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Autore: vanessie    14/06/2019    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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Capitolo 165

“Confusione”

 

 

POV Evelyn

Ero arrivata nello studio di biologia marina in cui lavoravo e mi ero chiusa in bagno senza sprecare neppure un secondo. Erano tre giorni che attendevo l’arrivo del mio ciclo, che stranamente era in ritardo quel mese. Vista la mia solita puntualità mi ero convinta a togliermi ogni dubbio passando in farmacia a comprare un test di gravidanza. Avevo letto alla lettera le indicazioni e spettavo impaziente l’esito…tadannnn: ero incinta. Iniziai a sentirmi mancare l’aria nei polmoni, la testa era piena di confusione, il cuore assomigliava a un tamburo. Feci un bel respiro: inspira, espira, inspira, espira. Andai nel mio studio e mi misi seduta. Ma cavolo…erano bastati 6 giorni a cambiarmi la vita improvvisamente? Mia madre aveva impiegato 20 anni per avermi, a me era stata sufficiente una sola settimana. Certo…era stata la settimana migliore della mia vita, eravamo talmente assuefatti da noi, persi nei nostri sentimenti, nei nostri desideri…rilassati, felici, innamorati e probabilmente il mio utero aveva pensato bene di acciuffare quello spermatozoo che, visto il suo proprietario, forse gli sembrava la cosa migliore che potessi desiderare dalla vita. Il mio utero non aveva tutti i torti, Kevin era da tutti i punti di vista il ragazzo migliore che potessi incontrare, quindi perché non volere un bambino da lui?

 

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Mi alzai dalla sedia e andai nello studio di Holly, a pochi passi dal mio. Bussai, lei mi invitò ad entrare ed io lo feci. “Mamma mia Evelyn, hai visto un fantasma per caso?” mi domandò guardando il mio sconvolgimento “No è che…ho appena scoperto una cosa che mi scombussola del tutto” “Sarebbe?” “Io…sono…incinta” affermai. “Ne sei sicura?” “Sì, credo di sì, ho fatto un test di gravidanza e quello è il risultato” “Beh Evelyn…congratulazioni!” esclamò abbracciandomi. “Holly io…non so…non credo di essere pronta per fare la mamma…è troppo presto” “Sei sposata e innamorata, non c’è nient’altro da aspettare. Sei dolcissima e so che sarai una mamma perfetta” “Ma sì, lo sai che amo i bambini, però…non ora, non subito. Dai non guardarmi così, so cosa pensi. Perché non ci hai pensato prima? Non conosci metodi contraccettivi? È che…su Isola Esme noi…stavamo così bene, non riflettevamo molto sulle cose, abbiamo agito d’istinto” “Evelyn non devi giustificarti” “Ma cavolo…sì ok, saremo anche stati incoscienti, ma è durato giusto una settimana e succedeva sempre in momenti in cui non andavamo certo a pensare alle conseguenze. Era così coinvolgente e completo…non riuscivo neppure a sentirmi in colpa per il fatto che non prendevamo precauzioni…semplicemente perché quel gesto tanto intimo aveva un significato diverso ora che eravamo sposati” dissi. “Ne hai parlato con lui? Glielo hai detto?” “No, l’ho appena scoperto” affermai. Holly mi abbracciò “Oh Evelyn, ti conosco da quando siamo piccole e ora…non sei più solo Evelyn. Ti rendi conto di quanto sia sempre stata importante anche per te, l’idea di innamorarti del ragazzo giusto e di avere la tua famiglia?” “Hai ragione, volevo solo che succedesse con più calma” “Sono certa che andrà alla grande, amica mia” concluse.

Ci scambiammo un bacio sulla guancia e un sorriso. Volevo andare da Kevin, non ce la facevo ad aspettare che tornasse dal lavoro quella sera.

 

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Salutai Holly e chiesi al capo un permesso per assentarmi dal lavoro. Salii in auto e andai alla clinica veterinaria dove mio marito lavorava. Entrai e mi rivolsi alla signora al banco accettazione “Buongiorno, cercavo il dottor Black” “Il dottore è impegnato, ha un appuntamento?” mi domandò “N-no io sono la moglie, ho urgente bisogno di parlargli” spiegai “D’accordo, glielo chiamo” rispose prendendo in mano il telefono. Tamburellai con le dita sul banco, in attesa che lui le rispondesse “Dottor Black, mi scusi se disturbo, ma c’è qui una persona che vuole parlarle – Sì lo so che è impegnato adesso, gliel’ho detto - Dice che urgente – Va bene grazie” concluse la chiamata. Una persona che vuole parlarle? Io non ero una persona qualunque, ero sua moglie, mi irritava il fatto che lei non glielo avesse detto, ma cercai di mantenere la calma per non esplodere. Ok, ero agitata più del previsto, ma l’ansia che avevo dentro per la scoperta della gravidanza, sommata al fastidio che avevo appena provato era decisamente troppa. Kevin aprì la porta che lo conduceva lì nella sala d’attesa, indossando la sua uniforme da veterinario. “Oh Evelyn!” esclamò vedendomi “Tanya dovevi dirmi che la persona che voleva parlarmi era mia moglie, lei può disturbarmi quando vuole” disse alla signora. Mi fece cenno di seguirlo e così feci. “Come mai sei qui?” mi chiese mentre percorrevamo i corridoi della clinica che ci avrebbero portati al suo studio. “Devo dirti una cosa importante” risposi, mise un braccio sulle mie spalle e quando arrivammo mi fece entrare nella stanza, richiudendosi la porta alle spalle. Restò in piedi a guardarmi “Kevin sai che non sarei mai venuta qui se non fosse stato necessario, è che…avevo bisogno di parlarti, non riuscivo ad aspettare stasera” “Dimmi” “Sai che non sono stata molto bene ultimamente” esordii.

 

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“Sì lo so” “Ho un…ritardo di tre giorni e ho comprato un test di gravidanza stamani…è positivo” dissi. Lui rimase immobile, mi chiedevo se stesse continuando a respirare o meno…

 

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“Kevin?” “Sì, ci sono, scusa. È che…non me lo aspettavo. È positivo…ma tu stai bene?” mi chiese come un automa “Insomma…fisicamente sì” risposi. Si avvicinò per abbracciarmi e mi diede un bacio, che nonostante non lo volessi, diventò profondo e intenso, tanto che mi tremarono le gambe. “Non ho reagito come dovevo, sono soltanto…sorpreso ma sono…” iniziò a dire prendendomi il viso tra le mani “Sono felice, sono…un po’ emozionato e mi chiedo se sia in grado di accudire un bambino, ma…ti amo e questa è l’unica cosa che conta” disse, tentai di trattenere il sorriso “Io non sono esattamente pronta per avere un figlio” affermai “No?!” “Cioè…sai che vorrei dei figli, ma…siamo tornati dal viaggio di nozze da quanto? Una settimana e mezzo e…” lasciai la frase con un sospiro. Lui mi accarezzò di nuovo il viso “Beh vorrà dire che siamo entrambi…inesperti e forse non pronti ma…impareremo insieme. Tu sei mia moglie, cosa potrei volere dalla vita se non questo?” domandò. Ripresi la sua bocca e la baciai, capendo che in realtà aveva ragione. Un bambino era la coronazione di un amore di coppia e non c’era nessun altro uomo al mondo che avrei voluto come padre dei miei figli se non lui.  

 

POV Evelyn   

Andai con Kevin a dare quella bella notizia della mia gravidanza ai miei genitori. Lo avevo scoperto solo due settimane prima ed ero ancora sconcertata dall’idea di avere dentro di me qualcosa di nostro, ma felice. Pensavo già a quanto sarei stata diversa nei prossimi mesi, quando la pancia sarebbe cresciuta insieme alle mie aspettative, alle mie ansie, all’amore per il bambino o bambina. Kevin guidava tenendo gli occhi sulla strada, fischiettando un brano che la radio trasmetteva in quel momento. Parcheggiammo l’auto e suonammo. Papà venne ad aprire, gli diedi un abbraccio e un bacio ed entrammo. Mamma era seduta sul divano, diedi un bacio anche a lei e ci sedemmo tutti quanti. Kevin ed io eravamo vicini, mano nella mano, i miei genitori sul divano affianco ci osservavano. “Siamo contenti della vostra visita!” esclamò papà “Sì noi…” iniziai a dire voltandomi verso mio marito e sorridendogli “In realtà noi volevamo passare già qualche giorno fa, volevamo parlarvi di una cosa” aggiunsi. “Anche noi Evelyn volevamo dirvi una cosa” rispose mamma “Ok, aspetta prima fai parlare me” dissi emozionata, lei annuì così feci un bel respiro “L’ho saputo 15 giorni fa…Kevin ed io…aspettiamo un bambino” affermai sorridente. Mamma fece un’espressione stranissima, girandosi a guardare papà. Non capivo…forse non erano contenti…forse non se lo aspettavano…forse pensavano che fosse accaduto troppo in fretta. Mi alzai in piedi “Io…so che siamo tornati dal viaggio di nozze un mese fa…e forse pensate che siamo stati frettolosi, ma noi…” farfugliai e poi continuai “Diciamo pure che non era programmato, ma è successo e credevo che ne sareste stati felici” dissi. Mamma si asciugò le lacrime che le erano uscite dagli occhi, papà le poggiò un braccio sulle spalle e io incapace di capire davvero cosa pensassero guardai Kevin, che evidentemente non si rendeva conto nemmeno lui di cosa stesse accadendo. “Mamma, papà…credete che sia troppo giovane? In fondo non c’è niente di male, ho 27 anni e lui ne ha 30 e siamo sposati…io…non capisco” spiegai “Ohhhh amore siamo felicissimi di questa bella notizia” rispose mamma allungandosi verso di me per stringermi, anche papà mi accarezzò la testa “Certo che siamo felici Evy, non devi preoccuparti di niente, sei giovane è vero, ma grande a sufficienza per quest’esperienza” affermò papà. “E non ci importa se è stato programmato o meno, queste sono cose vostre, amore scusaci se non abbiamo reagito come pensavi, ma siamo felici davvero” precisò mia madre “Vieni Kevin, aggiungiti a quest’abbraccio, ormai sei anche tu di famiglia!” esclamò papà. Ci abbracciammo tutti e quattro insieme e mi sentii sollevata al pensiero di averglielo detto e di sapere che erano contenti di quella notizia. “Ora però sta a voi! Di cosa volevate parlarci?” domandai curiosa “Niente, nulla di importante, adesso dobbiamo solo festeggiare questo lieto evento, magari con una bella cena fuori” rispose mamma “Per noi va bene” disse Kevin “Te la senti Shannon?” le chiese mio padre “Certo, la mia bambina è incinta ed io non potrei che essere più felice, voglio stare con lei” spiegò mamma. Non avevo pienamente capito perché papà avesse fatto quella domanda a mia mamma, una cena fuori non era nulla di strano. Perché doveva sentirsela? I miei pensieri furono tuttavia interrotti da Kevin che mi attirò a sé quando i miei genitori andarono a vestirsi per uscire a cena fuori. “Sono stati contenti!” esclamò mio marito “Sì e lo sono anch’io” “Ti amo” sussurrò prima di baciarmi. Era fine agosto, le giornate erano ancora lunghe e così ne approfittammo per mangiare fuori, nella veranda del locale. “Vieni qui amore, voglio la nostra prima foto con il mio nipotino” disse papà facendomi avvicinare a lui per fare una foto mentre attendevamo l’arrivo dei nostri piatti. Diede la fotocamera a Kevin che ebbe il compito di farci la foto. “Siete venuti bene” disse mio marito mostrandoci il display.

 

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“Mi sembra ieri che ti tenevo in braccio piccola e paffuta, mentre guardavi tutto con i tuoi occhi azzurri curiosi da neonata” affermò mamma con un tocco di malinconia “E ora sei una donna” aggiunse. Le sorrisi e le diedi un bacio, Kevin sorrise “Ora…una donna non direi, al massimo una ragazzina del liceo” disse per prendermi in giro, sempre alludendo al fatto che dimostrassi meno dei miei anni. Lo picchiai con una sventolata del tovagliolo, facendolo ridere “Che simpatico che sei! Mica tutti siamo vecchi quanto te!” risposi per scherzare “Vecchio? Io? Ma fammi il piacere!” esclamò. Cominciammo mangiare quando il cameriere portò i nostri piatti. Parlammo tutti insieme ed ero molto felice di vedere papà e Kevin isolarsi dalla conversazione per parlare dei loro argomenti da uomini. Un brivido mi percorse la pelle, la sera era calata e la temperatura era scesa. “Mettiti la maglia” disse Kevin notando che avevo freddo, annuii e infilai una maglia a maniche lunghe che avevo portato dietro. 

“Però…tuo padre avrà anche la prima foto con il nipote, ma io voglio la prima foto in cui lo accarezzo” disse mamma, le sorrisi e mi misi seduta sulle sue gambe. Mentre papà preparava la fotocamera lei mi accarezzò la pancia, ancora perfettamente piatta e poi ci mettemmo in posa per la foto.

 

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Mi alzai e andai a sedermi sulle gambe di Kevin, gli diedi un bacio a stampo e vidi i miei genitori sorridere. Presi in mano il bicchiere di mio marito perché avevo sete, ma lui me lo tolse dalle mani “No, è alcool non acqua” disse, poiché tutti loro avevano fatto un brindisi con della grappa a fine pasto, mentre io avevo brindato con l’acqua visto che ero incinta. Prese la bottiglia d’acqua e mi riempì il bicchiere, lo afferrai e mi dissetai. A fine serata tornammo in auto, papà guidava, mamma era al suo fianco, Kevin ed io dietro. Ero stanca, sbadigliai e mi appoggiai alla spalla di Kevin, che mi avvolse in un abbraccio. Chiusi gli occhi e ascoltai la loro conversazione fino ad un certo punto, poi mi addormentai.  

 

NOTE:

Tadannnnnnnnnn Isola Esme riesce a colpire ancora, dopo la gravidanza di Bella Swan ;) Evelyn scopre di essere incinta e dice di non sentirsi affatto pronta. Diciamo che sono stati un po' ingenui, ma quando si è in una fase bella e complice, come quella del viaggio di nozze, tutto accade con naturalezza, si sono solo lasciati andare e le conseguenze arrivano. Holly, amica del cuore dall'infanzia, la incoraggia e lo stesso fa Kevin, sebbene abbia avuto un primo momento di totale sorpresa. Evelyn vuole dire subito ai suoi genitori che cosa le sta succedendo e loro reagiscono con euforia, vanno a cena fuori, fanno quasi a gara per avere la prima foto con il futuro nipote. Anche se assuefatta dalla notizia, Evy capta qualcosa di strano nell'atteggiamento dei suoi genitori, qualche reazione particolare, qualche frase non proprio chiara...ma la felicità è tale da lasciar correre. Insomma...ve lo aspettavate? Vi aspetto venerdì,

Vanessie

   
 
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