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Autore: dragun95    09/06/2019    1 recensioni
Un'isola misteriosa e inesplorata sembra lo scenario adatto per un'avventura. Questo è quello che pensa Nathan quando decide di imbarcarsi per esplorarla, ma ciò che trova laggiù è più grande di quanto lui possa aver anche solo potuto pensarlo.
Mostri giganteschi abitano l'isola, i possenti Kaiju e per uno scherzo del destino il ragazzo dovrà imparare a conviverci e cooperare. Perché nelle tenebre un'oscura minaccia si sta preparando a tornare direttamente dal passato.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 12



Il tempo sembrava ormai impazzito, tutta l'isola era sovrastata da grandi nuvoloni neri che la avvolgevano come una cupola, sembrava quasi una scena tratta da un film di disastri naturali, tutte le creature si erano rintanate nelle loro tane, inclusi alcuni Nuikayn che erano troppo spaventati da quel l'avvento che presagiva distruzione, mentre altri più temerari rimasero ad osservare lo scorrere degli eventi.

Dal cratere in cui era situato il cristallo vitale per i Kaiju, King Ghidorah si poggiò sopra di esso aprendo le ali per tutta la loro lunghezza e portando le tre testa al cielo ruggì scagliato dei fulmini fino alle nuvole nere caricandole di elettricità che iniziarono a sprigionare tuoni a destra e a manca,

-Uno spettacolo magnifico, il Maestro che riprende il suo posto all'apice della gerarchia dell'isola e della catena alimentale- disse esaltato Gharad mentre aveva legato Kai ad uno dei cristalli, la quale iniziò a divincolarsi per liberarsi,

-Tu sei impazzito, perché aiuti quel mostro?- era furente è disperata allo stesso tempo per tutto ciò che era appena accaduto ma più di tutto: voleva sapere, lui si girò sorridendole folle e fissandola con il suo occhio rosso,

-Sto solo eseguendo il suo volere, tutti quelli che non fanno parte del nostro popolo meritano di essere cancellati dal pianeta. Insieme a quelli che si oppongono- disse mentre il rumore dei tuoni rimbombava nell'aria, la mora abbassò il capo scuotendo la testa per non sentire quel rumore, che gli faceva tornare in mente brutti ricordi, strinse i denti alzando lo sguardo sul compagno nativo,

-Il popolo che lui ha distrutto. Come puoi aiutarlo dopo tutto ciò?- il biondo le si avvicinò abbassando il viso al livello di quello di lei,

-Capisco come ti senti anch'io ho il tormento di quella notte-.


Nathan rimase immobile ad osservare le sei figure davanti a lui, lo scoppiettio della brace e la luce emessa gli permettevano di inquadrarli meglio, indossavano tutti delle maschere tribali, ma poteva notare dai vestiti primitivi che indossavano che si trattavano di quattro maschi e due femmine, riconoscendo anche i tatuaggi sul loro corpo che in quel momento stavano brillando,

-Non è ancora arrivata la tua fine ragazzo- disse la seconda figura a destra,

-Ma al momento sei bloccato nel limbo, in bilico tra vita e morte- completò l'ultima figura a sinistra, il castano deglutì a disagio, aveva capito di non essere più sulla terra, anche se non sapeva se quel posto potesse essere messo tra qualche parte tra i piani di esistenza,

-Voi...chi.....siete?- domandò infine guardando le figure, che fu la prima figura femminile a sinistra a rispondergli,

-Noi siamo gli Anziani-,

-Siamo stati le guide e dispensatori di sapere del popolo della tribù Kamijun. La stessa di cui fa parte la nostra ultima discendente Kai- lui sgranò gli occhi a quella rivelazione, gli anziani della tribù della ragazza, 

-Vi stiamo osservando da moltissimo-,

-Allora saprete anche che cosa è successo!- disse serio il castano, mentre tutte le figure annuivano in sincronia,

-Uno dei giovani della nostra tribù ha perso la retta via e ha stipulato un patto con un mostro che noi temiamo da generazioni- rispose la figura maschile di destra,

-Quel maledetto ha rapito Kai.....non voglio nemmeno immaginare che cosa abbia in mente per lei. Potete aiutarmi a tornare indietro?- Nathan si avvicinò alle figure ma un forte vento mosse le fiamme vicino a lui costringendolo a fare un passo indietro,

-Sfortunatamente noi non facciamo più parte di quel mondo. Possiamo solo osservare l'orizzonte degli eventi- rispose la secondo figura femminile a sinistra, lui strinse i denti furioso,

-Quindi lascerete che quel mostro distrugga la civiltà fuori dall'isola. Avete idea delle vite che potrebbe spezzare e sopratutto del disastro che potrebbe portare al mondo?-,

-Lo stesso che voi persone da fuori state facendo con le vostre mani?-,

-Sappiamo come state riducendo la terra, lo vediamo ogni giorno- le fiamme del falò si innalzarono come una vampa, mostrandogli i problemi che stavano opprimendo il pianeta,

-Credi che lui possa fare di peggio di quanto possiate fare voi?- quella domanda lo colpì come un pugno nello stomaco che il ragazzo fu costretto ad incassare.


Godzilla stava continuando a fare la guardia al suo amico umano, ma ormai lo sentiva troppo debole, iniziava a pensare che non ce l'avrebbe fatta, quando un'improvvisa folata di vento arrivò su di lui, alzò la testa vedendo Mothra e Rodan planare vicino,

"Quanto ci avete messo?" Ringhiò il grosso dinosauro,

"Vedo che sei messo male Zilla" ammise Rodan avvicinandosi a lui, poteva sentire quanto il suo amico fosse debole,

"Ghidorah ha rivendicato il dominio sull'isola" disse la grande falena guardando il ragazzo coprendolo con le sue ali, i due annuirono, avevano sentito anche loro il verso trionfante del drago tricefalo, che reclamava il suo dominio,

"Non ha importanza, ora dobbiamo pensare a Nathan!" ruggì Zilla serio alzandosi lentamente in piedi, il grosso mostro alato osservo il ragazzo,

"Che hai in mente? Noi non possiamo aiutarlo!" Iguardò il suo amico e re, lui gli lanciò uno sguardo consapevole di cosa volesse dire,

"Ho un piano per aiutarlo. Ma ho bisogno di energia....devi colpirmi in pieno col tuo raggio!" Entrambi i Nuikayn guardarono Godzilla increduli della sua richiesta.


Nathan rimase con il volto basso e i capelli che gli coprivano gli occhi, gli Anziani non avevano tutti i torti, avevano ridotto molto male il loro pianeta e questo era solo colpa loro, il popolo di Kai era primitivo questo era vero, ma a quanto gli aveva raccontato la ragazza rispettavano la natura e cercavano di non danneggiarla il più possibile, invece le persone al di fuori non avevano fatto altro che usare le sue risolse e produrre inquinamento che stava lentamente uccidendo il loro mondo,

-Avete ragione...noi non stiamo portando rispetto al nostro mondo. Non tutti almeno- ammise sconsolato, tutte le figure restarono in silenzio mentre le fiamme si abbassarono tornando normali,

-Ammetti che la tua gente ha fatto del male al nostro mondo?- il castano annuì per poi stringere i pugni con forza fino a sbiancare le nocche,

-Ma questo non ha niente a che fare con Kai! Non posso lasciarla nelle grinfie di quel pazzo e di quel mostro!-,

-Ti interessa davvero di lei?- chiese la prima figura femminile, lui fece un passo in avanti mentre le fiamme si mossero contro di lui, serrò la mascella alzando le mani come scudo per coprirsi il volto e saltare tra le fiamme arrivando davanti agli Anziani, i quali restarono perfettamente seduto e composti, il ragazzo si tolse la giacca in fiamme restando a torso nudo mentre alcune ciocche di capelli si erano bruciate,

-Io la AMO. Per lei darei la mia stessa vita, la mia anima. Se credete che resti qui a lasciarla nelle grinfie di quel maledetto pazzo....SCORDATEVELO!- urlò l'ultima parola così forte che fece eco in quel luogo, guardando male i sei davanti a lui, loro rimasero impassibili, non sapeva dire la loro espressione da dietro quelle maschere.

-Lo sappiamo, abbiamo visto come ti sei battuto per difenderla- iniziò uno di loro,

-Con coraggio e spirito di sacrificio...la virtù di un'Anziano- continuò un secondo,

-Una persona degna della nostra fiducia- il castano rimase interdetto a quelle parole, non capiva dove volessero arrivare,

-Non sarai un nativo dell'isola ma sei un membro della nostra tribù nell'animo- gli disse il terzo degli Anziani, mentre tutti alzavano una mano verso di lui in perfetta sincronia, come se fossero una sola persona, 

-Noi affidiamo nelle tue mani le vite degli ultimi membri della tribù. Ti stavamo aspettando- quando la seconda donna degli Anziani finì di parlare Nathan sentì il suo intero corpo andare a fuoco, vedendo che la ferita compariva sul suo petto di un color rosso incandescente propagandosi in ogni angolo delle sue vene fino al tatuaggio che si stava illuminando come magma, sentendo come un ruggito nascergli dal profondo della gola.


[Qualche istante prima]

Rodan si posizionò dietro alle spalle di Godzilla, il quale osservò il ragazzo ormai esanime ai suoi piedi, non avevano più molto tempo,

"Sicuro di quello che fai?" Gli chiese il mostro alato molto preoccupato del suo piano, il grosso rettile voltò la testa guardandolo,

"Non abbiamo più tempo. O la va o la spacca!" Affermò lui, guardando Mothra che stava ricoprendo ancora una volta il ragazzo con la polvere prodotta dalle sue ali, lui gli disse con lo sguardo di spostarsi, la grande falena sebbene a disagio obbedì e si tolse dalla traiettoria, mentre Rodan si stava surriscaldando di energia aprendo il becco e sparando il suo raggio rosso che colpì in pieno la schiena di Godzilla che ruggì di dolore, ma era proprio quello che voleva, la cresta di placche sulla sua schiena iniziò ad illuminarsi di rosso, segno che stava assorbendo il calore, riaprì gli occhi che erano ora erano di un bagliore rosso, apri le fauci sparando un raggio atomico di colore rosso verso il terreno, avvolgendo il corpo di Nathan con esso.


-Non ti ho mentito quando ho detto di essere stato colpito da un fulmine ed essere caduto dalla scogliera. È stato quello che mi ha causato questa- ammise indicandosi la cicatrice al volto, 

-Allora perché?-,

-Lo ha fatto per scegliere il più forte, l'ultimo sopravvissuto e il migliore della tribù. Il solo che poteva elevarsi ad uno stato superiore e guidare la nuova era- la mora lo guardò sputando a terra,

-Questa è follia, la troppa vicinanza con quel mostro ti ha reso pazzo Gharad!-,

-Al contrario Kai, mi ha aperto la mente. Non sai com'è il mondo là fuori?- lei deglutì spostando lo sguardo per non rispondere, lui allora gli afferrò il volto per costringerla a guardarlo negli occhi, rabbrividì al suo sguardo cercando di sottrarsi alla sua presa,

-Il mondo sta morendo e sono quelli di fuori che lo stanno uccidendo. Non hanno il benché minimo rispetto...sono dei parassiti che devono essere fermati o prosciugheranno il mondo della sua vita fino a distruggerlo.....ma questo il tuo amico non te lo ha detto vero?- lei abbassò lo sguardo sentendo la presa sul suo viso allenarsi e lasciarla andare, il biondo fece qualche passo indietro iniziando a ridere folle,

-Una volta che quelli di fuori saranno stati tutti annientati, il Maestro dominerà sul mondo. E il nostro popolo sarà l'unico degno di starci- Kai alzò di scatto la testa furente,

-Il nostro popolo? Siamo rimasti solo noi due....non ci sarà più nessuno, la terra apparterrà ai Nuikayn....a quel maledetto usurpatore- non riusciva a capire il suo modo di ragionare come poteva parlare di Popolo se non ci sarebbe stato più,

-Proprio per questo sei qui è la ragione perché sei sopravvissuta. Del perché il destino ti abbia risparmiata, dandoti una sorte diversa da quella degli altri....perché noi siamo i Prescelti, destinati a ripopolare la terra dopo che il Maestro avrà finito la sua opera- Kai da prima rimase confusa dalle sue parole ma poi, lentamente iniziò a comprendere e un'espressione di paura e disgusto si dipinse sul suo volto,

-Col cazzo, non farò mai una cosa del genere insieme a te!-,

-La nostra progenie ripopolerà la terra è il nostro destino, quello di stare insieme- disse  incamminandosi verso di lei, la mora scosse la testa divincolandosi di più contro il cristallo con più forza per liberarsi,

-Non preoccuparti col tempo imparerai ad amarmi- disse prendendole il mento tra le mani, lei digrignò i denti sputandogli in faccia,

-Io AMO Nathan solo lui! Non potrei mai amare te!- gli rispose ferma e seria, lui si tolse lo sputo con la mano, sorridendo, lui avvicinò il viso al suo portando le labbra alle sue, lei cercò di spostare il viso di lato ma la sua presa era troppo forte, strinse gli occhi sentendo il suo respiro sulle sue labbra, ma un grande ruggito che conoscevano entrambi rimbombò in tutta l'isola con la stessa intensità di una bomba atomico.
  
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