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Autore: EleWar    08/06/2019    6 recensioni
"No Sugar, non ne ho mai avuto uno anche perché per me i tatuaggi sono un po’ come i legami…sanno di ‘per sempre’"
Che significato può avere un tatuaggio?
Ecco un'altra storiella per voi, spero che vi piaccia ^_^
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Miki, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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Siccome io sono più impaziente di voi nell'aggiornare, eccomi qui con il nuovo capitoletto.... un po' più lunghetto ma...quello che conta è che vi diverta.
Idealmente lo dedico ad una persona che SA
Buona lettura e buon fine settimana
Vi lovvo
Ele


Cap. 9 I want to break free
 
Tornarono a casa dove a Ryo lo attendeva un’altra prova.
Kaori aveva intenzione di sfoderare il suo asso nella manica.
Stranamente la mattinata era scivolata senza intoppi e Ryo se ne era stato buono buono.
Iniziava a temere che avrebbe vinto la sfida e per un attimo si allarmò.
Sapeva però che il discorso pulizie lo avrebbe steso e già pregustava la vittoria.
 
Posate le borse della spesa, Ryo si precipitò sul divano e vi si schiantò a peso morto. Già stava per lamentarsi che aveva caldo e soprattutto fame, quando Kaori gli si piazzò davanti e con le mani sui fianchi gli disse:
“Caro schiavo, non è ancora finita. Prima di pranzo c’è ancora una cosa da fare. E cioè…. le pulizie!”.
E gli piantò gli occhi addosso per cogliere anche il più piccolo segno di ribellione.
Ma stoicamente Ryo si trattenne e solo una piccolissima gocciolina di sudore scese al lato del viso.
Maledizione, le pulizie erano la cosa più noiosa che esistesse.
E lui le odiava con tutto il cuore… e lei lo sapeva…
Non poteva cedere proprio ora, era andato bene fino a quel momento, sospirando si rialzò dal divano e rispose:
“Agli ordini padrona”
Kaori sorrise, raggiante.
Almeno per quel giorno l’avrebbe aiutata.
Così, mentre Kaori scompariva nello sgabuzzino a prendere l’aspirapolvere, Ryo si mise ad armeggiare intorno allo stereo.
Se proprio doveva pulire, lo avrebbe fatto a modo suo e forse la socia avrebbe apprezzato.
Trovato il cd che cercava, poco dopo averlo inserito scappò in camera.
Kaori allarmata, pensò: “Cosa avrà in mente? Lo sapevo che avrebbe ceduto”
quindi gli urlò:
“Ryo dove stai andando? Non mi pianterai in asso proprio ora? Vuoi già gettare la spugna?”
“No, no aspetta. Non è come credi. Arrivo subito”
Poco dopo, da dietro la porta chiese alla sua socia:
“Kaoruccia dolce potresti premere il tasto play dello stereo?”
Perplessa lei eseguì, in ogni caso non le dispiaceva la musica e l’ascoltava sempre volentieri quando lavorava.
Nel giro di pochi secondi dagli altoparlanti dello stereo partì I want to break free dei Queen e fece il suo ingresso Ryo vestito come Freddie Mercury nel video, spingendo l’aspirapolvere.
Indossava una minigonna di pelle nera, con tanto di calze a rete e reggicalze, una maglia rosa confetto senza maniche, che metteva in evidenza un seno sfacciatamente finto e sporgente, vistosi orecchini fucsia, una parrucca nera anni 60 notevolmente cotonata, e soprattutto si era messo anche dei baffi finti, proprio come il cantante.
Kaori sgranò tanto di occhi, poi cadde a terra in preda ad una crisi acuta di risate.
Ma come si era conciato quell’idiota???
Cosa gli era venuto in mente?
Kaori si rotolava a terra dal ridere e Ryo le passava accanto con l’aspirapolvere, come se fosse la cosa più naturale del mondo, anzi cercava di scansarla perché gli impediva il passaggio, sempre cantando.
La ragazza fra una risata e l’altra ripeteva:
“Sei orribile, sei orribile. Ma cosa ti dice la testa!!”.
Quando inevitabilmente la canzone finì, Kaori aveva le lacrime agli occhi e male alla pancia per il troppo ridere.
Ryo con espressione seria le chiese:
“Be’ non volevi che facessi le pulizie? Cosa c’è, non va bene?”
E lei ancora scossa dalle risate:
“Ma sei orripilante, ti prego vatti a cambiare che altrimenti avrò gli incubi per i prossimi 5 anni”
“Ecco, solo perché non sono bella come te… le tue parole mi feriscono, sei un’insensibile” e si mise fintamente a piangere e a strepitare, con le mani davanti agli occhi.
“Smettilaaaaaaaa! Vattene, non riesco a guardarti” continuando a ridere.
Alla fine, non reggendo più la parte dell’offeso, anche Ryo scoppiò a ridere sguaiatamente.
Ridevano entrambi come due stupidi.
Alla fine però Ryo le chiese:
“Allora cara socia, ho passato la prova almeno?”
“Guarda pur di non rivederti più così, direi che te l’abbuono. Ora però vatti a cambiare sul serio che c’è da preparare il pranzo”
Ryo uscì di scena sculettando… era una visione nauseante e Kaori gli gridò dietro:
“Muovitiiiiiiiiii. Mi fai impressione”
Dovette ammettere però che si era divertita tantissimo.
Magari materialmente le pulizie non le aveva fatte sul serio, e in un certo senso l’aveva fregata, perché facendo il buffone, aveva raggirato l’ostacolo, però….era stato così spassoso che non se la sentì di negargli la prova.
C’era poco da fare, lei era troppo buona, e se andava avanti così, lui avrebbe vinto e visto quel maledetto tatuaggio.
 
Ryo tornò poco dopo, vestito come al solito, jeans e maglietta rossa attillata.
Era decisamente più sexy….sexy come al solito!
Kaori sospirò.
Poi gli disse:
“Oggi sono stanca, dovrai cucinare tu. E mi raccomando, fai un buon lavoro! Io aspetterò il pranzo qui sul divano, tranquilla e beata.” e gli sorrise con aria di sfida incrociando le braccia sul petto.
Ryo si fermò un attimo a pensare.
Poi le disse:
“Gradisci un po’ di tè freddo mentre aspetti?”
Kaori si stupì di quella premura, ma poi si ricordò della regola che gli aveva imposto, e cioè di essere gentile con lei.
Per un attimo le dispiacque che quella gentilezza non fosse spontanea, ma imposta, però subito dopo si consolò dicendosi che per una volta sarebbe stato bello sentirsi vezzeggiata.
Rispose affermativamente e, poco dopo, lui si presentò tutto ossequioso con un vassoio e con un bel bicchiere di tè sopra.
“Ecco a lei signorina Makimura. Spero che sia di suo gradimento” e le fece l’occhiolino.
Era irresistibile, Kaori arrossì soddisfatta.
 
La ragazza sentiva Ryo che armeggiava rumorosamente in cucina, e che ogni tanto si lasciava sfuggire delle imprecazioni, accompagnate da rumori di stoviglie e pentole che cozzavano o cadevano in terra.
Kaori era preoccupata di come avrebbe ritrovato il suo regno e azzardò un:
“Tutto bene?”
“Sì, sì dolce Kaori, non preoccuparti”
Ma le sue rassicurazioni non la tranquillizzavano affatto.
Il profumino che veniva dalla cucina non era male, e sperò che anche il sapore fosse accettabile.
Dopo un po’ il suo socio uscì dalla cucina, si tolse un certo grembiule con dei corvetti neri e delle libellule, andò a prendere Kaori in salotto, le tese la mano per aiutarla ad alzarsi, poi le diede il braccio per accompagnarla in soggiorno; era il ritratto del perfetto gentiluomo, galante e premuroso.
Kaori ridacchiava divertita mentre lui la scortava dicendole:
“Madame, la prego di seguirmi per di qua”
La tavola era apparecchiata di tutto punto e Ryo le scostò la sedia prima di farla sedere.
Il suo socio ce la stava mettendo tutta, e quel gioco a Kaori piaceva un sacco, era altresì sicura che anche Ryo si stesse divertendo tantissimo a recitare tutta quella pantomima.
I piatti erano semplici e un pochino pasticciati, ma Kaori non disse niente.
Anche Ryo si sedette, ma non si decideva a toccare cibo finché non lo avesse assaggiato lei per prima, aspettava che si pronunciasse, era impaziente e ansioso di sapere, tanto che ad un certo punto le chiese:
“Allora?”
Kaori aveva giusto assaggiato qualcosa e ad essere sincera non le sembrava poi tutta questa gran specialità, era commestibile, quello sì.
Però ad un tratto si rese conto che non aveva mai mangiato nulla di più delizioso in vita sua, e solo perché Ryo l’aveva cucinato per lei, solo per lei, con tanto amore.
Non sapeva spiegarsi perché, ma sentiva che quella non era più solo una delle prove a cui Ryo si era sottoposto di buon grado per arrivare al suo tatuaggio.
Lui si era impegnato veramente per compiacerla, per regalarle un pasto buono e gustoso.
Perché lei fosse fiera di lui.
Questa consapevolezza la colpì più di tutte quelle cerimonie affettate che avevano avuto il solo merito di divertirla, ma che non le erano arrivate al cuore.
Alzò lo sguardo dal piatto, per incrociare quello preoccupato del suo socio, e lo guardò intensamente… era così bello, così diverso dal solito, sembrava quasi indifeso, lui lo sweeper n. 1 del Giappone, freddo e impassibile quando si trattava di lavoro, pendeva dalle sue labbra, trepidante, possibile?
Il cuore della ragazza fu travolto da un’enorme ondata di affetto, e allungando una mano sul tavolo, a cercare la sua, rispose:
“E’ tutto buonissimo. Grazie”
Ryo si rilassò visibilmente.
Poi sorrise alla sua dolce socia e, felice di quella lieve carezza che gli stava regalando, le disse:
“Allora mangiamo prima che si raffreddi”
 
Il pranzo passò serenamente, forse più di tante altre volte.
Stava succedendo qualcosa fra i due, ma ancora non ne erano consapevoli.
Un senso di pace e benessere era sceso su di loro, ed erano decisi a godersi quel momento di tranquillità fino in fondo.
 
La prova non era ancora finita e Kaori ordinò a Ryo di lavare i piatti e riordinare la cucina, cosa questa non facile, visto il campo di battaglia che era diventato.
Però Ryo senza protestare si mise al lavoro e terminò abbastanza velocemente.
 
Alla fine si lasciò cadere pesantemente sul divano.
La sua socia non era nei paraggi e pensò di rilassarsi giusto un attimo.
Allargò le braccia sullo schienale del divano, distese le gambe sul basso tavolinetto da caffè, e rovesciando la testa all’indietro, chiuse gli occhi.
Che strana situazione stavano vivendo.
Quelle prove non gli pesavano affatto, tutto era un piacevole diversivo dal loro solito tran tran quotidiano, fatto a volte di pericolo e violenza.
Era leggermente stanco ma felice.
Non ricordava di essersi mai sentito così bene…e tutto era iniziato quasi per scherzo, per la voglia di vedere uno stupido tatuaggio, che magari rappresentava il solito pupazzetto infantile…anche se, nascosto chissà dove.
Sospirò beato.
Tutta quella strana avventura lo stava intrigando sempre più… gli dispiaceva pensare che sarebbe finita al tramonto.
E poi? Cosa avrebbero fatto loro due, sarebbero tornati alla solita vita, al solito gioco delle parti?
Sarebbero stati capaci di tornare indietro?
Quel modo insolito di rapportarsi gli aveva aperto un mondo, certo non avrebbe voluto essere il suo schiavo in eterno, però non gli dispiaceva trattarla più gentilmente, prendersi cura di lei, aiutarla… tutto quello che aveva sperimentato fino a quel momento era stato…. illuminante e piacevole.
Ah sì e poi c’era la ricompensa… vedere il suo tatuaggio… be’ in ogni caso sarebbe stato eccitante.
Immerso nei suoi pensieri e leggermente assopito, percepì una presenza alle sue spalle.
Sentiva la sua aura benefica, si sprigionava dalla sua socia così tanta energia positiva che era sempre un toccasana per lui.
Aprì lentamente gli occhi, rimanendo sempre con la testa buttata all’indietro e si guardarono, Kaori gli sorrideva dolcemente.
Gli chiese: “Stanco?”
Ryo non voleva apparire debole, doveva farsi vedere ancora pieno d’energia, il gioco non era ancora finito, ma Kaori non aspettò la risposta, gli sfiorò la guancia con una bottiglia di birra fresca.
Lo sweeper rabbrividì di piacere al contatto col vetro ghiacciato e si stupì dell’atto gentile della ragazza.
Lei pensava sempre a tutto.
Lui prese la birra e rivolgendole un sorriso grato e allo stesso tempo carico di tenerezza, l’invitò a sedersi accanto a lui e a sorbire insieme la bibita.
Lei scosse la testa, ma si sedette.
Gli disse però:
“Bevi ora, che ti aspetta un’altra prova”
 
Era piacevole starsene mollemente seduti a non fare e dire niente, inconsciamente beneficiavano della reciproca e rassicurante presenza dell’altro.
Ma prima che si arrendessero totalmente all’ozio, Kaori saltò su e disse:
“Pausa finita! Ora ci, o meglio ti aspetta di stendere il bucato”
Ryo si mosse a malincuore, anche se non lo diede a vedere per orgoglio, non era perché gli pesasse l’ulteriore ‘prova’, è che stava così bene lì con lei…
Si alzò stiracchiandosi e docilmente la seguì sul tetto.

A questo punto, se non conoscete il mitico video (e la canzone) in questione, vi consiglio di andarlo a vedere su youtube, così avrete un'idea "visiva" di Ryo casalingo.... almeno in quel preciso momento ^_^
GRAZIE
Ele

 
   
 
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