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Autore: Emanuela84    05/06/2019    1 recensioni
Ryo e Kaori si separano, è lui che prende l'ennesima decisione per lei. Ma il destino e qualche canzone li faranno riavvicinare presto.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Capitolo XIV: Sparatoria

 
Kaori era sveglia già da una decina di minuti. Era voltata verso la finestra e guardava gli alberi mossi da un lieve vento mattutino. Ryo stava ancora dormendo, Kaori sentiva la leggera pressione della sua mano sul suo fianco. Non voleva svegliarlo ma oggi aveva del lavoro da fare e così si voltò verso di lui. Gli passò una mano tra i capelli e poi lo chiamò.
 
– Ryo? Svegliati, sono le otto passate – disse dolcemente.
 
Per tutta risposta lui spostò la mano dal fianco al fondoschiena di Kaori. Lei si irrigidì e il tono di voce si fece più tagliente.
 
– Ryo! Svegliati e leva subito quella mano da lì! – gridò quasi.
 
Ryo aprì gli occhi a fatica e vedendo lo sguardo fulminante della partner si scostò.
 
– Buongiorno Kaori, sì, ho proprio dormito bene – le disse poi stiracchiandosi.
 
– Mmmh… buongiorno. Evita però di allungare le mani –
 
– Ho allungato le mani? Ah, scusa, è un riflesso incondizionato! –
 
Kaori si alzò e aprì la finestra.
 
– Sarà meglio che tu vada a vestirti se vuoi arrivare a Shinjuku prima delle dieci. Oggi è lunedì, ci sarà un traffico pazzesco –
 
– Va bene, me ne vado… tornerò per l’ora di pranzo –
 
– Fa’ attenzione –
 
Ryo le sorrise.
 
– Sei tu quella che dovrà stare attenta –
 
– Prendi il mio cellulare così potrò rintracciarti – Kaori gli porse il telefono.
 
– Ok, ci vediamo dopo –
 
Dopo aver fatto una doccia ed essersi vestita, Kaori scese in sala da pranzo dove trovò Hideaki intento a fare colazione.
 
– Buongiorno Kaori – la salutò.
 
– Ciao Hide –
 
– Saeba se n’è appena andato –
 
– Lo so… stamattina tocca a me farti da guardia del corpo –
 
– Speriamo che riesca a trovare quell’uomo –
 
– Lo troverà di sicuro, Ryo conosce Shinjuku come le sue tasche –
 
– Più tardi devo fare un salto in ufficio –
 
– Va bene, prima di partire avviserò Ryo, gli ho dato il mio cellulare –
 
I due finirono di fare colazione e poi si spostarono in soggiorno. Poco dopo arrivarono gli addetti al catering, erano solo in due e si guardavano nervosamente intorno. Kaori si insospettì e prese la pistola. Controllò i proiettili nel tamburo, se la infilò nei jeans dietro la schiena e prese una scatola di munizioni dalla borsa. Poi guardò Hideaki e gli fece cenno di non parlare. Si sedettero uno di fronte all’altro e Kaori gesticolando fece capire a Hideaki di stare pronto a buttarsi a terra.  Un attimo dopo i due uomini estrassero due mitragliette dalle loro sacche e Kaori gridò:
 
– A terra!! –
 
I due uomini iniziarono a sparare a raffica. Kaori raggiunse Hideaki dietro al divano e lo ribaltò in modo che facesse loro da scudo. Ordinò all’amico di non muoversi per nessun motivo e dopo aver contato fino a dieci iniziò a sparare.  I sei colpi in canna finirono presto e Kaori si sbrigò a ricaricare la pistola.
 
– Merda! Non resisteremo ancora per molto! – esclamò.
 
– Posso esserti d’aiuto? – le chiese Hideaki.
 
– Prendi quel vaso e lancialo verso di loro –
 
Hideaki afferrò il vaso dal pavimento e lo lanciò. I due spararono al vaso e nello stesso istante Kaori sparò e colpì di striscio uno dei due al braccio sinistro.
 
– Hide prendi il telefono e quando te lo dico salta nel corridoio –  disse all’amico e tornò a sparare.
 
Dopo aver caricato la pistola per la seconda volta, guardò i due e come aveva previsto anche loro avevano finito i colpi.
 
– Ora! – gridò Kaori.
 
Hideaki saltò verso il corridoio e si mise al sicuro dietro la parete.
 
– Chiama Ryo, subito! –
 
I due uomini stavano mettendo un nuovo caricatore alle mitragliette ma Kaori li prese in contro tempo e saltò fuori da dietro il divano puntando loro contro la pistola.
 
– Buttatele a terra! –
 
Uno dei due sorrise beffardamente e con un ultimo scatto infilò il caricatore. Kaori non perse la calma e sparò prima che l’altro potesse premere il grilletto. Lo colpì alla spalla destra e questi si accasciò a terra gridando. Kaori puntò subito la pistola contro l’altro uomo e gli intimò di non muoversi.
 
– Getta il caricatore verso di me, forza! –
 
L’uomo obbedì e alzò le mani.
 
– Bene. Hide, hai telefonato? – domandò Kaori all’amico.
 
– Il telefono è spento –
 
– Ok, non importa. Vai a prendere una corda, sbrigati! –
 
Hideaki corse subito nel ripostiglio.
 
– Voi due, sedetevi a terra – ordinò Kaori ai due uomini.
 
– Kaori ho trovato solo del nastro da pacchi – disse Hideaki tornando in soggiorno.
 
– Va bene anche quello. Tieni la pistola –
 
Kaori passò la pistola all’amico e prese il nastro. Si avvicinò ai due e dette un calcio all’altra mitraglietta. Poi li immobilizzò, legando loro mani e piedi.
 
– Ehi, fa’ piano! – esclamò l’uomo ferito quando Kaori gli girò il braccio destro dietro la schiena.
 
– Oh, scusami tanto! – rispose lei ironica e tirò ancora più forte.
 
Kaori si fermò un attimo a contemplare l’opera.
 
– Che dite? Ve lo metto anche sulla bocca? – domandò poi rigirandosi il nastro tra le dita.
 
I due scossero la testa in segno di diniego.
 
– Kaori, ho telefonato di nuovo ma è ancora spento – disse Hideaki.
 
– Allora telefono a Mick, se Ryo è ancora a Shinjuku lo troverà –
 
Kaori prese il telefono e chiamò Mick.
 
– Pronto? Ciao Kazue! Come stai? –
 
– Ciao Kaori! Sto benissimo grazie! Cercavi Mick? –
 
– Sì, puoi passarmelo? –
 
– Te lo chiamo subito –
 
Dopo un paio di minuti l’americano rispose.
 
– Buongiorno Kaori –
 
– Buongiorno. Ti ho svegliato? –
 
– No, tranquilla –
 
– Abbiamo avuto un problemino… Ryo è lì a Shinjuku, gli ho dato il mio cellulare ma è spento, potresti andarlo a cercare e dirgli di venire subito qui? –
 
– Certo. Spero di trovarlo in fretta –
 
– Grazie Mick, sei un amico –
 
– Per te questo e altro, tesoro. Ahia, Kazue, nooo… fermatiii… –
 
Kaori si immaginò che Kazue stesse tirando Mick per le orecchie e si mise a ridere.
 
– Kaori? Tutto ok, l’ho spedito fuori di casa – disse Kazue.
 
– Grazie. Ci sentiamo presto –
 
– Salutami Ryo, a presto –
 
Kaori posò il telefono e si guardò intorno. Il soggiorno era semidistrutto.
 
– Non preoccuparti, avevo deciso di cambiare i mobili – le disse Hideaki.
 
– Vorrei fare un paio di domande ai nostri ospiti –
   
 
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