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Autore: Sherry93    10/06/2019    1 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche


CAPITOLO 38

 

Sbattei più volte le palpebre studiando Solas addormentato al mio fianco, ero reduce da un’altra notte passata con Banal’ras ad allenarmi. Feci scorrere la mano sul lenzuolo cercando e afferrando quella del mio lupo, a quel gesto abbozzò un sorriso.

-Vorrei comprarti uno zaino-

Brontolò qualcosa senza senso -Ed ecco emessa la sentenza per il mio inseparabile compagno di avventure...- mormorò ironico

Sorrisi -Con macchie di sangue, residui di sabbia e terra da quasi ogni angolo del Thedas… non scordiamoci le varie bruciature che Vivienne ti ricorderà con piacere dovesse averne l’occasione. Fen’harel il potente Dio elfico che prende fuoco da solo...- ridacchiai al ricordo, era stata una fiammella innocua, prontamente spenta.

-Oh dei… quel bastone era orribile e ingombrante...- mormorò

-Non dare la colpa al bastone hahren, ti sei dato fuoco- e risi. Aprì gli occhi, divertito mi sorrideva -Il tuo bel sedere ha contribuito a farmi perdere la concentrazione, da’len- presi a dondolare la mano che gli stringevo -Stupido...- si avvicinò e premette dolcemente le labbra sulle mie.

-Dorian mi ha detto che oggi c’è il mercato, andiamo?- mi aveva raccontato che avveniva una volta ogni due settimane, ed era il più grande, dopotutto eravamo nella capitale. E se coprivamo le orecchie con la grande folla che si riversava nella piazza, non avremmo avuto problemi.

Sbadigliò e rimaneva a fissare il soffitto -Non penso sia una buona idea...-

Sospirai accasciandomi delusa sul cuscino -Perchè?-

-Siamo in Tevinter e ad un mercato del genere non si vendono solo oggetti- spiegò con una nota triste nella voce. A quell’osservazione, a cui stupidamente non avevo pensato, rimasi inorridita -Scusa...-

Voltò il viso verso il mio abbozzando un sorriso -Di cosa vhenan? È il tuo modo di pensare che è corretto, non dovrebbe esistere il commercio di essere viventi, non dovrebbe essere considerato normale. Sono io che dovrei chiedere scusa a loro...- concluse con un sorriso triste, gli strinsi forte la mano -Smettila di darti la colpa. Non l’hai fatto intenzionalmente e rimedieremo-

Lo sguardo si addolcì come tutti i lineamenti, per poi alzarsi a sedere -Andiamo?- ero titubante -Sicuro?- si mise in piedi tirandomi, accolsi quell’incitazione.

 

 

-Perchè non viene con voi?- mi chiese Cassandra, facendo finta che Banal’ras non esistesse, anche se era seduto all’estremità opposta del divano dove era lei. Quando possibile lo ignorava, purtroppo otteneva l’effetto contrario, la spia elfica sembrava trovarlo divertente.

-Perchè non voglio interferire in quello che è evidentemente un appuntamento- replicò Banal’ras tranquillo continuando a leggere un libro -Sempre che non voglia andare anche tu, Spirito della Fede-. La Cercatrice lo guardò male e prese il cuscino che aveva da parte lanciandoglielo forte addosso -Con te neanche morta- non so per quale motivo però fosse leggermente arrossita. L’elfo sorrideva divertito e chiuse il libro appoggiandoselo in grembo, notai la copertina e smisi di respirare -Quello…?- indicandolo con un dito

-È arrivato stamattina presto, me lo ha mandato Varric, ma non sono ancora riuscita a prenderlo...- e fissò la spia elfica che lo alzò verso di me -È interessante, poi dovrò chiedere delucidazioni a Solas- cercai di afferrarlo, ma mi evitò. Gli venne sfilato dalle mani dal mio lupo che studiò attento la copertina e mi guardò perplesso -Non voglio sapere da chi ha preso informazioni...- e me lo passò, raffigurava due elfi troppo familiari, un uomo senza capelli e una donna con i miei Vallaslin in viso…

Varric Tethras

Fade-Tongue*

 

Ancora inebetita a guardare il titolo, sparì alla mia vista ritornando nelle mani di Banal’ras -Non lo voglio leggere- affermai -Invece non è per niente male- replicò la spia elfica. -Io… io...- balbettai e passai gli occhi da una Cassandra curiosa a lui alquanto interessato. Mi rischiarii la voce e con un gesto della mano feci cenno a Solas di scappare. Non avrei tolto nessun dubbio, se lo scordava! Varric!!!

 

 

Camminando per le vie della città, Solas mi prese per mano -Io ammazzo Dorian! È l’unico che può aver sentito quelle mie parole!- sussurrai seccata -Più le altre persone in biblioteca- aggiunse

-Ma l’unico a cui Varric avrebbe chiesto!- replicai

-Il nostro essere discreti e sparire, trascinato dall’inquisitrice negli angoli deserti di Skyhold, deve aver fatto scaturire molta curiosità- disse divertito -Soprattutto il rintanarsi nella biblioteca sotterranea...- insinuò malizioso

Sorrisi -Facevano piacere anche a te però quei momenti da soli...-

-Moltissimo, anche se abbiamo rischiato di avere la nostra prima volta su quella scrivania impolverata e quei libri ammuffiti...- borbottò per nulla compiaciuto -Decisamente poco romantico- concluse. Ridacchiai -Suppongo che quello abbia accentuato il tuo ferreo autocontrollo-

Il sorriso si propagò nelle mie amate iride grigie -Non avrei permesso che la tua prima volta fosse su un tavolo e in una stanza dove avrebbe potuto entrare chiunque, in qualunque momento- rispose serio. Sentii le guance scaldarsi -Avevi capito che ero vergine?- mi strinse la mano accarezzandone il dorso con il pollice -Hai imparato con me a baciare. Non sai quanto scoprire questa cosa mi abbia agitato vhenan e sia rara per un immortale con i miei anni- spiegò dolcemente. Lo trascinai decisa in una stradina laterale, stretta e deserta, senza preavviso mi impossessai delle sue labbra. Mi staccai per riprendere fiato, ma affondò nella mia bocca accarezzandomi il palato e la mente si annebbiò. Cercando di non perdere la ragione, dimenticando dove eravamo, lo scostai da me -Andiamo, se no non troviamo più niente!-

 

Arrivammo a destinazione. La piazza era immensa, file di bancarelle che vendevano dagli oggetti più disparati, a cibo, bevande e qualunque cosa si potesse desiderare. Una bella folla calpestava il ciottolato di pietra, dove in alcuni punti era rotto e si notavano dei pezzi di mosaico verde e oro, che si espandeva fino a degli edifici e vari porticati.

-Cosa c’era qui?-

Venni spinta. Misi tutto il peso sulla gamba che avevo portato in avanti usandola come perno per voltarmi, la mano andò istintivamente sul pugnale che avevo in vita sotto al mantello. Un braccio mi passò sulla vita e Solas mi strinse contro di lui, alzai gli occhi e vidi nei suoi un leggero bagliore, di fronte a noi un ragazzino che non riusciva a muoversi con uno sguardo terrorizzato -Più o meno quello che c’è ora, vhenan. Da’len il borsello- e porse una mano verso di lui. Mi toccai sconcertata il fianco, diavolo non c’era veramente più!

-Lascialo Solas- sussurrai e mi avvicinai al piccolo elfo che si destò dall’incantesimo, lo presi dal braccio e porsi una mano, mi ridette senza indugio i miei soldi, li rimisi al proprio posto e mi inchinai alla sua altezza. Spaventato a morte, direi. Accennai un sorriso e mi guardai intorno, vidi una bambina poco lontano che ci fissava e aveva le lacrime agli occhi, la sorella? O un’amica?

-Dei consigli. Primo: scegli con cura la persona a cui rubare. Secondo: se mi spingi ti si nota subito, non lo fare- Gli posizionai una moneta d’argento di fronte al viso -Terzo: si veloce e silenzioso, nessuno deve notare quello che fai, nè a chi rubi, nè a chi ti sta intorno. Chiaro? Questa è tua, giusto?- gli occhi erano sgranati dallo stupore, e non proferiva parola. Annuì con un cenno del viso e gliela misi in mano. Ci guardò entrambi sbigottito e corse verso la bambina.

-Insegnerai ai nostri figli a rubare?- domandò curioso. Sorrisi e mi avvicinai incatenando le mie iridi alle sue -Torna sempre utile. Figli? Di quanti stiamo parlando?-

-Inizierei con due- mormorò non spostando l’attenzione dal mio viso. Il sapere questo suo desiderio mi scaldò il cuore, lo guardai dolcemente e non potei che ritenermi estremamente fortunata che con tutti i millenni a distanziarci, ci fossimo trovati e avvicinati tanto dal voler formare una famiglia. Prima che potessi rispondere, ci fu un urlo che mi fece voltare. La piccola elfa di prima stava piangendo e il ragazzino a cui avevo dato la moneta era a terra. Un uomo umano vestito con degli abiti raffinati gli stava urlando contro, per poi tirargli un violento calcio. Strinsi le mani a pugno, stavo per andare a spaccargli la faccia, ma venni trattenuta. Solas con uno sguardo altrettanto furioso e triste, negò con la testa -Se intervieni ci ritroveremo altri schiavisti addosso, oltre alle guardie-

Strattonai il braccio da cui mi teneva, avrei ammazzato quel bastardo! -Sono solo dei bambini!-

-E anche se lo uccidi, c’è già qualcuno pronto ad impadronirsi dei suoi chiavi. È un ciclo che non si elimina se non alla radice-

-Quando interverrai?- dissi nervosa dal dover obbligarmi a far finta che fosse normale. E lo era! Sembrava che fossimo gli unici a preoccuparci della scena che avevamo davanti!

Solas mi tirò e girò verso di lui in un mezzo abbraccio. Un altro urlo di terrore e disperato mi arrivò alle orecchie. Presa dall’istinto di porre fine a quella crudeltà, venni bloccata con forza dal mio lupo, in una stretta ferrea. La vista mi si appannò -Fammi intervenire, vhenan- dissi con voce ferma -Andrebbe ucciso come il mostro che è, ma gli farò la grazia di non accorgersi neanche che sarà già morto- continuai spietata. In risposta venni tirata lontano da quella scena -Stavamo cominciando ad attirare l’attenzione, eravamo troppo fermi- sussurrò -Non puoi fare niente ora per loro vhenan, mi dispiace. Ma ti prometto che le cose cambieranno-

Mi aveva portato al limitare della piazza, vicino a delle colonne dove non c’era nessuno. Lasciai scorrere le lacrime che avevo trattenuto, appoggiando la fronte sulla spalla di Solas cercando di calmarmi. Mi scostai asciugandomi il viso e sospirando profondamente -Avevi ragione… era meglio non venire...-

Appoggiò la mano sulla mia guancia -Cerchiamo uno zaino dove ci stiano dentro tutti i miei libri, ok?- disse dolcemente. Mi abbandonai al palmo caldo -Come fai… come facevi a sopportare tutto questo?- avevo intravisto il suo cambiamento di umore solo dagli occhi, ammiravo quella falsa indifferenza, quando ad uno sguardo più attento si capiva che anche lui lo avrebbe ridotto in cenere. Sorrise lievemente -Aspettavo paziente che la mia ragnatela si chiudesse su di loro e mandavo in omaggio il cadavere dei loro aguzzini agli Evanuris- spiegò freddo al ricordo -Molti, come adesso, godevano nell’assistere e procurare la sofferenza negli altri-

-La vendetta ha bisogno del suo tempo...- mormorai

-Esatto, vhenan- e facendosi avanti mi prese per mano e ci mischiammo tra la folla.

-Quindi… rispiegami le regole per rubare, mi sembri esperta...- disse lanciandomi un’occhiata divertita e fugace, cercando di distrarmi e tirarmi su il morale. Sorrisi lievemente -Ti interessa davvero? Lo hai mai fatto?-

-Mi è capitato quando ero uno schiavo, anche se lasciavo le parti complicate agli altri, mi limitavo a fare da supporto. E tu?-

-Quindi io faccio la maggior parte del lavoro e tu distrai il malcapitato?- domandai squadrandolo divertita -Sì, ti ci vedo-

-Stai dicendo che sarei troppo scarso?- replicò facendo finta di essersi offeso. Ridacchiai -Non voglio dover scappare a perdifiato e combattere con le guardie!- prima che potesse rispondere puntai ad una bancarella con diverse stoffe, pelli, borse e soprattutto zaini, li passai uno ad uno -Vuoi proprio disfarti del mio zaino…- disse Solas alle mie spalle -Assolutamente sì- me ne rigirai uno in mano con una pelle spessa di un colore blu scuro, resistente direi, deve esserlo. -Aggiudicato?- domandò Solas

-Ti piace?-

-Direi di sì, altro?- stava per pagare, ma gli bloccai la mano e misi le monete in mano al venditore per poi allontanarmi -Ehi… è mio lo zaino…- si lamentò. Sorrisi e me lo misi in spalla, mi rivoltai verso di lui e lo bloccai mettendogli una mano sul petto, poi indicai una sorta di taverna all’aperto, assomigliava a quella a Val Royal -Prendi posto e arrivo subito- mi guardò teso -Starò attenta, vai-non era convinto, ma si avviò.

Mi confusi tra la folla, avevo adocchiato una vetrina con esposti dei quadri sotto le arcate al limitare della piazza. Facendomi strada tra la gente la raggiunsi. Raffiguravano edifici imponenti, figure di spicco e varie frutta e verdure in diverse posizioni… niente che attirasse la mia attenzione. So che gli piaceva pitturare, ma non vedevo nulla che facesse al caso mio.

-Vede qualcosa che le interessa?- domandò una voce femminile prendendomi alla sprovvista. Alzai lo sguardo, da parte a me una donna umana di mezza età che mi fissava incuriosita.

-Cerco un regalo…- dissi esitante, mi fece cenno di seguirla all’interno, notai altri quadri, era una stanza piccola, ma accogliente con un odore particolare, probabilmente dei colori usati.

-Pensava ad un quadro, pennelli, colori…-

-Lui di solito pittura sulle pareti, ma non ha tempo per qualcosa del genere adesso e… non so… speravo in qualcosa che potesse sostituirlo- non avevo bene le idee chiare neanche io.

La vidi osservare gli scaffali alle sue spalle -Lui?- domandò

-Sì… mio marito-

Sorrise e prese una piccola scatola in legno con delle incisioni particolari in oro, che in centro sul coperchio formavano la parola elfica “orgoglio” cioè “Solas”. Rimasi basita, sapevo che a qualche miglio di distanza c’era la città con lo stesso nome del mio lupo, ma…

-Dove… dove l’ha trovata?-

-Mi è stata venduta parecchi anni fa e so che è molto antica, il suo aspetto con il passare del tempo non cambia, sicuramente c’è qualche magia. Nessuno ne è mai stato interessato, le reliquie elfiche non sono richieste, ma è sempre stata particolare- la aprì e vidi all’interno diversi colori che passavano dalle tonalità più chiare a quelle più scure. Le incisioni dorate erano presenti anche lì, non c’era uno spazio libero, alzai gli occhi verso la donna che sorrideva -Si nota così tanto che sono un elfa?-

-Un umano non avrebbe tenuto il cappuccio, e gli elfi che vivono da queste parti non vengono qui, sanno che non si possono permettere quello che vendo- spiegò tranquillamente

-Capisco… va bene, la prendo, è molto bella-

-Benissimo, vedrà che gli piacerà, sono molto rari questi oggetti-

Pagai e misi la scatola nello zaino nuovo, mi avviai dove avevo lasciato Solas, lo vidi ad un tavolo in un angolo e mi sedetti di fronte a lui

-Ti eri persa?- domandò curioso

Sorrisi -Più o meno- mi fissava attentamente -Che c’è?-

-Stai facendo la misteriosa-

-Se lo dici tu-

Continuò a fissarmi da capo a piedi, assorto. Posai i gomiti sulla tavola e unii le mani di fronte al mio viso, per poi appoggiarmi con il mento e sorrisi -Ma’arlath?- incatenò le iridi alle mie -Cosa mangiamo?- sbatté più volte le palpebre preso in contropiede e abbozzò un sorriso -Non mi stai dicendo qualcosa…- distesi le labbra in un largo sorriso -Che brutta questa sensazione, vero?-

-Piano, piano me le stai facendo pagare tutte- affermò divertito

-Mmm…il conto è ancora molto lungo…- stando al gioco -Non so quando finirò-

Ridacchiò e alzò una mano per chiamare un cameriere, ordinando il pranzo. Poco dopo arrivarono le pietanze.

-Mi devo preoccupare?- chiese intanto che fissava il piatto

-No, vhenan…-

-Quindi posso avere il mio zaino nuovo?- e alzò lo sguardo con un’espressione furba in viso

Sorrisi -Per adesso… no, te lo darò a casa-

-Quindi centra lo zaino…- rispose facendo scivolare uno sguardo predatorio su di me, mi limitai ad un’espressione innocente, mi piaceva quando mi guardava così. I suoi movimenti come il modo di fare cambiavano di pochissimo, teneva la passione che vedevo danzare negli occhi sotto il controllo della sua calma apparente. Terribilmente affascinante. Si alzò e si sedette da parte a me, cambiando tattica. Ora mi stava mostrando la faccia da lupacchiotto che mi faceva letteralmente sciogliere. Sorrisi e guardai da un'altra parte -Smettila, come sei curioso…-

Passò un braccio dietro alla mia schiena avvicinandosi del tutto, sentivo il respiro sulla guancia e poi le sue labbra morbide -Vuoi attirare l’attenzione?- sussurrai. Vidi con la coda dell’occhio lo zaino muoversi, lo bloccai prontamente tenendolo ben chiuso, rigirai il viso verso il suo e mi mostrò un sorrisetto -Ah… non è così semplice, cuore mio-

-Ho notato- rispose fissandomi le labbra. Poi sarei io quella tremenda? Sospirai tenendo a bada pensieri non adatti a quel momento. Si scostò -Vado a pagare- e si alzò, fissai la sua schiena che si allontanava e notai alcuni sguardi verso di me, li ignorai. Mi alzai anche io prendendo lo zaino, una persona che percepii all’ultimo momento si fece troppo vicino, stavo per voltarmi, ma una punta affilata si posò contro la mia schiena.

-Vai avanti e usciamo da qui, nel vicolo a destra-

-Stai facendo un’idiozia-

In risposta ricevetti una pressione più forte dalla punta, ubbidii e cercai con lo sguardo Solas

-È inutile che cerchi il tuo amico, stiamo sistemando anche lui-

Trattenni una risata, lui starà sistemando voi, come farò io con te, senza occhi indiscreti puntati addosso. Rimasi tranquilla lasciandomi spingere dove voleva. Ci insinuammo nella stradina resa buia dagli edifici che impedivano a raggi del sole di passare, notai altri individui in penombra.

Avvicinandoci distinsi Solas e altri due uomini -Cosa state facendo? Perché non vedo quelle cose che usi di solito?-

Uno dei due lo guardò atterrito -Non funziona! Non escono!- di che diavolo stanno parlando? Mi rivolsi verso Solas che mi studiò per poi sospirare sollevato. Sì, sono illesa, che succede? Ritornò con lo sguardo sul ragazzo che teneva in mano un oggetto, non capivo cosa fosse. -Visto che avete dei problemi, noi avremmo da fare- dissi scocciata per l’ennesimo imprevisto in cui ci eravamo ritrovati.

Uno schiaffo parecchio forte mi arrivò in pieno viso, rimasi un attimo stupita ritrovandomi a fissare il terreno. La rabbia stava emergendo, non feci in tempo a rialzare la testa che li udii urlare e quello dietro di me mollò la presa, liberandomi.

-Perché tutti pensano sempre che non possa essere pericoloso…- brontolò Solas sprezzante. Del ghiaccio intrappolava i tre assalitori. L’unico ancora vivo aveva libere le mani e la testa. Mi toccai la guancia ancora in fiamme -Stai bene?- domandò il mio mago preoccupato, mi si era avvicinato e scostò la mia mano per posare la sua che era piacevolmente fredda -Meglio? Per fortuna non ti ha lasciato qualche segno- disse rabbioso, misi la mia mano sulla sua -Non è nulla, vhenan. Cosa ha in mano?-

Voltò il viso, guardando l’umano che probabilmente sarebbe rimasto vivo ancora per poco. Ci avvicinammo e Solas glielo sfilò dalle mani, era una zanna nera. Fissai il mio lupo interrogativa -A cosa serve?-

Invece di rispondere infuse del mana e comparvero delle rune, dalle pareti del vicolo fuoriuscirono delle ombre nere che presero la forma di tre lupi. La loro consistenza era sfocata, come consumata e al limitare delle forze.

-Dove lo avete preso?- ringhiò Solas, ma gli occhi erano vitrei e spenti, morto. Sospirò spazientito e fissò i lupi -Da quanto siete legati a questo?-

-Falon’din ha cercato di stanarti quella sera. Né vivi e né morti ci ha costretti sulle tue tracce. Un corvo ci ha tradito. I gufi però non ti hanno trovato. Il legame su di noi non si è spezzato- rispose con voce stanca

Rimase senza parole a fissarli per un po’, fino a quando l’espressione non divenne seccata -Avete adempito al vostro dovere ben oltre quanto vi era stato richiesto. Vi libererò ora-

-Vorremmo continuare a servire il nostro Dio-

-Non sono…- venne interrotto -Finchè gli altri esisteranno, anche tu verrai considerato tale, e lei- rivolgendosi a me -Siamo onorati di servire di nuovo La Protettrice-

-Non siete né vivi e né morti, finirete per non esistere nemmeno come spiriti se non vi libero ora, siete legati a questo oggetto da troppo tempo. È un ordine-

Abbassarono il muso risentiti -Troppo tempo. Sai cosa significa?-

-Lo so- affermò Solas, le rune sulla zanna si illuminarono di nuovo e l’oggetto si sbriciolò nella sua mano. I lupi scomparvero come portati via da una folata di vento.

Rimasi in silenzio fissandolo, assorto e impassibile mi prese per mano. Lo seguii senza fare domande, tenne un’andatura veloce e quando fummo quasi a casa rallentò, ma non parlava.

Una volta arrivati agli appartamenti di Dorian si isolò sul balcone. Sospirai e preoccupata restai a fissargli la schiena. Banal’ras mi passò da parte e lo raggiunse, li vidi scambiarsi qualche parola. Lasciai scivolare lo zaino su una poltrona, ero curiosa. Volevo sapere cosa diceva alla spia elfica e che non condivideva con me. Forse era una buona opportunità per provare se avevo imparato qualcosa dalle lezioni notturne. Mi allontanai un poco e mi concentrai celandomi nelle ombre come al solito, in aggiunta cercai di attenuare la presenza del mio mana il più possibile, usando un minimo di magia per nasconderla completamente… che bel controsenso. Quando pensai di aver fatto un buon lavoro, rivolsi lo sguardo verso i due elfi che non sembravano aver notato nulla e mi misi appoggiata al muro. Non avrei voluto spiarli. Non avrei voluto dover usare uno stratagemma del genere con Solas!

-Direi che non hai molte scelte. Due per la precisione. Sappiamo però entrambi che questo mondo non sarà mai pronto per quello che lo attende senza Velo- disse Banal’ras

Ora ero decisamente tesa.

-Mi stai dicendo che senza esitazione cancelleresti tutto quello che è stato fino adesso? Anche la Cercatrice? O devo pensare di aver frainteso i tuoi intenti?-

-Le mie intenzioni possono cambiare… Le opzioni che hai, anche se non perfette, sono le uniche. Rischierai che questo mondo diventi terra bruciata, perché sappiamo che finirà in questo modo. O ti darai una seconda opportunità e inizierai di nuovo da capo?-

Che cosa!? Tornare indietro!? È questo che mi sta nascondendo!?

-Non cancellerei solo tutto... Abelas non lo vedevo così felice da secoli! Gli porterei via tutto anche se non se ne ricorderà!- replicò con furia.

Dallo shock mi lasciai lentamente scivolare contro al muro fino a sedermi. Cancellare Elen? Mi irrigidii. Cassandra, Leliana, Dorian e tutti gli altri, non rivederli mai più?

-Portali con te, anche la sua compagna è un elfa, no? Non avrà problemi a confondersi. E gli spiriti ritornano, se sono nati, lo rifaranno di nuovo-

-Ma non saranno le stesse persone, le condizioni di vita di ognuno di loro saranno completamente differenti!-

-Meglio diversi, che morti-

Scese un silenzio agghiacciante. Restai immobile dove mi trovavo. Cambiare le persone che conoscevo, sempre se poi le avrei mai riviste?

-Come posso farle una cosa del genere?- domandò Solas con tono cupo

-Non penso ti faresti questi problemi, se non ti fossi innamorato di lei-

-Sempre meglio che far finta di non provare nulla, come stai facendo tu-

-Se posso darle un futuro migliore, che sia anche senza di me...- concluse serio e udii dei passi per poi vedermelo passare da parte, fermarsi e lanciare un’occhiata nella mia posizione. A quello sguardo, rimasi senza fiato. Come poteva percepirmi!? Fece un lieve sorriso e sussurrò -Ci sei quasi, da’len- e si diresse verso le sue stanze. Sbigottita e presa in fallo, rimasi seduta, non osando muovermi. Tornare indietro ed eliminare questo mondo, questo futuro che è stato creato per errore? Cancellare le persone a cui voglio bene, con cui ho riso, scherzato e sofferto. Cancellare la mia vita come la conosco. Niente dalish, niente Orlais, Ferelden, niente Corypheus, niente Velo. Niente Inquisitore. I sentimenti che provo per Solas, anche la mattinata appena trascorsa con lui… il nostro primo bacio, quello passionale sul balcone… anche il dolore devastante quando mi ha lasciato… Sarebbe stato come chiedere a Cole di cancellarmi la memoria, di cancellare, cambiare, quella che sono diventata.

Lasciai cadere l’incantesimo con cui avevo tentato di nascondermi e mi alzai, feci qualche passo fino a vedere la schiena del mio lupo. Le spalle basse, la stretta della mano sulla ringhiera, così forte da avere le nocche bianche, anche quelle orecchie a punta che tanto amavo, sembravano accentuare il peso grave di quella scelta che era obbligato a prendere. Sospirai profondamente per tranquillizzarmi, non volevo lasciarlo da solo. Mi avvicinai, posai il palmo della mano sull’ampia schiena -Stai bene?- domandai preoccupata, non avrei accennato a quello che avevo sentito, non volevo discutere su un argomento del genere ora, era troppo abbattuto. Si girò e passò il braccio sulla mia vita, mi ritrovai con il viso premuto contro il suo petto in un abbraccio dolce, ma che chiedeva un sostegno. Avvolsi le braccia attorno al suo torace aderendo il più possibile al suo corpo.

-Perdonami. Questo è tutta colpa mia-

La voce era terribilmente incrinata, mi scostai allarmata e gli posai una mano sulla guancia, gli occhi velati di lacrime -No, non è vero e devo fare proprio schifo a nascondere il mio potere se mi hai percepito anche tu-

Le labbra diedero vita ad un lieve sorriso tremante -Sei rimasta turbata per quello che ho detto, e l’incantesimo per qualche secondo ha fallito...- lo zittii unendo la mia bocca con la sua, un semplice bacio -Sshh… vhenan...- sussurrai sulle sue labbra -È l’unico modo? O solo il più veloce?-

Incatenò le iridi alle mie -È il più sicuro. Potrei aiutare le persone a comprendere come trattare gli spiriti, ma a parte i millenni che ci vorrebbero… L’Oblio è mutato con il Velo e finché sarà presente è irreversibile. Gli spiriti bramano il poter venire in questo mondo e questo li porta a diventare dei demoni. Porterebbero una quantità di morti enorme… e non ritornerà tutto com’era in passato o ci vorranno millenni per qualche miglioramento...- amareggiato chiuse gli occhi, passai le mani sulla sua nuca e lo tirai verso di me, così da far appoggiare la sua fronte alla mia. Nessuna delle due possibilità mi entusiasmava, ma dovendo scegliere il male minore…

-Io… mi dimenticherò di te?-

Riaprì gli occhi -No, ti porterò con me. Se vorranno anche Abelas ed Elen. Devo ancora decidere il periodo adattato. Quel tanto che basta per cambiare le cose e darvi il tempo di abituarvi ad una nuova vita-

-Ma tu ed Abelas? C’eravate già, non è che avrete problemi?- non so se avere due Solas e due Abelas fosse una grande idea. Negò con la testa -Ci ritroveremo nel nostro corpo più giovane, mantenendo però il sapere acquisito nei diversi secoli- Abbassai lo sguardo persa, come poteva sapere una cosa del genere? -L’hai già fatto?-

-Qualche piccolo esperimento. Ero sorpreso che persone giovani come Dorian e Alexius fossero arrivati a fare l’incantesimo contrario-

-Ma tutto quello che mi avevi detto… che non saresti tornato?-

-Era parte della prima opzione. Distruggere un Titano di Lyrium rosso è impegnativo. In questo caso lo userò come fonte di ulteriore potere-

-Ma non verrai ulteriormente corrotto!?- replicai in ansia, mi strinse ancora verso di lui -Devo correre il rischio, magari riuscirò ad evitare la corruzione ritrovandomi nel mio corpo più giovane e illeso-

-Mi dispiace interrompervi, ma vanno prese delle decisioni, sempre più pressanti- si intromise la voce di Leliana riportandoci alla realtà. Mi scostai da Solas e mi voltai -Dimmi-

-Orlais e Ferelden sono disposti ad accettare l’aiuto dell’Inquisitore, sempre che la tua richiesta sarà ragionevole-

-Per loro dubito che lo sarà, ma non ci presenteremo come l’Inquisizione. Hanno voluto farci chiudere bottega. Detterò le mie condizioni, se verranno accettate, bene. Se no suppongo assisteremo ad uno spettacolo interessante- replicai seria

-Mi sembra corretto, e come risorgeremo?- domandò curiosa

Abbozzai un sorriso -Bhe, sospetto che Briala ne sarà entusiasta. Intendo rappresentare il mio popolo e ritagliare per loro uno spazio in questo mondo- conclusi e la fissai attenta -Non siete obbligati a seguirci, voglio che scegliate se restarne fuori o no. Non è più la vostra battaglia-

Sorrise -Spingere gli elfi a riscuotersi da questo letargo, da cui non sembrano intenzionati a svegliarsi? Non me lo perderei per nulla al mondo. Riferirò agli altri le tue parole-

Sospirai -Grazie, amica mia- risposi guardandola con affetto. Fummo lasciati di nuovo soli. Solas mi passò da parte diretto verso la poltrona e prese il suo zaino, bloccandosi e aprendolo. Tirò fuori la scatola e se la rigirò tra le mani, passando le dita sulle incisioni e il suo nome, la aprì fissandone i colori e le labbra gli si distesero in un sorriso. Alzò lo sguardo verso di me e con un cenno della mano mi invitò a raggiungerlo. Appena mi accostai a lui, passò il braccio sulla mia vita e mi posò un bacio sulla tempia -Ma serennas, è bellissima. Ne avevo una identica da ragazzino, ma non pensavo che fosse ancora intatta- affondò il viso nei miei capelli e dopo qualche minuto di silenzio ridacchiò -Che c’è?-

-Mi immagino le facce di chi ha tentato di usarla. È protetta con una magia, elementare, ma se non si conosce la parola d’ordine non si riesce a colorare nulla-

Mi scostai un poco e fissai i miei occhi grigi -Non… vorrai dirmi che è la tua!?- domandai esterrefatta -Devo averla proprio nascosta bene nei sotterranei del tempio, per essere tutto sommato come l’ho lasciata-

-E quale sarebbe questa parola?-

Si chinò dandomi un leggero bacio -La persona che me l’aveva regalata e che mi aveva trasmesso la sua passione. Mia madre, Shiral-

 

 

 

 

 

 

*Fade-Toungue: dopo il primo bacio con Solas nella dissolvelza, quando ci si parla e lui si scusa, se si sceglie l’opzione centrale, Lavellan fa riferimento che lui l’abbia baciata con la lingua XD Non essendo particolarmente ferrata in inglese la prima volta non l’avevo notato, anche perché dalla traduzione italiana non si intuisce per nulla una cosa del genere



Ciao a tutti! Il nostro Solas l'ha pensata veramente pesante questa volta, però le alternative non è che siano proprio rosee...

Un libro di Varric sulla nostra coppia lo pretendo in DA4!!! XD

E io quello zaino con la tazza lo odio!!! XD Spero vi sia piaciuto, al prossimo capitolo!

 

   
 
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