo interessante >> << è che altro? >> << Nient'altro >> << quindi sono solo interessante? >> << Ah dimenticavo impertinente >> << ti va se ci vediamo domani potrei mostrarti altre mie qualità? >> Jane questa volta era pronta aveva già pensato a questa opzione << domani non posso >> << ah ok >> Jane se ne stava andando ma dopo aver fatto pochi passi si voltò << ma che ne dici di vederci dopo domani? >> << Sarebbe perfetto dammi il tuo numero che ti dico dove >> Jane gli scrisse il numero sulla mano, e si allontanò consapevole di avere il suo sguardo su di lei, come le era venuto in mente di uscire con lui. Jane torno nel suo dormitorio com'era prevedibile Sandra non era lì probabilmente aveva incontrato qualcuno alla festa o forse era ancora lì, Jane si sdraio a letto ma non riuscì a prendere sonno contunuava a pensare alla conversazione con Kevin era stato così bello e semplice parlare con lui era come se con lui lei potesse essere sincera non aveva paura di usare il tono sbagliato o una parola sbagliata, quando finalmente si addormentò sogno il suo sorriso e le sue labbra che si muovevano in una dolce e lenta danza. Il mattino dopo al suonare della sveglia Jane si rigiro nel letto fu Sandra a spegnerla << alzati pigrona >> per Jane era sempre stato un mistero come Sandra facesse ad avere tante energie già di prima mattina anche dopo aver trascorso la serata fuori, Jane dopo qualche minuto si mise seduta sul letto, Sandra stava soltanto aspettando che fosse abbastanza sveglia per iniziare a fare le sue domande e quando Jane uscì dal bagno ecco che comincio << allora? >> << Allora cosa? >> << Ieri sera sei andata via dalla festa con uno ti ho vista >> << dov'eri? >> << Questo non è importante >> << ok, sono andata via con uno >> << bene ed allora? >> << Sai che non sopporto quando fai così >> <<  Lo so è per questo che lo faccio >> << Ma adesso basta, su racconta >> << Va bene, l'ho incontrato mentre stavo andando via in pratica mi è venuto adosso, poi mi ha preso da bere e siamo usciti abbiamo chiacchierato, ed infine mi ha invitato ad uscire >> << Il tuo racconto è pieno di dettagli >>Jane rise << Hai dei occhi azzurri davvero belli ed anche un bel sorriso, gioco nella squadra di basket dell'Università   con un suo amico ed ha un paio di corsi con te si chiama Kevin >> << Kevin? >> << Si >> << Penso di aver capito di chi si tratta >> << Ok >> << È molto bravo, viene da una famiglia ricca e penso che dopo lavorerà per la società del padre >> << Più ricco di te? >> Jane era rimasta impressionata la prima volta che aveva visto la casa di Sandra, più che una casa era un castello, sapeva che quella era una scuola per gente facoltosa ma non si era mai aspettata una cosa del genere, lei era riuscita ad entrare solo grazie ad una borsa di studio altrimenti non si sarebbe mai potuta permettere una scuola del genere. Sandra rimase un po' a pensarci prima di rispondere << non lo so, quando lo rivedrai? >> << Domani? >> Disse con tono incerto. Di solito i ragazzi ricchi crescevano con l'idea di poter avere tutto ciò che vogliono questo Jane lo sapeva ed in cuor suo sperava di sbagliarsi come aveva fatto con Sandra, Kevin gli era sembrato un tipo ok sperava di non dover cambiare idea. Il telefono di Jane suono Sandra lo prese e lesse il messaggio, << è Kevin >> poi passo il telefono all'amica, che lesse il messaggio << che aspetti a rispondergli? >> << Un attimo >> disse Jane prendendo il telefono dalle mani di Sandra << Su non è difficile devi solo dire si >> << Sto scrivendo ok >> Sandra guardo il messaggio che Jane scrisse ed aspetto che lo inviasse prima di ricominciare a parlare, una volta inviato il messaggio Sandra riparti all'attacco<< cosa hai intenzione di metterti? >> << Nulla di speciale ci vediamo solo per un frappè >> << Cosa c'entra >> << Andrano bene un paio di jeans ed una camicetta giusto per dare un tocco elegante >> << Perché io non sono come te se devo uscire con uno devo prima provare tutti gli abiti che ho nell'armadio e poi decido quello che indosserò >> << Semplice il tuo armadio e quattro volte il mio >> entrambe risero. Jane si vesto ed andò a lezione la mattina passo tranquilla quando rientro nel pomeriggio nella sua stanza trovo Sandra che frugava nell'armadio, la stanza era invasa da vestiti poggiati un po' ovunque << che fai? >> << Ci ho pensato tutta la mattinata, ma dove diavolo l'ho messa >> << Cosa? >> << Ah ecco trovata >> Sandra tiro fuori una blusa celeste che Jane non aveva mai visto sembrava costosa, era bellissima. << Potresti metterla domani, io non l'ho mai messa >> Jane prese la blusa dalle mani di Sandra il tessuto era fresco e sottile, aveva ancora il cartellino attaccato ma Jane non se la senti di guardare il prezzo, la provo e si guardo allo specchio gli stava benissimo, le metteva in risalto la carnagione leggermente ambrata Sandra che la osservava si lasciò andare ad un commento << ti sta benissimo >> << Dovresti tenerla tanto io non l'ho mai messa >> << Sandra non posso accettare ma la metterò domani >> << Com'è vuoi >> << È fantastica >> Jane si ricambio Sandra stava per uscire aveva lezione << ho lezione con il tuo bello >> << Non è il mio bello >> << Si si ed io ci credo >> disse Sandra con tono malizioso, Sandra sapeva che Jane non era il tipo da storielle, era una ragazza con la testa sulle spalle raramente usciva con ragazzi che non riteneva seri, e prima di Kevin aveva avuto alcune storie ma nessuno sembrava avergli fatto lo stesso effetto che gli faceva Kevin. Durante il pomeriggio Jane cerco di distrarsi sfogliano i libri ma in vano leggeva di tanto in tanto qualche paragrafo ma nulla di quello che leggeva gli entrava in testa, visto che la sua mente era altrove, continuava a pensare a Kevin ed alla loro chiacchierata. Il giorno dopo fu svegliata da Sandra non aveva lezione di solito in quei giorni pigri gli piaceva dormire fino a tardi << Sandra è presto >> << Com'è presto ?  Ti devi preparare siamo già in ritardo >> << Che ore sono? >> << Le 8:30 >> << Il mio appuntamento è alle 11:00 >> << Lo so ma ti devi preparare >> << Ci metto due minuti a vestirmi >> << Su non fare la creatina >> << Solo altri è cinque minuti >> alla fine Sandra riuscì a tirarla giù dal letto, le sistemo le ciglia, le unghie in pratica la tiro a lucido, riuscì persino ad aggiustare la chioma di Jane, per le undici meno dieci era pronta, si guardo un attimo allo specchio ed usci, quel giorno si sentiva particolarmente carina i complimenti di Sandra aiutarono a far salire il suo umore e la sua autostima. Alle undici precise era davanti al luogo in cui si erano dati appuntamento è fu felice di vedere che Kevin era già li, non sopportava i ragazzi che si facevano aspettare. Kevin aveva pantaloncini corti ed una camicia bianca a cui aveva arrotolato le maniche in quel momento Jane fu felice di aver seguì i consigli di Sandra, mentalmente si disse che doveva ringraziarla, << ciao >> la saluto lui vedendola arrivare << Ciao >> << Entriamo >> disse immediatamente Kevin per evitare che tra loro si creasse imbarazzo, entrato nel locale si sedettero ad un tavolo in disparte dove avrebbero potuto chiacchierare tranquillamente, << vediamo cosa prevede il menù? >> Kevin esamino allungo il menù, Jane osservo la sua faccia, sembrava uno di quei bambini in un negozio di caramelle che vorrebbe prendere tutto ma sa di dover scegliere una sola cosa, lei aveva scelto in un batter d'occhio i suoi gusti erano abbastanza semplice il suo frappè preferito era quello al cioccolato, Kevin posso il menù quando arrivano il cameriere << cosa desiderate? >> << Io prendo un frappè al cioccolato >> << Anch'io >> quando il cameriere di fu allontanato Jane decise di mettere in difficoltà Kevin per vedere come avrebbe reagito << non avevi ancora scelto vero ? >> << Come fai a saperlo? >> << Sembravi un bambino che avrebbe preso tutto >> << io avrei preso tutto ma poi avrei fatto una brutta figura con te >> confesso suo malgrado Kevin << Mi sarei chiesta com'è che non sei un obbesso >>  entrambi risero, il cameriere torno con i frappè, << la tua scelta comunque è la migliore >> << È il mio preferito >> Jane beve un sorso di frappè nervosa, Kevin giocherello un po' con la cannuccia, << com'è studiare medicina? >> << Vediamo passo tutto il tempo sui libri e mi sembra di non fare altro che seguire lezioni, invece tu? >> << Io non ho avuto molta scelta >> << Per via di tuo padre? >> Jane ebbe paura di essere stata troppo invadente << Si non potevo deluderò ma tu come fai a sapere di mio padre? >> << Me ne ha parlato Sandra mi ha detto che sei molto ricco e che probabilmente finita l'università  andrai a lavorare per tuo padre >> << Un destino già scritto in pratica >> << Non è noioso così ? >> << Bè un po' ma molti mi ritengono fortunato >> << E tu invece ti ritieni.... ? >> Jane decise che essendo in ballo tanto valeva ballare << Io penso che i fortunati siete voi, potete fare le vostre scelte, potete sbaglierete ed essere tutto ciò che volete, adesso dimmi qualcosa di te però? >> << I miei genitori sono impiegati in una fabbrica della città nella quale sono cresciuta, lavorano lì da quando ne ho memoria si sono conosciuti nella mensa della fabbrica e da allora non si sono mai più lasciati >> << Com'è sei finita a studiare medicina qui? >> << Con una borsa di studio, ho deciso di fare medicina per poter aiutare qualcuno so che è quello che dicono tutti ma io ci credo da vero, quando finirò l'università penso di fare almeno un anno con medici senza frontiere >> << Un bel progetto >> Jane sorrise ed arrossì leggermente, << a me  sarebbe piaciuto viaggiare e vedere il mondo, non so perché ma non riesco a vedermi con la giacca è la cravatta >> << Io penso invece che quel completo ti donerebbe >> lui rise, avevano chiacchierato per più di due ore, << wuau si è fatto tardi >> esclamo Jane, il suo sguardo era caduto per caso sull'orologio  << È stato bello >> << Se ti riaccompagno al tuo dormitorio ti va? >> Kevin non voleva che finisse, voleva continuare a passare del tempo con lei << Certo così non dovrò raccontare tutto a Sandra e la lascerò immaginare >> << Sei perfida >> entrambi risero, chiacchierarono mentre tornavano verso il dormitorio di Jane mano nella mano, era stato un bel pomeriggio per entrambi Jane fu contenta che Kevin non fosse il tipico ragazzo viziato. Arrivati davanti al dormitorio Jane si voltò verso Kevin,  lui la attirò verso di sé, le lascio la mano per mettere  sulla schiena e l'altra tra i capelli di Jane, la bacio in maniera teatrale.  Jane sperava che ciò accadesse e si lasciò andare completamente, quando lui la lascio andare, lei entro nel suo dormitorio, avrebbe voluto saltare di gioia ma non voleva che Kevin la vedesse. Rientro in camera Sandra la stava aspettando seduta sul letto, l'aveva spiata dalla finestra, Jane lo sapeva glielo aveva sussurrato Kevin un attimo prima di baciarla, Jane si lasciò cadere sul letto con l'aria sognante senza rispondere alle domande di Sandra.
   
 
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