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Autore: missgenius    06/06/2019    1 recensioni
"I alone know, as I think I do know, your love besides Thor, and that was the wicked Loki".
Post Ragnarok.
Asgard è distrutta, tutto è cambiato e nessuno sa dove si trovi Sif. Solo una persona sa, e il desiderio e la paura di ritrovarla si scontrano prepotenti. Loki potrà riuscire a convincerè la sua amata che per una volta nella vita è sincero? Ciò che lo attende potrebbe cambiare drasticamente il corso degli eventi.
*Sifki*
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Thor
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nell'immobilità forzata della sua camera Sif guardava fuori dalla finestra i preparativi per la partenza. Uomini e donne aiutati dagli gnomi raccoglievano e impacchettavano, spostavano e caricavano. Avrebbe voluto scendere e andare lì ad aiutarli ma non credeva sarebbe stata una buona idea. L'incantesimo curativo che le aveva fatto Loki stava funzionando più di quanto sperasse, non si sentiva così bene da settimane, ma non voleva tirare la corda più del dovuto.
Vide quello strano essere verde, amico midgardiano di Thor, che giocava alla lotta con Brunilde, la Valchiria. Da bambina avrebbe dato tutto quello che aveva per essere una di loro un giorno, una donna guerriera rispettata e stimata. Vedere che anche lei era stata spezzata e strappata, eppure era lì che a modo suo si godeva ancora la vita, la faceva sperare che questa assurda idea di Thor di costruire una colonia asgardiana su Midgard potesse in qualche modo funzionare e che le cose sarebbero andate bene in qualche modo. Il suo più grande problema al momento era un'altra persona spezzata e strappata. Una persona che adesso la stava fissando insistentemente dall'altro angolo del cortile.


Loki era seduto sopra una cassa continuando a fissare la donna alla finestra. Quando i loro sguardi si incrociarono poté avvertire distintamente la scossa elettrica che lo  attraversò. Sostenne il suo sguardo per alcuni secondi dopodiché rientrò nella sua stanza. Loki espirò forte e si massaggiò gli occhi. Non riusciva a capire cosa avesse Sif. Questo pensiero lo stava ossessionando. Non avrebbe potuto permettersi di perderla, ma non aveva idea su cosa fare. Sua madre aveva fatto in modo che non gli mancasse la conoscenza riguardo ai più importanti incantesimi guaritivi, più che altro riguardanti ferite da battaglia. Non aveva la conoscenza di Eir al riguardo, ovviamente, ma era abbastanza bravo da capire quale era il problema in genere. Invece riusciva solo ad avvertire lo scudo magico dell'incantesimo protettivo che le aveva fatto tanti anni prima. Era come se avvertisse in lui una minaccia e continuasse a ricacciarlo via impedendogli di scoprire che cosa avesse. Gli si formò un groppo in gola. Sif lo odiava così tanto da renderlo inconsciamente una minaccia?
Cacciò via questi pensieri con quello che gli riusciva meglio.
La rabbia e l'odio.
Era stata lei a lasciarlo.
Era stata lei a dire che meritava di meglio.
Era stata lei a preferire Thor.
Perché nonostante tutto allora continuava a importargli di lei?
No, importargli non era la parola giusta. Continuava ad amarla. Amarla come non aveva mai fatto con nessuno, nonostante tutto.
Aveva fatto il suo incantesimo protettivo a sua insaputa, pur di saperla al sicuro, aveva continuato a proteggerla come meglio poteva, l'aveva elogiata, aveva fatto in modo che le sue gesta venissero conosciute, che il suo coraggio non passasse inosservato. Ormai farlo era diventato parte di lui, naturale come respirare. Avrebbe dato qualsiasi cosa per capire, per sapere se avesse ancora una speranza di conquistare il suo cuore. Suo madre l'avrebbe saputo. Frigga avrebbe saputo cosa fare. Voleva credere disperatamente a quello che gli aveva detto Thor, voleva credere al fatto che le importasse ancora di lui.
Ecco, per lui anche importargli poteva andare bene come parola. La voleva, la voleva in tutto e per tutto, ma sapeva che non sarebbe accaduto mai. E allora si sarebbe accontentato anche di quella piccola fetta d'attenzione che lei gli avrebbe potuto dare. L'avrebbe fatta bastare.
O almeno sperava di credere a questa bugia.



Quella sera gli gnomi avevano deciso che una festa in onore dei loro ospiti avrebbe rallegrato l'animo di tutti. Sui grandi falò della radura al centro del paese vennero messi ad arrostire enormi cinghiali, la musica suonava allegra e i boccali di birra giravano in continuazione. Sif stava seduta in un angolo riparato dalla confusione a godersi il calore del fuoco vicino. Riusciva quasi a vedere Volstagg che si abbuffava, Fandral fare il cascamorto con le dolci gnome e Hogun che probabilmente sarebbe stato al suo fianco a lamentarsi e borbottare del comportamento degli altri due. Per Odino, quanto le mancavano. Li immaginò dove si trovavano ora, nel Valhalla, insieme ai guerrieri più coraggiosi di Asgard, accanto al re e alla regina. Fece una breve preghiera mentale, ringraziandoli dell'opportunità di essere ancora viva e di poter dare una mano nel ricostruire la loro casa.
Si accorse un secondo troppo tardi dell'ombra scura che le si avvicinò alle spalle.
"Mia lady Sif... Buonasera." Una voce calda e morbida come il velluto che, nonostante tutto, le era mancata.
Il cuore di Sif iniziò a battere furiosamente alla gola e si odiò con tutta se stessa perché aveva ancora il potere di farle quell'effetto.
"Buonasera Loki."
"Posso?" Con lo sguardo indicò il posto vicino a lei.
"Certo."
Evitò accuratamente di guardarlo negli occhi. Aveva paura che se l'avesse fatto in quel momento avrebbe scoperto tutti i suoi segreti. Uno in particolare piuttosto grande che alloggiava appena sotto la sua tunica. Loki si accomodò con la grazia che gli confaceva vicino a lei.
Con un gesto della mano fece apparire due piatti di carne e due boccali di birra davanti a loro.
"Non ho potuto fare a meno di notare che non hai toccato cibo. Mi sono permesso di portarti qualcosa."
La parte razionale di Sif cercava di tranquillizzarla. Loki non le avrebbe fatto del male, con Thor e tutti gli altri insieme a loro verso un viaggio di sola andata per la loro nuova terra. Thor le aveva detto che era cambiato e che... Continuava ad amarla.
"Hai fatto qualche incantesimo anche stavolta sul cibo o posso mangiare tranquilla? Non ho nessuna intenzione di ricascare nelle tue grinfie stasera." La lingua fu più veloce della mente e se ne pentì il secondo dopo.
Poté vedere chiaramente il lampo di dolore che gli attraversò il viso, subito sostituito dall'immancabile ghigno divertito atto a mascherare il tutto.
"Ah, ecco il perché di tanto astio. Credi che ti abbia costretto a venire a letto con me sotto l'effetto di qualche trucco. Beh, Sif, credimi, se vuoi saperlo non ho fatto alcun incantesimo sul cibo, o alcun altro tipo di magia su di te, né adesso né quella sera. Quello che è successo suppongo che sia accaduto per tua spontanea volontà. Possiamo addossare un po' di colpa al fatto che fossi levvermente brilla? Non posso dire che ne sia dispiaciuto, ma se tu hai qualche rimorso ricade tutto su di te."
Mise su una faccia compiaciuta che Sif dovette trattenersi per non dargli un altro schiaffo.
"Sei il Dio degli inganni. Come posso sapere che non stai mentendo come hai sempre fatto durante tutta la tua vita, ingannando persino le persone che ti amavano?" La voce le si spezzò.
"Hai ragione, non posso darti alcuna sicurezza al riguardo. La mia parola non vale niente e qualsiasi cosa ti dicessi non la prenderesti mai per buona. Sono soltanto il figlio bastardo di Odino, il Gigante di Ghiaccio, il mostro. Non conto niente, né per te, né per tutti gli altri. Ma potresti sempre chiedere a Thor, no? Al possente Dio del Tuono. D'altronde l'hai detto tu che meritavi di meglio. Io sono solo una seconda scelta per arrivare più in alto. Scusami se ti ho infastidito con la mia bassa compagnia." Loki si alzò, accennò a una riverenza e iniziò a camminare via.
Sif in quel momento si sentì un verme. Ovviamente non pensava quelle cose. Non le aveva mai pensate e mai l'avrebbe fatto. Era solo un istinto di difesa.
Avrebbe tanto voluto fidarsi di lui, ma aveva paura. Paura di sentirsi di nuovo usata e presa in giro. Paura di mettere il cuore e sentirselo strappare di nuovo in due. Aveva paura di amarlo.


Thor da lontano aveva guardato tutta la scena, speranzoso che qualcosa accadesse tra i due. Ma l'improvviso cambio di espressione di suo fratello e la sua partenza gli fecero aggrottare la fronte. Non era un esperto in queste cose ma sapeva che se due persone si amavano dovevano stare insieme.
Sif amava Loki. Loki amava Sif. Cosa c'era di così complicato?
Si avvicinò a una Sif avvilita che spiluccava dal suo piatto.
"Tutto bene?"
Sif lo guardò e poté notare i suoi occhi colmi di lacrime. Si sedette accanto a lei nel punto in cui poco prima era suo fratello.
"Ehi, Sif. Ehi, ehi, su, dai non piangere, questa è una serata di festa." Le mise una mano calda sulla spalla, mentre lei si asciugava velocemente le lacrime.
"Sì, scusa hai ragione. Saranno gli ormoni. Dicono che facciano piangere."
"È successo qualcosa con Loki? Ti ha detto qualcosa che ti ha turbata?"
"No, no, anzi...sono stata io ad essere crudele. Questa volta non lo meritava, stava cercando solo di essere gentile. È che.... è più forte di me. La paura è un sentimento che mi è sconosciuto e non riesco a gestirlo."
"Sif... Coraggiosa, fedele Lady Sif... perché...perché non provi a ricominciare da zero con lui? Stiamo per cominciare una nuova vita, può essere un nuovo inizio anche per voi...se davvero tieni a lui" ed indicò la sua pancia appena abbozzata sotto la tunica "dovresti almeno provarci. Non puoi privare un figlio di suo padre, non è giusto. E non è giusto nemmeno nei confronti di mio fratello che ha già perso tanto, come noi. Solo che a voi il destino ha dato un dono da proteggere e per cui combattere. Vorresti davvero privarlo della sua creatura? Te lo ripeto, è cambiato e ti ama. Voi potreste essere il nostro nuovo inizio."
Sif iniziò a piangere senza vergogna adesso, incapace di trattenere i singhiozzi. Fu fortunata che la musica copriva il suo lamento.
Avrebbe voluto.
Lo avrebbe voluto davvero.
Lo voleva abbastanza?
"Io...Va bene."
Si girò a guardare Thor dritto negli occhi, le sue iridi nocciola erano diventate quasi verdi.
"Voglio cominciare da capo, tutto da zero. Un nuovo inizio." Fece una piccola pausa posando la mano sullo stomaco.
"Per lui...o lei."
Thor le sorrise in una risata a 32 denti, abbracciandola nelle sue possenti braccia. Sif quasi scomparve nel ricambiare l'abbraccio.

Non si accorsero che da lontano un paio di occhi di ghiaccio li stava osservando, pazzo di gelosia.
  
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