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Autore: MaryFangirl    05/06/2019    3 recensioni
[Sequel di 'Little moments' e 'Tender moments'].
Dopo che Ryo ha finalmente deciso di dichiararsi, in seguito al dramma che ha sconvolto la vita di Kaori...
Dopo che i loro amici hanno superato le difficoltà che tale dramma ha portato...
Dopo che finalmente, finalmente City Hunter è diventato una coppia a tutti gli effetti...
Ancora una volta, le vite di tutti vengono sconvolte dalla scomparsa di Kaori Makimura.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Kazue Natori, Mick Angel, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Appoggiato allo stipite della porta, stava guardando sua moglie, che sembrava non prestare attenzione a lui, gli occhi fissi sul loro bambino. Stava vedendo il bambino in quell'istante? La risposta a quella domanda probabilmente era negativa, e non si sarebbe nemmeno sorpreso. Per quanti anni quella donna faceva parte della sua vita? Il tempo doveva essere passato senza che lui vi facesse caso. Forse ciò era dovuto al loro modo di vivere le loro vite? Forse perché finalmente stavano vivendo 'pacificamente', diversamente da prima? Come mercenario, poi come sicario, aveva sempre vissuto giorno per giorno, cercando di attaccarsi il meno possibile alle persone che vivevano al suo fianco. Anche per quanto riguardava i luoghi era così, per anni aveva scelto di essere 'nomade'. Fino a quando una donnina era entrata nella vita di Ryo Saeba. Il suo nemico, l'uomo che nel loro ambiente aveva sempre voluto superare, cosa che mai aveva fatto d'altronde. E questo a causa di un'altra donna. Chi avrebbe potuto prevedere i ripetuti sconvolgimenti delle loro vite? Un uomo, forse...colui che aveva cresciuto quella donna, quella donna che aveva cambiato tutto con la sua presenza...donna che aveva, a modo suo, salvato il suo matrimonio.
Erano davvero già passati tre anni? Tre anni da quando aveva visto Ryo Saeba diventare ancora più umano rispetto ai dieci anni che avevano preceduto la loro 'coppia'. Hayato Ijuin ricordava di aver avuto pensieri simili molte volte nel corso degli anni, specialmente tre anni prima. Ma in quel giorno nascente, lo colpì ancor più del solito e sospettò che, così come sembrava in quell'istante, Miki doveva seguire lo stesso percorso dei suoi pensieri.
Tre anni...nella sua vita, molte volte aveva avuto l'opportunità di vedere uomini soffrire fisicamente, ma negli ultimi tre anni aveva potuto sentire ancora di più la sofferenza morale delle persone intorno a lui, ancora più che in quel momento. No, solo durante il primo anno, in realtà...quello che aveva seguito l'evento che aveva quasi distrutto il suo matrimonio. Dopo, la vita era tornata come al solito o meglio, Kaori Makimura era tornata alla solita vita, da loro...
Tre anni...tutti quelli della loro banda si sarebbero ricordati per sempre gli eventi che ne erano derivati. Tre anni pieni di domande, dolore e sofferenza.
Ancora una volta, il gigante si rimproverò mentalmente: no, non tre anni, solo uno...il resto...il resto era stato come prima, o meglio, diverso, ma comunque come prima, come gli ultimi mesi che avevano avuto luogo tra l'uscita dall'ospedale di Kaori Makimura e la partenza di questa quattro mesi dopo. Sì, gli anni che erano seguiti erano così, non come quelli dei primi mesi seguenti il ritorno in Giappone della donna. E di quell'anno, lui sapeva che tutti, da qualche parte, ne avrebbero conservato una traccia, avrebbero conservato nella loro memoria le settimane di coma della metà femminile di City Hunter...come i mesi successivi...
Tre anni...le loro vite erano cambiate così tanto durante quel periodo, anche se nessuno di loro vi aveva prestato veramente attenzione. Come se fosse stato naturale che accadesse. Proprio come i dieci anni di partnership di Ryo e Kaori avevano avuto impatto sulla vita dei membri del loro gruppo, anche gli ultimi tre anni avevano avuto effetto. Come se il gruppo vivesse al ritmo dell'umore di quei due. Hayato Ijuin gemette, chiedendosi come sarebbero stati gli anni a venire se fosse stato realmente così. Solo a pensarci, iniziava già a sudare freddo. Ma ci avrebbe pensato solo quando il momento fosse arrivato, non prima! Non c'era bisogno di nuovo di tentare il diavolo, con le vite che già conducevano.
Per tre anni, avevano realmente avuto il diritto a vivere tutti gli umori al ritmo di quelli di City Hunter. Prima la gioia, poi l'incomprensione, il dolore, e infine la pace...tutto ciò, in un solo anno...no, non un anno, esattamente diciassette mesi. E ricordava esattamente quando Kaori aveva finalmente tirato fuori la testa dall'acqua: il primo Natale del loro bambino...nelle settimane seguenti, ricordava di aver visto la loro banda riprendere il soffio di vita che li aveva caratterizzati in precedenza. Al ritmo di Kaori Makimura. Non ci aveva messo molto a comprendere il torpore di Kaori Makimura dopo il suo ritorno dagli Stati Uniti. Certo, lei aveva cercato di combattere contro quei sentimenti, ma lui aveva potuto avvertire il suo dolore all'epoca, specialmente ogni volta che Miki parlava della sua gravidanza. E l'aura di Ryo in quei momenti aveva fatto il resto, dandogli risposte sulla scomparsa di alcuni mesi prima della giovane donna. Ma era anche stato in grado di sentire la differenza rispetto a prima della sua partenza, comprendendone il perché: prima di andare a New York, Kaori era disperata. Ma aveva finalmente capito, nel febbraio di quell'anno, che stava meglio. Triste a volte, anche pensierosa, sì, ma non più depressa come prima.
E aveva anche visto la differenza tra il Ryo che era stato al suo fianco nel primo mese di quell'anno, a seguito della notizia di Miki, e colui che era al suo fianco in quel momento. Allora si era reso conto che, anche se entrambi erano ancora sofferenti e avrebbero probabilmente ancora sofferto della perdita del loro bambino, per la prima volta nella loro collaborazione dovevano aver avuto una conversazione aperta tra loro, perché il dolore non li rodeva più come prima. Insieme, sarebbero stati in grado di superare quel test. Anche se non si dovevano fare troppe domande.
Non fare troppe domande, perché lui aveva potuto sentire molte volte durante le uscite di gruppo il cambiamento nell'aura di Ryo quando incontravano dei bambini per le strade, anche se lui faceva di tutto per non mostrarlo. Non fare troppe domande di fronte a Miki...perché anche se qualche mese dopo Kaori stava meglio, non era ancora la stessa donna: quel test, anche più di quello di quella fabbrica in disuso, le aveva fatto perdere le ultime illusioni sulla vita. Sì, più che mai durante la sua collaborazione come City Hunter, la ragazza era cresciuta. Ma i primi mesi seguenti il suo ritorno erano stati difficili per la giovane donna. Forse perché sua moglie non aveva i suoi sensi e non aveva capito cosa fosse successo alla sua migliore amica. E Kaori non parlava con Miki, preferendo mantenere Ryo o Mick come unici confidenti del suo dolore, e lui non aveva avuto il coraggio di dirlo a sua moglie. Oh, certo, conosceva abbastanza bene Kaori per capire perché avesse tenuto il segreto solo con Miki. Non volendola spaventare per la sua stessa gravidanza, né volendola fare sentire a disagio sul fatto che loro avevano il loro bambino che cresceva nel suo ventre.
E Miki non aveva visto né sentito niente, accontentando di vedere solo ciò che i fatti le mostravano: la sua migliore amica che faceva di tutto per trascorrere il minor tempo possibile con lei. E con il supporto degli ormoni, aveva finito per scoppiare. Era colpa anche di lui, perché non era più riuscito a nascondersi alla moglie e lei aveva ben capito che c'era qualcosa che non andava. Lui non le aveva detto cosa fosse, anche se lei sapeva che lui conosceva la ragione.
Ryo aveva preferito allontanare Kaori, e lui avrebbe sicuramente fatto lo stesso se fosse stato nei suoi panni. Era stata una buona idea. Miki non solo aveva avuto il tempo di riprendersi dalla notizia, abbastanza da non infastidire Kaori al suo ritorno come altrimenti avrebbe fatto, per il costante desiderio di aiutarla...
Ma in più, Kaori aveva potuto allontanarsi dalle loro vite, unicamente accompagnata da Ryo. E la cosa aveva giovato loro. Quando erano tornati, la loro complicità era la stessa che avevano condiviso prima...
E ancora una volta, il gigante aveva capito che dovevano aver parlato, perché Ryo la trattava come all'inizio della loro coppia, non più come negli ultimi mesi dell'epoca. Certo, sicuramente lui non lo sapeva, ma lo sweeper numero 1 era sul punto di soffocare la sua ragazza emotivamente prima delle vacanze. Sempre al suo fianco, con gli occhi sempre su di lei, ma non come prima. Come se, più che mai, dovesse stare a guardarla perché non succedesse nulla, o nel caso in cui si fosse spezzata. Sapeva che quello era stato il modo di Ryo di cercare di aiutarla a superare il suo calvario, di sostenerla, ma la differenza lo aveva colpito...e anche Kaori aveva dovuto avvertirla...lui faceva di tutto per aiutarla, ma rifiutava di lasciarsi andare...quando erano tornati, le cose erano cambiate, e lui era stato in grado di trovare l'uomo che il suo ex nemico era stato nei primi mesi della loro relazione. Senza disturbarla troppo, ma si permetteva di nuovo di prenderla in giro, senza aver paura di ferirla ad ogni frase, senza farle evitare il parco durante le vacanze scolastiche, per non farle vedere i bambini giocare sulle altalene...
E tutta la banda aveva ripreso a respirare nel vedere il cambiamento. Perché prima delle 'vacanze', il problema non veniva da Kaori, ma da Ryo. Umibozu lo sapeva per aver parlato con Mick: Kaori era crollata di fronte a lui. E la cosa si avvertiva, fuggiva dalle ecografie di Miki e dalle uscite per lo shopping, ma non si fermava nemmeno più durante le loro conversazioni. Faceva sempre fatica, ma non come prima di partire all'estero...mentre per Ryo, era esattamente l'opposto. Non aveva sfogato la sua rabbia come lei, limitandosi a sostenerla. Era stato talmente occupato a volerla proteggere, da aver ancora una volta costruito le mura intorno a sé senza rendersene conto. E Kaori che, come tutti gli altri, l'aveva avvertito, era tornata a chiudersi in sé per non farlo preoccupare, nonostante fosse sulla strada giusta...ma le vacanze erano state un bene per loro. Quando erano tornati, erano come prima o quasi, perché Falcon sapeva che non sarebbero mai tornati completamente indietro. E ciò era avvertito da tutto il gruppo, Saeko mentre proponeva ancora incarichi a Ryo, Mick che tentava di mettere le mani sulla partner di City Hunter, City Hunter che giocava a rendere la sua compagna la più gelosa possibile, prima di rubarle baci per evitare l'ira del suo martello...che lei gli assestava comunque, ogni volta, dopo che lui l'aveva lasciata...
Era vero che alla nascita di Kazuki, tutti avevano trattenuto il respiro, Miki più di ogni altro, ma Kaori era comunque andata alla clinica per vedere la sua amica. Anche se l'aveva fatto in un momento in cui il bambino non era presente. E nel corso dei mesi seguenti, un'altra attesa era iniziata, un'attesa più tranquilla, ma lui aveva potuto di nuovo sentire gli occhi di Ryo sulla sua partner, aspettando, sperando...e l'attesa era finalmente terminata durante il primo Natale di Kazuki, quando di sua scelta lei aveva preso il bambino tra le braccia. E Falcon sapeva che le lacrime che lei aveva versato non erano di tristezza o di dolore, ma lacrime di sollievo e felicità in un certo modo...per essere in grado di tenere il bambino senza fargli del male...in grado di tenere il bambino della sua migliore amica senza vederne un altro, quello che avrebbe sicuramente avuto gli occhi scuri di suo padre. Erano davvero passati tre anni? No, un anno e mezzo...perché pensava ancora ai tre anni? Forse perché per dieci anni, tutti avevano trattenuto il fiato, in attesa di un cambiamento nella relazione di City Hunter, e ciò era accaduto tre anni prima...forse anche perché, tre anni prima, tutti si erano resi conto che il loro pilastro non era Ryo Saeba, ma Kaori Makimura.
Ryo era un albero enorme, dove tutti potevano riposare se necessario. Sempre lì, sempre solido, immutabile, nonostante gli anni o le difficoltà che lo circondavano senza mai raggiungerlo veramente, a meno che la terra in cui le sue radici si erano piantate non si mettesse a tremare. La terra era Kaori Makimura, che nutriva tutti con la sua gentilezza, rendendoli più forti, abbellendoli in modo che tutti si dirigessero lì, senza nemmeno che loro si accorgessero di riposare sotto i rami nutriti da lei. Una terra nutriente all'ombra di un albero gigantesco: lontano da lui, senza la sua ombra che la proteggesse da una vita troppo violenta, si prosciugava, e lui, lontano da lei, senza essere in grado di avere di che vivere, appassiva...
E gli altri, senza di loro, perdevano le sfumature della vita, i fiori, gli uccelli, la protezione...era l'immagine che aveva avuto dopo Natale, vedendo il gruppo rinascere, sorridendo più che mai, guardando Kaori Makimura nelle settimane seguenti che faceva delle smorfie per far sorridere Kazuki...smorfie a cui Ryo aveva rapidamente aggiunto le sue, seguito da Mick...
 
 
Già tre anni...nel giorno che si levava, i suoi passi lo avevano naturalmente condotta lì. O meglio, le ruote della sua macchina. Da qualche parte dentro di sé, non si sorprendeva. Dove altro poteva andare quel giorno e così presto, se non lì? Non aveva dormito tutta la notte, eppure era tutt'altro che stanca. E poi, qualcuno doveva andare ad annunciarglielo, chi altri lo avrebbe fatto?
Già tre anni...le loro vite ne avevano avuti di colpi di scena negli ultimi tre anni. Avevano dovuto attraversare tutte le emozioni...e anche se aveva difficoltà a non essere più in grado di supportare la sorellina del suo amore, era grata, perché Ryo ci aveva guadagnato in emozione durante tutte quelle prove...non che non avesse emozioni prima, al contrario: ne aveva sempre avute riguardo la sorellina di Hide, ma con quelle prove, era diventato più profondo, lasciandosi andare per mostrarle, concedendosi di appoggiarsi su di loro, a volte...su di Lei in particolare, più di prima, e la cosa aveva riverberato su tutta la strana famiglia che formavano.
Posando un fiore sulla tomba dell'uomo che aveva amato senza mai trovare il coraggio di dirglielo o mostrarglielo, si inginocchiò e toccò con la punta delle dita il suo nome sulla pietra su cui i raggi nascenti del sole iniziavano a colpire. Un unico fiore, perché il resto del bouquet lo aveva offerto a qualcun altro quel giorno. Massaggiandosi automaticamente il collo rigido per via della lunga notte che aveva appena sofferto, sorrise di fronte al suo nome.
"Immagino che tu debba essere orgoglioso di te stesso, se il sole ne è un segno"
Un leggero vento arrivò a scompigliarla, come per risponderla, spingendola a rimettersi meccanicamente i capelli a posto.
"Quindi era questo che avevi in mente fin dall'inizio? Devo ammettere che il tuo colpo è riuscito bene, nessuno ti aveva previsto. Anche se mi chiedo se non avessi bevuto il giorno in cui hai deciso di spingerlo a cercarla...ma nello stesso tempo, chi meglio della tua sorellina potrebbe proteggere le donne di questa città da lui?"
Sì, il suo colpo era riuscito oltre ogni speranza. Non solo il suo migliore amico era diventato umano, ma in più, nessuno avrebbe protetto Kaori meglio di lui, forse meglio di Hideyuki stesso. Si alzò prima di dirigersi lentamente verso l'uscita, con un sorriso pensoso sulle labbra.
-Spero solo che non ti penta delle tue scelte...chissà cosa sarà di lui ora, non è che gli siano capitate attorno persone 'normali'.-
E dire che tre anni prima l'unica cosa che si chiedevano alzandosi al mattino era se Ryo Saeba sarebbe diventato un adulto abbastanza maturo da ammettere di essere innamorato.
-La vita è strana.-
  
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