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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    14/06/2019    1 recensioni
[Sentinel!AU]
L’ultima volta che qualcuno aveva suonato alla sua porta come stavano facendo in quel momento, solo una settimana prima, Mac si era ritrovato rapito dal suo pazzo con tendenze sadiche personale che rispondeva al nome di Murdoc [...]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Stand by me'
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Fandom: MacGyver (2016)

Rating: Verde

Personaggi/Pairing: MacDalton, Jim/Blair

Tipologia: One-shot

Genere: Sentimentale

Avvertimenti: Slash, Sentinel!AU

Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.

Note: Dedicata a Mairasophia.

 

STAND BY ME – VISITA DA CASA
 

L’ultima volta che qualcuno aveva suonato alla sua porta come stavano facendo in quel momento, solo una settimana prima, Mac si era ritrovato rapito dal suo pazzo con tendenze sadiche personale che rispondeva al nome di Murdoc; non aveva sentito nulla, probabilmente i suoi sgherri portavano con loro dei generatori di rumore bianco per ingannare il suo udito, ma stavolta l’agente era pronto, i suoi sensi in allerta e pronto a difendersi: Jack sarebbe tornato più tardi, e comunque la sua Guida aveva le chiavi, Bozer era alla Fondazione e lui era ancora a riposo forzato dopo l’aggressione di Murdoc.

Ancora risentiva del cocktail di droghe che gli era stato iniettato, perciò Matty – in collaborazione con il dottor Lancelot, il primario del Nido – aveva deciso di tenerlo fuori dall’azione ancora per qualche giorno.

La cosa lo frustrava non poco ma razionalmente sapeva che poteva essere un pericolo per sé stesso e per gli altri in caso di una zone in mezzo alla missione, indotta dalla spazzatura di Murdoc.

Mac tese l’orecchio, concentrandosi sulla presenza al di là della porta chiusa, sul suo odore e sulla sua impronta spirituale: una sensazione di lancinante nostalgia e bisogno lo avvolse come un abbraccio caldo e, istintivamente, tremò mentre spalancava la porta con forse troppa violenza.

Era l’impronta spirituale di una Guida, ma non di una Guida qualunque: era l’impronta di una Guida potente, molto più potente di Jack, che tutte le Sentinelle del Paese conoscevano e rispettavano, la Guida a cui tutte le Guide rispondevano.

Sotto il porticato, con un paio di spessi occhiali da vista tondi sul naso e i riccioli scuri a circondargli il viso, c’era la Guida Alpha Prime del Nord America, che gli sorrideva come se fosse stato un vecchio amico venuto a fargli una sorpresa.

E, in un certo senso, lo era.

Con il sorriso a cui nessuno poteva dire di no, sia che fossero mondani o Sentinelle o altre Guide, Blair Sandburg alzò il bracco in un cenno di saluto e offrì a Mac una tazza da asporto di Starbuck’s: “Spero non stessi dormendo, Mac.” disse lui, sempre mantenendo il sorriso, “Ho pensato di passare a farti un saluto.”.

Mac si accorse di avere ancora indosso il pigiama leggero di lino azzurro che Jack gli aveva fatto indossare la sera prima, puzzava anche un po’ e probabilmente avrebbe dovuto farsi una doccia, ma sembrava che a Blair tutto questo non importasse; anzi, il suo sorriso divenne ancora più supportivo mentre questi pensieri gli balenavano nel cervello e Angus si ricordò di un particolare che, tra le Sentinelle e le Guide, era qualcosa di dominio pubblico: Blair Sandburg era un Empatico, le emozioni delle persone attorno a lui erano un libro aperto.

Frettolosamente, Mac si spostò per farlo entrare e restò a osservarlo mentre si guardava attorno con espressione tranquilla: “So che sei ancora a riposo per quello che ti è accaduto, Angus,” stranamente, il suo nome non era un fastidio sulle labbra di Blair, “e Jim ha assecondato i miei capricci accompagnandomi qui.”

Al nome della Sentinella Alpha Prime pronunciato con amore e riverenza dalla sua Guida, il cuore di Mac ebbe un sobbalzo mentre i suoi sensi istintivamente scattavano alla ricerca dell’impronta spirituale di Jim Ellison.

La trovò a poca distanza, che si allontanava a velocità sostenuta, diretta verso il confine sud di Hollywood Hills: “Avrebbe voluto restare, ma temeva di causarti problemi in una situazione ancora fragile. Ha detto però che, nel caso te la sentissi, sarebbe molto onorato di incontrare te e la tua Guida.” di nuovo la voce di Blair, divertita e al tempo stesso fonte di serena tranquillità, come quella di un fratello.

Mac alzò lo sguardo su di lui e lo vide sorridergli: “Se hai un po’ di tempo, vorrei scambiare quattro chiacchiere con te.”.

§§§

“Ehi, Mac! Ho portato i bagel e i saluti di Francesca della caffetteria all’angolo!”

Quando Jack Dalton entrò in casa della sua Sentinella con un sacchetto ancora fumante tra le mani, lo fece aprendo la porta con la propria chiave ma non fu soltanto Mac ad accoglierlo nell’ingresso: con gli occhi sgranati, l’ex Delta focalizzò il proprio sguardo sull’espressione gentile di Blair Sandburg in piedi accanto a Mac, completamente rilassato nonostante – lo sentiva – l’emicrania che lo tormentava da alcuni giorni.

Con un tonfo morbido, i bagel caddero sul parquet e Jack restò a bocca aperta mentre un vago sorriso compariva sulle labbra di Mac: “Spero ti sia ricordato di prendere quelli al formaggio.” gli disse la Sentinella con tono divertito, “Per il caffè, ti perdono soltanto perché ci ha già pensato il nostro visitatore.”

Ancora sconvolto, Jack guardava Blair che, malgrado fosse molto più basso di lui, era decisamente più imponente dal punto di vista spirituale, lo sentiva come un rifugio sicuro e una persona di cui fidarsi in ogni aspetto.

Era la Guida Alpha Prime del Nord America, ed era a casa di Mac.

“Abbiamo saputo quello che è accaduto con la Sentinella Murdoc e siamo venuti il prima possibile.” spiegò Blair, sistemandosi gli occhiali.

“S-Siamo? C’è anche…?”

“Già, la Sentinella Alpha Prime vorrebbe incontrarci più tardi.” intervenne Mac, posando una mano sul braccio di Jack prima di nascondere il volto contro la sua spalla.

Blair annuì e restò a distanza, ben attento a non occupare il loro spazio e lasciar loro il tempo di riconnettersi: “Ma solo se Mac se la sente.” aggiunse la Guida Alpha Prime, “Non se la prenderà, in caso contrario.” dichiarò prima di allontanarsi verso l’open space e lasciarli soli, senza però smettere un attimo di emettere onde spirituali tranquillizzanti.

Tra le braccia di Jack, Mac si sentì protetto e al sicuro – in maniera diversa rispetto alla presenza di Blair -, amato e conscio di essere nel posto in cui sarebbe dovuto sempre stare: il loro legame era ancora fresco e quella mattina era stata la prima in cui si erano trovati separati dal giorno in cui avevano completato il bonding.

Jack avrebbe voluto restare lì, al fianco di Mac, occuparsi di lui come aveva fatto per tutta la settimana, ma doveva terminare alcune pratiche burocratiche per Matty da inoltrare all’SGC e non poteva tardare oltre; ringraziò silenziosamente Blair per essersi presentato a casa di Angus e avergli tenuto compagnia ma ora toccava a lui.

“Sentinella… Di cosa hai bisogno?”

“Lasciami stare così ancora per un po’, Guida… È tutto quello di cui ho bisogno al momento.”

“Mi dispiace averti lasciato solo stamattina.”

“Ci sono cose che vanno fatte, Jack. E non potevo ancora uscire senza un generatore di rumore bianco addosso, sai che detesto quelle cuffie. Ma ora sei qui e per me è sufficiente.”

Tutti i sensi di Mac erano focalizzati su Jack: l’udito sul suo battito cardiaco, l’odorato sul suo odore di caffè e polvere da sparo, il tatto sulla sua pelle ispida e cosparsa di cicatrici come piccole stelle che formavano la costellazione Jack Dalton, la più importante del cielo che era la vita di Angus MacGyver, la vista sui suoi occhi scuri e pieni di amore e protezione nei suoi confronti e il gusto sulle sue labbra secche per il sole californiano.

Protetti dal mantello empatico di Blair, seduto in terrazza con la tazza di caffè ormai tiepido, Guida e Sentinella si riappropriarono l’uno dell’altro, donando ulteriore stabilità al loro legame ancora caldo e irrequieto sotto la loro pelle.

Dopo, sarebbero stati pronti a darsi al mondo esterno ma, in quel momento, tutto quello che potevano dare era dell’altro.

E Jack si ripromise una volta di più che sarebbe stato sempre così, anche a costo della sua vita.

   
 
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