Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: HarryPotter394    16/06/2019    3 recensioni
«Hermione, stai scherzando, vero? Rose, non sa nuotare»
Si volta verso di me per incontrare i miei occhi supplichevoli appena oltre la sua spalla.
«Ha quattro anni, forse è ora che impari»
Mi sorride. Dannazione il suo sorriso! Come faccio a dirle di no?
«Tranquillo, non vi perdo di vista»
Lei lo sa, so che lo ricorda. Non molto tempo fa le ho raccontato di quell’episodio, anzi abbiamo piacevolmente scoperto di aver in parte condiviso quei momenti.
Questa storia è stata scritta insieme alla mia cara amica e autrice preferita Paige95
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti!! Ieri sera mentre parlavo con la mia carissima amica e autrice preferita Paige95 siamo state colte entrambe dall'ispirazione. Abbiamo infatti deciso di scrivere una ff sulla nostra coppia preferita di Harry Potter cioè Ron ed Hermione. Ci siamo divise le parti da narrare, lei ha scritto la parte ambientata al presente e non posso fare altro che complimentarmi con lei perchè come sempre ha fatto un lavoro meraviglioso; io mi sono dedicata alla parte scritta in grigio che indica un ricordo. Sono davvero felice di aver collaborato con questa splendida autrice per scrivere questa One-shot che per noi è davvero speciale!! Spero tanto che vi piaccia. 

Ps. Se siete fan della Romione vi consiglio di dare un'occhiate alle ff di Paige95, per me sono dei veri gioiellini <3 

                                                                                                             ..........................................................


 

Solo sole, mare, lontano da qualsiasi impegno lavorativo e ...

«Ronald!»

… la mia dolce mogliettina, che mi urla nelle orecchie ogni volta che l’occasione si presenta buona. Strano non abbia svegliato il piccolo Hugo che dorme accanto a noi, perché in quel caso davvero la pace questo pomeriggio sarebbe andata del tutto perduta … per colpa sua, sia chiaro, ma non è del tutto escluso che non avrebbe avuto il coraggio di incolpare me, come sempre d’altronde. Vorrei solo seguire l’esempio di mio figlio, ma ovviamente non mi è consentito.

«Hermione, che c’è? Mi stavo appisolando»

«Senza la crema solare? Hai intenzione di ustionarti sotto questo sole cocente? Ron, hai una carnagione troppo chiara per addormentarti in spiaggia senza protezione»

Mi fulmina. Perché mi deve sempre fulminare? Mi allunga quella dannata crema, ma, invece di afferrarla come lei si sarebbe aspettata, prendo la malsana decisione di girarmi dall’altra parte, ignorandola del tutto. Si comporta come se fosse mia madre e ciò è insopportabile, insomma, non ho più quattro anni, se permette ora scelgo io cosa sia per me più conveniente fare. Sento un inquietante silenzio, conoscendola, sta sicuramente pensando al modo di farmela pagare. Attendo, quasi con impazienza, il suo attacco ed invece si limita alla rassegnazione.

«Peggio per te. Sei adulto e quindi libero di farti del male»

Mi volto stupito verso di lei, non avrei potuto chiedere niente di meglio di quelle parole, e lei indifferente ha già iniziato a riprendere la sua tanto amata attività di lettura. La fisso incredulo, non è nella sua indole arrendersi così facilmente. Cosa starà tramando veramente? Cerco di capire e placare prudentemente qualsiasi cosa possa essere, prima che per me sia troppo tardi per poterlo raccontare.

«A-amore, che …»

Non riesco nemmeno a domandarle se sia arrabbiata con me, la manina di Rose batte dolcemente sulla mia spalla per attirare la mia attenzione.

«Papà? Possiamo entrare in acqua?»

«Cosa? Non lo so, tesoro, devi chiedere alla mamma»

Attendo la risposta di mia moglie, convinto che anche lei abbia sentito la richiesta di nostra figlia.

«Certo, non vedo quale sia il problema»

La fisso incredulo per la seconda volta. Dopodiché mi avvicino lentamente al suo orecchio per non farmi sentire dalla bambina.

«Hermione, stai scherzando, vero? Rose, non sa nuotare»

Si volta verso di me per incontrare i miei occhi supplichevoli appena oltre la sua spalla.

«Ha quattro anni, forse è ora che impari»

Mi sorride. Dannazione il suo sorriso! Come faccio a dirle di no?

«Tranquillo, non vi perdo di vista»

Lei lo sa, so che lo ricorda. Non molto tempo fa le ho raccontato di quell’episodio, anzi abbiamo piacevolmente scoperto di aver in parte condiviso quei momenti.

 

Sono appena iniziate le vacanze estive, i miei fratelli più grandi Bill e Charlie sono appena tornati da Hogwarts, ieri papà è andato a prenderli alla stazione!

Loro parlano così tanto della scuola, hanno già imparato un sacco di cose, e non vedo l’ora di andarci, ma adesso ho solo 4 anni e dovrò aspettare un po’ di tempo prima di poter imparare tutte le cose che hanno imparato i miei fratelli.

 

“Ehi Bill!” il mio fratellone è in giardino e sta cacciando gli gnomi, Charlie gli sta dando una mano.

“Che vuoi?” mi sa che non voleva essere disturbato, ma non mi importa, io sono più importante degli gnomi.

“Mi insegni qualche magia?” gli faccio gli occhi dolci, magari riesco a convincerlo.

“No” uffa, con lui non funziona.

“Tu sei ancora piccolo, e poi noi siamo minorenni, non possiamo fare magie” ed ecco che Charlie si intromette, io stavo parlando con Bill non con lui! Sono proprio due brontoloni. E poi dicono che sono io a rompere le pluffe!

Però la mamma mi difende sempre quando me lo dicono.

Mentre osservo i miei due fratelli che cacciano gli gnomi, arriva papà. Finalmente è tornato da lavoro.

Sta portando un sacco di cose, probabilmente sono degli oggetti babbani!

“Buongiorno miei Weasley!” Io, Bill e Charlie gli corriamo incontro.

Sono curioso di sapere cosa sta portando.

“Papà! Papà! Mi fai vedere?” gli tiro la manica della camicia.

“Siate pazienti. Venite dentro” detto questo, io e i due brontoloni seguiamo papà dentro casa.

Lui e la mamma si scambiano un bacio sulla guancia...bleah che schifo!

Nel frattempo si sono riuniti qui in salotto anche gli altri miei fratelli e la mia insopportabile sorellina Ginny.

“Papà! Cos’è quello?!” Vuole sempre stare al centro dell’attenzione, e poi ha una voce così odiosa!

“Questo miei cari, è un pallone da spiaggia!” ci spiega papà uscendo un pallone tutto colorato dalla scatola.

“E questo miei cari, si chiama ombrellone da spiaggia” sembra un ombrello da pioggia, ma più grande.

“E cosa dovremmo farci con questi?” gli chiede George lanciando il pallone contro di me e colpendomi in testa.

“George!” la mamma adesso lo sta rimproverando. Così impara a importunare i più piccoli!

“Io non sono George” seriamente? Io pensavo che fosse proprio lui, non riesco ancora a distinguerlo da Fred...

“Oh scusami Fred!” esclama la mamma, anche lei li confonde a volte, come si fa ad essere così uguali? Che cosa strana...

“Mamma! Ci sei cascata di nuovo! Lui è Fred! Io sono George” adesso mi sto confondendo anche io!

“Oh va bene non importa! Vostro padre deve dirvi una cosa!” chissà cosa, sono tanto curioso.

“Un altro fratello? No ti prego mamma, già ci basta Ron” Fred e George mi insultano sempre, però sono certo che mi vogliono almeno un po’ di bene!

“Nessun fratello in arrivo. Beh volevo dirvi che sarebbe bello se andassimo in spiaggia! Cosa ne dite? Ho trovato questi oggetti babbani e ho pensato che potremmo divertirci!” ed ecco che i miei fratelli iniziano a fare baldoria!

Io non sono mai stato in spiaggia, in realtà non so neanche nuotare. La vasca da bagno è troppo piccola per poter imparare e la doccia non è adatta. In realtà ho paura di annegare, quando ero più piccolo Fred e George volevano farmi affogare dentro la vasca da bagno, per fortuna che papà è arrivato in tempo!

 

Dopo esserci cambiati, papà ha portato anche dei costumi da bagno e il mio ha delle scope da corsa disegnate, saliamo tutti in macchina e partiamo verso la spiaggia.

Il tragitto sembra lungo, e io ho già fame e devo anche fare pipì...

“Mamma...” la chiamo mentre è concentrata sulla strada, in realtà sta guidando papà, ma lei ha paura.

“Sì Ron?” si gira solo un secondo verso di me.

“Devo fare pipì” Fred e George iniziano a ridere.

“Ehi! È un bisogno fisicologico!” forse ho detto qualcosa di strano perché mamma, papà, Charlie, Percy e Bill iniziano a ridere.

“Ron! Si dice fisiologico” ecco appunto...Volevo dire proprio quello.

Non so quanto tempo sia passato, ma dopo un po’ arriviamo finalmente in spiaggia. Io, i miei fratelli e mia sorella scendiamo subito dalla macchina ma la mamma ci ferma.

“Ron e Ginny, datemi la mano” ma io ormai sono abbastanza grande da camminare da solo!

Fred e George sono già scomparsi, probabilmente si sono già tuffati in acqua. Mentre Bill e Charlie danno una mano a papà per scaricare la roba da spiaggia dalla macchina. Carichi come non mai, ci dirigiamo verso la spiaggia, piena di babbani.

Dopo esserci sistemati in un punto abbastanza spazioso, papà inizia a esaltarsi per tutti i babbani presenti, ha chiesto aiuto ad uno di loro per sistemare l’ombrellone.

“Ho portato anche delle creme solari! Queste non vi faranno ustionare!” non capisco perché si esalti così tanto ogni volta.

Io mi siedo per terra, voglio giocare con la sabbia, ma la mamma mi tira verso di se e mi riempie la faccia di quella crema appiccicosa.

“Mamma basta!” cerco di spostarla, ma lei continua a mettermela!

“Ron, hai la pelle troppo chiara e delicata, rischi di diventare tutto rosso se non la spalmi!” ma io sono già rosso!

Adesso sono tutto appiccicaticcio.

Non so perché, ma Fred e George si stanno guardando in un modo poco innocente, forse vogliono farmi qualcosa, meglio nascondersi dietro mamma!

“Ehi Ron andiamo a fare il bagno?” Ecco lo sapevo! Vogliono farmi affogare di nuovo. Continuo a nascondermi dietro la mamma.

“Daii Ron, non ti facciamo niente” George...o Fred, continua ad insistere.

“Detto con quella faccia poi. Io non farò il bagno con voi due.” E che sia chiaro, io non ho paura, solo...Preferisco rimanere qui con la mamma.

“Ronnino piccino ha paura!!” ed ecco lo sapevo, mi stanno prendendo in giro, come sempre.

“Io non ho paura, ma adesso non ho voglia di fare il bagno!” all’improvviso qualcuno mi prende in braccio, per fortuna è papà, lui non mi farà affogare sicuramente.

“Papà, non lo dire a loro due, ma io ho paura” glielo sussurro, prima che mi sentano Fred e George.

“Non preoccuparti Ron, non ti obbligherò mica eh!” di papà mi fido!

Arrivati a riva papà mi fa scendere ed io provo a stare un po’ alla larga dalle onde che arrivano...brrr è congelata. Bill, Charlie, Percy, Fred e George si stanno già divertendo a schizzarsi l’acqua.

Mamma è arrivata con Ginny.

“Mamma! Io sono una sirena, posso farmi il bagno?” più che sirena io le direi che è una stupida papera!

“No, non sai nuotare.” la mamma continua a tenerle la mano e lei mette su il suo solito broncio.

“Ron? Non vuoi farti il bagno?” papà mi sta tirando verso l’acqua più alta e io mi aggrappo subito alla sua gamba.

“Fermo. Non ti spaventare, non anneghi mica eh!” papà prova a staccarmi, ma io ho troppa paura, e poi l’acqua è così fredda.

“PAPÀ ABBIAMO VISTO UN PESCE!” ed ecco le urla di George o forse è Fred...entrambi urlano perennemente.

“Cosa ti aspettavi? Siamo a mare!” Percy è davvero antipatico a volte.

Voglio vederlo anche io pesce, mentre mi distraggo e mi stacco dal mio papà, quest’ultimo mi ficca la testa sott’acqua!

Mi ha teso un agguato! Non riesco a respirare, ma dopo qualche secondo per fortuna mi lascia così posso uscire e tornare a respirare. Nel frattempo però scoppio a piangere.

“M-MAMMAA” la mamma sta venendo verso di me, ha lasciato Ginny a socializzare con una bambina con i capelli castano chiaro, molto ricci, il naso all’insù e un costume terribilmente rosa.

“Arthur! Ma che hai fatto?!” Adesso la mamma sta sgridando papà, e fa davvero bene!

“Ma Molly, io ho solo dimostrato a nostro figlio che non è così difficile nuotare” ma lui mi stava facendo affogare.

Questa volta abbraccio mamma che nel frattempo mi scompiglia i capelli.

“No, tu hai traumatizzato nostro figlio” ecco, sono d’accordo con la mamma.

“Ron ti sei spaventato?” papà ha pure il coraggio di chiedermelo?

“Tanto...” e io che mi fidavo di lui!

“Ma sei ancora vivo” perché? Voleva uccidermi?

“E poi stavi galleggiando!” ma cos’è tutto questo entusiasmo, io sto ancora tremando di paura...o forse è solo il freddo.

“Davvero?” non me ne sono proprio accorto.

“Certo! Molly fai venire pure Ginny, così impara pure lei!” papà sembra così esaltato all’idea di far affogare pure mia sorella...però questo sarebbe un grande favore.

Nel frattempo seguo la mamma fuori dall’acqua.

“Ginny? Vuoi andare a nuotare con papà?” la mia sorellina sta ancora giocando con quella bambina.

“No mamma. Sto giocando con la mia nuova amica!” sono già diventate amiche? L’altra bambina sorride a mia mamma.

“Okay, Ron tu rimani qui?” Con le femmine? Ma stanno giocando con le bambole!

“No! Non voglio stare con le femmine” mia sorella però mi tira per il braccio e mi fa sedere lì con loro.

“Ciao! Io mi chiamo Hermione, tu come ti chiami?” noo, non mi va di fare amicizia con una bambina! Io voglio degli amici maschi.

“Io mi chiamo Ron” le dico sbuffando.

Mamma sta parlando con i genitori di Hermione.

“Dovete giocare con le bambole?” chiedo scocciato.

“Se volete possiamo leggere!” Hermione mi mostra un libro che aveva accanto a se, quasi quasi preferisco affogare.

“Leggere? A mare non si legge!” le dico ridendo.

“A me piace leggere” le femmine sono tutte così antipatiche? Lei e Ginny sono una coppia perfetta! Entrambe odiose.

“Tieni! Tu fai Ken” Oh no, l’hanno presa seriamente, ma io non voglio giocare con loro, Ginny mi ha dato una bambola.

“Ma chi è Ken?” forse è la bambola al maschile, si chiama bambolo?

“È il fidanzato di barbie” mi spiega Hermione mostrandomi un’altra bambola.

“Ma tu non hai dei fratelli?” le chiedo.

“No, sono figlia unica” risponde, beata lei.

Papà mi sta chiamando ancora...non voglio fare il bagno, ma non voglio neanche giocare con le bambole.

“Non sai nuotare?” Mi chiede Hermione.

“Certo che so nuotare!” Sicuramente non posso dire ad una femmina antipatica che ho paura dell’acqua.

“Io no! Però ho i braccioli, così non affogo” Hermione mi mostra dei cosi gommosi rosa e mi spiega che le servono per galleggiare.

“Mamma? Posso andare a nuotare con lui?” Oh no adesso vedrà che non so nuotare! Che imbarazzo.

“Sì, ma non allontanatevi.” Le risponde sua mamma, sono identiche!

Ginny ci segue.

Io entro in acqua seguito dalle due rompiscatole.

E adesso che faccio?

“Ehmm...” okay, devo essere coraggioso!

Entro e provo a muovere i piedi e le braccia, come stanno facendo i miei fratelli. Ehi! Ma ci sto riuscendo!

Sto galleggiando e soprattutto non sto affogando!

“Visto Ron? Ce l’hai fatta!” Papà è sicuramente orgoglioso di me, infatti mi scompiglia di nuovo i capelli.

Hermione e Ginny sono rimaste lì ferme a fissarmi.

All’improvviso però sento qualcosa spingermi nuovamente sott’acqua, Fred e George!

“Ragazzi! Basta!” Papà si è arrabbiato con loro due che adesso ridono a crepapelle. Io cerco di non piangere, non posso farlo davanti a quelle due femmine!

 

Non indugio oltre, Rose si sta spazientendo alle mie spalle, anche se, fosse per me, starei ore a guardare mia moglie. Mi convinco ad alzarmi però e prendo mia figlia per mano con un sorriso sotto lo sguardo vigile di Hermione. Mentre ci avviamo sulla riva, mi volto verso di lei e noto che ha persino chiuso il libro - un evento più unico che raro - per dedicare a noi tutta la sua attenzione. È assurdo che Rose sia più impaziente e tranquilla di me, anzi mi tira verso l’acqua, invitandomi ad aumentare il passo.

«Rose, rallenta»

«Che c’è, papà, hai paura? Stai tranquillo, ti salvo io e poi anche la mamma ci sta controllando»

Mi fa sorridere il suo coraggio. In passato avrà un paio di volte sfiorato l’acqua in braccio ad Hermione, ma, nonostante ciò, è elettrizzata al solo pensiero di nuotare.

«Veramente, tesoro, tu non sai nuotare, quindi ti sarei grato se non facessi nulla di avventato e mi aspettassi»

Mi stringe più forte la mano, la sento tremare leggermente, si sta quasi sicuramente emozionando. Anche io tremo, ma la mia è paura di farle male, di non riuscire a proteggerla. Stiamo per entrare in acqua, inizio a sentire la sabbia bagnata infilarsi tra le mie dita. Lancio un’ultima occhiata verso Hermione, sperando che per qualche assurda ragione lei mi fermi ed invece fa ciò che temo di più, mi incoraggia. Possibile che non capisce quanto possa essere delicato quel momento? Ed io non mi sento pronto, non voglio che la mia piccola Rose provi la mia stessa paura, quando tanti anni fa affrontai con mio padre quell’esperienza. Perso nei pensieri, non mi accorgo nemmeno che il bordo dell’acqua è già arrivato alla vita della bambina. Mi blocco e la tiro verso di me per paura che un ulteriore passo la possa far affondare.

«Rose, piano. Se vuoi imparare a nuotare, mi dovrai ascoltare, intesi?»

«Va bene, papà»

Sbuffa annoiata. Ero terrorizzato quel giorno, possibile che lei non provi il più piccolo timore? È stata davvero una pessima idea trascorrere la giornata al mare oggi, trovo tutto tranne che un po’ di riposo. Prendo Rose in braccio, nonostante le sue proteste, e mi immergo fino alla vita.

«Papà, mettimi giù!»

«No, Rosie, cosa ti ho appena detto? Ti insegno, ma con calma»

Inizia a tirare calci per comunicarmi la sua disapprovazione, ma io non ho alcuna intenzione di assecondare i suoi capricci.

«Papà, sono grande»

Sì, sei grande come un soldo di cacio, le risponderei, invece mi trattengo, non voglio nel modo più assoluto perdere la concentrazione.

«Allora, tesoro, ora ti insegno lentamente a muovere i piedi, però non ti mollo»

La faccio scivolare dalle mie braccia, la tengo sollevata e subito Rose inizia a sbattere forte i piedi sull’acqua schizzandomi.

«Non così, più piano»

Grazie al cielo mi ascolta, peccato però che inizi a divincolarsi, cercando di scendere ed immergersi da sola. Ora mi sta facendo perdere la poca pazienza di cui sono dotato.

«Rose, se non ti calmi, la finiamo qui e torniamo dalla mamma»

Mi fissa, quasi incredula per la mia severità, in effetti non è da me minacciarla, ma ho davvero troppa paura che si possa fare male. Mi pento quasi subito di averla sgridata e così cerco di rimediare come meglio posso.

«Tesoro, avere fretta non ti aiuterà ad imparare. Ascoltami, muovi le gambe più lentamente»

Mi ascolta e, mentre lei osserva i suoi movimenti, io la immergo nuovamente fino alla vita, ma stavolta ho tutto sotto controllo. È brava, impara in fretta, forse la mia è eccessiva prudenza. Quando anche le sue braccia sfiorano l’acqua la osservo e noto con piacere che le sta muovendo in autonomia sulla superficie. Ed ora che faccio? Lascio la presa su di lei? Ho paura, è troppo presto, se la lascio libera di muoversi andrà sott’acqua. O forse no? Nuovamente immerso nei miei pensieri, non sento nemmeno Hermione avvicinarsi, ma mi accorgo della sua presenza solo dopo che mi ha sfiorato la spalla.

«Allora? Come se la cava la nostra bambina?»

«Mamma, guarda!»

Le mostra entusiasta i suoi progressi, prima ancora che io possa fiatare. Mia moglie mi sfiora le mani nel tentativo di prendere Rose.

«Bene, allora adesso nuoti da sola»

Vorrei ribellarmi, dirle che è piccola, che vorrei solo proteggerla, che … in effetti non c’è alcun pericolo. Hermione le ha afferrato le braccia e la tiene sollevata, mentre Rose muove le gambe per restare a galla. La sta lentamente lasciando. Vorrei fermarla, ma ricordo di avere imparato anche io a nuotare così e fu proprio la sua presenza ad incentivarmi a buttarmi in acqua, totalmente sprezzante del pericolo. La mia attenzione viene proprio distratta dalla presenza di Hermione, per un istante c’è solo lei nella mia mente. La fisso intensamente, ricordando quei momenti di tantissimi anni fa, quando avevo proprio l’età di Rose e mi perdo ancora nel frusciare di quelle onde. Si sente chiaramente osservata, perché si volta proprio in questo istante verso di me. È bastato solo quell’attimo per farle perdere la concentrazione su nostra figlia, che si è sentita chiaramente abbandonata a se stessa, perché senza la sicurezza della nostra rassicurante presenza si è distratta, lasciandosi scivolare appena sotto la superficie del mare per qualche secondo. Mia moglie la solleva subito spaventata, ma quando si accerta che nulla di grave è successo, inizia a consolare con tranquillità il pianto sconsolato di Rose.

Ecco, fantastico, sono riuscito comunque a farla piangere.

 

 

 

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: HarryPotter394