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Autore: RedelNord    03/06/2019    1 recensioni
E se Robb Stark si fosse alleato con Daenerys durante la sua guerra? E se i Karstark non lo avessero abbandonato? E se Arya avesse preso parte alla riconquista del Nord? The North Remembers è un'avventura di calibro epico che vi trascinerà in una delle storie più amate di tutti i tempi e ve la farà vivere come nessun altro potrà fare.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Jon Snow, Robb Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cavalcò ancora verso nord, raggiunse Grande Inverno e quando la vide gli diede l'idea di una città morta, una città un tempo potente ormai decaduta.

Mik proseguì verso nord-est, e tenendosi a debita distanza da Forte Terrore riuscì a raggiungere Karhold. Attraversò campi, prati, foreste, villaggi... E sempre in ciascuno di questi lo assalivano i dubbi e i ripensamenti.
Fu parecchie volte sul punto di tornare indietro da Harry, o meglio ancora di ritirarsi in uno di quei villaggi e passare il resto della sua vita da allevatore o da contadino libero. Ma ogni volta la sua forza di volontà aveva la meglio, e di questo Mik era sempre felice.

Poi un giorno la raggiunse... Casa sua!  Mik la guardava dalla strada che attraverso la foresta collegava Karhold al centro Nord, verso Forte Terrore e Grande Inverno.

Mik si incappucciò e si preparò ad entrare. Si diresse verso la scala principale: che l'avrebbe portato all'interno della città. Suo padre quando non lo insultava gli raccontava la storia della loro casata e della loro roccaforte: Karhold era stata costruita sopra una base molto alta, che le consentiva di avere una visione sopraelevata e conseguentemente un maggior controllo del territorio.

Il modo per raggiungere la Porta  di Karlon era una scala che la collegava al suolo. Era una scala parecchio lunga e ripida. Inoltre sul suo fianco sinistro, destro per chi la saliva, si innalzava la Torre del Sole: una torre alta, imponente e nel contempo inquietante che sorvegliava: le terre dei Karstark, il loro castello, ed il Mare dei Brividi.

Mik era riuscito ad unirsi ad una compagnia di vagabondi, guidati da un Guardiano della Notte che cercava di raccogliere quante più persone da portare al Castello Nero.

Mik si era fatto ingaggiare apposta quando aveva sentito che prima di tornare alla Barriera la compagnia avrebbe fatto tappa a Karhold. Grazie a loro sarebbe potuto entrare ed avrebbe potuto agire indisturbato. Ed ora si trovava lì: a  salire la scala protetto da quel cappuccio e insieme a quei diseredati mentre raggiungeva con loro la Porta di Karlon.  Mentre camminava sentì l'ansia crescergli dentro,  quel giorno a Karhold faceva più freddo del solito, il vento era piuttosto violento e le nuvole lasciavano cadere i primi fiocchi di neve.
Mik continuava a salire. Quando la compagnia passò sotto alla Torre del Sole Mik alzò la sguardo e vide con orrore misto a tristezza e rammarico che il Sole Bianco non sventolava da solo, ma era affiancato dall'Uomo Scuoiato.

Che cosa era successo alla sua famiglia? A sua moglie, a suo figlio...
Mik durante il viaggio si era fermato a riposare quasi tutte le notti, e in quelle in cui riusciva a prendere sonno sentiva sempre quei latrati infernali e quelle grida strazianti. Era venuto a Karhold anche per quello: voleva risposte, quante più possibili.

Raggiunsero la porta e vennero fatti entrare. Mik ora poteva sgattaiolare via, del resto conosceva quella città meglio di chiunque altro. Quando era bambino lui e i suoi fratelli giocavano  spesso a scappa e nasconditi, e lui essendo  agile riusciva a scappare  meglio di Brandon e Rudolf, ed essendo piccolo riusciva a nascondersi dove loro mai lo trovavano. Per contro quando giocavano alla guerra, lui, essendo gracile perdeva sempre. Però i suoi fratelli erano morti e lui era l'ultimo Karstark fedele agli Stark.
Non aveva la minima idea di che fine avesse fatto Alys Karstark la giovane figlia di suo zio, ma in ogni caso non avrebbe potuto ottenere niente: era Harrion il lord di Karhold ora.

Mik riuscì a distaccarsi dalla compagnia, quando attraversarono il mercato. Aveva già smesso di nevicare ma le nuvole si ostinavano a coprire il cielo come una coltre grigia. Era quasi sicuro che prima di sera avrebbe piovuto.
Il giovane Karstark girò per la zona abitata per qualche ora: ogni tanto chiedeva a qualche passante dove fosse lord Harrion, ma questi non gli rispondevano. Passò per case, locande, bordelli, mercatini, vicoli; ma in nessuno di questi ci fu qualcuno che si degnò di rispondergli.

Mik arrivò poi alla casa di una famiglia umile, bussò alla porta e attese.
Venne ad aprirgli una donna, e gli chiese cosa voleva. “Sto cercando lord Karstark, ho bisogno di parlargli. Mi sai dire se posso trovarlo al castello?”  La donna guardò Mik dall'alto in basso e rimase immobile. Il giovane capì che  era intimorita dalla spada, Mik allora si slacciò il budriere che portava il fodero con Artiglio Guerriero e lo porse alla donna: “tieni, non voglio farti del male ma se non ti fidi puoi tenere la mia arma.”

La donna prese la spada e fece cenno a Mik di entrare. La casa era molto piccola: due stanze: una con un braciere e qualche cassa  di viveri, perlopiù verdura e pane, l'altra con qualche sedia, un tavolo e tre brande. Il giovane Karstark rimase sconvolto da cotanta povertà e miseria, e si chiedeva come fosse possibile che certe persone potessero vivere in condizioni così umili.

Lui era nuovo a tutto quello, del resto lui era cresciuto come figlio di un lord, nella casa di un lord, aveva mangiato il cibo che si conviene a dei nobili, la sera si addormentava su morbidi letti al caldo. E aveva avuto anche coraggio di lamentarsi della sua vita, che ingrato!

Ad ogni modo la donna, che non doveva avere più di trent'anni, posò la spada sul tavolo e si alzò per attizzare un po' il fuoco sul braciere. “Cosa vuoi da lord Karstark?” Gli chiese mentre con un bastoncino sistemava le braci. Mik si sedette su una sedia: “Sono un Guardiano della Notte, sono qui per parlare con lord Karstark e reclutare gente da portare al Castello Nero.” Mentre era con la compagnia Mik si era fatto dare dal Guardiano della Notte una divisa come la sua. L'uomo gliela aveva data, perciò Mik aveva l'aspetto di un Guardiano della Notte, ed in questo modo poteva aggirarsi armato senza che nessuno sospettasse qualcosa. “Lord Harrion non è qui, ma tornerà la sera. Quindi se vuoi parlargli dovrai aspettare sta sera.”

Mik annuì, non aveva idea di dove fosse andato suo cugino ma l'avrebbe aspettato.
Fu sul punto di chiedere alla donna anche della sua famiglia: di sua moglie Anne e di suo figlio Robb, ma qualcosa lo trattenne.

“Potrei restare qui ad aspettarlo?” Azzardò Mik che non voleva tornare la fuori, d'altronde il cielo era già buio, quindi suo cugino non avrebbe tardato.
“Mio marito è partito per la guerra a fianco di Mikarion Karstark...
Non è tornato.”  Il giovane Karstark fu preso da un senso impellente di disagio e tristezza, forse l'uomo non era morto, forse era con Harry al villaggio nella foresta.
Tuttavia ovunque fosse non era lì, lì dove sarebbe dovuto essere. Tutto a causa della guerra. “Potrei ripagare la tua ospitalità con il lavoro. Non ho denaro.” Disse Mik che aveva visto fuori dalla casupola della legna da tagliare.

“Potresti tagliare la legna.” Disse la donna, “di solito quel lavoro lo faceva mio marito ma ora che non c'è più...”  Mik annuì e si mise al lavoro...


Passò qualche ora e Mik era stanco morto, ma se quello era un modo per non tornare fuori e farsi scoprire allora lo accettava. La porta del retro della casa si aperse e la donna comparve sulla soglia: “Vieni dentro.” Gridò a Mik, che la seguì.

In casa ora c'erano anche due bambini: maschio e femmina. Lui portava un piccione appena ammazzato, lei del pane ed un secchio d'acqua. Probabilmente cibo rubato, o piccoli premi offerti a quei marmocchi per qualche lavoretto fatto per un commerciante. Mik non lo chiese. I bambini si erano seduti a tavola e guardavano fisso Mik. Che ricambiava i lori sguardi, la donna preparò la cena in poco tempo: cosse il piccione e lo servì con del pane e qualche verdura.

Quando anche lei si sedette a tavola il bambino disse: “mamma chi è lui?”
Indicando il loro ospite, “è un Guardiano della Notte, è qui per parlare con lord Harrion.”  Rispose la madre.  Il bambino guardò storto Mik ma riprese a mangiare. “Lord Harrion è arrivato, mamma. È arrivato mentre noi stavamo tornando.” Disse la bambina.

Mik che fino a quel momento era stato in silenzio parlò: “devo andare.” E fece per alzarsi. La donna lo tenne per il braccio: “almeno aspetta che finiamo di mangiare.” Disse, il figlio di lord Arthor si sedette e finì il suo pasto.


Poco dopo la madre mise i figli a letto ma essi pretesero un canzone prima di addormentarsi, Mik si sedette ed aspettò. La madre intonò un canto che chiamava:
“Il bastardo e la giovane lady”

C'era una volta un lord
che partì per la guerra con il re del nord
La sua giovane lady lasciò
fino al giorno in cui il bastardo arrivò

Combatté per terre sconosciute
contro un re che nemmeno vedeva
Ma non cambiò mai le sue vedute
la libertà dar al Nord voleva

C'era una volta un lord
che partì per la guerra con il re del nord
La sua giovane lady lasciò
fino al giorno in cui il bastardo  arrivò

Con la lama i traditori colpì
fino a che anche il suo re perì
la gola al ragazzo tagliarono
e i macellai il nord conquistarono

C'era una volta un lord
che partì per la guerra con il re del nord
La sua giovane lady lasciò
fino al giorno in cui il bastardo  arrivò

Ed il demone raggiunse il castello
e di rosso lordò le sue mani
vide la donna con il bambinello
e su loro gettò i suoi cani

C'era una volta un lord
che partì per la guerra con il re del nord
La sua giovane lady lasciò
fino al giorno in cui il bastardo  arrivò

La giovane lady proteggé gli infanti
contro i mostri sbavanti e latranti
Divorarono il pargolo tra le loro fauci rosse
e il bastardo la cotenna alla ragazza rimosse

C'era una volta un lord
che partì per la guerra con il re del nord
La sua giovane lady lasciò
fino al giorno in cui il bastardo  arrivò


Mik era già corso fuori all'ultima strofa, la testa gli girava e gli martellava. La pioggia cadeva incessante e fitta, Mikarion non si era mai sentito così: era come se gli fosse stata strappata via l'anima.

Corse a perdifiato per tutta la città, dove stava andando? Nemmeno lui lo sapeva.

Il cuore gli batteva all'impazzata, sudava freddo e respirava affannosamente, le immagini erano tutte distorte, quei latrati! Ancora quei maledetti latrati!

Lo terrorizzavano e disgustavano ancora di più ora, ora che sapeva cosa significavano, correva ancora senza meta ne posa, aveva preso la spada ma non sapeva se per gettarla via o per gettarcisi sopra...

Il suo re, sua moglie e anche suo figlio, il suo piccolo Robb. Non riusciva a crederci, non voleva crederci... 

Mik si fermò poi in un campo di cui ignorava totalmente lo scopo. Era un campo vuoto, con la pioggia il terreno era tutto fangoso.

Si inginocchiò, cadde bocconi, sputando, piangendo, stritolando il terreno con le mani
poi guardò in alto e gridò. Gridò così forte che l'avrebbero sentito persino alla Barriera.

Poi estrasse la spada e con una furia tale da poter affrontare un intero esercito e vincerlo conficcò la spada nel terreno.

Dopodiché scoppiò a piangere a testa bassa.


Restò in quella posizione per parecchio tempo, non sapeva se per un'ora o una notte ma poi si alzò, non pioveva più, il cielo era sempre buio ma il mattino non avrebbe tardato ad arrivare. Mik estrasse la spada dal terreno e se la mise nel fodero sulle spalle. Fece dei lunghi respiri profondi e si mise in cammino... Verso il castello!

Camminò fino a raggiungere il portone principale, “Chi va là?!” Udi pronunciare dalle sentinelle, “sono ser Kirian. Dei Guardiani della Notte!”

La porta si aprì ed una guardia uscì e andò incontro a Mik con una torcia in mano.
“Mostrami il lascia passare. Chiunque può fingersi un corvo con una cappa nera sopra, ma se hai il lascia passare sei veramente un corvo, e posso farti entrare.”
Mik mostrò il lascia passare che aveva rubato al vero ser Kirian. La guardia controllò, poi fece cenno a Mikarion di entrare.

Il giovane Karstark seguì il soldato per i meandri di Karhold. Quanti ricordi che ora affioravano nella sua mente, passarono la sala delle riunioni familiari, il grande salone, poi passarono ai piani superiori dove si trovavano i solarium. Mik si fermò un attimo davanti al suo, la porta era chiusa. Lui la aprì e guardò la sua stanza rimanendo comunque sulla soglia, era più piccola di come la ricordava.
“Ehi!” Gli gridò la guardia, “non si curiosa nella stanze dei padroni chiaro?” Mik annuì, chiuse la porta del suo solarium e proseguì dietro al soldato.

Ricordava la prima notte di nozze, ricordava Anne e cercava di immaginarsi come fosse Robb ma ogni volta che lo faceva sentiva le sue grida disperate. Allora smetteva di pensarci e si concentrava sulla missione. “Di chi era quella stanza?” Chiese Mikarion cercando di sondare il terreno. “Apparteneva a Mikarion Karstark” disse il soldato. “E dove si trova ora?” Chiese il finto ser Kirian cercando di ottenere quante più informazioni. “È morto! Era partito per la guerra al fianco di Robb Strak. Poi alle nozze rosse hanno sgozzato pure lui.” Detto questo il soldato rise con voce gutturale.

“Perché ridete?” Chiese Mik, “perché il giovane Mikarion poteva sopravvivere alla guerra, sarebbe bastato scegliere la parte giusta e andarsene insieme agli altri Karstark anziché continuare a combattere per Robb Stark e così morire.”

Mik non parlò più e continuò a camminare. Alla fine raggiunsero gli alloggi di Harrion, “be eccoci arrivati” disse il soldato. “Ti ringrazio per avermi accompagnato.” Disse Mik, poi bussò alla porta. “Avanti.” Sentì pronunciare dalla stanza, allora entrò.

Si pose in piedi davanti a suo cugino che stava sdraiato a letto con una ragazza molto più giovane di lui. “Salute lord Karstark” lo salutò da sotto il suo cappuccio. Harrion si alzò dal letto e indosso una camicia e un paio di pantaloni, “cosa vuoi?” Disse con un tono che lasciava intendere: - dì in fretta quello che vuoi e vattene al più presto- .
  
Mik gli si avvicinò sovrastandolo: “chi è venuto qui? Cos'è successo dopo le nozze rosse? Che hanno fatto i Bolton?” Lo disse con voce bassa e rauca quasi da sembrare uno spettro. Harrion indietreggiò e si sedette sul letto con fare spaventato, “chi sei tu demone nero?” Chiese.
Mik si tolse il cappuccio. Harrion sgranò gli occhi e restò a bocca aperta: “Mikarion.”

Il falso corvo annuì, poi controllò che la ragazza stesse dormendo: non voleva orecchie ne occhi indiscreti in quella stanza. “Ti credevo morto...” Disse Harrion sempre più stravolto, Mik estrasse la spada e la punto alla gola del cugino. Non aveva mai avuto simpatia per i suoi cugini, tranne che per Alys: l'unica con cui si trovava bene. “Dove sei stato oggi Harrion?” Chiese Mik con tono inflessibile. Il cugino scosse la testa e agitò le braccia: “dobbiamo fare quello che dice, dobbiamo farlo o moriremo...” E intanto singhiozzava, “Quando è morto Stark i Bolton hanno giurato fedeltà al Trono di Spade, e così facendo sono diventati i protettori del nord, non possiamo ribellarci, se lo facessimo ci ucciderebbero tutti lo capisci o no?”

Mik rimase scosso. Harrion proseguì: “hanno punito tutti i traditori, li hanno uccisi tutti... Tutti scuoiati vivi... Uomini, donne, bambini...” Harrion si mise a piangere e si coprì la testa con le mani. “Hanno ucciso tuo padre, Mik. Mi hanno costretto a rinchiudere Alys nelle segrete o avrebbero scuoiato anche lei...”

“Poi arrivò lui... liberò i suoi cani, e uccise tutti.” Harrion piangeva amaramente, “la ragazza stringeva ancora il piccolo tra le braccia... I cani lo sbranarono... Lui stuprò lei e poi la scuoiò” Il cugino si abbandonò a singhiozzi lunghi e rumorosi. Mik si sentiva distrutto, annientato ma non si poteva fermare. No! Lo doveva ad Anne e suo figlio. “Chi è -lui- Harrion?” Chiese Mik, Harrion scosse la testa e non rispose...

“Chi è !?” Gridò Mik. “Ramsay!” Rispose il cugino: “Ramsay Bolton.” Pronunciò quel nome come quello di un demone. “Comanda lui ora e mi ucciderebbe se sapesse che sei qui...” A quelle parole Harrion si interruppe e guardò Mik negli occhi.

“Mi ricompenserebbe immensamente se ti consegnassi a lui...” Mik fu assalito da un terribile presentimento: “non farlo” disse.  “Gua...” Prima che Harrion potesse finire di gridare Mik lo aveva già infilzato da parte a parte, Harrion sputò sangue. Mik lo depose sul letto e uscì dalla finestra.

Mentre scalava la parete scendendo sentì uno strillo, la ragazza doveva essersi svegliata. Mik si tenne basso quando toccò terra, i soldati si muovevano in modo confuso e correvano di qua e di là in cerca del misterioso assassino del lord di Karhold. Mik avrebbe voluto liberare Alys ma con il trambusto che si era creato non poteva rischiare di essere scoperto. 

Conosceva tutti i passaggi segreti della fortezza, ne scelse uno: quello che portava allo scarico fognario, passò per le fognature e poco tempo dopo si ritrovò in città dove risalì lo scarico e uscì fuori dalla fognatura. Le guardie erano dispiegate anche in città, avevano fatto sbarrare le porte ed avevano messo sentinelle ovunque.

Riuscì a ricongiungersi con la compagnia di futuri corvi, che in realtà era andata per le case a reclutare persone, rimise il lascia passare nella tasca di ser Kirian e salì sul carretto che portava i viveri.

Alla porta furono però fermati, e il lascia passare di ser Kirian non valse a farli andare via, per ordine del generale nessuno doveva lasciare la città. Mik era solo, sul carro del cibo, le porte stavano per essere chiuse. Il giovane Karstark, frustò i cavalli e li lanciò a tutta velocità verso la porta, i soldati tentarono di fermarlo ma Mik riuscì ad oltrepassare le porte. I soldati allora montarono a cavallo e lo inseguirono, Mik si infilò nella foresta.

 Con il carretto appresso era difficile manovrare ma lui conosceva bene i sentieri della foresta.

I soldati gli tennero dietro ma a lungo andare furono dimezzati. Alcuni si perdettero, altri caddero da cavallo, altri ancora se ne andarono. Solo il comandante e tre soldati gli stavano ancora alle calcagna Mik arrivò in una radura, un soldato gli stava davanti , lui lanciò il cavallo in una corsa dall'altra parte ma anche lì un soldato. Mik si trovò circondato, un soldato lo caricò a lancia tesa. Il finto corvo sguainò la spada si abbassò e quindi schivò il colpo, poi colpì il soldato tagliandolo a metà.

Gli altri gli balzarono addosso insieme: Mik prese la lancia del soldato morto, la lanciò e colpì il comandante che cadde a terra , gli altri lo attaccarono con le spade: Mik parò ogni fendente, stando sul carretto, e li uccise entrambi.

 

Il sole stava sorgendo sul nord, Mikarion Karstark conduceva il suo carro verso nord, verso il Castello Nero. Lì avrebbe potuto incontrare Jon Snow e convincerlo a prendere in mano la causa del fratello. Sotto un nuovo re il nord avrebbe potuto unirsi e distruggere i Bolton.

Il suo re era morto, anche sua moglie e suo figlio... Lui però era ancora lì e li avrebbe vendicati, non importa quanto gli sarebbe costato.

Li avrebbe vendicati!

 

 

 

Ciao a tutti amici! Ecco a voi la parte 2 di “Ritorno a Karhold” Credetemi, sono felice di pubblicare questo episodio e spero proprio che vi piaccia, commentate cosa ne pensate, e ci vediamo prestissimo per un nuovo episodio. Ciao Ciao!! 
 

   
 
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