La sua mano proiettava una leggera ombra sul suo volto che lo copriva dalla leggera luce lasciata dalla lampada che illuminava la sua stanza in quella notte estiva.

Bakugou non lo capiva proprio. Si fissava la mano da ore ma non riusciva a capire come mai quella volta si fosse sentito diverso. Non era esattamente i tipo di persona da prendere per mano qualcuno ma quella volta quando aveva afferrato la mano di Kirishima che urlava il suo nome dal cielo si era sentito diverso. Non riusciva a ricordare come ci si dovrebbe sentire quando si tiene la mano a qualcuno, ricordò che raramente aveva tenuto per mano i suoi genitori da piccolo e quando Deku cercava di prendergliela da piccoli lo allontanava sempre.

Decise di non soffermarsi troppo sull'argomento

Si alzò dal letto e si mise con la schiena contro il muro, oltre il quale c'era la stanza del rosso che lo aveva salvato qualche settimana prima. Si sentiva ancora in colpa per quello che era successo. la sua debolezza aveva permesso la caduta di all might, se solo no lo avessero rapito, se solo fosse stato più forte. Provocò un'esplosione con la sua mano destra sul muro preso dalla frustrazione.

Si chiese se l'amico lo avesse sentito, forse dormiva già. Come a rispondere alla sua domanda, sentì un rumore provenire dalla stanza di fianco alla sua: qualcuno stava bussando sul muro.

"Che cazzo sta facendo?" Si chiese il biondo mentre si interrogava se avesse dovuto rispondere al segnale del vicino. Decise quindi di bussare una sola volta sul muro e lasciare che l'altro traesse le sue conclusioni, per poi coricarsi a letto.

Prima di spegnere la luce si fissò di nuovo la mano, "che stronzata" pensò. Prima di chiudere gli occhi e addormentarsi, inconsciamente appoggiò una mano contro il muro, chiedendosi se Kirishima potesse in qualche modo percepirla.

***

La mattina seguente si svegliò presto e dopo essersi vestito decise che sarebbe uscito presto per dirigersi verso l'edificio dove si tenevano le lezioni. Appena uscito dalla porta della sua stanza indugiò un momento a fissare la porta vicina alla sua. "Chissà se è già uscito" si domandò per poi riprendere a camminare.

Incontrò alcuni dei suoi compagni nella sala comune intenti a fare colazione ma li ignorò assumendo la sua solita espressione imbronciata e uscì dal dormitorio. Appena fuori notò la leggera brezza di fine estate che lo avvolse come a dargli il buongiorno.

Ma il buongiorno vero e proprio arrivò circa trenta secondi dopo quando da dietro sentì un urlo "Buongiorno Bakugou." Il sorriso di kirishima quasi lo accecò quando si voltò per vedere chi aveva osato disturbarlo. "Che cazzo vuoi capelli di merda?" gli rispose in un grugnito, tuttavia l'altro non se la prese e gli si affiancò "Ho sentito i rumori che hai fatto ieri sera contro il muro, tutto bene?" Gli chiese con tono preoccupato mentre si incamminava verso la scuola.

"Eh? Che cazzo di domanda." Rispose il biondo, si maledisse mentalmente per aver fatto tutto quel casino la sera prima, ma ora che parlavano, voleva chiedergli qualcosa anche lui. "Perché hai bussato sul muro ieri? Ti sembrava una cazzo di porta?"

"Volevo essere sicuro che stessi bene..." il rosso voltò leggermente la testa per nascondere l'imbarazzo ma Bakugou non se ne accorse e continuarono a camminare. Mentre passeggiavano uno di fianco all'altro un dubbio atroce colse il biondo che decise di testare la teoria venutagli al sera prima.

"Prendi la mia mano." La frase detta con la massima naturalezza interruppe il silenzio mentre Kirishima assumeva uno sguardo basito "EH?" Fu l'unico suono che riuscì ad emettere mentre il biondo noncurante della sua reazione gli aveva già afferrato la mano e osservava con attenzione la loro unione.

"Non sento un cazzo di niente" si disse Bakugou mentre studiava l'atto concentrato nel capire se sentisse qualcosa o meno. L'altro ragazzo intanto era ancora sconvolto dal gesto dell'amico tanto da dover ancora processare cosa stesse accadendo, tuttavia sentì le orecchie andargli a fuoco "Che stai f-facendo?" Chiese con un filo di voce, tutta quella che era riuscito a far uscire dalla sua gola.

Lasciò andare la mano dell'amico per poi riprendere a camminare con nonchalance "Una cazzata come pensavo." Il rosso dopo qualche secondo di choc si riprese e lo rincorse per poi afferrargli il braccio "Aspetta Bakugou dimmi che succede."

Il biondo preso all'improvviso si girò di scatto e come a rallentatore vide il volto di Kirishima illuminato dalla fioca luce del mattino, attorno alberi in fiore che lentamente lasciavano cadere dei petali.

Eccola di nuovo quella sensazione.

"Merda."