Capitolo
14: Alla ricerca di
un piano
Inferno
Foresta
Infinita del Settore
Est, venerdì, 20:19
“Davvero?!”
domandò,
incredulo, l'uomo muscoloso con un'aureola sulla testa e una lunga coda
di scimmia
mentre il suo compagno, il quale possedeva anche lui una coda di
scimmia, rise:
“Altroché! E quando questa cosa è
saltata fuori è diventato rosso come un
pomodoro! Avresti dovuto vederlo!”
“Basta
solo un segreto per
rovinarti l'immagine e la vita, eh? Per fortuna non ho nessun segreto
imbarazzante...”
“Ottimo,
ma posso lo stesso
rovinarti la vita se non torni a fare la vedetta assieme al tuo
compagno!” lo
minacciò una voce imperiosa e maschile alle sue spalle.
Le
due sentinelle sbiancarono
contemporaneamente, in quanto avevano riconosciuto entrambi quella voce
imperiosa.
Si
girarono lentamente e con
un sorriso forzato mentre sudavano dalla paura e trovarono la conferma
dei loro
sospetti.
Dietro
di loro, c'era un uomo
alto, muscoloso, con la barba e i capelli neri a forma di fiamma.
Era
il re.
“Ehm...
salve, altezza...”
balbettò, preoccupato, uno dei due.
Tutti
i saiyan sapevano che il
re aveva un carattere pessimo, vendicativo e altamente pericoloso...
pertanto,
nessuno doveva contraddirlo o sfidarlo, altrimenti sarebbe stato come
un
suicidio... e tutti loro erano già morti...
“Piantatela
di chiacchierare e
tornate a controllare che non si avvicini nessuno al nostro
nascondiglio.”
intimò il sovrano e, mentre si voltava e si allontanava, i
due balbettarono:
“Certo, agli ordini, Re Vegeta III!”
Il
sovrano fece uno sbuffo
irato e poi si diresse verso la sua abitazione, attraversando un ponte
sospeso
tra due alberi.
A
volte era davvero difficile
e faticoso tener d'occhio le cose... non appena si girava, c'era sempre
qualcuno pronto a smettere di lavorare.
Pertanto,
voleva passare la
serata a riposarsi... fortunatamente, quell'isterica di sua moglie non
era in
casa, sennò sarebbe stato impossibile...
“Bentornato,
altezza.” lo
salutò, con rispetto, un uomo elegante e con folti bassi e
Vegeta fece un gesto
scocciato per liquidare la questione.
Ma,
proprio mentre si
allontanava, l'uomo richiamò la sua attenzione:
“Ah, al telefono c'è una
persona che vuole parlarvi a tutti i costi.”
“Una
persona? E chi sarebbe?”
“Non
ne ho idea, altezza.
Dalla voce ho dedotto che fosse una giovane donna dal carattere
parecchio
irritabile. Ma ha detto che rivelerà la sua
identità soltanto a lei. Ha anche
aggiunto d'informarla che si tratta di una sua vecchia
conoscenza.”
Vegeta
rimase in silenzio un
attimo, osservando in silenzio il suo servitore.
Una
giovane donna che non era
sua moglie voleva parlargli? Senza nemmeno svelare la sua
identità?!
La
cosa era alquanto strana...
senza contare che non c'erano molte donne con cui erano entrato in
contatto.
Un
pensiero gelido gli
attraversò la testa.
E
se fosse lei?!
Non
era assolutamente
possibile... non si sarebbe mai sognata di telefonargli, senza contare
che non
si parlavano da parecchi anni... a parte la risata divertita che aveva
fatto
quando aveva scoperto che erano stati tutti a loro volta sterminati da
qualcuno... manco si trovassero in un film comico...
In
ogni caso, se gli
telefonava, significava che stava succedendo qualcosa di grosso... e la
cosa
non gli piaceva per niente...
“Va
bene. Le rispondo subito.
E dì ai miei uomini che non voglio essere disturbato per
nessun motivo.”
dichiarò, seccamente, mentre si dirigeva verso il suo studio.
La
cornetta del telefono era
alzata e, non appena l'ebbe avvicinata, domandò:
“Pronto?”
“Ciao,
Vegeta. Ne è passato di
tempo. Ti ricordi ancora di me?” domandò una
delicata voce femminile la quale,
nonostante non appartenesse alla persona dei suoi timori, era lo stesso
capace
di preoccuparlo seriamente.
“Che
cosa vuoi, Kohra?” le
domandò, scocciato, il re, abbassando anche il volume
perché in quel posto
c'erano orecchie dappertutto e non era proprio il caso che Echalotte
sapesse
che Kohra gli aveva telefonato o gli avrebbe fatto l'ennesima e
spaventosa
scenata di gelosia, come faceva tutte le sante volte che entrava in
contatto
con una donna che non fosse lei, e la voce dall'altra parte della
cornetta
dichiarò: “Ho bisogno di parlarti.
Adesso.”
“E
allora parla!”
“Non
qui. Incontriamoci nella
foresta.”
“Come
mai tutta questa
segretezza? E, poi, da quando sai usare un telefono?”
“Ho
fatto pratica in tutti
questi anni agli inferi. Comunque, vedi di raggiungermi tra
mezz'ora.”
“E
se io non volessi?”
“Potrei
venire nel vostro
accampamento e fare un macello. Sai che nessuno è in grado
di fermarmi.”
“Già,
me ne sono accorto
quando abbiamo cercato di giustiziarti quella volta...”
“Quindi
vedi di venire subito.
Ci vediamo dopo!” dichiarò la ragazza prima di
chiudere violentemente la
chiamata.
Vegeta
rimase in silenzio,
osservando la cornetta.
In
effetti, anche Kohra faceva
parte della lista delle persone con cui aveva avuto a che fare e che
erano
riuscite a creargli parecchi problemi.
Anche
se era solo al secondo
posto della lista, il primo era, ovviamente, riservato a lei, quella
dannata
saiyan era pericolosa... non l'aveva pensata solo perché
semplicemente ignorava
che sapesse usare correttamente un telefono, dopotutto, aveva vissuto
in una
foresta finché una squadra di terza classe non l'aveva
trovata...
In
ogni caso, era incuriosito
da quella storia.
Kohra
l'aveva sempre detestato
e non si era certo fatta problemi a cercare di ammazzarlo un sacco di
volte...
se lo chiamava, era evidente che aveva un disperato bisogno di lui...
ma a
quale scopo?
Terra
Terra
dei ghiacci, venerdì,
20:33
Beerus
osservò divertito il
suo avversario.
Quel
saiyan doveva aver
proprio perso la testa se aveva in mente di sfidarlo con tanta
semplicità...
ma, in fondo, non gli dispiaceva affatto...
Erano
passati secoli
dall'ultima volta che era stato sfidato in maniera così
esplicita... aveva
proprio voglia di fare un po' di ginnastica... inoltre, Whis gli aveva
svelato
che facendo un po' di ginnastica, i piatti assumevano un sapore molto
più buono
e delizioso... era l'ora di provare se questa teoria era vera o
l'ennesima
trovata di Whis per spingerlo a fare dello sport.
Quell'angelo
aveva proprio una
bella faccia tosta a dirgli che doveva fare dello sport quando era
magro come
uno stecchino.
Era
quell'idiota ciccione di
Champa ad aver bisogno di fare dello sport, mica lui!
Lo
sport era inutile e
faticoso... solo un matto avrebbe fatto i salti di gioia nel fare quei
difficili
esercizi.
Molto
meglio rilassarsi su un
bel divano morbido e caldo, magari mettendo qualcosa di sano sotto i
denti,
come un bel panino imbottito di carne, insalata e tutte le salse del
mondo, o
magari mangiando un intero pacchetto di patatine, di quelli enormi
usati per le
feste di compleanno...
Ma
ci avrebbe pensato dopo.
Si
lanciò verso il suo
avversario con pronto un pugno ma, prima che riuscisse a colpirlo,
Broly lo
evitò agilmente.
Nonostante
l'enorme aumento
della massa muscolare, i movimenti del saiyan restavano agili e veloci.
“Niente
male... ma per essere
al livello di un dio della distruzione, dovrai aspettare almeno mille
anni!” lo
sfidò Beerus cominciando a lanciargli contro dei potenti
raggi energetici.
Inaspettatamente,
Broly li
allontanò da sé con solo una mano.
Beerus
sgranò gli occhi, senza
parole.
Quelli
erano alcuni dei suoi
attacchi più potenti... e lui era un Dio della distruzione...
Non
era possibile... non era
assolutamente possibile...
“Ok...
forse sei un po' più
abile del previsto...” si complimentò Beerus,
cercando di trattenere il
nervosismo “Ma vediamo se riesci a cavartela con questo
colpo!”
Sollevò
in alto le mani e
generò un'enorme sfera viola scuro.
“Oh
cielo... quando perde le
staffe esagera sempre...” commentò, sconsolato,
Whis mentre Bulma urlava
sconvolta: “VUOLE DISTRUGGERCI TUTTI?!?! MA E' DIVENTATO
MATTO?!?!”
“No,
Bulma. Si è semplicemente
arrabbiato... si calmerà, vedrai... prima o
poi...” la rassicurò Whis,
continuando a guardare lo scontro con una calma che dava i brividi.
Sembrava
che la possibile
distruzione della Terra non lo toccasse minimamente...
Nel
frattempo, Beerus lanciò
contro Broly il suo attacco energetico.
“OH
NO!!!! LO VUOLE
AMMAZZARE!!!!” capì, sconvolta, Cheelai e,
preoccupata, cominciò a urlare:
“BROLY, TI SCONGIURO, SCHIVALA!!!!”
Nonostante
le urla della
ragazza, Broly rimase perfettamente immobile finché, quando
la sfera stava
quasi per toccarlo, il ragazzo allungò le mani.
Incredibilmente,
riuscì a
bloccare l'attacco della sfera.
I
due Trunks erano senza
parole.
Broly
era in grado di
resistere persino ad una sfera di distruzione di Beerus, un dio della
distruzione?!
Era
totalmente assurdo... ma
quanto cavolo era forte quel saiyan?!
Sembrava
assurdo che esistesse
un tipo del genere nell'universo...
Dopo
un po', con lo sgomento
di tutti, sopratutto di Beerus, Broly respinse completamente la sfera
che
distrusse un corpo celeste lì vicino, generando una forte e
potente esplosione,
la quale non solo venne benissimo vista da quel punto, ma che lo
polverizzò
completamente.
“Non
è possibile...” sussurrò
Beerus, tremando dalla paura.
Non
fece in tempo a dire o a
fare altro perché Broly, sempre col suo sorriso da pazzo
sadico, si piazzò
davanti a lui, grazie alla sua velocità impressionante, e
cominciò a
tempestargli il petto con una scarica di violenti pugni.
Il
dio non aveva nemmeno la
forza di urlare a causa del dolore atroce e allucinante, il quale
riusciva a
mozzargli il respiro.
Broly
continuò a colpirlo
finché con un potente calcio, fece schiantare Beerus, in
malo modo, per terra.
Tutti
i presenti, erano senza
parole.
La
potenza di Broly... era
così straordinaria da permettergli di tener testa in quel
modo ad un dio della
distruzione?!
Sembrava
assolutamente
impossibile... eppure era vero.
E
stata accadendo proprio
davanti ai loro occhi!
Senza
lasciare a Beerus un
attimo di tregua, scese e, dopo avergli afferrato la coda,
cominciò a sbatterlo
per terra in tutte le direzioni.
“Oh,
cielo... mi sa che Broly
è più forte di Lord Beerus...”
commentò, sorpreso, Whis prima che Bulma gli
domandasse: “Whis, cosa possono fare?!”
“Per
ora niente ma chi lo
sa... potrebbe succedere qualcosa che finirebbe a nostro
vantaggio...”
Inferno
Foresta
Infinita del Settore
Est, venerdì, 20:49
Tamburellava
con rabbia e
nervosismo l'avambraccio.
Dove
poteva essere?!
Eppure
gli aveva intimato di
essere puntuale!
Se
non fosse saltato fuori
entro cinque minuti, si sarebbe diretta verso il suo accampamento e
l'avrebbe
trascinato via per un orecchio!
E,
poi, per ripicca, avrebbe
rivelato il suo segreto.
Era
il suo piccolo asso nella
manica... le sarebbe piaciuto usarlo per poterlo ricattare un
pochino... ma
umiliare Vegeta era uno dei suoi più grandi desideri...
Anzi,
una piccola parte di lei
sperava che non venisse così l'avrebbe detto a tutti i suoi
saiyan... non
vedeva l'ora di vederlo arrossire e sbiancare dalla vergogna...
Proprio
in quel momento, sentì
un rumore sopra alla sua testa e poi lo vide atterrare bruscamente
davanti a
lei.
“Ti
sei salvato per un pelo...
stavo per venire a prenderti personalmente...”
dichiarò, con un sorriso sadico,
la ragazza, omettendo la parte del suo segreto.
Era
ancora un po' presto per
rivelargli che lei sapeva...
“Che
cosa vuoi, Kohra?” le
domandò, seccato, Vegeta.
Era
sempre uno che andava
dritto al punto... proprio come lei.
“Devi
aiutarmi a salvare mio
figlio.” dichiarò, bruscamente, la ragazza.
Anche
se era per una buona
causa, era comunque troppo imbarazzante per lei chiedere qualcosa a
Vegeta.
Dopotutto,
era il suo nemico
numero 1...
Per
un po', nella piana si
sentì il suono del vento poi Vegeta, mettendosi il dorso
della mano sotto al
mento, commentò, con un sorriso divertito: “Sono
sorpreso... e non mi capita
spesso di essere sorpreso.”
Avrebbe
dovuto aspettarsela
una risposta del genere da parte di Vegeta... rappresentava il suo
carattere
freddo e calcolatore.
Ma
aveva in serbo per lui una
sorpresa molto speciale...
“Kohra,
la grande ribelle, la
spietata ricercata, la guerriera indomita... che vuole chiedere a me,
l'uomo
che più odia in assoluto, un favore! Se non vedessi questa
scena coi miei
stessi occhi, ti giuro che non ci crederei...” le
rivelò, divertito, Vegeta e
Kohra, senza farsi prendere dalle emozioni, ribatté,
prontamente: “Non si
tratta di me o di te, Vegeta... si tratta dalla vita di mio
figlio!”
“Tuo
figlio?”
“Esatto!
E' per lui che ti
chiedo di aiutarmi!”
“Toglimi
una mia piccola
curiosità... per caso tuo figlio si chiama Broly ed
è il figlio del colonnello
Paragas?”
Kohra
sgranò gli occhi, senza
parole.
Quella
domanda l'aveva presa
in contropiede.
Come
faceva Vegeta a sapere di
Broly?!
Per
tutta risposta, Vegeta
fece un sorriso di vittoria e continuò: “Dalla tua
espressione, è evidente che
le cose stanno proprio così... Broly è tuo
figlio.”
“Come
diavolo l'hai scoperto?”
“Oh,
non era così
difficile... Broly
ha tua stessa
pettinatura e quando l'ho visto, per puro caso, in quella capsula nella
zona
dell'élite nel mio palazzo, sai, all'epoca c'era anche mio
figlio Vegeta lì, ho
capito subito che doveva essere collegato a te... quegli idioti dei
medici non
hanno assolutamente sospettato chi fosse in realtà quel
piccolo prodigio... non
si sono nemmeno degnati di cercare di sapere chi fosse la madre... ma
io ho
intuito tutto.”
Sentendo
quelle parole, Kohra
dovette fare affidamento a tutta la sua calma per non sbraitare a
destra e a
manca.
Quel
dannato cretino di
Paragas aveva messo suo figlio in un'incubatrice... in una zona
d'élite... nel
palazzo reale... NELLO STESSO LUOGO DOVE ERA SITUATO IL PRINCIPE?!
Era
così furibonda che si mise
le mani tra i capelli mentre cercava di calmarsi.
Ma
quanto scemo poteva
essere?!
Perché
non aveva messo davanti
all'incubatrice, già che c'era, un bel cartello con su
scritto, a caratteri
cubitali: Vegeta,
il figlio della tua ricercata preferita è qui dentro e si
chiama Broly?!
Che
assoluto cretino...
La
prossima volta, non gli
avrebbe affidato nemmeno un girino!
Gli
aveva affidato un compito
così facile, ossia prendersi cura del loro piccolo Broly e
di tenerlo il più
lontano possibile da Vegeta, che anche un'oca sarebbe stata capace di
fare, e
lui cosa combinava?!
Lo
metteva in un'incubatrice
nel palazzo reale del suo peggior nemico!
Che
deficiente!
Ma
appena gli avesse messo le
mani addosso, avrebbero fatto i conti... qualcosa le diceva che le
future
cinque ore di Paragas non sarebbero stati tanto piacevoli per lui...
Purtroppo,
doveva riparare ai
casini che quell'incosciente aveva combinato.
Prima
il dovere, poi il
piacere.
“L'unica
cosa che non mi
aspettavo...” riprese Vegeta, quando intuì che si
era calmata “Era che il padre
del bambino fosse Paragas. Lo ammetto, tra tutti quelli che potevano
diventare
tuoi complici e amanti, lui, il mio fedele braccio destro, era l'ultimo
della
lista! In quello mi hai davvero sorpreso, non c'è che
dire...”
“Quella
zucca vuota ha voluto
seguirmi di sua spontanea volontà. Io non gli ho fatto
proprio niente.”
“Lo
so, non sei il tipo che
seduce qualcuno per salvarsi la pelle... ti conosco troppo bene.
Più una
situazione è pericolosa e senza via d'uscita, più
ti ci butti a capofitto, solo
per dimostrare al mondo intero che non hai bisogno di nessuno e che te
la cavi
da sola.”
“Bravo.
Non ho bisogno di
nessuno, io! Paragas mi aveva persino proposto di scappare una
settimana prima
della mia esecuzione ma ho rifiutato. Morivo dalla voglia di scappare
proprio
durante essa, umiliandoti davanti a tutti e scatenando un pandemonio...
alla
fine, ha acconsentito ma mi ha dato una mano manomettendo leggermente
le mie
manette. Per carità, erano ancora belle strette solo che
erano un po' più
allentate... volevo provare a distruggerle con la mia forza prima della
mia
esecuzione, un vero e proprio azzardo. Pensa che c'era un'alta
probabilità che
non riuscissi a romperle ma, alla fine, ce l'ho fatta.”
“Ma
cosa sei, una masochista?”
“Diciamo
che, molto
semplicemente, amo buttarmi in situazioni estreme per trovare i miei
limiti.”
“Non
mi sorprende affatto che
tu abbia fatto quella fine...”
“In
ogni caso, il mio Broly si
è trasformato proprio in quella trasformazione e, proprio
come me, rischia di
morire da un momento all'altro.”
“Tale
madre tale figlio...”
“Fa
poco lo spiritoso,
Vegeta... lo sai anche tu quant'è micidiale e
pericolosa!”
“Certo!
Era qualcosa di così
spaventoso e allucinante che persino io, che sono duro e spietato, ho
avuto
pietà di te e ti ho uccisa subito per risparmiarti tutte
quelle atroci
sofferenze... e sto ancora aspettando i tuoi ringraziamenti.”
“Eccoli
qua: per ringraziarti
di avermi dato una morte rapida, mi aiuterai a salvare mio figlio. Come
vedi,
sono molto generosa...”
“CHE
COSA?! Scordatelo in
pieno, Kohra! Io non vado a salvare Broly! Il figlio è
tuo!”
“Guarda
che Broly sta
combattendo proprio contro il
tuo di
figlio!”
“Inventa
una scusa meno
patetica. Vegeta è morto da parecchi anni.”
“Guarda
che ne hai
due di
figli!”
Per
un attimo, Vegeta rimase
in silenzio, come se non sapesse di che diavolo stesse parlando, ma,
poi, con
una faccia scocciata, intuì: “Stai parlando del
mio secondogenito?”
“Esatto.
Se non sbaglio si
chiama Tarble.”
“Ah,
lui... beh, e allora?
Centra qualcosa?”
“Dalla
tua risposta, immagino
che non te ne frega niente di tuo figlio.”
“Brava,
hai colto nel segno.”
“Va
beh, le vostre questioni
di famiglia le lascio a voi. A me importa solo che mi aiuti con
Broly.”
“E
perché diavolo dovrei
aiutarti, Kohra? Ti ricordo che, più di una volta, hai
cercato di farmi fuori.”
“Perché
è anche
colpa tua se
mio
figlio si trova in quella pessima situazione! Quindi mi aiuterai, anche
perché
sei parecchio intelligente e potresti farmi comodo.”
“Spiacente
ma non ti aiuterò.
Non posso perdere tempo coi tuoi problemi! E da quel che ho capito
neanche tu
puoi perdere tempo, visto che il
tuo Broly
rischia grosso.”
Kohra
rimase immobile, mentre
faceva un sorriso divertito.
Vegeta
aveva ragione nel dire
che non c'era tempo da perdere con Broly... ma, sfortunatamente per
lui,
avrebbe dovuto seguirla.
Aveva,
infatti, un piccolo
asso nella manica... che avrebbe usato proprio adesso.
Infatti,
con sempre il suo
sorrisetto e l'aria di vittoria, gli disse: “Vedo che ne hai
di coraggio... per
uno che, quando era piccolo, per potersi addormentare aveva bisogno di
abbracciare un coniglio di peluche rosa!”
Sentendo
quella frase, Vegeta
sgranò gli occhi e sbiancò, sconvolto.
Dalla
sua reazione, Kohra capì
di averci preso in pieno.
Infatti,
Vegeta, rosso di
rabbia, le puntò il dito contro e le domandò:
“Chi ti ha raccontato questa
storia, eh?!”
“Prova
a indovinare! E' una
tua vecchia conoscenza!”
“Ma
l'unica a saperlo era...
oh no... lei!”
Kohra
lo guardò divertita.
Non
aveva mai visto Vegeta
così nervoso...
“Sì,
indovinato. E' stata
proprio lei. La dovresti conoscere bene, no?” lo
sfidò lei e il saiyan rispose:
“Certo che la conosco! Solo che non mi sarei mai aspettato
che dicesse cose del
genere!”
“Già...
sai, è stata felice di
rivelarmi il tuo piccolo segreto. Aveva un bel conto in sospeso con te.
Non
avrei mai sospettato che esistesse qualcuno che ti odiasse
più di me.”
Proprio
in quel momento,
mentre i due discutevano animatamente, un giovane dai capelli neri, i
quali
avevano una forma davvero particolare atterrò lì
vicino.
Ignorò
le voci che sentì a
pochi metri di distanza, probabilmente dovuti ad un incontro segreto o
ad un
regolamento conti... un classico.
Lui
era lì per tutt'altro
scopo: doveva trovare della legna per la sua casa.
Gli
affari degli altri erano
affari loro e lui aveva già una moglie e un figlio in un
altro settore degli Inferi,
mentre l’altro chissà dov’era finito,
molto probabilmente a fare il
santerellino nel Paradiso, a giudicare da quanto gli avesse scritto il
figlio
maggiore, di cui occuparsi...
Finalmente,
localizzò una
bella e poderosa quercia che faceva al caso suo.
Stava
per colpire l'albero con
un calcio quando, un'improvvisa voce femminile lo bloccò:
“Mi ha anche detto di
avvisarti... che se tu ti rifiuterai di aiutarmi, dirà ai
tuoi stupidi saiyan
il tuo segreto... vuoi che tutti sappiano cosa facevi da
bambino?”
“Chiudi
quella bocca! E'
successo soltanto una volta, quando avevo quattro anni!” le
rispose, stizzita,
una seconda voce, stavolta maschile.
L'uomo
aveva riconosciuto
subito quella voce maschile... ma non era possibile...
“A
me l'ha raccontata in modo
diverso ma fa lo stesso.” dichiarò la prima voce
mentre l'uomo si avvicinava
lentamente tra i cespugli per scoprire se si trattasse davvero di chi
pensava
lui.
Non
appena poté vedere i due
che discutevano animatamente restò di sasso.
Aveva
proprio ragione!
Quello
era il suo re e la sua
interlocutrice era... Kohra?!
La
saiyan ricercata?!
Ma
che ci facevano lì?!
E,
poi, di quale segreto
stavano parlando?!
L'unica
cosa che aveva capito,
dall'espressione facciale dei due litiganti, era che Kohra aveva appena
vinto
il loro misterioso duello dialogato e che Vegeta non poteva far altro
che
mugugnare furibondo.
“Se
ti rifiuti di aiutarmi, il
tuo piccolo segreto sarà di dominio pubblico.”
continuò, con un sorriso di
vittoria, la giovane donna e Vegeta, furibondo, si arrese:
“Mi hai convinto!
Non dirai nulla se ti aiuterò a salvare Broly,
vero?”
“Sì,
non preoccuparti...”
“Va
bene, allora dimmi dove
vuoi andare e partiamo subito! Prima finiamo questa pagliacciata meglio
è!”
“Vengo
anch'io!”
Vegeta
e Kohra, sorpresi da
quell'improvvisa intrusione nel loro discorso, si girarono per vedere
chi fosse
il disturbatore.
Si
trattava di un giovane uomo
saiyan, intuibile dalla lunga coda di scimmia, con su una vecchia
armatura
distrutta, abbinata a degli scaldamuscoli blu sulle braccia e una
profonda
cicatrice sulla guancia.
“E
tu da dove sbuchi?” domandò
Vegeta, seccato e preoccupato, in quanto non sapeva quanto quel tipo
avesse
sentito del suo discorso, e Kohra, dopo averlo osservato un istante in
silenzio, lo riconobbe senza parole: “Ma tu sei il capo di
quella squadra di
terza classe che mi ha trovata nella foresta e che poi mi ha portato,
per la
prima volta e contro la mia volontà, in
città!”
“Certo,
e mi ricordo ancora di
come tentammo di sconfiggerti! Eri una vera furia! Non ho mai visto un
saiyan
più scalmanato di te!”
“Ovvio,
nessuno mi dice chi
sono e chi devo essere!”
“Però,
io l'ho sempre saputo
che il tuo vero posto era in mezzo alla natura selvaggia... ho cercato
di
convincere gli altri di lasciarti libera ma non mi hanno
ascoltato...”
“Lo
so che volevi aiutarmi...
tu e anche quell'altra dal sorriso gentile... l'ho capito
dall'odore.”
“Beh,
mi sono sposato con
quella lì... abbiamo avuto anche due figli... peccato che
sono entrambi
morti... ma questa è la vita.”
Mentre
i due parlavano, Vegeta
osservava il nuovo arrivato.
Gli
sembrava di averlo già
visto...
Poi,
di colpo, ricordò.
“Ma
tu sei Bardack! Quel
saiyan di terza classe che ho incontrato su quel pianeta
desolato!” ricordò il
sovrano, senza parole “Eri venuto lì per cercare
la tua squadra scomparsa.”
“Sì...”
annuì Bardack scuro in
volto “Mentre tu volevi trovare le prove che Freezer stesse
tramando qualcosa e
spingere i saiyan alla rivolta. Peccato che ci siamo ritrovati faccia a
faccia
con una squadra di Freezer e subito dopo che l'avevamo annientata,
è arrivato
Freezer in persona.”
“Il
quale mi ha ammazzato...
speravo che almeno tu, che eri sopravvissuto, riuscissi a tornare su
Vegeta e a
scatenare la rivolta.”
“Credimi,
ci ho provato... ma
Freezer è stato veloce... sono riuscito, per il rotto della
cuffia, a tornare
sul nostro pianeta qualche istante prima di lui ma era troppo tardi per
organizzare una qualsiasi forma di battaglia. L'unica cosa che potevo
fare era
quella di cercare di fermare il suo attacco con tutta la mia potenza ed
è
quello che ho fatto! Se non sono riuscito a contrastarlo, non
è colpa mia! Almeno
ci ho provato!”
Proprio
in quel momento,
Kohra, la quale era rimasta in silenzio e in disparte, l'interruppe,
sgarbatamente: “Ehi, guarda che c'ero prima io! Un po' di
educazione!
Continuerete il vostro duetto non appena Vegeta avrà finito
di aiutarmi nel
salvare mio figlio!”
“Se
vuoi, posso aiutarti
anch'io a salvare Broly!” si propose Bardack mentre Vegeta lo
guardava come se
fosse completamente matto.
Lui
era stato costretto ad
aiutarla e quello lì si offriva volontario per seguirla?!
Kohra
alzò un sopracciglio,
dubbiosa ma, allo stesso tempo, interessata, e domandò:
“Sei forte in
combattimento?”
“Direi
di sì se sono
sopravvissuto ad uno scontro con Freezer in persona...”
“E
chi diavolo è Freezer?”
“Un
tizio davvero forte.
Persino più di suo padre, il quale ci ha sottomessi tutti
quanti.”
“Può
bastare. Se vuoi unirti a
noi due sei il benvenuto ma sappi solo questo: se mi crei qualsiasi
forma di
problema, ti mollo.”
“Se
i problemi te li creo io,
mi molli qui?” le chiese, pieno di fiducia, ma la donna
smorzò subito il suo
entusiasmo: “Levatelo dalla testa. La forza la possiede
anch'io ma la tua
intelligenza è davvero preziosa e unica. Sarei una stupida
se me la lasciassi
sfuggire!”
Vegeta
fece un ringhio
soffocato.
La
sua era una situazione senza
via d'uscita.
“Comunque,
voi due avete mai
sentito parlare del magazzino dove sono custoditi i biglietti aereo per
le
altre zone dell'inferno?” chiese Kohra e Vegeta
domandò: “Quello dove tutte le
anime possibili di questo postaccio del cavolo fanno la fila per
prenderne
uno?”
“Sì,
esatto. Proprio quello.
Dobbiamo andare laggiù e prendere tre biglietti per
l'inferno della Terra.
Vegeta, per questo ho bisogno di te. Trova una soluzione.”
Vegeta
sbuffò, in quanto
detestava essere trattato come un servitore, ma finché
quella selvaggia lo
ricattava... ma appena la situazione si fosse risolta, avrebbe fatto i
conti
con quella piccola vipera in gonnella!
Si
mise a concentrarsi sulla
piantina dell'edificio e su quello che accadeva fuori e dentro di
essa... finché
non trovò una soluzione.
“Ho
ideato un piano.”
dichiarò, dopo un po', l'uomo ai suoi due compagni
“Potrà sembrare assurdo e
ridicolo, ma credetemi è il metodo più veloce e
sicuro per ottenere quei
biglietti. Pertanto, dovrete fare come vi dirò di fare.
Esattamente
come vi
dirò di fare. Vi avverto fin da subito, così non
protestate quando saremo lì:
non vi piacerà per niente.”
Terra
Terra
dei ghiacci, venerdì,
21:00
Broly
fece ruotare il povero
Beerus sopra la sua testa per poi buttarlo violentemente per terra.
Beerus
fece appena in tempo ad
aprire gli occhi e a guardare in alto che Broly gli si
schiantò addosso con i
piedi.
Dopodiché,
il saiyan, con un
balzo, il saiyan tornò sopra alla voragine e si mise a
lanciare delle onde di
energia finché non si generò una grande coltre di
fumo.
Da
quella coltre uscì Beerus,
furibondo, che sibilò: “E va bene, maledetto
saiyan... finora ho usato solo il
70% della potenza... ma adesso userò il 100%!”
Tutti
i presenti si
ammutolirono.
Quindi
in quel duello
avrebbero visto i pieni poteri del dio della distruzione... uno
spettacolo che
non si vedeva di certo tutti i giorni.
Beerus
si mise a urlare e
venne avvolto da un'aura di luce viola.
I
due Trunks e Tarble, gli
unici che potevano sentire avvertire la potenza del KI, era senza
parole e
tremanti dall'emozione.
La
potenza massima di
Beerus... superava quella di loro tutti messi insieme... probabilmente
non
esisteva, in tutta la galassia, un essere con un simile livello di
potenza.
Spazio
profondo
Settore
Sud, venerdì, 21:10
“Questa
potenza... ma è
Beerus?!” domandò un essere che sembrava un grosso
gatto parecchio grasso e
incredibilmente somigliante a Beerus, il quale si trovava sospeso in
una
galassia nera e priva di qualunque tipo di forma di vita, guardandosi
indietro,
incredulo.
La
donna che lo accompagnava,
la quale assomigliava, invece, come una goccia d'acqua a Whis, rispose,
guardando il suo bastone, anche quello simile a quello dell'angelo:
“E' proprio
lui, Lord Champa... sembra che stia combattendo con tutta la sua
potenza contro
un mortale sul pianeta Terra.”
“Davvero?
Curioso... persino
quando combatteva contro di me usava solo il 95%... se un semplice
mortale gli
ha fatto sprigionare tutta la sua energia, significa solo una cosa...
che a
furia di mangiare e dormire in continuazione si è impigrito
e adesso sono io
quello più forte!”
“Le
ricordo che non si trova
in un'ottima posizione per dire cose del genere... visto che
è da dieci secoli
che salta, con le scuse più assurde gli
allenamenti.”
“Smettila,
Vados! E comunque
questa situazione ci torna a nostro vantaggio.”
“Uh?
Sul serio?”
“Ma
certo! Sarà così impegnato
a combattere che non si accorgerà di noi e potremo
continuare la nostra ricerca
tranquillamente per un bel pezzo.”
“Un
ragionamento molto complesso,
Lord Champa... di sicuro le avrà fatto perdere un sacco di
calorie...”
“Sta
zitta, Vados! Quante
super sfere del drago abbiamo già raccolto?”
“Mh... quattro.”
“Bene,
allora approfittiamo di
questa piccola distrazione del mio caro gemello per trovare le
altre...” ghignò
Champa prima di volare a tutta velocità, sempre seguito
dalla fedele Vados, nel
profondo nero dello spazio.
Terra
Terra
dei ghiacci, venerdì,
21:11
Quando
smise di urlare e
caricare l'energia, Beerus lanciò uno sguardo di sfida e gli
fece un sorrisetto
saccente.
“Oh
cielo... ha proprio deciso
di fare sul serio...” commentò Whis, con un
sospiro.
Per
tutta risposta, Broly si
lanciò contro Beerus mentre lo stesso dio lo imitava.
I
due pugni collisero.
La
vera sfida stava per avere
inizio.