Questa one-shot è dedicata a una persona, senza la quale questa
one shot non avrebbe avuto ragione di essere scritta e pubblicata.
Ci stavo lavorando da un po’ sull’idea di scrivere una Draco/Harry
per te, ho fatto vari tentativi e questo è stato l’unico che non solo non ho
cestinato, ma che ho deciso di pubblicare.
A te, Jayne, con la speranza di essere stata almeno bravina!!!!!
Ti adoro,
tua Val.
Temptation
-L’unico
modo per liberarsi di una tentazione è cedervi-
[Oscar
Wilde]
Cos’è che più lo attraeva di lui? Gli occhi. All’apparenza freddi,
ma erano capaci di penetrarti dentro, talmente erano intensi quando si
guardavano negli occhi.
Bramava tutto di lui, e
mai si sarebbe aspettato di trovarsi in quella situazione. Se glielo avessero
raccontato, non ci avrebbe creduto. Lui, il Bambino Sopravvissuto, il
Prescelto, il Paladino del Bene, voleva più di ogni altra cosa al mondo, il
corpo di Draco Malfoy, il re delle Serpi, un ex Mangiamorte. Il desiderio che
aveva di lui aveva superato l’odio.
Lui era di fronte a lui, che lo guardava intensamente, anche lui
preso dalla stessa vampata di desiderio dell’altro. Anche lui faceva fatica a
credere a quello che provava, alla brama che lo aveva invaso da giorni ormai e
che stava, finalmente, per soddisfare in quell’umida sera di metà ottobre.
“Potter…”
“Malfoy…”
Non dissero altro, si limitarono ad avvicinarsi, fino a trovarsi
uno di fronte all’altro. Le bocche, dischiuse, facevano fuoriuscire i loro
respiri. Quello del biondo sapeva di menta, quello del moro sapeva di
liquirizia.
“Sono giorni che ci fissiamo. Dobbiamo risolvere questa cosa,
Malfoy…”
“No Potter. Sono giorni che tu
mi fissi. Che mi desideri.”
“Non mi sembra che ti sia dispiaciuto, comunque. A meno che tu non
abbia avuto un palloncino dentro i pantaloni, Malfoy, direi che ti sono
piaciuti i miei sguardi libidinosi sul tuo prezioso corpo….!”
Harry potè giurare di aver visto le guance di Draco, prendere un
leggero colorito roseo. Ma, nel suo sguardo, c’era tutt’altro che imbarazzo: c’era
lussuria. Erano mesi che reprimeva la brama che aveva di Harry. Lo voleva.
Reprimeva i ringhi ogni volta che quella sudicia Weasley lo sfiorava, lo
baciava. Lui doveva essere suo, e se
ne fregava se erano nemici giurati sin dal primo giorno che si erano
incontrati, se ne infischiava se lui era un Mangiamorte e l’altro il Prescelto,
tutto l’opposto del Male. Nulla era importante, se non il desiderio che lo
logorava dentro da mesi. Troppo tempo era passato, e troppo la sua voglia era
cresciuta, fino a diventare una necessità.
Sì, il Principe delle Serpi era omosessuale. Gay, per usare un linguaggio
più colloquiale. E aveva smesso di vergognarsene, tanto che aveva persino
mollato Pansy Parkinson dicendole la sincera verità: lui non provava il benché minimo
interesse nei suoi confronti né nei confronti dell’intero universo femminile.
C’erano stati diversi ragazzi che gli erano piaciuti, primo fra
tutti Blaise Zabini. Aveva adocchiato anche Theodore Nott e Zacharias Smith ma
nessuno aveva provocato in lui tanti brividi ed emozioni quanto il Grifondoro
in questione. Lui era tutta un’altra
cosa.
“Potter… io ho un’idea per risolvere la questione….”
“Sentiamo: quale sarebbe?”
Malfoy non parlò, si limitò ad avanzare verso di lui,
costringendolo ad arretrare, fino a trovarsi con le spalle al muro. Lo baciò
con irruenza, con passione, una passione talmente forte da sfociare in
violenza. Stava violando la bocca del
moro, che, incredulo, era rimasto fermo per i primi istanti, poi aveva risposto
al bacio con lo stesso impeto del biondo. Gemette nella sua bocca, quando Draco
aveva cominciato a strusciare il proprio bacino contro la sua erezione.
Gli tremarono le ginocchia, quando la bocca del Serpeverde si
spostò sul lobo del suo orecchio, mordicchiandolo. La mano di lui si era fatta
strada nei suoi pantaloni all’improvviso, intrufolandosi poi nei boxer, andando
a stringere l’erezione del ragazzo con dolcezza. La mano si muoveva su e giù
sul suo membro, provocando innumerevoli brividi a Harry, che aveva mandato a
farsi fottere l’asfissiante voce della sua coscienza che gli intimava di
ritrarsi e andare dalla sua legittima ragazza.
“D-draco…” mormorò quando la mano smise di muoversi. “C-continua…”
Draco ghignò.
“Non ho mica finito…”
Era un diavolo. Il diavolo tentatore. Si era inginocchiato davanti
a Harry, il viso all’altezza dell’inguine del giovane.
In un attimo, i suoi pantaloni furono a terra, seguiti
immediatamente dopo dai boxer.
Quasi urlò, quando Draco prese in bocca il suo membro.
Piacere. Solo piacere. Niente pensieri per la testa, solo la
lingua serpentina di Draco che lo stava facendo morire.
Le sue mani finirono tra i capelli di Draco, stringendoli,
attirando ancor di più la testa di Draco verso di sé.
Lo sentì ghignare di nuovo.
Un’ondata di piacere più potente delle altre lo travolse,
facendolo gemere e urlare: era venuto.
Piegò la testa all’indietro, ansante.
“La tua Weasley ti fa godere così?” chiese provocatorio Draco,
conoscendo già la risposta.
Harry lo guardò negli occhi. Scosse la testa.
“Io e lei non…andiamo a letto…”
Draco rise. Si allontanò da lui, ancora ghignando.
Quando fu alla porta, prima di uscire dalla camera si voltò verso
il Grifondoro.
“Quando la lasci, vieni in camera mia, ti farò conoscere il vero
sesso!” E se ne andò, lasciandosi Harry alle spalle che ancora fissava il punto
in cui due secondi prima c’era Draco.