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Autore: imoto    14/06/2019    1 recensioni
8.5 milioni di abitanti sparsi su 785 km quadrati: questa è New York.
Non sorprende che chi fugge dal passato decida di ricominciare proprio da qui. A sorprendere è, invece, l'incredibile storia di come otto ragazzi si sono trovati contro ogni statistica e previsione.
Ma forse non è così tanto sorprendente. Anche le norne a volte tessono arazzi meravigliosi, no?
Genere: Angst, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Jǫtunheimr
parte terza

L'orologio aveva battuto da poco le dieci e mezza quando arrivarono in camera. Avevano dovuto attraversare i corridoi e la hall, vuoti come la sala da pranzo, ma nessuno degli ospiti li aveva degnati di più di uno sguardo nonostante le braccia piene di cibo. Loki si levò le scarpe passandole a Bucky, Steve aveva già ai piedi l'altro paio. Con un ultimo saluto anche loro se ne andarono.

«Bruce, tira fuori due federe dall'armadio.»
Il bambino ubbidì immediatamente. Almeno uno collaborativo c’era altrimenti avrebbe potuto garantire che sarebbe impazzito entro fine giornata. Thor si arrampicò sul letto e si sedette con le gambe a ciondoloni oltre il bordo.
«Cos'hai intenzione di fare, fratello?»
Loki sbuffò sollevando gli occhi al soffitto.
«Non ho intenzione di portarmi in mano i panini finché non li finiamo.»

Tony si era arrampicato sul letto aggrappandosi alle caviglie di Thor e ora si stava dondolando. Ogni tanto il mormorio continuo che usciva dalle sue labbra assumeva il significato di qualche parola comprensibile, ma Loki lo ignorò. Stese la prima federa sul letto e Bruce accanto a lui lo imitò, le piegarono a metà e legarono le due coppie di angoli tra loro lasciando l’apertura verso l’alto. Creata una specie di sacca prese circa la metà dei panini e li inserì nel taglio della federa. Allungò l'improvvisato zainetto a Bruce che provò a inserire le braccia nei due anelli creati legando gli angoli tra di loro. Annuendo una volta e mugugnando un assenso, il bambino si tolse la federa dalle spalle riallungandola al ragazzo. 

«Brillante idea, fratello!» tuonò Thor.

Tony lasciò andare le caviglie del biondo a favore di esaminare il lavoro di Loki più da vicino. Inserita anche la seconda metà dei panini nella sacca creata da Bruce, si sedette sul letto. Avevano abbastanza cibo per almeno due giorni, quattro se lo avessero razionato bene. Dodici panini di cui cinque ben imbottiti con salumi e formaggi, sei farciti con marmellata e burro e uno con uova e prosciutto, tre mele, due banane, un'arancia e varie bustine di miele e zucchero, ottime per recuperare velocemente energie. Bruce voleva prendere anche un po' di muesli e cereali, ma non erano riusciti a trovare un modo per impacchettarli; in compenso gli avevano permesso di prendere un vasetto di yogurt alla vaniglia. Il bambino avrebbe dovuto mangiarlo nelle prossime ventiquattrore per non farlo andare a male, ma Loki dubitava fosse un problema. I panini sarebbero durati non più di due giorni prima di iniziare a puzzare, soprattutto quelli con le uova o gli affettati. Frutta, zucchero e miele potevano durare molto più a lungo, ma dubitava fortemente sarebbero rimasti intoccati oltre i cinque giorni. Raggiunta una soluzione soddisfacente al problema razioni, finì di dividere nelle due federe il cibo rimasto in parti più o meno uguali. 

«Posso portarne uno?»
Loki ruotò gli occhi al cielo con un accenno di sorriso sulle labbra, Tony era sempre così attivo.
«Bruce» chiamò il bambino allungandogli lo "zaino" con lo yogurt.

«Posso fidarmi di te?» chiese al piccolo genio. Tony allargò gli occhi in un’espressione comica prima di diventare serio e annuire fermamente.
«Bene. Ecco il tuo zaino, mi raccomando non perderlo mai di vista.»
Il bambino si infilò la federa sulle spalle, contento della responsabilità affidatagli. Fuori dalla finestra il cielo grigio incombeva sulla città. Sperava vivamente che non venisse a piovere, potevano sopravvivere a un po' di nuvole e al freddo, ma se fosse piovuto tutto si sarebbe complicato.

«Vuoi uscire, fratello? Con gli altri ci vedremo al parco più tardi.»
Scosse la testa girandosi verso il biondo.
«Nessuno arriverà prima di pranzo, non Natasha e Clint, di sicuro. E dubito che Steve e Bucky si faranno vedere prima di sera, a meno che non trovino una casa. Cosa alquanto improbabile.»
Thor saltò giù dal letto avvicinandosi alla finestra.
«Aye, staremo qui fino al tempo fissato dalla sovraintendente, quindi?»
«Fino a mezzogiorno, sì.»
«Un sacco di tempo per studiare fisica!» esclamò Tony incrociando le gambe sul letto.
Loki sbuffò una risata volgendo l'attenzione ai due bambini di fronte a lui.
«Qualcosa che vi interessa? Un argomento specifico che ha attirato la vostra attenzione?»
Thor si sedette sul letto opposto a osservarli interessato, Tony lo guardò confuso inclinando la testa di lato e arricciando le sopracciglia.
«Fisica?»
Loki ci pensò un po’ prima di annuire e mormorare fra sé e sé un paio di parole incomprensibili.
«Seiðr eðlisfræði.»
Thor corrucciò la fronte confuso.
«Fratello, stai insinuando che Bruce e Tony siano dei seiðmaðr?» 
«Nae. A meno che tu non ammetta che anche Miðgarð ha la possibilità di ottenere fjölkungi.» affermò arricciando il naso in disgusto.
«Sarebbe bello capire cosa state dicendo visto che ci riguarda!» li interruppe stizzito Tony. Bruce si limitava ad osservarli curioso dal suo posto contro la testiera del letto.
Loki scosse la mano davanti al viso del bambino.
«Nulla di cui tu debba preoccuparti. Si è trattato di una semplice incomprensione.»

Si girò verso il fratello lanciandogli uno sguardo di sfida.

«Ora, se il sovrano lo permette, vorremmo cominciare la lezione.»
Thor con uno sguardo ferito arricciò il naso all'appellativo affibbiatogli dal fratello e alzò le mani al soffitto in segno di sconfitta.

«Cosa significa sed... sedri...»
«Seiðmaðr?» aiutò e Bruce annuì timidamente.
Loki sospirò passandosi una mano tra i capelli.
«Non significa nulla»
«Se non significa nulla perché Thor era…?» Tony incespico evidentemente non trovando la parola che cercava e Bruce sussurrò un “Disgustato”. Tony sollevò le spalle optando per un altro pensiero «Tutte le parole significano qualcosa!»
Il biondo si sporse in avanti poggiando una mano sul letto vicino a Loki, ma fissando Bruce negli occhi.
«Non ne ero disgustato. Non potrei mai essere disgustato da un seiðmaðr, né da quello che rappresenta. Preferirei che Loki mi sconfigga sul campo di battaglia piuttosto che arrivare a pensare qualcosa del genere.»
Tony fissò il ragazzo negli occhi e Loki borbottò contrariato dall'accorato discorso del fratello incrociando le braccia al petto.
«Pare qualcosa di importante» mormorò Bruce.
«Non lo è» interruppe Loki scuotendo la testa e sbuffando nuovamente. «Cominciamo la nostra lezione?»
I due bambini tentennarono qualche secondo passando lo sguardo tra i due fratelli, ma alla fine Tony distolse lo sguardo da Thor annuendo.
«Volevo sapere come fanno gli aerei a volare.»
Bruce si sedette meglio sul materasso e Loki iniziò a spiegare.

__________

Thor perse velocemente il filo del discorso. Suo fratello parlava di forze, gravità, angoli di incidenza e i due bambini lo ascoltavano appassionati. Mormorando una scusa si alzò uscendo dalla camera. In fondo al corridoio c'erano due porte massicce a indicare i bagni, sospirò entrando in quello degli uomini. 
Era qualcosa che non sarebbe mai riuscito a capire, la determinata ossessione con cui i miðgarðiani separavano tutto in due categorie: maschi e femmine. Che si trattasse di vestiti, colori, bevande o stanze tutto era sempre diviso. Si trattava di un concetto così familiare, ma al contempo così straniero, e ogni volta che Loki provava a spiegarglielo finiva solamente per confonderlo ulteriormente. L’unica cosa a cui riusciva a pensare era come avessero ragione i sui precettori e i guerrieri quando dicevano che oltre le mura di Asgarð si trovavano solo barbarie e insensatezza. 

Chiuse una delle cabine spogliandosi e aprendo il rubinetto della doccia.

Che differenza c'era tra una donna con la spada o un uomo con un’ascia? In cosa differiva un ragazzo che ricuciva una ferita da una guaritrice che fasciava ossa rotte? No, non c'era differenza tra i due sessi, né aveva ragione di esserci! Non erano le caratteristiche fisiche a determinare il ruolo sociale, quanto più le abilità con cui si nasceva. Lui e Loki ne erano una dimostrazione più che evidente, lui era un guerriero e suo fratello un seiðmaðr. Certo, la maggioranza di coloro che praticavano il seiðr era donna e i guerrieri più forti e valorosi erano uomini, ma questo non definiva nulla. 

Buttò la testa sotto l'acqua appena troppo fredda senza pensarci troppo.

Se fossero stati a casa, Thor non avrebbe avuto dubbi che la maggioranza di loro sarebbe stata indirizzata all'arena degli allenamenti per iniziare la loro istruzione. Probabilmente Natasha sarebbe anche diventata una valorosa valchiria! Piuttosto temeva che Bruce e Tony sarebbero stati avviati nello studio del seiðr. La loro corporatura minuta unita alla continua ricerca di risposte e alla mente brillante lasciava pochi dubbi. 

Tirò indietro il capo scuotendo la testa e sfregandosi vigorosamente la faccia.

Non aveva mentito, non c'era nulla di disgustoso nell'arte del seiðr, ma sarebbe stato un bugiardo se avesse affermato che non si era mai vergognato di avere un fratello seiðmaðr. Per tutti gli Asi! Odino aveva addirittura insistito per far addestrare Loki insieme a Thor nonostante il bambino avesse più che evidentemente dimostrato di non essere un guerriero! E la cosa aveva inevitabilmente portato al malcontento e alle chiacchere dietro alle spalle del bambino. Un seiðmaðr non più essere un guerriero, tutti lo sapevano. Thor lo sapeva. 

Odino lo sapeva. 

Chi studia il seiðr è destinato a diventare un guaritore, un sacerdote, un insegnante. Loki avrebbe dovuto essere spronato a studiare fino a quando Odino non avesse trovato una giusta consorte per lui. Probabilmente qualche liósálfar considerato la difficile situazione di ribellione ad Álfheimr negli ultimi tempi. Invece loro padre aveva continuato testardamente per la sua strada fino a quando non era intervenuta Madre.

Sfregò le mani bagnate sul corpo cercando si eliminare la sporcizia e il sudore accumulatisi.

Loki non era un guerriero e presumibilmente neanche Bruce e Tony. E, anche se non era disgustoso, Thor poteva capire la vergogna delle loro famiglie.

Scosse la testa infilandosi nuovamente sotto il getto dell’acqua.

Voleva solo tornare a casa dove tutto aveva un senso. Voleva solo tornare a casa.

__________

Quando il biondo ritornò in camera con i capelli bagnati che gocciolavano sui vestiti ancora sporchi, Loki decise che era tempo di chiudere la lezione. Finì in poche frasi la spiegazione in corso e si alzò dal letto.

«Ma io ho ancora un sacco di domande!»

Ruotò gli occhi al cielo, ovviamente il moccioso non era d’accordo.
«Potrai farle la prossima volta. Adesso andiamo a lavarci»

Incrociando le braccia al petto e con un paio di borbottii, più di scena che per reale necessità, Tony scese dal letto raggiungendo Bruce già in attesa accanto alla porta. Loki poteva sentire l'unto dei capelli sulla cute e nelle ciocche che gli si appiccicavano al viso. La polvere e la cenere, nonostante la breve sciacquata alla fontana la mattina precedente, gli si erano appiccicati addosso insieme al sudore. Era sporco e si faceva schifo. Sapeva che anche i due bambini dovevano sentirsi così, soprattutto considerato come Tony praticamente corse verso il bagno appena uscirono in corridoio. Una parte della sua mente chiese perché non si fosse lavato la sera prima e Loki seppellì la domanda insieme alla risposta.

Perché non volevi allontanarti da Thor.

Perché avevi paura.

Perché non importa quanto ognuno di voi possa fare finta che sta andando tutto bene, nulla sta andando bene. 

Si tolse i vestiti stizzito appendendoli all'attaccapanni sulla porta, aprì l'acqua fredda buttandosi sotto il getto della doccia.

Infondo tu ti sei svegliato ogni volta.

Il bagno era diverso da qualunque altra stanza simile avesse mai visto.

A ogni sussulto di Thor, sopra di te.

A casa avevano due stanze da bagno. Quella che gli era permesso usare, insieme a sua Madre, aveva i muri finemente decorati da incisioni e bassorilievi dai colori dolci e rilassanti.

A ogni mugugno di Clint nel sonno.

Avevano un'enorme vasca interrata che prendeva tutta la parete in fondo della stanza. Sopra di essa una finestra era l'unico punto di luce. Lungo il muro destro una panca ricavata nel muro stesso permetteva di sedersi per poter applicare con calma oli, creme ed essenze.

Ad ogni urlo bloccato in gola e soffocato nel cuscino da Steve, nella speranza di non far rumore.

Riusciva ancora a richiamare alla mente il misto di profumi inebrianti e fumi che riempivano la stanza. Opposti alla panca una serie di mobili e tavolini facevano mostra di boccette, pestelli, fiale, pietre e fasci di erbe, coltelli e ogni altro strumento che poteva servire.

Ogni brivido di Tony.
Ogni sobbalzo di Bruce.

Era così diversa dal bagno che avevano nell'appartamento. Spoglio e minimale, senza neanche il lusso dell'acqua corrente.

Ogni mormorio, 
ogni supplica, 
ogni gemito soffocato dal sonno, generato dagli incubi.

Questa volta, invece, ad accoglierli era stata una stanza dal bianco più grigio di quanto comunemente accettato. Una fila di lavandini sulla destra e una di gabinetti sulla sinistra. In fondo alla stanza le docce, divise da una parete in plastica e con una porta cigolante a chiudere il cubicolo.

Ogni ricordo marchiato nella vostra mente, una memoria indelebile che vi manda scariche di adrenalina lungo le vene e brividi di terrore a scuotervi la schiena.

L'acqua, almeno, poteva essere miscelata e Loki aveva optato per tenerla più calda possibile. 

Tu li conosci perché ti sei svegliato ogni volta.

«Thor!»
Si costrinse a rilassare i pugni e sbatté il tallone a terra. Sentì il contraccolpo della botta risalirgli dalla caviglia lungo la gamba e offuscargli per un secondo la mente, ma non se ne curò.
«Loki?» il suo nome tinto da una vena di preoccupazione. Scosse la testa.
«Assicurati che la porta principale dei bagni sia chiusa.»

La porta non aveva una serratura, ma si apriva verso l'interno, quindi a Thor bastò appoggiarsi ad essa per bloccarla. Il moro uscì dal box doccia pochi secondi dopo dirigendosi ai lavandini. Appesi equidistanti al muro, poco sotto lo specchio, si trovavano tre dispenser di sapone. Tutti desolatamente vuoti. Loki optò quindi per il flacone colorato mezzo vuoto che si trovava abbandonato sul marmo. 
A volte la pigrizia umana lo lasciava sconvolto. 
Svitò il tappo tornando velocemente verso le docce, l'aria fredda gli mandava brividi lungo la spina dorsale.

«Tony, aprì la porta.» 
Il bambino cessò il mormorio continuo e Loki poteva quasi vederlo temporeggiare dondolando sui piedi.
«Non ho ancora finito di lavarmi» protestò.
Sollevò gli occhi al cielo -stupido pudore immotivato, come se non lo avesse già visto nudo. Cosa avesse da vergognarsi poi doveva ancora capirlo e dubitava lo avrebbe mai compreso.
«Apri la porta moccioso.»
Con un click il bambino sbloccò la serratura e infilò fuori la testa, il resto del corpo nascosto dietro la porta. 
«Sapone» spiegò mostrandogli la bottiglietta. Tony sorrise sfregando le mani per creare una schiuma bianca. Bruce si limitò ad allungare la mano alla cieca fuori dalla porta e Loki gli versò una generosa dose di liquido sul palmo. 
«E pensare che io ho fatto senza sapone.»
Loki sbuffò una risata chiudendo la porta del box dietro di sé.
«Perché sei un idiota.»
La risata di Thor scomparve quando mise la testa sotto getto bollente della doccia. Loki sciacquò il sapone dai capelli. Stavano tornando lunghi e doveva tagliarli. Chiuse gli occhi godendosi la sensazione dell'acqua che lavava via il freddo e lo sporco. 

A proposito, chissà se gli altri si erano fatti una doccia. Era abbastanza certo di aver visto Natasha con i capelli umidi la sera prima, dopo cena. Bucky e Steve? Il biondo odiava essere sporco, ma non ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Non ricordava di aver visto né loro né Clint con i capelli bagnati. Probabilmente avevano preferito non bagnarsi la testa per evitare di ammalarsi. Non che fosse un problema suo.

«Thor?»
«Tutto bene?»
Spense l'acqua uscendo dal box doccia. Il fratello era ancora appoggiato alla porta, un'espressione confusa sul viso e i capelli ancora umidi.
«Non ti sei asciugato i capelli» sbuffò come spiegazione. L'idiota sbatté le palpebre un paio di volte, lentamente, mentre si passava la mano tra i capelli umidi.
«Mh, no. Non vedo perché sia un problema.»
Gli tirò alla cieca un paio di salviette di carta e con il resto iniziò ad asciugarsi.
«Perché potresti ammalarti.»
Thor si tamponò i capelli senza muoversi dalla porta. Sarebbe stato imbarazzante spiegare il tutto se qualcuno fosse entrato in quel momento e avesse visto Loki nudo in mezzo al bagno. Il diverso senso di pudore era un'altra di quelle cose insensate a cui aveva dovuto arrendersi.

Il moro svuotò il restante sapone in uno dei dispenser buttando via il flacone. Si vestì e, riacquistato un aspetto decente, si lasciò andare tra le braccia già aperte del fratello. 

Thor prese a tamponargli i capelli con uno dei tovaglioli di carta e Loki chiuse gli occhi rilassandosi. Lasciò scorrere il rumore dell'acqua e i mormorii di Tony in sottofondo concentrandosi solamente sul fratello, sul ritmo del suo respiro, sul battito regolare del cuore, sul calore della sua pelle. Thor era sempre stato caldo, un focolare vivente. Non ardeva come i giganti di Musphellheimr, ma il dolce tepore che emanava era sempre stato tranquillizzante e familiare. Anche adesso, nonostante tutto ciò che gli era successo, nonostante l'improvvisa svolta che avevano preso le loro vite, questo non era cambiato.

«Si stanno allungando» mormorò passandogli una mano tra i capelli, poteva sentire il sorriso nella sua voce. Si mosse poggiando la guancia sul suo petto, poco sotto la spalla per poterlo vedere in viso. 
«Dovrei tagliarli.»
Thor passò la mano in un'altra ruvida carezza storcendo la bocca.
«Nae. Mi piaci con i capelli lunghi. Sono...» tentennò «Sono tuoi» 
Sorrise tornando a chiudere gli occhi. Sono miei, era un pensiero così dolceamaro.
«Miei» sollevò la testa sopprimendo una risata.
Il biondo strinse le labbra in una linea dura, ma gli occhi si ammorbidirono. 

Tony uscì dal box doccia dandosi un'occhiata attorno. La temperatura dell'acqua si era gradualmente abbassata fino a diventare fredda e lui aveva dovuto arrendersi all'idea che la doccia era finita. 
Sbuffò.
«Bruce!» cercò di fare la voce più lamentosa possibile nel tentativo di commuovere il più grande. «L'acqua calda è finita.»
Il bambino tirò la testa fuori dalla porta.
«Non so che farci. È finita anche a me.»
Incrociò le braccia al petto spostandosi per lasciargli spazio per uscire. Ruotò sui talloni dandogli le spalle, Loki e Thor erano all'ingresso appoggiati contro la porta. Abbracciati. Corrucciò la fronte, il moro non era una persona affettuosa ed era strano. Negli ultimi due giorni aveva dato più contatto fisico di quanto Tony gliene avesse mai visto dare. Partendo da Thor -a cui era appiccicato come una cozza- passando per lui -non che gli dispiacesse ricevere qualche abbraccio in più- arrivando a Bruce.

Era... strano.

«-ony, Tony!»
«Sì, Brucie bear?» chiese senza perdere un colpo.
Il bambino arrossì e borbotto scuotendo la testa.
«Loki!»
I due fratelli si separarono e il moro si avvicinò a loro con una pila di tovaglioli di carta tra le mani 
«Asciugatevi forza, l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che vi ammaliate.»

_____N/A_____
Ed ecco il capitolo canonico. Come promesso ci sono un sacco di rivelazioni, riuscite a trovarle tutte? Mi ero preoccupata di avervi detto troppo, ma alla fine Judy (fantastica come sempre) mi ha convinto a lasciare tutto così com'era e darvi qualcosina in più sul passato dei nostri due fratelli preferiti. Ovviamente dovete sempre ringraziare lei per il betaggio impeccabile nonostante abbia mille impegni!
Passando ad altro, tenetevi stretti perchè la parte introduttiva di Jotunheimr è finita e dal prossimo capitolo si passerà all'azione con un sacco di colpi di scena e la storia arriverànel vivo della trama. Emozionati? Io sì, hahahaha.
Spero di non aver reso Loki troppo Occ, è sempre un dramma indovinare il suo carattere! ditemi cosa ne pensate nei commenti e fatevi sentire, mi piace sapere cosa pensate della trama, e ovviamente segnalatemi tutto ciò che trovate (errori, imprecisazioni).
Ci sentiamo Mercoledì con il prossimo aggiornamento!
Imoto ;*


  
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