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Autore: ghostmaker    07/06/2019    0 recensioni
A.D. 2538, L'Impero Kiltrashi ha compiuto l'ultima mossa per la conquista dell'intero Universo, ma la Federazione Terrestre è pronta a difendere i propri pianeti con tutta la forza che dispone e, nel frattempo, la Dea Solare ha mosso le sue pedine. L'ultima grande battaglia si sta avvicinando!
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universal Wars - Trilogia'
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2° capitolo – L’impero colpisce ancora



Il Freedom Shuttle, come voleva Andrew, fu portato all’interno dell’astronave del ministro Lesnar. Alcuni soldati repubblicani salirono a bordo per catturare i pirati ma questi non attesero un secondo prima di mettere in pratica una reazione armata attraverso scontri a corpo a corpo poi per uscire dalla navetta sparando all’impazzata contro di tutto ciò che si muoveva davanti a loro; nessuno riusciva a fermare Andrew e la sua ciurma che raggiunsero la sala comando spazzando via anche gli ultimi soldati a difesa del centro nevralgico dell’astronave. Sul pianeta, nel frattempo, Re Geno e il suo popolo ripresero completamente vita e il globo di luce si lanciò verso le astronavi della repubblica. Lesnar, a questo punto, era circondato, impossibilitato a difendersi e si ritrovò davanti proprio Geno. Il ministro repubblicano impugnò la pistola laser e colpì l'essere muta forma che però continuò ad avanzare verso di lui mentre Andrew e la ciurma erano riusciti ad entrare abbattendo la porta. Lesnar, distratto e impaurito, lasciò che Geno gli ponesse le mani sulla testa e subito contatto mentale iniziò a urlare: il sangue gli uscì dalla bocca, dalle orecchie e dal naso e morì con atroci spasmi del corpo.
Re Geno guardò Andrew sorridendo. «Siete stati bravi a consegnare il mio messaggio ed è bello rivedere degli amici prima della propria morte. So perché siete venuti fino a qui e ora andate vie da quest’astronave, ma ricorda capitano questa parola: Stargate. Via, andate amici.»
Andrew e la ciurma salutarono Geno e corsero veloci verso il Freedom Shuttle mentre il re di Mordor si mise al timone dell'astronave pregando la Dea Solare, iniziò a mutare forma unendosi nuovamente al suo popolo; il globo di luce si espanse risucchiando dentro di sé tutte le astronavi di Lesnar quindi esplose e degli abitanti di Mordor non ci fu più traccia.

Sulla Luna il Freedom Robotech era pronto alla partenza ma mancavano ancora dei passeggeri.
Solomon annunciò: «La navetta consolare è arrivata».
«Mantenete gli hangar sgomberi, se tutto è andato come previsto fra pochissimo il Freedom Shuttle sarà qui e…»
Douglas fu interrotto da Solomon. «Signore, il Freedom Shuttle è… è già all'interno del Robotech!»
Douglas non attese di capire. «Billy, andiamo in Warp!»
Andrew, sceso dal Freedom Shuttle pronunciando la parola “Stargate” e svenne subito dopo.

Su Nettuno la situazione si era fatta difficile.
Sukrit sconsolato disse: «Le postazioni di difesa sono distrutte, non possiamo più aprire il fuoco, sono troppo più forti.»
Kaplan si accorse di una deformazione nello spazio. «Guardate, sta succedendo la stessa cosa che è accaduta su Urano. Ci sarà ancora di aiuto o questa volta ne pagheremo noi le conseguenze? »
Dal varco spuntò fuori il Freedom Robotech. Andrew, pronunciando le parole consegnategli mentalmente da Re Geno, era stato in grado di aprire la porta delle stelle permettendo alla grande astronave della Federazione di raggiungere Nettuno per potersi schierare al fianco dei ribelli Sayan. I colpi dei cannoni a “onde moventi” spararono all’impazzata distruggendo la maggior parte delle astronavi imperiali mentre Cain si diede subito alla fuga vedendo le sue truppe dimezzarsi.

La battaglia era vinta, sul pianeta i Sayan festeggiavano il ritorno a casa del loro principe mentre sul Freedom Robotech si stavano vivendo momenti di apprensione per le condizioni di Andrew. Il capitano pirata finalmente si riprese, aprì gli occhi scoprendo che era stato messo su un lettino nell’infermeria ma ciò che lo colpì era il viso di Betta e l’energia che sprigionava dalla mano che gli aveva posto sulla sua fronte. La ragazza guardò il pirata e disse: «Grazie Andrew per avermi portato il saluto di Mordor.»
La calma che si era sparsa nelle ultime ore incuteva timore in Douglas che, da comandante navigato e attento a tutto, attendeva il nuovo pericolo. Il comandante si mise in contatto con il principe Ilian. «Abbiamo appreso con grande felicità che siete ancora di questo mondo.»
«Grazie comandante, è un piacere vedervi e siete arrivati nel momento giusto».
«Principe, vorrei chiederle di salire a bordo del Freedom Robotech. Qui c’è una persona desiderosa di incontrarla.»
«Sarò lieto di incontrare questo vostro amico e non vedo l’ora di scoprire le meraviglie tecnologiche della vostra nuova astronave.»
Subito dopo dal pianeta partì la navetta su cui viaggiava il principe Ilian ma anche con il Priore Angler desideroso di raggiungere lo spirito della Dea Mickie.

In un punto imprecisato dello spazio Manola era a colloquio con l’ultimo dei ministri della Repubblica Autonoma: Jakall.
«Abbiamo perso due flotte, Thomen e Lesnar sono morti, ma non dobbiamo crollare e invece pensare ad attaccare la Terra che è senza difese.»
Jakall chiese: «Dobbiamo considerare la colonizzazione anche di Giove?»
«Assolutamente si. Ora l'Impero si ritrova i terrestri nel mezzo del loro spazio, dovranno muovere delle armate per riprendersi Urano e il grosso delle forze starà in difesa di Saturno, dove risiede ancora l’imperatore. Non avranno tempo per pensare a noi e a quali sono le nostre strategie.»
«Sono pronto signora a seguirla sempre in ogni vostra avventura».

Su Saturno la notizia delle catastrofiche sconfitte subite dalla Repubblica Autonoma su Venere e sulla luna terrestre giunse all’imperatore attraverso il resoconto che stava fornendo il gerarca Cain che con la sua astronave si era riparato nei pressi di Urano.
«Anche Nettuno è caduto, non abbiamo potuto fare nulla contro quell'astronave terrestre apparsa dal niente.»
«Voglio che tu ti diriga verso Plutone. Farai conoscere ai terrestri il vero terrore!» rispose l’imperatore adirato.
«Dovremo attraversare nuovamente lo spazio di Nettuno?» chiese Cain con preoccupazione.
Kherkan risoluto, disse: «Un mio informatore mi ha garantito che quell'astronave terrestre non ci sarà lì quando passerai tu.»
«Sì mio signore, partirò subito come mi avete chiesto.»
L’imperatore, chiusa la comunicazione, rivolse lo sguardo verso Lia. «Ebbene moglie, tuo figlio è ancora vivo ma lo sarà ancora per poco, perché spazzeremo via la resistenza.»
Lia sarcastica rispose: «L’avete detto già una volta e Ilian è ancora vivo».
«FAI SILENZIO!», urlò Kherkan «non pensare di irritarmi con le tue parole».
Lia, sempre più sfacciata, disse: «Sarà come dici, ma allora perché urlare?»

Nel frattempo sul Freedom Robotech il principe Ilian era accolto direttamente dal comandante Douglas ma anche da un ospite a sorpresa. «Principe Ilian, benvenuto a bordo.»
Il principe esclamò: «Anche voi qui!»
«Sì, questa volta non potevo stare a guardare. E' giunto il momento di agire e non voglio mandare uomini in guerra senza seguirli come un giusto generale» rispose Williamson visibilmente commosso nel rivedere Ilian.
«Scelta pericolosa ma si addice a un uomo come lei», rispose Ilian abbracciandolo.
In un'altra zona dell’astronave Angler aveva raggiunto la persona che stava cercando con insistenza chiese: «Mia signora siete voi in questo corpo umano?»
«Rivederti è momento lieto ma sento che siamo vicini a morte e catastrofe» disse Betta ormai collegata psichicamente con la Dea Mickie.
«Mia signora, anch’io sento ciò che udite voi, ho sperato che tutto ciò fosse solo un sogno ma ora voi confermate i miei timori.»
«Mi piange il cuore ma le scritture parlano chiaro e solo lui sarà la guida del nuovo popolo.»
Angler chiese quasi con timore: «Quindi egli è vivo?»
«Sì, ed è ben nascosto in un tempo senza tempo, egli è e sarà discendenza mia» rispose la Dea sorridendo.
Angler s’inginocchiò e lo spirito di Mickie abbandonò il corpo di Betta che riuscì a non cadere appoggiandosi a una sedia.
Il Priore strinse la mano della ragazza. «Ora conosci la verità avendo questo contatto diretto con la Dea Solare.»
«Quello che ho sentito è tutto vero?» chiese Betta.
Angler accarezzò la ragazza con amore senza risponderle.

La Terra iniziava subire l’invasione della Repubblica come aveva pianificato il Primo Ministro Manola. Il presidente di Venere Hogan, come sostituto comandante della difesa della Federazione in assenza di Williamson, impartì gli ordini. «Approntate le difese e cercate un modo per scoprire per quale motivo abbiamo intercettato il loro arrivo.»
«Signore, ci comunicano che le basi di appoggio sulla Luna sono state disintegrate», comunicò l’addetto radio.
«Poco male, non c'era più nessuno laggiù. Contattate le astronavi di supporto di ripiegare verso la Terra e poi trasmettete la notizia dell’attacco a quell’uomo.»

Su un’isola nell’oceano, alla piccola stazione radar giunse il messaggio dal quartiere generale della Federazione e un uomo, dopo averlo decifrato, iniziò a parlare attraverso un comunicatore. «Qui è il vostro Wigam che vi parla dal centro radar Atlantide. Non ci giungono notizie di guerre imminenti, sulla Luna si stanno svolgendo dei festeggiamenti per la vittoria di Nettuno. Ed è proprio ai nostri soldati lontani che mando un messaggio di auguri e di prontissimo ritorno. Grazie amici.»

Quel messaggio di Wigam trasmesso da Atlantide raggiunse la sala comando del Freedom Robotech e Solomon avvisò Douglas. «Comandante... abbiamo ricevuto il messaggio di auguri.»
Douglas era pronto. «Ci siamo, Billy, accendi i motori.»
«Anche noi siamo pronti, comandante» disse Andrew.
«Anche questa volta avrete una missione importante, in bocca al lupo» disse Douglas facendo il saluto militare al pirata.
Il Freedom Shuttle dal Robotech avendo come destinazione Plutone mentre il gruppo del principe Ilian partì alla volta di Saturno.

Il Freedom Robotech attraversò ancora una volta la porta delle stelle ritrovandosi a ridosso delle astronavi della Repubblica posizionate intorno alla Terra.
Douglas ordinò: «Iniziare trasformazione in Robotech e...»
Improvvisamente su tutti gli schermi di ogni singola astronave pronta alla guerra in ogni angolo dell’universo in cui c’era una battaglia, apparve una trasmissione proveniente da Saturno nella quale, in primo piano, c’era l’imperatore Kherkan.
«L'Impero trionferà perché avete voluto sfidare troppe volte la sorte e questo porterà la rovina a tutti voi esseri umani! Portala qui!»
Nell’inquadratura entrò la Regina Lia e Kherkan disse: «Lei sarà la prima a morire», poi estrasse una pistola laser dal fodero, la puntò contro la donna. «Esprimi il tuo ultimo desiderio moglie mia.»
La Regina urlò: «Williamson, ti ho amato per tutta la vita. Ilian è tuo figlio!» e subito dopo Kherkan esplose il colpo mortale.

Ilian aveva appena raggiunto Saturno quando vide la morte della madre in diretta, s'inginocchiò con le lacrime agli occhi per la disperazione ma poi senza essere aiutato da nessuno, si rialzò ritto in piedi da solo, asciugò le lacrime e con una voce ferma e impetuosa disse: «Ora non ho più niente che mi possa fermare!»
Sukrit e Kaplan, già su Saturno, iniziarono a colpire le installazioni militari del pianeta ben sapendo che l'Imperatore aveva piazzato dei civili Sayan nelle varie postazioni da usare come scudi umani ma anche loro, a malincuore, non potevano più fermarsi davanti a niente.
Kherkan aprì un collegamento diretto con l’astronave di Ilian.
«Nuovamente contro e proprio come tua madre sparirai.»
«Questa volta imperatore non riuscirà a salvarvi!»

Naturalmente le immagini dell’omicidio della Regina Lia avevano colpito il presidente Williamson che iniziò a urlare nella sala comando del Freedom Robotech.
Douglas, commosso ma deciso, scosse le spalle del presidente gridandogli: «Si calmi signore, è una cosa terribile ma non deve perdere la calma. Deve essere integro in questo momento perché milioni di persone dipendono dal nostro comportamento, anche quelli che qui sotto sulla Terra attendono i vostri ordini.»

Proprio sulla Terra, dopo aver visto la brutale esecuzione della Regina, Hogan distolse lo sguardo dallo schermo principale e vide nuovamente dai piccoli monitor qualcosa cui non aveva dato peso in precedenza. L'astronave ammiraglia di Jakall stava mandando dei segnali strani diretti nello spazio profondo e Hogan, prontamente, ordinò che fossero tracciati.










Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
- Il codice “Transformer” è un omaggio alla serie animata Transformers prodotto dallo studio Toei Animation.
- Le varie sequenze “Robotech” sono un omaggio all’anime omonimo prodotto dalla Harmony Gold che raggruppa e riscrive la sceneggiatura dell’anime Mascross.
  
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