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Autore: mirisparkles    13/06/2019    3 recensioni
Cosa accadrà adesso che Rory sta per diventare madre? La vita "perfetta" di Logan verrà scombussolata per sempre? O forse la nostra protagonista seguirà le orme della madre e deciderà di crescere questo bambino da sola? Jess Mariano è davvero il "nuovo Luke"? Riusciranno i nostri amati "Literati" ad avere una seconda occasione?
Non so se definirla una vera e propria fanfiction, ma prendetela per quello che è. Questo Revival mi ha lasciata con l'amaro in bocca e allo stesso tempo con un barlume di speranza per i miei amati Rory e Jess, perciò ho deciso di amalgamare queste due cose e dar vita a questo progetto, un piccolo passatempo per tutti coloro che non ne hanno mai abbastanza delle avventure dei nostri beniamini di Stars Hollow.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Logan Huntzberger, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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La non-risposta di Jess, a distanza di più di dieci ore, ha mandato la Gilmore decisamente in paranoia.
Che non abbia controllato il cellulare? Possibile, considerando il pessimo rapporto tra il ragazzo e la tecnologia.
Eppure l’idea che possa averla ignorata di proposito continua a farsi strada nella sua testa, nonostante continui a ribadire a sé stessa che non ne avrebbe alcun motivo.

Logan ha lasciato Stars Hollow la mattina presto, non prima di aver scoccato un bacio sulla fronte dell’amata. Rory ha volutamente omesso le sue intenzioni riguardo a far visita all'amico in Pennsylvania.
"Non ho ancora deciso", si era ripetuta più volte per giustificare questa piccola bugia. Sa bene che chiunque avrebbe incominciato a dare di matto al solo pensiero di una donna incinta alla guida, e sa ancora meglio che non sarebbe stata l'unica preoccupazione di Logan. 
Tra lui e Jess, nonostante ciò non sia mai sfociato in una vera e propria rivalità, non scorre di certo buon sangue. Per quale ragione avrebbe dovuto riempirlo di dubbi e chissà quale assurdo pensiero? In fin dei conti è ancora in attesa di una risposta da parte del ragazzo.   

 

- A few hours later, Philadelphia. –
 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Non ci credo! Quella Rory?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Quante ne conosci, scusa?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Hai capito che cosa intendo, dai! E che cosa le hai risposto?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Niente, che dovevo dirle?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Che ne so, per lo meno rispondere alla sua domanda?

𝓙𝓮𝓼𝓼: L’ho letto il giorno dopo! Sono sicuro che avrà trovato la risposta da sola online!

𝓡𝓾𝓫𝔂: Tu le donne non le capisci proprio! Come pretendi di conquistarle se non provi nemmeno a capirle? È ovvio che fosse una scusa per parlare con te, idiota!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Prima di tutto, non sto cercando di conquistare proprio nessuno, per ovvi motivi. Seconda cosa, Rory non è una che gira intorno alle cose. Se avesse voluto parlarmi di qualcosa lo avrebbe fatto e basta.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Okay, ma non sei curioso di sapere il perché le servisse sapere la distanza tra il vostro stupido paesello e Philadelphia?

𝓙𝓮𝓼𝓼: No, non mi riguarda.

𝓡𝓾𝓫𝔂: E se ti riguardasse?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Per l’ennesima volta, tu leggi troppe storielle della Lewis&More.

𝓡𝓾𝓫𝔂: La smetti di fare il cretino?

𝓙𝓮𝓼𝓼: E tu la smetti di vivere in una soap opera?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo farò dopo che avrai risposto a quel maledetto messaggio con un “Ho letto soltanto adesso, come mai questa domanda?”

𝓙𝓮𝓼𝓼: Se lo faccio la smetterai di intrometterti nella mia vita privata e tornerai a comportarti da

𝓡𝓾𝓫𝔂: Segretaria. Sì, lo so. Affare fatto. Basta che clicchi il tasto “invio”.

 

Jess scuote la testa scocciato, dopodiché si decide ad inviare il messaggio dettatogli dalla collega.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Contenta?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Molto. Ora torno al lavoro…

𝓙𝓮𝓼𝓼: A proposito di questo… Ho una domanda. Perché ti sei proposta come stagista alla Truncheon?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Vuoi licenziarmi?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Cosa? No, non voglio licenziarti!

𝓡𝓾𝓫𝔂: Grazie a dio, perché ho speso tutto lo stipendio del mese scorso in vestiti, mi serve quello di aprile per pagare l’affitto!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Quindi è l’unica ragione per cui lavori per noi? Per lo shopping e per non dormire sotto un pontestrada?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Dannazione, Jess! Sono domande trabocchetto, vero? Non voglio perdere questo lavoro, dico sul serio…

𝓙𝓮𝓼𝓼: Rispondi alla domanda!

 

Esclama Jess tentando, con poco successo, di nascondere la sua espressione divertita di fronte a quella scenetta esilarante.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Lo sai perché!, te ne ho parlato un'infinità di volte. Ero una divoratrice di libri al liceo. Dickens, Shakespeare, Wilde, Jane Austen...JK Rowling, dannazione, JK Rowling! 

 

Jess alza entrambe le mani in alto come a dire "Ah, allora scusa!", sogghignando sotto i baffi. 

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Ero la prima della classe, te l’ho mai detto?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Giusto una decina di volte.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Ho praticamente distrutto lo stereotipo della cheerleader svampita e senza cervello! E sono anche bionda naturale!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Wow. E nemmeno questo ti ha fermata? Sono colpito.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Tengo tanto a questo lavoro. Mi piace quello che fate e adoro il modo in cui lo fate. Avrò anche delle preferenze un po’ frivole in quanto a generi letterari, ma ho letto davvero di tutto. So riconoscere un buon libro. E voi non avete mai toppato in questo, nemmeno una volta. Ecco perché.

 

Jess sorride nel momento in cui Ruby sembra interrompersi per riprendere fiato. È proprio lì che voleva andare a parare.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: E perché ogni venerdì Chris porta in ufficio una scatola di ciambelle di Donkin Donuts e la condivide con tutti noi. Ti giuro che è una cosa che apprezzo tantissimo, non è da tutti e

𝓙𝓮𝓼𝓼: Basta così, ti prego. Mi hai convinto al “Sono bionda naturale”.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Convinto a far cosa?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Devo parlarne ancora con Chris, teoricamente, ma pensavo che... Sei sprecata come assistente. Hai già origliato buona parte delle riunioni di questo semestre... Mi chiedevo se ti piacerebbe partecipare più attivamente da adesso in poi. Come… Editore Junior? Cristo, non so nemmeno se è una vera professione.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Oh mio Dio. Stai dicendo sul serio?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Certo. Siamo una bella squadra noi tre. È da quando se ne è andato Matthew che cerchiamo qualcuno che lo sostituisca. È che sai, non è facile trovare qualcuno che sia in sintonia con altre due persone e con il loro concetto di “qualità”.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Oh mio Dio, giuro che non ve ne pentirete, grazie mille, grazie grazie!

 

Presa dall’euforia del momento, Ruby si fionda tra le braccia dell’amico e ormai collega-quasi-alla-pari. Negli ultimi mesi si è formata una certa sintonia tra i due, questo è innegabile, eppure la repulsione di Jess verso ogni manifestazione d’affetto esplicita tende ad avere la meglio. Si limita a poggiare una mano sulla sua schiena e a muoverla su e giù un paio di volte, nonostante sia genuinamente contento per lei e per la sua reazione.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Oh mio Dio.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Dillo un’altra volta e ritiro l’offerta.

 

Ma neanche il tempo di finire la frase che Ruby, con dei riflessi che Jess non avrebbe mai pensato possedesse, allunga la mano verso la scrivania e -con una mezza giravolta- si scioglie dall’abbraccio, sbloccando il telefono di Jess e spiando nella cartella dei “messaggi ricevuti”.

 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ma quando ha squillato?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Mai sentito parlare della vibrazione?

𝓙𝓮𝓼𝓼: Dammi qua!

 

Esclama nervoso cercando di toglierle il telefono dalle mani, prima che combini qualche danno.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: “Sono in città per lavoro. Pensavo di PASSARE A TROVARTI!” Oh mio Dio! È a Philadelphia!

𝓙𝓮𝓼𝓼: Adesso?

𝓡𝓾𝓫𝔂: Adesso! Aspetta… “Che bella notizia, passa a trovarmi quand-“  

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ridammelo! 

 

Esclama intrecciando le braccia con quelle di lei, nell’invano tentativo di strapparle il cellulare dalle mani.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Faccina che ride? Tu le usi le emoji? O sei troppo vecchio per farlo? Ahi, mi fai male! Aspetta un secondo!

 

Lo addita Ruby, tornando in allerta nel momento in cui sente nuovamente il telefono vibrare.
 

𝓙𝓮𝓼𝓼: Cosa?

𝓡𝓾𝓫𝔂: “Intendo proprio adesso. Sei in ufficio? Io sono davanti all'ingresso. ”

 

Prosegue Ruby enfatizzando volutamente le ultime parole, gasata come non mai.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: Va all'ingresso. Vai.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Non dirmi quello che devo fare.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Okay. Le scrivo che hai di meglio da fare…

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ferma, aspetta!

 

Esclama Jess sgranando gli occhi, afferrando la bionda per i fianchi in modo da non lasciarla sfuggire con il suo telefono ancora tra le mani.

 

𝓡𝓾𝓫𝔂: O ancora meglio… “Sono chiuso in bagno da più di un’ora. Ieri ho mangiato messic

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ruby Marshall, ti giuro che se non molli subito quel telefono io—

 

Ma non fa in tempo a terminare la frase che Ruby, cogliendolo alla sprovvista, incomincia a solleticargli il fianco in un disperato tentativo di liberarsi dalla sua presa, facendolo scoppiare in una risata incontrollabile.

𝓙𝓮𝓼𝓼: Ah sì? E guerra sia.

𝓡𝓾𝓫𝔂: Non ti azzardare!


Ribatte Ruby scoppiando a ridere a sua volta, mentre cerca di difendersi da quella che improvvisamente è diventata una battaglia a suon di solletico e pizzicotti.

 

“Jess.”

 

Esclama una voce maschile, che in un primo momento viene ignorata da entrambi.

 

“Jess…”
 

Ripete una seconda volta dopo essersi schiarito la voce.



“C’è la tua amica. La signorina Gilmore.”

 

Ed è in quel momento che entrambi si ricompongono, riconoscendo nel ragazzo la voce di Christopher.
Istintivamente Ruby si libera del cellulare di Jess e lo "lancia" sulla scrivania, sperando vivamente di non dare nell’occhio.

Jess d’altro canto rimane con lo sguardo fisso sulla Gilmore, quasi ipnotizzato.

Il pancione è finalmente visibile e, colto impreparato, si ritrova a scrutarla da testa a piedi almeno per un paio di secondi prima di realizzare il fatto che sia davvero lì alla Truncheon.

 

𝓡𝓸𝓻𝔂: Spero che sia un buon momento...

   
 
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