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Autore: schrodieKat    15/06/2019    6 recensioni
STORIA INTERATTIVA || ISCRIZIONI APERTE
L'Amortentia è stata bandita dal mercato, ma qualcuno si è già messo al lavoro per crearne una nuova versione, più potente ed efficace. Alice Paciock e Scorpius Malfoy, Caposcuola, saranno incaricati di sistemare le cose, assieme a un loro team di studenti.
Ce la faranno?
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Hugo Weasley, Lily Luna Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Erin Oliphant odiava perdere tempo.
Questo di solito soprendeva non poco chi la circondava: infatti era ben nota, ad Hogwarts, la sua leggendaria pigrizia. Quest'ultima però non va affatto confusa con l'essere una perditempo, anzi, la ragazza pensava che tutto il tempo che riusciva a risparmiare le sarebbe tornato indietro sotto forma di ore preziose di sonno. Avrebbe fatto di tutto pur di svolgere la minor quantità di lavoro possibile, per quanto paradossale potesse essere.
I Corvonero erano ben consapevoli della pigrizia di Erin, in quanto a tutti loro era capitato di assistere a uno dei suoi pisolini nella Sala Comune. In quel momento si trovava proprio lì, ma non poteva dormire. Stava aspettando.
La sua attesa stava andando avanti da ore, ormai. Tempo prezioso sottratto al suo tanto amato sonno, purtroppo.

Si distrasse, sentendo dei passi avvicinarsi a lei: nientepopodimenochè le due più grandi star della Casata di Corvonero, il Caposcuola Draco Malfoy e il suo eterno compagno di avventure Albus Potter. I due stavano confabulando con fare sospetto tra di loro, sfoggiando delle espressioni preoccupate. Erin emise un lungo fischio per attirare la loro attenzione; una volta incrociato il suo sguardo, i due si ricomposero in fretta, almeno all'apparenza: la Oliphant ormai aveva capito che qualcosa non andava.

«Oh, Erin», fece Albus, rivolgendole un sorrisetto, «In cinque anni, questa deve essere la prima volta che ti vedo sveglia!»
«Molto spiritoso, Potter! Invece io in cinque anni non vi ho mai visti separati, devo dire. Che c'è, Malfoy, Rose è solo una copertura?»
Il diretto interessato si portò teatralmente una mano al petto, prima di voltarsi verso il suo amico. «Al, ci ha scoperto. Domattina vai alla Gringott e ritira tutti i tuoi risparmi, dobbiamo fuggire prima che la cosa si sappia.»
«E le nostre Puffole Pigmee?» Chiese Albus, fingendo sempre maggior preoccupazione. «Non ci pensi a loro? Dove le lasceremo?»
Scorpius rimase interdetto per qualche secondo. «...Al, dove sono finite le nostre Puff-

«Scusate se vi riporto alla realtà, ma qui vi state immedesimando un po' troppo.» Erin iniziò a stiracchiarsi, senza togliere gli occhi di dosso ai due nuovi arrivati. «È successo qualcosa? Vi vedo strani, oggi.»

«La preside ha dato un compito speciale a Scorpius.» Albus abbassò improvvisamente la voce, come a fare una dichiarazione top secret. «Riguarda il Ballo di Primavera.»
«Ballo di Primavera?»
Il rampollo della famiglia Malfoy annuì con energia. «Dovrò organizzarlo io, da bravo Caposcuola. Se vuoi darci una mano...

Erin scoppiò a ridere. Prima di tutto, anche volendo aiutare i due compagni di Casa, la ragazza non avrebbe potuto spostarsi da lì, stava ancora aspettando. E poi, se c'era una cosa che odiava più dei perditempo erano i balli: una marea di adolescenti in preda agli ormoni vestiti come delle bomboniere, ad azzuffarsi per aggiudicarsi quattro schifezze cucinate alla bell'emmeglio al bouffet e a ballare con della musica improponibile. No grazie.

«Lo prendo per un no. Ma cosa fai, ancora sveglia a quest'ora del pomeriggio
La ragazza ignorò la nota di scherno nella voce del Caposcuola, continuando a stiracchiarsi. «Sto aspettando.»
«...e cosa staresti aspettando?»
«Aspetto Goode.» Pronunciò quell'ultima parola con estrema irritazione. «Mi aveva dato appuntamento qui due ore fa, ma probabilmente mi ha dato buca per stare con quel pazzo di Weasley.»
I due ragazzi si scambiarono un'occhiata confusa. «A quale dei ventitrè Weasley presenti quest'anno a scuola ti riferisci?»
«Hugo», rispose lei, alzando gli occhi al cielo. Quei due stavano iniziando a darle sui nervi. «Credo che Goode abbia una cotta per lui, sapete. Però non gli dà il diritto di dare buca al suo unico vero migliore amico-»

Scorpius si ritrovò a sorridere. Quella ragazzina diventava sempre più acida, ma ci teneva al buon Goode. Erano sempre assieme, eccezion fatta per le lezioni: mentre la Oliphant aveva appena iniziato il suo quinto anno, Goode stava già affrontando il sesto. Quando il ragazzo avrebbe lasciato Hogwarts, con ogni probabilità, Erin si sarebbe ritrovata persa. Proprio come stava succedendo ad Alice, pensò Albus con rammarico.
«E fammi indovinare», riprese Albus, cercando di allontanare il ricordo di Alice che l'anno prima piangeva di fronte a James dalla mente, «Il suo vero migliore amico-

«Sono io, ovviamente.»

 

Albus Severus Potter non amava le bugie.
Eppure sembrava quasi che, stando sempre con Scorpius, si ritrovasse costretto a mentire. Proprio come aveva fatto qualche minuto prima per distrarre Erin e non farle notare il loro stato di agitazione, che non sembrava affatto intenzionato ad andarsene. Insomma, la McGranitt gli aveva dato una gran bella responsabilità, e, siamo onesti, Scorpius era un bravo ragazzo, anche sveglio, certo, ma sotto pressione non sarebbe riuscito neanche ad effettuare un incantesimo d'Appello.

«Secondo te ha capito qualcosa?» Chiese al Caposcuola, una volta scappati dalla Sala Comune e soprattutto dalla bionda Corvetta sospettosa.
Scorpius alzò le spalle. «Ci ha visti nervosi e si sarà fatta due domande. Ma è impossibile che abbia capito tutta la storia solo dalle nostre facce, Al. Hai tu la lista?»

Albus diede un'occhiata di sottecchi al corridoio: eccezion fatta per un paio di ragazzini che stavano per svoltare l'angolo, la zona era deserta. Estrasse dalla tasca un foglio di pergamena stropicciato, sui cui i due ragazzi si erano premurati di segnare i nomi dei Potenziali Candidati Membri alla Squadra Contro l'Amortentia. Per abbreviare P.C.M.S.C.A..
La pergamena era pressocchè vuota, fatta eccezione per i nomi di Scorpius, Alice e Albus, scritti in un corsivo curato tutto fronzoli, segno del passaggio di Al.

«Che dici, aggiungiamo anche Erin?»
«Scherzi, spero!» Scorpius scosse la testa. «È tanto simpatica, ma dorme ovunque e non sarebbe capace di collaborare.»
Albus annuì con serietà, riponendo la lista in tasca dopo averla piegata meticolosamente. «In più ti ha fatto notare della sparizione delle Puffole.»

Scorpius rimase nuovamente interdetto. Gli mancavano le sue Puffole.

 

Jonathan Goode era parecchio aggraziato.
Da bambino, sotto consiglio di sua sorella maggiore, aveva preso delle lezioni di balletto, che altro non avevano fatto se non cementare questa sua innata eleganza nel movimento: aveva un grande controllo del suo corpo, e i suoi passi erano così leggeri da riuscire a non svegliare nemmeno una bambina. Proprio come era successo pochi minuti prima, quando, una volta entrato nella Sala Comune dei Corvonero, essendosi trovato di fronte un'addormentata Erin Oliphant, se l'era data a gambe in modo deliziosamente silenzioso.

Si ritrovò a sorridere. Quando dormiva, Erin sembrava quasi non essere la bestia succhiasangue che era nella realtà. In senso figurato, si intende.
Lui non aveva molti amici, e sotto un certo punto di vista, conoscere Erin era stata una vera botta di fortuna: nemmeno lei era molto popolare, soprattutto per via del suo caratteraccio, e anche se non lo avrebbe mai ammesso, in fondo al suo cuore anche lei era contenta del loro sodalizio.

«Allora, com'è andata?»

Jonathan sospirò, riconoscendo la voce di Hugo Weasley alle sue spalle.
Quando il Corvonero non era con Erin, voleva dire che si trovava in compagnia di Hugo. Non si comsiderava esattamente suo amico, Hugo non aveva veri e propri amici, si trattava più di un rapporto di ascolto reciproco e occasionali favori scambiati quasi casualmente. Come quello che gli avrebbe dovuto fare quel giorno, se solo Erin non si fosse addormentata.
Si girò verso l'altissimo Tassorosso lanciandogli un'occhiatina timida, quasi spaventata. Se il ragazzo lo avesse voluto, avrebbe potuto pestare Jonathan tanto da mandarlo in infermeria: quest'ultimo, infatti, oltre ad essere ben più basso di Hugo, era anche piuttosto gracilino. Il rosso invece era dotato di un fisico asciutto, certo, ma non privo di muscoli.
L'entusiasmo dipinto sul volto di Hugo se ne andò, rapido come era arrivato.

«Fammi indovinare. Stava dormendo e non le hai dato il cupcake.»
John annuì debolmente. «Se l'avessi svegliata mi sarei ritrovato uno Stupeficium in faccia, conoscendola.»
Il rosso alzò gli occhi al cielo. «Vedrò di fargliene un altro domani.»
«Perchè?» Il Corvonero gli porse il cupcake che teneva dietro la schiena. «Non l'ho mica mangiato, sai.»

In quel momento, notò un certo lampo di nervosismo comparire nello sguardo del Tassorosso. Non succedeva spesso, anzi, era un'occasione più unica che rara: di solito era lui a scaturire irritazione in chi lo circondava, e non certo viceversa. Il piccolo di casa Weasley era dotato di una pazienza infinita, eppure, in quel momento, pareva esserne totalmente privo.
Si ricompose rapidamente, tornando a sorridere sornione. Quando lo faceva, a John veniva in mente una particolare illustrazione del suo libro di Alice nel Paese delle Meraviglie, in cui lo Stregatto sorrideva alla ragazza in un modo che aveva portato il piccolo Johnny a fare molti incubi, in passato.

«Vedi, vecchio mio», fece Hugo, abbassandosi per tenere lo sguardo incatenato a quello di John, «Ho preparato quel dolcetto con tanto amore, sai.»
«...ma tu e Erin vi odiate.» 
«Correzione, Goode. Lei mi odia. Io la trovo abbastanza brillante.»
«...quindi le mie speranze di potervi vedere assieme un giorno non saranno del tutto vane?»

Se lo sguardo fosse stato capace di lanciare un'avada kedavra, quello che Hugo gli stava mandando in quel momento lo avrebbe certamente mandato all'altro mondo.
«Lascia perdere l'amore: tanto affetto. E una ricetta segreta di famiglia.» Il rosso iniziò a gesticolare con le su dita nodose, elencando gli ingredienti sottovoce, senza che Jonathan potesse effettivamente sentirli. «...e per finire, un succo di ribes speciale che però, dopo un certo tempo, evapora. Ormai il succo sarà evaporato, non ti pare?»
Il Corvonero fece per ribattere, ma Hugo gli prese il cupcake dalle mani, ficcandoselo malamente nella tasca dei pantaloni. 

«Ora andiamo al Campo da Quidditch, ti va?»
«Veramente, Hugo, avrei una faccenda da-
«Lily ha detto che quel bellimbusto Grifondoro che ti piace tanto sarà alle selezioni.»
«AL CAMPO DA QUIDDITCH!»


 

Heilà! Ecco qualche nuova introduzione!
Allora, come potete vedere, anche se per ora non ci sono state molte iscrizioni, in questa storia abbiamo molti Corvetti, quindi vi prego, se avete intenzione di partecipare: mandatemi anche studenti delle altre Casate! Grifoni, Tassi, Serpi, son tutti belli quanto i Corvi, no?
Comunque, spero che la storia vi stia piacendo! Fatemi sapere cosa ne pensate!

PS: le iscrizioni sono ancora aperte!
PPS
: sto lavorando a una pagina tumblr dove compariranno tutti gli oc e i personaggi della storia. Se partecipate alla storia, includete nella scheda anche un prestavolto per l'oc ^^


 
   
 
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