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Autore: ghostmaker    31/05/2019    0 recensioni
A.D. 2538, L'Impero Kiltrashi ha compiuto l'ultima mossa per la conquista dell'intero Universo, ma la Federazione Terrestre è pronta a difendere i propri pianeti con tutta la forza che dispone e, nel frattempo, la Dea Solare ha mosso le sue pedine. L'ultima grande battaglia si sta avvicinando!
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universal Wars - Trilogia'
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UNIVERSAL WARS – SERIE III





1° capitolo – Atmosfera zero



Una navicella fuggiva nello spazio mentre il globo di luce creato dall’unione tra Re Geno di Mordor e il suo popolo s’infrangeva su Marte con potenza devastante sprigionando un’energia distruttiva tanto forte da disintegrare ogni costruzione umana. Su quell’unica navicella scampata alla distruzione, sedeva Thomen che, sfruttando l’iperspazio, raggiunse in poco tempo le astronavi del ministro Lesnar disposte nei pressi di Giove. Istanti dopo anche Manola con le proprie astronavi si congiunsero ai due ministri ai quali chiese informazioni dettagliate.
Lesnar fu il primo a parlare. «Primo Ministro, è tutto vero. I nostri tre pianeti sono esplosi e i loro resti sono stati sputati fuori dal “Varco Beronz” che, subito dopo, si è chiuso. Le confermo anche i rapporti provenienti da Mercurio. Il pianeta è stato arso completamente dal Sole e le installazioni umane disintegrate.»
Thomen portava altre notizie catastrofiche. «Anche Marte è caduto. Geno ha distrutto tutto ed io mi sono salvato soltanto perché sono fuggito poco prima dell’attacco.»
Manola era affranta da queste notizie ma mantenne il proprio contegno organizzando le nuove mosse. «Re Geno ha colpito Mercurio e Marte saltando Venere quindi dobbiamo mandare subito delle astronavi per bloccare l’avanzata di quel muta forma invasato e nel frattempo portare un attacco alla Terra. Thomen tu raggiungerai la Base Luna e distruggerai quell’insignificante avamposto mentre Lesnar tu andrai su Venere per sbarazzarti definitivamente del popolo di Mordor. Dobbiamo essere noi a impadronirci della Terra e nello stesso tempo mostrarci forti ottenendo due pianeti fondamentali per il resto della nostra popolazione. Non possiamo permettere all’imperatore di arrivare alla Terra e da lì usare ogni arma per farci scomparire.»

Com’era previsto, Cain e le forze imperiali raggiunsero Plutone e il gerarca si diresse nella sala consolare per parlare con Redward. «I suoi uomini mi hanno riferito che da Iceworld è passata una navetta e dalle informazioni che ho ricevuto so che potrebbe essere stata la causa della distruzione delle astronavi di Sarto.»
«Le confermo che è passata una navetta ma non so chi ci fosse a bordo. Aveva il lasciapassare imperiale e non ho indagato oltre.»
«Stai mentendo, dovresti sapere che ho spie anche in questo palazzo e…» disse Cain prima di essere interrotto da una comunicazione dell’imperatore Kherkan.
«Cain, voglio che Iceworld sia sgomberato immediatamente quindi avete il compito di trasferire tutti su Plutone.»
«Mio signore, le confermo che Redward è complice del Priore Angler.»
«Se lui vuole così tanto vedere la Dea accontentiamolo. Durante la tua missione abbandonalo su Iceworld.»
Rispettando gli ordini Cain trasferì il popolo Kilrathi e lasciò tra i ghiacci Redward che, attirato da una voce delicata, raggiunse la grotta in cui era rinchiusa Mickie.
L’uomo si mise in ginocchio pregando la Dea Solare mentre Iceworld si muoveva nello spazio, questa volta per allontanarsi dal Sistema Solare e Cain, appostato in modo da non subire danni alla propria astronave, attivò il dispositivo della Weapon X. Anche il primo pianeta dell’impero Kilrathi, come gli altri, fu spazzato via in pochi attimi.
Nell’istante in cui Iceworld esplose, la voce della Dea raggiunse ogni angolo dell'universo e la sofferenza delle sue parole colpì così profondamente lo spirito del popolo di Mordor che iniziò a sfaldare l’unione con il proprio re. Il globo di luce sparì e ogni muta forma crollò su Venere come pioggia colorata mentre su Nettuno il Priore Angler si accasciò davanti agli occhi di Ilian. «La Dea è morta! Ma forse no... che la Dea Mickie sia riuscita a raggiungere Betta sulla Luna?»

Anche sulla Base Luna stava accadendo qualcosa d’imprevisto. Solomon attivò l’allarme rosso dopo una forte esplosione avvenuta all’interno del dormitorio femminile.
Fabrix accese il suo trasmettitore. «Solomon, sono proprio nella zona insieme a Durin, stiamo attivando l’antincendio ma il fuoco si sta propagando. Per fortuna che non c’era nessuno».
«Non è così. Pare ci fosse Betta in quel momento» disse Solomon preoccupato.
Una nuova esplosione fece crollare dei muri mettendo gli artificieri in serio pericolo per la perdita di ossigeno così Douglas ordinò a Martina di portare la stazione spaziale a totale “Atmosfera Zero” per evitare successivi danni.
Il comandante scosse la testa. «Maledizione! A questo punto dobbiamo scoprire tutte le nostre carte se non vogliamo che il nostro contrattacco finisca ancora prima di iniziare! Martina, procediamo con l’operazione Freedom Earth.»
Nel frattempo Mavelix aveva raggiunto l’esterno della base per approntare delle piccole riparazioni per agevolare il lavoro degli uomini all’interno quando si accorse che dalla base stava uscendo un umano avvolto dalle fiamme e riconobbe chi era quel tizzone ardente. «Signore è Betta, sta camminando sulle rocce lunari mentre brucia spaventosamente nonostante non ci sia atmosfera!»
Betta continuava a camminare ma la combustione sembrava rallentare così come i suoi passi. Cadde a terra sotto gli occhi di Mavelix che iniziò a correre verso di lei per prestarle un qualche tipo di aiuto, quando gli sfrecciò affianco una moto lunare guidata da Billy. Il ragazzo raggiunse Betta, attese che le fiamme si fossero esaurite completamente quindi la raccolse da terra mettendola prontamente dentro una capsula d’ossigeno che aveva portato con sé legata alla moto.

Nella base, la procedura richiesta da Douglas stava procedendo quando giunse un messaggio da una navetta in arrivo. «Comandante, apprestate immediatamente la zona di carico per l’arrivo della nostra navetta e le chiedo di farci raggiungere nella zona dalla ciurma di Andrew» disse Hogan.
«Signore, la struttura di carico è aperta ma per la ciurma ho qualche problema poiché sono in prigione.»
«Come in prigione?» urlò Andrew.
«Ci spiegherete dopo la situazione» disse Hogan interrompendo il pirata, «ora è importante che quegli uomini imparino in fretta le procedure.»
«Se sapesse… comunque provvedo subito alla sua richiesta.»
La navetta raggiunse la zona di carico e pochi istanti dopo arrivarono anche i membri dell’Arcadia. Andrew, dopo aver rifilato un pugno sulla testa di Hartigan, guidò i suoi uomini verso il Freedom Shuttle, i quali risero cercando di non far capire che erano già stati su quella strana astronave.
«Questi documenti» disse Andrew mostrando dei fogli ai compagni, «sono la dettagliata descrizione di come usare questo coso qui», terminando il proprio discorso puntando il dito verso l’astronave.

Era tutto pronto.
«Martina, raggiungi la tua zona. Durin, da questo momento siamo nelle tue mani» disse Douglas mettendo una mano sulla spalla del pilota.
«Sì signore» rispose Durin che rivolgendosi all'amico Fabrix chiese: «Sei pronto?»
«Erano giorni che aspettavo di dare il via a tutto questo.»
L’euforia del momento fu spezzata dall’urlo di Solomon mentre sullo schermo apparve Thomen. «Missili in arrivo contro la base da un’astronave repubblicana!»
«E tu cosa ci fai lì sopra?» chiese Douglas stupito.
«Noto che non ti hanno ancora informato», rispose Thomen accennando un sorriso.
Douglas conosceva il suo vecchio amico e le sue idee di politica intergalattica così, senza chiedere altro, capì che la talpa nella Federazione Terrestre era proprio lui.
Douglas chiuse la comunicazione e continuò a impartire ordini. «Togliete ossigeno alla zona smilitarizzata, attivate i motori e vediamo questa bellezza che sa fare!»
L'Operazione Atmosfera Zero era giunta al suo finale, l'ossigeno fu tolto nelle zone in cui il personale era già stato evacuato e si sentì un nuovo boato, ma questa volta non era colpa di altri missili nemici. La causa di questo rumore era la base stessa che iniziava a muoversi spaccando la crosta lunare su cui poggiava. Il centro di comando iniziò ad alzarsi verso l’alto e dalle rocce ne uscì una gigantesca astronave cingolata e la sua sala comandi era la stessa Base Luna.
«Brawler,» urlò Douglas «ora toglimi di mezzo quelle zanzare là in alto!»
Il giovane impostò la linea di tiro e i due cannoni a “onde moventi” spararono con precisione verso l’astronave repubblicana che si disintegrò in un attimo.
Douglas osservò la scena e non poté fare a meno di pensare all’amico che, mosso da ideali confusi, si era fatto abbindolare dall’imperatore e dal primo ministro della Repubblica, ma non poteva permettersi di indugiare nei suoi pensieri così disse: «Fabrix, tocca a te.»
«Sì signore. Robotech in modalità Fly. Sganciamento dalla posizione cingolata attivato, pronti a partire».
La grande astronave, che fino a quel momento era poggiata sulla Luna con dei cingoli, si alzò in posizione eretta trasformandosi in un gigantesco robot e iniziò a sollevarsi da terra per l’azione dei grandi motori a “onde moventi”. I cannoni continuarono a colpire le astronavi repubblicane fino a farli disperdere mentre sul suolo lunare Mavelix osservava con stupore l’evoluzione del Robotech.
Billy rise felice e disse: «C’è l’ho fatta e anche se non ho attivato io i motori per la prima volta, non m’importa!»
I due poi rivolsero lo sguardo sulla capsula d’ossigeno che conteneva Betta.

Eseguendo gli ordini del Primo Ministro alcune astronavi raggiunsero Venere.
«Re Geno di Mordor. La Repubblica v’intima di arrendervi. Siete colpevoli della distruzione dei pianeti repubblicani e di aver causato la morte di milioni di esseri umani, uno sterminio di massa ingiustificabile» disse il ministro Lesnar.
Venere, dopo la caduta del popolo di Mordor, aveva già iniziato a morire come pianeta e Re Geno, per risposta alla minaccia, ricominciò a pregare la Dea Solare attivando nuovamente la fusione con tutto il suo popolo. Il globo di luce distruttivo si rimise in marcia.

Il Freedom Robotech era ancora vicino alla Luna perché Douglas attendeva gli ultimi uomini rimasti sulla superficie lunare, quando arrivò una comunicazione dal centro di controllo terrestre.
«Ne siete sicuro?» chiese Douglas.
«Certamente capisci che non posso stare qui ad aspettare che gli avvenimenti si succedano aspettando buone o cattive notizie senza fare nulla. Hogan ed io abbiamo preso la decisione in accordo totale. Ho anche un'altra informazione da darti. Sembra che il principe Ilian sia ancora vivo e che con Sukrit e Kaplan stiano portando avanti la ribellione Sayan su Nettuno. Dobbiamo assolutamente far sapere al principe che la Terra è pronta al contrattacco di massa» disse Williamson con enfasi crescente.
«Allo stato attuale è impossibile comunicare con loro, lo spazio di Giove non è sicuro e Venere, dai rilievi magnetici che riceviamo, pare sia sotto l’assedio delle astronavi repubblicane» rispose Douglas perplesso.
«Laggiù abbiamo ancora una carta da giocare.»
«Lo so come tu sai che potrebbe essere l'ultima volta che possiamo utilizzarla» rispose per la prima volta con tono famigliare Douglas
«Per paradosso» rispose Williamson «confido nell'abilità di Andrew che, da pirata, saprà certamente come fare.»
«Lo spero, anche perché in gioco c'è uno dei nostri nuovi mezzi militari» disse Douglas mentre, muovendo la testa, confermava l’ordine impartito dal presidente.

Pochi minuti dopo il Freedom Shuttle uscì dall’hangar e sfrecciò nell’iperspazio per uscirne proprio vicino all’ammiraglia di Lesnar appostata nell’orbita di Venere.
Andrew disse: «Ubas, manda un messaggio di soccorso all'astronave madre della Repubblica. Vediamo se ci cascano.»
«Per me ci scoprono» disse Ubas mentre ubbidiva all’ordine.
Schyry soddisfatto disse: «Capitano, i nostri motori stanno rallentando, ci ha di certo agganciati con il raggio traente.»
Andrew urlò: «Preparatevi all'abbordaggio miei prodi!»

La battaglia di Nettuno stava per scatenarsi. Cain comunicò all’imperatore di essere prossimo all’attacco dei ribelli Sayan su Nettuno mentre nella base, conquistata dal principe Ilian, si stavano preparando alla difesa.
«Molte persone hanno saputo che siete ancora vivo e ci stanno appoggiando con azioni diversive su tutti i pianeti del Regno. In questo momento dovrebbe iniziare una battaglia nei pressi del vostro castello» disse Kaplan con orgoglio.
«Non dobbiamo sottovalutare l'imperatore, potrebbe mettere in gioco la vita di mia madre e non posso permetterlo» rispose Ilian.
Sukrit invece si rivolse al principe con fermezza. «Non possiamo più permettere che il nostro cuore si ponga davanti alle esigenze del popolo che già ha sofferto abbastanza nella precedente guerra.»
«Dite il giusto duca, perdonate il mio pensiero egoista. Siete dei buoni consiglieri e mi affido ciecamente voi».
Cain iniziò il bombardamento e ogni soldato Sayan iniziò a rispondere al fuoco con i pochi mezzi a disposizione.










N.d.A.
Universal Wars III è composto da tre puntate che chiuderanno questa lunga trilogia.





Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
- L’ordine “R2D2” e l’autorizzazione “D3BO” sono un omaggio ai due robot creati dal regista George Lugas per la saga Star Wars.
- Le “onde moventi” è un omaggio alla tecnologia utilizzata dall’astronave Yamato nella serie di Anime “Uchuu Senkan Yamato” (Star Blazers).
- Il codice “Transformer” è un omaggio alla serie animata Transformers prodotto dallo studio Toei Animation.
- Le varie sequenze “Robotech” sono un omaggio all’anime omonimo prodotto dalla Harmony Gold che raggruppa e riscrive la sceneggiatura dell’anime Mascross.
  
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