Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    15/06/2019    1 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Andrè cavalcava senza sosta, il Generale e Girodelle faticavano a stargli dietro,sperava solo di trovare la sua Oscar in buone condizioni.
“ Ti prego Dio...ne abbiamo passate troppe, abbiamo bisogno di un po' di felicità, ti prego... Fa'che sia viva...! ”
I Boschi menzionati da Charlotte non erano lontani, da quel punto in poi Oscar poteva essere ovunque
.Andrè si fermò.
Trenta secondi dopo accanto a lui si palesarono il Generale e Girodelle .
- Forse è meglio dividerci...! - suggerì
- Si...hai ragione ! - esclamò il Generale - guadagneremo tempo , io andrò a sinistra...
- Io dal lato opposto! - sancì il tenente .
- Bene...non mi resta che proseguire per questo sentiero! - sussurrò Andrè.
- Buona fortuna ragazzi! -auguro' quindi Augustin incamminandosi
Andrè lo bloccò:
- Generale....
L'uomo si girò , gli occhi del giovane  brillavano di preoccupazione :
- Nel caso trovaste Oscar.....
- Tranquillo Andrè....Non hai nemmeno bisogno di chiedermelo...
- Scusate...- sussurrò lui abbassando lo sguardo
Il generale sorrise amabilmente poi si incammino' Girodelle fissò Andrè:
- State tranquillo...sono sicuro che tutto andrà bene! 
Il tenente si incamminò dal lato opposto, Andrè rimase solo, era il giorno della verità, fin a quel momento non aveva saputo dove cercare ma ora...ora Oscar era li...viva o.... morta!
Quella possibilità gli lacerava il cuore.
“ Su' Grandier...un po' d'ottimismo! “ - si disse. Sospirando si addentrò per il bosco , la vegetazione era abbastanza fitta.
- Oscar...! Oscar mi senti?!! - cominciò a chiamare con tutta la voce che aveva in gola . Ma non ricevette nessuna risposta.
 
 

 

- E' inutile negare l'evidenza...stiamo per morire Oscar....!!le maschere possono cadere...ditelo Oscar...ditelo che mi amate....! - incalzò Fersen
Oscar lo fissò..erano spacciati ormai, era vero, era inutile alzare corazze o muri...doveva dire quel che pensava...poteva dirlo!
- Io...Si....io...- si bloccò, si guardò intorno....- avete sentito nulla? - chiese
-*No! - sussurrò Hans irato dall'interruzione.
- Mi è sembrato di....- balzo' in piedi , si riguardò intorno, tese le orecchie verso il sentiero.
Sbarrò gli occhi, si girò ridendo verso Fersen...
- E' Andrè!! - sbottò- e' il mio Andrè....!
Ferse rise :
- se è una scusa per non rispondere alla mia domanda sappiate che non lo trovo divertente Oscar! 
- Non è una scusa...mi è sembrato di...- abbassò le spalle scoraggiata – sarà stata un'impressione.
- Si...lo credo proprio , anche perchè non ho sentito nulla.
Oscar si abbandonò a sedere sull'erba, Fersen le prese la mano, la guardò con dolcezza:
- E' così difficile confessarmi davvero quel che sentite.?
- Si...- arrossì lei – in verità io....
In quel momento si udì una voce in lontananza, anche Fersen si bloccò sbarrando gli occhi, Oscar gli lascio' fulmineamente la mano, balzò in piedi.
- Lo avete sentito? Lo avete sentito anche voi...? non posso averlo immaginato...non posso!
- Oscar...Oscar mi senti??- la voce si sentì ancora piu' distintamente.
- Alzatevi Fersen! - esclamò lei nervosamente confusa per la felicità.
Fersen ci provò, non ci riuscì subito.
- Andate...andate voi!
Lei lo baciò sulla fronte , si avviò correndo per il sentiero!
- Andrè!! Andrè sono qui!!
- Oscar!!! Oscar mi senti!!!??
- Andrèèèèè! Andrèèèè! - urlò lei correndo fra gli alberi.
Il giovane si bloccò:
- Mio Dio! Oscarrr!!!!
- Andrèèèè!
Correvano l'uno verso l'altra non vedendosi, solo le voci li guidavano.
“ Mio Dio...fa che non sia un sogno...fa che sia vero...fa che....” - pensava Andrè
- Andrèèèèè! - la voce si udì piu' vicina
- Oscarrrrrr! - gridò lui lanciando il cavallo al galoppo impazzito, felice , confuso, col cuore in tumulto.
Oscar sembrava aver ritrovato le forze . Correva verso la voce, correva superando alberi, erba, fronde, cespugli. 
- Oscarrr! Oscar!! - gridava Andrè.
Il sole cominciava a filtrare fra i rami, Alexander galoppava, il cuore batteva impazzito ...ad un tratto fra il verde ….il biondo!
Andrè balzò giu' dal cavallo , le corse incontro..
- Andrèèè!
- Oscarrrr!
Si fiondarono l'uno fra le braccia dell'altro caddero in ginocchio, Andrè la strinse, affondò il viso fra i suoi capelli, le baciò il viso, la testa ,la guancia, la fronte, le prese il volto fra le mani, tornò a guardarla:
- Amore...!Amore...mio...stai bene...?dimmi che stai bene...dimmelo!! 
- Sto bene...sto bene! - pianse lei – sto bene!
Oscar si abbandono' fra le sue braccia, Andrè cercò i suoi occhi , le carezzò i capelli:
- Amore mio...pensavo di averti perduto per sempre...
- Anch'io Andrè...credevo che non ti avrei piu' rivisto. Baciami...Baciami per favore!!
Le bocche si unirono dolcemente, Oscar ansimò persa in quella magnifica sensazione che le donava la bocca dolce e morbida del suo uomo. 
- I tuoi occhi... I tuoi capelli.. - sussurrò lei guardandolo ammaliata
- Ti amo...ti amo! - sussurrò lui con gli occhi pieni di lacrime.
Rimasero stretti qualche minuto godendo del dolce contatto dei loro corpi.
Poi si udì lo scalpitio di alcuni cavalli, Oscar si girò.
- Padre!! Girodelle!
Augustin scese da cavallo:
- Figlia mia!!!
Si abbracciarono, rimasero stretti a lungo
- Stai bene figlia mia!?
- Si! - sussurrò lei, poi si girò a salutare Girodelle
- Ben trovata Comandante ! - sussurrò il giovane visibilmente emozionato
- Grazie tenente ! - esclamò lei stringendogli la mano
- Non posso crederci ...- asserì il Generale
- Beh...credeteci padre...sono viva !! Un po' ammaccata ma viva... 
Andrè la fissava ancora incredulo :
- Finalmente possiamo tornare a casa!!!
Oscar fissò Andrè:
- No...ehm...c'è una persona che dobbiamo portare con noi...è ferita gravemente, dobbiamo fare presto! E' a pochi minuti da qui..
- Bene...- sussurrò il Generale . Vuoi...vuoi salire a cavallo con il tuo Andrè?
Il Giovane ed Oscar lo guardarono grati.
Oscar salì' a cavallo, Andrè la circondò con le braccia trattenendo le redini.
Partirono al galoppo.
Andrè era felice, Oscar era nuovamente fra le sue braccia, i suoi capelli mossi dal vento ,gli sfioravano il viso, le sue dita sottili le stringevano la mano intenta a trattenere le redini.
Lei si girò a guardarlo:
Ti amo Andrè! - lui sorrise ignaro e all'oscuro di quel che avrebbe visto fra poco.
 

 

- Presto...dobbiamo fare presto! - esclamò Oscar.
Andrè aumentò l'andatura.
- Ecco...è qui!
Si Fermarono, Oscar scese da cavallo e si avviò verso un uomo accasciato ad un albero.
Andrè scese a sua volta, si avvicinò...
Inorridì.
- Fersen...!!?? - esclamò
- Salve Grandier!
Andrè strinse i pugni:
- Lo sapevo...lo sapevo che c'entravate voi!! 
Paonazzo di rabbia afferrò Hans per il collo della camicia, lo costrinse ad alzarzi strattonandolo violentemente.
Le spalle del Conte battevano sulla dura corteccia.
- Farabutto...miserabile!
- Andrè...smettila ...cosa fai?? - gridava Oscar cercando di trattenerlo per il braccio
- Lo sapevo che c'entravate voi!! lo sapevo...Conte da strapazzo!! - continuava a strattonarlo.
-Fermo...Fermo...riaprirai la ferita...fermo! - si disperava Oscar – lui non c'entra nulla...Fersen mi ha salvato! - gridò lei
- Andrèèèè! - la voce del Generale lo fermò.
Il giovane si girò, le sue dita trattenevano ancora Hans per il collo:
- Oggi è la giornata piu' bella della mia vita. Ho ritrovato mia figlia che credevo ormai spacciata...dovrebbe esserlo anche per te...non credi?
Andrè ritornò a guardare Fersen, il Conte incurvò le labbra:
- Siete un ingrato...siete il solito ingrato Andrè...! cosa ne sapete di quel che abbiamo passato...dov'eravate voi??
- Chiudete quella bocca o io...
- Un uomo senza fegato...!!ecco quello che siete !!Se non ci fossi stato io ad oscar avrebbero fatto la festa..! .cosa ne sapete voi...??L'avrebbero violentata e uccisa senza pietà se io non fossi intervenuto..Dove eravate quando ho dovuto togliergli di dosso tre uomini? Dove eravate quando aveva addosso un uomo nudo ed eccitato che la toccava ovunque eh...?Dove eravate voi Grandier!!?
Quelle parole gelarono il sangue a Girodelle , Andrè e al Generale.
Tutti si girarono in  sincronia  a fissare Oscar
Lei piangeva, tenendo lo sguardo basso, solo allora Andrè sembrò accorgersi che la sua donna aveva addosso una giacca maschile dai bottoni penzolanti che le lasciava scoperto l'incavo dei seni.
Il Generale si portò una mano alla bocca, Girodelle sentì mozzarsi il fiato, Andrè la guardò:
- Oscar...sta dicendo la verità? Hai rischiato di....
Lei si portò la mano alla giacca chiudendola .
- Io non  voglio.parlarne ora! ..andiamo...andiamo a casa...amore ti prego!
Calò un silenzio tombale.
Fersen allungò una mano, in un gesto di conforto sfiorò le dita di Oscar vicina
- Non toccatela! - sbraitò Andrè scrollandolo violentemente.
Fersen chiuse gli occhi per il dolore , si portò una mano alla spalla:
- Che voi siate maledetto Grandier...- sbraito' aprendo il palmo insanguinato.
- Oddio! - sbottò Oscar scattando verso di lui
La ferita aveva ricominciato a sanguinare vistosamente.

Oscar si precipitò accanto a lui, strinse il laccio che aveva tenuto la ferita chiusa attimi prima, fissò il Genitore :
- Vi prego padre...non c'è tempo da perdere!!
Andrè rimase stravolto per quel gesto, Oscar tratteneva Fersen , lui poggiava il capo sulla sua spalla, la sua donna si era rivolta al padre per chiedere che il Conte fosse trasportato a casa, a suo padre e non a lui.
- Ci penso io!! - sussurrò Girodelle facendosi carico di sostenere Hans
Il Conte dolorante venne fatto salire sul cavallo con il Generale, Oscar fissò Andrè , lo sguardo del giovane indugiò sulla sua  giacca maschile di due taglie piu' grandi, sulla scollatura aperta, sui suoi pantaloni sporchi di erba e fango, la sua gelosia si affievolì, tese la mano alla sua donna,l'attirò sul cavallo fra le sue braccia.
Cavalcarono velocemente verso casa.
Andrè la vide piu' volte guardare preoccupata verso Fersen che si lamentava sul cavallo del generale, ad Oscar non sfuggì quello sguardo
-Andrè...- gli sussurrò
Lui abbassò lo sguardo a guardarla:
- Sono...sono contenta di essere nuovamente fra le tue braccia – continuo' stringendogli la mano - Non c'è stato un solo momento in cui io non abbia pensato a te!
Andrè trattenne le lacrime, non disse nulla, strinse a sua volta quell'esile mano fra le sue .

 

 

Charlotte fissò il balcone, le luci erano spente.
Rigirò fra le mani il candido fazzoletto, avanzò per la via ,riuscì a compiere qualche passo, poi si bloccò, sbuffò e ritorno' indietro verso il cavallo.
“ Cosa stava facendo, che cos'era quella strana voglia che la aveva portata nuovamente li?”
Doveva andarsene ..! Afferrò le redini.
Poggiò il piede nella staffa per salire in sella, una voce alle sue spalle la bloccò:
- Buonasera... Nessun nobile da derubare stamani?
Sentì il cuore mancare un battito , riportò il piede a terra, si girò piano.
Robespierre la fissava sorridendo, gli occhi azzurri vibravano allegri spiccando fra il nero del suo abbigliamento.
Lui si avvicinò piano, il cuore di Charlotte aumentò i battiti.
“ Calmati...è solo un uomo...solo un semplice uom...”!
Non ebbe il tempo di finire mentalmente la frase, lui allungò la mano, afferrò la sua , le fissò il palmo:
- Non è ancora guarita? - sussurrò preoccupato
- State...state tranquillo è solo un graffio.
Lui se la portò alle labbra, la baciò.
Charlotte sentì le gambe farsi di gelatina, la gabbia toracica esplodere per i battuti compulsi e accelerati.
Ritirò la mano con foga, tentò di parlare ma non ci riuscì.
- Scusatemi...forse sono stato inopportuno...- si giustificò maximillian
- Io...io devo andare! - farfuglio' nervosa lei.
- No!
Si guardarono un silenzio, un silenzio che gridava...
- Rimanete per favore...! - sussurrò lui – ho...ho vagato tanto nella speranza di incontrarvi ed adesso...adesso che avevo perso le speranze, vi trovo qui...vicino i miei alloggi...non...non andate...ve ne prego!
Lei rimase a guardarlo ipnotizzata,sconvolta da quelle sensazioni che provava avendolo davanti.
Trasse dalla tasca il fazzoletto, glielo porse:
- Questo è vostro!
Maximillian non lo prese, lo guardò, poi sorrise :
- Eravate venuta per restituirlo?
- Si! - sorrise lei
- mi...mi piacerebbe che lo teneste
- Vi ringrazio ma...cosa dovei farmene di un fazzoletto? - esclamò per superare l'imbarazzo  pentendosene un attimo dopo.
Maximillian rise :
- Speravo che fosse un modo per ricordarvi di me!
- Chi vi dice che voglia ricordarvi...? - si giustificò
- Beh...in tal caso, a potete sempre gettarlo e dimenticarlo in fondo ad un cassetto oppure...- la guardò intensamente , si avvicinò, allungò una mano verso la sua chioma – oppure legarlo ai vostri splendidi capelli.
Le mani di Maximillian sulle sue ciocche, i suoi occhi vicini, Charlotte vacillò.
- In verità...non riesco a smettere di pensarvi da...da quando vi ho incontrato...! - confessò lui indugiando sui suoi capelli. 
Charlotte chiuse gli occhi, respirò a fondo:
- E'...e' sbagliato! - sussurrò con un fil di voce
- Cosa....cosa è sbagliato? Desiderare è sbagliato? Sentire qualcosa di così dannatamente forte e vitalizzante è sbagliato secondo voi??
Charlotte sospirò , erano le stesse sensazioni che provava lei...le stesse medesime sensazioni.
- E' sbagliato Maximillian, voi...voi non sapete nemmeno chi io sia...
Lui si avvicinò:
- A me non importa chi voi siate, sono sicuro che con questa maschera o senza, io vi desidererei ugualmente come vi desidero ora!
Si avvicinò ancora, la mano che indugiava fra i suoi capelli le sfiorò il viso, lo avvicinò gentilmente al suo.
Maximillian sfiorò con le labbra la sua guancia, cercò piano, con lentezza infinita la sua bocca, la trovò, giocherellò con quelle labbra giovani e fresche, finchè loro si schiusero
,Non conosceva il nome ne la provenienza di quella dolce fanciulla ma in quel momento, li, in quel vicolo , fra quelle braccia, su quelle labbra, sentì che stava lasciando il suo cuore.

 

 

Il viaggio verso casa era durato qualche ora, Fersen aveva stretto i denti ma le vibrazioni del galoppo erano una tortura per la sua ferita, di tanto in tanto aveva scorto lo sguardo di Oscar fissarlo.
Rivederla su quel cavallo con Andrè era uno spettacolo molesto.
Avevano rischiato di morire , di spegnersi l'uno accanto all'altra ,avevano lottato, sofferto ma l'avevano fatto insieme, adesso sentiva di amarla ancor piu' di prima.
“Ritornerò in forze amore mio...!- pensò guardandola.
Inaspettatamente lei si girò, incontrò i suoi occhi, gli sorrise.
Anche Andrè noto' quello sguardo e di rimando fissò Fersen irato e contrariato.
I due continuarono a sfidarsi con gli occhi.
“ Appprofitta del momento Andrè Grandier “ - pensò Fersen - “ adesso io ed Oscar siamo piu' uniti di prima”
Quindi incurvò gli angoli della bocca riservandogli un sorrisetto ironico.
“ Ridi...Ridi pure Fersen...- pensò lui – Ride bene chi ride ultimo”
Quindi con un colpetto degli stinchi invitò Alexander ad aumentare l'andatura portandosi in vantaggio e togliendo a Fersen il piacere di guardare Oscar.

Arrivarono finalmente a casa, Andrè fermò il cavallo e guardò Oscar teneramente, lei ricambiò il sorriso, poi fece vagare lo sguardo verso il sentiero in cerca del destriero con Girodelle.
- Eccoli! - esclamò balzando giu' dal cavallo e correndogli incontro.
Andrè strinse le redini furioso …..
   
 
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