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Autore: Il corsaro nero    17/06/2019    2 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15: Andare fino in fondo

 

Inferno

Confine Settore Est, venerdì, 21:30

 

“E non spingere! Siamo 543 prima di te!” informò, scocciato, l'individuo con l'aureola in testa, al tizio dietro di lui, il quale sbuffò, visibilmente, scocciato.

Era da 36 ore che era in coda, ma nessuno si decideva ad andare avanti... anzi, si era persino aggiunta della gente dietro di lui!

Sapeva che quel posto era un vero e proprio inferno... ma, in fondo, sapeva che le cose andavano così, in quel magazzino, ma non si lamentava.

Ciò che era custodito in quel posto era così prezioso che tutte le anime dannate di quella sezione facevano la fila, letteralmente.

“Scusa, Vegeta... ma sei proprio sicuro che questo sia il metodo più rapido per rubare quei biglietti?” domandò, un po' dubbiosa, l'anima con i capelli a forma di palma e la cicatrice, la quale si trovava, assieme ai suoi due compagni, in fondo alla fila ed erano, praticamente, gli ultimi, al tizio con la barba e i capelli a fiamma, il quale rispose, prontamente e con sicurezza: “Certo, terza classe. Grazie al mio piano, otterremo tutto ciò che vogliamo in poco tempo. Te lo dico io.”

Nonostante la sicurezza del compagno, Bardack era ancora parecchio sospettoso: “Ma noi siamo in coda. E ultimi, per giunta.”

“Proprio per questo ce la faremo.” rispose, ancora una volta, il re, con un sorriso di vittoria.

Bardack e Kohra si diedero un'occhiata dubbiosa.

Proprio come aveva previsto Vegeta, quel piano sembrava, ai due saiyan, assurdo e senza senso.

Come potevano pensare di salvare Broly se stavano in fila?!

Vegeta sembrò indovinare il loro pensiero, in quanto dichiarò: “Capirete tutto quando...”

Non riuscì a terminare la frase che si sentirono degli spari e un urlo: “Allarme!!! Al ladro!!!”

“Ehi, sparano!” si lasciò sfuggire Bardack, il quale, assieme a Kohra, si voltò in direzione del baccano mentre Vegeta non si degnò nemmeno di voltarsi, come se la cosa non lo riguardasse minimamente.

Dalla recinzione, uscì fuori un'anima con una scatoletta di ferro mentre, tra i vari rumori di spari si sentiva un urlo: “Fermatelo!!!”

Vedendo la cosa, le anime in fila esclamarono: “Il primo della fila ce l'ha fatta! “Ha rubato i biglietti!” “E' stato il primo della fila!” “Ora tocca a noi!”

Il fortunato che aveva rubato i biglietti, infatti, non poté fare molta strada perché il secondo della fila gli diede una botta in testa con un manganello e, mentre gli prendeva la scatola, esclamò: “Fermo! Eh eh! I biglietti sono miei!”

Miei, vorrai dire!” esclamò il terzo della fila, colpendolo a sua volta e prendendogli la scatola.

Ma nemmeno lui poté cantare vittoria a lungo perché il quarto lo colpì a sua volta e gliela rubò, prima di essere messo KO dal quinto e così via.

Nel bel mezzo della notte, si udivano colpi e frasi di questo tipo: “No! Sono miei! Ohi!”

“Miei, invece! Ouch!”

“Macché! Miei! Urgh!”

Alla fine, la scatola con al suo interno i biglietti della discordia finì nelle mani del penultimo della fila, il quale, prima ancora di rendersene bene conto, si beccò un pugno in testa dal sovrano dei saiyan, il quale, rivolto ai suoi compagni d'avventura, dichiarò, soddisfatto: “E questo è l'ultimo! Visto che conviene essere in fondo?” “Altroché!” riconobbe, divertito, Bardack.

Vegeta non si smentiva mai.

Molto probabilmente, sarebbero stati in grado di assaltare quel magazzino e sistemare quelle anime da strapazzo ma ci avrebbero impiegato molto tempo, oltre che un bello spreco di energia e il rischio che finissero nei guai con la legge... eppure Vegeta era stato in grado di creare un piano, all'apparenza assurdo e senza alcuna speranza, in grado di ottenere i biglietti senza troppo sforzo.

Dopotutto, era per questo che era il loro re...

“Aspettate un attimo, dovrei avere qualcosa per aprirla...” fece Vegeta ma Kohra le tirò un bel pugno, rompendo la serratura e aprendo la scatola.

“Come non detto.” fu tutto quello che disse Vegeta, con un leggero tono scocciato.

Quella lì non aveva proprio alcun concetto della misura...

Kohra tirò fuori dalla scatola tre biglietti e fece un sorriso di trionfo.

Grazie a quei biglietti, avrebbe raggiunto e salvato Broly molto presto...

Mentre la donna osservava i biglietti, piena di speranze, Vegeta fece per prendere la scatola.

Se avesse venduto quei biglietti, avrebbe potuto guadagnare qualcosa...

Sfortunatamente, essa venne presa da Bardack che la lanciò verso il magazzino ed atterrò proprio dall'altra parte della rete metallica.

“Ma sei matto?!” gli urlò, adirato, il sovrano e Bardack rispose, con calma: “Ci servivano solo tre biglietti. Io sono contrario a fare questa roba, a differenza tua che da vivo rapinavi persino i morti, ma per questa volta ho fatto un'eccezione perché c'è una persona in pericolo e voglio salvarla. Però, il resto dei biglietti torna da dove è venuto.”

Vegeta fece per dirgliene quattro ma l'urlo di Kohra li fece smettere all'istante: “Piantatela di litigare, brutti idioti! Guardate che ho una fretta del diavolo, in quanto mio figlio rischia di morire da un momento all'altro!”

I due fecero uno sbuffo poi si alzarono in volo e seguirono Kohra.

“In ogni caso, i biglietti sono nostri!” dichiarò, soddisfatto, Bardack mentre la donna, con un sorrisetto, annuiva: “Certo! Eh eh! E sapremo usarli come si deve!”

 

Terra

Terra dei ghiacci, venerdì, 21:36

 

Broly venne colpito dal pugno di Beerus prima che se ne rendesse bene conto.

Sentì che gli si mozzava il fiato.

Il dolore era davvero atroce...

“Sei già sfinito per un misero pugno?” lo provocò Beerus “Guarda che, in confronto a quello che sta per arrivarti, non è proprio niente...”

Dopo avergli detto ciò, infatti, cominciò a pestarlo violentemente allo stomaco e, poi, gli lanciò un pugno sulla guancia, così potente da farlo cadere per terra.

“Allora che ti avevo detto?” lo sfidò il dio, divertito, e Broly, per tutta risposta, si rialzò in piedi.

“Mh? Sei ancora tutto intero? Sei davvero robusto, te lo concedo.” dichiarò Beerus, prima di fiondarsi contro il nemico per riprendere la sua battaglia.

Broly si mise ad ansimare profondamente.

Quello era davvero forte... ma, in ogni caso, non aveva alcuna intenzione di arrendersi e di venire sconfitto!

Doveva vendicare suo padre!

A qualunque costo!

 

Inferno

Aeroporto del Settore Est, venerdì, 21:40

 

“Bene. Secondo l'orario partiremo tra cinque minuti e il computer afferma che il nostro aereo possiede anche la prima classe. Forse questo viaggio non sarà una perdita totale...” meditò Vegeta guardando il gigantesco tabellone elettronico davanti a loro ma Bardack gli ricordò: “Vegeta, i nostri biglietti sono per la classe turistica.”

“E secondo te, l'ultimo re dei saiyan deve stare in una misera classe turistica?”

“Se non hai un biglietto per la prima dovrai accontentarti.”

“Ho i miei sistemi per ottenerlo. Se vuoi stare nella classe turistica stacci, ma io me ne vado nella prima!”

“Nella prima classe si mangia bene?” domandò Kohra e, prima che Vegeta potesse bloccarlo, Bardack ammise: “Certo, se è la prima significa che le cose sono migliori.”

“Allora ci vengo anch'io! Usa i tuoi sistemi per farmi finire in prima classe!”

Vegeta fece uno sbuffo.

Maledetta rompiscatole selvaggia...

Bardack rimase in silenzio.

Non gli andava per niente di stare in prima classe ma era meglio non dividersi, anche perché c'era il rischio di perdersi e di sprecare un mucchio di tempo prezioso...

“A questo punto, non mi rimane che andare con voi nella prima classe!” mugugnò il ragazzo prendendo una manciata di patatine dal sacchetto che aveva in mano e mangiandosele con gusto.

Vegeta fece un ringhio soffocato.

Non sarebbe mai riuscito a starsene tranquillo... lui detestava terribilmente dover viaggiare con qualcuno... gli dava fastidio!

Inoltre, il piano che aveva progettato, ossia quello di svignarsela di nascosto, era sfumato.

Kohra non gli avrebbe mai permesso di farla franca e scappare, permettendo così che il suo povero tesoro morisse... cominciava a pentirsi amaramente di aver spedito quel moccioso su quel pianeta desolato, Vampa...

All'epoca gli era sembrata una buona idea ma adesso...

E chi se lo aspettava che quella madre a tempo pieno di Kohra facesse un pandemonio simile per poterlo salvare?!

E, poi, la colpa era di quel deficiente del suo uomo, Paragas che l'aveva fatto finire in quel casino... ma lui che centrava?!

“Va bene... voi aspettate qui mentre io mi sistemo con quel tipo lì.” dichiarò Vegeta, indicando un tizio in divisa dietro ad un bancone, per poi dirigersi verso di lui e cominciando a parlare con energia, anche se i due compagni non riuscivano a sentirlo a causa della lontananza.

Bardack, pertanto, si limitò a tornare al suo pacchetto di patatine ma, quasi subito, si accorse che Kohra lo osservava con curiosità.

“Scommetto che vuoi le mie patatine.” indovinò il saiyan e la ragazza annuì: “Sì, dammele!”

“Facciamo così: io ti do il pacchetto ma tu, in cambio, mi riveli un certo segreto.”

“Quale segreto?”

Bardack diede una veloce occhiata a Vegeta, per assicurarsi che stesse ancora litigando, poi, abbassando la voce, disse: “Vegeta ha accettato di venire con noi solo perché l'hai minacciato di rivelare un suo segreto. Di solito è lui che ricatta gli altri... e io sono proprio curioso di sapere qual'è il più grande e imbarazzante segreto del re dei saiyan.”

“D'accordo, apri bene le orecchie: sto per farti una confessione colossale.”

 

Inferno

Settore Est, venerdì, 21:41

 

“Bene!” esultò la giovane ragazza chiudendo il rubinetto della vasca e, dopo essersi svestita, scivolò nell'acqua calda piena di schiuma.

Sorrise soddisfatta.

Era proprio ciò che ci voleva dopo una dura giornata... in fondo, era pur sempre una fanciulla e, come tale, doveva mantenersi pulita, anche se era morta da parecchi anni...

Mentre si lavava con una spazzola, sentì il telefono vicino alla vasca suonare rumorosamente.

Sbuffando prese la cornetta e domandò, scocciata: “Pronto?”

“Chi diavolo ti ha dato il permesso di rivelare i miei segreti?!” le domandò, iraconda, una voce maschile dall'altra parte della cornetta.

Sbuffò, scocciata.

Possibile che quando voleva rilassarsi, c'era sempre qualche scocciatore?!

Lui, poi, era il peggiore di tutti...

Il lato positivo era che se la chiamava, Kohra doveva avergli rivelato che sapeva del suo piccolo imbarazzante segreto e lei era sempre contenta quando lui o un altro del suo popolo di barbari si trovasse nei casini...

“Non pensavo di fare nulla di male... anzi, ero convinta che ti fossi dimenticato di Pinky...” ridacchiò la giovane prima che la voce ribattesse: “Fatti i fatti tuoi!”

Anche se non poteva vederlo, sapeva benissimo che era diventato rosso per la vergogna...

“In ogni caso, sappi che per colpa della tua bravata sono costretto a fare un viaggio da chiodi per salvare il figlio di una tizia che odio...” continuò la voce, arrabbiata, e la giovane non riuscì a trattenersi dall'interromperlo: “Guarda che cambiare aria ti farà sicuramente bene... soprattutto a quel tuo brutto carattere...”

“Brutta rompiscatole in gonnella! Aspetta che torni da questo viaggio del cavolo e te le suono, mi hai capito?!”

La ragazza strinse con rabbia la cornetta.

Ma chi diavolo si credeva di essere quel dannato scimmione?!

“E STA UN PO' ZITTO!!! GUARDA CHE SONO IMPEGNATA IN UN'ATTIVITA' CHE PER ME E' DI VITALE IMPORTANZA!!! PERCIO' NON ROMPERE, CHIARO?!?!” gli strillò, esasperata, la giovane, chiudendo, rumorosamente e con rabbia, la conversazione.

 

Inferno

Aeroporto del Settore Est, venerdì, 21:43

 

Vegeta fece una smorfia di rabbia.

Quella strega gli aveva sbattuto il telefono in faccia?!

Purtroppo, il suo aereo stava per arrivare e non aveva il tempo di ritelefonarle... ma si sarebbe fatto risentire, altroché!

Vegeta, cercando di contenere la sua rabbia, ritornò dai suoi compagni, sventolando i biglietti che era riuscito ad ottenere, unica consolazione: “Ok, è tutto pronto. Possiamo andare.”

Stava per dirigersi allo scalo quando notò che Kohra stava mangiando un pacchetto di patatine che gli sembrava familiare...

“Ma quelle sono le patatine di Bardack! Come mai te le ha date?” domandò, incuriosito e sospettoso, il saiyan e la ragazza, facendo le spallucce, dichiarò: “Siamo diventati amici.”

Vegeta lanciò uno sguardo all'altro, il quale, dopo averlo guardato un attimo, chiuse gli occhi e mise una mano sulla bocca, come se stesse cercando, invano, di trattenere le risate.

Seccato, dichiarò, prima di allontanarsi: “Beh, dì al tuo amico di smetterla di fissarmi! Mi sta dando il nervoso!”

Una volta che Vegeta si fu allontanato, Kohra ricordò a Bardack: “Ehi, tu. Avevi detto che saresti stato perfettamente in grado di trattare Vegeta come al solito, nonostante conoscessi il suo segreto.”

“Scusa, ma adesso che lo conosco non riesco più a guardarlo senza ridere...” ammise, divertito, il saiyan per poi aggiungere: “Chi avrebbe mai immaginato che l'orgoglioso, freddo e spietato re dei saiyan avesse bisogno di un coniglietto rosa per dormire quand'era piccolo?! Nemmeno mio figlio Radish ne aveva bisogno...”

“Proprio per questo ha accettato di aiutarmi a salvare mio figlio.”

I tre saiyan si diressero verso la pista, piena zeppa di aerei malridotti assieme alle altre anime dell’inferno e notarono numerosi orchi che, col megafono, davano un sacco d’indicazioni ai viaggiatori:

“Il gruppo A venga da questa parte! Io sarò la vostra guida nell’Inferno del settore ovest!”

“Restate in fila, per cortesia, e non spingete.”

“I posti sono numerati, ciascuno si sieda al proprio posto e si allacci la cintura di sicurezza.”

“Certo che questi aerei sono messi maluccio…” commentò Kohra, mentre Vegeta le rispondeva, seccatamente: “Siamo all’inferno, mica al paradiso, Kohra! Figuriamoci se dei criminali come noi avrebbero degli aerei nuovi di zecca…”

A renderlo di cattivo umore era il sospetto che quelli del banco l’avessero infinocchiato… se quegli aerei erano ridotti così, di certo la Prima Classe non doveva essere un granché…

“Dunque, secondo il biglietto, il nostro aereo è… quello lì.” Dichiarò Bardack, indicando un piccolo aeroplano in fondo alla pista e vedendolo, Vegeta protestò: “Ma è quello messo peggio dell’intero aeroporto!”

Nonostante le lamentele di Vegeta, i tre saiyan salirono sull'aereo e mentre prendevano posto, Vegeta domandò a Kohra: “Quando arriveremo in quel settore, sai come fare per raggiungere il mondo dei vivi?”

“Ho quest'indirizzo.” annunciò Kohra, tirando fuori dalla borsa un foglio di carta e mostrando ai compagni un annuncio pubblicitario.

“Guarda che ci sono varie possibilità che quell'annuncio non porti a niente...” le fece notare Vegeta e la ragazza insistette, decisa: “Non m'importa! Sono pronta a tutto pur di salvare mio figlio!”

“Sei curiosa, Kohra... di solito alle madri saiyan non interessa niente dei propri figli...”

“Io ho vissuto con gli animali dopo che mi avevano abbandonata in mezzo alla foresta, convinti che questo sarebbe bastato a farmi fuori... è stata una femmina di una specie pericolosa a trovarmi e a proteggermi... aveva appena perso il suo cucciolo, in quanto era nato prematuro ed era caduta in depressione... poi ha trovato me, la quale ero sola ed ero appena stata abbandonata dai miei simili... mi amava e mi trattava come se fossi una dei suoi cuccioli... nonostante fosse chiaro come il sole che ero totalmente diversa da lei e dalla sua specie... fu grazie a lei se venni accettata dai suoi simili.”

“Eh già... quando ci fu quell'attacco, tu sei stata l'unica a non aver paura di quell'animale e tutti sono rimasti increduli quando ti sei messo tranquillamente ad accarezzarlo e quello strofinava il suo gigantesco muso su di te.”

“Certo, era mio fratello.”

“Piuttosto grosso tuo fratello...” commentò Bardack mentre Vegeta affermava: “Mi sorprende che ti avesse riconosciuta...”

“Non è mica tanto strano. Spesso mia madre mi dava un sacco di fratellini o sorelline... mi sono sempre occupata di loro come potevo ma la mamma ci accudiva, giocava sempre con noi, mangiavano tutti insieme, da piccoli con il suo latte mentre da grandi con la carne cacciata da lei, ci facevamo sempre le coccole e ci difendeva sempre dalle altre bestie pericolose che ci volevano uccidere e mangiare, soprattutto io, dato che ero una saiyan e, per istinto, mi consideravano qualcosa da mangiare. Poi, anche volte, volavamo tutti insieme nel cielo blu. Io, all'epoca, non sapevo volare, quindi salivo in groppa alla mamma e spesso mi sdraiavo sul suo manto soffice e mi addormentavo, cullata dal vento e dai versi di mia madre e dei miei fratelli e sorelle. Lei non era la donna che mi ha messa al mondo ma per me è sempre stata mia madre... credo che sia grazie a lei e alle sue cure se do una così grande importanza alla salvezza di mio figlio... forse è una cosa strana per i saiyan ma per me è la cosa più normale del mondo.”

I due saiyan rimasero in silenzio a osservarla.

Poi, però, la ragazza, grattandosi i capelli ribelli, dichiarò, con noncuranza: “Però, non mi aspettavo che quando aspetti un bambino, diventi grassa... è stata una vera sorpresa.”

Vegeta sgranò gli occhi, sorpreso da quell'affermazione, per poi domandare: “Ma scusa... tu non sapevi che le donne incinte...?!”

“Certo che non lo sapevo!”

“Ma sei una donna! Queste cose le dovresti sapere!”

“Senti, quando mia madre aspettava i cuccioli, non mi ero mai accorta che diventasse grassa! Ho imparato da lei altre cose ma di certo non questo!”

“E cosa... cosa hai pensato quando hai notato che ti stava crescendo la pancia?”

“Beh, all'inizio pensavo che avessi mangiato troppo e che sarei diventata come una di quei saiyan grassi o che avessi inurgitato per sbaglio qualcosa di vivo, dal momento che sentivo muoversi qualcosa dentro di me... poi, un giorno, Paragas mi ha raggiunto e quando mi ha vista mi ha domandato se non stessi aspettando un bambino. Così è saltato fuori che ero incinta.”

“Non faccio commenti...” fu tutto quello che dichiarò Vegeta.

Sapeva che Kohra non era normale ma fino a quel livello... però era anche vero che aveva vissuto in una foresta fin dalla giovinezza...

“Ma sul serio le donne diventano grasse quando aspettano i bambini?” domandò, incredulo, Bardack e, ancora una volta, Vegeta rimase senza parole.

Non era possibile... anche lui?!

“Ma tu non hai due figli?” domandò il sovrano, cercando di contenersi, e l'altro rispose: “Certo. Perché?”

“E non ti sei mai accorto di come diventava tua moglie durante la gravidanza?!”

“E come potevo? In entrambe le occasioni, Gine m'informava che avremmo avuto un figlio alla vigilia della mia partenza per una campagna militare e quando tornavo il bambino era già nato da un pezzo. Però, adesso che mi ci fai pensare, avevo notato che Gine era diventata leggermente grassa durante la sua seconda gravidanza…”

Vegeta era senza parole.

Ma solo lui era l'unico sano di mente in quel gruppo di sbandati?!

Finalmente, l'aereo decollò e, mentre volavano, Bardack non continuava a guardare fuori dal finestrino il panorama, tanto da commentare: “Urca, che spettacolo… però che strano… come fa a volare una cosa così grande se non è biologica?”

“Bifolco.” Lo apostrofò Vegeta, guardandolo in malo modo, distogliendo lo sguardo dalla rivista offerta dal personale di volo, per poi sbuffare: “Ah… il nostro aereo è un catorcio! Perché ci è toccato prendere questo?! I sedili sono scomodi, le cinture ruvide e le riviste di tre secoli fa! Accidenti… io volevo viaggiare su uno di quelli moderni, con la prima classe che è davvero una prima classe…”

“In effetti, questo coso è molto più lento di mia madre… comincio a non poterne già più!” ammise la voce di Kohra, seduta nel sedile dietro di loro, la quale poi domandò ai due: “Manca molto? Quando si arriva?”

“Non ne so niente, Kohra! Rilassati una buona volta e goditi il viaggio!” le rispose, scocciato, Vegeta.

Sfortunatamente, la frase non sembrò affatto calmare Kohra.

La giovane donna, infatti, si alzò dal suo posto e cominciò a camminare nel corridoio, visibilmente irritata.

“Ma dove sta andando?” si domandò Bardack e Vegeta, guardando dal finestrino, rispose, scocciato: “Ma chi se ne importa!”

Kohra si diresse verso una porta e, una volta aperta, scoprì che era arrivata nella sala comandi.

“Manca molto? Quando si arriva?” domandò la ragazza e il povero pilota sobbalzò per la sorpresa e lo spavento.

Aveva appena ripreso fiato che Kohra uscì dalla stanza e cominciò a chiedere a tutti i passeggeri: “Manca molto? Quando si arriva?”

Vedendola, Vegeta si mise una mano sulla fronte per poi sussurrare, esasperato: “Sarà un viaggio molto lungo...”

 

Terra

Terra dei ghiacci, venerdì, 21:50

 

“Mi spiace ma quando raggiungo il 100%, nessuno è più in grado di battermi... anche se ammetto che sei stato un avversario davvero niente male...” ammise Beerus osservando il suo avversario, il quale era steso per terra, sconfitto.

Il dio allungò la mano davanti a sé e preparò una sfera d'energia viola, aggiungendo: “Non ho mai incontrato un avversario che mi ha messo più in crisi di te... dopo Whis, sei il nemico più forte con cui abbia mai combattuto... anche se adesso ti distruggerò, sappi che ti sei guadagnato il mio rispetto...”

Dopo aver detto quelle parole, lanciò con tutta la sua forza la sfera, urlando: “Addio e a mai più rivederci!!!”

Ma, proprio quando la sfera stava per colpirlo, il saiyan aprì gli occhi e, con un urlo disumano, venne avvolto da un'energia verde che fece allontanare la sfera.

“Ma cosa...?!” esclamò Beerus mentre Broly continuava ad urlare.

Non avrebbe perso contro l'assassino di suo padre... sarebbe stato lui a sconfiggerlo!

Sarebbe andato fino in fondo per ottenere la sua vendetta.

“Oh, cielo.” commentò Whis a quello spettacolo e, sentendo quell'affermazione, Bulma gli domandò, preoccupata: “Che succede?”

“Beh, credo che il pensiero di essere sconfitto, abbia appena fatto rompere il suo guscio personale dei suoi limiti.”

“E questo è un bene?”

“Se per bene intendi che la sua forza, adesso, è molto superiore a quella di Lord Beerus e che sarebbe capace, da solo, di distruggere questo pianeta e ucciderci tutti con un semplice pugno... allora sì. E' un bene.”

Mentre Bulma faceva una smorfia di paura e sgomento, Broly smise di urlare e il suo aspetto fece tremare i suoi avversari.

La sua corazza si era frantumata in mille pezzi, rivelando il suo torso nudo e pieno zeppo di cicatrici, il quale sembrò diventare più massiccio e muscoloso mentre i capelli diventavano verdi.

Prima che Beerus poté capire che diamine fosse successo all'avversario, Broly gli si parò davanti e, con una sfera d'energia verde generata dal suo petto, lo colpì in pieno, facendolo arretrare.

Beerus rimase esterrefatto.

Quell'attacco era davvero potentissimo.

Senza dargli un attimo di tregua, Broly colpì Beerus con una ginocchiata in pieno stomaco e, mentre il dio della distruzione tentava di riprendere fiato, il saiyan lo afferrò per la testa e la lanciò contro una roccia, distruggendola.

Prima che Beerus potesse rialzarsi, Broly lo prese per la coda e cominciò a sbatterlo da tutte le parti.

“Beerus è in difficoltà! Dobbiamo aiutarlo!” esclamò Trunks ma Whis, prontamente, lo bloccò: “Pessima idea.”

“Eh?! Che intendi Whis?”

“Beerus è molto più resistente di quello che voi crediate. Potrà tranquillamente resistere per più di due ore.”

“E... non dovremmo aiutarlo?”

“Certo. Ma penso che sarebbe molto più fruttuoso se tu, l'altro Trunks e Tarble ve ne resistiate qui tranquillamente a riprendere fiato. Così, quando combatterete di nuovo, sarete al massimo dell'energia mentre Broly, al contrario, sarà molto stanco. Inoltre, potrete avere l'opportunità di studiare il suo stile. Che ne pensate?”

I diretti interessati si guardarono negli occhi, increduli...

Forse l'idea di Whis non era tanto male...

   
 
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