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Autore: bbhyung    08/06/2019    0 recensioni
Chanyeol ha atteso oltre un decennio per poter prendere la sua vendetta. Il suo piano è quello di approfittare delle debolezze della famiglia reale, di distruggerli lentamente e di riuscire, con la sua astuzia e tutte le notti insonni passate a pensare a un possibile riscatto, a riprendere ciò che era suo dal principio. Durante il suo tentativo di regolare i conti, qualcosa va inevitabilmente storto e Chanyeol non sa come affrontare quell'assurda situazione. Aveva previsto tutto, ma non di coinvolgere il suo cuore in una situazione così macabra.
Genere: Angst, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chanyeol credeva — anzi, era certo — che quella sarebbe stata oltre che una delle cose più difficili che avesse mai potuto fare, anche la più gratificante. I ragazzi che erano nella carrozza con lui erano tutti di campagna, giovanissimi, alcuni non avevano neanche compiuto sedici anni. Loro fantasticavano su quanto bello sarebbe stato vivere al castello, Chanyeol non vedeva l'ora di raggiungerlo solo per poterlo distruggere con le sue stesse mani. Era riuscito a salire senza problemi su una delle carrozze, c'erano state molte discussioni ma lui era riuscito a guadagnarsi il suo posto ed era l'unica cosa che contava in quel momento. Il tragitto era lungo e tortuoso, stava cercando di mostrarsi sereno non solo agli altri ma anche a sé stesso, credeva che autoconvincersi che sarebbe andato tutto secondo i suoi piani fosse un buon modo per iniziare a portarli davvero a termine, ma era impossibile. Per due motivi, il primo, stava per ritornare nel luogo in cui aveva vissuto da bambino, tutti i suoi ricordi felici risalivano al castello, era lì che aveva visto sorridere per l'ultima volta i suoi genitori e lì aveva tutti lasciato i suoi sogni — non riusciva neanche lontanamente a sperare che una volta arrivato non sarebbe crollato, era certo che sarebbe successo, doveva solo evitare di farlo accadere in pubblico. Il secondo motivo era ancora più semplice, non aveva un vero e proprio piano. Doveva fare qualcosa per prendersi la sua vendetta, ma stabilire come agire doveva essere adeguato alle circostanze in cui si sarebbe trovato quindi non poteva progettarlo in quel momento non sapendo quali sarebbero state le sue mansioni effettive.

Lo avrebbero messo a pulire la cantina? In quel modo non avrebbe visto la luce del sole per più di due ore al giorno. Avrebbe lavorato in cucina? Nelle stanze degli altri nobili? In giardino? C'erano sicuramente servi che erano lì da più tempo e che si erano guadagnati quei posti dignitosi, gli avrebbero ordinato di fare dei lavori disumani, anni addietro quel pensiero lo avrebbe disgustato ma visto il modo in cui era cresciuto sapeva che poteva farlo, sapeva che aveva affrontato cose più difficili e che non era lì per preoccuparsi delle mansioni che gli avrebbero affidato, non era quello il problema principale. Chanyeol aveva un vantaggio, conosceva il castello, ogni angolo di esso. I suoi ricordi non erano neanche lontanamente sbiaditi, erano chiari e vividi. A volte chiudeva gli occhi e ripercorreva le stanze della dimora, immaginava di camminare ancora tra quelle mura, di essere vestito come un vero futuro re, quello che era da sempre destinato ad essere. Conosceva ciò che si vedeva e ciò che era nascosto, avrebbe usato quella situazione a suo vantaggio.

"Chissà se al castello ci sarà permesso vivere una storia d'amore, con il principe magari." una delle ragazze che viaggiava con lui stava decisamente sognando troppo, Chanyeol la guardò contrariato e parlò per la prima volta dopo l'inizio del viaggio.

"Sai che al principe non è permesso neanche parlare con gente come noi, vero? L'unica cosa che potrai lucidargli saranno le suole delle scarpe, anzi, se finisci a farlo sei veramente considerato un servo d'onore — visto il motivo per cui hanno reclutato tutta questa gente dubito che vogliano assegnarci una posizione del genere."

"Sei proprio negativo." parlò un altro ragazzo, Chanyeol sorrise e si arrese. Avrebbero capito col tempo, di quello ne era certo.

Sulle ginocchia teneva una piccola borsa, lì aveva messo i suoi vestiti, non troppi. Sapeva che non gli sarebbero serviti a causa delle regole del castello ma doveva comunque fare un po' di scena. Ci voleva quasi un'ora per raggiungere quel luogo, man mano che si avvicinavano Chanyeol si sentiva sempre peggio, negli anni aveva sviluppato un buon autocontrollo solo che non si era mai trovato in un contesto simile ed era difficile applicare tutto ciò che aveva imparato in quel momento, non riusciva a far rallentare i battiti del suo cuore, aveva cominciato ad andare in quel modo non appena la strada completamente sconnessa diventò piana, piacevole da percorrere, stava a significare che erano quasi arrivati. Lo avrebbe capito anche semplicemente guardando fuori dal finestrino, il castello era enorme e si ci stavano avvicinando sempre di più, non lo vedeva così da vicino da anni. Chiuse gli occhi e rivolse un pensiero alla sua famiglia, in quel momento giurò di vendicarli.

La carrozza si fermò di colpo, uno dei fantini scese e aprì la porta, invitando tutti a scendere. Non era da solo, c'erano due uomini che strapparono la borsa dalle mani della prima ragazza che mise i piedi sul suolo regale. "Non vi è permesso portare niente, vi forniremo noi dei vestiti. Mi duole informarla che mi tocca perquisirla." cominciò a controllare che non avesse niente di sospetto addosso, nel frattempo l'altro uomo strattonò Chanyeol e prese a perquisire anche lui, nel mezzo dell'atto si voltò verso la ragazza e le rivolse un sorriso, lei pareva terrorizzata. Quello non era niente in confronto a ciò che avrebbe dovuto affrontare. I due uomini guidavano una lunga fila di ragazzi e ragazze, erano tutti affascinati dal luogo in cui si trovavano e allo stesso tempo timorosi, Chanyeol riuscì a tirare un sospiro di sollievo solo in quel momento. La prima parte, la più semplice ma allo stesso tempo quella necessaria, era andata.

Fecero segno a chi era di competenza di abbassare il ponte levatoio, il meccanismo di sicurezza presente nel castello era il più efficiente che Chanyeol avesse mai conosciuto, nessuno poteva entrare o uscire senza essere notato, nessuno di normale. Il ponte di legno e metallo strideva e non appena si fermò, poggiandosi sul piccolo fiume che scorreva intorno al perimetro del castello, gli uomini invitarono tutti ad entrare. Fissava i suoi piedi che si muovevano in modo regolare e che avanzavano, non appena la superficie sulla quale stava camminando si trasformò in mattoni sollevò lo sguardo: aveva messo piede nel castello.

"Il re vi sta dando molta fiducia —." parlò uno degli uomini, voltandosi e osservando i ragazzi negli occhi. "Se qualcuno di voi avesse in mente di tradirlo, sappiate che abbiamo l'ordine di rinchiudervi nel carcere del castello a vita, se la gravità dell'atto che compirete sarà molto grave potrete anche essere condannati a morte. Non sarei stato obbligato a dirvelo, ma preferirei evitare spargimenti di sangue, state molto attenti e se avete voglia di dire qualsiasi cosa fatelo ora o mai più." si voltò di nuovo e riprese a camminare, nessuno aveva osato aprire bocca. L'entrata del castello era piena di uomini e donne che stavano organizzando i loro lavori, nobili che passeggiavano, bambini che giocavano — lì si che si respirava la vita, la spensieratezza. Vennero condotti nella sala principale del castello e furono invitati a mettersi in fila. Chanyeol aveva contato quanti ragazzi come lui ci fossero effettivamente lì, erano quarantuno. Si misero in fila e rimasero immobili, Chanyeol sollevò le mani solo per sistemarsi un po' la cravatta, non gli avevano detto cosa avrebbero dovuto aspettare ma lui poteva immaginarselo. Non appena gli uomini che si erano posizionati rispettivamente ai due lati della scala al centro della stanza si voltarono, capì che aveva indovinato.

Un ragazzo completamente vestito di nero prese a scendere i gradini, la sua giacca era tempestata di pietre preziose così come il bastone da passeggio che stringeva nella mano destra. Sul capo aveva una corona, luccicava, era anch'essa preziosissima e tutti lo stavano guardando meravigliati, per qualche secondo si sollevò un vocio nella stanza, bastò riacquistare un po' di buon senso collettivo per far si che quel luogo ritornasse totalmente silenzioso, l'unica cosa che udiva Chanyeol — oltre ai battiti del suo cuore — erano i passi del principe. Squadrò la prima fila di giovani e sorrise, poi sollevò una mano. "Vi do il benvenuto al castello, sono il principe Byun e ho il compito di occuparmi di voi." cominciò a camminare avanti e indietro mentre continuava a guardare i candidati. "Forse dieci carrozze sono troppe, no? Vedrò di metterci poco a conoscervi tutti." avanzò verso la prima ragazza della prima fila e le sorrise, poi cominciò a chiederle da che paese venisse, chiese della sua famiglia, Chanyeol sbiancò. Era nella seconda fila, ci avrebbe messo poco ad arrivare a lui e non sapeva cosa inventarsi. Non riusciva neanche a percepire cosa stesse succedendo, continuava ad elaborare nella testa un possibile discorso che gli si sarebbe presentato, il timore lo stava divorando ma non poteva permettersi di perdere il controllo in quel momento.

Doveva farcela, per la sua famiglia. Baekhyun avanzò molto velocemente, non appena passò alla seconda fila interrogò il ragazzo che si trovava di fianco a lui e poi avanzò ancora, se lo ritrovò di fronte, lo guardò negli occhi e si chinò leggermente. "Sua maestà." parlò con un filo di voce, sollevò lo sguardo e vide il principe squadrarlo da capo a piedi, non lo aveva fatto con nessun altro.

"Credevo che l'annuncio fosse stato chiaro." disse, Chanyeol non riuscì a capire cosa intendesse in un primo momento. "Giovani dai vent'anni in giù. Tu hai vent'anni?" sollevò il bastone di scena e Chanyeol chiuse gli occhi spaventato, li riaprì poco dopo e realizzò che gli stesse solo passando il tacco sulla giacca. "Capisco che i miei collaboratori siano degli incompetenti e non se ne siano neanche resi conto, ma credi che io non ci veda? O che la famiglia reale non si accorga di queste cose?"

Deglutì nervosamente, sapeva che fosse in attesa di una risposta quindi disse la prima cosa che gli passò per la mente. "Lo speravo."

Tutti i presenti lo guardarono con gli occhi spalancati, erano decisamente increduli — tutti tranne Baekhyun che ammiccò un sorriso, era raro che chiunque usasse quel tono nei suoi confronti, non c'era abituato. "Dammi un buon motivo per cui non dovrei mandarti via ora." un comportamento così riprovevole non era per niente accettabile, ma qualcosa scattò nella sua testa, non riusciva a capire cosa fosse ma lo entusiasmava. "Quanti anni hai?"

"Ventisei, sua maestà." provò a riprendersi. "Le chiedo scusa, ma continuo a pensare che non dovreste mandarmi via perché posso offrire molto di più di tutti loro messi insieme." si voltò e con l'indice indicò gli altri concorrenti, il principe sollevò di nuovo il suo bastone da passeggio e lo invitò a rimettere giù la mano.

Di colpo, qualcuno parlò. Chanyeol riconobbe subito quella voce, si trattava del ragazzo con cui si era scontrato verbalmente prima di partire, quello che aveva minacciato col coltello. "I—io ho un valido motivo per cui non dovreste assumerlo! Ne va della vostra sicurezza!"

Degli uomini armati cominciarono a prenderlo di mira dato che non era stato autorizzato ad aprire bocca, Baekhyun sollevò una mano. "Non c'è nessun problema, facciamolo pure parlare. Credi che i miei soldati non siano capaci di tenere a bada questo qui?" domandò poi, guardando negli occhi Chanyeol. "Ti sbagli di grosso. Cosa stavi dicendo?"

"Lui nasconde un pugnale." esclamò, l'espressione del maggiore non cambiò minimamente, si voltò verso il diretto interessato e inarcò un sopracciglio. "È vero! Io l'ho visto, mi ha anche —."

"Taci." sputò acido Baekhyun. "È vero quello che dice?" Chanyeol non rispose, solo — sollevò entrambe le braccia, gli stessi uomini di qualche secondo prima mirarono verso di lui con le proprie pistole e il principe sbuffò annoiato. "Potreste farmi un favore, potreste mettere via le armi? Non ce n'è bisogno, grazie." si rivolse poi a Chanyeol, il suo sorriso cominciò a scomparire, si sentiva piuttosto scocciato in quel momento. "Rispondi alla domanda, non ho tempo da perdere con te."

"Mi perquisisca personalmente." allargò di nuovo le braccia, lo stava chiaramente sfidando. "Non ho nessun pugnale."

Erano tutti sconvolti dal suo modo di parlare al principe, quest'ultimo non era da meno. La sfacciataggine di Chanyeol gli piaceva eccome. "Senz'altro, sergente. Scorti questo ragazzo in un bagno e controlli che non abbia davvero niente addosso, spero per te che tu non abbia mentito perché saresti in guai molto seri. Parleremo dopo, voialtri, andiamo nell'altra sala."

"Ai suoi ordini, sua maestà." l'uomo, con una folta barba bianca si avvicinò a Chanyeol e gli afferrò un braccio, eseguendo gli ordini del principe. "Cammina." borbottò una volta che si furono allontanati, conducendolo verso una delle stanze. "Hai una bella faccia tosta."

Non riusciva a capacitarsi del fatto che avesse cominciato quell'avventura nel modo peggiore possibile. Si era fatto notare, aveva fatto scalpore, il principe sapeva chi fosse, conosceva bene la sua identità, sarebbe stato più controllato degli altri, senza dubbio — era un male. Non appena entrarono nella piccola stanza, l'uomo lo invitò a togliersi i vestiti. Chanyeol non lo trovava umiliante, un tempo l'avrebbe pensato ma dopo tutto quello che era stato costretto ad affrontare una perquisizione non lo impressionava per niente, gli avevano fatto di peggio. Gli passò la sua maglietta e l'ufficiale controllò che non avesse tasche nascoste, fece lo stesso con il resto degli abiti, non appena si ritrovò completamente nudo il sergente lo guardò. "Vuole continuare a fissarmi o posso rivestirmi?" domandò dopo qualche secondo.

"Ho finito. Resta fermo, ti porterò io dei vestiti puliti. Ho l'impressione che il principe voglia trattenerti e chiunque viva nel castello deve indossare abiti adatti, di certo non questa roba qui. Ti lascio solo le scarpe, di quelle non ne abbiamo molte." recuperò tutti i suoi vestiti dal pavimento e uscì dalla stanza, Chanyeol rimase finalmente da solo. Avrebbe volentieri messo le mani tra i propri capelli, pianto, urlato, ma doveva mantenere la calma. Doveva fare il possibile per restare lucido e non perdere il controllo, magari lo stavano osservando. Avrebbero potuto osservarlo in qualsiasi momento. Si guardò allo specchio e si passò una mano sui pettorali, sospirò profondamente e aspettò. Non c'era altro che poteva fare, in quel momento. Era nei guai fino al collo e il principe gli avrebbe parlato personalmente a breve, non riusciva a restare calmo. Improvvisamente la porta della stanza si aprì, l'ufficiale era ritornato — passò a Chanyeol i suoi nuovi vestiti e quest'ultimo li indossò, gli stavano perfettamente bene addosso. "Andiamo, il principe ti starà aspettando."

"Lei crede che mi manderà via?" domandò, cercando di lasciar trasparire maggiore preoccupazione possibile. "Ho davvero bisogno di un lavoro." non sapeva se le sue doti di attore fossero in grado di ingannare i reali e i loro sottomessi, sperava che fosse così perché non si sarebbe mai perdonato se avesse sprecato quell'occasione.

Lo guardò sorridendo, evidentemente il ragazzo non conosceva il principe, questo era quello che pensava il sergente. Aveva sicuramente visto qualcosa in lui, non aveva idea di cosa si trattasse e non era autorizzato a scoprirlo, quindi se ne sarebbe stato zitto, disse solo una cosa. "Se avesse voluto cacciarti lo avrebbe già fatto — non farti strane idee, abbiamo più che mai bisogno di personale in questo momento, il motivo è sicuramente quello."

Lo condusse nella sala in cui si erano riuniti prima, non c'era nessuno. Lo lasciò da solo per un paio di minuti, anche se non era mai davvero solo — c'erano costantemente due guardie rispettivamente a destra e a sinistra della scala gigante che dominava l'intera stanza. Li osservò, loro non dicevano niente. Poco dopo sentì dei passi risuonare nella camera, provenivano da uno dei corridoi, stavolta comparse il principe. "È tutto sistemato." disse ad alta voce, guardando Chanyeol. "Il sergente On mi ha fatto sapere che sei pulito, mi ha detto che vuoi veramente lavorare qui, purtroppo hai violato le regole però. Avevamo richiesto ragazzi di un certo raggio di età, non sarebbe giusto assumere anche te, un ventiseienne." sorrise. "Ma ci sono tante cose ingiuste a questo mondo, le cose ci vanno molto male e abbiamo bisogno di personale, penso che potremo tranquillamente assumere anche te. Il discorso che ho fatto poco fa agli altri è questo, noi ti diamo da mangiare, un tetto sulla testa, un letto su cui riposare, pretendo rispetto. Hai sprecato la tua unica occasione di sbagliare, al prossimo errore ti caccerò personalmente da casa mia, hai capito? Rispondi se hai capito."

"Ho compreso perfettamente, sua maestà. Non avevo niente e voi mi avete dato un'occasione per poter rinascere, ve ne sono grato ed è già abbastanza per me."

Lo guardò negli occhi e Chanyeol non si sentì come prima, quando era stato spogliato di tutti i suoi vestiti dall'ufficiale. No, si sentiva peggio, era come se il principe stesse cercando di scavare all'interno del suo sguardo, sembrava voler percepire se pensasse davvero quello che gli aveva detto e Chanyeol aveva paura che potesse riuscire a cogliere quelli che erano i suoi veri pensieri. Sapeva che sarebbe stato impossibile, ma la paura c'era ugualmente. "Ti farò portare nel dormitorio, lì potrai darti una sciacquata. Abbiamo assunto tutte queste persone perché stiamo costruendo un impianto idrico sotterraneo e abbiamo bisogno di qualcuno che si occupi dei lavori, in questo momento sono in pausa però, ricominceranno domani mattina. Per il momento ti occuperai di questo."

Annuì e si separarono, una cameriera gli si avvicinò e lo condusse al piano superiore, in una camera che comprendeva quattro letti. C'era un'altra piccola stanza all'interno di essa, dalla quale fuoriusciva del vapore causato dall'acqua calda, gli altri ragazzi che erano arrivati si stavano già lavando probabilmente. Si sedette sull'unico letto libero, che non era stato disfatto o altro, si distese e osservò il soffitto, lo stucco cadeva a pezzi e non era in ottime condizioni — ma dato che i servi di grado più basso come lui vivevano lì, non c'era bisogno di sistemarlo. Chiuse gli occhi e lasciò vagare la sua mente, gli sembrò quasi di essersi addormentato, aveva passato la notte precedente del tutto in bianco e aveva proprio bisogno di riposare. Venne svegliato poco tempo dopo, gli altri tre ragazzi uscirono dal bagno e lo guardarono. "Tu chi sei?"

Chanyeol li guardò tutti, non erano i ragazzi delle carrozze, nessuno dei tre. Avevano degli asciugamani intorno ai loro corpi e i loro capelli erano ancora bagnati, non si aspettavano proprio di avere un nuovo compagno di stanza evidentemente. "Voi chi siete? Mi hanno appena assunto e mi hanno mandato qui."

"Io sono Minseok." parlò quello che sembrava il più grande dei tre, poi indicò i suoi due amici, toccò la spalla di uno di loro e continuò. "Questo qui è Jongdae, l'altro è Sehun. Non ci avevano detto che avremmo avuto un nuovo compagno, vero? Da quando Jongin..."

"Cosa è successo a Jongin?" domandò improvvisamente Chanyeol, gli sembravano amichevoli e aveva assolutamente bisogno di discutere di quella situazione con qualcuno che la stava vivendo da più tempo, non poteva farcela senza un po' di sostegno — tuttavia non doveva fidarsi troppo degli sconosciuti, per questo doveva prima provare a conoscerli meglio per essere sicuro che stessero dalla sua parte.

"Lui ha avuto una brutta febbre, lo conoscevamo da poco, era appena arrivato." parlò tristemente Jongdae. "Ad ogni modo, perché sei qui?"

Minseok si distese sul proprio letto insieme a quest'ultimo che attirò a sé e che guardò in modo divertito. "Perché è qui? Perché è un povero stronzo proprio come noi, chissà che cosa ha combinato. Tu com'è che ti chiami? Non lo hai ancora detto."

"Chanyeol." si sollevò leggermente e li guardò, non si sentiva a suo agio in quella stanza. Nella sua testa quella sarebbe stata una giornata lavorativa e noiosa seguita da un ritorno a casa, avrebbe potuto dormire nel suo letto che non era comodo ma che per lui era il massimo, invece quel giorno non sarebbe successo e non riusciva ad elaborare la cosa, non riusciva a capacitarsi del fatto che la sua vita fosse appena totalmente cambiata. "Voi conoscete il principe? Ci avete mai parlato?"

"È proprio uno stronzo."

"Sehun, non parlare in questo modo." il più grande lo rimproverò. "Lo abbiamo conosciuto tutti personalmente e scommetto che lo hai fatto anche tu se sei qui."

Lo guardò, era un po' perso e c'erano molte cose che non capiva. "In che senso?" chiese, in modo piuttosto generale.

"Nel senso che tutti quelli che sono passati da questa stanza in particolare hanno avuto dei problemi col principe, di qualunque genere. Minseok gli ha mentito un paio di volte, io ho spesso portato problemi al castello e Sehun —."

"Io cosa? Chanyeol, va' pure a farti una doccia, che dici? Ne avrai bisogno." domandò l'ultimo ragazzo che era stato tirato in ballo, sollevandosi e sistemando in modo aggressivo i suoi vestiti.

Qualcuno aveva detto qualcosa che lo aveva fatto innervosire ma Chanyeol non era riuscito a coglierla, lo conosceva da troppo poco per poterlo fare. "Bene, così vi lascio parlare in pace, avrete molto da dire sul mio conto. Lo capisco." sorrise e si diresse verso il bagno senza opporsi, non vedeva l'ora di rinfrescarsi.

"È molto intelligente, mi piace già."

Una volta in bagno, come prima cosa si rimosse le scarpe. Forzò leggermente una delle cuciture interne della calzatura e tirò fuori la suola, sotto di essa scorse il suo piccolo coltello. Sorrise e capì di essere riuscito a imbrogliare l'intero castello, mentre lasciava che l'acqua sorprendentemente calda lavasse via ogni traccia dal suo corpo cominciò a pensare al piano da mettere in atto, non riusciva a smettere di sorridere.

  
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