Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: francess225    08/06/2019    0 recensioni
La trama riguarda un incontro predestinato, ma al contempo insospettabile. Lui è Jeon Jungkook, l'idol che tutti conoscono,membro dei BTS. Giovane, genuino, spontaneo, invidiato. Emilie è una giovane neolaureata italiana, di ventiquattro anni, che decide finalmente, di partire per una nuova esperienza lavorativa, ma soprattutto di vita, in quel Paese che la chiama a sé da tanto tempo, la Corea. La loro storia ed l loro incontro verrà definito da quelle che sembrerebbero coincidenze..ma finiranno per legarsi in maniera profonda, e nonostante le differenze culturali, di età, e di vita, impareranno a conoscersi e ad affrontare le difficoltà di una relazione che agli occhi di molti risulterebbe impossibile. Qualcosa di sottile li lega.. ma di indissolubile: il destino, ed il suo colore è rosso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Prima di iniziare, mi sono immaginata la spensieratezza di questo primo POV con questa canzone, se volete ascoltatela durante la lettura : ) 

---> https://www.youtube.com/watch?v=s_7jJ0sO0Yg

In caso non prendesse il link la canzone è "Lovers in Japan" dei Coldplay 🌸🙏🏻





 

EMILIEPOV


 

Sento l'aria gelata sfiorarmi il volto mentre la mano di Jungkook continua a guidarmi in piccoli vicoli stracolmi di negozietti peculiari.

Corriamo quasi, evitando dei passanti curiosi che vedendoci probabilmente come una coppia di innamorati impegnata a scorrazzare qua e là, ci rivolge dei sorrisi teneri, ricordandosi magari di quando avevano vent'anni anche loro.

Jungkook si gira solamente per vedere se riesco a tenere il passo, regalandomi sorrisi divertiti e spensierati uno dietro l'altro, incitandomi a muovermi con il suo solito " Pali-pali!*"

( Pali-pali =espressione coreana che significa " muoviti !" / " Fai in fretta !")

" Mi spieghi perché stiamo correndo a perdifiato?"

Provo a biascicare tra una risata e l'altra, ancora inebetita dalla contentezza che straborda da ogni mia cellula per il solo e unico fatto di essere, finalmente, in compagnia del ragazzo che mi ha rubato il cuore.

"Se non ci muoviamo il negozio in cui voglio andare chiuderà!" – "Per cui muoviti nonnetta !"

In tutto questo si è girato per farmi una linguaccia, e ci manca poco che, non guardando dove mette i piedi, faccia cadere a terra un signore anziano avvolto nel suo cappotto di renna.

"Mianhae !"

Urla poco dopo ancora dimenticandosi degli onorifici, chinando leggermente il capo in segno di scuse verso l'uomo che in tutta risposta gli regala un'occhiataccia degna di nota.

Il quartiere periferico di Seoul dove ci stiamo addentrando sempre più, mi ricorda in qualche modo le calle veneziane, piccole, strette e stracolme di negozietti di antiquariato, moda vintage e cibo tipico che non avevo mai visto prima d'ora.

Jungkook rallenta! Voglio assaggiareeee !" 

Il mio sguardo intercetta poi, all'incrocio con una vietta secondaria, un baracchino minuscolo e scrupolosamente decorato con miliardi di accessori fatti a mano, che sopra alla bacheca in legno che lo compone, porta il nome di "L'antica bottega Giapponese".

Probabilmente il nome sarà stato scelto dall'anziana signora che dirige il tutto, e che in questo momento sta ricamando qualcosa all'uncinetto, esortando i suoi due nipotini davanti a lei, a stare calmi e a non far baccano.

Per un secondo giurerei di averla vista sorridere verso la mia direzione.

In ogni caso si tratta della tipica bancarella dove solitamente spenderei ore davanti prima di scegliere qualcosa, dato che vorrei comprarmi tutto.

"E poi guarda là! Voglio vedere cosa vendono lì Jungkook!"

"Prometto che ti ci riporto okay? Adesso siamo di fretta!"

" Ma Jungk-"

Ero piuttosto sicura di voler protestare e sfoderare un muso compassionevole, quando poi la mia mente si è soffermata su quel "ti ci riporto",facendomi sorridere come un'ebete e arrossire copiosamente sotto il cappuccio al solo pensiero di passare un'altra giornata insieme a lui, da soli.

Mi do un leggero buffetto per tentare di rianimarmi e riacquisire un minimo di compostezza prima di rivolgermi a lui con tono fintamentedistaccato:

"Mi hai forse invitato ad un appuntamento poco fa?"

"Te lo sei sognata."

Bofonchia lui arrossendo e facendo girare lo sguardo fintamenteinteressato ad una vetrina di ceramiche antiche.

Avrei voluto stuzzicarlo un altro po', ma non faccio letteralmente in tempo, perché Jungkook si ferma all'improvviso, permettendomi di sbattere rovinosamente sulla sua schiena.

"Siamo arrivati !" – "Dio saranno anni che non entro in questo posto"

Entriamo a passo spedito all'interno di quello che poteva sembrare un comunissimo negozio di abbigliamento sportivo.

Ma mi ci volle poco per adocchiare ogni singola felpa esposta e riordinata sugli scaffali di legno, per capire che in realtà ci trovavamo all'interno di un distributore di capi per COPPIE.

I miei occhi strabuzzanti continuano a scannerizzare qualsiasi ripiano per capacitarmi realmente di quello che mi sto trovando davanti, fino a che noto la mano di Jungkook passarmi davanti agli occhi, per risvegliarmi dallo stato di trance in cui mi trovo.

Guarda che fra un po' ti si spacca la mandibola a terra, fai attenzione."

Sogghigna per poi incitarmi a scegliere qualcosa.

"Ehm.. io non so cosa dire, ma non è che.."

"Fai un sacco di deduzioni oggi eh.." – "Coraggio, scegli e andiamo."

Conclude poi, riappropriandosi del suo solito tono quasi strafottente.

Sbuffo tentando di non darci peso.

Resta comunque il solito guastafeste smonta entusiasmo.

Mentre lascio da parte la mia lingua tagliente, mi avvicino lentamente ad una felpa esposta dietro le spalle di Jungkook, incuriosita dalle mille sfumature di rosa di cui si compone.

Il mio sguardo si incupisce un po' alla vista del colore spiccante, cosa che non sfugge agli occhi inquisitori di Jungkook -" Non è male, ma forse un colore del genere andrebbe meglio per Jin-hyung, non credi?"

"Concordo con te Kookie, non è esattamente nel mio stile, anche se con questi capelli sarebbe perfetta! "

All'improvviso, il suo viso accigliato si avvicina pericolosamente al mio, intento ad osservare meglio i capelli a cui mi stavo riferendo.

Sento il respiro mozzarmisi in gola, mentre automaticamente mi sporgo all'indietro per aumentare le distanze, imbarazzata e rossa come un peperone al solo pensiero che lui possa sentire anche solo per un secondo il battito martellante del mio cuore impazzito.

" Ti ricordavo un po' più impavida Em" – "Invece ora sembri una bimba timida e dolce"

Eccolo che ricomincia.

Al solo sentir riecheggiare la parola timida riferita alla sottoscritta, spalanco la bocca per rispondergli per le rime, tentando di far prevalere il lato che mi ha sempre caratterizzato con lui, quello della guerriera che non si fa mai mettere i piedi in testada nessuno, tanto meno dal signorino Jeon Jungkook. 

Neanche il tempo di protestare che sento la punta del suo naso sfiorare il mio, mentre con delicatezza inserisce una mano nella tasca anteriore della mia felpa, per intrecciarla alle mie con nonchalance. 

"Guarda che non l'ho detto perché mi piace solo quel lato di te"- " L'ho detto perché mi piace tanto quanto quello che conosco già."

Il suo sussurro al mio orecchio è dolcissimo, tanto da esser sicura che stia sorridendo sopra la mia pelle d'oca.

" Q-q-uale lato scusa?"

Balbetto.

Esattamente questo." - " Quando non riesci a parlare né a sorreggere il mio sguardo per più di cinque secondi dall'imbarazzo, ti rende.. così umana. Ma soprattutto mi fa capire che ti stai aprendo con me, mostrandomi quello che sei davvero."

Si distanzia di poco per continuare : "Sono due lati della stessa medaglia che apprezzo tanto quando convivono nella stessa persona. Perché credo di aver bisogno di entrambi."

Al suono di quelle parole mi viene automatico sotterrarmi nell'incavo del cappuccio, iniziando a giocherellare con le sue dita, in una morsa di imbarazzo e stupore.

"Me le stai torturando Em." – " Ti ho resa così nervosa?"

Continua lui girando completamente il busto verso di me e abbassandosi leggermente per guardarmi negli occhi.

"Felice. Non nervosa. Solo.."- "Felice." –"Quasi che non ti riconosco Kookie."

Jungkook scoppia in una risata fragorosa, attirando persino lo sguardo incuriosito della commessa.

Ti basta così poco? " 

"E ti sembra poco?" – "Senza offesa eh, ma studio patologie di ogni genere da ormai svariati anni, e so riconoscere una sindrome bipolare quando me la trovo davanti"

Annuisco poco dopo tentando, per la seconda volta, di riacquistare un minimo di autocontrollo.

"Ecco adesso ti riconosco!" 

Mi risponde per poi passarsi velocemente una mano sul viso e ricomporsi – "Andiamo e cerchiamo questa benedetta felpa, che poi dobbiamo andare a prepararci." dice poi, liquidando totalmente il discorso che speravo di far saltare fuori.

Per quanto la mia felicità sia inaudita nel vedere Jungkook di nuovo disposto a comportarsi in maniera decente nei miei confronti, senza sputarmi acido addosso ogni volta che mi rivolge parola, qualcosa non mi torna.

O soffre veramente di una sindrome bipolare compulsiva, oppure si sta sforzando di darmi un'altra possibilità nonostante le mille paure e dubbi che costellano il suo cervello.

Nel caso la seconda opzione fosse vera, dovrei solamente apprezzare il suo cambiamento d'umore repentino.. Maallora perché non riesco a godermi a pieno il carico di tenerezza che mi sta riservando? Mi sembra così surreale..

Un giorno mi tratta come una pezza da piedi, mentre quello dopo come la donna della sua vita.

Dire che premuroso poi è riduttivo, si tratta di tutto un'insieme di coseche ho notato da quando sono tornata in Corea.

A partire dalle occhiate che mi lancia..  per non parlare dei toni che usa, che spesso passano dal tenero al suadente in una frazione di secondo.

E il modo in cui mi tocca?

Quando mi sfiora, riesco a percepire chiaramente quanto si stia trattenendo.. 

Come quando abbiamo ballato insieme in sala prove,ero così convinta che da un momento all'altro avrebbe potuto smettere di reprimere ogni controllo, dando spazio a ben altre prospettive.

O meglio a scenari decisamente poco casti.

In quei momenti i suoi occhi prendono a brillare compulsivamente, come se avessero un fuoco dentro che si mischia pericolosamente alle scariche di adrenalina.

Ne sono sicura perché succede anche a me, e possiamo confermarlo specchiandoci l'una nell'altro.

" Emilie mi stai ascoltando?"

Sento la mano di Jungkook scuotermi piano per riportarmi sul pianeta Terra.

"Eh? Come scusa? Hai detto qualcosa?"

Che imbarazzo.. almeno io dovrei tentare di tenere a bada gli ormoni.

"Guarda queste due." 

Mi chiede indicandomi due felpe gigantesche.

Aguzzo lo sguardo per osservare meglio gli oggetti del suo desiderio, e resto per un secondo perplessa.

"Non guardarmi così.. non sono un tipo romantico, e non ti ho portata qui con l'intenzione di prendere davvero delle felpe per coppie.." ammette schiarendosi la voce prima di continuare "A me ne interessava solo una per te, sia chiaro. Però, guarda quanto sono fighe!"

Decido di soffermarmi sul tessuto dei capi davanti a me, armeggiando un pochino con le maniche per testarne la morbidezza.

Sono due felpe di cotone veramente semplici, a righettoni azzurri e bianchi, senza cappuccio.

Rigirandomele ancora tra le mani, sotto lo sguardo fiducioso di Jungkook ancora in cerca di approvazione, mi soffermo su delle piccole scritte che incorniciano il retro delle felpe.

In una vengono riportate le parole " I wanted to tell you..", che si completano con quelle dell'altra "Whenever you are in the world, I'll search for you"

Sgrano gli occhi, dopo aver capito da cosa derivi quella citazione, e rivolgo subito lo sguardo stupito verso Jungkook che rosso come un peperone inizia visibilmente ad agitarsi -"Non le avevo viste quelle."-riferendosi alle scritte -Cerchiamone altre. "

Inizio a scompisciarmi dalle risate nel vedere la sua espressione imbarazzatissima, tanto da piegarmi sulle ginocchia -"Allora lo vedi che sei un romanticone!" – "Fai l'uomo tutto d'un pezzo e poi scegli le felpine per innamorati con le citazioni di Your Name, che dolce! "

In realtà è una cosa terribilmente dolce e che adoro, ma direi che per oggi mi sono mostrata fin troppo diabetica nei suoi confronti, quindi tanto meglio adottare la solita strategia: sfottere Jungkook fino all'inverosimile e godermi lo scenario di lui che, come ogni volta in cui è arrabbiato, punta prepotentemente la lingua nel suo interno guancia.

" Ma che stai dicendo? Quando le ho lette neanche avevo capito che erano delle citazioni del film!"

Risponde acido lui, mettendo su un broncetto degno di un bambino offeso.

"Ah, quindi le avevi viste! E hai pure visto Your Name!" – "Mi correggo allora, sei incredibilmente romantico!"

"ANDIAMOCENE."

Urla poi indispettito voltandomi le spalle.

"Vai vai ti raggiungo!"

Gli dico ridendo ancora, mentre lo guardo raggiungere l'uscita con falcate ampissime ed una tinta violacea in volto.

Così, dopo essermi assicurata che non stesse guardando dentro, decido di prendermi altro tempo per stringermi le due felpe al petto, sorridendo di fronte a quegli atteggiamenti infantili ma così dolci ed inaspettati da parte sua.

Alla fine siamo veramente simili, tanto da spaventare.

Mettiamo su queste maschere di ferro con le quali ci stuzzichiamo e litighiamo a perdifiato, ma nascondiamo dentro un lato fragile, splendido e prezioso, che decidiamo di sfoggiare solamente con chi riesce a farci essere noi stessi.

Banale? Affatto. 

Anche perché in venticinque anni di vita, non mi era mai successo, se non con lui un anno prima.

"Signorina prendo queste due per favore!"







 

ZEROPOV




 

Una volta rientrati all'appartamento, con ancora un luccichio negli occhi particolare da parte di entrambi, Jungkook ed Emilie si ritrovano lo sguardo di tutta la banda addosso, proprio sull'ingresso di casa.

"Ammazza ve la siete presa comoda eh, sono soltanto le 9 di sera."

Schiamazza Hoseok con il suo solito tono di voce ultradecibel, rigirandosi le maniche della camicia bianca sopra al completo bordò, quasi in tono con i capelli rossastri perfettamente laccati.

"Ragazzi ma siete pazzi! È quasi ora di andare!"

La voce alterata di Namjoon risuona nell'atrio, rispecchiando la sua espressione corrucciata.

Anche il leader della band questa sera sembra essersi conciato di tutto petto, impacchettato a dovere nel suo smoking nero, elegantissimo.

Emilie si ritrova a guardarli sbigottita, quasi folgorata dalla bellezza dei due membri davanti a lei, ricordandosi quanto fosse stato riduttivo scambiarli per modelli la prima volta in cui li incontrò.

Erano dei veri e propri angeli.

Emilie è lentissima. Si è messa a bighellonare in giro." – "Colpa sua"

Risponde Jungkook scaricando abilmente la colpa sulla maggiore.

"Che cosa? Ma se mi hai strattonato a destra e manca per mezz'ora! Avevi il pepe al culo!"

"Ma almeno son stato veloce. Mica come te che ti incantavi ogni due per tre!"

A interrompere l''amabile lite tra i due, questa volta sono Yoongi e Jin, intenti a scendere per le scale di tutta fretta.

Il volto di Emilie rimane ancora più sbalordito di prima, e istantaneamente devia il suo sguardo infuriato da Jungkook ai semi-déi appena apparsi.

Il volto della ragazza è incorniciato in una perfetta paralisi facciale mentre osserva con quanta disinvoltura i due nuovi arrivati si sistemano i gemelli dorati nei risvolti delle camicie bianche.

"No vabè io non ce la faccio.. " – "Io e la mia autostima andiamo a sotterrarci."

Bonfonchia la stessa poco dopo, facendo riferimento all'innegabile fascino che emanava ognuno dei quattro ragazzi davanti a lei.

"Intendevi dire a " la corregge prontamente Jin, mandandole poi un flebile bacio accompagnato dalla mano – "Ah! a proposito fra mezz'ora passa a prenderti Iseul! È meglio se ci presentiamo in macchine separate."

La ragazza si limita ad annuire in risposta, ancora assuefatta dalla loro semplice presenza.

"Guarda che ti si intravede la bava alla bocca"

Le sussurra Jungkook stizzito all'orecchio prima di prenderla per un braccio e strattonarla nuovamente al piano superiore.

Appena raggiunto il pianerottolo delle camere, il viso di Emilie è definito da una smorfia esasperata data la reazione del Maknae, il quale risultava essere più geloso di quanto voleva dare a vedere. 

In più la strada le viene sbarrata dagli unici due giovani mancanti all'appello, ora intenti a irrompere nel corridoio strascicandosi fuori dalla camera di V a fatica.

Stanno ridendo sguaiatamente, reggendosi l'uno alle spalle dell'altro per evitare di capovolgersi a terra e rantolare.

"No Chim basta, ti pregoo" – " Mi fanno male gli addominali che non ho da quanto sto ridendo"

Dichiara V, incapace di incamminarsi.

"Ti giuro che è andata così Tae! Dovevi vedere la sua faccia!"

Prosegue il minore dalla testa rosacea.

"Suga-hyung lo sa?"

Chiede di punto in bianco Jungkook, riferendosi ai due e intromettendosi come suo solito.

"Di cooooosa biscottino?"

Rispondono loro in coro, cantilenando e iniziando a sistemarsi amorevolmente le giacche a vicenda, eliminando poi quelle poche pieghe ribelli che si erano formate sui loro vestiti.

"Che siete già brilli." – " E che molto probabilmente gli toccherà reggervi di nuovo.. come aveva predetto."

" Suga è il nostro eroe. Tutto ciò che dice si avveeeeera!" – sbraita Tae iniziando a sbracciare per osannare un Dio inesistente-" E poi abbiamo bevuto solo un goccio!"- prova a discolparsi Jimin - "Emilie ci aveva parlato di questo <Aperitivo>, e abbiamo provato a farne uno privato in camera di Tae."

"Avete-fatto-cosa?"

Sbotta improvvisamente Jin dal piano di sotto, che a quanto pare stava origliando tutta la conversazione da parecchio.

"NIENTE!"

Rispondono nuovamente loro in coro, iniziando a sghignazzare come due ragazzini.

"Guardate che sto sobrissim-"

Incespica Tae prima di scontrarsi con lo sguardo del tutto poco convinto degli altri presenti.

"Cosa non mi credete?" –" Guardate questo !"

Fu alla visione di un Taehyung in equilibrio ( e totalmente barcollante) su un piede solo che Emilie si rese conto di come sarebbe andata la serata.

Fono un Felliffimo fenicottefo !"

Urla nuovamente lui, animando le braccia a mo' di uccello. 

"Aspettate un attimo ! " commenta poi Emilie, dopo essersi ripresa dalla visuale decisamente esilarante  – "Non avrete mica bevuto quello che penso io.."

Ecco che Jimin e Taehyung cambiano velocemente espressione, passando dalla gioia spassionata alla pura colpevolezza, quasi sbiancando.

"Noona noi.. sì ecco forse l'abbiamo assaggiato."

Ammette poco dopo il ragazzo dai capelli argentei, tagliando corto e sapendo benissimo che non era nelle condizioni né fisiche né mentali per ingannare la maggiore.

"Serviva per il mio Spritz! E' l'unica cosa che avevo comprato al duty free prima di tornare in Corea!" 

Commenta lei esasperata e spiaccicandosi una mano sul viso.

I tre giovani della Maknae line si guardano perplessi, soprattutto i due ladruncoli che per un secondo esplicitano sui loro volti un'espressione di pura confusione.

"In che senso < Fare lo Spritz> ?" – " Per "Spritz" non intendevi quella bottiglia lì?"

Gli occhi di Emilie, dopo aver sentito quelle parole, si ritrovano totalmente fuori dalle orbite.

"Fatemi capire. Vi siete bevuti una bottiglia intera di APEROL a secco? Senza aggiungerci nulla? E A STOMACO VUOTO?"

In risposta in due minori non fanno altro che annuire in sincrono, scoppiando poi a ridere sguaiatamente, di nuovo.

" Ecco perché sembrate totalmente ubriachi, altro che brilli." – "Senza parlare del fatto che voi asiatici non lo reggete per niente l'alcool.. ma come vi è saltato in mente?"

I due minori probabilmente consci del fatto che tentare di discolparsi non sarebbe servito a nulla, fanno segno di non avere la benchè minima idea di cosa lei stia dicendo, per poi girarsi e procedere verso il soggiorno.

L'ultima cosa che Emilie vide prima di andarsi a preparare fu Taehyung che teneva per le spalle Jimin, e che non appena furono nel campo visivo degli altri hyungs uno dei due disse: " TRENINOOO, E ANDIAMO! "

 

Si prospettava una lunga... lunghissima serata.

 

 

ZEROPOV

 

L'esile e pallida figura di Emilie si ritrova guardinga e stupefatta davanti al suo stesso riflesso, perdendosi inesorabilmente negli scintillii delle piccole pagliette argentee che agghindano il suo vestito.

Queste ondeggiano delicatamente tra i sottili ricami in pizzo fatti a mano, disposti su ogni bordatura dell'abito color panna.

Lo scollo a V, anch'esso ricamato, le costeggia le estremità del seno, mettendo in risalto per la prima volta la sua sottostimata terza.

Inoltre la scollatura posteriore, le evidenzia la schiena mingherlina, stringendosi sul punto vita ben delineato e chiudendosi infine a livello lombare, poco sopra i fianchi morbidi.

Evidenziare i propri punti forti non è mai stata un'abitudine di Emilie che ha sempre preferito indossare felponi larghi o camicette abbondanti, nonostante l'autostima non le mancasse.

Semplicemente non le piaceva mettersi in mostra.

Ma per un vestito del genere ne valeva la pena, e nessuno avrebbe saputo valorizzarlo meglio di lei.

Ovviamente munirsi di un'amica intelligente e con un impeccabile senso della moda come Iseul, è una componente fondamentale per scegliere bene e impacchettare il tutto.

Se non fosse stato per lei, Emilie avrebbe sicuramente optato per il solito e scontato tubino nero.

Infatti poco prima era tornata in camera convinta di avere già la scelta in pugno per poi ritrovarsi un'imponente scatolona beige di velluto appoggiata al letto, accompagnata da un biglietto che recitava :

"Indossa questo e Cenerentola ti farà un baffo! Ah, le scarpe le trovi qui sotto, mi raccomando indossale e non provare a scambiare questi splendidi tacchi Chanel, con uno stupido paio delle tue sneakers, o ancora peggio con delle ballerine! La maschera la trovi sopra al comodino, e muoviti! Passiamo alle 10!"

Rimase talmente sbalordita quando lo vide che quasi si commosse, era veramente splendido.

Un capo d'alta moda degno della Ferragni che non si sarebbe mai potuta permettere neanche tra un miliardo di anni.

Ma Emilie non avrebbe mai e poi mai avuto il coraggio di sottrarsi ad un regalo di Iseul, sapeva benissimo che sarebbe equivalso a gettarsi in una gabbia, tra le grinfie di mille leoni affamati.. per cui decise saggiamente di eliminare le proprie paranoie, affidandosi al gusto sopraffine dell'amica.

Restava comunque certo il fatto che si trattasse di un abito troppo corto , tant'è che la ragazza continuava inutilmente a tirarselo verso il basso, rischiando diverse volte di strappare qualche cucitura fin troppo elaborata e preziosa.

In ultimo si arrese all'idea di dover passare l'intera serata con le cosce in bella vista, avvampando al solo pensiero di incontrare il possibile sguardo famelico di Jungkook su di lei.




 

EMILIEPOV
 

Dopo essermi rigirata per la centesima volta davanti a quello stupido riflesso, vengo risvegliata dal saluto dei ragazzi che mi avvisano di star uscendo, dicendo poi che ci saremmo incontrati direttamente alla festa.

"Io sarò quello in nero.."

È la voce suadente del Maknae a richiamarmi, dopo aver ticchettato leggermente sull'esterno della mia porta un paio di volte.

Incredibile quante volte la segreta vena romantica di Jungkook stia sbucando fuori oggi.

"Va bene, ci vediamo là!"

Commento poco dopo, iniziando poi ad avvolgere minuziosamente ogni singola ciocca dei miei capelli ancora rosacei, per formare una sorta di treccia a lisca di pesce intorno a tutto il capo.

"Non metterci troppo."

Lo sento ridacchiare di sbieco, per poi scomparire verso l'ingresso, incitato dai suoi hyung.

Spreco un'altra mezz'ora abbondante per imprecare contro quei ciuffi ribelli che sporgono al di sotto della mia creazione, e per tentare di creare un trucco femminile che non sia esagerato.

Non posso tutto sommato lamentarmi del risultato, vedendo come il fard rosaceo risalti perfettamente sulla tonalità biancastra del mio volto, intonandosi con la leggera sfumatura calda dell'ombretto.

L'unica cosa in cui credo di aver osato un po' troppo è il rossetto acceso, di una tonalità fuoco lampante, in grado di convogliare lo sguardo di chiunque su una delle poche cose che apprezzo davvero del mio volto, le labbra.

Il tempo di mettermi i tacchi argentei, anch'essi decorati con degli strass non troppo visibili, e di infilare una maschera ricoperta da piccole piume biancastre, che sento vibrare il telefono.

Lo afferro velocemente rischiando di rotolare a terra, non essendo abituata minimamente a camminare su dei trampoli infernali come questi, e visualizzo il messaggio in sovraimpressione:

 

MittenteIseul

"Siamo qui scendi! 

Non preoccuparti ti abbiamo lasciato un sorsetto di Tequila. "
 

Alzo gli occhi al cielo a quelle parole e un sorriso gigantesco si impossessa del mio volto, ricordandomi di aver conosciuto quella stessa pazzoide all'inaugurazione della sua farmacia un anno prima.

Ai tempi era in veste di mia capa, ma il nostro primo incontro si era sviluppato in maniera molto simile a questo, e soprattutto con lei totalmente ubriaca che scongiurava Hobi di riportarla a casa.

La serata non era finita bene per lei ma per me, beh, per me era stato l'inizio di un cambiamento di vita radicale. Il mio destino si era intrecciato a quello dell'unico ragazzo che mi abbia mai stregato facendomi perdere completamente il senno, anche se in quel momento ero una semplice fattorina perché "il piccolo" aveva la febbre alta.

Bene, vorrei che tutto riprendesse da lì.

Farò finta di non essermene mai andata, recuperando tutto il coraggio che ho in corpo, tutte le emozioni che mi rendono viva, e cercando di fargliele arrivare dritte dritte in quel cervello bipolare e contorto che si ritrova.

Così da non fargli avere più alcun dubbio su di me, e su quello che provo per lui.

Voglio divertirmi e renderla una delle serate migliori della mia vita.

Brucerò le paranoie. 

Le stesse dannate paranoie che mi hanno fatto perdere già una volta un ragazzo dal valore inestimabile, portando non solo a pentirmi, ma anche a risultare debole, impaurita ed insicura.

Il perfetto ritratto di quello che non sarei mai voluta essere.

Solo un piccolo particolare attira il mio sguardo sostenuto prima di sfrecciare via, ovvero la presenza di una piccola scatolina poggiata sul margine destro del letto.

È piccola, blu e intrappolata da un nastrino dorato che la avvolge totalmente.

Decido di aprirla con delicatezza prima di restare totalmente scioccata e senza un briciolo di saliva ad inumidirmi la bocca.

Davanti ai miei occhi compare un sottilissimo ciondolo dalla catena argentea, all'apice della quale è agganciato lo stesso sonaglio regalatomi da mia nonna.

Lo stesso che credevo di aver perso un anno fa, prima di ritornarmene in Italia, in preda ad una tristezza sconfinata.

Adesso è qui, più luccicante che mai, uguale a come lo avevo lasciato, con la piccola differenza che manca del suo nastrino rosso.

Con mani tremolanti e la mente annebbiata, apro velocemente il piccolo biglietto all'interno che recita delle parole quasi incredibili, in grado di convincermi della veridicità delle mie supposizioni.

"Ciò che ti appartiene troverà sempre il modo di tornare da te. Magari con un tocco più raffinato visto l'evento a cui devi partecipare. Quando vorrai riavere il filo rosso, sono sicura che saprai dove trovarci.

Firmato : L'antica bottega giapponese "
 

Sento il cuore strariparmi nel petto, accompagnato da un misto di curiosità e ansia senza precedenti.

Ma non riesco più a farmi domande, l'ho fatto per troppo tempo.

Mi lascio trasportare da un brivido carico di pura gioia e trepidazione prima di indossare quel pezzo di meed uscire da quelle quattro mura più viva che mai.

 

JUNGKOOKPOV
 

"Forza Kook, è ora del brindisi!"

La voce acuta e fin troppo strabordante di Jimin mi sta intasando il condotto uditivo, portandolo ad urlare in una maniera sovraumana.

"Chim, ti voglio bene." – "Ma smettila di urlare cristo santo, ti sento!"

"Vedi Jungkook..."
Si intromette poco dopo Taehyung, prendendo la scimmia urlatrice sotto braccio - "È proprio questo il tuuuuo problema."-  Lo osservo con cipiglio prima di lasciarlo continuare, soffermandomi attentamente sulla sua postura storta e decisamente poco sobria "Sei troppo controllato. Siamo ad una festa, non ci sbronziamo mai, e ci ammazziamo di lavoro dalla mattina alla sera."

Lo vedo poi afferrare ed offrirmi un bicchiere di champagne, versato gentilmente dal suo compare dalla testa rosa.

"Tracannalo, ora."
Mi ordina.

Anche il suo sguardo è intimidatorio, come se fosse pronto a prendermi di forza e ad infilarmi il liquido direttamente nell'esofago se non lo facessi di mia spontanea volontà.

Così, svogliatamente decido di accontentarlo, suscitando in lui e in Jimin un urletto soddisfatto.

Sento poi una stretta familiare alle spalle, accompagnata dall'odore inconfondibile di puro whiskey, che potrebbe venire solamente dalle mani di uno di noi.

"Suga-hyung! Grande! Hai deciso di rilassarti un po' anche tu?"

Le pupille di Jiminie sono gigantesche, mentre sprizza entusiasmo da tutti i pori.

"Ragazzi. Io non sono un poppante come voi. Bevo un bicchierino ogni volta, prima di comporre."

Ammette poi, sfoderando un sorrisetto compiaciuto.

Se Suga hyung sorride in assenza delle fan, le cose sono due: o si è girato una cannetta della buonanotte, oppure ha appena bevuto il suo whiskey preferito.

Inoltre risulta anche contagioso perché il sorriso dei minori si estende a più non posso di fronte a lui, come se non riuscissero più a contenere lo stupore mentre lo tartassano di domande.

"Cosa? Veramente? E perché non ce lo hai mai detto?"

"Perché se ve lo avessi detto, voi vi sareste sentiti in dovere di imitarmi. Il che avrebbe significato sopportare il vostro stupore esagerato, per poi prendermi cura della vostra sbronza che non sareste stati in grado di reggere e sorbirmi infine le lamentele di quell'apprensivo di Jin per avervi fatto bere." – "Credo sia sufficiente come motivazione."

Conclude poi non lasciando margine di risposta.

"E tu Jungkook perchè non sei stupito? Suga-hyung è il prototipo perfetto dell'artista geniale e dannato!"

Mi domanda Jiminie, accostando la figura del maggiore a quella di un qualche artista alcolizzato e a quanto pare "da ammirare".

"Guarda Jiminie che lo fanno in tanti.. serve giusto per disinibirsi un po' e lasciar fluire la mente." – "E comunque io lo sapevo già. Sono l'unico che conosce la password del suo studio."

Esulto fieramente vantandomi.

"Esatto Jungkook. Lo hai detto tu stesso."-" Quindi basta riluttanza e bevici su. Ti serve un po' di disinibizione!"

La voce di Taehyung è circa millemila decibel più alta del normale, e ce ne vuole considerando la sua tonalità profonda.

L'idea di iniziare a tracannare dell'alcool ad una festa come questa in realtà non mi dispiace, mi aiuterebbe a byepassare la noia mortale e il fastidioso chiacchiericcio inutile di migliaia di persone. 

Ma il problema verrebbe dopo.

Se iniziassi a bere un altro sorso, e poi un altro ancora, finirei sicuramente nelle stesse condizioni di quella volta. Nel cesso, con uno smoking troppo stretto e con la voglia di vomitare, totalmente inebetito e al contempo incapace di slacciarmi i pantaloni per il troppo alcool in circolo.

Ma soprattutto, perderei ogni genere di controllo.

E a questa festa presto arriverà anche Emilie.

Viene da sé che associare il significato di queste due frasi insieme porterebbe ad un unico finale: un disastro colossale.

Non faccio a tempo a permettere ai due davanti a me di prendere l'iniziativa versandomi un altro bicchiere, che il mio sguardo viene totalmente rapito dalla giovane donna che sta facendo proprio ora il suo ingresso.

Una ragazza incredibilmente slanciata, sorridente e dalla bellezza disarmante sta lentamente scendendo la scala della gigantesca hall della sala principale.

Mi accorgo di non essere l'unico ad osservarla stupefatto, in quanto è facile notare intorno a me un discreto interesse da parte di tutto il pubblico maschile, compresi i miei stessi amici.

Taehyung in particolare sembra esser stato davvero folgorato da quella vista più unica che rara, essendosi lanciato a capofitto nell'ammasso di gente che circonda la hall.

Il mio sguardo ritorna velocemente a lei, cadendo inevitabilmente sulle gambe lunghe e toniche della figura misteriosa, soffermandosi poi sulla linea ben delineata del polpaccio, tipica di un muscolo ben allenato.

Delle strane vibrazioni sembrano prendere vita in me, e partono all'impazzata dalla nuca fino a raggiungermi la punta della dita dei piedi.

Una sensazione che mi è tutto tranne che nuova.

Affino lo sguardo ancora un po', compiendo qualche passo in avanti per poi scannerizzare ogni tratto della ragazza, le sue gote morbide e rosacee son nascoste da una maschera alla veneziana, mentre i capelli sembrano essere incastonati in una treccia raffinata ed antica.

Le labbra piene sono esaltate da un rosso fuoco che mi manda fuori di testa, e che istantaneamente mi porta a rosicchiare in maniera aggressiva il mio stesso labbro inferiore, distruggendolo.

Ora capisco tutto, e a confermarmelo appaiono altre due ragazze dietro di lei, una delle quali, date le posi stravaganti ed eccentriche deve essere, per forza di cose Iseul.

Il vestito che ha addosso la ormai non più sconosciuta, cade gentilmente sulle sue cosce sode ed allenate, risaltando a più non posso uno dei punti più sexy del suo corpo, suscitando in me un'irrefrenabile impulso dall'intento poco casto.

Abbasso leggermente lo sguardo per meravigliarmi della mia stessa reazione, adocchiando e sentendo l'elastico del mio intimo farsi sempre più fastidioso e stretto.

Mi stupisco di me stesso.

È la prima volta, per quanto possa sembrare impossibile, che il mio corpo reagisce istantaneamente alla figura di Emilie in questa maniera.

Non avevo mai avvertito uno stimolo così forte e così pretenzioso nel voler essere soddisfatto.

Ma questa sera Emilie è irriconoscibile, se non fosse che conosco il suo corpo a memoria per quante volte ci ho sbavato dietro scannerizzandolo e studiandolo in ogni suo centimetro, molto probabilmente non avrei capito che si trattasse realmente di lei.

È incantevole mentre sorpassa l'ammasso di stronzi che provano ad approcciarla.

Chissà quanti fastidiosi e sporchi filmini mentali si celano dietro quelle maschere variopinte che si portano in faccia. 

Facce che non mi farei problemi a spaccare e a ridurre a brindelli in questo momento.

Mi ritrovo a stringere i pugni e a contrarre istintivamente la mascella, mentre la lingua ha preso a scavare una vera e propria fossa nell'incavo della mia guancia, dato il nervosismo.

Sento all'improvviso qualcuno ticchettarmi le spalle, per poi girarmi sovrappensiero ed incrociare lo sguardo altrettanto infastidito di Namjoon.

"Una bella rogna eh."

Scherza lui, cambiando espressione in un millisecondo e appropriandosi della sua classica mimica distesa e rilassata.

È decisamente un maestro a nascondere le proprie emozioni, e senza ombra di dubbio in questo momento sta indossando duemaschere: quella nera ricamata di un'orletto oro che gli copre gli occhi, ben visibile a tutti, e quella velata e trasparente intenta a proteggere il suo orgoglio.

 

NAMJOONPOV
 

"Sai, nonostante tutto quello che ti ho detto in passato, posso affermare con certezza di essere orgoglioso di te Jungkook."

Affermo piano, portandomi poi una mano dietro la nuca.

Lui mi fissa attonito, rivolgendo poi l'indice verso se stesso.

"Parli con me?"

Mi chiede poi, come se non si capacitasse del discorso che ho appena intrapreso, sfoderando uno sguardo da cucciolo senza eguali.

"Beh Jimin e Taehyung in questo momento si trovano sotto il bancone degli alcolici a gambe incrociate sfidandosi in una gara di shortini, Suga è andato a discutere di non so cosa con gli Exo, e Jin si sta complimentando con le Mamamoo per le tonalità di rosa dei loro vestiti vistosi." – "Quindi sì, sei rimasto solo tu Jungkook."

Lo vedo spiaccicarsi una mano in fronte e socchiudere gli occhi, molto probabilmente dopo aver sentito l'ultima parte del mio racconto riguardante Jin-hyung.

"Non credo comunque di seguirti.. "- "A cosa ti stai riferendo di preciso?"

Non rispondo immediatamente, ma mi limito ad indicargli con lo sguardo l'allegra combriccola appena formatasi, composta da Emilie, Iseul, Miriam in compagnia di Hobi e di quello che ha tutta l'aria di essere "Eric".

Certo che poteva scegliersene uno più decente.

L'americano al fianco di Iseul aveva tutta l'aria di un impettito con un palo al culo, la cravatta griffata e la puzza sotto al naso.

Riesco a intravedere da qui il suo orologio costoso e l'aroma di soldi che emana a dismisura.

"Ah intendevi quello.." 

Annuisce poi lui, abbassando lo sguardo sulle sue nocche che adesso sembrano aver ripreso un colorito normale.

Ho capito che hai scelto di combattere."-" È la decisione migliore che potevi prendere."

Blatero poi, ingurgitando in una sola mandata uno shot di Tequila secca.

Lo sguardo del minore è abbastanza intimorito, forse perché non riesce capire il motivo della sbronza generale di questa sera.

"Hyung non ho scelto." – si ferma un secondo per prendere fiato ad occhi chiusi prima di proseguire, come se ancora non avesse metabolizzato neanche lui quello che sta per dire- "Sto semplicemente facendo quello che mi dice di fare il cuore e non la testa, per una volta. È stata lei a spronarmi, ma non se n'è nemmeno resa conto."

Jungkook è in piedi davanti a me con lo sguardo fisso su Emilie, come se si trattasse di una creatura preziosa ed inestimabile, come se niente e nessuno avesse il potere di portargliela via, e cascasse il mondo lui l'avrebbe protetta, ad ogni costo.

Riconosco quel tipo di occhiata, e soprattutto il pensiero che ci sta dietro.. Una volta lo avevo anche io.

"So di averti detto in passato che l'amore non è cosa per noi. Però.." Sento il suo sguardo addosso mentre io soffermo il mio sul volto inespressivo di Iseul in lontananza - "Credo che tra di voi sia diverso."

"Diverso? Semmai siamo nella vostra stessa identica situazione Namjoon."

Puntualizza lui come se avessi appena detto la stronzata più grande del pianeta. 

Mi prendo del tempo per analizzare le sue parole mentre resto imbambolato nello studiare ogni singolo movimento di Is.

"No Jungkook. Noi abbiamo una storia complicata alle spalle e lo sai."

All'improvviso il volto del minore vicino a me si illumina mentre decide di scuotermi leggermente per le spalle.

"Hyung, ma che stai dicendo!"- "Sono solo scusanti che inventi per te stesso.. per convincerti che quella che avete preso sia la scelta più giusta per entrambi.. La realtà è che hai solamente deciso di ignorare quello che provi.."

Rimango sbalordito ed incapace di ribattere all'incredibile scelta di parole del Maknae il quale ora, sventola fiero lo sguardo di uno che sa quello che vuole, senza alcun timore o paranoia che lo hanno sempre caratterizzato da un anno a questa parte.

Da quando si è trasformato in un uomo?

Da quando fa questo genere di discorsi?

"Hyung te lo dico con il cuore."

Si ferma dopo aver intravisto il mio stupore misto a pura confusione.

"Smettila di impedirti di vivere per il bene del gruppo. Tu non lo fai solamente perché pensi di star male, io ti conosco." – "Cerchi sempre di negarti qualsiasi piacere per evitare che i BTS vadano nei casini, e non parlo solo di Iseul."-" Vuoi sempre dare il buon esempio, ci proteggi costantemente e io ti ammiro e rispetto per questo! Però.."

Mi prende alla sprovvista e questa volta si piazza direttamente davanti ai miei occhi spenti e vitrei, obbligandomi a intercettare nuovamente i suoi occhi.

"Cerca di fare qualcosa per te stesso, te ne prego." – "Ne vale della tua felicità."

Non so se essere più incredulo per il fatto che queste stesse parole vengano da Jungkook, colui che fino all'altro ieri vedevo ancora come un bambinone, o per il fatto che siano incredibilmente veritiere.

La lezione di vita me la sta dando lui,e non io, come cerco sempre di fare con tutti.

"Kim Namjoon sarà pure mezzo brillo, ma non è un vigliacco."

Ripeto poco dopo aver tracannato altre due tequile.. filando a passo spedito verso quella stronza che mi aveva rubato il cuore, e sentendomi lo sguardo soddisfatto di Jungkook addosso.

 

EMILIEPOV
 

"Quindi tu sei la famosissima Emilie, Iseul mi ha parlato molto di te."

La voce di Eric è strana, come se in realtà stesse fingendo un interesse inesistente.

La cosa veramente ambiguaè che continua ad agitare le gambe, come se non riuscisse a stare fermo per più di mezzo secondo, mentre al contempo si rigira costantemente le mani nelle tasche dei suoi pantaloni firmati.

Ah sì " – ridacchio poco dopo – "Spero ti abbia detto solo cose positive."

Lui si gira di scatto verso di me, allungando una mano intorno alle mie spalle per sussurrarmi qualcosa all'orecchio "Solamente che sei una pazza sclerata innamorata di un Idol.." – "Ma non preoccuparti ! Cerco gente come te per la mia azienda! – "Un'impavida!"

Grida poco dopo iniziando a ridere sguaiatamente come se avesse fatto la battuta più divertente del mondo.

Ma cosa diavolo s'è fumato questo?

Dire che sia un uomo inopportuno è dire poco.

In risposta accenno un sorriso imbarazzato e cerco di indagare l'espressione di Iseul, che da quasi totalmente inespressiva comincia ad imitarmi, sfoderando un sorrisetto forzato nella mia direzione.

"Ah Eric, aspetta, ti presento Hobi."

La vedo allontanarsi leggermente per andare a recuperare il cugino che in quel momento stava divorando qualche stuzzichino al tavolo riservato per i BTS.

Mentre aspetto ansiosamente il suo ritorno, incrocio lo sguardo di Miriam anche lei presente e probabilmente infastidita dalla presenza dell'americano vicino a noi.

Questo tizio non ha fatto altro che lanciarle delle occhiate squallide, come se la stesse divorando con gli occhi, proprio sotto lo sguardo attento di Iseul e la cosa peggiore è che sta continuando a farlo anche ora, mentre lei non c'è, imperterrito. 

Non so quanto gli convenga avere un atteggiamento del genere.. Miriam è una latino americana con le palle, quindi dubito che ci pensi due volte a mollargli un cazzotto in faccia.

Ma perché diavolo Iseul è andata a finire con un idiota del genere?

Mi prendo altro tempo per fissarlo prima che lei stessa ritorni, ed un piccolo ma impercettibile dettaglio mi risalta all'occhio.. Eric continua a guardare incessantemente l'orologio..ogni tre secondi.

Cosa diavolo..

Ma certo!

Facendo due più due non mi resta difficile da credere: questo schizzato è sicuramente un cocainomane. 

Si capisce da come si muove, da come reagisce.. e poi una laurea in farmacia dovrà pure avermi insegnato qualcosa.

Quanti ne avevo visti di disagiati come lui che venivano a fare l'elemosina per qualche mezza dose in farmacia.

Tizi del genere erano anche capaci di puntarti una pistola in faccia se non gli davi ciò che chiedevano! E molto spesso volevano solamente che tu gli aprissi l'armadietto degli stupefacenti per dargli ogni singola dose di cui eri in possesso a titolo " terapeutico".

Ma se ero riuscita ad arrivarci io dopo neanche cinque minuti di conversazione, com'era possibile che Iseul non se ne fosse accorta?

"Ecco Eric lui è Hobi!"

Dice lei ricomparendo e trascinando Hoseok per un braccio.

Vedo il ragazzo fare un inchino perfetto di 90° gradi di fronte a questa sorta di biondone tirato.

"Piacere di conoscerti, io.."

"Ah! Tu sei il ballerino fenomenale!"
Lo interrompe bruscamente lui, sfoderando di nuovo quel sorriso viscido.

"A dire il vero stavo per dire "
Ribatte poi Hobi, ritornando alla posizione eretta e fulminandolo con lo sguardo.

Se esiste una persona in grado di fare un'identikit perfetto di chi si trova davanti in meno di un millisecondo, questo è sicuramente Jung Hoseok.

L'ho capito da quando quella volta a casa di Iseul stentava a credere ad ogni mia parola, o meglio alla mia intera recita.

" Ah, si certo! Il cugino prodigio della mia splendida Iseul!"

Incalza lui, quasi in preda a degli scatti da quanto gli vibrano gli avambracci.

"Adesso scusami Hobi, ma ho urgente bisogno di utilizzare la toilette.. tesoro mi aspetti qua?"

Lo vedo allontanarsi velocemente senza dare il tempo ad Iseul di annuire, mentre io e Hoseok le riserviamo uno sguardo ammonitore senza precedenti.

"Ci mancava il cocainomane Iseul.."

Professa J-hope con una forte nota di delusione nella voce, voce che solitamente era tutto all'infuori che spenta e triste.

La cugina dal canto suo vorrebbe rispondergli e cerca di braccarlo afferrandogli il braccio, ma lui se la scrolla di dosso facilmente, defilandosi infine a passo spedito.

Tutto poi succede alla velocità della luce.

Iseul si gira per raggiungerci, e a detta dalla sua faccia sconsolata, per darci delle spiegazioni, ma non riesce nemmeno a fare un passo che è lei quella ad esser trascinata via.

Stavolta da un urugano incazzato nero, dal nome Kim Namjoon.

 

ZEROPOV
 

"Allora Chim Chiiiim" – sogghigna Taehyung ancora con la testa appoggiata alle mani – "Obbligo o veritàààà?"

Il maggiore rimane a guardarlo immobile, nella stessa identica posizione: gambe incrociate, culo a terra, e mento sorretto dalle mani.

Sembrerebbe quasi che concentrati come sono, siano impegnati in una partita di scacchi immaginaria se non fosse per il fatto che si trovano al di sotto del loro stesso tavolo riservato, con la tovaglia bianca che dalla superficie superiore gli ricade ai lati, nascondendoli dal resto degli invitati.

"Obbligo" – " Però Taehyung, ti preg-"

La testa rosacea si ferma un secondo per tossire e per prendersi il volto tra le mani, costatando la sua stessa temperatura corporea, ormai sempre più simile a giudicare dal rossore delle gote, a quella di un vulcano in eruzione.

"Vammi a prendere qualcos'altro.. se bevo un altro goccio di vodka sbocco."

Taehyung forse noncurante, o forse incapace di capire realmente lo status ubriacandi dell'amico, decide di sgattaiolare abilmente da lì sotto, dirigendosi a gattoni verso il bancone degli alcolici.

Aspetta pazientemente nascosto per qualche secondo, e non appena i due barman si defilano per andare a raccattare qualche altra scorta alcolica, afferra abilmente una bottiglia di Rum cubano, ancora perfettamente intatta.

Raggiunge nuovamente l'amico senza dare nell'occhio nonostante abbia dato un paio di sonore craniate negli spigoli di qualche sedia e si allunga totalmente al di sotto del medesimo tavolino.

"Ti obbligo a scolarti questo bicchierino, INTERO. Per cui non fare il furbo hyung"

Jimin è talmente lercio da non aver nemmeno voglia di ribattere, per cui tira la testa all'indietro e scola il contenuto del preparato fino alla goccia.

Tocca a te"- sbiascica poi rivolgendogli uno sguardo totalmente confuso "Obbligo o verit-"

" Verità!"

Risponde prontamente Taehyung, poco più lucido del compare.

"Ti piace Emilie ?"

Sussurra lui in un unico sospiro, avvicinandosi al volto del minore e aprendo a dismisura gli occhi con fare investigativo.

"Ma che domanda è? Lei è la mia nooooooona"- cantilena Taehyung iniziando a stropicciarsi buffamente i capelli per l'imbarazzo – " Anche se devo ammettere che questa sera somiglia più a una modella che ad altro."

Il minore alza poi lo sguardo solo per incontrare quello inesistente di Jimin, che essendo anche lui totalmente assuefatto dall'alcool si ritrova ad annuire e a sorridere come un cretino, mentre i suoi occhi scompaiono lasciando posto a due linee dritte.

Però.."- continua poi il ragazzo dai capelli argentei – "Ieri mi è successa una cosa veramente assurda.."

" Cosa? "
Lo incentiva un Jimin curioso, ma ormai totalmente incapace di sillabare una frase più lunga di una parola.

"Ho sognato di essere una ragazza." – " Però sembrava davvero reale hyung, ho persino bevuto lo Spritz! Abitavo a Venezia, e avevo anche due tette cos-"

Prende ad imitare la grandezza del seno inesistente sul suo petto quando il maggiore lo interrompe.

Tu. Kim Taehyung. Una donna? "

Lo sguardo di Jiminie è sconvolto mentre cerca di trattenersi nel divampare in una risata pressappoco irrefrenabile.

"Ti dico di sì!" – "Volevo svegliarmi ma non ci riuscivo! E sai perché? Perché ero realmente lì! In carne ed ossa, mi sono persino buttato in un canale per vedere se era reale o no!"

A quel punto il maggiore non riusce più a trattenersi, scoppiando a ridere malamente in faccia al compare.

"Tae, siamo ubriachi fradici, ma questa storia è addirittura meno credibile del fatto che io sia gay, per cui ti prego smettila!"

Urla poi avvolgendosi un braccio intorno alla pancia dolente per le troppe risate.

Sei gay? "

Chiede improvvisamente Taehyung che, dimenticandosi totalmente di essere offeso per il fatto che l'amico non gli credeva, ora sembra essere rinvigorito e scioccato allo stesso tempo.

"vEdi ho DeTto la VeRità, senza neanche dover continuare a giocare."

Conferma la testa rosa prima di schiantarsi rsonoramente al suolo e perdere i sensi per il troppo alcool ingerito.

"JIMINIE!"










 

JUNGKOOKPOV

 

Osservo Namjoon sorpassarmi in maniera spedita, fino a contemplare l'esatto momento in cui strattona con foga Iseul-noona per portarla chissà dove.
 

È davvero soddisfacente pensare di aver aiutato quella testa calda di Joonie per la prima volta.
 

Non credo di conoscere una persona più altruista di lui, capace di negarsi di tutto per la felicità e la complicità degli altri.
 

Non ha tornaconti, né alcun tipo di malizia quando si concentra sul benessere altrui, semplicemente ti sprona per raggiungere con successo quello di cui hai bisogno.
 

Ovviamente la purezza d'animo non è l'unica cosa che lo contraddistingue, ha settecento mila qualità, e altrettanti difetti, come ogni altra persona sulla terra.
 

Uno di questi è indubbiamente il fatto di esagerare, al punto di diventare quasi estremista nelle sue decisioni.
 

Aveva deciso che lui ed Iseul non potevano stare insieme per il bene e l'immagine del gruppo?
 

Niente e nessuno avrebbe potuto scalfirlo nella sua scelta.


 

Tutti tranne me a quanto pare.


 

Sento quasi come se il mio cuore implodesse di orgoglio mentre il mio sguardo, in contemporanea, si posa sulla figura di Emilie, di nuovo.

 

Quanto vorrei dirle che in realtà tutto questo è merito suo.

Se non mi avesse convinto con la sua caparbietà, la sua dolcezza e la sua incredibile emotività e amore nei miei confronti.. non sarei mai riuscito a darci una possibilità, o meglio una seconda possibilità.

 

È solo grazie a questa consapevolezza che ho capito quanto io desideri una persona come lei al mio fianco.
 

Solo ed unicamente come lei e nessun'altra.
 

E poi non potrei sopportare di trattarla nuovamente male, di fare il rustico e lo scontroso solo per averla vicino.
 

Sono sicuro che si sia fatta diverse domande sul mio atteggiamento, a volte con lei nei paraggi non ero in grado di capirmi neanche io, ma credo fosse tutto un modo per difendermi, perché vi posso assicurare che amare è la cosa più bella e spaventosa del mondo allo stesso tempo.
 

Le ansie pre-concerto e il terrore di sbagliare qualcosa in stage o di non riuscire a soddisfare i propri fans sono veramente nulla a confronto.
 

In questo momento perdendomi nell'osservare i suoi lenti movimenti, faccio ancora qualche passo verso di lei, che mi attrae come se fosse il centro della Terra.
 

Ci distanziano solamente poche persone e queste stupide maschere che portiamo in volto per nascondere le nostre identità, le nostre debolezze, le nostre paure.
 

Ma io voglio solamente andare li e urlarle quanto cazzo la desidero.
 

Quanto diamine vorrei averla perdonata prima per evitare di sprecare secondi in inutili ripicche e prese in giro.

 

Mi rendo conto solo ora di star marciando a tutto gas, il mio cuore, i miei sentimenti, i miei dannati pensieri sono già tutti rivolti verso di lei, insieme ad ogni fibra dei miei muscoli.
 

Allungo un braccio per toccarla, intento ad afferrarla per la spalla e girarla verso di me, ma qualcosa me lo impedisce, o meglio qualcuno.

 

Bang PD-nim in persona, nel suo completo di raso blu esageratamente largo e con i suoi buffi occhiali a fondo di bottiglia mi si è piazzato davanti. 
 

Proprio ora? Ma che cazzo, un tempismo da record.

 

" Jungkookie! Ti stai divertendo? La festa è di tuo gradimento?"

Mi chiede poi in tono entusiasta, piazzandosi a gambe divaricate e braccia conserte davanti a me, come se stesse facendo da scudo all'unica persona che voglio raggiungere.
 

"Ah PD-nim buonasera. Mi scusi se non sono venuto a salutarla prima."

Rispondo abbassando gli occhi in segno di scusa.
 

"E di cosa ti scusi!" – i suoi occhi guardinghi e curiosi mi obbligano a riportare immediatamente lo sguardo su di lui – "Ho notato quanto fossi impegnato."

Commenta poi, lanciando un'occhiata ad Emilie alle sue spalle, che da quanto è presa a versarsi il suo secondo cocktail nell'arco di venti minuti, non si è accorta di nulla.
 

"Ecco io.."
 

"Mi riferivo a Jimin e Taehyung.. vi stanno dando un bel da fare eh? Ed il bello è che pensano che nessuno si sia accorto della loro molestia mentre giocano a mosca cieca con la cravatta di Hobi-ssi"

 

"Loro cosa?"

 

Rispondo sbalordito, e ringraziando il Signore lassù.
 

Pensavo seriamente che, a giudicare dalla sua occhiata, stesse alludendo alle mie attenzioni verso Emilie.

 

Che l'abbia riconosciuta?

 

Il signor Bang decide di non dilungarsi oltre, e di continuare a ridersela sotto i baffi, lasciandomi incapace di intendere il possibile gioco di parole.
 

"Vedi Jungkookie.."– si avvicina lentamente, quasi a passo felino, appoggiandomi una mano sulla spalla e obbligandomi a fare retro front, allontanandomi poi da Emilie e da ogni speranza di poterle parlare.
 

In realtà ci sarebbe qualcuno che vorrei presentarti.. sai è una serata importante e piena zeppa di gente interessante.. è facile poter fare nuove amicizie o conoscenze." – " O chissà, magari spianare la strada per qualche collaborazione?"

 

Nota il cipiglio sul mio volto in risposta ma soprattutto il mio sguardo assente e confuso mentre cammina lentamente verso il secondo bancone dei cocktail, dall'altra parte della sala.
 

"Vedi, in realtà si tratta di una lei, sono sicuro che la conosci già, è piuttosto famosa."

 

Okay tutto molto bello ma non me ne frega un cazzo ora signor Bang.

 

Anzi per essere più preciso dovrei andare dalla parte opposta di questa sala enorme e piena di persone di cui non mi frega una beata minchia, questa tizia compresa, e prendere Emilie, in qualsiasi modo, e in qualsiasi luogo.

 

Non per essere scortese ma ho aspettato più di un anno, quindi stigrancazzi.
 

"Signor Bang, mi piacerebbe molto ma al momento.."

Cerco di ribattere nel tentativo di sbolognarmelo.
 

"Conosci Rosè delle BlackPink vero?"

 

E chi non la conosce? La conosce anche mia nonna ma questo non cambia un emerito cazzo al momento.
 

"Si signor Bang, il problema è che ora.."

 

" Benissimo. Così non ci saranno troppi convenevoli." – " Vorrei che incidessi una canzone con lei."

 

Cosa diavolo sta blaterando ora? Ma è del tutto impazzito ?

 

Mi fermo improvvisamente lasciando trasparire tutto il mio shock, ma soprattutto il mio fastidio.
 

Non solo il signor Bang ha deciso di intralciarmi, ma pure di attaccarmi una piattola alle palle?
 

Rosè sarà pure brava, e sicuramente splendida, ma è conosciuta per il suo essere una gran rottura di palle.

Con lo staff, con le sue stesse compagne, senza citare poi le stylist! Lo sa praticamente tutta l'industria del k-pop!
 

E in tutto questo dovrei appiopparmela io? Ma stiamo scherzando?
 

Ma soprattutto perché?

 

Ci sarebbe un caos mediatico senza eguali, per non parlare dei castelli in aria che si farebbero le fan facendo partire l'ennesima ship inesistente.
 

Mi capita spesso di gironzolare su Twitter e di vedere i milioni di post riguardanti noi due, con una marea di video annessi riguardanti il fatto che per un paio di volte i nostri sguardi si sono incrociati a qualche awards.
 

A volte realmente non capisco.. la gente si dimentica così facilmente che siamo essere umani? E che capita di guardarsi e sfiorarsi in contesi del genere?

 

Ah, eccola che arriva, sii cortese. E domani mattina, verso mezzogiorno ti voglio nel mio ufficio."– incatena gli occhi vitrei ai miei per poi concludere con un'espressione ferrea che non gli appartiene, lasciandomi capire che non esiste via di scampo - "Vorrei parlarti."



 

EMILIEPOV

 

Dopo aver visto Namjoon trascinare Iseul, contro la sua forza di volontà e lontano da quel viscido cocainomane, non posso far altro che sentirmi incredibilmente più leggera.
 

Spero con tutta me stessa che RM le schiarisca le idee una volta per tutte, anzi che lo facciano insieme perché sembrano due innamorati a distanza che sopportano le bravate dell'altro per un motivo veramente stupido e insensato.
 

Vorrei godermi la scena della loro riappacificazione andandoli a spiare da dietro qualche angolino, fangirlando a più non posso, ma noto, a mio malgrado, che con questo secondo cocktail la vista mi si fa sempre meno nitida.
 

Riesco ancora a distinguere le sagome delle persone, ma tra la tequila in macchina e queste due bombe alcoliche che mi hanno servito al bar, non so per quanto altro tempo potrò resistere.
 

Mi conosco e so perfettamente che con un altro Mojito potrei perdere tranquillamente le staffe..
 

..e la dignità.
 

Inevitabilmente cerco nella massa Jungkook, lasciandomi alle spalle una Miriam molto più ubriaca di me intenta a limonarsi un certo Wonho.
 

Il sangre latino come il suo sembra avere un debole per i ragazzi con i fisici scolpiti.. e chi la potrebbe biasimare.

 

Mi è bastato vedere Jungkook sudato sotto una maglietta bianca per perdere totalmente il controllo del mio senso del pudore.

 

Non faccio in tempo a parlare del diavolo che spuntano le corna.

Dall'altra parte della sala infatti lo adocchio mentre parla con una ragazza dai lunghi capelli biondicci.
 

Sembra una principessa avvolta nel suo tulle rosaceo ed appariscente, decisamente troppo carico di pagliette.
 

Una morsa allo stomaco mi invade quando poi, avvicinandomi, noto i suoi occhi da civetta ingranditi a dismisura ed un sorriso mozzafiato che le si dipinge sul volto.
 

Le mani mi fremono, e la mente sembra annebbiarmisi ancora di più.
 

Decido così, senza pensarci due volte, di farmi spazio affannosamente tra la gente.
 

Penso di non aver mai spinto così tante persone in vita mia nell'arco di un minuto, neanche al concerto degli Arctic Monkeys del 2011.
 

La tachicardia non mi lascia spazio per pensare, per razionalizzare o per convincermi che in realtà non si stia trattando di un flirt.
 

Sono totalmente impazzita. È come se non ci vedessi più.
 

Continuo a mandare a cagare le diverse decine di persone che sorpasso incitandoli a spostarsi, fino ad arrivare a pochi metri dalla coppia e rimanere sbigottita davanti al viso sorridente di Jungkook.
 

Il mio sorriso preferito.

 

Quello che ho imparato a memoria e che solitamente fa solo ed unicamente quando si sente fortemente in imbarazzo.
 

Quando lo fa con me è perché gli dico una cosa talmente dolce da lasciarlo senza parole e incapace di sillabare una frase di senso compiuto in risposta.
 

Per quale cazzo di motivo lo sta facendo a lei?

 

Non me ne capacito. 
 

Come non mi capacito di quale Dio lo stia proteggendo ora da una mia possibile scenata.
 

Vorrei andare lì e baciarlo allo sfinimento davanti a lei per farle capire qual'è il suo posto, disegnandole per terra una linea rossa che non deve azzardarsi a sorpassare, magari ad un chilometro da Jeon Jungkook.
 

Ci metto una frazione di secondo a capacitarmi poi dei miei pensieri e dell'elevatissimo tasso alcolico che ho in corpo.
 

Da quando penso a questo genere di cose? Da quando non sopporto di vederlo vicino ad un'altra donna?
 

Avrò visto miliardi di esibizioni dove si diverte a mandare baci alle sue fan, o a stringergli delicatamente le mani durante i fanmeeting.. però in quei casi rimanevo comunque la persona più tranquilla del mondo.
 

Anzi, mi emozionavo per lui e per lo splendido rapporto che creava con le sue fan, con coloro che lo hanno sempre supportato ed amato alla follia.

 

Non potrei mai essere gelosa di loro. 
 

Di quelle milioni di ragazze che nonostante non lo conoscano realmente, gli donano comunque tutto l'affetto di cui sono in possesso.
 

Probabilmente anche loro sono capaci di vedere la bellezza dell'anima di quest'uomo.

Anzi senza ombra di dubbio.


 

Ma con questa stronza è diverso.

 

 

Abbasso istantaneamente lo sguardo quando vedo quello di Jungkook rivolgersi verso di me, seguito a ruota da quello della bionda.
 

In qualsiasi modo stiano le cose tra quei due, e sebbene vorrei dargli un calcio nelle palle per castrarlo,lui non mi vedrà piangere.

 

È finita l'era dell' Emilie debole e sconsolata che versa lacrime per uno stronzo.

 

Un sonoro benvenuto invece all'Emilie che si sbronza clamorosamente per non pensare.

 

Giro i tacchi velocemente e ancor prima di rendermene conto afferro e tracanno l'ennesimo cocktail, il primo che ho trovato su un tavolo disabitato e lasciato lì a metà da non so chi.
 

Solo il ghiaccio con cui è imbevuto mi dona un po' di sollievo, lasciando presto spazio ad un rossore persistente sulle gote e ad un forte giramento di testa.
 

Vedo solamente milioni di persone che ballano, chiacchierano, e che si divorano la faccia con baci languidi e frivoli. 
 

Mentre io stringo questo stupido cocktail mano, divorata dalla gelosia e da stupidi pensieri che non mi abbandonano.
 

"Emilie-ssi."

La voce di Tae mi arriva candida all'orecchio, come se fosse una piccola oasi in un deserto di disperazione.
 

"Tae.."

Provo con tutta me stessa a pronunciare il suo nome senza scoppiare in un pianto isterico, trattenendomi a più non posso nello sbattere le palpebre.

Se lo facessi sono sicura che verrebbe giù una vagonata di lacrime degna dell'Oceano Pacifico.
 

"Cosa ti è successo? Ti cercavo prima ma non sono riuscito a raggiungerti."

Mi domanda, aggrappandosi allo schienale di una sedia per non capitolare a terra.
 

"Nulla. Ho solo bevuto troppo. E sono qui da un'ora scarsa." – "Tu invece? Mi è sembrato di averti visto rotolare sotto un tavolo con Jimin-ssi."

 

"Ah sì, Chim Chim non è esattamente in forma." – " Abbiamo iniziato a bere tre ore fa e adesso sta accusando."

Si porta una mano alla nuca come per sforzarsi nel ricordare qualcosa.

"Credo che Nam e Hobi lo abbiano portato in terrazza per prendere un po' d'aria."

 

"Ti sbagli."

Rispondo secca.
 

"Nam è con Is non so dove." 
 

"Cosa davvero?"

 

Annuisco per poi lanciare uno sguardo imbarazzato verso le enormi vetrate argentee che incorniciano la Seul notturna all'esterno.
 

"A quanto pare sembra che tutti avranno un bel finale di serata, stasera." – " Tutti tranne me."
 

Sono talmente concentrata nel non tradirmi con le mie stesse parole, e soprattutto a non intercettare lo sguardo del mio interlocutore, che continuo a fissare un punto indefinito della città, mentre improvvisamente nel riflesso della stessa vetrata appare il volto di Jungkook che mi fa trasalire per lo spavento.
 

"Tranne te?" – "Sei proprio sicura?"

Mi domanda curioso dopo aver fatto cenno a Taehyung di andarsene in quanto "ci avrebbe pensato lui a me".
 

Risulto totalmente incapace, seppur tramite il riflesso del vetro, di reggere il suo sguardo perforatore.
 

L'unica cosa che vedo prima di far sprofondare il volto nella mia stessa mano, è il sorriso di Tae, che dà una leggera pacca sulla spalla di Jungkook per poi scomparire.
 

"Ti puoi girare verso di me?"

Mi chiede, avvicinandosi piano e abbassando di circa mille ottave il tono della voce, come se avesse un pizzico di malizia appena percettibile.
 

"No."

Rispondo secca, senza scompormi più di tanto.


 

Con che cazzo di coraggio riuscirei a guardarti in faccia ora pezzo di deficiente?

 

 

"Quante volte devo chiederti di guardarmi in faccia Emilie?"

La parole gli escono calde e composte dalle labbra, mentre con una dolcezza disarmante avverto le sue dita avide cingermi i fianchi.
 

L'avevo detto che c'era malizia, eccome.
 

Mi si mozza il respiro in gola, e se prima c'era una vaga speranza che riuscissi a girarmi per guardarlo in faccia, ora è totalmente svanita.
 

Dovrei fargli vedere che non sono una ragazzina. Che sono più grande di lui, e per questo matura quanto basta per..

 

"Ti prego Emilie smettila di pensare. So già che sei incazzata con me. Mi basta un solo sguardo per capirti." Fa una leggera pausa prima di intensificare la presa sulla mia vita e mandarmi in cortocircuito il cervello – " E quello che ho visto prima mentre parlavo con Rosè era uno sguardo che parlava da sè."

 

E allora vaffanculo.

 

Mi giro improvvisamente, incapace di divincolarmi comunque dalla sua presa ferrea.
 

Manca poco che non sbatto la faccia contro la sua prima di ritrovarmelo di fronte, mentre mi fissa con uno sguardo a dir poco strafottente.
 

Lo stesso sguardo di chi ha già capito tutto.
 

" Vaffanculo Jungkook."

Gli urlo, mantenendo comunque un contatto visivo inflessibile.
 

In realtà non vedevo l'ora che i suoi occhi fossero solo su di me, che cercasse solo me, che stringesse solo me.

 

" Pure ?" - mi domanda, sorridendo all'impazzata e mostrando quegli incisivi che tanto mi fanno sciogliere – " Lo sai. Non c'è nemmeno bisogno che ti spiego."
 

Strafottenza e sensualità mischiati in una combo mortale come solo lui sa fare.

 

Vuole veramente farmi perdere le staffe.

 

Nonostante io senta la pelle vibrare sotto il suo tocco caldo, tento comunque di districare le sue mani dai miei fianchi, divincolandomi a più non posso e.. invano.

 

" Non mi importa delle altre."

Afferma secco mostrandomi la sua irremovibilità riguardo quanto appena detto.
 

Sento una fitta al cuore clamorosa al solo ascoltare il suono di quelle cinque parole.
 

E far finta di non sentire una cosa del genere è straziante,quasi impossibile considerando che in questo momento i miei freni inibitori sono andati completamente a farsi fottere per l'alcool.
 

"Non me ne frega un cazzo, Jungkook."

Persisto, senza staccare neanche per un centesimo di secondo le catene magntiche che legano i nostri sguardi ormai palesi e bramosi.
 

"A me invece sì, a me frega di tutto ciò che ti riguarda Emilie." 

La sua voce graffiante è così pretenziosa e sicura di sé, che nemmeno faccio caso al momento in cui molla la presa sui miei fianchi per posare le mani delicate sulle mie guance ancora in fiamme.
 

"E tanto per intenderci, non mi frega un cazzo neanche se ti opponi a questo.
 

In pochi secondi sento una pressione divampante attirarmi verso il suo corpo, la stessa che ci ha sempre fatti elettrizzare con un minimo contatto.
 

Mi godo il sapore delle sue labbra sulle mie, immersa nel calore di tremori, entusiasmo e passione miscelati in un cocktail micidiale.
 

Nulla di paragonabile alla prima volta in cui ho assaggiato per la prima volta il suo gusto, mesi fa.
 

Questo è un bacio consapevole e voluto, ma soprattutto atteso da tanto tempo, come se fosse la cosa più preziosa dell'universo.
 

Le nostre lingue si intrecciano prepotentemente, cercandosi e portando i nostri corpi a collidere, mentre incapaci di trattenerci sentiamo e accettiamo l'uno il tocco avido dell'altro.
 

Le mani di Jungkook sono ovunque e da un bel pezzo hanno abbandonato il mio viso per raggiungermi il petto, e sfiorarmi il seno in maniera continua e circolare.
 

Sento la sua eccitazione, la sua voglia indescrivibile di farmi sua che probabilmente si portava dietro, come me, da mesi.
 

Il solo sentirlo così desideroso mi fa stringere ancora di più la presa sui suoi capelli, assaporando ogni centimetro di quelle labbra che tanto volevo far mie, fregandomene di tutto il resto.
 

Ormai sono diventati dei veri e propri morsi quelli che riserbo al suo collo, o al lobo del suo orecchio, beandomi di quei mugolii rochi che escono senza vergogna dalla sua gola.
 

Continuo facendo scivolare velocemente le mani lungo i suoi avambracci, ed immaginandomi le sue vene pulsanti sotto quello smoking nero ed attillato.
 

Ci stacchiamo solo per qualche secondo, giusto il tempo di riprendere un minimo il fiato e di renderci conto di esser scivolati dietro ad una tenda enorme.
 

Dopo aver ossigenato la mente eccessivamente inebriata dall'alcool, realizzo che c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo.
 

"Non qui, non così."- gli sussurro all'orecchio dopo essermi ripulita dal mio stesso rossetto ormai totalmente sbavato e dopo averlo allontanato di poco dal mio busto.
 

Voglio ricordarmidi aver fatto l'amore con lui.

 

Non riuscirei a perdonarmi se ogni mio ricordo svanisse l'indomani mattina, insieme ai sintomi della sbronza. Ma non esiste proprio.
 

"Sono ubriaca marcia Kook." – "Voglio ricordarmi del preciso istante in cui divento tua per la prima volta." – "E non mi importa nulla se pensi che sia una romantica di merd-"

 

Vengo interrotta nuovamente dalle sue labbra, da un bacio più casto e sfuggente del primo ma non per questo meno desiderato.
 

"Intanto ti porto via da qui, poi ci pensiamo."

Mi esorta lui prima di avvolgermi in un abbraccio profondo e privo di qualsiasi artefatto.

- "Basta che stanotte stiamo insieme, del resto non mi importa nulla." – "Resta con me Em."







 

SPAZIOAUTRICE

Buonsalve lettrici del mio 💜.

Come vedete il chapter è piuttosto lunghetto, ma son qui per darvi delle spiegazioni eheh

Come vi avevo anticipato sono diventata molto più attiva sulla piattaforma di Wattpad, dove in realtà questo stesso capitolo è stato diviso in tre parti, e prendono tutte il titolo di "C'è in ballo la maschera".

Il titolo non è solamente un'allusione all'evento ovvero "il ballo in maschera", bensì anche allo sgretolarsi di quei veli che tutti ci portiamo addosso per nasconderci. Cerchiamo di nascondere le nostre paure e debolezze con delle facciate di accondiscendenza, per omologarci e per non mostrare la nostra vulnerabilità.. ebbene questi capitoli non vogliono solamente descrivere la riappacificazione tra i protagonisti bensì la loro voglia di mostrarsi realmente per quello che sono.

Tutto questo vale per la storia di Iseul e Nam, per quella di Jungkook ed Emilie.. per il coming out di Jimin, per l'amore e la protezione di Hobi nei confronti di sua cugina, e anche per Taehyung.

Come ho anticipato sempre su wattpad, il Pov di Tae è in realtà un'anticipazione della mia prossima storia.

Non sarà Mindtrip ( di cui ho pubblicato anche qui il prologo ormai quasi un anno fa) bensì una nuova storia che credo prenderà il nome di "Your name".

Ovviamente nulla è casuale, e come avete potuto constatare da questo capitolo, ma in realtà da tutta la storia in generale, tutto propende verso un amore già predestinato come la stessa leggenda del filo rosso da cui trae spunto il film "Your Name" ( l'ho visto circa 15 volte e lo amo alla follia).

Ebbene vi anticipo che il protagonista sarà proprio il nostro bel Taehyung, che per motivi sconosciuti, come nella trama del film, si ritroverà nei panni di una giovane ragazza, trasferendosi nel suo corpo (senza capacitarsi del perché) e vivendo alcune giornate di ogni mese nella bellissima Venezia.

Viceversa la nostra protagonista si ritroverà nei panni di uno dei più promettenti idol coreani, impegnato nella scalata verso il successo, nei mesi cruciali prima del suo debutto a livello mondiale.

Se siete state attente, avrete notato come la storia del filo rosso sia ambientata dal 2016 in avanti.. ebbene la storia di Taehyung prenderà piede proprio nelle stesse date che segnano la fine del filo rosso, quindi dal 2017 in avanti.

Lo definirei come un sequel in realtà, perché spesso ritroveremo gli stessi caratteri e personaggi del filo rosso, compresi Emilie e Jungkook alle prese con il proseguimento della loro storia.. l'unica differenza è che saranno semplicemente dei personaggi secondari.

Your Name sarà comprensibile anche se non avete letto il filo rosso.. ma ovviamente ci saranno dei piccoli riferimenti che potrete capire solo avendola letta <3

 

Credo di avervi anticipato più o meno tutto.

Spero abbiate capito che con le mie storie nulla è casuale ahahah

E nulla, spero vi stia piacendo e che amiate come me l'idea della nuova storia!

Lasciatemi pure le vostre opinioni, sono sempre bene accette, soprattutto ora che ho intenzione di tornare attiva anche in questa piattaforma!

Un bacio a tutte, a chi commenta, ai ghost readers.. e chi continua a supportarmi a distanza di un anno.

I purple you, e vi chiedo scusa per l'assenza. <3

 

Frances 

   
 
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