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Autore: Enedhil    17/06/2019    2 recensioni
Era lì, la decisione giusta, tra i capelli lunghi e ingarbugliati che stava stringendo tra le dita.
Era lì, sotto a quei vestiti larghi e consumati che stava tirando con così tanta forza, sulla sua schiena, da lacerarne le cuciture.
Era lì, dove doveva essere. Dove era sempre stata.
Quello era Thor. In qualsiasi universo, in qualsiasi dimensione.
E lui sarebbe stato ovunque il suo Loki.
Grazie alla Gemma dello Spazio, Loki raggiunge Thor in una diversa realtà.
[Post Endgame]
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Guardiani della Galassia, Loki, Peter Quill/Star-Lord, Thor
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incest
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CAPITOLO 6


Il Dio del Tuono era fermo davanti a una delle vetrate del piano inferiore della nave. Era ancora a petto nudo, un braccio appoggiato alla parete e i muscoli della schiena in tensione. I pantaloni appena richiusi sui fianchi lasciavano in mostra l'attraente curva dei glutei, fasciati dalla stoffa, e Loki si concesse un sorriso. Quel corpo divino non era ancora come lo ricordava, eppure quella nuova forma, di sicuro atletica ma non del tutto definita, accendeva i suoi istinti al solo sguardo.
Lo stesso Thor, nel ritrovare, grazie al proprio impegno, la prestanza fisica con cui si era visto per oltre mille anni, aveva ripreso un gioco di seduzione con lui che spesso metteva a dura prova non solo la sua capacità di controllare il desiderio che provava, ma anche la tolleranza di coloro che chiamavano amici.
Avevano però imparato a non approfittare troppo della pazienza degli altri passeggeri e a concedersi a quegli incontri di dissoluta passione solo quando non li avrebbero disturbati o messi a disagio.
Se non avessero finito da solo qualche minuto di soddisfarsi l'un l'altro, dopo essersi provocati in silenzio per ore, tuttavia quello sarebbe stato il momento giusto per cedere alla tentazione della lussuria e trascinare Thor con sé su uno dei giacigli.
Si avvicinò al fratello, mentre si riallacciava sull'addome l'abito, e scorse la sua espressione serena e sorridente riflessa sul vetro.
«È pieno di mondi là fuori,» gli mormorò alle spalle, prima di lambirne una con le labbra in un bacio leggero. «Sei sicuro di voler ritornare su Midgard proprio adesso?»

«Il Fato ci deve ancora un futuro felice sulla Terra,» ribatté il Dio del Tuono. «Forse è arrivato il momento di riprenderci ciò che è nostro.»

«Vuoi tornare a regnare su Asgard?»

«Mmm, no. Valchiria è il sovrano migliore per il nostro popolo. Ho sempre voluto che qualcuno di meritevole occupasse quel posto, e diciamoci la verità: forse nessuno di noi due era davvero destinato a regnare in questa realtà.»

«Troppe cose per la testa?»

Thor sbuffò un accenno di risata. «Troppo occupati a fare gli eroi.»

«O a combatterci.»

«O a sopportarci.»

«O a...» Loki si spostò davanti a lui, intrufolandosi tra il suo corpo e il vetro. Fece scivolare la mano dietro al collo del fratello e lo trascinò in un bacio lento e passionale. Assaporò la propria estasi nella sua bocca, la selvaggia foga del bisogno che avevano l'uno dell'altro nei tocchi languidi della sua lingua. Faticò a smettere e per un brevissimo attimo si rimproverò per quella debolezza.
Poi però Thor riprese fiato per parlare, e qualsiasi condanna svanì dietro le sue dichiarazioni. Così sciocche e così giuste, al tempo stesso.

«Voglio solo questo. Ogni giorno. Ogni notte. Per i prossimi millecinquecento anni e ancora oltre.» Il Dio del Tuono gli prese il volto tra le mani e lo tenne fermo così, impedendogli di fuggire col corpo o anche solo con lo sguardo. E Loki sapeva che Thor era l'unico che avrebbe mai potuto farlo: imprigionarlo senza catene e tenerlo stretto a sé senza alcuna costrizione. «Mi ripetevo sempre che, se avessi mai avuto l'opportunità di ricominciare da capo, avrei voluto soltanto ritrovare te. Perché tutto quello che contava eravamo noi, insieme. Tutto quello che contava erano i tuoi sospiri e i tuoi baci. Tutto quello che contava era...»

«Parli da ubriaco!» lo interruppe Loki, scuotendo la testa con una smorfia divertita.

«Non parlo da... ubriaco! Andiamo! Non lo sono, e anche se lo fossi, non parlerei così.»

«Non hai mai fatto esternazioni di questo tipo quando lo sei stato? Davvero?»

Thor strinse gli occhi come se ci stesse davvero riflettendo. «Beh... potrei aver detto qualcosa di inappropriato... a volte. Ma Korg non ci ha mai badato molto.»

«Oh, quanto inappropriato? Sono curioso.»

«Più di quanto tu possa immaginare.»

Loki si fermò prima di rispondere non appena si sentì spingere contro la parete, col corpo dell'altro premuto al suo, così sorrise con una punta di malizia. «Non hai idea di cosa io possa immaginare.»

«Bene, tu immagina pure, mentre io faccio... questo.» Con quell'ultima frase, Thor fece scorrere una mano sotto la sua coscia e se la rialzò sul fianco per cercare più contatto tra i loro bacini. Lo tenne così, con un impeto possessivo e prepotente, mentre rubava un nuovo bacio alla sua bocca socchiusa per la sorpresa.
Loki si inarcò verso di lui in una richiesta silenziosa di continuare e gli ghermì la schiena con così tanta forza da farlo gemere per le unghie che segnavano la carne.

Un colpo di tosse.
Poi un altro più insistente che superò il rumore dei loro respiri divenuti affannosi.
Solo allora Loki alzò lo sguardo oltre la spalla di Thor e sussurrò contro le sue labbra:
«Ciao, Jason

Il Dio del Tuono lo lasciò libero e si voltò piano verso il nuovo arrivato con un cipiglio impensierito. «È successo qualcosa?»

«No, no, è tutto ok. La prossima tappa è memorizzata, un lavoro rapido e semplice. Gli altri riposano.» Quill si passò una mano tra i capelli, visibilmente nervoso, e fece qualche passo verso di loro. «Scusate, non volevo...» li indicò.

«Oh, non fa niente, abbiamo appena finito,» ribatté subito il Dio del Tuono, sorridendo e anticipando la battuta molto meno gentile che Loki aveva invece intenzione di dire.

«Ah... sì.» Peter per qualche secondo si guardò attorno, come se stesse cercando le parole. «Mi chiedevo... no.» Si rivolse al Dio dell'Inganno e strinse i pugni, con un'agitazione che lo stesso Loki trovò incomprensibile. «Volevo chiederti se quello che hai fatto con Rocket per trovare quel mostro, puoi farlo a chiunque.»

Strana domanda. E ancora più strana era la serietà con cui il mezzo terrestre glielo stava chiedendo.
«Potenzialmente, sì,» rispose lui. «Posso usare la mia magia per leggere le memorie e decifrare dei percorsi in cui spostarmi tra la spazio e le dimensioni con la gemma.»

«Se... se leggessi la mia, potresti... non lo so, estrarci qualcosa per arrivare a trovare qualche traccia di una persona che ho conosciuto e che mi ha raccontato cose del suo passato?»

«Credi che possa aiutarti a trovare Gamora?» Intervenne allora Thor con un velo di stupore sul volto.

«Non lo so, non ne ho idea. Glielo sto chiedendo... perché se ci fosse anche solo una possibilità, beh... perché non provare?»

«Potrebbe essere possibile,» ribatté a quel punto Loki. Ripensò a ciò che aveva vagamente ascoltato su quella donna che stavano cercando, e a ciò che il fratello gli aveva raccontato. «Ma non è semplice come col coniglio. La sua era una memoria visiva recente e ben definita. Devi essere consapevole che, per farlo, dovrei cercare nella tua testa, nei tuoi pensieri, nei ricordi... e in ogni anfratto, anche in quelli che tieni segreti.» Rimarcò quell'ultima parte con uno sguardo fisso e serioso, senza il solito sarcasmo che si divertiva a usare per spiazzare quell'uomo. Non sarebbe stato uno scherzo, per nessuno. Sebbene fosse certo delle proprie capacità, però, non poteva dire lo stesso della forza interiore di quello Star Lord.

«Non sembra molto piacevole... ma ok, posso sopportarlo.» Quill guardò verso Thor, il quale non stava dando l'impressione di essere convinto di ciò che era stato proposto. Lo ripeté, lanciando un'occhiata prima a uno e poi all'altro. «Posso sopportarlo, vero? Non mi incasinerai il cervello?»

«Mmm... potrebbe esserci una piccola possibilità...» Loki lasciò in sospeso quella frase quando il fratello intervenne di nuovo.

«Potremmo chiedere a Nebula di usare la sua testa.»

«No, ci ho pensato. Loro due però non sono mai state in buoni rapporti in passato. Gamora, negli ultimi mesi, prima di... Thanos, mi ha raccontato cose che a lei non ha mai rivelato. Credo che la mia testa sia più utile.»

*

Il Dio del Tuono incrociò le braccia, guardando gli altri due con ancora un velo di scetticismo a corrucciargli la fronte. Non sapeva se fosse più preoccupato da cosa Loki avrebbe potuto fare alla testa di Quill o dal fatto che il fratello avrebbe dovuto allontanarsi da loro, usando la gemma, per provare a portare a termine quel tentativo.
Mentre li fissava, Peter seduto con le mani strette tra le ginocchia e un'espressione tesa sul viso, e Loki a un passo da lui che si preparava a leggere ogni suo pensiero, cercava di rassicurarsi su entrambi gli aspetti.
Loki era così potente da riuscirci senza creare alcun danno alle memorie dell'uomo, e Peter era, a tutti gli effetti, ancora metà Celestiale, anche se privato dei poteri divini che avrebbe dovuto possedere, quindi si poteva supporre che fosse molto più forte di un comune umano.

«Vedrai... ogni cosa? Proprio... tutto?» chiese Star Lord, appena il Dio dell'Inganno alzò la mano per iniziare.

«Cercherò di non badare ai dettagli più imbarazzanti, se non mi sono utili.»

«Ok... grazie.» Un intenso sospiro, ma poi riprese. «Aspetta! Lo terrai per te? Quello che vedrai, voglio dire... Rocket e gli altri... non è necessario che sappiano.»

«I tuoi più oscuri e reconditi segreti saranno al sicuro con me, Star Lord.»

«Sì... mmm... chissà perché questo non mi tranquillizza. Ok, facciamolo.»

Quando Peter pronunciò quell'ultima frase, Thor incrociò il suo sguardo, che forse era alla ricerca di un qualche tipo di approvazione, così gli sorrise con più convinzione, alzando il pollice per dargli anche il proprio sostegno.
Non lo era comunque, convinto. E non poteva fingere di non provare quella sorta di intrinseca paura per ciò che avrebbe significato quel gesto.
Vide Loki appoggiare con una inconsueta delicatezza il palmo sulla fronte di Quill e da quell'istante lui stesso trattenne il fiato.
Non sapeva quanto ci sarebbe voluto, perché i pochi secondi che il fratello aveva usato con Rocket non sarebbero stati di sicuro sufficienti.
Fissò il volto di Loki, che sembrava contrarsi e distendersi di continuo, come se reagisse a ciò che stava vedendo o percependo. Aveva le palpebre abbassate, ma a un certo punto gli sembrò di vedere anche una lacrima scivolargli silenziosa sulla guancia. Loki non l'asciugò, non si mosse in alcun modo e proseguì a sondare quei pensieri e quei ricordi, probabilmente così tanto umani rispetto a quelli a cui lui era stato abituato. O forse no. Forse nessuno di loro era poi così diverso dall'altro.
Tutti e tre avevano sofferto, avevano perso, erano stati ingannati, e avevano trovato la forza di rialzarsi.
Peter, in apparenza, non si stava rendendo conto di niente, perché restava immobile, col corpo in tensione e le mani appoggiate sulle ginocchia ad artigliarle in una stretta per darsi sicurezza.
Ma Loki sì. Più Thor lo osservava e più vedeva le sue emozioni trasparire in ogni piccola sfumatura del suo viso, e si sentì sollevato nello scorgere anche dei lievi sorrisi che, in alcuni istanti, diventarono delle brevi risate.

Ad un tratto, il Dio dell'Inganno allontanò la mano e la tenne per alcuni secondi rialzata a mezz'aria, gli occhi ora fissi sull'uomo seduto davanti a lui.
«Oh... davvero?» Mormorò quella domanda con un sorrisino allusivo, e lo stesso Thor aggrottò le sopracciglia, incuriosito.

Peter, che aveva riaperto prima un occhio e poi l'altro, per essere certo che fosse finita, li spalancò entrambi a quella che sembrava una chiara insinuazione a qualcosa. «Cosa? Davvero... cosa?» Spostò lo sguardo da uno all'altro con un evidente panico dipinto sul viso.

«Sei pieno di sorprese, Jason

«Non chiamarmi così!»

«È il tuo secondo nome.»

«Sì... sì, lo so che è il mio secondo nome. Intendo così con quel tono.»

Thor sospirò e si fece avanti verso di loro per interrompere quello scambio che, conoscendo il fratello, si sarebbe protratto fin troppo a lungo. «Puoi trovarla?»

«Ora vediamo.»
Loki piegò il braccio col bracciale, ma prima di attivare il potere della Gemma dello Spazio, guardò verso di lui. E Thor deglutì, costringendosi a non andargli incontro per abbracciarlo ancora una volta e a ignorare il terrore che, di nuovo, tornò a pressargli la gola in una morsa al pensiero che avrebbe potuto non vederlo ritornare. Ma le sue labbra si incurvarono dolcemente e annuì.

La nube dai toni bluastri circondò il Dio dell'Inganno e lo inghiottì. Invece di svanire, però, restò a ondeggiare in quel punto, quasi che fosse una specie di portale aperto tra la loro realtà e i luoghi in cui Loki si stava trasportando.

I due rimasti si scambiarono un'occhiata preoccupata. Nessuno disse niente per un po', finché Thor non andò a sedersi al fianco dell'uomo, con l'intenzione di rassicurarlo che tutto sarebbe andato per il meglio. O forse era lui quello che cercava rassicurazioni, in verità.

Fu Peter a parlare per primo. Era sempre una certezza da quel punto di vista: lui era quello capace di dare una smossa a qualunque situazione di stallo, quello che diceva la cosa sbagliata nel momento sbagliato, quello che aveva sempre una parola da dirgli anche quando non era necessario o non ne voleva. Spesso, nell'anno trascorso con lui prima dell'arrivo di Loki, lo aveva ringraziato per quella loro ironica competizione che, nonostante l'amicizia che si era andata a creare, non era mai cessata del tutto. Non a voce, certo. Ma lo aveva pensato molte volte quel “grazie” sincero che non gli aveva mai detto.

«E quindi... Terra? È la decisione finale? Ne avete già parlato, immagino. Sta bene anche a lui?»

«L'idea era quella, sì.» Thor, con la coda dell'occhio, lo vide annuire, e allora proseguì. «Oh non dispiacerti così tanto. Se Loki avrà successo in questa ricerca, dovremo comunque arrivare in quel luogo, trovarla e convincerla a seguirci... e da quanto ho capito, quella Gamora non è il tipo che si fa dire cosa fare. Sarà una missione difficile e avrai bisogno di aiuto.» Piegò indietro la testa contro la parete metallica e intravide la sua espressione decisamente sbalordita.

«Thor... non dovete. Voglio dire... possiamo gestire questa cosa da soli, non è giusto per voi. Ora che avete la possibilità di ricominciare e che siamo vicino alla Terra, non potete...»

«Mmm... questo è vero. Ma diciamo che ho un paio di favori da ricambiare, e questo mi sembra un buon modo per farlo.» Voltò di poco il viso verso di lui quando avvertì il movimento dell'altro che si appoggiava nel suo stesso modo e sorrise nel rendersi conto che stava cercando le parole per ringraziarlo, con tutta probabilità.

E infine Peter ci riuscì, invece, a dire quello che lui non aveva mai esternato, ma che era comunque lì, nella decisione che aveva appena preso.
«Grazie.» Lo sussurrò, girando a propria volta la testa per incontrare il suo sguardo. Entrambi annuirono all'unisono, in una sorta di tacita approvazione, e solo dopo alcuni secondi continuò a parlare, schiarendosi la voce. «Capisco che deve essere difficile per voi restare qui... ora che vi siete ritrovati, intendo. Per... uhm... per avere più intimità.»

«Oh non è un problema. Ne abbiamo abbastanza.»

«Sì... beh, ho visto. Intendevo...»

Al Dio del Tuono sfuggì un sorrisetto dalla piega maliziosa e Quill sembrò accorgersene, così si corresse subito: «Voglio dire... ho quasi visto... prima o... le altre volte ma lo sappiamo che quando scendete entrambi qui, vuol dire... uhm... c'è il rischio di vedere cose che non dovremmo vedere, ecco.»

«Certo.»

«Certo, sì.»

Ci fu un momento di silenzio, poi il Dio del Tuono, divertito da quell'insolito imbarazzo, gli mormorò: «Mi dispiace, cercheremo di fare più attenzione.»

Quill piegò le gambe per tirarsele al petto, i talloni appoggiati sul bordo della branda su cui erano seduti. «Nah, non fa niente,» sussurrò in risposta. «Non è poi uno spettacolo così terribile.»

E Thor rimase un momento spiazzato a fissarlo, prima di scoppiare a ridere quando anche Peter girò di nuovo il volto verso di lui col panico di chi si era reso conto all'ultimo di ciò che aveva detto.
«Era una specie di complimento...?»

«Volevo dire...» Quill strinse gli occhi in una smorfia e si perse a sua volta in una risatina. «Non ne uscirò mai da questa conversazione con un po' dignità, vero?»

«Non credo!»

«Rimpiango Drax e i suoi discorsi sul pene di suo padre e su come ne andava fiero.»

«Era una grande storia davvero.»

«L'ha raccontata anche a te? Non ha rispetto per nessuno!»

Non riusciva a smettere di ridere. Più ci provava e più l'espressione di Peter e la sua risata sbalordita lo facevano ricominciare.
All'improvviso la nube scura sembrò pulsare. Delle scariche elettriche la attraversarono e al suo interno ricomparve il Dio dell'Inganno, il quale sembrò fare un passo instabile fuori dal portale, quando questo si richiuse alle sue spalle e la luce della Gemma sul bracciale smise di brillare.

Thor e Peter si rialzarono all'unisono per andargli incontro. Loki sembrava avere il respiro affannoso, come se avesse corso per fuggire da qualcosa, ma poi rialzò gli occhi su di loro, brillanti di una luce vittoriosa. E sorrise.
«So dove si trova.»
~ FINE ~


Note: Ed eccoci qui, alla fine di un'altra fanfic ^O^
Lo so, è un finale aperto, ma sono abbastanza certa che vedremo la “ricerca di Gamora” nel prossimo film, quindi ho preferito non addentrarmi così tanto in questa parte della storia. Ma il fatto che fosse Loki ad aiutarli mi sembrava una cosa troppo bella da non usare e quindi... :3
Doveva essere una fic breve, ed è diventata di sei capitoli, mannaggia a me! ^O^ Non ce la posso fare con questi qui!
Spero vi sia piaciuta e vi abbia fatto divertire, perché io mi sono divertita tanto a scriverla *O* e a usare un po' tutti questi personaggi. I nostri due asgardiani e i Guardiani insieme hanno così tanto potenziale! E spero di vederli davvero insieme nel futuro del MCU.
Posso sicuramente dire: alla prossima. Perché ho già il file pronto col titolo di una cosuccia che mi è venuta in mente già da qualche settimana e che, in realtà, doveva far parte di questa storia... ma poi si sa che i personaggi fanno quello che vogliono.
Vi anticipo solo che ci saranno Loki, Thor e Quill... e che saranno soli, sull'astronave. Loro e la musica. Cherry Bomb. E chiudo :P
A prestoooo e un universo di grazie a tutti voi che mi state leggendo <3
   
 
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