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Autore: Il corsaro nero    07/06/2019    3 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14: Alla ricerca di un piano

 

Inferno

Foresta Infinita del Settore Est, venerdì, 20:19

 

“Davvero?!” domandò, incredulo, l'uomo muscoloso con un'aureola sulla testa e una lunga coda di scimmia mentre il suo compagno, il quale possedeva anche lui una coda di scimmia, rise: “Altroché! E quando questa cosa è saltata fuori è diventato rosso come un pomodoro! Avresti dovuto vederlo!”

“Basta solo un segreto per rovinarti l'immagine e la vita, eh? Per fortuna non ho nessun segreto imbarazzante...”

“Ottimo, ma posso lo stesso rovinarti la vita se non torni a fare la vedetta assieme al tuo compagno!” lo minacciò una voce imperiosa e maschile alle sue spalle.

Le due sentinelle sbiancarono contemporaneamente, in quanto avevano riconosciuto entrambi quella voce imperiosa.

Si girarono lentamente e con un sorriso forzato mentre sudavano dalla paura e trovarono la conferma dei loro sospetti.

Dietro di loro, c'era un uomo alto, muscoloso, con la barba e i capelli neri a forma di fiamma.

Era il re.

“Ehm... salve, altezza...” balbettò, preoccupato, uno dei due.

Tutti i saiyan sapevano che il re aveva un carattere pessimo, vendicativo e altamente pericoloso... pertanto, nessuno doveva contraddirlo o sfidarlo, altrimenti sarebbe stato come un suicidio... e tutti loro erano già morti...

“Piantatela di chiacchierare e tornate a controllare che non si avvicini nessuno al nostro nascondiglio.” intimò il sovrano e, mentre si voltava e si allontanava, i due balbettarono: “Certo, agli ordini, Re Vegeta III!”

Il sovrano fece uno sbuffo irato e poi si diresse verso la sua abitazione, attraversando un ponte sospeso tra due alberi.

A volte era davvero difficile e faticoso tener d'occhio le cose... non appena si girava, c'era sempre qualcuno pronto a smettere di lavorare.

Pertanto, voleva passare la serata a riposarsi... fortunatamente, quell'isterica di sua moglie non era in casa, sennò sarebbe stato impossibile...

“Bentornato, altezza.” lo salutò, con rispetto, un uomo elegante e con folti bassi e Vegeta fece un gesto scocciato per liquidare la questione.

Ma, proprio mentre si allontanava, l'uomo richiamò la sua attenzione: “Ah, al telefono c'è una persona che vuole parlarvi a tutti i costi.”

“Una persona? E chi sarebbe?”

“Non ne ho idea, altezza. Dalla voce ho dedotto che fosse una giovane donna dal carattere parecchio irritabile. Ma ha detto che rivelerà la sua identità soltanto a lei. Ha anche aggiunto d'informarla che si tratta di una sua vecchia conoscenza.”

Vegeta rimase in silenzio un attimo, osservando in silenzio il suo servitore.

Una giovane donna che non era sua moglie voleva parlargli? Senza nemmeno svelare la sua identità?!

La cosa era alquanto strana... senza contare che non c'erano molte donne con cui erano entrato in contatto.

Un pensiero gelido gli attraversò la testa.

E se fosse lei?!

Non era assolutamente possibile... non si sarebbe mai sognata di telefonargli, senza contare che non si parlavano da parecchi anni... a parte la risata divertita che aveva fatto quando aveva scoperto che erano stati tutti a loro volta sterminati da qualcuno... manco si trovassero in un film comico...

In ogni caso, se gli telefonava, significava che stava succedendo qualcosa di grosso... e la cosa non gli piaceva per niente...

“Va bene. Le rispondo subito. E dì ai miei uomini che non voglio essere disturbato per nessun motivo.” dichiarò, seccamente, mentre si dirigeva verso il suo studio.

La cornetta del telefono era alzata e, non appena l'ebbe avvicinata, domandò: “Pronto?”

“Ciao, Vegeta. Ne è passato di tempo. Ti ricordi ancora di me?” domandò una delicata voce femminile la quale, nonostante non appartenesse alla persona dei suoi timori, era lo stesso capace di preoccuparlo seriamente.

“Che cosa vuoi, Kohra?” le domandò, scocciato, il re, abbassando anche il volume perché in quel posto c'erano orecchie dappertutto e non era proprio il caso che Echalotte sapesse che Kohra gli aveva telefonato o gli avrebbe fatto l'ennesima e spaventosa scenata di gelosia, come faceva tutte le sante volte che entrava in contatto con una donna che non fosse lei, e la voce dall'altra parte della cornetta dichiarò: “Ho bisogno di parlarti. Adesso.”

“E allora parla!”

“Non qui. Incontriamoci nella foresta.”

“Come mai tutta questa segretezza? E, poi, da quando sai usare un telefono?”

“Ho fatto pratica in tutti questi anni agli inferi. Comunque, vedi di raggiungermi tra mezz'ora.”

“E se io non volessi?”

“Potrei venire nel vostro accampamento e fare un macello. Sai che nessuno è in grado di fermarmi.”

“Già, me ne sono accorto quando abbiamo cercato di giustiziarti quella volta...”

“Quindi vedi di venire subito. Ci vediamo dopo!” dichiarò la ragazza prima di chiudere violentemente la chiamata.

Vegeta rimase in silenzio, osservando la cornetta.

In effetti, anche Kohra faceva parte della lista delle persone con cui aveva avuto a che fare e che erano riuscite a creargli parecchi problemi.

Anche se era solo al secondo posto della lista, il primo era, ovviamente, riservato a lei, quella dannata saiyan era pericolosa... non l'aveva pensata solo perché semplicemente ignorava che sapesse usare correttamente un telefono, dopotutto, aveva vissuto in una foresta finché una squadra di terza classe non l'aveva trovata...

In ogni caso, era incuriosito da quella storia.

Kohra l'aveva sempre detestato e non si era certo fatta problemi a cercare di ammazzarlo un sacco di volte... se lo chiamava, era evidente che aveva un disperato bisogno di lui... ma a quale scopo?

 

Terra

Terra dei ghiacci, venerdì, 20:33

 

Beerus osservò divertito il suo avversario.

Quel saiyan doveva aver proprio perso la testa se aveva in mente di sfidarlo con tanta semplicità... ma, in fondo, non gli dispiaceva affatto...

Erano passati secoli dall'ultima volta che era stato sfidato in maniera così esplicita... aveva proprio voglia di fare un po' di ginnastica... inoltre, Whis gli aveva svelato che facendo un po' di ginnastica, i piatti assumevano un sapore molto più buono e delizioso... era l'ora di provare se questa teoria era vera o l'ennesima trovata di Whis per spingerlo a fare dello sport.

Quell'angelo aveva proprio una bella faccia tosta a dirgli che doveva fare dello sport quando era magro come uno stecchino.

Era quell'idiota ciccione di Champa ad aver bisogno di fare dello sport, mica lui!

Lo sport era inutile e faticoso... solo un matto avrebbe fatto i salti di gioia nel fare quei difficili esercizi.

Molto meglio rilassarsi su un bel divano morbido e caldo, magari mettendo qualcosa di sano sotto i denti, come un bel panino imbottito di carne, insalata e tutte le salse del mondo, o magari mangiando un intero pacchetto di patatine, di quelli enormi usati per le feste di compleanno...

Ma ci avrebbe pensato dopo.

Si lanciò verso il suo avversario con pronto un pugno ma, prima che riuscisse a colpirlo, Broly lo evitò agilmente.

Nonostante l'enorme aumento della massa muscolare, i movimenti del saiyan restavano agili e veloci.

“Niente male... ma per essere al livello di un dio della distruzione, dovrai aspettare almeno mille anni!” lo sfidò Beerus cominciando a lanciargli contro dei potenti raggi energetici.

Inaspettatamente, Broly li allontanò da sé con solo una mano.

Beerus sgranò gli occhi, senza parole.

Quelli erano alcuni dei suoi attacchi più potenti... e lui era un Dio della distruzione...

Non era possibile... non era assolutamente possibile...

“Ok... forse sei un po' più abile del previsto...” si complimentò Beerus, cercando di trattenere il nervosismo “Ma vediamo se riesci a cavartela con questo colpo!”

Sollevò in alto le mani e generò un'enorme sfera viola scuro.

“Oh cielo... quando perde le staffe esagera sempre...” commentò, sconsolato, Whis mentre Bulma urlava sconvolta: “VUOLE DISTRUGGERCI TUTTI?!?! MA E' DIVENTATO MATTO?!?!”

“No, Bulma. Si è semplicemente arrabbiato... si calmerà, vedrai... prima o poi...” la rassicurò Whis, continuando a guardare lo scontro con una calma che dava i brividi.

Sembrava che la possibile distruzione della Terra non lo toccasse minimamente...

Nel frattempo, Beerus lanciò contro Broly il suo attacco energetico.

“OH NO!!!! LO VUOLE AMMAZZARE!!!!” capì, sconvolta, Cheelai e, preoccupata, cominciò a urlare: “BROLY, TI SCONGIURO, SCHIVALA!!!!”

Nonostante le urla della ragazza, Broly rimase perfettamente immobile finché, quando la sfera stava quasi per toccarlo, il ragazzo allungò le mani.

Incredibilmente, riuscì a bloccare l'attacco della sfera.

I due Trunks erano senza parole.

Broly era in grado di resistere persino ad una sfera di distruzione di Beerus, un dio della distruzione?!

Era totalmente assurdo... ma quanto cavolo era forte quel saiyan?!

Sembrava assurdo che esistesse un tipo del genere nell'universo...

Dopo un po', con lo sgomento di tutti, sopratutto di Beerus, Broly respinse completamente la sfera che distrusse un corpo celeste lì vicino, generando una forte e potente esplosione, la quale non solo venne benissimo vista da quel punto, ma che lo polverizzò completamente.

“Non è possibile...” sussurrò Beerus, tremando dalla paura.

Non fece in tempo a dire o a fare altro perché Broly, sempre col suo sorriso da pazzo sadico, si piazzò davanti a lui, grazie alla sua velocità impressionante, e cominciò a tempestargli il petto con una scarica di violenti pugni.

Il dio non aveva nemmeno la forza di urlare a causa del dolore atroce e allucinante, il quale riusciva a mozzargli il respiro.

Broly continuò a colpirlo finché con un potente calcio, fece schiantare Beerus, in malo modo, per terra.

Tutti i presenti, erano senza parole.

La potenza di Broly... era così straordinaria da permettergli di tener testa in quel modo ad un dio della distruzione?!

Sembrava assolutamente impossibile... eppure era vero.

E stata accadendo proprio davanti ai loro occhi!

Senza lasciare a Beerus un attimo di tregua, scese e, dopo avergli afferrato la coda, cominciò a sbatterlo per terra in tutte le direzioni.

“Oh, cielo... mi sa che Broly è più forte di Lord Beerus...” commentò, sorpreso, Whis prima che Bulma gli domandasse: “Whis, cosa possono fare?!”

“Per ora niente ma chi lo sa... potrebbe succedere qualcosa che finirebbe a nostro vantaggio...”

 

Inferno

Foresta Infinita del Settore Est, venerdì, 20:49

 

Tamburellava con rabbia e nervosismo l'avambraccio.

Dove poteva essere?!

Eppure gli aveva intimato di essere puntuale!

Se non fosse saltato fuori entro cinque minuti, si sarebbe diretta verso il suo accampamento e l'avrebbe trascinato via per un orecchio!

E, poi, per ripicca, avrebbe rivelato il suo segreto.

Era il suo piccolo asso nella manica... le sarebbe piaciuto usarlo per poterlo ricattare un pochino... ma umiliare Vegeta era uno dei suoi più grandi desideri...

Anzi, una piccola parte di lei sperava che non venisse così l'avrebbe detto a tutti i suoi saiyan... non vedeva l'ora di vederlo arrossire e sbiancare dalla vergogna...

Proprio in quel momento, sentì un rumore sopra alla sua testa e poi lo vide atterrare bruscamente davanti a lei.

“Ti sei salvato per un pelo... stavo per venire a prenderti personalmente...” dichiarò, con un sorriso sadico, la ragazza, omettendo la parte del suo segreto.

Era ancora un po' presto per rivelargli che lei sapeva...

“Che cosa vuoi, Kohra?” le domandò, seccato, Vegeta.

Era sempre uno che andava dritto al punto... proprio come lei.

“Devi aiutarmi a salvare mio figlio.” dichiarò, bruscamente, la ragazza.

Anche se era per una buona causa, era comunque troppo imbarazzante per lei chiedere qualcosa a Vegeta.

Dopotutto, era il suo nemico numero 1...

Per un po', nella piana si sentì il suono del vento poi Vegeta, mettendosi il dorso della mano sotto al mento, commentò, con un sorriso divertito: “Sono sorpreso... e non mi capita spesso di essere sorpreso.”

Avrebbe dovuto aspettarsela una risposta del genere da parte di Vegeta... rappresentava il suo carattere freddo e calcolatore.

Ma aveva in serbo per lui una sorpresa molto speciale...

“Kohra, la grande ribelle, la spietata ricercata, la guerriera indomita... che vuole chiedere a me, l'uomo che più odia in assoluto, un favore! Se non vedessi questa scena coi miei stessi occhi, ti giuro che non ci crederei...” le rivelò, divertito, Vegeta e Kohra, senza farsi prendere dalle emozioni, ribatté, prontamente: “Non si tratta di me o di te, Vegeta... si tratta dalla vita di mio figlio!”

“Tuo figlio?”

“Esatto! E' per lui che ti chiedo di aiutarmi!”

“Toglimi una mia piccola curiosità... per caso tuo figlio si chiama Broly ed è il figlio del colonnello Paragas?”

Kohra sgranò gli occhi, senza parole.

Quella domanda l'aveva presa in contropiede.

Come faceva Vegeta a sapere di Broly?!

Per tutta risposta, Vegeta fece un sorriso di vittoria e continuò: “Dalla tua espressione, è evidente che le cose stanno proprio così... Broly è tuo figlio.”

“Come diavolo l'hai scoperto?”

“Oh, non era così difficile...  Broly ha tua stessa pettinatura e quando l'ho visto, per puro caso, in quella capsula nella zona dell'élite nel mio palazzo, sai, all'epoca c'era anche mio figlio Vegeta lì, ho capito subito che doveva essere collegato a te... quegli idioti dei medici non hanno assolutamente sospettato chi fosse in realtà quel piccolo prodigio... non si sono nemmeno degnati di cercare di sapere chi fosse la madre... ma io ho intuito tutto.”

Sentendo quelle parole, Kohra dovette fare affidamento a tutta la sua calma per non sbraitare a destra e a manca.

Quel dannato cretino di Paragas aveva messo suo figlio in un'incubatrice... in una zona d'élite... nel palazzo reale... NELLO STESSO LUOGO DOVE ERA SITUATO IL PRINCIPE?!

Era così furibonda che si mise le mani tra i capelli mentre cercava di calmarsi.

Ma quanto scemo poteva essere?!

Perché non aveva messo davanti all'incubatrice, già che c'era, un bel cartello con su scritto, a caratteri cubitali: Vegeta, il figlio della tua ricercata preferita è qui dentro e si chiama Broly?!

Che assoluto cretino...

La prossima volta, non gli avrebbe affidato nemmeno un girino!

Gli aveva affidato un compito così facile, ossia prendersi cura del loro piccolo Broly e di tenerlo il più lontano possibile da Vegeta, che anche un'oca sarebbe stata capace di fare, e lui cosa combinava?!

Lo metteva in un'incubatrice nel palazzo reale del suo peggior nemico!

Che deficiente!

Ma appena gli avesse messo le mani addosso, avrebbero fatto i conti... qualcosa le diceva che le future cinque ore di Paragas non sarebbero stati tanto piacevoli per lui...

Purtroppo, doveva riparare ai casini che quell'incosciente aveva combinato.

Prima il dovere, poi il piacere.

“L'unica cosa che non mi aspettavo...” riprese Vegeta, quando intuì che si era calmata “Era che il padre del bambino fosse Paragas. Lo ammetto, tra tutti quelli che potevano diventare tuoi complici e amanti, lui, il mio fedele braccio destro, era l'ultimo della lista! In quello mi hai davvero sorpreso, non c'è che dire...”

“Quella zucca vuota ha voluto seguirmi di sua spontanea volontà. Io non gli ho fatto proprio niente.”

“Lo so, non sei il tipo che seduce qualcuno per salvarsi la pelle... ti conosco troppo bene. Più una situazione è pericolosa e senza via d'uscita, più ti ci butti a capofitto, solo per dimostrare al mondo intero che non hai bisogno di nessuno e che te la cavi da sola.”

“Bravo. Non ho bisogno di nessuno, io! Paragas mi aveva persino proposto di scappare una settimana prima della mia esecuzione ma ho rifiutato. Morivo dalla voglia di scappare proprio durante essa, umiliandoti davanti a tutti e scatenando un pandemonio... alla fine, ha acconsentito ma mi ha dato una mano manomettendo leggermente le mie manette. Per carità, erano ancora belle strette solo che erano un po' più allentate... volevo provare a distruggerle con la mia forza prima della mia esecuzione, un vero e proprio azzardo. Pensa che c'era un'alta probabilità che non riuscissi a romperle ma, alla fine, ce l'ho fatta.”

“Ma cosa sei, una masochista?”

“Diciamo che, molto semplicemente, amo buttarmi in situazioni estreme per trovare i miei limiti.”

“Non mi sorprende affatto che tu abbia fatto quella fine...”

“In ogni caso, il mio Broly si è trasformato proprio in quella trasformazione e, proprio come me, rischia di morire da un momento all'altro.”

“Tale madre tale figlio...”

“Fa poco lo spiritoso, Vegeta... lo sai anche tu quant'è micidiale e pericolosa!”

“Certo! Era qualcosa di così spaventoso e allucinante che persino io, che sono duro e spietato, ho avuto pietà di te e ti ho uccisa subito per risparmiarti tutte quelle atroci sofferenze... e sto ancora aspettando i tuoi ringraziamenti.”

“Eccoli qua: per ringraziarti di avermi dato una morte rapida, mi aiuterai a salvare mio figlio. Come vedi, sono molto generosa...”

“CHE COSA?! Scordatelo in pieno, Kohra! Io non vado a salvare Broly! Il figlio è tuo!”

“Guarda che Broly sta combattendo proprio contro il tuo di figlio!”

“Inventa una scusa meno patetica. Vegeta è morto da parecchi anni.”

“Guarda che ne hai due di figli!”

Per un attimo, Vegeta rimase in silenzio, come se non sapesse di che diavolo stesse parlando, ma, poi, con una faccia scocciata, intuì: “Stai parlando del mio secondogenito?”

“Esatto. Se non sbaglio si chiama Tarble.”

“Ah, lui... beh, e allora? Centra qualcosa?”

“Dalla tua risposta, immagino che non te ne frega niente di tuo figlio.”

“Brava, hai colto nel segno.”

“Va beh, le vostre questioni di famiglia le lascio a voi. A me importa solo che mi aiuti con Broly.”

“E perché diavolo dovrei aiutarti, Kohra? Ti ricordo che, più di una volta, hai cercato di farmi fuori.”

“Perché è anche colpa tua se mio figlio si trova in quella pessima situazione! Quindi mi aiuterai, anche perché sei parecchio intelligente e potresti farmi comodo.”

“Spiacente ma non ti aiuterò. Non posso perdere tempo coi tuoi problemi! E da quel che ho capito neanche tu puoi perdere tempo, visto che il tuo Broly rischia grosso.”

Kohra rimase immobile, mentre faceva un sorriso divertito.

Vegeta aveva ragione nel dire che non c'era tempo da perdere con Broly... ma, sfortunatamente per lui, avrebbe dovuto seguirla.

Aveva, infatti, un piccolo asso nella manica... che avrebbe usato proprio adesso.

Infatti, con sempre il suo sorrisetto e l'aria di vittoria, gli disse: “Vedo che ne hai di coraggio... per uno che, quando era piccolo, per potersi addormentare aveva bisogno di abbracciare un coniglio di peluche rosa!”

Sentendo quella frase, Vegeta sgranò gli occhi e sbiancò, sconvolto.

Dalla sua reazione, Kohra capì di averci preso in pieno.

Infatti, Vegeta, rosso di rabbia, le puntò il dito contro e le domandò: “Chi ti ha raccontato questa storia, eh?!”

“Prova a indovinare! E' una tua vecchia conoscenza!”

“Ma l'unica a saperlo era... oh no... lei!”

Kohra lo guardò divertita.

Non aveva mai visto Vegeta così nervoso...

“Sì, indovinato. E' stata proprio lei. La dovresti conoscere bene, no?” lo sfidò lei e il saiyan rispose: “Certo che la conosco! Solo che non mi sarei mai aspettato che dicesse cose del genere!”

“Già... sai, è stata felice di rivelarmi il tuo piccolo segreto. Aveva un bel conto in sospeso con te. Non avrei mai sospettato che esistesse qualcuno che ti odiasse più di me.”

Proprio in quel momento, mentre i due discutevano animatamente, un giovane dai capelli neri, i quali avevano una forma davvero particolare atterrò lì vicino.

Ignorò le voci che sentì a pochi metri di distanza, probabilmente dovuti ad un incontro segreto o ad un regolamento conti... un classico.

Lui era lì per tutt'altro scopo: doveva trovare della legna per la sua casa.

Gli affari degli altri erano affari loro e lui aveva già una moglie e un figlio in un altro settore degli Inferi, mentre l’altro chissà dov’era finito, molto probabilmente a fare il santerellino nel Paradiso, a giudicare da quanto gli avesse scritto il figlio maggiore, di cui occuparsi...

Finalmente, localizzò una bella e poderosa quercia che faceva al caso suo.

Stava per colpire l'albero con un calcio quando, un'improvvisa voce femminile lo bloccò: “Mi ha anche detto di avvisarti... che se tu ti rifiuterai di aiutarmi, dirà ai tuoi stupidi saiyan il tuo segreto... vuoi che tutti sappiano cosa facevi da bambino?”

“Chiudi quella bocca! E' successo soltanto una volta, quando avevo quattro anni!” le rispose, stizzita, una seconda voce, stavolta maschile.

L'uomo aveva riconosciuto subito quella voce maschile... ma non era possibile...

“A me l'ha raccontata in modo diverso ma fa lo stesso.” dichiarò la prima voce mentre l'uomo si avvicinava lentamente tra i cespugli per scoprire se si trattasse davvero di chi pensava lui.

Non appena poté vedere i due che discutevano animatamente restò di sasso.

Aveva proprio ragione!

Quello era il suo re e la sua interlocutrice era... Kohra?!

La saiyan ricercata?!

Ma che ci facevano lì?!

E, poi, di quale segreto stavano parlando?!

L'unica cosa che aveva capito, dall'espressione facciale dei due litiganti, era che Kohra aveva appena vinto il loro misterioso duello dialogato e che Vegeta non poteva far altro che mugugnare furibondo.

“Se ti rifiuti di aiutarmi, il tuo piccolo segreto sarà di dominio pubblico.” continuò, con un sorriso di vittoria, la giovane donna e Vegeta, furibondo, si arrese: “Mi hai convinto! Non dirai nulla se ti aiuterò a salvare Broly, vero?”

“Sì, non preoccuparti...”

“Va bene, allora dimmi dove vuoi andare e partiamo subito! Prima finiamo questa pagliacciata meglio è!”

“Vengo anch'io!”

Vegeta e Kohra, sorpresi da quell'improvvisa intrusione nel loro discorso, si girarono per vedere chi fosse il disturbatore.

Si trattava di un giovane uomo saiyan, intuibile dalla lunga coda di scimmia, con su una vecchia armatura distrutta, abbinata a degli scaldamuscoli blu sulle braccia e una profonda cicatrice sulla guancia.

“E tu da dove sbuchi?” domandò Vegeta, seccato e preoccupato, in quanto non sapeva quanto quel tipo avesse sentito del suo discorso, e Kohra, dopo averlo osservato un istante in silenzio, lo riconobbe senza parole: “Ma tu sei il capo di quella squadra di terza classe che mi ha trovata nella foresta e che poi mi ha portato, per la prima volta e contro la mia volontà, in città!”

“Certo, e mi ricordo ancora di come tentammo di sconfiggerti! Eri una vera furia! Non ho mai visto un saiyan più scalmanato di te!”

“Ovvio, nessuno mi dice chi sono e chi devo essere!”

“Però, io l'ho sempre saputo che il tuo vero posto era in mezzo alla natura selvaggia... ho cercato di convincere gli altri di lasciarti libera ma non mi hanno ascoltato...”

“Lo so che volevi aiutarmi... tu e anche quell'altra dal sorriso gentile... l'ho capito dall'odore.”

“Beh, mi sono sposato con quella lì... abbiamo avuto anche due figli... peccato che sono entrambi morti... ma questa è la vita.”

Mentre i due parlavano, Vegeta osservava il nuovo arrivato.

Gli sembrava di averlo già visto...

Poi, di colpo, ricordò.

“Ma tu sei Bardack! Quel saiyan di terza classe che ho incontrato su quel pianeta desolato!” ricordò il sovrano, senza parole “Eri venuto lì per cercare la tua squadra scomparsa.”

“Sì...” annuì Bardack scuro in volto “Mentre tu volevi trovare le prove che Freezer stesse tramando qualcosa e spingere i saiyan alla rivolta. Peccato che ci siamo ritrovati faccia a faccia con una squadra di Freezer e subito dopo che l'avevamo annientata, è arrivato Freezer in persona.”

“Il quale mi ha ammazzato... speravo che almeno tu, che eri sopravvissuto, riuscissi a tornare su Vegeta e a scatenare la rivolta.”

“Credimi, ci ho provato... ma Freezer è stato veloce... sono riuscito, per il rotto della cuffia, a tornare sul nostro pianeta qualche istante prima di lui ma era troppo tardi per organizzare una qualsiasi forma di battaglia. L'unica cosa che potevo fare era quella di cercare di fermare il suo attacco con tutta la mia potenza ed è quello che ho fatto! Se non sono riuscito a contrastarlo, non è colpa mia! Almeno ci ho provato!”

Proprio in quel momento, Kohra, la quale era rimasta in silenzio e in disparte, l'interruppe, sgarbatamente: “Ehi, guarda che c'ero prima io! Un po' di educazione! Continuerete il vostro duetto non appena Vegeta avrà finito di aiutarmi nel salvare mio figlio!”

“Se vuoi, posso aiutarti anch'io a salvare Broly!” si propose Bardack mentre Vegeta lo guardava come se fosse completamente matto.

Lui era stato costretto ad aiutarla e quello lì si offriva volontario per seguirla?!

Kohra alzò un sopracciglio, dubbiosa ma, allo stesso tempo, interessata, e domandò: “Sei forte in combattimento?”

“Direi di sì se sono sopravvissuto ad uno scontro con Freezer in persona...”

“E chi diavolo è Freezer?”

“Un tizio davvero forte. Persino più di suo padre, il quale ci ha sottomessi tutti quanti.”

“Può bastare. Se vuoi unirti a noi due sei il benvenuto ma sappi solo questo: se mi crei qualsiasi forma di problema, ti mollo.”

“Se i problemi te li creo io, mi molli qui?” le chiese, pieno di fiducia, ma la donna smorzò subito il suo entusiasmo: “Levatelo dalla testa. La forza la possiede anch'io ma la tua intelligenza è davvero preziosa e unica. Sarei una stupida se me la lasciassi sfuggire!”

Vegeta fece un ringhio soffocato.

La sua era una situazione senza via d'uscita.

“Comunque, voi due avete mai sentito parlare del magazzino dove sono custoditi i biglietti aereo per le altre zone dell'inferno?” chiese Kohra e Vegeta domandò: “Quello dove tutte le anime possibili di questo postaccio del cavolo fanno la fila per prenderne uno?” 

“Sì, esatto. Proprio quello. Dobbiamo andare laggiù e prendere tre biglietti per l'inferno della Terra. Vegeta, per questo ho bisogno di te. Trova una soluzione.”

Vegeta sbuffò, in quanto detestava essere trattato come un servitore, ma finché quella selvaggia lo ricattava... ma appena la situazione si fosse risolta, avrebbe fatto i conti con quella piccola vipera in gonnella!

Si mise a concentrarsi sulla piantina dell'edificio e su quello che accadeva fuori e dentro di essa... finché non trovò una soluzione.

“Ho ideato un piano.” dichiarò, dopo un po', l'uomo ai suoi due compagni “Potrà sembrare assurdo e ridicolo, ma credetemi è il metodo più veloce e sicuro per ottenere quei biglietti. Pertanto, dovrete fare come vi dirò di fare. Esattamente come vi dirò di fare. Vi avverto fin da subito, così non protestate quando saremo lì: non vi piacerà per niente.”

 

Terra

Terra dei ghiacci, venerdì, 21:00

 

Broly fece ruotare il povero Beerus sopra la sua testa per poi buttarlo violentemente per terra.

Beerus fece appena in tempo ad aprire gli occhi e a guardare in alto che Broly gli si schiantò addosso con i piedi.

Dopodiché, il saiyan, con un balzo, il saiyan tornò sopra alla voragine e si mise a lanciare delle onde di energia finché non si generò una grande coltre di fumo.

Da quella coltre uscì Beerus, furibondo, che sibilò: “E va bene, maledetto saiyan... finora ho usato solo il 70% della potenza... ma adesso userò il 100%!”

Tutti i presenti si ammutolirono.

Quindi in quel duello avrebbero visto i pieni poteri del dio della distruzione... uno spettacolo che non si vedeva di certo tutti i giorni.

Beerus si mise a urlare e venne avvolto da un'aura di luce viola.

I due Trunks e Tarble, gli unici che potevano sentire avvertire la potenza del KI, era senza parole e tremanti dall'emozione.

La potenza massima di Beerus... superava quella di loro tutti messi insieme... probabilmente non esisteva, in tutta la galassia, un essere con un simile livello di potenza.

 

Spazio profondo

Settore Sud, venerdì, 21:10

 

“Questa potenza... ma è Beerus?!” domandò un essere che sembrava un grosso gatto parecchio grasso e incredibilmente somigliante a Beerus, il quale si trovava sospeso in una galassia nera e priva di qualunque tipo di forma di vita, guardandosi indietro, incredulo.

La donna che lo accompagnava, la quale assomigliava, invece, come una goccia d'acqua a Whis, rispose, guardando il suo bastone, anche quello simile a quello dell'angelo: “E' proprio lui, Lord Champa... sembra che stia combattendo con tutta la sua potenza contro un mortale sul pianeta Terra.”

“Davvero? Curioso... persino quando combatteva contro di me usava solo il 95%... se un semplice mortale gli ha fatto sprigionare tutta la sua energia, significa solo una cosa... che a furia di mangiare e dormire in continuazione si è impigrito e adesso sono io quello più forte!”

“Le ricordo che non si trova in un'ottima posizione per dire cose del genere... visto che è da dieci secoli che salta, con le scuse più assurde gli allenamenti.”

“Smettila, Vados! E comunque questa situazione ci torna a nostro vantaggio.”

“Uh? Sul serio?”

“Ma certo! Sarà così impegnato a combattere che non si accorgerà di noi e potremo continuare la nostra ricerca tranquillamente per un bel pezzo.”

“Un ragionamento molto complesso, Lord Champa... di sicuro le avrà fatto perdere un sacco di calorie...”

“Sta zitta, Vados! Quante super sfere del drago abbiamo già raccolto?” “Mh... quattro.”

“Bene, allora approfittiamo di questa piccola distrazione del mio caro gemello per trovare le altre...” ghignò Champa prima di volare a tutta velocità, sempre seguito dalla fedele Vados, nel profondo nero dello spazio.

 

Terra

Terra dei ghiacci, venerdì, 21:11

 

Quando smise di urlare e caricare l'energia, Beerus lanciò uno sguardo di sfida e gli fece un sorrisetto saccente.

“Oh cielo... ha proprio deciso di fare sul serio...” commentò Whis, con un sospiro.

Per tutta risposta, Broly si lanciò contro Beerus mentre lo stesso dio lo imitava.

I due pugni collisero.

La vera sfida stava per avere inizio.

   
 
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