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Autore: Unpinguinoperamico    06/06/2019    2 recensioni
Lisa se n'è andata spesso dalla sua vita, ma questa volta definitivamente.
"Viviamo tra cose destinate a morire – Intra peritura vivimus."
(Lucio Anneo Seneca)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui l’amava.

L’amava come si può amare la punta del cornetto al cioccolato, la doccia fredda ad agosto, o togliersi le scarpe dopo un’intera giornata passata fuori casa. Anzi, l’amava più d’ogni altra cosa al mondo. L’amava più della pizza ai quattro formaggi, del calcio, dei pomeriggi trascorsi a scannarsi a Risiko sulle sdraio in giardino. Lisa, che era stata la sua prima cotta e la sua ultima, lei che era quella fissazione martellante che se ne andava e poi tornava a cicli irregolari con la forza devastante di una bomba atomica.

Adesso, Tommaso sa che non tornerà. Era partita – in modo definito questa volta - in via Ronchi 23, di fronte al verduraio, su una panda bianca con lo specchietto destro frantumato. La sua corsa era terminata bruscamente nell’ospedale di Santa Chiara il 23 aprile alle 23:34.

Lo colpì in faccia con la violenza di una sberla, che se n’era andata di nuovo. Lisa che cantava sopra le canzoni con la voce melodica di una trombetta da stadio, che lo chiamava ogni volta che era seduta sulla tazza del water per tenerle compagnia (giurando di parlare per tutto il tempo per coprire il rumore), Lisa che ogni sabato gli portava i pasticcini dopo la partita, e che si presentava senza preavviso a casa sua chiedendogli “ehi, me lo fai sto favore?” senza nemmeno ascoltare la sua risposta.

Gli manca più di quando era andata in erasmus in Svizzera, quando lui la chiamava pressoché ogni sera, e lei gli rispondeva con tono polemico che era appiccicoso e diabetico come il miele d’acacia.

- Ma almeno ti manco? – le aveva chiesto una volta.

Lisa ci aveva pensato un po’ su, l’aveva lasciato come al solito sulle spine: - Certo, come le stelle a mezzogiorno. –

L’aveva detto con quel suo modo di fare sarcastico, sagace, quasi a dire che no, non gli mancava affatto, che anzi in Svizzera senza di lui stava meglio. Poi aveva cambiato argomento, aveva cominciato a raccontargli della sua amica bionda che gli aveva regalato un nuovo lucidalabbra rosso, o del gelato terribile che aveva preso con Karl, un ragazzo bruttino ma simpaticissimo che aveva dei gusti cinematografici “semplicemente wow” – l’aveva sfinito tanto con quei discorsi inutili e noiosi che senza accorgersene s’era addirittura addormentato.

Lisa era così. Stava a metà tra il sorbetto al limone e la più stucchevole torta al cioccolato.

Oggi è il 10 giugno e Tommaso sta guardando il cielo nuvoloso.

Pensa.

Non le ha mai detto ti amo, ma l’amava.

Nemmeno lei l'ha mai fatto, ma lo amava?
 
Sì, Lisa gli manca decisamente come le stelle a mezzogiorno.   




 
Quando non sarai più parte di me,
ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle,
allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.
- William Shakespeare






 
Ehilaaaa!
I'm back with this and not sure anymore perché lately sto scrivendo solo roba depressissima. Sarà il periodo stressante e il fallimento della prova costume? Non lo so, ma mi va bene così.
E voi? How ya doin'? (da leggersi con la voce di Joy, Friends fans only)
   
 
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